[RAID] La terra dei draghi

Il Master non è responsabile di menomazioni permanenti o decessi rinvenuti in questa ruolata

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    AVVERTENZA: Siete pregati di leggere ATTENTAMENTE ogni singola sezione di questo topic. Qualsiasi errore commesso per non essersi preso il tempo necessario per leggere prima di postare ricadrà su di voi e non verrà concesso possibilità di modificare i precedenti post dopo il post del master. Cerchiamo di metterci impegno e mantenere un certo ordine, ricordate che ne va di mezzo la vita dei vostri pg.


    La terra dei draghi
    "La morte su di un paio di ali"



    Bando



    CITAZIONE

    Un bando è comparso nelle bacheche di tutta Kalendor. Un normale foglio di carta ruvida e giallognola recante il solito lavoro di turno. Ma è il contenuto di questo pezzo di carta ad indurre la maggior parte dei passanti a soffermarsi, i bambini ad indicarlo esaltati, le donne a sfuggirlo terrorizzate e gli eroi leggerlo con cura e dovizia. Il disegno stilizzato di qualcosa che le genti delle terre civili hanno imparato a dimenticare, qualcosa che ormai popola solo vecchi incubi sepolti nel subconscio, qualcosa che alimenta storie e leggende di terre per fortuna lontane.

    triple_dragon_by_indirie



    A tutti gli uomini valorosi là fuori,

    circa tre settimane or sono una guarnigione imperiale è stata assaltata dopo aver fatto tappa lungo le coste Nord di Vaygrjord in una missione di ricognizione. I superstiti a questo violento attacco sono stati ritrovati mezzi morti tra i relitti delle navi imperiali arenati lungo le coste Ephioresi. Tutti versavano in uno stato di shock attribuibile alla grave ipotermia che li aveva colti, ma soprattutto alla terribile esperienza vissuta.

    Fin da subito fu chiaro che la situazione possedeva tinte fosche. I segni sulle navi e sulle armature dei sopravvissuti erano terribili e non attribuibile a nessuna fiera vivente conosciuta oggi giorno. Per quanto riguarda il racconto di quegli uomini, a nessuno di noi sarà possibile udirlo perché sono spariti il giorno dopo dal lazzaretto in cui erano tenuti.

    Se siete uomini di istinto e prontezza di spirito, avrete già associato queste parole alla figura sopra raffigurata. Altro non mi è concesso dire o questo bando non arriverebbe mai a nessuno di voi.

    Se amate la vostra terra e i vostri cari e siete disposti ad affrontare la morte pur di proteggerli, trovate un modo per raggiungere Akkasjar entro la prossima luna nuova, il giorno esatto in cui la luna sarà completamente nascosta nel cielo.

    Ma vi avverto. Se non vi sentite pronti ad affrontare quello che troverete qui, passate oltre.
    Godetevi vostra moglie, i vostri figli. E pregate che questa cosa non riesca mai a raggiungere la terraferma.





    REGOLE ISCRIZIONE: Aperto a chiunque. Rischio di morte REALE, e stavolta non scherzo. Sarà richiesto impegno da parte di tutti i partecipanti. Iscrivetevi con un semplice post qui. Naturalmente è necessaria una scheda ufficiale.

    QUANDO SI PARTE: Il raid partirà non appena il numero di 8 partecipanti sarà raggiunto. Comunque, entro i primi 2-3 post c'è ancora tempo di inserirsi.

    TEMPISTICHE: Ogni turno avrà un limite di tempo di 48 ore, dopo il quale il master scriverà STOP e sostituirà poi il post di STOP con il turno del nemico, avvisando in tag. Sono consentite proroghe, ma saranno rare e in genere è sempre meglio postare almeno le proprie azioni entro le 48 ore. In caso di mancato avviso, il turno di tale pg verrà considerato come DIFESA vuota e quindi sarà in balìa dei draghigli eventi.

    RICOMPENSE: Le ricompense saranno ricche. MOLTO RICCHE. Quindi date il meglio di voi in questo raid. Se avete cose importanti in ballo, lasciate perdere questo raid. Più vi distinguerete nell'azione del RAID, più sarete ricchi alla sua fine.

    * * * *



    Nota: avreste notato come in alcune bacheche popolari questo messaggio sia stato strappato e ne rimanga solo qualche brandello dell'inconfondibile carta ingiallita. In altre bacheche invece era ancora esposto e così anche in qualche muro meno in vista e qualcuno accartocciato per terra. Era stata svolta una distribuzione attenta in tutta Kalendor. Chissà chi avrebbe risposto a un appello talmente strambo.

    * * * *





    Akkasjar - Giorno di Luna Nuova, ore 17
    Per tutto il giorno avreste avuto la sensazione di essere osservati. Se avreste provato a chiedere a qualcuno degli abitanti della città del bando, vi avrebbero guardarti spaventati, ignorando le vostre domande ad ogni costo e allontanandovi con veemenza.

    La città era un villaggio di pescatori che si affacciava sulla costa Nord-Ovest dell'isola di Vaygrjord, porto aperto a qualsiasi civile o imperiale e abbastanza neutrale date le dimensioni ridotte e i mezzi limitati. Le case in legno erano modeste e gli abitanti superavano di poco il migliaio. Eppure era il centro abitato più grande in tutta quella zona per cui le strade erano frequentate ed era possibile trovare tutto ciò di cui si può avere bisogno per vivere. Le imbarcazioni che approdavano raggiungevano modeste dimensioni e i carichi/scarichi erano abbastanza frequenti.

    Verso le 17, ciascuno di voi avrebbe ricevuto da un passante sconosciuto (uno diverso per ogni gruppo di voi) un messaggio su carta.
    "Porta Est della città. Mille passi verso Est. Duemila passi verso Nord imboccare il sentiero tra le colline.." e cose del genere. Istruzioni dettagliate per raggiungere un posto specifico. La prossima mossa stava a voi.

    * * * *



    Sareste arrivati in una radura nevosa, quasi tutti nello stesso momento. Di fronte a voi, nel nulla più completo, due figure. Uno, un guerriero alto quasi due metri avvolto in una vistosa pelliccia dall'enorme testa d'orso. L'altra, alta poco più della metà, un omunculo con un enorme zaino sulle spalle grosso quasi quanto lui.

    Aveva nevicato per tutto il viaggio e la tempesta si stava intensificando tanto da ridurre notevolmente la visibilità. Il freddo avrebbe attanagliato le ossa di tutti voi, che probabilmente avreste indossato abiti pesanti adatti a quel clima, ma per quanto potessero essere pesanti, non potevano nulla esposti alla tempesta e all'aria aperta. Lentamente avrebbero cominciato ad inzupparsi e a perdere la loro capacità di trattenere il calore ed isolarvi dal freddo.

    Il guerriero avrebbe atteso che foste tutti allineati di fronte a lui prima di parlare:

    Vedo fra voi.. donne e ragazzi. Questo mi rattrista perché mi aspettavo di vedere uomini valorosi, temprati dalle battaglie, marchiati dalle fiere, incalliti da orrore e violenza. Ma mi rendo conto che questo è quanto di meglio potevo aspettarmi dato i mezzi attraverso i quali ho dovuto agire.

    Oggi vedrete qualcosa che solo pochi cuori possono sopportare, davanti alla quale poche gambe non cederebbero e alla quale poche vite sopravvivono. Dopo l'incidente di un mese fa, l'impero ha fatto di tutto per tenere nascosta al mondo la verità su questo posto, ma io conosco la verità. L'ho vista con questi occhi, fare a pezzi un intero villaggio nel giro di un ora, cancellare decine di vite con un solo gesto, arrivare dal cielo come la morte su di un paio di ali.


    L'uomo parlava con veemenza e foga al punto da sembrare folle. Doveva avere tanta di quell'adrenalina in corpo da poter scoppiare. Lui sapeva cosa stavate per affrontare, lui sapeva e affogava con tutte le sue forze il terrore di ciò. E voi, poveri ignari? Eravate tranquilli? Vi sentivate all'altezza di quel compito? Fiduciosi di poter contare l'uno sull'altro? Il vostro cuore non è ricolmo di paura e terrore? Poveri stolti.

    Prego... tutti coloro che in questo momento si sentono soprafatti dal terrore o hanno una minima ombra di esitazione nel cuore.. di andare via subito. Correre via fino al villaggio e senza voltarvi. Se rimanete qui, non avete la minima speranza di sopravvivere.

    Per tutti gli altri, uomini o... donne
    (qui il tono si fece alquanto dispregiativo) che siano, lui è Kelwen. Ha con sè tutto ciò di cui potete aver bisogno per non tirare le cuoia. Il vostro compito impellente, dopo quello di uccidere quella cosa, sarà quello di proteggere lui. Senza di lui, siamo tutti morti, intesi?

    Kelwen fece un cenno del capo per salutarvi. Non sembrava in grado di difendersi in alcun modo nè di attaccare in nessuna maniera. Aveva solo un grosso zaino con sè.

    Quel che invece dovete sapere di me è che mi chiamo Brann Rosenthal, fiero cacciatore di Vaygr. Ho affrontato nella mia vita ogni genere di bestia e abominio solo per arrivare a questo giorno. Ho deciso di reclutare un gruppo di guerrieri perché mi rendo conto di aver bisogno di un aiuto in questa impresa. Ma non ho intenzione di trascinarmi palle al piede per cui chi crede di non farcela si tiri indietro.

    Avete dieci secondi per decidere, dopodichè si parte. Non ho altro da dirvi se non un ultima cosa: quando vi troverete faccia a faccia col drago non esitate un solo istante. Non risparmiatevi. Non dategli la possibilità di raggiungervi. Dobbiamo abbatterlo prima che possa fare alcunchè. Ma se vi fate prendere...

    Ognuno pensi alla propria pellaccia. Meglio un uomo in meno che perdere scioccamente la propria vita nel disperato tentativo di salvare carne morta.


    Vi guardò fissi con un espressione follemente seria. I dieci secondi erano già cominciati...




    MODALITA' DI SVOLGIMENTO



    Avete a che fare con due PNG come avete notato. Il primo, il guerriero, non è controllabile da voi. Combatterà autonomamente e prenderà decisioni in base al profilo psicologio che avete cominciato a conoscere. L'altro, la guida alpina, è in grado di distribuire qualsiasi oggetto dell'emporio. Potrà distribuire una delle seguenti opzioni per turno:
    - 2 pozioni/rimedi consumabili
    - 1 oggetto lanciabile di qualsiasi tipo
    Lancerà i suddetti oggetti al giocatore che ne farà richiesta che dovrà comunque consumare slot per utilizzarli. Il raggio di azione di Kenwel è 20 metri.

    Ci saranno diversi altri fattori in gioco in questo RAID che verranno svelati man mano che si va avanti. Non si tratta quindi di un cieco picchia picchia, le vostre decisioni sono importanti per cui attenti a voi.




    ISTRUZIONI PRELIMINARI



    La mappa sottostante sarà la mappa ufficiale del RAID. Nel vostro prossimo post dovrete indicare l'esatta coordinata in cui vi trovate a fine turno. Potete scegliere qualsiasi coordinata all'interno del quadrato nero tranne le coordinate dei 2 PNG. Ogni quadrato equivale a 5 metri. Due o più utenti possono trovarsi sullo stesso quadrante e la distanza tra di loro sarà considerata zero. Pg adiacenti invece saranno considerati a 5 metri.

    Il quadrato blu è il guerriero, quello verde è il portaborsa.

    Avete tempo fino a giovedì 09 alle 23 per postare.

    Ancora, buona fortuna a tutti.
    CITAZIONE
    MzJSWmr




    IMPORTANTE



    In questo Raid verrà testata una nuova meccanica di gioco attuabile da tutti i pg indiscriminatamente. La descrizione dice quanto segue:
    CITAZIONE
    Action: Intercettare
    Pagando il costo di una schivata, è possibile frapporsi tra un alleato e un attacco imminente, ricevendolo al posto dell'altro.
    Occorre che la distanza con l'alleato sia inferiore o uguale al proprio movimento gratuito.


    Edited by Ryuk* - 8/7/2015, 16:45
     
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  2. Impulse
     
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    ~Legenda
    Narrato
    Parlato Miya
    Parlato Altri

    ~Viaggio



    Tutta quella faccenda aveva assunto sin dall'inizio toni assurdi e fantastici. Per Miya, già allontanarsi da Neagora era qualcosa di mai provato prima. Quando tornò a casa con il bando (da lei stessa strappato) lo mostrò subito ai suoi, che non seppero se essere felici o preoccupati. Lei li tranquillizzò dicendo che nulla l'avrebbe messa in pericolo e la madre un poco si rincuorò.
    Tutta eccitata ed emozionata, già da giorni prima aveva iniziato ad assillare i suoi genitori compilando liste e liste di cose da portare. Poi si metteva in soggiorno con il dito indice alzato e ripeteva:
    Mantello di pelle?
    E la madre mentre frugava nel grande zaino le rispondeva a tono.
    C'è!
    Cappellino?
    C'è!
    E così per decine e decine di cose che la ragazza avrebbe dovuto portarsi.
    Si preparò in questo modo Miya ed il giorno della partenza saluto i suoi genitori con un grande abbraccio.
    Ti porterò la testa del drago, così poi la appendiamo all'ingresso!
    Ed iniziò dunque il suo viaggio infinito, attraversando regioni su regioni. Ogni cosa la stupiva e la sua curiosità la spingeva sempre ad osservare ogni particolare di ogni terra. Ogni immagine ed ogni dettaglio se lo fissava in testa, facendone tesoro.
    Quando lo racconterò a casa non ci crederà nessuno!
    Diceva per ogni cosa strana ai suoi occhi che vedeva. Grandi foreste, infinite radure, infine l'immenso oceano. Mai l'aveva veduto e la prima volta che ne scorse l'immensità quasi si sentì mancare. Non riusciva a concepire qualcosa che fosse letteralmente infinito ed il cui fondale era avvolto dal mistero. Vide le navi, i giganteschi velieri, i pescherecci e le boe. Tutto aveva un odore che un po' faceva schifo al suo naso, però il suo stupore era ugualmente irraggiungibile.
    Il viaggio in mare fu lunghissimo e faticoso per lei, che ebbe nausea e malori in continuazione. Si sentiva in trappola sopra quella barca e non vedeva l'ora di scendere, ma ogni ora passava lentissima e della terra nemmeno l'ombra. Era arrabbiata ma non sapeva con chi. Con il mare, con la barca, con i draghi, con le isole.
    Alla fine dell'odissea arrivò a Vaygr e si fiondò giù dalla nave dalla contentezza di essere sopravvissuta a quel terribile viaggio.
    In pochi istanti si rese conto del freddo che c'era sull'isola e quindi andò in una locanda per cambiarsi. Aveva degli scarponi nuovi che mai era riuscita ad usare a Neagora, ma che le parvero perfetti per il clima invernale di Vaygr. Poi aveva dei pantaloni lunghi marroni abbastanza leggeri, una maglietta coperta da una felpa di finta pelle ed un cappellino di lana. Come ultimo baluardo, un lungo e svolazzante mantello di pelle, questa volta vera, la avvolgeva, facendo fuoriuscire solo la sua piccola testolina e facendola sembrare un mini fantasma.
    Si sentiva scomodissima in quei vestiti ed ogni movimento era lento complesso. La cinta con i coltelli si muoveva ad ogni passo e Miya aveva sempre l'impressione che stesse per cadere.
    Dopo qualche giro per il villaggio pian piano fece l'abitudine a quel suo nuovo outfit, anche se la sua pelle ancora era piena di brividi per il clima rigido e così diverso da quello di casa sua. Nonostante tutto però la curiosità e l'eccitazione quasi infantile la faceva andare avanti, speranzosa di poter vedere per davvero un drago.
    Non un filo di paura c'era dentro di lei, ingenua, ma solo tanta voglia di avventura.
    Quasi ci rimase male quando vide il gruppo con cui avrebbe diviso il viaggio. La guida con la pelliccia subito si dimostrò antipatica e maschilista e questo non piacque a Miya che si sentì immediatamente offesa.
    Mi dispiace che tu non ti sia trovato davanti uomini valorosi quanto te che scappi davanti al nemico e chiedi aiuto a tutto il mondo perchè non sai come fare da solo!
    Disse lei ad alta voce, subito mostrandosi grande e pronta a tutto. Avrebbe fatto vedere a quel tizio di che pasta era fatta. Se fosse sopravvissuto al drago, ovviamente. Lei, invece, neanche se lo poneva il dubbio: non solo sarebbe sopravvissuta, ma si sarebbe anche distinta tra tutti quanti per coraggio ed abilità.
    Questo credeva, la ragazzina, mentre i suoi scarponi nuovi affondavano nella neve e le sue spalle tremavano dal freddo.
    Ti farò vedere io..
    Borbottava.

