Narrato Pensato Parlato Si nascondeva in una grotta dalla posizione ignota, se ne stava a rimuginare tutto il giorno e anche la notte sui suoi errori, quel fallimento gli sarebbe costato caro una volta tornato in patria; ma ora non doveva preoccuparsi di quello, doveva sopravvivere, fino all'arrivo della squadra di recupero, una volta interrotta la corrispondenza con il quartier generale i rinforzi non avrebbero impiegato molto ad arrivare. Aveva paura il generale, o meglio l'ex-generale del Butai, non aveva più un esercito e nessuno sano di mente gliene avrebbe affidato un altro dopo quel suo fallimento... aveva paura di essere ucciso o peggio catturato dai ninja, ma aveva il terrore di essere considerato un'idiota una volta tornato in patria, nessuno lo avrebbe visto come un tempo. Avrebbe voluto togliersi la vita con le sue mani, lì lontano, da chiunque potesse giudicarlo, nella solitudine di quell'umido antro. Aveva vissuto una bella vita tutto sommato, fin'ora aveva compiuto un lavoro egregio e si era meritato quel grado, per quale motivo allora continuare a vivere il resto della sua vita nella vergogna? Scacciò dalla mente quei pensieri, scosse il capo come a voler dissolverli, o forse diluirli tra l'orgoglio di far parte dell'esercito del Butai, la sua adorata patria. Avrebbe preferito morire nella battaglia, magari uccidendo il ninja capace di massacrare quell'esercito così imponente, ricordato come un eroe per questo. Invece se ne stava lì, seduto su una roccia a rimuginare sugli errori e a disperarsi pensando al suo futuro. ... A circa un chilometro di distanza un ragazzo passeggiava insieme ad un cane. Tuttavia non sono un ragazzo ed un cane qualunque, il primo è Takashiro Uchiha, mentre il nome del cane è Pakkun; nonostante dessero l'impressione di andare a tartufi, in realtà erano sulle tracce del generale fuggito. Erano già passati due giorni e la ricerca si rivelò da subito difficoltosa a causa della maestria del generale nel far perdere le sue tracce. Pakkun: è davvero impressionante questo comandante, quasi come dare la caccia ad un fantasma. Ed io che credevo fosse una pippa... farsi sorprendere così da Kenji, lo facevo più astuto, ha dato prova di grande stupidità. Ti sbagli, non poteva prevedere una simile trappola perchè non conosceva quello di cui era realmente capace Kenji, neppure io ho mai sentito parlare di una tecnica simile prima d'ora... è gelosamente custodita tra i segreti del clan Senju. Nessuna strategia poteva in alcun modo eludere una tecnica simile, probabilmente nemmeno tu ragazzo mio. Parli così solo per sminuirmi di fronte al tuo padrone. Oggettivamente Kenji è più forte di te, su questo nessuno ha dubbi, puoi essere più veloce o potente di lui fisicamente, ma non puoi sfuggire per sempre alla sua manipolazione del legno, nemmeno conoscendo i suoi assi nella manica e possedendo le tecniche adatte a contrastarli. E' uno dei cavalli vincenti di Konoha, mentre tu fino a qualche mese fa eri un signor nessuno. Le parole dette dal cane ninja erano verissime, Taka solitamente era molto prudente sui giudizi delle persone, ma non gli piaceva essere considerato più debole, una specie di complesso avuto fin dall'accademia, nemmeno se come punto di riferimento si sceglieva un sennin di alto calibro. Qualche novità su questo "fantasma"? Difficile seguire le sue tracce, ma con te hai un segugio esperto, qualche impronta la trovo sempre. Pian piano ci stiamo avvicinando, pazienta ancora un pò. L'Uchiha sbuffò dalla noia e si arrampicò su un robusto albero per osservare bene la zona circostante, o forse solo per sgranchirsi un pò le gambe. La foresta si interrompe fra un chilometro e al suo posto c'è una vecchia miniera abbandonata, probabilmente il fuggitivo si nasconde in qualche cunicolo in attesa della squadra di recupero. Pakkun! Vieni quassù, ho trovato dove si nasconde il "fantasma"!... Rumore di passi, qualcuno si stava avvicinando e nonostante facesse di tutto per coprire il rumore prodotto, l'udito di un comandante esperto come lui non è qualcosa da sottovalutare. L'intruso