[AUTOGESTITA] Ritorno a casa, e nuovo allenamento

prima role con anubi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. mak the bast
     
    .

    User deleted



    ritorno




    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Il vento soffiava forte, e la pioggia scrosciava sopra ad un uomo incappucciato, il freddo si faceva sentire e le dure e mastodontiche montagne di ephiora
    Facevano da sfondo a quella scena.
    Quell'uomo cosi piccolo difronte a tutto ciò si era lasciato travolgere dalla sacralità di quella scena, fissando le montagne che venivano illuminate dalla potenza di quei fulmini che ne potevano rompere l'equilibrio.
    Anche se la tempesta imperversava , la calma regnava in quel luogo, e nell'uomo la quiete difronte alla forza degli elementi come se niente potesse scalfirlo.
    Chi era costui, un semplice viandante incantato da quell'immensità, o uno stregone intento a raccogliere i frutti di quella tempesta?
    Niente di tutto ciò, quell'uomo in realtà era Anubi figlio di Aered monaco di ephiora come lo stesso figlo, tornato dalle aride terre di shal'aira dopo un allenamento durato quasi undici anni .

    41793_50369082249_5351334_n

    Finalmente dopo tanti anni riesco a tornare alla mia terra madre, dove ora sono quasi come un estraneo.
    Le cose non sono cambiate, quando l'impeto degli elementi colpisce queste montagne, lo spettacolo è assicurato.
    Dovrò ricominciare una nuova strada al mio arrivo a casa , ad inghen , mi riposerò qualche giorno passando a trovare mia madre con mia sorella.
    Poi comincerò la mia ricerca partendo proprio dalla mia regione.


    Riprese il cammino anubi, fermatosi un attimo a godere dello spettacolo della natura, avviandosi verso la terra che da piccolo lo aveva cresciuto e amato.
    Chissà quante cose erano cambiate dalla sua partenza, e chissà come la sua famiglia lo avrebbe riaccolto dopo il suo ritorno cosi trionfale, sotto la pioggia ed i lampi.

    article-2534536-1A72ADB000000578-641_634x416

    La via era dura ed impetuosa, ma per lui era una passeggiata, dopo gli allenamenti che aveva subito dal padre in un vecchio monastero quasi sepolto dalle sabbie del deserto.
    L'acqua lo stava rigenerando e per un attimo si tolse il cappuccio lasciando che la pioggia lo investisse , lasciandosi inebriare da quella sensazione di casa.

    Erano anni che non sentivo una sensazione cosi rigenerante , dopo che ho dovuto sopportare il caldo del deserto per cosi tanto tempo.
    I fulmini sembrano ballare attraverso le gonfie nuvole, chissà se potessi riuscire a danzare in una nuvola come un fulmine.
    Mi immagino già lo splendore di quella scena.
    Potente come un fulmine, ed agile come il vento, è cosi che mi immagino tra qualche anno quando forse potrò dire fine hai miei allenamenti e dedicarmi al mio essere.
    Anche se in questi anni ho fatto del mio meglio,(guardandosi) vorrei togliermi questa tunica , ma se non mi riabituo a questi ambienti potrei risentirne.


    Era normale per lui emozionarsi davanti ad un semplice temporale, lui che aveva vissuto il caldo secco e martellante del deserto, inebriato dalla pioggia che lo rinfrescava.
    Nella mente e nel corpo , riumidificando la sua pelle screpolata e secca.
    Ma la strada non era molto lunga, e doveva sbrigarsi , al passare dell'alba sarebbe dovuto arrivare a louyhong la capitale.

    Una volta arrivato a louyhong sarò quasi a casa, ma li almeno potrò comprare del cibo per portare a casa, mia madre non dovrà aver passato dei buoni giorni senza di me e mio padre che potevamo faticare molto di più per coltivare il cibo.
    Avendo collaborato con i mercanti nel deserto ho portato con me qualche sporco pezzo doro , cosi da facilitare le cose a casa, anche se non sarà molto spero che basti a mia madre.