    CITAZIONE
    Coordinate: 6 B


    ~Statistiche

    Vita: 200
    Chakra: 130

    Abilità:
    Scassinatore
    Affari d'Oro

    Discipline:
    Armi Leggere
    Elemento: Fulmine

    Scheda:
    Miya

    Cooldown rimanenti:

    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Armatura dell'Avventuriero [Blocco: 10]
    Arma Leggera x2 [Danno: 10]

    Passive:


     
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  3. Ksarashi
     
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    Di ritorno da un assalto in mare Torque capitano pirata approdò alla costa di Tortuga dove i suoi uomini sistemarono il galeonein una grotta dove non poteva essere vista da navi vedetta dell'impero. Percorse il sentiero portuale per raggiungere la locanda di suo zio per consegnare oro e tesori che aveva razziato. Andando alla locanda seguendo il percorso lungo la costa si imbattè in un messaggero che distratto e con il volto coperto dalle scartoffie urtò contro il pirata cadendo al suolo rovinosamente
    L'uomo pieno di pergamente adde in terra rovesciando tutto cioche portava
    Senza minimamente scusarsi,Torque, raccolse uno di questi fogli senza permesso e mentre ignorava le lamentele dell'uomo e lesse l'annuncio.

    << Un Drago, dai è uno scherzo
    Chi sapendo che c'è un drago in libertà andrebbe ad infastidirlo. Solo una mente del tutto priva di buon senso lo farebbe. E tu guarda dove cammini la prossima volta.>>


    Strappò quel pezzo di carta e lo buttò in terra e riprese a camminare incurante della persona che alle spalle che vaneggiava sul fatto che stesse lavorando onestamente distribuendo per le bacheche quegli annunci.

    Durante la cena alla locanda, Boron mentre addentava una delle sue famigerate cosce di pollo disse ad alta voce davanti a tutta la ciurma:

    << Torque quand' è che mi abbatti il Drago?>>

    Tra le risate generali e gli scherzi Torque cercò di rispondere ma c'era un gran baccano,e il pirata dovette battere i pugni sulla tavola prima di parlare.
    << Zio dimmi dove si trova e te l'affondo con tutti i suoi a bordo. >>

    Boron iniziò a ridere, con voce all' inizio stridula ma poi sempre più corposa.
    Il resto dei pirati lì presente iniziò a ridere seguendo Boron e continuarono finchè con voce seria ricominciò a parlare.

    << Intendo un drago vero idiota!>>

    E si susseguirono altre parole con un tono raccapricciante.

    << Partirai domani alle prime luci dell'alba, ho già messo tutto nella nave, devi arrivare prima degli altri, non perdere tempo. >>
    Torque finì di cenare e senza neanche dormire si recò sulla sua nave per prendere il largo dall'isola.

    Dopo aver dato ordini su dove andare chiese al suo secondo in comando di non essere disturbato.
    Si chiuse nella sua stanza da capitano e accese una lampada a olio che poggiò sulla scrivania.
    Usando astrolabio e altri strumenti nautici calcolava la giusta rotta da seguire per non incorrere in assalti dei guerrieri barbari che giravano nelle fredde acque del Vaigrj.
    Passò ore a studiarne i movimenti e quando finalmente diede ordini su come correggere la rotta la torcia si spense con un filo di vento freddo che entrò dalla finestra segnando il superamento della linea tropicale prima di entrare in un clima nettamente più freddo.
    Torque si distese sulla sua branda coperto da una coperta in pelliccia e cadde in uno stato di dormi-veglia meditando su quello che sarebbe potuto succedere su quell isola a caccia di una bestia volante.

    Circa a mezzogiorno la nave approdò nel vaygrj e Torque uscì dalla sua stanza vestito di una pelliccia di Lupo nero molto folta, il lupo in questione lo aveva ucciso lui stesso, una bestia di circa tre metri di lunghezza da cui aveva ricavato che indossava che lo coprivano come se avesse sulle spalle due pellicce d'orso.
    Ordinò al suo equipaggio di non aspettarlo e di continuare verso terre più calde fino a quando non avrenne mandato notizie usando un falco addestrato che una volta liberato nella zona ad un fischio si sarebbe recato da lui.
    << Dice di recarsi sulle colline, se si tratta di una trappola o di una presa in giro qualcuno pagherà>>

    Al luogo dell'incontro notò tre persone, sembrava che il capogruppo volesse parlare solo in presenza di tutti, percui Torque si sedette su un tronco disteso sul terreno e conficcò la falce nella corteggia per poggiare sul manico la sacca con le provviste che iniziò a mangiare aspettando anche gli altri.

    CITAZIONE
    Coordinate E:8



    Nome:Torque Toortle
    Potenza: 10
    Vita: 200/200 (100%)

    100%


    Chakra: 190/190(100%)

    100%



    Discipline:
    Corpo a corpo Rank 2
    Armi pesanti Rank 2
    Slot Usati:
    -

    Slot rimanenti:
    -[Azione]
    -[Rapido]
    -[Rapido]

    Distanza:
    -

    Auree/Stance/Effetti:
    -

    Status/Buff/Passive:
    Passive: Armi pesanti I
    Passive: Armature pesanti I
    Passive: Heavy metal
    Passive: Paradigm Shift

    Passive: Protezioni I
    Passive: Corpo a corpo

    Passive: Body Weapon
    Passive: Fighter Dexterity *
    Passive: Amazing Reflex *

    Abilità: Contrattatore

    Equip:
    Protezioni dell'Avventuriero [Blocco 5]
    Arma Pesante Classe I [Danno 40]


    Edited by Ksarashi - 7/7/2015, 23:26
     
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    Mi sono accordato con Yasu riguardo all'incontro in nave dei nostri due personaggi.


    LegendaNarrato
    Pensato
    Parlato

    Parlato Altri

    La Terra dei Draghi - Verso l'Ignoto
    Uscendo dal Tempio di Gea, Yves si trovò a fronteggiare un cielo uggioso e carico di pioggia. Ad Arcadia pioveva abbastanza frequentemente, ma a lei aveva sempre dato fastidio la pioggia. Non riusciva a sentirsi sicura a combattere in quelle condizioni e con un terreno così instabile. Tirò il cappuccio del mantello sul capo e con passo deciso affrontò l'acqua che scendeva dal cielo.
    Era pomeriggio inoltrato, le strade erano poco frequentate sia a causa dell'ora che del maltempo, tuttavia mentre attraversava la piazza del mercato vide un nutrito gruppo di persone sostare davanti alla bacheca degli annunci. Non aveva mai prestato molta attenzione a quegli strumenti divulgativi, dato che la maggior parte dei suoi incarichi venivano direttamente dalla Guardia Madre, ma sapeva che di tanto in tanto apparivano bandi interessanti. Incuriosita dalla folla rallentò il passo e si avvicinò a sua volta.
    La maggior parte della gente radunata erano avventurieri, soldati o vagabondi, tutti intenti a fissare un singolo foglio di carta, appeso al centro della bacheca.
    Era ancora troppo lontana per poter leggere le parole, ma il disegno stilizzato in testa al messaggio aveva decisamente attirato la sua attenzione. Quando riuscì a farsi largo ed avvicinarsi abbastanza, si accorse che di per sé sul foglio era scritto ben poco riguardo ai termini della missione e in che cosa consistesse. I toni erano vaghi, ma tutto sembrava fare riferimento al disegno, che aveva tutta l'aria di assomigliare ad un drago.
    Yves non era ferrata in creature magiche, ma non poteva nemmeno bollare l'esistenza dei draghi come una fandonia senza averne le prove, e seppur in modo celato, quel messaggio sembrava riferire che uno di questi fosse in qualche modo responsabile della scomparsa di un'intera guarnigione imperiale.
    Le leggende narravano dei draghi come creature antiche, sagge e potenti. Seppur magiche, erano sempre creature della natura, in un modo o nell'altro, quindi perché una bestia del genere avrebbe attaccato un gruppo di imperiali?
    No, la vera domanda era: "che cosa ci faceva li l'Impero"? Decise di non pensarci oltre, così riprese il suo cammino verso casa.
    Tuttavia più si allontanava dalla piazza e più sentiva salire la preoccupazione. Aveva avuto molti pensieri per la testa negli ultimi mesi, ed era uscita indenne o quasi da una serie di eventi poco piacevoli solo grazie alla presenza di alcuni amici fidati; il suo grande dubbio però non aveva ancora trovato una risposta. Nonostante le ricerche che aveva condotto non era ancora riuscita a giungere ad una conclusione evidente: non riusciva a capire se l'Impero fosse un male necessario o un bene rinunciabile.
    Partecipando a questo folle incarico sarebbe forse riuscita a trovare le risposte che cercava? Cosa la stava spingendo sempre di più a valutare la possibilità di imbarcarsi in quell'avventura? Non di certo il buon senso, dato che quello le diceva chiaramente di starsene ad Arcadia, dopo tutto quello che era successo.
    "Già" pensò "dopo tutto non ho nulla da perdere."

    Yves non aveva mai viaggiato su una nave così grande. Si era spostata qualche volta all'interno di Arcadia con piccoli battelli, ma se rapportati con l'imbarcazione su cui si trovava ora, questi potevano essere considerati come dei semplici sassolini.
    Non era sua abitudine lasciarsi incantare o meravigliare, men che meno lasciar trasparire tali emozioni, ma questa volta non riuscì a trattenere la meraviglia.
    Era riuscita a trovare per miracolo una nave che dalle coste di Arcadia fosse diretta ad Akkasjar nel gelido mare di Vayrgjord. Ed era stata ancor più fortunata quando aveva riconosciuto tra i passeggeri una sua vecchia conoscenza. Misaki Aomori.
    Passò quasi tutto il viaggio assieme alla giovane maga chiacchierando delle ultime vicende che le avevano viste coinvolte assieme, e di quelle invece che non le avevano viste schierate fianco a fianco.
    Yves nutriva una grande fiducia nelle capacità di Misaki. Sapeva quanto potesse essere testarda, ma era conscia che i suoi poteri sarebbero stati utili, se non necessari per portare a compimento qualunque incarico le stesse aspettando dall'altra parte del mondo.
    Tuttavia, stavolta anche lei sarebbe stata pronta a reagire. Si era allenata, si era preparata per ogni evenienza. Non era più la Yves Canterra che era stata in passato, ed il suo cambiamento era stato anche fisico.
    I capelli, una volta lunghi anche se sempre raccolti sulla nuca, ora erano tanto corti da arrivare poco sopra le spalle quando sciolti. Aveva abbandonato la tunica e armatura classiche di Arcadia, per passare ad una più robusta armatura di cuoio duro, sopra la quale portava comunque un mantello verde e oro.
    Lo sguardo non era più quello di una donna, ma quello di una guerriera. Disposta a tutto, pronta a fidarsi solo dell'istinto e di chi si fosse già provato un valido alleato.
    Il viaggio fu lungo, ma piacevole in compagnia.

    La fredda cittadina di Akkasjar le fece rimpiangere di non aver preso un mantello più pesante. Avrebbe potuto comprarsene uno, ma sarebbe servito davvero? Di certo l'avrebbe tenuta al caldo, ma una volta zuppo di neve non avrebbe fatto più molta differenza.
    Decise di chiedere informazioni in giro riguardo all'ingaggio, ma quando prima le persone si dimostravano cordiali, al solo nominare del "bando" il sorriso e le buone maniere lasciavano spazio al silenzio ed alla scomparsa di ogni tatto. Certo le persone del nord non erano note per i modi gentili, ma questo era insolito persino per loro.
    Quando ormai si era decisa a lasciar perdere e prendere la prima nave per il continente fu avvicinata da uno sconosciuto che le consegnò un piccolo foglietto recante delle semplici indicazioni. Voleva chiedere spiegazioni, ma questo era già scomparso tra la folla della banchina. Decise, nonostante tutto, di provare a seguire i passi indicati sulla nota, e li trovò straordinariamente accurati.
    Quando giunse alla radura, c'era già un discreto gruppo di persone in attesa, oltre a due figure alquanto singolari, che avrebbero potuto benissimo essere i mandanti dell'incarico.
    Si mise in riga assieme agli atri, assumendo per quanto concesso dal freddo pungente una posa marziale.
    - Vedo fra voi.. donne e ragazzi. Questo mi rattrista perché mi aspettavo di vedere uomini valorosi, temprati dalle battaglie, marchiati dalle fiere... - aveva iniziato a dire l'uomo vestito con una pelliccia d'orso.
    L'istinto di Yves fu quello di ribattere a tono, ma il buon senso la fece rimanere ferma al suo posto, sopportando con fare stoico lo sguardo indagatore di quel guerriero che evidentemente avrebbe guidato l'assalto.
    - Dopo l'incidente di un mese fa, l'impero ha fatto di tutto per tenere nascosta al mondo la verità su questo posto, ma io conosco la verità. L'ho vista con questi occhi, fare a pezzi un intero villaggio nel giro di un ora, cancellare decine di vite con un solo gesto, arrivare dal cielo come la morte su di un paio di ali. -
    "Allora l'Impero ha davvero le mani in pasta qui. Perché mettere a tacere tutto? Invece di una squadra di disperati avrebbe potuto mandare un gruppo di guerrieri scelti. O forse noi siamo solo la carne da cannone, per studiare bene questo terribile nemico. Questa morte con le ali." pensò mentre l'uomo pregava chi tra i presenti non se la sentisse di rischiare la propria vita di andarsene subito.
    Kelwen, la seconda figura presente difronte al gruppo schierato in fila, aveva un aspetto davvero innocuo, e come il guerriero sottolineò era loro compito proteggerlo, "uomini o donne che fossero".
    Probabilmente quel grand'uomo non riteneva il "sesso debole" abbastanza "forte" da poter competere con le sue imprese. La maggior parte delle donne infatti non avrebbero potuto, ma lei non era una come le altre.
    Sostenne gli sguardi di sfida e gli insulti velati tra le parole accondiscendenti senza ribattere o dire nulla. Era li come guerriera, come pedina nelle mani di un generale di cui non conosceva nulla, e il quale non sapeva nulla di quelle dieci teste che erano rimaste ferme ad ascoltarlo tutto quel tempo.
    Brann Rosenthal, così si chiamava quel grand'uomo, diede loro ancora dieci secondi per decidere che cosa fare. Era davvero necessario scegliere? Molti di loro avevano già preso la loro decisione una volta preso il largo verso le isole ghiacciate, dunque non aveva senso tirarsi indietro ora.
    Yves si prese qualche istante per guardarsi bene attorno. C'erano dei volti familiari, come Misaki, Torque, Jericho e Giancarlo, altri era sicura di averli visti, ma non ne ricordava il nome, mentre altri ancora le erano completamente sconosciuti.
    Una ragazzina in particolare catturò la sua attenzione. Corporatura esile, capelli di un colorito quasi roseo, e purtroppo fin troppo giovane. Aveva risposto a tono a Brann e ciò indicava una forte personalità, ma poteva anche essere indice di incoscienza. Avrebbe dovuto tenerla d'occhio, in fondo a parte lei e Misaki, quella era l'unica ragazzina presente. Non meritava di morire in quel posto dimenticato dalle Dee.
    La cosa che la preoccupava più di ogni altra era il fatto che se non avessero avuto un piano ben preciso e un leader a su cui fare affidamento molto probabilmente l'intera missione si sarebbe conclusa con un massacro.
    Yves sapeva di potersi fidare di alcuni dei presenti, ma per quanto riguardava gli altri, chi le garantiva che non sarebbero fuggiti non appena si fossero sentiti effettivamente in pericolo? Chi li avrebbe disciplinati e tenuti compatti? Chi sarebbe stato lo scudo contro la loro paura?
    Con quei pensieri in testa si avvicinò a Brann con fare sicuro, guardandolo diritto negli occhi.
    - Yves Canterra, Guerriera di Ysabeth di Arcadia. - disse, senza fare alcun genere di saluto militare. - Avete reclutato un buon gruppo di guerrieri, ma come farete a tenerli uniti e compatti? Abbiamo bisogno di ordini. Io posso essere lo scudo contro le zanne, posso proteggere Kelwen probabilmente in modo più efficace di chiunque altro, ma loro... - concluse indicando alle sue spalle il resto dei guerrieri che si preparavano al combattimento imminente - ...hanno bisogno di ordini e di un leader forte. -
    Estrasse la spada e si aggiustò lo scudo sul braccio sinistro, mentre le folate di vento gelido alzavano la neve, inzuppandole oltremodo il mantello verde e oro d'arcadia.
    - Brann Rosenthal. - disse sorridendo - Guidateci in questa follia. -


    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 200

    100%


    Chakra: 190

    100%


    Distanza:

    Abilità:
    Enciclopedia Militare

    Discipline:
    Armi Bianche
    Elemento: Acqua

    Scheda:
    Yves Canterra
    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Spada Classe I - [20 Danno]
    Scudo Classe I - [50 Blocco]
    Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco]
    Pozione dello Spirito - [60 Chakra]



    CITAZIONE
    Posizione iniziale: F6


    Edited by Silver Element - 8/7/2015, 12:05
     
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  5. Imperio III
     
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    Neagora


    Lo sai vero, che non puoi andarci? ti sta col fiato sul collo e potrebbe utilizzare la situazione a suo favore.

