lo sconvolgimento della mente e la nuova via da scoprire

role libera chi vuole si unisca

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  1. mak the bast
     
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    la rinascita

    Narrato
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    parlato kumiko

    <p align="center">


    Buio, un forte dolore alla testa prima di uno stridulo fischio che sembrava rompere i timpani dei suoi orecchi.
    Sum, lui non sapeva neanche cosa pensare ora la confusione riecheggiava nella sua testa e nient'altro, non sapeva dove si trovasse ne cosa era successo prima del suo risveglio.
    Solo una cosa lo colpi, l'immensa oscurità che ora sembrava soffocarlo, ma anche in quell'oscurità uno spiraglio di luce sembrava invitarlo alla vita.

    Che tremendo dolore, cosa sarà questa sensazione di paralisi che sento?
    Un attimo ma queste sono corde, sono legato come un salame!
    Che posto sarà questo, è stretto e buio, e non ha un ottimo odore.


    Poi Sum si fermò un attimo a riflettere sul perché era li ma nulla sembrava venire fuori da quella testa apparentemente vuota.

    E possibile che non ricordi niente di ciò che mi sia successo prima?
    Ma infatti io sembra non ricordi quasi niente ci sono solamente degli sprazzi di luce che non mi aiutano affatto.
    Ora però la cosa più importante sarà uscire da questo buco, queste corde sono ben strette ma se solo potessi !!


    Gli sforzi del ragazzo per liberarsi ora sembravano inutili, il deperimento del suo fisico e lo stretto buco in cui si trovava di certo gli davano una mano, a rimanere al suo interno per il resto della sua vita.
    ma non si voleva dare per vinto voleva solamente uscire da li e trovare delle risposte e questa rabbia gli stava dando la giusta carica per uscire da li.




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    [QUOTE]
    CITAZIONE
    Allora piccola premessa in questo caso Sum e stato cosi tanto sconvolto dalle guerre che hanno distrutto quello che conosceva prima e con loro una parte della sua mente è andata in frantumi dunque dovrà scoprire un nuovo mondo , dato che lui apparentemente non sa cosa sia successo.





     
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  2. Edosenpai
     
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    Parlato Enma
    Pensato Enma
    Narrato
    Parlato altrui

    Passeggiava tranquillamente per le strade cittadine del suo paesino in periferia. Era diretto al cimitero, per rendere grazia ai sepolti lí, come gli aveva insegnato il suo maestro: era una persona molto gentile e disponibile, nonchè uno dei massimi conoscitori della storia del mondo pre-impero, nonostante la giovane età (29 anni).
    Normalmente sarebbe andato lui stesso ad acquietare le anime dei defunti, shinobi e non, tuttavia quel dì aveva ricevuto una commissione da una simpatica vecchietta, indi per cui inviò al suo posto il suo fidato discepolo: Enma.

    |Aaaaahhh!|-levò un sospiro sollevato-|Come mi piacciono le passeggiate in giro per il villaggio! Quando il sole è alto nel cielo e questo è privo di nuvole mi piace tantissimo la sensazione del calore solare sulla pelle.|

    Non si faceva molti problemi a sbrigare le commissioni dategli dal mentore, sopratutto durante le giornate piene di sole. Alcune poi erano molto carine e semplici, anche se generalmente non erano assolutamente complicate o lunghe: si trattava più che altro di semplici compiti per aiutare la gente più in difficoltà a svolgere le mamsioni quotidiane con la sua immensa disponibilità. La stessa disponibilità che stava tentando di insegnare al discepolo.

    Intanto Enma camminava, e più camminava più si avvicinava al cimitero. Non vedeva l'ora di acquietare gli ex-abitanti del paese, gli piaceva la sensazione di aiutare gli altri, e dato che quello era il giorno della commemorazione dei defunti la trovava un'ottima occasione per dare una mano a molte persone che non potevano muoversi da casa nello stesso tempo.

    Ricorda sempre che la più grande arma che potrai utilizzare è la compassione e la gentilezza verso il prossimo.