aveva superato tutte le trappole senza un graffio a quanto pare e si trattava anche di un abile inseguitore per riuscire a seguirlo fin lì. In quei giorni aveva corso come mai in vita sua, macinando diversi chilometri e nello stesso tempo coprendo le sue impronte, o qualsiasi segno del suo passaggio. In ogni caso non si sarebbe arreso, come recitava il dovere di ogni buon soldato avrebbe combattuto fino alla morte, evitando in ogni modo di essere catturato vivo. Sguainò il suo spadone e si mise in guardia; intorno a lui era buio, ma grazie ai suoi sensi affinati poteva vedere come se fosse giorno, tuttavia il suo inseguitore non provò minimamente a nascondere la sua presenza, il suo arrivo infatti fu preannunciato da un'intensa luce. Nell'antro non c'era nessun luogo in cui nascondersi, si trattava di un vicolo cieco, nessuna riparo o via alternativa; era una cupola naturale alta una decina di metri con al centro una pozza d'acqua, immergersi e scoprire dove portasse non era da prendere in considerazione, sarebbe morto affogato... una maniera indecorosa per lasciare il mondo dei vivi. Perciò rimase lì in attesa dell'intruso, poi un uomo totalmente ammantato voltò l'angolo, con le mani in alto e presentandosi come un alleato. ?: Rilassati comandante, sono un membro della squadra di recupero. Disse, mentre si tolse il cappuccio dalla testa. Il generale riconosciuto in lui un viso familiare (oltre a portare con se una lama viola, prova inconfutabile della sua appartenenza alle truppe dello shogunato) si rilassò, rinfoderando lo spadone nella fondina. Generale: Meno male. Credevo di essere stato trovato dai ninja nemici, come hai fatto a trovarmi? ?: La gemma incastonata nella tua cintura emette un segnale che può essere captato a chilometri di distanza con la giusta attrezzatura... un momento, dov'è il resto dell'esercito? Il comandante rimase per qualche secondo senza parole, per quanto avesse rimuginato in quei giorni, non trovava le parole adatte per descrivere quel disastro. Decise di essere schietto e riferire precisamente cos'era accaduto. Generale: Tutti morti... il nemico ci ha preso di sorpresa e ci ha annientato in pochi minuti. Il suo interlocutore rimase shockato da quella rivelazione, lo guardò attentamente per circa dieci secondi, poi si avvicinò a lui fino ad essere ad appena mezzo metro, come se dovesse rivelargli qualcosa in confidenza. ?: Se è così, non ha senso tenerti in vita. Prima che lo spadaccino potesse reagire lo shinobi lo pugnalò al cuore, seguito da altre tre pugnalate in punti vitali. Il generale cadde in ginocchio, sboccò sangue e poi cadde a faccia in avanti, morendo davanti agli occhi allo shinobi del suo stesso paese. ?: L'Impero non tollera i fallimenti. Questo deve esserti sfuggito quando ti sei arruolato. Poi lo shinobi appoggiò il cadavere alla parete, pulendo il sangue e coprendo le sue tracce; se c'era qualcuno all'inseguimento della sua vittima, allora doveva cancellare qualsiasi segno della sua presenza e far credere di essere il primo ad arrivare lì. ...
Circa mezz'ora dopo fecero il loro ingresso nella grotta Takashiro e Pakkun.Pakkun: L'odore del sangue proviene da quel corpo laggiù, probabilmente è ferito... anche se è strano, non ho sentito l'odore del sangue fino a quando non siamo entrati nella grotta... forse si è suicidato. L'Uchiha si avvicinò immediatamente al corpo per accertarsi se fosse vivo o meno. Morto, ma sembra sia stato pugnalato. Qualcuno è stato qui prima di noi! Taka guardò dritto negli occhi il cane ninja, quest'ultimo alzò le spalle, se vi fosse stato qualcuno se ne sarebbe accorto. Ormai la ricerca era finita e l'unica cosa rimasta da fare era rovistare tra oggetti gli del cadavere per trovare qualcosa di utile, per poi seppellirlo in un luogo consono. Uh? Non hai sentito qualcosa anche tu? Pakkun: Come uno scricchiolio? Già... Entrambi persero l'equilibrio e caddero a terra a seguito di una scossa molto violenta, seguita da altre altrettanto forti da far cadere il soffitto sopra di loro, seppellendoli vivi. Edited by Isawa - 26/12/2015, 22:47