    Raiden aveva i piedi poggiati sulla scrivania, la schiena era abbandonata allo schienale della poltrona e lo sguardo rivolto fuori la finestra, l'ufficio era semibuio e l'interlocutore scrutava il ragazzo con sguardo triste.
    Il giovane aveva ascoltato le rimostranze del suo sottoposto perdendosi qualche pezzo, stava pensando a tutt'altro ed il suo nervosismo era palpabile quanto incarnato nel giocherellare con la penna che aveva nella mano, prese a dondolare con la sedia per poi tornare a guardare il suo fidato attendente, sorrise all'amico.
    Ha molto in mano, se non ha fatto ancora la sua prima mossa significa che sta aspettando qualcosa, e di sicuro non si tratta di un mio sbaglio.

    L'altro sbuffò, era totalmente in disaccordo.
    Questo non vuol dire che devi dargli altre munizioni contro di te!

    Levò i piedi dalla scrivania e si piegò verso essa con in busto poggiando le mani sui braccioli, facendo leva si alzò.
    Ho una grande opportunità, sia come Imperiale che come cittadino che come avventuriero quale sono. Ho la possibilità di toglier di torno una creatura dalla potenza inimmaginabile, ho la possibilità di capire cosa c'è dietro e quella di viaggiare fin dall'altra parte del mondo.

    L'attendente lo seguiva con lo sguardo mentre Raiden aggirava la scrivania per poi avviarsi verso la porta.
    Non me la racconti giusta

    Fece per aprire la porta, poi si arrestò, si stampò in faccia il sorriso più amaro che aveva per poi girarsi verso l'amico.
    E' da un po che non posso permettermi di raccontarla giusta.
    Uscì subito dopo chiudendosi la porta alle spalle, era in missione.

    [...]

    Il viaggio era stato emozionante, aveva potuto incontrare decine di persone e culture diverse, si era riempito lo stomaco di qualsiasi pasto strampalato gli fosse capitato a tiro, aveva bevuto i liquori tipici e fumato le piante più strane, a volte ne era rimasto estasiato altre volte deluso o schifato, ma ogni singolo sorso, morso o tiro era qualcosa di nuovo ed eccitante, ne era sempre valsa la pena dunque.

    L'unico fattore che gli faceva storcer il naso era il freddo, più s'avvicinava al luogo dell'incontro più doveva comprare abiti pesanti, quel vento tagliente e pungente che spirava fra quelle dune lo stava uccidendo.

    Era giunto finalmente ad un villaggio di pescatori degno di nota, non per l'aspetto regale o per l'importanza del suo porto quanto per le pittoresche genti che lo abitavano, le casupole in legno ammassate l'una sull'altra e l'odore di mare che saturava tutta l'aria attorno, anche se il freddo continuava a dargli fastidio e le vampate di pesce non erano certo di suo gradimento.

    La locanda cui s'era fermato era assai modesta, non che glie ne importasse, solitamente era in giro tutto il giorno e tornava solo ed esclusivamente per dormire, al ché l'unica sua domanda alla reception era "quale stanza ha il miglior letto", senza aver altri parametri, buon letto buona stanza, punto.

    Aveva preso una stanza a caso fra quelle che sembravano aver un buon letto e fece per salire quanto un tizio poco rassicurante lo aveva avvicinato dal nulla, non c'era molta gente all'interno della hall e quindi i due erano facilmente osservabili e dire che non passavano inosservati sarebbe stato un eufemismo.

    uhm?

    Il tizio coperto dal manto grigiastro era incappucciato e la sua postura curva gli garantiva di mantenere la sua identità più tosto al sicuro, le sue parole poi..
    Questa missione iniziava già male.
    Il vecchio si defilò velocemente lasciando Raiden di sasso, non ebbe il coraggio di inseguirlo ne di provare per un dialogo, dovette anzi far fatica per ricordare cosa gli avesse detto.

    Scacciando i pensieri dei soldi inutili spesi alla locanda e del fatto che poteva esser indubbiamente un piano architettato dallo Scout di Gawai si incamminò verso la zona indicatagli dal vecchio, borbottando fra se e se quanto stupide e vaghe potessero essere quelle coordinate, perchè era stato così impreciso!?

    [...]

    Aveva percorso la strada a fatica, stizzito per la fatica di camminare affondando nella neve e con la pelle gelata sferzata dalle ventate di aria gelida si trovò improvvisamente dopo una svolta sul luogo dell'incontro ove già era radunata una allegra brigata di guerrieri, cerco di riconoscerne qualcuno senza pensare al fatto che li c'erano persone di tutto il mondo e che fosse quindi assai improbabile incontrare una faccia conosciuta, dovette ricredersi subito dopo perchè Torque, un pirata incontrato mesi fa era sul luogo dell'incontro, gli dava le spalle ma lo aveva riconosciuto immediatamente dalle vesti e la corporatura.
    tsk..

    Intirizzito e stanco si avvicinò, avrebbe incrociato lo sguardo di chiunque con fare amichevole, tranne Torque, quello avrebbe ricevuto un espressione seria, non minacciosa, ma seria.

    Badò solo dopo ai due uomini, il primo sembrava un guerriero provetto, l'altro più un tizio che come abilità speciale aveva quella di portarsi appresso uno zaino enorme. Il primo si presentò dilungandosi poi in un monologo degno di un esaltato, ed era probabile lo fosse.
    Rammaricato per aver radunato solo un gruppo di novellini spiegò subito l'arduo compito e la creatura da affrontare, inutile dire che Raiden rimase a bocca aperta all'udire la parola "drago", possibile? avrebbe davvero visto un drago in carne ed ossa? per quanto quella creatura potesse esser terribile -stando ai racconti- per quanto potesse esser brutale all'improvviso era scomparso tutto, il freddo il vento e la sensazione di peso date le vesti fradice erano sparite, non desiderava altro che poter incontrare il drago, era li per quello!

    alcuni si fecero avanti, alcuni per difender il proprio onore altri per metter in piazza le proprie doti, Raiden dal canto suo li osservava tutti con stupore, come facevano a parlare così tranquillamente? stavano per incontrare un fottutissimo drago.. forse per loro era normale l'esistenza di una bestia del genere, ma per Raiden non lo era affatto, quello comparso al Braxamundis era stato abbattuto subito e comunque il ragazzo era da tutt'altra parte e non aveva potuto assistere alla magnificenza di tale bestia, ma oggi finalmente, avrebbe visto anche lui un vero drago.

    Una ragazza in particolare lo aveva colpito, una certa Yves Canterra, un nome abbastanza strano per una guerriera abbastanza strana, almeno sotto il punto di vista di un ragazzo che per adesso vuole solo vedere il drago. In ogni caso ammirava la sua sicurezza e la sua prontezza di spirito, mettendo subito in evidenza che ora come ora il gruppo aveva bisogno di una leadership in grado di tenere compatto il team:
    A prescindere dal Leader dubito che degli sconosciuti possano rimanere compatti di fronte ad un drago..

    Voleva mordersi la lingua, aveva parlato senza volerlo e sebbene inizialmente aveva creduto che le parole si sarebbero perse nel chiacchierio di fondo scelse proprio il momento in cui tutti si erano azzittati, che fortuna..
    Non era proprio il caso di esporre i propri dubbi fin dall'inizio, ognuno di loro doveva creder di potersi fidare e di poter collaborare con gli altri, alla pari e senza riserve. Sperava solo che il terrore li avrebbe uniti anziché divisi.

    CITAZIONE
    Posizionamento: E5




    Raiden
    Vita:200
    Chakra: 190

    Distanza: 5m

    Abilità Extra:
    //

    Discipline:
    Corpo a corpo
    Fulmine


    Scheda:
    Raiden
    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    Azione+Rapido+Rapido



    Status/Buff/Passive:
    Corpo a Corpo
    Protezioni I
    Corpo a corpo
    Fighter Dexterity
    Passive: Body Weapon
    Passive: Amazing Reflex *

    Fulmine
    Capacitator
    Elemental Advantage




    Equip:
    Protezione classe I - [10 Blocco]


     
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  6. -Ryu-
     
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    sui_animation_by_mezamero-d3jrm4y
    Neagora


    Neagora.
    Akira era solo nel suo carro. Come sempre. Quello era il suo rifugio, il mezzo perfetto per permettere di spostarsi per le regioni di Kalendor a un artista di strada come lui.
    E proprio nei meandri di quel luogo che notte dopo notte, Akira sfogliava libri uno a uno cercando la risposta ai suoi dubbi, a una sua vaga e grandiosa idea che coltivava tra il sonno e la veglia, come il più prezioso dei suoi sogni.
    Avrebbe raggiunto l'arcipelago di Vaygr e avrebbe ucciso un Drago, per far si che il suo nome diventasse leggenda.
    Ovviamente sempre se il bando diceva il vero.

    * * * * * * * * * * * *



    Costa est della regione di Ephiora.

    "Possiamo andare" gli disse il marinaio illuminando il viso del giovane circense con una lanterna.

    "Posso star sicuro per il mio carro? Sai quanto ci tengo e sai soprattutto quanto Hawkins tiene a me..."

    "Il signor Hawkins ci ha ordinato di portare lei fino alle coste di Vaygr e di badare al suo carro, quindi non ha nulla da preoccuparsi. Mi segua prego."

    E fu così che si incamminarono dove era ormeggiata la nave, per poi salirci a bordo.
    Doveva essere un'imbarcazione veloce, perchè la chiglia era lunga e affusolata e fendeva appuntita l'acqua.
    E finalmente, dopo pochi istanti la nave si mosse. Akira sentì le onde che sbattevano ritmicamente sulle fiancate del veliero.

    "Ci siamo." pensò tra sè e sè.

    * * * * * * * * * * * *



    Akkasjar .

    Un sferzata di vento gelido pervase il corpo del circense, facendolo rabbrividire.
    Quel posto era veramente freddo e la pelliccia donatagli dagli scagnozzi del signor. Hawkins era quasi completamente inutile.
    Dopo circa mezz'ora di cammino Akira iniziò a intravedere il luogo di incontro pattuito dalle coordinate del bando, e non si sorprese nel vedere che dei tizi erano già li.
    Oramai era abituato per voglia o non voglia ad arrivare per ultimo, anche perchè le star hanno l'obbligo di farsi attendere, no ?!?
    E fu proprio in quel momento che si accorse di lei. Fu quasi un colpo di fulmine, un colpo al cuore.
    Quella ragazza che appariva fragile e delicata, dai capelli quasi color roseo, così simili a quelli del giovane circense, lo aveva conquistato.
    Così quatto quatto Akira si avvicinò a lei portandosi a pochi centimetri, per poi inginocchiarsi alle sue spalle, fregandosi nettamente di tutti gli altri presenti.

    "Qual'è il tuo nome, mia dolce fanciulla ???"

    E avrebbe atteso in ginocchio la sua risposta (sempre se arriva!!!) per alzarsi solamente nel momento del discorso del guerriero presentatosi con il nome di Brann Rosenthal.
    Akira lo avrebbe ascoltato tutto, senza interromperlo, aspettando il momento giusto per presentarsi e per far conoscere al gruppo le gesta del grande Akira.
    Ma sfortunatamente (o fortunatamente) questo momento per il circense non arrivò.
    Infatti, non appena il guerriero finì di dire la sua in merito alla spedizione, un'altra ragazza lo anticipò presentandosi e dicendo la sua.

    "Yves Canterra, Guerriera di Ysabeth di Arcadia. Avete reclutato un buon gruppo di guerrieri, ma come farete a tenerli uniti e compatti? Abbiamo bisogno di ordini. Io posso essere lo scudo contro le zanne, posso proteggere Kelwen probabilmente in modo più efficace di chiunque altro, ma loro hanno bisogno di ordini e di un leader forte.... Brann Rosenthal....Guidateci in questa follia."

    Quel tono e quella determinazione nelle parole, fecero brillare per un istante gli occhi del circense.
    Akira l'osservò come se avesse davanti uno strano rompicapo, la desiderava.
    Quella ragazza dal nome Yves doveva essere sua.
    Doveva conquistarla... Ma poi si ricordò anche dell'altra ragazza.
    Quale doveva scegliere? Sembravano così diverse, quasi opposte, la decisione non era per niente facile.
    Solo una cosa era certa... le avrebbe conquistate, perchè lui era AKIRA IL MAGNIFICO !!!

    CITAZIONE
    Posizionamento: 7B




    Akira
    Vita:200
    Chakra: 180

    Distanza: .

    Abilità Extra:
    //

    Discipline:
    Corpo a Corpo
    Fuoco


    Scheda:
    Akira
    Slot Usati:
    Nessuno

    Slot Rimanenti:


    Auree/Stance:
    //

    Status/Buff/Passive:
    Fuoco:
    Passive: Heart of Fire I
    Passive: Flame Control

    Corpo a Corpo
    Passive: Protezioni I
    Passive: Corpo a corpo
    Passive: Fighter Dexterity *
    Passive: Body Weapon
    Passive: Amazing Reflex *




    Equip:
    Protezioni Classi I (Blocco 30)


     
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    Diversi giorni prima...



    Un giorno come gli per Jericho, intento a studiare degli arcani geroglifici magici appartenenti a chissà quale antica civiltà. Gli occhi bruciavano e se li era stropicciati più di una volta nell'ultima ora, l'interpretazione non era propriamente facile e nonostante gli sforzi fatti non era riuscito a capirci granché.
    Sulla sua scrivania di legno pregiato e decorato erano sparsi diversi fogli sgualciti, su cui aveva scritto appunti o possibili traduzioni, su un angolo lontano del mobile una pila di libri in bilico rischiava di cadere ad ogni minimo movimento del piano su cui poggiavano e il caldo soffocante che filtrava dalle persiane rendeva questo noioso lavoro una vera tortura.

    Questo idioma è perfino più difficile dell''imperiano'... ho bisogno di una pausa, altrimenti rischio di fondermi il cervello.

    Lo studioso di magia uscì dalla sua buia cameretta ed appena aprì l'uscio della porta venne investito dalla luce del sole, tanto da dover chiudere gli occhi per il fastidio. Non appena la sua vista si abituò al cambio di luminosità guardò l'orologio attaccato al muro.

    Sono già le tre di pomeriggio?! Quindi ho passato ben otto ore ininterrottamente a studiare quei geroglifici?

    Si grattò la testa sorpreso, credeva fossero passate solamente due o tre ore. Aprì la credenza nella cucina dov'era riposto il cibo, prese una fetta abbondante di crostata al cioccolato, divorandola e passando velocemente alla seconda, bevendo poi un bicchiere di latte tutto d'un fiato.
    Non era proprio il pranzo che aveva sperato, ma l'ora del pasto era passata da un bel pò in casa sua; sbadigliò rumorosamente e senza coprirsi la bocca con la mano, all'interno della stanza non vi era nessuno, quindi poteva concedersi il lusso di non seguire le buone maniere; si gettò pigramente sulla poltrona, tuttavia il caldo rendeva fastidio perfino riposarsi, in quanto l'eccessiva sudorazione rendeva i vestiti appiccicosi.
    Il ragazzo sbuffò vistosamente, in quei giorni non aveva voglia di fare nulla... forse gli serviva una vacanza.