    Ogni volta che non se la sentiva o semplicemente non aveva voglia di sbrigarne una gli tornavano sempre in mente le parole del suo mentore, e gli tornava la forza di fare tutto.

    |Eccoci qua! Il cimitero. Chissà quante persone hanno bisogno di sentire che i propri conoscenti stanno bene e che gli vogliono ancora un mondo di bene!|

    Stanziò per un attimo davanti all'entrata, controllò in tasca per controllare di avere ancora i bigliettini con i messaggi. Ce li aveva tutti. Bene, era ora di entrare.
    Il piccolo sentiero che c'era all'inizio portava ad una triforcazione, che si divideva in tre sentieri perfettamente dritti a 90 gradi l'uno dall'altro, dove alle estremità erano situate in file e colonne perfettamente allineate le tombe.

    Di notte quel posto dava davvero i brividi, per fortuna che Enma c'era andato di giorno! Non gli sono mai piaciute le storie paurose, e a dirla tutta quelle che parlavano di zombie e fantasmi lo terrorizzavano. Era più un tipo da azione e combattimenti che da sovrannaturale ed occultismo.
    Di tomba in tomba, tirando fuori i bigliettini e posandoli sui fiori (che già erano presenti grazie ai custodi) recitava le preghiere, per poi passare alla pietra successiva e ricominciare.
    Ad un tratto, quando stava posando l'ennesimo biglietto, gli sembrò che una particolare tomba, rialzata di mezzo metro rispetto alle altre che erano al livello del terreno, fosse leggermente aperta. Gli sembrava addirittura di sentire un tipo lamentarsi dall'interno, ed aveva una voce talmente flebile che solo lui poteva sentire, essendo seduto di fianco a quella.
    Un brivido lo percorse lungo la schiena e lo scosse dappertutto.

    |C-c'è davvero qualcuno?|

    Stava tremando, dopotutto non si sentivano spesso gli zombie parlare. Era una cosa che davvero lo impauriva, i suoi occhi brilluccicavano e tremavano dalla paura.
    Non voleva farlo, aveva troppa paura e doveva ancora finire il lavoretto, ma qualcosa dentro di lui lo fece esitare, e lì per lì fu sul punto di andarsene braccia all'aria urlando come un ossesso, tuttavia decise comunque di aprire il sarcofago e di vedere cosa era situato all'interno: dato che era mezzo aperto non doveva essere un problema, e pur di sapere se il fantasma lo avrebbe tormentato per l'eternità o meno per togliersi l'ansia di dosso avrebbe fatto questo ed altro.


    Misogi_KumagawaDescrizione fisica:
    Un normale ragazzo di 17 anni, alto 1,78 cm, pesa 72 kg, ha i capelli nero pece, molto scompigliati che terminano con un ciuffetto sporgente in avanti sulla fronte.
    Occhi grandi e di un blu profondo, naso e bocca piccoli, carnagione molto chiara e mento appuntito, tratti somatici molto dolci e gentili accentuati dal sorriso innocente e sincero.
    Magro, esile e ha una muscolatura non particolarmente accentuata ma pur sempre visibile sotto le vesti. Veste con una divisa scolastica blu scuro (fatta su misura per permettere i movimenti da ninja), con grandi bottoni gialli e con colletto alto e bianco. I pantaloni sono anch'essi blu scuro, tessuti in modo tale da permettere una certa agilità.
    Descrizione psicologica: anche se potrebbe sembrare ingenuo e sincero, in realtà quello è solo ciò che c'è in superficie; la sua psiche è molto più contorta di quanto possa dare a vedere un diciassettenne. Ama alla follia le scene truculente ed ha una particolare passione i combattimenti all'ultimo sangue fra più persone. Nella vita di tutti i giorni invece è molto superficiale e tende a non dare molta importanza a ciò che lo circonda, se non quando ha dei cattivi presentimenti.
     
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  3. mak the bast
     
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    la rinascita

    Narrato
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    parlato
    parlato kumiko

    <p align="center">


    Sum era ancora li dentro, dentro quella buca, l'aria cominciava a farsi pesante e il respiro affannoso.
    Doveva trovare un modo per uscire di li oppure ci sarebbe di certo rimasto secco.

    Aiutooo! ce nessuno che mi sente?

    Sum parlava da quella flebile apertura, da cui passava quel piccolo raggio di sole, sperava che qualcuno lo sentisse.
    Anche se le speranze stavano diminuendo.

    Cosa diavolo posso fare? Non trovo via d'uscita, sono legato come un salame e di certo lo spazio ristretto in cui mi trovo non mi aiuta.
    Maledizione, come faccio?E come diavolo sono finito qui?