    Lui anubi , anche se il caldo e gli allenamenti lo avevano fatto diventare un duro guerriero , lui non aveva perso la bontà che lo aveva accompagnato in tutti questi anni, ed il ricordo dei sorrisi dei suoi cari lo fortificava facendogli scordare tutti i brutti momenti.
    E qualche ricordo gli tornava alla mente, quando tutto quello che era la normalità era andare al monastero , aiutare in casa e coltivare gli ortaggi.
    Un sorriso malinconico gli apparve in volto e una lacrima tentava di fare capolino dai suoi occhi, confondendosi con le gocce d'acqua sulla sua faccia.
    Ma i ricordi si fecero più vivi quando gli tornò alla mente delle rivolte dei monaci contro gli imperiali che cercavano di insediarsi nelle loro semplici vite.

    Quante botte prendevo da piccolo nei giorni di rivolta, chissà se sarà cambiato qualcosa e quegli stupidi imperiali ci siano riusciti.
    Io comunque dovrò farmi gli affari miei , nessuno dovrà sapere chi sono e cosa ho fatto tutti questi anni, o saranno guai.
    Spero solo di trovare la tranquillità di cui ho bisogno, e soprattutto che nessuno mi pesti i piedi, o dovrò fare un po di macello.


    Anubi di certo non era un rissoso, ma nessuno doveva mettersi sulla sua strada o gli avrebbe fatto sentire tutti gli anni di allenamenti che lo avevano temprato nel fisico, mettendo le basi per la costruzione di un dio.





    Edited by mak the bast - 5/4/2015, 21:16
     
    Top
    .
  2. mak the bast
     
    .

    User deleted



    ritorno




    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Mancava poco all'arrivo a casa, ma anubi non era molto eccitato, sapeva cosa avrebbe trovato ma non in che condizioni.
    non sapeva neanche se la madre e la sorella lo avrebbero riconosciuto, da tanto che era cambiato.

    chissà cosa penseranno di me al mio ritorno, e chissà se mi riconosceranno.
    spero che non sia cambiato niente dal mio ritorno.


    la strada era tortuosa ma Louyhong era li davanti a lui, e gia sentiva il mormorio della gente e i vari profumi di ortaggi che nell'aria si facevano trasportare ed incanalare nei vicoli .
    la strada anche se era stata tortuosa e piena di insidie era stata veloce per lui, lui che fin da piccolo a combattuto contro tutti, dato che non aveva la stessa affinita con l'elemento cardine di ephiora.
    Il vento, vento che permetteva la gran parte del funzionamento della regione, lui nato sotto il segno della tempesta e del fulmine, figlio del vento.
    Cosi veniva chiamato da tutti, quasi come una presa in giro, ma a lui non importava dato che molte volte si era trovato a combattere contro il suo stesso elemento per padroneggiarlo al pieno potere.

    Ah monaci, sciocchi e inetti che si affidano alla solitudine e non danno una mano a nessuno, fin da bambino sono stato diverso da tutti e per questo devo ringraziare mio padre che mi ha aiutato e fatto diventare qualcosa di più .
    Ha ha ha , che risate mi sono fatto quando hò scoperto di non saper padroneggiare il vento , tutti sorpresi e insospettiti fino a quando non lo venne a sapere mio padre.
    Che cominciò a saltare di gioia difronte al potere che avevo.


    Anubi rideva pensando a quello che aveva fatto prima di partire per allenarsi e diventare uno dei pochi reng shai, più potente di chiunque altro, ma costretto a nascondersi per poter apprendere i segreti di quell'immensa arte che ancora doveva finire di apprendere .
    Ma le porte della città, se cosi si poteva chiamare , erano difronte a lui.
    Un respiro pieno di quell'aria e poi si tolse il mantello, lasciando che tutti lo potessero vedere e non avere preoccupazione di un uomo con un mantello ed un cappuccio.