    Già, magari potrei andare in montagna a continuare i miei studi...

    D'un tratto un suono stridulo e spiacevole scosse la calma piatta di quel luogo, innervosendo immediatamente Jericho.

    Jericho vieni in cortile, il tuo amichetto della scuola è venuto a trovarti!

    Non vado più a scuola da anni e non è il mio amichetto, ma un mio collega di ricerche!

    L'apprendista mago rispose altrettanto stridulamente a sua madre, con tono visibilmente alterato; poi aggiunse qualcos'altro in tono più pacato.

    Digli che scendo subito, devo solo prendere con me alcune cose.

    Jericho arraffò tutto quello che poteva servirgli e scese celermente la rampa di scale che conduceva al cortile della casa.
    Lì ad aspettarlo vi era un ragazzo di bell'aspetto, più alto e robusto di lui (non è che ci volesse tanto), lo stava aspettando seduto su una panchina nel giardino, mentre fumava una sigaretta con lo sguardo rivolto al cielo.

    Ce ne hai messo di tempo... di un pò, come va?

    Sempre impegnato a tradurre quei geroglifici, un vero tormento. Come vanno le tue ricerche?

    Niente di nuovo, temo che sia un vicolo cieco e che dovrò abbandonarle.

    Il suo interlocutore si chiamava Mikael Saints, un abile mago ed erborista conosciuto anni fa durante gli studi accademici. Hanno collaborato a diverse ricerche ed esperimenti di recente e per questo si instaurò un legame di amicizia tra i due.

    Non sei qui solamente per parlarmi delle tue ricerche, non è vero?

    Ultimamente non sei uscito molto di casa, perciò ti ragguaglio sugli ultimi avvenimenti arrivati alle mie orecchie...

    Nel mentre l'amico prese fuori dalla tasca un foglio di carta ingiallito, mostrandone il contenuto a Jericho. Quest'ultimo lesse avidamente il contenuto con una rapidità ed attenzione impressionante, ma l'effigie disegnata sulla carta parlava già da sola, preoccupando non poco il pavido lettore.

    Quindi secondo 'questo qui' c'è un drago che scorrazza per l'isola di Vaygrjord e chiede aiuto per ucciderlo. Quale folle potrebbe intraprendere tale impresa?

    Mikael incominciò a ridere e questo non piacque affatto al suo interlocutore.

    Potrebbero essere anche cazzate quelle scritte qui sopra, perciò sarai tu ad indagare sulla faccenda, così è stato deciso dal sovrintendente... sai un pò ti invidio: vedrai quel drago e ti godrai la permanenza in un freddo villaggio nordico, senza spendere un soldo di tasca tua.

    Tu dovrai solo indagare e se questa 'creatura' si farà viva allora dovrai fare un resoconto su di essa e magari portare con te qualche prova della sua esistenza.


    Jericho rimase immobile e senza parole, sguardo perso e bocca aperta. In visibile stato di shock, ma Mikael era abituato a reazioni del genere da parte del suo amico, sapeva che gli ci voleva un pò di tempo per metabolizzare questo tipo di notizie.

    Vedo che hai compreso perfettamente la situazione, buona fortuna e portati dietro abiti pesanti, farà freddo.

    L'arrivo ad Akkasjar...



    Il freddo pungente imponeva un vesti pesanti, pellicce e spessa lana, in realtà per eludere al meglio gli effetti del freddo bastava solamente coprirsi con vestiti a più strati, più o meno come una cipolla, ma il nostro arguto Jericho non l'avrebbe fatto con ingombranti pellicce o maglioni urticanti, bensì con degli abiti sviluppati apposta per quei climi freddi, dei semplici vestiti intessuti con seta e cotone, provenienti da Ephiora; sopra di essi, per coprirsi da possibili precipitazioni che potevano inzupparli, avrebbe indossato un mantello di spesso cuoio che gli copriva tutto il corpo.
    Ai piedi degli scomodi stivali, ma se non altro erano caldi e non facevano passare nemmeno una gocciolina d'acqua.

    medivh_oekaki_by_nabonidus



    Il tremolante apprendista mago scese dall'imbarcazione, si trattava di una corvetta di modestissime dimensioni adibita ad uso mercantile, ma che per un discreto compenso d'oro imbarcava dei passeggeri oltre all'equipaggio; aveva delle cabine abbastanza confortevoli, certo non erano hotel a cinque stelle, ma potevano considerarsi più comode e pulite di certe bettole di periferia.
    La traversata non era stata semplice, il mare perennemente mosso in quei giorni si era scatenato, preoccupando Jericho ancor prima di mettere piede nella terra dei draghi.

    Diede un ultimo sguardo alla nave che l'aveva traghettato fin lì sospirando, poi s'incamminò verso il centro della città... o meglio villaggio, in quanto la popolazione e le dimensioni modeste del centro abitato non consentivano di chiamarla città; in ogni caso quel posto era carino, trasmetteva un senso di sicurezza.
    L'aldarese cercò di godere della permanenza in quel luogo finché poteva, visitando vari negozi e mangiando i cibi caldi che avevano da offrire le bancarelle, oltre che girare in lungo ed in largo la città alla ricerca d'informazioni riguardo al bando; tuttavia nessuno lo degnò di una risposta, scappando nella direzione opposta.

    Questa faccenda puzza, più del pesce al mercato.

    Nel mentre Jericho passeggiava per le vie del mercato, in cerca di un luogo per riposare le sue gambe venne urtato da uno sconosciuto. Quest'ultimo non si fermò e proseguì a passo svelto per la sua strada, lasciando nelle mani dello studioso di magia un bigliettino.

    Strane indicazioni, poco precise... tipo che le ha scritte dev'essere un buzzurro come minimo.

    Il biondo fece spallucce seguendo le indicazioni, guidato dalla curiosità che aveva preso il posto della paura.

    Più tardi...



    Seguendo quelle indicazioni giunse nel bel mezzo del nulla, ma in quel luogo era radunato un discreto gruppetto di persone, con assoluta certezza tutte lì per lo stesso motivo; altre persone raggiunsero quel luogo dimenticato da dio e dopo un interminabile attesa un grosso energumeno vestito con una pelliccia d'orso cominciò a blaterare qualcosa di scarso interesse, per poi concentrarsi sull'aspetto più tecnico della missione.
    Per concludere diede un'ultima possibilità ai presenti di andarsene.

    Quasi quasi...

    Nonostante il forte impulso di andarsene l'apprendista mago rimase lì, doveva svolgere quel compito costi quel che costi, non tanto per la ricompensa o altro, ma voleva a tutti i costi mostrare il suo valore ai suoi superiori ed aumentare il suo prestigio. Avrebbe combattuto finché la situazione non si fosse messa malissimo, dopotutto non gli andava di morire combattendo.

    CITAZIONE
    Coordinate: D4

    CITAZIONE
    Scheda pg: Jericho

    Potenza: 10
    Vita: 200/200

    100%


    Chakra: 230/230

    100%


    Discipline:
    Elemento: Acqua
    Elemento: Aria

    Slot Usati:
    -

    Slot rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Distanza:
    -

    Stance:
    -

    Auree:
    -

    Passive:
    Passive: Airbending
    Con dei leggeri flussi d'aria, è possibile aumentare l'altezza e la distanza dei propri salti fino a 3 metri.

    Passive: Rabdomante
    Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
    Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).

    Status/Buff:
    -

    Cooldown:
    -

    Abilità:
    Mani Veloci
    Pronto Soccorso

    Armi e Armature:
    Armatura dell'Avventuriero - [10 Blocco]
    Catalizzatore del Chakra - [20 Danno magico]

    Oggetti consumabili:
    6x Pozione dello Spirito
    1x Pozione dell'Energia Minore


    Edited by Isawa - 8/7/2015, 22:55
     
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    La ragazza aveva abbandonato il deserto di Shal'aria da qualche giorno, in partenza per la sua prossima avventura. L'ultima missione era stata più complessa del previsto, fra sotterfugi e inganni i Testa di Lancia erano riusciti a raggirare lei ed i suoi compagni come se nulla fosse. Non che non fosse prevedibile: dopotutto erano ancora tutti e tre inesperti e si erano catapultati in una guerra più grande di loro.
    In un modo o nell'altro, però, erano riusciti a cavarsela. Si erano congedati poi, prendendo ognuno strade diverse. Misaki aveva deciso di tornare a Sumadea, anche se non c'era nessuno ad aspettarla a braccia aperte. Forse si trattava di semplice nostalgia, ma questa fu la via che per il momento intraprese.
    Ora l'unico problema era come arrivarci. Il suo senso dell'orientamento era terribile, e sicuramente sarebbe finita in chissà quale posto sperduto del continente se avrebbe contato solo su quello. Fortunatamente però, incrociò una carovana di pellegrini diretti ad Arcadia, a cui chiese prontamente un passaggio.
    Venne scaricata ad Estheltia, nuovamente in balia di se stessa. Il tempo non era dei migliori: grossi nuvoloni colmi di acqua riempivano il cielo, mentre tutto era ammantanto da una leggera pioggerellina che entrava fin dentro le ossa. Indossava ancora le vesti leggere acquistate a Shal'aria, ma non aveva particolarmente freddo. Al contratio, si sentiva a suo agio col top ambrato e la pancia scoperta.
    Vagò per la città per qualche ora, non avendo idea di dove andare. O per meglio dire, di COME arrivare a destinazione. La sua attenzione, poi, fu catturata da un nutrito gruppo di persone che si erano radunate davanti a una delle tante bacheche della cittadina. I più svegli bisbigliavano qualcosa, mentre altri rimanevo in silenzio a contemplare il messaggio. Misaki si avvicinò, facendosi strada fra la piccola folla. Il foglio era ingiallito, probabilmente dal tempo, e l'umidità della regione sicuramente non avrebbe giovato ancora per molto al pezzo di pergamena. Si trattava di una richiesta di aiuto, cercavano guerrieri per combattere "qualcosa" in una delle isola a est, nell'Arcipelago di Vaygr. Vaygrjord per la precisione, e pure sulla costa nord. La ragazza fissò il poster per qualche istante, intensamente.
    ~ L'impero. Sicuramente c'è sotto qualcosa.
    Solitamente il suo istinto non sbagliava, e col tempo aveva imparato a fidarsene ciecamente.
    ~ Forse LORO sono lì.
    Sospirò, decidendo il da farsi. Sicuramente se c'era lo zampino dell'Impero, anche LORO erano presenti. Soprattutto se riguardava una bestia di quelle dimensioni. Era tutto nero su bianco: pericolo di morte, lasciate ogni speranza voi che entrate e via discorrendo. Il messaggio era chiaro.
    All'improvviso, un tipo le toccò la spalla.
    ~ Se ti interessa, basta prendere una nave per l'arcipelago. Non ne partono molte, ma dovresti trovarne una sulla cosa est.
    Era un uomo di mezza età, capelli biondi e occhi scuri. Aveva l'aria trasandata e lo sguardo stanco, probabilmente si trattava di un marinaio tornato a far visita alla famiglia. Certo, un marinaio in mezzo al continente non si era mai sentito, ma chi siamo noi per giudicare gli altri?
    La moretta lo guardò per un attimo con aria interrogativa, cercando di capire come e cosa rispondere.
    ~ Oh, grazie.... come ci arrivo lì però?
    Il tono era sincero. Dopotutto, come ripetuto milioni di volte, viaggiare da sola verso una destinazione per lei era pressochè impossibile.
    L'altro sorrise, indicando un altro gruppo di persone poco distanti che preparavano i bagagli per partire verso quella destinazione.
    ~ Loro sono diretti verso la tua stessa meta. Sono tutto avventurieri, e con tutta probabilità neanche si conoscono. Forse faresti bene a unirti a loro, no?
    Misaki buttò l'occhio: erano una decina di ragazzi, tutti con non più di 20 anni. Non sembravano affidabili, ma la ragazza era conscia delle proprie capacità e sapeva come difendersi. Si, si poteva fare.
    Si diresse verso questi, girandosi e salutando il marinaio con la mano.
    ~ Grazie mille del consiglio!
    Gli urlò, per poi presentarsi agli altri. E fu così che l'adepta cominciò il suo viaggio verso Vaygrjord.

    Raggiunse la costa in un paio di giorni. Qui, fortunatamente, trovò una nave in extremis, pronta per salpare. Aveva uno scafo enorme, tirato a lucido, e tre grandi alberi maestri. Le vele erano gigantesche e di un bianco intenso. La ragazza non era mai stata su una nave in vita sua, e ci mise un pò ad ambientarsi. Le onde non le davano fastidio e la brezza marina sul viso era piacevole. Fu proprio sul ponte che incontrò Yves, Canterra per la precisione. Le due si erano incontrare qualche mese prima, passandone di cotte e di crude insieme. Era una donna forte e capace, baluardo che risplendeva per chi cercava aiuto. Le due chiacchierarono per tutto il viaggio, ma mai una volta Misaki osò chiedere come mai il cambio del taglio di capelli. Probabilmente rispecchiava un cambiamento interiore, oltre che esteriore. Si, non era proprio la stessa Yves che conosceva. Ma nonostante tutto, un pizzico di fiducia in lei cel'aveva. Non lo voleva ammettere neanche a se stessa, ma in sua compagnia si trovava a suo agio.

    Il freddo pungente della cittadina Vayriana
    xIUd8T5
    le fece maledire il fatto di non aver pensato prima ad una tale eventualità. Fortunatamente, aveva un fiuto incredible quando si trattava di vestiti. O per i guai, soprattutto. Ci mise poco a scorgere fra le case rade un piccolo emporio, in cui vi entrò di corsa. Non sopportava più quel freddo.
    Ne uscì una decina di minuti dopo, cambiata e asciutta. Indossava un paio di pantaloni scuri, aderenti, che nonostante l'aspetto trattenevano bene il calore ed erano sufficientemente pesanti. Ai piedi calzava degli stivaletti con ricami chiari, il tacco era un pò più largo del solito per permettere una maggiore aderenza sulla neve. Il cappottone pesante a maniche lunghe si chiudeva in vita con una unica cinghia, lasciando intravedere la spessa maglia in pelle a collo alto. E per non cambiare abitudini, il cappuccio tirato su era d'obbligo. Era un pò di tempo che inconsciamente lo teneva così se c'era la possibilità, ma il motivo di tale gesto rimaneva ammantato di mistero. Era più tranquilla in quel piccolo angolo scuro, affrontando il mondo con lo sguardo celato.

    Fuori tirava un pò di vento e qualche fiocco cadeva stanco dal cielo terso. Misaki guardò in alto, cercando di capire come fosse arrivata ancora una volta in un luogo dimenticato da dio. Da sola per giunta. Sospirò, rimuginando sul da farsi. Mentre era assorta dai suoi pensieri, però, un bimbo le tirò la manica, il braccetto rivolto verso di lei con un pezzettino di foglio in mano. La mora lo prese d'istinto, cercando di capire cosa c'era scritto. L'inchiostro era un pò rovinato, ma sembravano delle indicazioni. Perfetto, ci mancava solo questa. Quandò rialzò gli occhi, del piccolo messaggero non c'era più traccia. Olè, anche questa ce la siamo giocata.
    Per uno strano caso del destino, però, riuscì a intravedere la figura di Yves che si allontanava di gran lena. Che avesse ricevuto lo stesso messaggio anche lei? Decise di seguirla, anche se sarebbe stato scortese non avvisarla. Non voleva creargli altri problemi. Non sapeva, però, che di lì a poco i problemi dell'arcadiana sarebbero diventati anche i suoi.