    Le domande lo perseguitavano, non trovava più il filo conduttore della sua memoria, anche se quello forse era andato perso forse molto tempo prima.
    Quando quel vociare della sua mente fu interrotto da un ombra che si intromise tra lui e l'unica luce che gli permetteva di pensare alla libertà.

    Deve essere qualcuno, forse lo stesso qualcuno che mi ha infilato qui dentro.
    Vorranno vedere se sono vivo o morto, ma io hò la pellaccia dura, gli strapperò il cuore a morsi chiunque sia.
    Farò vibrare di paura l'anima di questi bastardi che mi volevano far morire quì dentro.


    Sum socchiuse gli occhi, e la tomba si apri con una certa lentezza come se qualcuno di non molto grosso avesse aperto il suo sarcofago.
    Il sole gli impedì di vedere chi era, gli occhi si dovevano abituare a quella luce che tanto gli era mancata.
    Quando però pote vedere una figura usò tutta la sua forza addominale per mettere il suo busto in posizione retta, aprendo gli occhi di scatto.
    Ma la rabbia che provava fu come spezzata dalla figura che si trovò davanti.

    Un...un ragazzino!?

    Esclamò il sunese quando davanti a lui apparve la figura di un ragazzino, almeno all'apparenza, Sum fu subito assorto dalle domande.
    Fissò un attimo lo sguardo intorno a lui rimanendo allibito.

    Mi hanno buttato in una tomba , o mio dio !
    Quei pezzi di merda, cosa diavolo volevano fare ?
    Ehi tu ! grazie infinitamente di aver aperto la tomba , stavo per soffocare.


    Ma il Zubasa vide del terrore negli occhi del ragazzo, e volle subito tranquillizzarlo.

    Scusami, ma non ti preoccupare, non sono un morto vivente se è questo che ti stai chiedendo.
    Non badare al mio aspetto, è solo una sciocchezza, sono vivo.
    E per ora lo devo a te.
    Posso sapere come ti chiami?
    Io Sono Sum zubasa, ed un altra cosa, dove diavolo mi trovo.


    Forse Sum aveva fatto troppe domande al ragazzo ma come poteva non fargliele?
    Si trovava in un grave stato confusionale, era stato seppellito vivo, legato e dimenticato chissà da quanto tempo li dentro , e l'unico contatto con la civiltà ora era quel ragazzo che si trovava difronte al sunese.
    Per suo malgrado voleva scoprire tutto il possibile su cosa gli era successo e cosa era successo al suo mondo che a prima vista non era più lo stesso.






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    CITAZIONE
    jpg
    Sum era a troso nudo, con il corpo ricoperto dei soliti tremendi tagli, un tatuaggio sul braccio sinistro, Due cerchi concentrici l'uno davanti all'altro.
    Indossa solo i pantaloni ed un paio di Scarponi.
    Allora piccola premessa in questo caso Sum e stato cosi tanto sconvolto dalle guerre che hanno distrutto quello che conosceva prima e con loro una parte della sua mente è andata in frantumi dunque dovrà scoprire un nuovo mondo , dato che lui apparentemente non sa cosa sia successo.





     
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  4. Edosenpai
     
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    Parlato Enma
    Pensato Enma
    Narrato
    Parlato altrui

    Sul momento il ragazzo si spaventò nel vedere quella figura ergersi dalla tomba. Per un attimo non potè trattenere lo spavento e il terrore prese il sopravvento di Enma, e tutto di lui lo faceva trapelare.
    L'uomo che si trascinò fuori dalla tomba a formare un angolo retto con le sue gambe (essendo stato legato totalmente non poteva usare le braccia e usò solo gli addominali per rialzarsi) era ricoperto di cicatrici un po' dappertutto, e più che un adulto pareva un ragazzo di 20-25 anni circa. Sembrava un vero e proprio zombie.
    Tentava in tutti i modi di divincolarsi e di sciogliere i nodi che lo tenevano fermo, e quando aprì bocca lasciò fuggire le parole come fossero un fiume, erano frettolose e piene di rancore: stava cercando di capire dove si trovasse, cosa fosse successo, chi lo avesse ridotto in quello stato e di rassicurare Enma contemporaneamente. Non si capiva molto di quello che diceva, ma non sembrava una presenza oscura tornata dall'oltretomba, anzi per essere uno zombie era fin troppo vivo! Non sembrava nemmeno ostile, rivelò persino il suo nome, indice che o era sul punto di ammazzarlo oppure pensava seriamente di fare conocienza con Enma.
    Ad ogni modo il ragazzo sapeva rispondere soltanto ad una domanda, quella relativa al luogo. Il cimitero di un piccolo paesino di Neagora.
    Inizialmente si era allontanato di impulso dal mostro per lo spavento, ma dopo averlo visto in quello stato (quasi gli benne da ridere) si riavvicinò lentamente e carponi sussurrandogli queste parole mantenendo la mano destra di fianco alla bocca per fare in modo che le sue parole si sentissero ancora meno:

    |Beh... siamo in un cimitero come puoi vedere... quindi per favore abbasseresti la voce?|

