[QUEST] TEMPERANZA

Ciclo di Trama: Il Segreto dell'Impero

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  1. Gh0st
     
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    Ciclo di Trama: Il Segreto dell'Impero




    Jaheen ascoltò le parole di Asker con attenzione, senza però mutare la sua espressione minimamente.
    Il ragazzo non aveva colto il senso delle sue parole e tutto ciò che aveva importanza per lui era la morte della sua amica. Jaheen credeva che il ragazzo avrebbe espresso la sua paura nei confronti di quelle gemme così potenti, oppure fatto domande sulla natura delle stesse. Invece niente.
    Non capiva e Jaheen rimase un po' deluso.
    Era dispiaciuto anche lui per la morte della fanciulla, oltre che esserne incredibilmente stupito. Il fatto che fosse morta era la prova tangibile che il corso degli eventi era mutabile e poteva essere mutato da un secondo all'altro con delle semplici azioni.
    Forse ricordava male le sue premonizioni, o forse non gli era stata mostrata la morte della ragazza perché, semplicemente, non era importante. Fatto sta che Jaheen era certo che tutti e due gli avventurieri sarebbero sopravvissuti, ma questo non era successo.
    Sarebbe inutile spiegarti il perché, purtroppo...
    Disse a voce bassa, con un pizzico di tristezza.
    L'umanità che sperava di avere mantenuto forse era perduta per sempre. Voleva parlare di ciò che lo preoccupava e di ciò che era di fondamentale importanza per tutto il mondo, ma sembrava che nessuno oltre lui potesse capire l'enorme mistero che era celato da secoli.
    Doveva forse rassegnarsi?
    Si svegliò da quel turbinìo di pensieri e guardò Asker.
    Non l'ho uccisa io. E' stato Javon a farlo, lo hai visto tu stesso.
    Questo era assolutamente ovvio, ma Jaheen lo disse lo stesso. Lui non aveva fatto danno a nessuno, limitandosi a intervenire il meno possibile. L'essere accusato di omicidio era terribile, ma prima di tutto errato.
    Tu hai ucciso Javon e lui ha ucciso la ragazza.
    Credi che le vostre tre vite abbiano forse un valore diverso?

    La vita di quello strano animale aveva lo stesso valore di quella del guerriero, così come quella del vecchio Javon o di una pianta. Tutti erano destinati a morire, ma Jaheen non accettava che le previsioni che lui aveva visto si fossero rivelate sbagliate o quanto meno diverse.
    Poi, a dirla tutta, quello spirito gentile e cavalleresco che gli era sempre stato inculcato nei confronti delle donne era duro a morire e la morte di Anastasya rappresentava un grande fallimento non solo per lui, ma per il mondo intero.
    Affinché gli eventi si susseguissero era dovuta morire una fanciulla così bella e giovane?
    O tutto sarebbe stato lo stesso se lei fosse sopravvissuta e lui avesse fatto qualcosa per salvarla?
    Una piccola fitta al cuore lo colpì e un pesante senso di colpa iniziò a gravargli sulle spalle.
    Si guardò intorno: vedeva solo distruzione, rocce fredde e silenzio. Che posto orrendo. Non vedeva l'ora di far finire quell'inferno.
    Guardò Asker un'ultima volta.
    Hai fatto il tuo dovere, guerriero. Ora lasciami fare il mio.
    Prima ancora che il guerriero potesse rispondergli, le tre gemme si illuminarono e Jaheen venne circondato da un'aura di energia. Il ragazzo fece un semplice gesto della mano, aprendo un piccolo varco spaziale.
    L'attimo seguente, Asker e Rufio erano spariti.
    Non si preoccupò neanche di sapere dove erano finiti, ma si avvicinò piano piano ai corpi di Javon e di Anastasya.
    Quindi questo è il risultato?
    Si chiese, schifato, guardando quel panorama di morte e sangue.
    Se il flusso del tempo poteva essere cambiato, pensò, allora avrebbe provato a cambiarlo nuovamente.