    Alla fine sono arrivato, questa splendida città mi accoglie di nuovo con i suoi odori e la sua gente.
    A ci sono due guardie li, che palle vorranno sapere chi sono prima di farmi entrare, ma cosa ci fanno.
    Forse saranno riusciti ad entrare anche quì per comandare e portare il progresso.
    Phua sciocchi e stupidi ecco nient'altro, ma devono vivere anche loro, poveri cani.


    Anubi cercho tra le piege del suo chimono nero, i documenti che sapeva di dover portare per essere riconosciuto e non farsi buttare nelle carceri .
    o la via del ritorno a casa sarebbe stata più lunga di quanto pensasse.
    Arrivò davanti alle guardie che volevano un suo riconoscimento, dato che un tipo strano come lui non si vedeva poi tutti i giorni.



    glieli diede facendo quasi fatica a non ridere difronte alle facce spaurite e quasi rabbiose dei due vedendolo.

    é tutto a posto signori ?? posso passare ?

    Guardia: si è tutto a posto ragazzino, e ti consiglierei di fare meno lo spavaldo di fronte a due guardie!
    Guardia 2: e come mai non ti abbiamo mai visto prima.

    Mi dispiace, non volevo ma sono stato cosi lontano da casa che non vedo l'ora di ritornarci, e solo che sono stato via per studi ed ora se permettete me ne vado.

    Anubi riprese i i sui documenti e le guardie lo fecero passare, le cose dentro la città erano un pò cambiate guardie e abitanti ora parlavano e discutevano tranquillamente, era strano per lui , ma cosa poteva saperne dopo che era stato cosi lontano da casa.
    Anche se louyhang non era la sua casa, ma inghen che era poco fuori la cittadina.
    passando di li solo per comprare qualcosa per portare a casa, e fare una bella sorpresa a casa.





     
    Top
    .
  3. mak the bast
     
    .

    User deleted



    ritorno




    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Il mwrcato di louyhong era meraviglioso agli occhi di anubi, quei colori quei profumi, gli riempivano i polmoni e la testa lasciandogli quasi una sensazione piacevole.
    Se non fosse per le spezie che gli erano sembrate sempre troppo forti, ma questa era la nuova vita che gli aspettava ora, allenamenti e giochi.
    Quasi un premio per lui dopo undici anni di duri allenamenti.
    I bambini giocavano e correvano nel mezzo della marmaglia di gente che contrattava scambiava e comprava in quel piccolo posto cosi caotico.

    cosa mi sono perso, aaa quanta gioia qui.
    Si stare quì mi piace, ma tutto è valso, per uno scopo più alto.


    si voltò verso le montagne quasi con aria rabbiosa, li dove i monaci serbavano le loro vite per poter arrivare all'illuminazione, e li impattò con un anziano signore facendolo quasi cadere.

    mi dispiace signiore mi scusi, ero assorto nei miei pensieri e non l'ho vista

    L'uomo alzò lo sguardo fissando anubi negli occhi e ma non fece ne un sobbalzo, ne una mossa di paura difronte a quello strano ragazzo, ma gli sorrise.

    Anziano:non ti preoccupare ragazzo, ti sei scusato e ciò mi basta.
    è difficile vedere ragazzi educati come te, anche se sei un po distratto.


    anubi fu quasi felice delle parole dell'uomo, aiutò a raccogliere la borsa che gli era caduta, salutandolo con le mani giunte ed inchinandosi difronte a l'uomo.

    Grazie a lei per le sue parole.

    Poi anubi salutò l'uomo e si dirisse verso il primo fruttivendolo che vide, cominciando a guardare la merce, comprando un pò di frutta e qualche verdura.
    Vide l'uomo al banco che lo guardava quasi con disdegno, ma lui non fece altro che tirare fuori una mela e dagli un bel morso schizzandolo con il succo.

    Queste mele sono buone, spero di rivederla presto
    L'uomo però non reagi, fece come segnoo di andarsene e lui non fece altro che prendere quel cartoccio ed avviarsi verso la sua casa, che era poco fuori la città, doveva solo attraversare una breve stradina per arrivare al suo villaggio, hai piedi delle monolitiche montagne.