    Prese dunque a conversare con Sum, con molta cautela, ancora non poteva sapere se fosse o no un nemico venuto dagli inferi per reperire anime da portare nel mondo sotterraneo, anche se come ipotesi era piuttosto assurda.

    |Comunque non mi sembri troppo malvagio... Non è che per caso sei ancora vivo? E come te le saresti procurate quelle ferite?|

    Le sue erano domande molto dirette e interessate, sperava che Sum gli dicesse che era ancora vivo e che quelle ferite erano il risultato di innumerevoli anni passati a combattere per poi farsi raccontare le storie di quei combattimenti, e sperava anche che gli permettesse di seguirlo nel ricercare chi lo aveva ridotto in quello stato. Non voleva ficcare troppo il naso nelle faccende del "mostro", ma voleva farselo come amico: non capita tutti i giorni di vedere un tipo così in giro, sopratutto a Neagora, e questo lo stuzzicava non poco.


    Misogi_KumagawaDescrizione fisica:
    Un normale ragazzo di 17 anni, alto 1,78 cm, pesa 72 kg, ha i capelli nero pece, molto scompigliati che terminano con un ciuffetto sporgente in avanti sulla fronte.
    Occhi grandi e di un blu profondo, naso e bocca piccoli, carnagione molto chiara e mento appuntito, tratti somatici molto dolci e gentili accentuati dal sorriso innocente e sincero.
    Magro, esile e ha una muscolatura non particolarmente accentuata ma pur sempre visibile sotto le vesti. Veste con una divisa scolastica blu scuro (fatta su misura per permettere i movimenti da ninja), con grandi bottoni gialli e con colletto alto e bianco. I pantaloni sono anch'essi blu scuro, tessuti in modo tale da permettere una certa agilità.
    Descrizione psicologica: anche se potrebbe sembrare ingenuo e sincero, in realtà quello è solo ciò che c'è in superficie; la sua psiche è molto più contorta di quanto possa dare a vedere un diciassettenne. Ama alla follia le scene truculente ed ha una particolare passione i combattimenti all'ultimo sangue fra più persone. Nella vita di tutti i giorni invece è molto superficiale e tende a non dare molta importanza a ciò che lo circonda, se non quando ha dei cattivi presentimenti.


    Edited by Edosenpai - 14/3/2015, 21:19
     
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  5. mak the bast
     
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    la rinascita

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    Il ragazzo davanti a Sum dopo un primo approccio di vero orrore, sembrò tranquillo, non avendo più timore dell'uomo che si trovava davanti.
    Anzi si rivolse al ragazzo con tono severo quando gli proferì di essere in un cimitero, chiedendogli di abbassare la voce.

    é un po lunatico questo ragazzo, ma mi ha appena detto che ci troviamo in un cimitero?
    Ma è assurdo volevano anche darmi degna sepoltura, non sapevano di certo che io avessi due cuori, ma soprattutto quello che non mi torna è che non ricordo niente.
    Ma forse sarà stato colpa del dolore che sento dietro la testa, forse mi avranno dato un bel colpo alla testa?
    Ma ora sarà meglio rispondere.


    Un brivido gelido camminò su per la schiena di sum , finendo alla testa.

    In un cimitero, ho mio dio volevano veramente farmi morire.
    Certo che parlerò a bassa voce, ma volevo chiederti soprattutto in quale luogo in che città? konoha ?? Suna??


    Guardando il ragazzo con un aria dubbiosa, quasi a non sapere in che mondo o realtà si trovasse.
    Poi il ragazzo fece un altra domanda molto strana, gli chiese se fosse ancora vivo, e come si fosse recato tutte quelle ferite.