    Arrivò in uno spiazzo aperto, dove un nutrito gruppo di persone era già presente. C'erano quello stupido di Raiden, il pirata cerca-rogne Torque, Haseo "il biondo", quel professorone di Jericho e ovviamente Yves. Mancava solo Karma all'appello. In mezzo ai tanti riconobbe anche altre facce poco conosciute, come Giancarlo e Hororo. I restanti, invece, erano degli perfetti sconosciuti. Scrollo le spalle, portandosi in avanti.
    ~ Buongiorno ragazzi! Anche vuoi qui a fare una fresca passeggiata ristoratrice? No?
    Misaki, per favore. Cerchiamo di fare i seri per una volta.
    Il tipo grosso, con la pelliccia bianca cominciò a parlare. Sembrava il mandante della missione.
    ~ Vedo fra voi.. donne e ragazzi. Questo mi rattrista perché mi aspettavo di vedere uomini valorosi, temprati dalle battaglie, marchiati dalle fiere, incalliti da...
    Le venne l'abbiocco quasi subito. Parole parole parole. Ci fu una frase però che la colse sul vivo.
    ~ Per tutti gli altri, uomini o... donne che siano, lui è Kelwen
    Storse il naso, le braccia incrociate poco sotto i seni come era solita fare.
    ~ Il solito stronzo maschilista. La moglie non gliela dà neanche per beneficenza e ci rompe le palle a noi. Represso del cazzo.
    Era una cosa che non sopportava, e fece non poca fatica a mordersi la lingua. Sicuramente non era il momento più adatto per scatenare una rissa, e anche gli altri dovevano pensarla allo stesso modo. Incassò il colpo, sorridendo al tipo. Faccia da sberle.
    ~ Dopo l'incidente di un mese fa, l'impero ha fatto di tutto per tenere nascosta al mondo la verità su questo posto, ma io conosco la verità.
    Le si ghiacciò il sangue nelle vene.
    ~ L'impero. LORO sono qua.
    Rimase immobile, persa nei suoi pensieri. I pugni si strinsero automaticamente, la rabbia cominciava a fluire nel sangue come un veleno. Non poteva perdere la concentrazione. Sarebbe arrivato il momento anche per quello, ma non ancora.
    Quando Brann, così si chiamava, concluse il suo discorso, Yves si avvicinò a lui, con aria quasi di sfida. Contro ogni aspettativa, invece, fece un'analisi concreta della situazione in cui si trovavano, sottolineando il fatto di necessitare di un leader per tenere compatto quel gruppo di quasi sconosciuti. Misaki era conscia del fatto che senza qualcuno a guidarli sarebbe stato un massacro. Gli eventi del Tempio di Guatama ne erano la prova, e se quella volta era riusciti a salvare la pelle, non era detto che sarebbe andata bene anche in quell'occasione. Necessitavano assolutamente di ordini, a cui tutti dovevano sottostare senza discutere. Ci voleva qualcuno con l'abilità di adattarsi alla situazione e farsi carico della responsabilità di tutti. Niente di più difficile.
    Si portò in avanti, fra Kelwen e Torque.
    ~ Misaki Aomori, Adepta del Tempio di Ainwen. Specializzata nell'Arte della Terra, oltre a quella del Vento. Se si tratta di mobilità o difesa, lasciate fare a me.
    Fece una piccola pausa.
    ~ Se posso aggiungere, Yves ha ragione. Saremo anche in tanti, ma senza nessuno che abbia una visione più ampia, che sappia adattarsi ad ogni situazione e sia in grado coordinare dei perfetti sconosciuti non avremmo la minima speranza di tornare a casa sulle nostre gambe. Non sappiano neanche se affronteremo un Drago Glaciale o una Viverna Guizzante. Avevo letto qualcosa a riguardo molto tempo fa, ma i dettagli mi sfuggono ora come ora. Se ha informazioni a riguardo, qualsiasi cosa, non esiti a metterci al corrente. Ci giochiamo le nostre vite, qui, quest'oggi.
    Il tono era dannatamente serio. Non si scherzava più ormai.
    ~ Siamo nelle sua mani, Rosenthal. Che il sacro Heimdal vegli su tutti noi.
    Fece un cenno col capo, in segno di approvazione. Si cominciava.

    Tecniche Eseguite~ Nessuna

    DanniDanni Ricevuti = 0
    Danni Inflitti = 0

    Abilità Passive
    ~ Elemento: Aria
    CITAZIONE
    Passive: Airbending
    Con dei leggeri flussi d'aria, è possibile aumentare l'altezza e la distanza dei propri salti fino a 3 metri.

    CITAZIONE
    Passive: Feather Fall
    L'utilizzatore è immune al danno da caduta.

    ~ Elemento: Terra
    CITAZIONE
    Passive: Earth Empathy I
    Individua tramite le vibrazioni del terreno, la presenza di movimenti entro 30m. Il bersaglio deve muoversi sulla stessa superficie dell'utilizzatore .

    CITAZIONE
    Passive: Earth Resist I
    Si ottiene resistenza 20 contro Skill di terra.

    CITAZIONE
    Passive: Heart of Rock I
    Può aggiungere metà del suo consumo al danno che ogni skill difensiva TERRA può assorbire.

    CITAZIONE
    Passive: Master of puppets
    Costrutti ed elementali di qualsiasi tipo guadagnano 40 Vita.


    Dati Misaki
    zvjknst

    Livello: 3

    Potenza: 10

    Vita: 230 /230

    100%


    Chakra: 200 /200

    100%


    Distanza:
    ///

    Abilità Extra:
    ///

    Discipline:
    Elemento: Aria -Rank II
    Elemento: Terra - Rank II

    Arte Segreta:
    ///
    Scheda:
    Misaki Aomori

    Slot Usati:
    ///

    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]


    Auree/Stance/Buff:
    ///

    Status:
    ///

    Cooldowns:
    ///

    Equip:
    Catalizzatore del Chakra (20 Magico)
    Armatura dell'Avventuriero (-10)


    Oggetti Consumabili:
    5x Pozioni dell'energia minore (40)
    2x Pozioni dello spirito (60)


    CITAZIONE
    Posizione iniziale: D7


    Edited by ~ y a s u - 9/7/2015, 19:34
     
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    Il drago?

    Forse aveva sbagliato a lasciare il villaggio per il mondo esterno.
    Le battaglie che aveva affrontato erano state molto dure e lo avevano portato più volte vicino alla morte, non sapeva più cosa fare.
    Aveva affrontato solo mostri deformi e animali famelici che gli avevano fatto vedere un mondo che, rimanendo isolato nel suo piccolo villaggio, non avrebbe mai potuto vedere. Questo era ciò che pensava mentre vagava senza meta nella foresta. Iniziò a venirgli nostaligia di casa il clima umido e la quantità di insetti succhiasangue diedero il colpo di grazia, quindi decise di incamminarsi verso casa. Si diresse verso est, così da arrivare sulle coste della regione di Arcadia e cercare qualcuno che si fosse diretto verso Vaygrjord.
    Arrivato in prossimità del mare scorse in lontananza un villaggio, non troppo piccolo. Li probabilmente avrebbe trovato un passaggio.
    Dopo un ora di cammino arrivò nei pressi del villaggio. Cercò una tarvena, luogo in cui solitamente si trovano i capitani della navi in cerca di equipaggio.

    La trovò al centro del villaggio, la locanda si chiamava “I’approdo delle balene”.

    ”L’approdo delle balene che nome originale, la dentro troverò sicuramente un passaggio verso casa” Disse tra sé e sé.

    Entrò e diede un'occhiata in giro, vide qualche mercante seduto che mangiava.
    Decise di rifocillarsi prima di mettersi a discutere, ormai erano giorni che non faceva un pasto decente. Il cibo era tipico del luogo, pesce e radici, non certo una prelibatezza per chi era abituato a mangiare carne di cervo e cinghiale, ma aveva bisogno di forze, il viaggio non sarebbe stato breve.

    Dei vari mercanti uno aveva sulla sedia una pelliccia, appariva nuova e di ottima fattura, probabilemtne era diretto a nord. Dal suo vestiario e dalla sua carnagione scura si capiva che veniva da Shal'aira.

    Si sedette vicino ad un mercante e intavolò una convesazione.

    ”Salve” Disse Giancarlo
    ”Non mi seccare” rispose il mercante con tono sprezzante

    Giancarlo sbatté il palmo della mano sul tavolo per richiamare l’attenzione del suo interlocutore che sembrava non volergli dare attenzione.
    ”Ok facciamola breve ho bisogno di andare a Vaygrjord , non importa dove.”

    ”Chi ti ha detto che vado in quell’isola glaciale sperduta in mezzo al nulla? “

    ”Ha una pelliccia con se e sembra nuova, di certo non andrà a sud, e non credo che uno vestito come lei trasporti pesci, probabilemtne è un mercante di pellicce e ...” Venne interrotto bruscamente dal capitano.

    ”Va bene non ho tempo da perdere. Si vado a Vaygrjord e ho qualche problema a trovare dei marinai volenterosi per l’attraversata, dopo quello che è successo nel mare del nord alle navi imperiali”

    "Non mi interessa nulla degli imperiali e delle loro faccende! Se le servono marinai ne ha appena trovato uno" Disse Giancarlo.

    Senza pensarci due volte il mercante disse:
    ”Bene sei assunto... Come devo chiamarti?”

    Giancarlo non disse una parola, ma fisso il mercante intensamente come se volesse dirgli "non è il caso che tu lo sappia".
    ”Bene signor nessuno, se tu non mi vuoi dire il tuo nome non ho motivo per dirle il mio. La nave salperà domani mattina all’alba. La nave è ormeggiata qua fuori, sulla prua è intagliato uno scorpione, è inconfondibile”

    Il mercante si alzò lancio un paio di denari sul tavolo che bastavano per il suo pasto e per quello di Giancarlo e uscì dalla locanda.
    Giancarlo non sapeva se Karma e Yeves avessero parlato con gli imperiali, ma non poteva rischiare., quindi decise di passare la notte nella foresta.
    All’alba si presentò sulla banchina e salì sulla nave e salparono.

    Il viaggio fu tranquillo, restò in disparte senza parlare con nessuno.

    Sceso dalla nave si diresse verso casa senza proferire parola. Dirigendosi verso casa, vide un assmbramento di gente vicino alla bacheca cittadina. Si fece largo tra la folla, vide che una pergamena, la lesse in fretta poi la strappò, arrotolandola e mettendola al sicuro nella sotto la corazza.
    Durante il viaggio, verso casa lesse e rilesse quella pergamena fino ricordarsi il testo a memoria. Prese una decisione: partecipare a quella caccia.
    "Cosa ci faccio qua? Non posso tornare a casa, sono stato bandito..."

    Il manifesto si materializzò nella sua mente.

    "Un drago? Sarà una battaglia incredibile...Cosa mi succede ho così tanta voglia di morire?"

    La sua mente ritornò lucida.

    "E’ più forte di me devo continuare a combattere...Questa però volta non posso farmi trovare impreparato, devo cercare di scoprire qualcosa, forse posso trovare qualche informazione tra le pergamene del capo villaggio. Quando ero piccolo ci spaventava sempre con le storie dei draghi."

    Si ricordò delle storie che gli raccontavano da bambino. Sapeva che il capo villaggio teneva dei documenti con storie e cronache dell’epoca in cui la sua gente era padrona dell’isola.
    Senza accorgersene era arrivato al villaggio, vide i suoi vecchi amici, ma non poteva farsi vedere. Decise di attendere la notte.
    Una volta scese le tenebre si diresse senza far rumore verso la casa del capo villaggio Bjørn. Accese una candela e iniziò a cercare qualche informazione sui draghi tra le pergamene e i libri.
    Purtroppo Bjørn, lo soprese a frugare tra i suoi libri. Dopo un'accesa discussione in cui Giancarlo spiegò il motivo del suo ritorno, il capo del villaggio era preoccupato se il drago avesse continuato le sue scorribande il villaggio sarebbe stato in pericolo. Quindi arrivarono ad un accordo, gli avrebbe dato tutte le informazioni di cui disponeva se avesse superato una prova per dimostrare la sua determinazione.

    La prova era semplice, riuscire a fendere il ghiaccio così da poter entrare nella caverna, una volta all’interno li ghiaccio si sarebbe riformato chiudendolo all’interno, quindi non doveva fare altro che sopravvivere dall’tramonto all’alba, per poi uscire da quella trappola. Un fallimento avrebbe significato la morte.
    La prova fu dura, ma poco dopo l'alba Giancarlo uscì. Dai suoi baffi bendevano nelle piccole stalagmiti di ghiaccio.

    Il giorno seguente a Giancarlo venne accompagnato nel capanno di Bjørn, li gli venne letta una storia scritta su delle pergamene che sembravano antiche.
    CITAZIONE
    [Questo testo proviene da Ryuk]

    Le pergamene parlano del tempo in cui i draghi regnavano sovrani in tutta Kalendor. Successivamente il re dei draghi fu sfidato da un uomo, uno che praticava le arti proibite, capo di una setta di assassini. L'uomo volle stringere un patto con il re dei draghi che lo schernì sprezzantemente, asserendo che un drago non poteva mai abbassarsi al livello di insulsi esseri umani. Ma l'uomo aveva un arma segreta e con l'inganno riuscì a sigillare il re dei draghi e assoggettare il resto dei draghi al suo comando.

    Soggiogati da un malvagio tiranno, i draghi cominciarono a sparire da Kalendor, volando oltre l'oceano per non fare più ritorno. Una profezia però parlava del ritorno dei draghi una volta che il bieco tiranno fosse morto e allora gli esseri umani avrebbero pagato amaramente un simile affronto.

    Purtroppo non c’era scritto altro nelle pergamene, niente su questa formidabile arma segreta.
    Dopo la lettura della pergamena, gli venne intimato di andarsene. I suoi peccati non erano stati dimenticati.
    Prima lasciare nuovamente il villaggio, il capo del villaggio disse a Giancarlo:

    “Se mi porterai una scaglia del drago avrai il permesso di ritornare”

    Con queste parole nel cuore si diresse verso il luogo dell’appuntamento. Ora aveva un motivo in più per combattere e vincere questa sfida.
    Ora non combatteva più solo per la voglia di mettersi alla prova, ma anche per avere il premesso di rivedere la gente del villaggio.

    Appena arrivato riconobbe subito Yeves, poi si guardò in giro, alcuni sembravano guerrieri altri semplici avventurieri.
    Dopo aver sentito il discorso del guerriero.

    ”In effetti il gruppo non sembra così addestrato da poter affrontare un pericolo del genere, ma non credo siano degli sprovveduti in cerca di gloria...Comunque appena ci troveremo faccia a faccia con il nemico chi non si sentirà abbastanza forte fuggirà” Penso Giancarlo.

    Aspettò qualche minuto per vedere dove si sarebbero posizionati i membri del gruppo. Poi si presentò.

    “Per chi non mi conosce, mi chiamo Giancarlo” Disse con tono fiero.

    Aveva deciso di mettersi in prima linea. Sguainò la spada e la piantò a nella neve a circa 5 metri da Yeves. Poi si sedette senza proferire parola. Nonostante fosse accanto alla guerriera i loro sguardi non si incrociarono. Non sembrava che la sua presenza la turbasse.

    Non sembra che Yeves mi porti rancore, che strano comuqnue è meglio che non faccia molto affidamento sul suo aiuto

    Ora non rimaneva che attendere.

    CITAZIONE
    Passive: Heavy Metal
    Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30

    CITAZIONE
    Passive: Balance
    Anni di addestramento permettono al guerriero di essere stabile anche sui terreni più accidentati, senza incorrere a malus.

    CITAZIONE
    Passive: Heart of Fire I
    E' possibile aggiungere al danno di ogni skill Fuoco metà del consumo della stessa. Il danno aggiuntivo minimo è 10.



    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 200/200

    100%


    Chakra: 130/130

    100%


    Posizione: F7

    Abilità:
    Contrattatore

    Discipline:
    Armi Pesanti
    Elemento: Fuoco

    Scheda:
    Giancarlo
    Slot Usati:
    //
    Slot Usati
    //
    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //
    Equip:
    Spadone - [40 Danno+30 Heavy Metal]
    Corazza dell'Avventuriero - [20 Blocco]


    CITAZIONE
    Posizione: F7


    Edited by doropuffo - 9/7/2015, 22:09
     
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    La terra dei draghi
    "La morte su di un paio di ali"







    Forse non avete ben capito di cosa stiamo parlando qui. Non si tratta di un grosso orso, un leone inferocito, un mammoth dei ghiacciai, un dinosauro o un insetto gigante (senza nulla togliere agli insetti giganti, ghost non arrabbiarti)

    Era LA creatura mitologica per eccellenza quella che stavate per affrontare. Mille leggende sono state dipinte attorno a questa fantomatica figura. Ogni storia di eroismo, imprese incredibili, donzelle in pericolo e cavalieri in armature sgargianti trae le sue origini dal più classico dei racconti, il quale ha come nemico ultimo e terribile la stessa iconica figura.