    Rozzi bifolchi, avrei dovuto infilargliela in gola la mela.
    Ma lasciamo perdere queste emozioni non fanno altro che distogliermi dalla mia strada anche se non bisogna lasciarle perdute ma coltivarle per qualcosa di più, non come quegli insulsi e patetici reclusi, che non fanno altro che pensare a loro stessi.


    Anubi non voleva essere come i monaci, voleva essere qualcosa di più, poter aiutare le persone.
    Ma non esserne loro succube, voleva trovare il giusta compromesso tra bene e male, perché lui pensava che in un uomo dovevano albergare tutti e due dato che nulla e candido e nulla è scuro.
    voleva essere come un candido fiore, che resistendo al vento cresceva sempre più forte anche se al suo interno nascondeva dei neri pistilli che lo difendevano dagli insetti che lo potevano infestare.

    Tutto ciò che è vivo ha dei difetti, sennò a cosa servirebbe la vita se si diventasse neutrale e immobile come una roccia.
    Che senso avrebbe essere vivi se non si potessero seguire le proprie idee sbagliate o giuste che siano, ma questo solo il singolo lo potrà comprendere.
    Come me del resto.


    Anubi camminava tirando fuori tutte le sue idee, ansie e preoccupazioni.
    Tutto portato dal suo ritorno a casa che lo faceva pensare e sognare, sulla sua famiglia dopo tanto tempo, e per la speranza di tornare a sognare qualcosa di bello.
    E ad un suo ritorno hai sogni e le sue strade, che troppo presto aveva interrotto.






     
    Top
    .
  4. mak the bast
     
    .

    User deleted



    ritorno




    CITAZIONE
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Anubi finalmente dopo tanto camminare, e sputar sangue, era ritornato alla sua terra ighen.
    Luogo magico per lui dove nelle notti d'estate le lucciole danzavano su i verdi campi, imitando la danza degli spiriti.
    Coloro che vegliano sui vivi come per proteggerli.
    Ma ora era giorno e le sue fatiche stavano per essere ripagate, il cuore pulsava a ritmi elevati, aspettando la gioia che lo stava per aspettare.

    Chissà come sarà diventata grande la mia sorellina, ormai dovrebbe avere 17 anni, e la mamma.
    Con il suo splendido sorriso.


    ed ormai i suoi sogni per ora si potevano placare, era a casa.
    La stessa che aveva lasciato nella sua tenera eta, ma tutto ciò era solo il ricordo di un vago passato quello che contava era il presente.
    ShumiVillage

    La sua piccola e modesta casa non era lontana,era a pochi passi da li, e lui si dirigeva verso di se con passo deciso e inesorabile.
    Quando un urlo interruppe la sua gioia, un urlo di ragazza che veniva proprio di fianco da lui.

    Cosa diavolo sta succedendo? Da dove veniva questo urlo.
    Ma ma li ce una ragazza ed un altro uomo con una spada, cosa diavolo sta succedendo.
    Una volta qui era un posto tranquillo, che diavolo è successo.
    Ma forse sarà solo un teppista.


    Qualcuno si era affacciato dalle finestre a vedere quella scena con le porte leggermente socchiuse.
    Nessuno sembrava volersi avvicinare, come a solito la paura era più forte del coraggio, come in tutti i luoghi la vita personale era più sacra di qualsiasi altro essere vivente.
    Ma anubi non voleva di certo stare li a guardare mentre quello che sembrava un vagabondo e non molto sobrio stava li, provando a prendersi la vita della ragazza.
    Ma avvicinandosi la cosa sembrò farsi più intrigante.

    Uomo: hei ragazza tu mi devi sposare, diventerai mia moglie, con voglia o contro sig..
    Non puoi rifiutarti io sarò presto una giovane guardia, e tu avrai rispetto di me..



    ragazza: no non lo farò mai, sei ubriaco.
    E io non sarò mai tua moglie, a costo preferirei morire.