    Crede che io sia morto, forse hò anche più aspettativa di vita di lui e lui neanche lo sa.
    Ma non posso dirgli che le mie cicatrici sono naturali , perché sono caratteristici della mia natura.
    Mi dovrò inventare qualcosa, non posso certo dirgli che sono un portatore di fibre, sono sempre un ninja di suna.
    E devo rimanere più oscuro che posso.


    Ha ha ha, credi che io sia morto ??
    No no sono cosi da sempre, e le cicatrici sono la dura e tremenda via che un gueriero percorre, sono le mie medaglie.
    Ma ora , io ero sotterrato , ma tu cosa ci facevi quì?
    A e potresti slegarmi ? non sento più le braccia, e ti giuro che non farò niente di strano.


    Il sunese non voleva mettere in allarme il ragazzo, dopotutto non poteva recargli dolore dopo che lo aveva salvato da una morte certa.
    Continuava a guardarsi attorno, cercando ancora di capire dove si trovasse.






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    Sum era a troso nudo, con il corpo ricoperto dei soliti tremendi tagli, un tatuaggio sul braccio sinistro, Due cerchi concentrici l'uno davanti all'altro.
    Indossa solo i pantaloni ed un paio di Scarponi.
    Allora piccola premessa in questo caso Sum e stato cosi tanto sconvolto dalle guerre che hanno distrutto quello che conosceva prima e con loro una parte della sua mente è andata in frantumi dunque dovrà scoprire un nuovo mondo , dato che lui apparentemente non sa cosa sia successo.





     
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  6. Edosenpai
     
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    Parlato Enma
    Pensato Enma
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    Parlato altrui

    Lo zombie, o per meglio dire, il guerriero vissuto gli spiegò la sua situazione, dicendo che le sue ferite non erano derivate da altro che innumerevoli sfide combattute all'ultimo sangue e che era ancora vivo, fugando definitivamente ogni dubbio nella mente di Enma. Non si direbbe, ma talvolta sa essere piuttosto ingenuo.
    In realtà, pur essendogli stato detto di abbassare il tono della voce l'uomo ricominciò a parlare veloce quasi quanto un treno, confondendo non poco il giovane.
    Quando gli venne detto di stare in silenzio non solo velocizzò le frasi, ma ebbe una reazione piuttosto esagerata: cominciò ad agitarsi e continuava a chiedere in quale villaggio si trovasse, Konoha, Suna... Villaggio? Konoha? Suna? Ma da dove veniva questo strano tipo?
    Enma esitò molto nel liberarlo quando Sum glielo chiese, proprio per via di queste sue strane domande, anche se non avvertiva nulla di ostile provenire da Sum.

    Konoha? Suna? Mai sentiti... sicuro di non avere battuto troppo la testa quando ti hanno buttato lì dentro? Voglio dire... qui non c'è niente del genere, al massimo posso dirti che questo cimitero si trova a Neagora, la città più all'avanguardia in tutto l'impero in fatto di tecnologia.

    Quello che a Enma sembrava una cosa quasi naturale, a Sum poteva invece essere una cosa nuova, strana, sconvolgente e magari scoraggiante, ma era la cruda verità.

    Non è che non mi fidi ma... ti libererò se mi racconterai un po' della tua storia. Sono curioso di sapere dove hai sentito parlare di questi due posti.

    Con questo non voleva sentire cos'aveva da dire solo per vedere se si trattava di un visionario o di un vero guerriero, ma se si fosse trattato della verità sarebbe stato molto interessante ai suoi occhi, e voleva saperne di più.


    Misogi_KumagawaDescrizione fisica:
    Un normale ragazzo di 17 anni, alto 1,78 cm, pesa 72 kg, ha i capelli nero pece, molto scompigliati che terminano con un ciuffetto sporgente in avanti sulla fronte.
    Occhi grandi e di un blu profondo, naso e bocca piccoli, carnagione molto chiara e mento appuntito, tratti somatici molto dolci e gentili accentuati dal sorriso innocente e sincero.
    Magro, esile e ha una muscolatura non particolarmente accentuata ma pur sempre visibile sotto le vesti. Veste con una divisa scolastica blu scuro (fatta su misura per permettere i movimenti da ninja), con grandi bottoni gialli e con colletto alto e bianco. I pantaloni sono anch'essi blu scuro, tessuti in modo tale da permettere una certa agilità.
    Descrizione psicologica: anche se potrebbe sembrare ingenuo e sincero, in realtà quello è solo ciò che c'è in superficie; la sua psiche è molto più contorta di quanto possa dare a vedere un diciassettenne. Ama alla follia le scene truculente ed ha una particolare passione i combattimenti all'ultimo sangue fra più persone. Nella vita di tutti i giorni invece è molto superficiale e tende a non dare molta importanza a ciò che lo circonda, se non quando ha uno dei suoi cattivi presentimenti.
     