    ...Che quasi sempre tira le cuoia, e ciò potrebbe risultare incoraggiante per alcuni di voi, ma qui miei signori siete nella vita reale (sorvolate sull'ironia di questa frase, voi ruolatori che muovete i fili di questi personaggi di fantasia) Siete immersi in una bufera di neve che ad ogni secondo vi rende sempre più bagnati, sempre più freddi e intorpidit, sempre meno svegli. I movimenti cominciano a sembrarvi pesanti e meccanici. Ve le sentite ancora le dita dei piedi e delle mani?

    Siete di fronte all'ignoto. Davanti a voi la radura innevata si perde in un bianco grigiasto fosco che vi impedisce di vedere oltre i 30 metri di distanza. Il drago potrebbe già essere lì, o sopra di voi, o avervi seguito alle vostre spalle. Potrebbe piombarvi addosso all'improvviso, arrostendovi con il suo fiato infuocato. Potrebbe essere talmente enorme da schiacciarvi tutti con una sola zampa. Potrebbe avere la pelle ricoperta di scaglie di acciaio e gli artigli affilati come lance accuminate. Denti aguzzi grandi come le vostre teste e fauci pronte a tranciarvi la testa di netto.

    Effettivamente, ve lo siete immaginati mai un DRAGO? Lo avete visto solo in disegni stilizzati di vecchi libri ingialliti, nelle allegoriche rappresentazioni degli artisti e dei cantastorie. Avete solo delle descrizioni di fantasia a popolare le vostre menti, ma adesso state per vederne uno in carne e ossa. Potrete essere tra i pochi a poterlo raccontare. Ma che dico, chi mai potrebbe dire di aver visto un drago dal vivo?

    Forse la domanda giusta è, chi mai potrebbe incontrare un drago e vivere per raccontarlo? Ma basta con questi discorsi intimidatori, il punto è che avreste dovuto essere impauriti di vostro senza bisogno di incoraggiamenti, eppure sembra che per alcuni di voi questa non sia meno di una scampagnata in montagna. Ma nemmeno questo è un problema, avrete tempo per atterrirvi, nel frattempo Brann faceva una conta rapida dei presenti. Eravate rimasti fermi lì per una buona mezz'ora e il cacciatore si era stancato di aspettare.

    D'accordo, in marcia o rischieremo di morire assiderati ancor prima di incontrare alcunchè. Annunciò con voce alta e roca. Kelwen assicurati di non perderne di vista nessuno. Più siamo compatti, più possibilità abbiamo. Disse a voce più contenuta al portaborsa che annuì, voltandosi verso di voi mentre riprendeva a camminare. Sembrava contarvi sommariamente, soffermandosi su ognuno di voi per ricordare le vostre facce. Il cammino durò tre quarti d'ora nella pianura innevata, sicuramente non privo di ostacoli e impervie, ma tutto sommato privo di pericoli impellenti. La visibilità per via della bufera diminuiva sempre più al punto che non era possibile vedere nulla oltre i venti metri. Mezzi sepolti dalla neve lungo il vostro cammino c'erano tronchi di alberi e rocce.

    Rimanete compatti, con questa visibilità è facile perdere di vista il resto del gruppo. Non posso darvi alcuna altra indicazione non conoscendo il tipo di creatura che ci troveremo davanti, posso solo dirvi che non dovete abbassare la guardia: questi esseri hanno fama di poter manipolare gli elementi, sputare fuoco e tutta quella merda lì per cui è impossibile prevedere un piano di attacco. Ho esaminato a lungo questa valle quando il tempo era più clemente. Urlò Brann tentando di farsi udire da tutti voi nonostante la tormenta di neve. C'erano alberi spezzati e tronchi abbattuti, oltre che segni sulle rocce. Credo che sia il suo territorio di cacc-



    RWHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!





    Un ruggito ferale eccheggiò tutto intorno a voi, inducendo Brann a fermarsi. Kelwen fece altrettanto con la compostezza che lo contraddistingueva, ma era evidente che entrambi furono inizialmente paralizzati dal terrore. Il grido infine si interruppe lasciando spazio al rumore costante e imponente della bufera. Non si udì alcun altro suono per una decina di secondi, al che Brann si voltò verso di voi. Nessuno di voi emetta un suono. Disse a malapena udibile da quelli più lontani. Sguainò quindi una delle due spade che recava con sè, quella più grossa e pesante. Fece qualche passo in avanti nella neve, strabuzzando gli occhi cercando di penetrare con lo sguardo quella coltre bianca.

    Improvvisamente come in una comparsa in dissolvenza, una figura di poco più scura rispetto allo sfondo emerse camminando sulle quattro zampe. Era la testa di un grosso animale, simile a quella di un enorme rettile, sospesa a mezz'aria all'altezza di quattro-cinque metri. Tre corna lunghissime troneggiavano sulla sua testa, una specie di gemma lucente e azzurrognola incastonata sul corno centrale. L'aspetto dell'animale era fiero e saggio, sembrava scrutarvi non come miope creatura di puro istinto ma come capendo chi siete. Capendo cosa vi ha spinti fino a lì. Capendo ognuno di voi, distintamente.

    Il resto del corpo comparve poi mentre il drago avanzava, fermandosi a 10 passi da Brann, che intanto era rimasto pietrificato. Era un corpo immenso unito alla maestosità delle ali. L'intera figura era larga una decina di metri, da ala ad ala, alta almeno sette metri e lunga... ancora non avreste potuto dirlo con certezza. Aveva una lunga coda, questo potevate vederlo. Si fermò, scrutandovi, le ali sollevati e distaccate dal corpo. Avreste avuto l'impressione che il flusso di fiocchi di neve avesse qualcosa di strano attorno alla sua figura e come un candore un pò più chiaro che la avvolgeva. I più attenti avrebbero notato che le scaglie della pelle del drago erano lucenti come specchi e per niente convenzionali.

    La creatura nel complesso vi fissava intensamente, come decidendo cosa farne di voi. E in quel momento, nel mezzo della bufera, vi sareste sentiti piccoli e indifesi quali sue inermi prede.

    E la cosa peggiore era che non c'era più nessun posto dove nascondersi. Indietro non si torna.







    IL DRAGO


    CITAZIONE

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    Informazioni raccolte



    Dimensioni (metri): 3x10x7 [larghezza - lunghezza - altezza]
    Apertura alare: 10 metri

    Danno fisico: ???
    Resistenza fisica: ???
    Resistenza elementale: ???

    Slot disponibili:
    ???

    CITAZIONE
    Stance: ???
    Le ali sono tenute sollevate e distaccate dal corpo.

    CITAZIONE
    Aura: ???
    Un alone chiaro circonda la figura del drago in un area di 10 metri intorno a lui.

    CITAZIONE
    Passive: ???
    La sua pelle è ricoperta di scaglie irridescenti dalle propietà ancora sconosciute.




    MODALITA' DI SVOLGIMENTO



    Azioni di Kelwen
    Distribuisce durante il turno una delle seguenti due opzioni:
    - 2 pozioni/rimedi consumabili
    - 1 oggetto lanciabile di qualsiasi tipo
    Lancerà i suddetti oggetti al giocatore che ne farà richiesta che dovrà comunque consumare slot per utilizzarli. Il raggio di azione di Kenwel è 20 metri.

    Achievement sbloccati:

    - Brann Benevolence: La considerazione di Brann verso di voi è aumentata. Il guerriero agirà per il bene del gruppo ove possibile.

    Pro Tip:
    Se necessario, è possibile tentare di convincere Brann a fare un azione specifica, ma non è detto che lo faccia davvero.

    MALUS A TUTTI I PARTECIPANTI



    CITAZIONE
    Foschia
    Non è possibile usare attacchi fisici o talenti a distanza che abbiano come bersaglio oggetti oltre i 20 metri di distanza.




    BRANN ROSENTHAL
    Nota: i più attenti di voi hanno avuto modo di osservare l'equipaggiamento di Brann, notando quindi alcune sue caratteristiche. Per le caratteristiche che per ovvie ragioni non possono essere comprese on-gdr, usate queste info qui sotto come la deduzione di chiaccherate durante il viaggio dove Brann, resosi conto di essere il leader della situazione, ha dato una descrizione sommaria delle sue gesta passate, dalle quali avete potuto dedurre alcune cose su di lui.



    Livello 13
    PA: 42

    Abilità (2 PA):
    Maestro delle auree
    Threat: Primal

    Armi Pesanti rank 4 (20 PA)
    Armi Bianche rank 2 (8 PA)
    Rituale dei Rinnegati rank 3 (12 PA)

    Equip
    Arma Pesante Classe III
    Arma Biance Classe II
    Armatura Pesante II








    MAPPA



    CITAZIONE

    2DvNiTf





    NOTE DEL MASTER



    Prima che possiate sommergermi di domande ve lo dico qua: sì, è proprio vero che il drago sta fermo per un turno. Non potete sapere cosa sta per fare o altro, non vi saranno date altre indicazioni se non quelle del post. Decidete voi quale approccio usare.

    Tempo per il post
    Avete tempo fino a Domenica alle ore 13:00, dopodichè posterà il sottoscritto.

    Eventuali imbucati
    Per chi non è riuscito a postare al primo turno, iscritto o non iscritto che sia, do la possibilità di inserirsi ma a queste condizioni.
    1. Deve postare due post in uno. La prima parte posterà con cura (e badate non accetto riassuntini e cose fatte di fretta, dovrà essere buono come il primo post degli altri) il viaggio, l'arrivo e la reazione alla preparazione della spedizione. La seconda parte sarà il vero e proprio turno del raid.
    2. Ruolerà che è arrivato insieme agli altri e insieme ad essi poi ha cominciato il viaggio attraverso la tormenta.
    3. Questo viene contato come primo ritardo senza motivazione o avviso. Al prossimo ritardo senza motivazione o avviso il vostro pg diventerà cibo per draghi. Ai prossimi due ritardi avvisati, vi escluderò dal raid: il vostro pg vivrà ma non avrete ricompensa dalla ruolata.
    Se accettate queste condizioni, per me siete dentro.





    IMPORTANTE



    In questo Raid verrà testata una nuova meccanica di gioco attuabile da tutti i pg indiscriminatamente. La descrizione dice quanto segue:
    CITAZIONE
    Action: Intercettare
    Pagando il costo di una schivata, è possibile frapporsi tra un alleato e un attacco imminente, ricevendolo al posto dell'altro.
    Occorre che la distanza con l'alleato sia inferiore o uguale al proprio movimento gratuito.


    Edited by Ryuk* - 9/7/2015, 23:48
     
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    Haseo Kato
    La Morte, su un paio d'ali07NijcQ La vita da vagabondo degli ultimi mesi mi aveva trasportato verso luoghi sconosciuti, gettandomi in mezzo a situazioni alquanto ambigue e preoccupanti per la mia salute fisica e mentale. Le chiappe le avevo rischiate un sacco di volte ma, ironia della sorte, mi avevano portato fortuna in egual misura. Chi voglia intendere intenda.. Ad ogni modo, il mio giro del mondo era quasi arrivato alla sua metà e dopo aver lasciato Shal'Aria e l'impero Dawasir, abbandonando nuovamente Misaki e la nuova conoscenza Raiden, decisi di continuare verso est, gettandomi tra le fitte foreste di Nasradeva, girovagando tra le piccole cittadine di confine, prima di raggiungere la vera capitale nella foresta. Impiegai venti giorni a raggiungere Tazin. Vidi molto e conobbi tante persone. I soldi non furono un problema, perché mostrando le carte imperiali di mio padre, nessuno fece un fiato nell'ospitarmi nei loro ostelli o per offrirmi la cena. In più avevo comunque una discreta conoscenza di piante commestibili e di come cacciare grazie agli insegnamenti dei monaci: insomma, sapevo come cavarmela in una foresta, il problema era difendersi da quelle bestie che erano più grosse e cattive di me.. cioè, per l'ultima non ci voleva molto, alla fine ero un tipo tranquillo io, però la stazza era un problema, insomma, un'orso affamato non c'avrebbe messo molto per spazzarmi via dalla faccia della terra a suon di zampate e morsi. Fortuna che incontrai una donna a cavallo di una tigre bianca che, dopo avermi attaccato per difendere il suo territorio, mi accompagnò fino alle porte della capitale. Quella donna mi spiegò cosa significava vivere in simbiosi con la natura e perché si tenesse così lontano dalla civiltà, per proteggere la sua amica dalle losche aspirazioni dei predatori. Forse era stata la persona che più mi aveva colpito nel mio viaggio, fino a quel momento.

    Fu a Tenzin, che trovai la mia prossima meta. Per tutta la città era stato affisso, e delle volte anche strappato, una richiesta di aiuto contorta e che preannunciava il rischio più grande che questa terra avesse mai conosciuto: una creatura mistica e antica, che aveva annientato un'intera squadra durante la loro prima incursione nel suo territorio. Ci doveva essere un motivo se una cosa del genere era stata lasciata più o meno intatta solo in vicoli bui, mentre tra le vie principali ormai non ve ne era quasi più traccia: L'impero c'aveva messo lo zampino, il che significava una cosa sola.. caccia grossa!
    Il mio rapporto con l'impero ultimamente non era dei migliori.. sfruttavo mio padre quando faceva comodo ma sapevo che in realtà la sua proposta di andarmene di casa per intraprendere un mio viaggio era, in realtà, una mera scusa per dirmi di andarmene via, perché non ero ancora diventato ciò che lui voleva che fossi.

    Partii per Vaygrjord cinque giorni dopo il mio arrivo a Tenzin: Si, avevo accettato l'offerta del bando, che portavo nel mio zaino da viaggio, incamminandomi verso l'isola a Nord-Est il prima possibile, prendendo una nave dal porto vicino e facendo prima scalo a Benthus. La nave era un'imbarcazione per viaggi lunghi, pronta a fronteggiare le acque ghiacciate dei mari del nord. Passai quattro giorni in mare e uno a terra, complessivamente, il tempo di ricaricare le provviste per continuare il viaggio: quei marinai scansafatiche oltre che i soldi per il viaggio volevano anche che gli aiutassi nei loro compiti come quelli di pulire la nave e di trasportare a bordo il cibo. Ci pensai due volte prima di dirgli di no, poi venni messo con le spalle al muro, capendo bene che se non gli avessi aiutati avrebbero trovato il modo di lasciarmi a metà strada, fregandosene altamente dei soldi, oppure prendendoseli con la forza. Da quel momento diffidai abbastanza di pirati e marinai in generale.
    Ad ogni modo, raggiunsi la mia meta e riuscii a portare via dalla nave qualche provvista e degli indumenti più pesanti della mia solita tuta sportiva, ottimi per il clima rigido del posto. Approdammo di mattina, verso mezzogiorno credo, anche se il cielo piatto che auspicava una violenta tempesta di neve, creava un gioco di luci su tutta l'ambientazione abbastanza monotono e stantio, come se il tempo per la cittadina di Akksor si fosse improvvisamente bloccato mandando in iterazione tutto ciò che accadeva all'interno del nucleo urbano. Era una sensazione nuova e strana che mi metteva abbastanza a disagio.

    Dopo aver finito di pranzare con una calda zuppa di pollo ed essermi incamminato per la città in cerca di indicazioni riguardo l'appella disperato, ricevendo nient'altro che sguardi incomprensibili e avvertimenti che mi invitavano addirittura a fuggire dall'altra parte di Kalendor, un tizio strano dall'odore marcio e incappucciato mi prese per la collottola della pelliccia, trascinandomi all'interno di un vicolo iniziando a ripetermi cose all'orecchio dopo avermi sbattuto al muro: sembravano indicazioni, ma erano perlopiù comandi senza senso, messi in fila uno dopo l'altro. Prima di andarsene mi lasciò un bigliettino nella tasca dei pantaloni, con le medesime indicazioni.