    Vagava nel Nulla e tra le pieghe del tempo Jaheen, da ore o forse soltanto da pochi istanti. Si era immerso nell'energia infinita delle gemme come mai aveva provato a fare e la sua unica paura era quella di non riuscire più a svegliarsi da quel sogno infinito.
    L'energia verde e onnipotente gli permetteva di vedere così tante cose che non aveva senso tornare al mondo reale, triste e freddo, ricordandosi soltanto poco e nulla di quello che aveva appena vissuto.
    Sì, realizzò, quello era il problema. Lui poteva vedere tutto e di tutti i tempi, ma poi quando tornava al presente non si ricordava che pochi dettagli. La sua mente non era pronta per assimilare tutto lo scibile possibile in pochi istanti, quindi il Jaheen vero e proprio non poteva che ricordarsi qualche immagine significativa, come un'eco lontana di una melodia bellissima ma che non ci si riesce più a ricordare.
    Quindi eccolo lì il momento della battaglia tra i due avventurieri e Javon, proprio davanti ai suoi occhi. Tutto si svolgeva esattamente come poco fa tutto si era svolto e Jaheen non capiva se quella versione fosse la versione degli eventi o una tra le tante possibili.
    Come poterlo scoprire?
    Si addentrò ancora più in profondità, abbandonando la caverna e vedendo le cose da un altro punto di vista, esterno e lontanissimo.
    Fammi vedere tutto, anche quello che non è mai accaduto.
    Chiese alle gemme, implorandole.
    Anche quello che sarebbe potuto accadere e non è successo...
    Un'enorme paura attanagliò il suo corpo nello scoprire che quella richiesta, impossibile e contro ogni legge che un Dio saggio avrebbe messo all'universo qualora fosse esistito, era possibile.
    Senza una parola o un segnale, gli si presentarono davanti una successione di eventi tali da lasciarlo senza fiato. Pieghe del tempo totalmente diverse, partite da un singolo dettaglio insignificante che però avrebbe nel futuro avuto ripercussioni incredibili.
    Vedeva lui non mettere la mano nella cassa che conteneva le corestone ancestrali, poi vedeva lui, in uno stato catatonico, caduto per sempre in coma tentando di uscire dalle pieghe del tempo. Vedeva lui vecchio, comune mortale ignorante, morire di una strana e calda morte.
    Andò avanti e indietro nel tempo, cambiando un dettaglio ogni volta per scoprire come sarebbe cambiato il corso degli eventi della sua vita o di quella degli altri.
    Vide la storia di suo padre, finalmente, di come aveva onestamente e disonestamente guadagnato la sua fortuna. Vide tutto ciò che era possibile e impossibile vedere e sperò, questa volta sinceramente, di non ricordarsi più nulla una volta svegliato.
    Quelle visioni erano troppe e gli stavano causando un dolore incredibile al cuore. Se fosse stato possibile guardare il suo corpo, Jaheen era sicuro che si sarebbe trovato in lacrime.
    Così tanti i futuri meravigliosi destinati a non realizzarsi mai, così tante tragedie inevitabili. Tanti segreti taciuti e mai detti a nessuno in grado di cambiare per sempre tutto si dispiegavano davanti a lui come pergamene pronte per essere lette.
    Impossibile scegliere una sola parentesi, tra tutte quelle a disposizione. Ogni cosa positiva ne causava una negativa da un'altra parte, facendo mantenere nel mondo sempre lo stesso idiota equilibrio di felicità e tristezza, di vita e morte.
    Jaheen sperava di non avere il potere di fare quello che stava per fare. Sperava che qualcuno glielo avrebbe impedito, o che si sarebbe dimostrato impossibile per qualche cosa.
    Ad ogni modo, visto che ormai si era spinto così lontano come mai nessun'altro essere umano aveva fatto, lo fece lo stesso.