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  7. mak the bast
     
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    la rinascita

    Narrato
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    parlato
    parlato kumiko

    <p align="center">



    Sum era confuso, non capiva più niente, neanche ciò che stava facendo.
    Parlava con un ragazzo sconosciuto, come se lo conoscesse da sempre, di cose che forse sarebbe stato meglio tenere segrete.
    Clamatosi fece due bei respiri, cominciando ad ascoltare con attenzione le parole del ragazzo.

    ragazzo:Konoha? Suna? Mai sentiti... sicuro di non avere battuto troppo la testa quando ti hanno buttato lì dentro? Voglio dire... qui non c'è niente del genere, al massimo posso dirti che questo cimitero si trova a Neagora, la città più all'avanguardia in tutto l'impero in fatto di tecnologia.

    Allora, mi trovo in un altro paese.
    Quanto mi avranno portato lontano dai miei paesi ?
    Forse sarà inutile dunque chiedere a lui sul dove mi trovi, dovrei conoscere questo posto.
    E più importante di tutte le cose ora, sarà meglio tenere al sicuro la mia identità.
    Anche se questo ragazzo mi sembra molto buono, io non lo conosco, e non so neanche se conosca le usanze del mio luogo d'appartenenza.


    Sum prese fiato, fece un respiro profondo riprendendo lucidità.
    E cominciò a parlare in maniera più fluente e forse meno agitata e sconnessa.

    Neagora?
    Forse sono molto lontano dal mio mondo.
    Più di quanto io pensassi, ecco perché non conosci i villaggi che io ti ho appena nominato.


    Siamo in un impero, e questa è una città altamente tecnologica, forse posso trovare il modo di tornare a suna.
    Dovrò convincere il ragazzo a liberarmi e condurmi in città.


    Il ragazzo ora stupì il sunese, chiedendogli di più sulla sua storia, ed i suoi luoghi d'origine.
    A queste parole Sum fece un sorriso compiaciuto al ragazzo, quasi a fargli capire che quella frase gli aveva riscaldato il cuore.
    Freddo e gelido.
    Aveva forse trovato un amico in questo luogo sconosciuto?
    Solo il tempo e le parole avrebbero scandito quel pensiero.

    Ok allora, ti racconterò un po di me, ma non proprio tutto.
    Alcune cose te le racconterò se mi libererai.
    Allora io sono ovviamente un combattente di un altro paese, vengo dal deserto.
    E da li che ho cominciato il mio viaggio per diventare un grande guerriero, e di certo, non sembra che io ci sia diventato.
    Perché sono finito in una buca, dove volevano seppellirmi a quanto pare.


    Sum si guardava intorno mentre parlava con il ragazzo, ma alla fine gli sorrise di nuovo.

    Non posso di certo fargli il libro della mia storia, ma se questo mi farà uscire da questa situazione , gli parlerò di qualcuno.
    Che di certo non sono proprio io, ma un ombra che sembra sparita nel passato, ora come ora..
    Ancora non mi fido molto, e non so neanche se proverà ad ammazzarmi questo ragazzo.
    Dunque dovrò stare attento, almeno per ora.


    Scusami, ma perché non mi parli anche di te, anche io vorrei sapere con chi sto parlando.
    E poi, sempre se posso chiedertelo, perché un ragazzo come te è in un posto cosi ?


    Sum sorrideva al ragazzo mentre gli parlava, voleva proprio conoscere un pò del piccolo amico davanti a lui, che ora sembrava la sua unica via di salvezza.







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    Sum era a troso nudo, con il corpo ricoperto dei soliti tremendi tagli, un tatuaggio sul braccio sinistro, Due cerchi concentrici l'uno davanti all'altro.
    Indossa solo i pantaloni ed un paio di Scarponi.
    Allora piccola premessa in questo caso Sum e stato cosi tanto sconvolto dalle guerre che hanno distrutto quello che conosceva prima e con loro una parte della sua mente è andata in frantumi dunque dovrà scoprire un nuovo mondo , dato che lui apparentemente non sa cosa sia successo.





     
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