    Una volta uscito dal perimetro della città venni colto da una bufera di neve, che iniziò a crescere col tempo. Iniziavo ad avere paura per me stesso, perché non sapevo come sopravvivere ad un'eventuale notte tra i ghiacci, ma quando iniziai a sentire voci in lontananza e a riconoscere delle figure umane, capii che dovevo sbrigarmi e che i compagni della mia avventura erano già sul posto da prima di me: aumentai il passo così, inziando a saltare e a sfruttare tutta la mia agilità, evitando il terreno che si iniziava ad impregnare della neve, la quale aveva preso a cadere in maniera maggiore. Dopo poco tempo che i rumori di passi intorno a me si fecero più forti, arrivai ad una radura libera: una distesa innevata, con qualche albero quà e la e resti di una steppa ormai distrutta da qualcosa di ignoto ormai ai più. Facce nuove e volti già ben impressi nella mente erano presenti quel tardo pomeriggio e alcuni di loro si erano già trovati come me in una situazione del genere, pronti a fronteggiare l'ignoto. Ad accogliere la marmaglia un'omaccione e un vecchietto poco più alto del mio tavolo da pranzo. Il gruppo c'era, il capo era quello che mancava e qualcuno che già conoscevo l'aveva fatto prontamente notare.
    E così, alla fine siamo di nuovo noi, è da tempo che non ci si vede ragazzi.. Siamo perlopiù ragazzi, ma alcuni di noi hanno già fronteggiato la morte su questa terra e ne sono usciti vittoriosi. Qualsiasi cosa sia, ce la faremo, o moriremo provandoci.. per mano di questa creatura, o del freddo che popola queste terre!
    Me la stavo facendo addosso per il freddo e anche per la paura di scoprire cosa ci stesse aspettando in quella landa desolata. Sapevo che le mie parole erano di conforto per me e per nessun'altro in quel gruppo, ma era ciò di cui avevo bisogno in quel momento.
    Statistiche

    Vita: 200
    Chakra: 200

    Posizione:
    E4

    Abilità:
    Controllo perfetto del chakra

    Discipline:
    Armi Leggere
    Elemento: Aria

    Scheda:
    Haseo

    Slot Usati:
    Nessuno
    Slot Rimanenti:
    Tutti
    Auree/Stance/Effetti:
    Stance: Catlike
    Aura: //
    Status/Buff://
    Equip:
    Armatura dell'Avventuriero - [10 Blocco]
    Armi Leggere I x2 [Danno Fisico 10 + 30 (Rogue)]
    Passive:

    Dual Wield [Leggere]
    Light-blade Mastery[Leggere]
    Rogue[Leggere]
    Elusive Movement [Leggere]
    Airbending[Aria]
    Chakra +[Aria]

     
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  12. v3gas
     
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    La terra dei draghi

    Narrato Parlato Altrui Pensiero


    Vi siete mai chiesti cosa spinge un uomo a rischiare la propria vita e cosa lo spinge a superare un limite sicuramente infrangibile? Una risposta generica non è possibile, alcuni lo fanno per ricchezza, fama, odio e perchè no, anche amore. Ciò che oggi spingeva il guerriero ad avanzare velocemente in quella palude fangosa e putrida non era però alcun sentimento o ricompensa, era la sete di conoscenza che ardeva nel suo animo: poche ore prima il ragazzo si trovava a Tazin, una normale giornata di lavoro alla forgia si prospettava, ma così non fu.. un bando attirò la sua attenzione, un foglio giallo e consumato, sul quale c'era una richiesta di aiuto a seguito della scomparsa di una truppa imperiale. Importante in quel foglio per il ragazzo non era però ciò che vi era scritto ma la raffigurazione allegata: una creatura la cui esistenza era solo una leggenda ai suoi occhi, un mostro che aveva visto solo grazie ad alcuni libri di suo padre.

    Il caso volle che il ragazzo invece di tirare oltre come chiunque alla visione di quel foglio, si fermasse a pensare: non gli interessava nulla dell'impero o di aiutarlo, tuttavia la strada per realizzare la sua ambizione era ancora lunga e tenebrosa, era ancora un dilettante sia sul campo teorico e sul campo pratico, ma aveva bisogno di esperienza. Quale miglior modo per superare la maestosa natura, se non osservandola nella sua rappresentazione più caotica e devastante?
    Terminato ormai il percorso nella fanghiglia il ragazzo arrivò al porto dal quale la sua nave salpò verso Akkasjar, un lungo viaggio attendeva il ragazzo: egli si affacciò dal ponte scrutando verso l'orizzonte, mentre il sole pian piano tramontava per fare spazio al manto oscuro della notte. Fluttuava nei suoi pensieri turbinanti, un'onda di eccitazione lo travolgeva al pensiero della scoperta e della sete di conoscenza, altresì una gelida ventata di sgomento lo rendeva esitante

    Se quel bando dice la verità questo non sarà un semplice incarico da mercenario. Dovrò attingere a tutte le mie abilità per non lasciarci la pelle

    Atherias era cosciente che non era un gioco, il suo destino era nebuloso, ma la sua massiva ambizione calmò il suo animo; riuscì ad acquistare abbastanza serenità per coricarsi in una delle stive e passare indisturbato la notte. Si risvegliò in tarda mattinata ma decise di riposare ancora, i grandi sforzi che avrebbe dovuto compiere richiedevano energia, si alzò dunque nel primo pomeriggio e con una attesa di poche ore arrivò a destinazione.
    La nave salpò, il guerriero scese e subito percepì il clima inospitale che caratterizzava quelle terre: una continua brezza gelata soffiava orizzontalmente e il freddo penetrava attraverso le maglie dell'armatura. Nessuno sembrava aver notato il suo arrivo nonostante l'imponente aspetto: meglio così, non aveva mai amato gli stranieri e manteneva una mentalità strettamente chiusa. Camminava taciturno affondando i passi nella neve quando una figura incappucciata, camminando in fretta e furia, lo urtò con una spallata

    Dannat..

    Si girò ad osservare la figura ma notò che aveva lasciato una lettera ai suoi piedi: senza esitare la aprì e lesse al suo interno delle indicazioni, una strada da percorrere per una locazione sconosciuta. Incerto, il ragazzo decise di seguirle e si avviò.. in fondo, se qualcosa fosse andato storto, aveva la sua fedele arma con se. Dopo aver seguito cinque o sei indicazioni notò una figura camminare a non molta distanza, poi un'altra e un'altra ancora; non aveva visto i loro volti ma dall'apparenza sembravano tutti combattenti, si rasserenò. Probabilmente sarebbero stati i suoi compagni, non era gradita la loro presenza ma era necessaria: arrivarono tutti in una radura colma di neve, le indicazioni erano terminate.
    Due figure si stagliavano in quello spoglio ambiente: un uomo robusto di altezza imponente ricoperto in una pelle di orso bianco, l'apparenza non lasciavano dubbi su chi fosse, le lame equipaggiate confermavano. L'altro era un uomo un po meno alto di corporatura esile, teneva in dorso un enorme zaino. Il primo si fece avanti incominciando un discorso, iniziò dicendo che si aspettava valorosi guerrieri invece di giovani combattenti e forse, ai suoi occhi, inesperti. Continuò a parlare con una foga e i modi di uno schizzofrenico, pregò chiunque dei presenti non fosse pronto ad alzare i tacchi in quanto fra poco avrebbero combattuto qualcosa ai limiti dell'immaginabile

    Dunque è vero.. il gioco ha inizio..

    Atherias rimase fiero in posizione, non aveva alcuna intenzione di abbandonare il campo proprio ora che si stava fiondando in una battaglia epica, proprio ora che era così vicino alla sua ambizione.
    L'uomo spiegò ai ragazzi che Kelwen (l'altro figuro) li avrebbe aiutati durante l'impresa e che la sua presenza era fondamentale, andava dunque protetto a qualsiasi costo: terminò presentandosi e dicendo a tutti di non esitare una volta che la creatura si fosse piazzata dinanzi a loro.
    Il guerriero si preparò e si posizionò(E4), dopo l'attesa il gruppo partì, i guerrieri camminavano uno affianco agli altri verso la caccia della preda.. o forse erano solo un branco di pecorelle che va incontro ai lupi? L'esito dell'impresa avrebbe sancito ciò.
    Nei quarantacinque minuti di cammino il fabbro si sentiva stranamente tranquillo, sangue freddo e gelido come quel clima scorreva nelle sue vene, si sentiva pronto all'idea e quasi fremeva: quando Brann parlò venne interrotto da un ruggito sanguinario.

    Un'ombra enorme calò sul campo di battaglia atterrando a circa venti metri di distanza da Atherias. Avete presente quel sangue freddo di cui egli si convinceva poco fa? Adesso gli aveva letteralmente gelato il sistema circolatorio. Ogni tipo di reazione pianificata porta sicurezza, si pensa al proprio potere senza pensare a nient' altro, dunque tutti i piani del ragazzo crollarono in una frazione di secondo. Alla visione di quella mastodontica creatura la sua reazione emotiva prevalse; uno dei meccanismi primordiali si attivò nella sua coscienza: la paura. Era fermo, immobile, scrutava con ammirazione e profondo terrore la creatura: era larga almeno tre metri e alta più di cinque metri, il volto da rettile si girava e le iridi si spostavano piano piano su tutti loro, li stava analizzando: se non si muovevano era la sua preda, questo era poco ma sicuro.
    Si voltò e vide una immensa foschia, la neve cadeva rapidamente e il vento soffiava tagliente, la temperatura sembrava esser scesa ancora di più: la fuga era irrealizzabile

    Non ho altre scelte, devo prendermi le mie responsabilità e restare.

    Si guardò intorno mentre si sentiva annegare nella disperazione e nelle insicurezze, guardò tutti i soldati che lo avrebbero accompagnato nell'impresa

    Nemmeno conosco questi uomini, nemmeno sono miei amici ma quest'oggi combatterò al loro fianco e.. potrei morire al loro fianco.

    Doveva collaborare con loro, diventare carne da macello non era un opzione: sguainò l'arma e si mise in posizione di combattimento.

    Vita: 200

    100%


    Chakra: 160

    100%


    - Potenza: 10
    - Status: ---
    - Auree / Stance / Buff: ---
    - Slot Usati: 1 slot rapido
    - Slot Rimanenti: 1 slot rapido, 1 slot azione
    - Distanza: 20m dal drago
    - Discipline: x x
    -Abilità extra: ---

    Link Scheda
    - Equipaggiamento:Corazza dell'Avventuriero [Blocco 20]
    Arma Pesante Classe I [Danno 40]





    Edited by v3gas - 10/7/2015, 14:37
     
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  13. Casey91
     
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    Legenda:
    Parlato Hororo
    Pensato Hororo
    Altri



    Il mio viaggio per difendere il mondo Naturale dalle sudice mani Imperiali mi ha portato qui al nord, a Vaygrjord.
    Dopo essermi ripresa da ciò che accadde nelle foreste Arcadiane con Yves, Giancarlo e Karma, ho deciso di partire per dimenticare.
    Ho quasi ucciso quella che dovrebbe essere una mia sorella.
    Ho iniziato ad immischiarmi negli affari imperiali.
    Il momento era propizio, sono partita.
    Qui non ho trovato la pace, ma altro sangue.
    Il mio sangue.
    Ho combattuto contro un uomo dalla forza spaventosa, di cui tutt'ora non so il nome. Un umile uomo, natio di Niethlung, mi ha salvata da morte certa portandomi nella sua casa, sfamandomi e curandomi. L'ho ripagato col lavoro, ho spaccato legna e cacciato, ora sono pronta di nuovo a combattere.
    Ti ringrazio, mio salvatore. Tu e la tua famiglia avete accolto una donna straniera nella vostra abitazione, dandole tutte le attenzioni possibili affinchè si salvasse. Di quei combattimenti non restano che ricordi e cicatrici.
    La mano destra mi sfiora il seno sinistro, in modo tutt'altro che sensuale. Ho cicatrice rosea svetta sulla mia pelle scura, la lama di Ysabeth ha lasciato un segno sulla mia pelle. E nel mio cuore.
    Ho ripagato come ho potuto, col sudore e non coi soldi, e ancora mi hai donato vestiti adatti a questo clima e cibo caldo ad ogni calar del sole. Che la mia Dea ti protegga sempre, uomo del Nord. Anche se, per voi, una donna non potrà mai proteggervi.
    Ci sorridiamo, abbracci e saluti con le sue piccole figliole si sprecano, spero diventino forti e generose come il padre.
    Verso Niethlung. Voglio raccogliere informazioni sulle attività imperiali qui al Nord, perchè so che qui si trova una cellula ribelle. Voglio sapere quali sono i loro piani contro il Governo, voglio sapere se potrò aggregarmi alle loro fila per fermare definitivamente lo strapotere malato dell'Impero.

    Il viaggio verso Niethlung trascorre sereno. Gelido,ma sereno.
    Ho modo di conoscere l'ecosistema Nordico, la fauna e la flora sono di una diversità immane rispetto alle foreste d'Arcadia. D'altronde qui si combatte anche con le temperature, non solo con la fame.
    Dalle indicazioni datami dall'uomo, ho una giornata di cammino verso la città, più a causa dell'arrivo della neve che per la lunghezza della strada. Sono giorni ormai che bazzico in questo clima, mi ci sto abituando. La mantella di pelle d'orso nero sulle spalle aiuta, aggiungiamoci la sciarpa che copre il volto ed il cappuccio, mi sento al caldo nonostante solo gli occhi siano scoperti. Diciamo che sembro un losco figuro pronto a rubare qualsiasi cosa mi si pari davanti, più che una viaggiatrice.
    Il sole sta calando, meglio ricercare legna secca da accendere. O per lo meno, quella meno umida.
    I pini che accostano la strada da me seguita sono ricolmi di resina, facilmente infiammabile. Mi bastano pochi rami e della resina sul mio coltello per accendere un piccolo braciere, utile a scaldare me e il cibo datomi dal mio benefattore.
    Meglio non diventare cibo per bestie, nascondermi ai piedi di quel grande SempreVerde mi aiuterà.
    Mi addormento dopo aver pregato Ysabeth come ogni notte, cullata dai suoi gridi di guerra.

    Il sole del mattino è piuttosto caldo, nonostante la temperatura sia sempre bassa: spengo il fuoco, lo copro con la neve per evitare che si scateni un incendio, e riparto. Dopo qualche ora, quando il sole è ormai perpendicolare alla nostra amata terra, scorgo Niethlung. All'ingresso della città, c'è fila.
    Preparate i vostri documenti e le vostre generalità. Chiunque entri da questa porta deve essere segnalato. Vogliamo motivazioni valide del perchè volete entrare nella nostra amata casa.
    Il mio turno giunge presto, porgo la mia carta d'identità annunciandomi:
    Hororo Monroe, provengo dall'Arcadia. Sono approdata a circa due giorni di cammino da qui, ho sbagliato a voler risparmiare hahahhahahhahhaha
    Mi guardano cupi, le donne sono sempre malviste. Se non per la mera compagnia sotto le lenzuola.
    Motivo della visita, Signorina Monroe?
    Con sguardo e voce viscida mi parla, questo scribacchino. Potrei lasciarlo come cibo per corvi, ma non è ora il momento.
    Piacere.Voglio visitare il mondo, ero stufa delle foreste Arcadiane
    E chi non lo sarebbe, che postaccio! E vieni, il piacere è mio!
    Trattengo a stento le mani, freno appena in tempo la lingua.
    Sorrido, aprendo leggermente la tunica. Le mie curve saranno il mio lasciapassare.
    Convalidato, che abbia un buon soggiorno nella più bella città del nord, la commerciale Niethlung!
    Una riverenza li ringrazia, recupero i miei documenti e finalmente entro. Mi dirigo subito verso una locanda, voglio dormire e mangiare come si deve. Sono una combattente, ho certe esigenze.

    Sono passati due giorni dal mio arrivo, ho riposato abbastanza, Anzi, ieri sera ho fatto bagordi con un paio di ragazze.
    Erano belle. E schifavano anche loro gli uomini. Diciamo che me la sono spassata.
    Avete letto la notizia?
    Correte!
    Tutti alla bacheca!

    Parole da ogni dove mi giungono, meglio curiosare, potrei aver trovato la prima traccia.

    CITAZIONE
    A tutti gli uomini valorosi là fuori,

    circa tre settimane or sono una guarnigione imperiale è stata assaltata dopo aver fatto tappa lungo le coste Nord di Vaygrjord in una missione di ricognizione. I superstiti a questo violento attacco sono stati ritrovati mezzi morti tra i relitti delle navi imperiali arenati lungo le coste Ephioresi. Tutti versavano in uno stato di shock attribuibile alla grave ipotermia che li aveva colti, ma soprattutto alla terribile esperienza vissuta.

    Fin da subito fu chiaro che la situazione possedeva tinte fosche. I segni sulle navi e sulle armature dei sopravvissuti erano terribili e non attribuibile a nessuna fiera vivente conosciuta oggi giorno. Per quanto riguarda il racconto di quegli uomini, a nessuno di noi sarà possibile udirlo perché sono spariti il giorno dopo dal lazzaretto in cui erano tenuti.

