-
.CITAZIONEQui ho redatto un background abbastanza lungo e biografico sulla figura del Granmaestro della gilda e di come è stata formata. La guida è divisa in due parti, una prima (quella a cui molti probabilmente si fermeranno) è una descrizione sui ruoli della gilda e le mansioni svolte al suo interno,
la struttura gerarchica/organizzativa e qualche immagine per farvi un'idea.
PS: per il background, so che è un bel pilotto e l'ho fatto più per ragioni personali che altro. Spero vi piaccia anche se parecchio sbrigativo.
Il Giglio NeroBackground
Il Giglio Nero è una rinomata gilda con sede ad Atlantis, nella regione di Florentia. Nasce all'incirca 17 anni fa, quando Kageshiro Uematsu, ormai a settant'anni, decise di tornare nella sua terra natia dopo decenni di vagabondaggio per le terre di Kalendor, riunendo a se tutti e cinque i suoi allievi per mettere su un progetto che avrebbe segnato una svolta nell'economia mercenaria del paese.
Per tutta la vita aveva vagato in lungo e in largo per Kalendor, alla ricerca di un posto dove stare, per trovare delle risposte alle sue domande. Egli nasce a Kameyama, ex capitale dell'impero, e subito i suoi genitori vedono in lui qualcosa di più di un semplice bambino. La sua vita fu agiata, in quanto membro di un'antica famiglia nobile, ma in adolescenza rinunciò ai suoi beni per affrontare un cammino spirituale tra le alte montagne del nord, per imparare a controllare al meglio l'elemento dell'aria, con il quale si destreggiò sin dall'età di cinque anni.
I monaci lo accolsero nonostante le loro rigide regole, notando in lui qualcosa di speciale, mai visto prima d'ora. Il modo in cui controllava i flussi d'energia era stupefacente, fuori dal comune e da ogni canone stabilito: persino gli alti monaci di Chomandu ne restarono estasiati. Lo istruirono secondo le usanze, fino a quando fu lui a cominciare ad impartire lezioni ai suoi stessi maestri, nel momento in cui insieme all'aria iniziò ad avere controllo anche sulla sua stessa energia interiore, manipolando il suo stesso chakra a propria volontà come gli antichi testi raccontavano e che solo lui era stato in grado di decifrare da oltre cinque secoli.
Tuttavia, con il dominio sulla propria energia spirituale, anche gli altri elementi si accostarono all'aria, fino a completare tutte le punte della stella. Fu in quel momento che decise di partire nuovamente per trovare una sua strada e di non inseguire più quella che i monaci gli avevano costruito con mattoni dorati, nonostante gli avessero trasmesso parte dei precetti che lo accompagnano tutt'ora.
Diventò ben presto un mercenario, facendosi valere come guardia del corpo di qualche nobile imperiale, per garantirsi una modesta cifra per iniziare un suo viaggio fino ai confini del continente, fino a quando giunse a Shal'Aria dove incontrò l'amore della sua vita. Lei era una donna bellissima, incontrata in una casa chiusa proprio durante la scorta di un signorotto in cerca di divertimento lontano dalla Capitale.
Pelle olivastra, lineamenti del sud, formosa al punto giusto e con degli occhi azzurri da congelare anche il sole. Aveva 18 anni e già da 6 anni era stata istruita al piacere, ma quando quel signorotto offrì al ventunenne Kageshiro un po' di divertimento in una stanza solo per loro due, mentre lui se la spassava con altre cinque ragazze dalla discutibile maggiore età, lui non osò neanche sfiorarla e restarono tutta la notte a parlare. Il mattino dopo il ragazzo fuggì verso nord, per tornare a Kameyama, dalla propria famiglia.
I due si sposarono 6 mesi dopo il ritorno della vecchia capitale. Cinque anni dopo, Kageshiro ereditò i beni della sua famiglia come unico discendente degli Uematsu.
[...]
Gli eventi che si frapponevano tra l'incontro dei due giovani e la nascita dei suoi due figli gemelli erano sempre stati raccontati in modo vago e a parte qualche evento epico dove Kageshiro si dimostrò eroe della situazione, facendosi un nome come guerriero, niente era dettagliato come la morte della sua sposa, avvenuta dando alla luce proprio i due piccoli. Il ragazzo prodigio si ritrovò a trentacinque anni con due figli appena nati, senza più una moglie che se ne prendesse cura durante i suoi viaggi alla ricerca di un qualcosa che non aveva ancora trovato: una sua casa, una ragione per vivere e una ragione per usare quei poteri che gli erano stati donati dal destino.