    Quando aprì gli occhi, Jaheen non seppe dire se fossero passati pochi secondi o millenni interi.
    Non ricordava molto di quanto successo, a dirla tutta, e non sapeva bene cosa fare.
    Si alzò da terra e si scoprì incredibilmente esausto.
    Poco vicino a lui giaceva il cadavere di Javon, ancora con le braccia aperte come un martire.
    Povero vecchio...
    Borbottò, avvicinandosi per chiudergli gli occhi.
    Non appena fece un passo, però, sentì uno strano rumore, come di qualcosa di vetro che si rompeva.
    Jaheen alzò il piede e cercò di capire cosa avesse appena pestato.
    Era un pezzo di corestone, di un colore verde opaco e morto, come se la gemma avesse totalmente esaurito il suo potere.
    Quindi se ne era rotta una? Ma come era possibile? E quale?
    Quella sul braccio ci stava ancora, così come quella appesa al collo.
    Si tastò l'orecchio e scoprì che invece quella che aveva incastonato dentro l'orecchino si era rotta, distruggendosi in mille pezzi.
    Ma cosa...
    Non sapeva che dire. Lentamente poi cercò di fare mente locale.
    Si guardò intorno e vide il cadavere di Javon.
    Nient'altro. Non c'era nessun altro cadavere.
    E la corestone si era rotta.
    A Jaheen venne in mente il costante commercio del padre e le casse contenenti le corestone ancestrali. Non una sola, ma svariate ogni volta.
    Spalancò gli occhi, iniziando a capire ciò che in cuor suo sperava non potesse mai stare accadendo.


    CITAZIONE
    Note
    @Mrxxx e Ryuk La quest è finita! Spero vi sia piaciuta, ma per le considerazioni finali userò il mio post di valutazione.
    Jaheen ha teletrasportato Asker e Rufio da qualche parte, lontano, senza nemmeno lui sapere dove. @Ryuk, nel post successivo puoi ruolare di come da un momento all'altro i due si trovino in un punto a tua scelta della regione o del mondo.

    Asker ha ora a disposizione due scelte, da cui dipenderanno le ricompense della quest.
    -Denunciare la presenza della setta anti imperiale e delle armi sviluppate da Javon. Questo comporterà la confisca delle armi da parte dell'Impero (che verosimilmente le utilizzerà per le proprie ricerche) e la caccia ai reazionari Neagoriani. Inoltre Jaheen diventerebbe un ricercato e Tellah verrebbe a sapere del coinvolgimento del figlio in queste attività illecite, forse danneggiando anche i suoi rapporti commerciali con l'Impero.
    Questa scelta potrebbe portare dei riconoscimenti imperiali per Asker e un premio in denaro per aver aiutato a smascherare una minaccia anarchica.

    -Non denunciare la setta e la presenza di armi. Questo significherebbe lasciare la setta anarchica neagoriana al suo destino e non fare in modo che Jaheen sia un ricercato. Informando Tellah della verità dei fatti, quest'ultimo potrebbe ricompensarti per le tue azioni con degli oggetti rari, ma la tua fedeltà all'Impero sarebbe scossa.

    A te la scelta.
    Ad ogni modo @Ryuk, Asker inizierà ad avere ricordi confusi circa la sua avventura nella grotta, non ricordando esattamente alcuni particolari. Ricorderà distintamente di aver ucciso Javon con le sue mani e di aver parlato con Jaheen, così come ricorderà di aver affrontato la F.S.A.S.D e di averla distrutta in qualche modo imprecisato.
    Avrà la sensazione che qualcosa di molto importante non gli riesca a venire in mente e in nessun modo riuscirà a mettere a fuoco un qualsiasi ricordo contenente Antastasya, come se quest'ultima non fosse mai esistita e lui non l'avesse mai incontrata.

    A fine post metti anche la mia valutazione, così poi procedo a valutarvi io :)

    Scadenza
    1 Febbraio ore 16.00

     
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