    Se siete uomini di istinto e prontezza di spirito, avrete già associato queste parole alla figura sopra raffigurata. Altro non mi è concesso dire o questo bando non arriverebbe mai a nessuno di voi.

    Se amate la vostra terra e i vostri cari e siete disposti ad affrontare la morte pur di proteggerli, trovate un modo per raggiungere Akkasjar entro la prossima luna nuova, il giorno esatto in cui la luna sarà completamente nascosta nel cielo.

    Ma vi avverto. Se non vi sentite pronti ad affrontare quello che troverete qui, passate oltre.
    Godetevi vostra moglie, i vostri figli. E pregate che questa cosa non riesca mai a raggiungere la terraferma.



    Per fortuna mi sono goduta le mie mogli. E figli non posso averne ahahhahahhahahhaha
    Torno seria, qua l'impero ha fatto un errore imperdonabile. Gli uomini sono morti invano, molte famiglie non vedranno ritornare il proprio maschio combattente. Eppure loro, sapendo di cosa si tratta, insabbiano tutto.
    Scosto un paio di curiosi, non riesco a vedere bene il disegno che sovrasta l'annuncio, m'avvicino. E resto sbalordita.
    I Draghi sono tornati! La sciagura del nostro popolo è qui!
    Draghi sussurro tra me e me
    Devo andare. Devo sapere.
    Strappo il giallastro foglio, tra le facce sbigottite della gente, ma mi serve, sti nomi sono impossibili da ricordare.
    La prossima luna nuova è tra tre giorni, meglio sapere quanto mi ci vuole ad arrivare a Akkasjar.

    Un giorno di navigazione. Se puoi pagare, sali. Se puoi lavorare, sali. Altrimenti stai a terra.
    Mi dice il capitano di un pescivendolo indicatomi dal locandiere.
    Lavorerò. Basta che il lavoro non sia soddisfare le vostre voglie. In quel caso vi ucciderò uno ad uno e vi ruberò la barca
    Figlia mia, sei bella, ma a noi servono reti nuove, non una notte di piacere. A Akkasjar ci sono dei maestri nel crearle in poche ore, entro due giorni sarò di ritorno col carico di pesce più grosso di tutto l'arcipelago hahahahahhahhahaha
    Si parte tra 12 ore. Puntuale

    A più tardi, capitano.

    Viaggiare in mare è uno dei modi migliori per respirare la vita, nonostante questo terribile tanfo di pesce.
    Fin'ora non ho ricevuto attenzioni strane, mi meraviglio, ma davvero questi uomini pensano solo a lavorare. Pulisci il ponte la, piazza i galleggianti li. Ma il viaggio passa in fretta, con anche una bella bevuta di birra locale. Non male per nulla.
    Arrivata, saluto la ciurma, saranno di ritorno tra una settimana, se mai mi servisse un passaggio. Accetto volentieri, sempre se sopravvivo.

    Akkasjar - Giorno di Luna Nuova, ore 17
    La mia giornata qua è trascorsa pensierosa, tra Draghi e duelli mortali con i miei compaesani, tra l'aver sfiorato la morte due volte in poco tempo e l'aver vissuto da civile dopo anni di combattimenti.
    Sto girando per la città, ben bardata, il freddo aumenta la neve si fa più fitta.
    Tieni
    Dice un passante dandomi una spallata. In mano mi ritrovo le indicazioni per raggiungere il luogo della missione.
    Finalmente.

    CITAZIONE
    Punto di partenza del Raid E-3

    Sono arrivata.E non solo io. Facce già viste al monastero contro il demone, Giancarlo stesso...perfino Yves! La mantella e la sciarpa mi coprono bene, non voglio farmi riconoscere. Manderei a quel paese la missione se i due si concentrassero su di me. Ora sono qui per qualcosa di più grande, non per colpire la traditrice che lavora per l'Impero. Da qua posso iniziare le mie indagini su quello che stanno combinando al nord.
    Due uomini ci si parano davanti. Uno enorme, sembra quello contro qui ho combattuto appena arrivata. L'altro mingherlino e protetto.
    Vedo fra voi.. donne e ragazzi. Questo mi rattrista perché mi aspettavo di vedere uomini valorosi, temprati dalle battaglie, marchiati dalle fiere, incalliti da orrore e violenza. Ma mi rendo conto che questo è quanto di meglio potevo aspettarmi dato i mezzi attraverso i quali ho dovuto agire.
    Oggi vedrete qualcosa che solo pochi cuori possono sopportare, davanti alla quale poche gambe non cederebbero e alla quale poche vite sopravvivono. Dopo l'incidente di un mese fa, l'impero ha fatto di tutto per tenere nascosta al mondo la verità su questo posto, ma io conosco la verità. L'ho vista con questi occhi, fare a pezzi un intero villaggio nel giro di un ora, cancellare decine di vite con un solo gesto, arrivare dal cielo come la morte su di un paio di ali.Prego... tutti coloro che in questo momento si sentono soprafatti dal terrore o hanno una minima ombra di esitazione nel cuore.. di andare via subito. Correre via fino al villaggio e senza voltarvi. Se rimanete qui, non avete la minima speranza di sopravvivere.
    Per tutti gli altri, uomini o... donne che siano, lui è Kelwen. Ha con sè tutto ciò di cui potete aver bisogno per non tirare le cuoia. Il vostro compito impellente, dopo quello di uccidere quella cosa, sarà quello di proteggere lui. Senza di lui, siamo tutti morti, intesi?

    Il solito nordico maschilista. Se volessi potrei ficcarti le mie lame nel cuore appena ti volti.
    Quel che invece dovete sapere di me è che mi chiamo Brann Rosenthal, fiero cacciatore di Vaygr. Ho affrontato nella mia vita ogni genere di bestia e abominio solo per arrivare a questo giorno. Ho deciso di reclutare un gruppo di guerrieri perché mi rendo conto di aver bisogno di un aiuto in questa impresa. Ma non ho intenzione di trascinarmi palle al piede per cui chi crede di non farcela si tiri indietro.
    Avete dieci secondi per decidere, dopodichè si parte. Non ho altro da dirvi se non un ultima cosa: quando vi troverete faccia a faccia col drago non esitate un solo istante. Non risparmiatevi. Non dategli la possibilità di raggiungervi. Dobbiamo abbatterlo prima che possa fare alcunchè. Ma se vi fate prendere...
    Ognuno pensi alla propria pellaccia. Meglio un uomo in meno che perdere scioccamente la propria vita nel disperato tentativo di salvare carne morta.

    Si preannuncia qualcosa di grosso da combattere, molto grosso. Devo stare attenta.Per fortuna abbiamo quel guaritore, ma ho fatto provviste di pozioni prima di partire.

    Non è ancora il momento di parlare e farmi vedere, m'avvicino ad un tizio. Un sol gesto del capo come saluto,per il resto seguo l'omone.
    Dopo quasi un'ora di cammino, la tormenta di neve ci assedia, i vestiti iniziano ad essere fradici e non proteggono più molto bene dal freddo
    Rimanete compatti, con questa visibilità è facile perdere di vista il resto del gruppo. Non posso darvi alcuna altra indicazione non conoscendo il tipo di creatura che ci troveremo davanti, posso solo dirvi che non dovete abbassare la guardia: questi esseri hanno fama di poter manipolare gli elementi, sputare fuoco e tutta quella merda lì per cui è impossibile prevedere un piano di attacco. Ho esaminato a lungo questa valle quando il tempo era più clemente. C'erano alberi spezzati e tronchi abbattuti, oltre che segni sulle rocce. Credo che sia il suo territorio di cacc-
    Poi un ruggito. E Lui. Il Drago. Ci si piazza davanti con fierezza. Siamo gli invasori del suo territori, dovevamo cacciarlo,siamo le prede.
    Spaventosamente magnifico, rimango a bocca aperta. Mai nella mia vita ho visto un essere di tale dimensione, che trasudasse potenza da ogni singolo poro. La mia spavalderia diminuisce, la paura d'innanzi un tale essere aumenta.
    Ysabeth sii la mia forza. Sii la mia lama. Sii colei che mi guida in questa battaglia. Sii la candida mano che mi salva nei momenti peggiori.
    Sussurro la mia preghiera alla Dea. Lo scontro sta per iniziare.
    Le mie braccia, da sotto la tunica, scendono. Le mani impugnano le lame. Destra e sinistra si serrano a morsa attorno alle else, la lucida lama è un'estensione del mio braccio.

    CITAZIONE
    [RAPIDO] Equip Armi Leggere Liv 1 x2

    Inspiro la gelida aria che mi circonda, rilassando i muscoli di gambe e braccia.
    Sono pronta a cominciare questa lotta, o noi, o lui.

    CITAZIONE
    Stance: Catlike
    Migliorando la propria agilità con questa stance, l'utilizatore è in grado di muoversi molto rapidamente portando a 10 i metri percorribili senza costo.

    Siamo schierati, Yves e Brann davanti a tutti, il nostro muro. Subito dietro di loro noi, quelli che menano forte. Dietro, i combattenti da distanza e i curatori. Conosco molti di loro. Questo omone, mio malgrado, sembra essere l'uomo giusto per tenerci uniti e combattere il Drago senza lasciarci le penne.
    Che Ysabeth ci benedica tutti col sangue di Drago, oggi.




    uW6zkOr
    Vita: 200

    100%


    Chakra: 130

    100%


    Potenza: 10

    Abilità:
    Lanciatore provetto

    Passive:
    Light-blade Mastery
    Rogue
    Armi Leggere
    Dual Wield
    Unseen Threat
    Elusive Movement

    Discipline: Armi Leggere Rank 2

    MoHawk

    Slot Usati:
    [Rapido] Equip Armi Leggere Liv 1 x2

    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    Stance: Catlike
    Migliorando la propria agilità con questa stance, l'utilizatore è in grado di muoversi molto rapidamente portando a 10 i metri percorribili senza costo.

    Status/Buff:

    Equip:
    Armatura dell'avventuriero (10)
    Armi Leggere Classe 1 x2 (10)
    Pozione dell'energia minore x6


    Edited by Casey91 - 10/7/2015, 04:32
     
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    CITAZIONE
    cRFINSE

    Ci tengo a precisare che in E4 ci sono due pg: Atherias e Haseo. Essi sono a meno di 5 metri tra loro, in posizione ravvicinata dunque.

    Altra cosa, so che V3gas e Casey hanno già fatto il loro secondo post, decidendo di sguainare le armi e poco altro, il loro secondo turno quindi è finito. V3gas, equipaggiare un arma costa uno slot rapido quindi devi indicarlo nel tuo post.

    Per quanto riguarda Trincia, fammi sapere se devi postare un secondo post (siccome mi avevi avvisato che stavi per postare a breve, ti concedo un secondo post, ma devi avvisarmi se devi postarlo o meno, o comunque partecipa in STRATEGIA per coordinarti su cosa fare)
     
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    ~Legenda
    Narrato
    Parlato Miya
    Parlato Altri

    ~Viaggio



    Miya guardò contrariata gli altri avventurieri. Tutti sembravano così seri, quasi tristi. Alcuni parlavano tra di loro, forse già si conoscevano, e questo già fece arrabbiare la ragazzina dai capelli rosei. Lei era venuta qui, da sola, senza nessuno, e non aveva neanche un amico: quantomeno avrebbero potuto salutarla, quei maleducati! Camminarono per un po', e Miya continuata ad essere sia curiosa sia stupita dalla bianca neve che mai aveva visto prima di quel momento.
    A dire la verità, avrebbe davvero voluto giocare a palle di neve con qualcuno, ma nessuno dei presenti sembrava intenzionato. Era un vero peccato, comunque, chissà quando sarebbe stata la prossima volta che avrebbe potuto lanciare un po' di neve a qualcuno!
    Sbuffava ed ad ogni respiro una nuvoletta di vapore usciva dalla sua piccola bocca, per poi disperdersi. Non era mai stata in un posto tanto freddo, però piano piano ci avrebbe fatto l'abitudine.
    Poi arrivò il momento. Il momento in cui un gigantesco drago apparve davanti a loro. All'inizio la ragazzina rimase paralizzata, più che altro per le enormi dimensioni della creatura. Mai aveva visto qualcosa di così maestoso e regale. Sembrava leggero come un fiocco di neve sceso dal cielo, ma forte come una bufera.
    Era quasi un peccato avere il compito di uccidere una tale manifestazione di eleganza.
    Miya tremò come una foglia, ma poi rimase ipnotizzata e si mise a fissare l'enorme drago. Era bello, bellissimo. La cosa più bella che avesse mai visto! Sembrava uscito da un bel dipinto antico, fatto con gli acquerelli. Una volta lei li aveva visti gli acquerelli, in un museo, ma non aveva mai capito come poterci dipingere qualcosa.
    La ragazza si lasciò sfuggire un sospiro, stupefatta, poi si guardò intorno e vide che gli altri, gli avventurieri seri e cattivi, non si muovevano. Tanto sembravano seri all'inizio che ora non facevano niente, mentre lei, una ragazzina, già non vedeva l'ora di iniziare a fare qualcosa.
    Gli avrebbe fatto vedere lei di che pasta era fatta, sia alla guida, sia a tutti gli altri compagni!
    Agile come il vento iniziò a fare una delle poche cose in cui rivali non aveva: correre. Agile e silenziosa scattò ed in un balzò era già avanzata di 10m.
    [Stance: Catlike]
    Stance: Catlike *
    Migliorando la propria agilità con questa stance, l'utilizatore è in grado di muoversi molto rapidamente portando a 10 i metri percorribili senza costo.

    Il drago però era ancora lontano e Miya non riusciva a vederlo bene a causa della neve. Quindi di nuovo scattò in avanti, superando molti alleati e finendo fianco a fianco con la ragazza dal grande scudo e dalle trecce bionde.
    [Action: Sprint]
    Action: Sprint *
    [Rapido]
    L'utilizzatore effettua uno scatto rapido di 10 metri.

    Arrivata lì, ebbe un attimo di mancamento. Il drago era ancora più grande ed imponente visto da lì e per alcuni secondi Miya non riuscì a prendere il coraggio per attaccarlo. Poi però chiuse gli occhi, tirò indietro il braccio e poi lo ri distese davanti a lei, facendo partire un fulmine che avrebbe impattato contro il busto, o forse la testa, o forse le ali, del grande drago.
    [Action: Thunder Blast]
    Skill: Thunder Blast
    [Azione]
    Focus: Offensivo
    Genera dal proprio corpo una scarica di fulmine. Gittata 15 metri.
    [Danno: 30]
    [Chakra: 10]

    La scarica elettrica partì e subito la ragazzina si pentì di quello che aveva fatto. Era stata una pazza? Poi però si fece coraggio: no! Anzi, la più brava era stata, e tutti si sarebbero ricordati di lei che per prima si era gettata contro il grande drago con coraggio ed audacia.
    E gli altri? Beh, affari loro!
    Avete intenzione di rimanere fermi e farvi mangiare? Su, su!
    Gli urlò, un po' per incitare loro ed un po' per darsi coraggio da sola.
    Si girò verso la ragazza con lo scudo e decise che lì era decisamente troppo vicina al drago. Lei non aveva neanche un'armatura, come avrebbe fatto a proteggersi dagli attacchi?
    Per questo, con la velocità che la contraddistingueva, indietreggiò rapidamente fino a tornare dove stava prima, a 30 metri dal drago.
    [Action: Hit and Run]
    Action: Hit and Run *
    [Gratuita]
    L'utilizzatore è in grado di misurare con accortezza i propri attacchi, utilizzando la classica tattica del mordi e fuggi.
    Come ultima azione del turno, è possibile ritornare nella posizione di partenza gratuitamente.
    [Cooldown 3 turni]


    La battaglia era iniziata e lei era stata quella ad aver acceso la miccia. Aveva fatto bene? Lei neanche se la poneva la domanda. Ora lo si uccideva e poi si tornava a casa con la sua testa.
    CITAZIONE
    Coordinate: 6 B


    ~Statistiche

    Vita: 200
    Chakra: 130-10=120

    Abilità:
    Scassinatore
    Affari d'Oro

    Discipline:
    Armi Leggere
    Elemento: Fulmine

    Scheda:
    Miya

    Cooldown rimanenti:

    Slot Usati:
    [Azione]
    [Rapido]

    Slot Rimanenti:

    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    Stance: Catlike

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Armatura dell'Avventuriero [Blocco: 10]
    Arma Leggera x2 [Danno: 10]

    Passive:


     
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