    A si è!!!
    Alzò il braccio destro, dove non teneva la spada mettendo la mano in posizione, molto tesa come se una sberla potentissima dovesse scappargli da un momento all'altro .
    Parlava l'uomo, con aria di rabbia nelle sue parole, ma non sapeva che qualcosa di più pericoloso della sua spada stava per avvicinarsi a lui.
    Quando scoccò la sberla alla ragazza, un forte schiocco riecheggiò nell'aria, mentre l'arrivo del suono all'orecchio d'anubi non andò sprecato.
    Quello schiocco fece scattare una parte del ragazzo che nessuno aveva mai smosso, la violenza gratuita contro i più deboli , quella che avrebbe fatto uccidere ad Anubi senza alcun valido motivo.

    Hei tu rifiuto umano, vedi di allontanarti da lei, se non vuoi morire qui.
    Poi non potrai continuare la tua carriera, sempre che le guardie non ti uccidano prima.


    Nessun pensiero aleggiava in testa ad anubi, ora solo la rabbia lo guidava.

    hei tu chi sei, cosa vuoi un assaggio della mia forza?

    Una flebile risata usci dalla bocca del ragazzo quando, lo sguardo dell'uomo si incrociò con il suo, quasi a due metri dallo stesso.
    L'uomo non era neanche ben equipaggiato, solo dei cenci per vestiti ed una spada quasi stagliata.

    Metti giù quell'arnese, o ti ci potresti tagliare.

    Qui l'uomo fece un espressione di rabbia, quasi come un grugnito e parti verso anubi con un fendente dall'alto verso il basso provando a prenderlo in pieno.
    I riflessi dell'uomo erano nettamente annebbiati dall'alcol, lenti e goffi, come i suoi movimenti.
    Anubi fece cadere la busta che portava, spostandosi alla destra dell'uomo con una schivata, per poi arrivargli allo stomaco con una ginocchiata.
    E qui l'uomo si piegò come un libro, cominciando a tossire , mentre era gattoni a terra.
    Anubi si abbassò all'orecchio dello stesso.

    Ei sudicio verme, potresti anche andartene ora, se non vuoi che ti finisca qui e subito.

    Ma l'uomo si mise a ridere prendendo anubi per il cappuccio della felpa, cominciandogli ad urlare contro, mentre faceva sentire il suo alito pesante.

    Eh solo fortuna la tua, non puoi vincere contro un uomo.

    A queste parole il volto assente di anubi si trasformò in un volto di odio.

    Stai zitto rifiuto umano!

    Quì anubi perse il controllo , caricando un destro con tutta la sua forza andando diretto sul volto del ragazzo già a terra.
    Poi si alzò di scatto,guardando il ragazzo.

    Quale delle guardie imperiali potrebbe permettere che un uomo indegno come te indossi la loro uniforme.

    Poi caricò un altro destro per finire l'uomo, ma venne fermato da qualcuno, una ragazza .
    La stessa che stava per essere massacrata dall'uomo.

    Ragazza: ti prego basta, ha avuto quel che si meritava ma neanche lui merita la morte.

    A queste parole anubi si girò di scatto verso la ragazza.

    Come fai ad avere compassione di lui, lo stesso che ti stava per massacrare se io non fossi arrivato.
    Quanto è grande il tuo cuore.
    avrai l'eta di mia sorella.


    La ragazza gli sorrise.

    Bisogna saper perdonare, o il mondo diventerebbe un campo di morte.
    Sai anche io avevo un fratello, ed ora dovrebbe avere la tua stessa età.
    Piuttosto, come ti chiami, straniero?
    dovrei sapere il nome del mio salvatore.


    Anubi si chinò a raccogliere la frutta caduta a terra, e mentre stava per rispondere una voce in lontananza gli fece gelare il sangue.

    Io , mi chiamo A..

    Donna: Yulia!!!

    Anubi rimase li quasi congelato al sentir pronunciare quel nome.
    Il nome di sua sorella.












    Edited by mak the bast - 19/4/2015, 22:43
     
    Top
    .
3 replies since 5/4/2015, 14:35   67 views
  Share  
.