Fu così che che egli decise di addestrare i suoi due figli, che si dimostrarono dotati di grandi poteri come lui visto che i tre tornarono a viaggiare per il paese già quando i due ragazzi raggiunsero i dieci anni.
Durante una commissione nella regione di Florentia, i tre decisero di stabilirsi li e di dare fondo all'eredità di famiglia per costruirsi una casa a cui fare ritorno, comprando un piccolo orfanotrofio, nel quale vi erano solo quattro bambini, che egli accolse sotto la sua protezione come fossero figli suoi. Quel posto diventò inizialmente la Scuola Uematsu: un luogo dove i sei ragazzi, di età compresa tra i cinque e i quindici anni, appresero le arti magiche e fisiche, sotto la guida di quello che poteva essere il più potente uomo del paese.
La vita scorreva tranquilla e quella stramba famigliola viveva giorni felici tra missioni che facevano rimbalzare per tutto il paese i ragazzi, ormai diventati tutti adulti, e allenamenti nella scuola che cresceva sempre di più. Fino al giorno in cui i sei ragazzi persero uno dei loro membri, e spezzando il cuore del maestro.
Egli non riuscì a credere a quello che la vita e il fato volevano passargli come un dato di fatto: un giorno infatti la sua figlia naturale, così dolce e simile alla madre nei tratti somatici da ricordargliela a tal punto da non fargli sentire la mancanza, non fece mai più ritorno tra le mura di quella casa che avevano costruito con le loro stesse mani, sparendo dalla faccia della terra all'età di 25 anni.
Fu così che Kageshiro, ormai distrutto per il suo secondo lutto, decise di chiudere la scuola, mandando via tutti i suoi discepoli.. compresi i primi quattro che dentro quella scuola c'erano cresciuto. Dopo anni smise di essere l'eroe che era sempre stato, diventando freddo e duro nei confronti della vita. Solo suo figlio restò al suo fianco nonostante le difficoltà nel combattere con il comportamento scorbutico che nel tempo aveva assunto.
[...]
Dieci passarono dalla chiusura della scuola. Furono anni di ricerche continue e speculazioni (ai quali avevano partecipato anche gli altri quattro apprendisti), e rimpianti costanti. Kageshiro, ormai a sessantacinque anni aveva provato a levarsi la vita decine di volte, senza mai averne il coraggio, con la convinzione di essere egoista nei confronti della figlia scomparsa, che sperava tornasse tra le sue braccia prima o poi.
L'evento che scatenò la rinascita e rinvigorì lo spirito del Vecchio fu l'arrivo di una giovane ragazza, che accompagnò suo figlio di rientro da una delle sue ricerche che andavano avanti da un decennio. L'aveva ritrovata in un'antica rovina a Nimthor, dove si erano perse le tracce della stessa anni e anni prima, sola e al freddo da chissà quanto tempo. Eppure, in quel posto c'era già stato poco dopo la sua scomparsa, trovando solo dei resti umani e un'aura oscura dalla forza schiacciante.
La piccola era stranamente simile alla sorella quando aveva più o meno quindici anni, spingendolo a portarla a casa con se, con la speranza di scoprire di più sulla sua identità e, soprattutto, di far tornare al padre il sorriso e la saggezza che aveva avuto per tutta una vita.
[...]
Il resto, come si suol dire, è storia e la nostra parte cinque anni dopo che il vecchio Kageshiro ritrovò le forze per tornare a riaccendere i poteri all'interno del suo corpo, risvegliando il suo spirito indomito, formando il Giglio Nero. Unione dei nomi delle donne più importanti della sua vita.
Il figlio chiamò a raccolta quelli che erano stati fratelli per metà della sua vita, riaprendo finalmente la vecchia Scuola sotto forma di un'attività imprenditoriale, nella quale la piccola bimba ormai adottata (e chiamata Ryoko direttamente dal Vecchio) correva liberamente.
Il primo che entrò a far parte della gilda, fu Indra, un giovane ragazzo alla ricerca di un motivo per continuare a lottare, nel quale il Granmaestro si rispecchiò, mettendolo sotto diretta guida sua e di suo figlio. Con il passare degli anni, la gilda divenne un'istituzione vera e propria, monopolizzando quasi il continente ed espandendosi all'inverosimile.
Edited by Trinciapolli - 28/10/2017, 17:13.