L egendaNarratoPensato Parlato Parlato Altri La Forma del Fuoco - Fuori Controllo Rifah l'aveva messa in guardia riguardo il periodo d'addestramento, non sarebbe stato facile nemmeno per una persona come lei che aveva militato tra le Guerriere di Ysabeth. Nia aveva inizialmente pensato che la donna stesse esagerando per metterla in guardia e costringerla a mostrare i denti sin da subito, ma dopo le prime sessioni di allenamento alla caserma si era immediatamente resa conto che Rifah non aveva per nulla esagerato. Al mattino doveva presentarsi a raccolta nel piazzale all'alba. Seguiva circa un'ora di esercizi fisici nel piazzale, poi venivano distribuiti gli ordini giornalieri: c'era chi avrebbe dovuto pattugliare le strade, chi di corveé alla mensa della caserma, chi svolgere piccoli incarichi per conto dei superiori. Dopo il pranzo, seguivano solitamente altri esercizi fisici e di tanto in tanto qualche scontro organizzato dai superiori per mettere alla prova le abilità delle reclute. Infine prima di essere rispediti a casa i soldati dovevano frequentare un'ora di addestramento intensivo su una disciplina a loro scelta. Nia aveva, su suggerimento di Rifah, optato per migliorare le sue capacità di piromante latente. Il suo insegnante, Niklas Einsen, era la rappresentazione del classico docente con cui nessuno vuole avere a che fare. Non più nel fiore degli anni, leggermente curvo in avanti, capelli e barba scuri ormai più bianchi che neri, un occhio che di tanto in tanto andava per i fatti suoi, estroso e tremendamente severo. Solitamente indossava una casacca scura su cui era ricamato lo stemma imperiale e sulle spalle cuciti i gradi, che gli conferiva un aspetto ancora più fuori luogo. Assieme a Nia frequentavano quelle esercitazioni altri sei reclute, quattro uomini e due donne. A causa del suo carattere la ragazza non aveva stretto amicizia con nessuno di loro, e il suo poco controllo del fuoco non le aveva fatto guadagnare nemmeno le simpatie dell'insegnante, con continuava a insistere nel farle fare esercizi in cui lei a malapena riusciva ad emettere qualche fiammella. C'erano stati dei casi in cui il fuoco si era manifestato quasi spontaneamente dalle sue dita, ma per quanto si concentrasse non riusciva ad evocarlo a comando, o controllarlo una volta scatenato. Ci era riuscita nell'arena, contro Olga, ma non durante quegli addestramenti. Le altre reclute riuscivano con naturalezza ad evocare il fuoco e controllarlo, e stando a Niklas anche lei avrebbe dovuto esserne in grado, eppure nonostante gli sforzi e le ore di esercizio le risultava quasi più difficile che non meditare o allenarsi nel corpo a corpo. Sapeva che Rifah le aveva consigliato di migliorare il suo controllo su quell'elemento per il suo bene, dopotutto era nata con quel dono e se non avesse imparato a controllarlo ne sarebbe rimasta succube. Tuttavia più Nia cercava di concentrarsi se comprendere dove stesse sbagliando e più la rabbia e la frustrazione crescevano dentro di lei. Grazie agli insegnamenti di Kirian riuscì ad arginare per un po'quei sentimenti, ma ad un certo punto eruppero senza controllo; e quello fu l'inizio del problema. Quella era apparentemente una delle tante giornate in cui Nia si addestrava al controllo del fuoco sotto l'attenta supervisione di Niklas nel cortile interno della caserma di Aethernia. L'esercizio in cui era impegnata non sarebbe dovuto essere difficile e le altre reclute erano già riuscite nel loro intento e o si erano fermate ad osservarla o parlottavano tra loro ignorandola. Doveva creare e mantenere un piccolo anello di fuoco nella mano sinistra mentre con la destra generava dei piccoli globi di fuoco e li guidava attraverso il cerchio; da ripetere per una dozzina di volte. Questo avrebbe dovuto aumentare il controllo sull'elemento oltre che permettere una maggior stabilità sulle sfere create e guidate. Ci stava provando da quasi un'ora e a malapena era riuscita a creare una sfera e guidarla attraverso l'anello tremolante che minacciava di spegnersi da un momento all'altro. Era tesa come una corda di violino e non osava distogliere l'attenzione dal cerchio per paura di perderne il controllo. Si, ce la stava facendo, ancora un piccolo sforzo e...improvvisamente quelle fiammelle si estinsero senza il minimo preavviso. - Che perdita di tempo... - commentò una delle reclute, un ragazzo che poteva avere più o meno la sua età. - Imbranata. - sibilò un altro accanto al primo. - Silenzio! - tuonò Niklas ponendo fine al brusio che si era sollevato all'ennesimo fallimento di Nia. La ragazza si trattenne a stento dal reagire. Non la infastidiva fallire l'esercizio, ma l'essere trattata come una pezzente per via del poco controllo che aveva sull'elemento. Non si trattava di predisposizione o talento, perché riusciva a percepire il fuoco dentro di sé, e lo sentiva crescere mentre lo generava e richiamava a sé, ma c'era come qualcosa che interferiva con la sua capacità di controllarlo, come se ci fosse una valvola che non girava del tutto. Non era in grado di metterlo a parole, ma comprendeva che non era lei il problema, non nel senso stretto del termine. - Canterra, vedi di metterci un po'più di buona volontà o staremo qui fino a notte. - continuò l'insegnante scoccandole un'occhiata torva. - Non lo faccio certo di proposito di sbagliare. - ribatté mesta Nia. - Infatti, sei tonta e basta. - - Silenzio ho detto! Ancora una parola Warrick e rimpiangerà l'idea di aver aperto quella bocca. - tuonò nuovamente Niklas. - In quanto a lei signorina Canterra, non perda altro tempo e ripeta l'esercizio. - Senza dire altro Nia chiuse nuovamente gli occhi e si concentrò per cercare di evocare delle fiammelle dalle proprie dita. Come le aveva spiegato l'insegnante doveva percepire il calore dentro di sé, poi spingerlo verso l'esterno del corpo tramite il chakra e condensarlo in una forma fisica. Riusciva a sentirlo dentro di sé, a spingerlo verso la mano e poteva quasi vedere ad occhi chiusi l'anello di fuoco sul proprio palmo, ma quando riapriva gli occhi esso non c'era. Dopo altri minuti di inutili tentativi Niklas decise di concludere la lezione congedando gli studenti. Nia era stanca e sul punto di crollare anche psicologicamente, i compagni di lezione sapevano essere delle vere vipere quando volevano; e quando lei sbagliava ci mettevano davvero poco a farle capire che non era la benvenuta. Lei era riuscita ad entrare nell'Accademia Militare di Aethernia grazie a Rifha, ma aveva ampiamente dimostrato i suoi talenti durante le prove per l'accredito come recluta, e continuava a mostrarsi tra le migliori reclute sia durante i suoi incarichi che nel combattimento corpo a corpo, l'unica cosa in cui continuava ad essere sotto la media era quella dannata manipolazione del fuoco. Era ironico come proprio per quella era stata allontanata da Arcadia, e di come ora la stesse facendo penare. Eppure era sicura di essere stata in grado di richiamare il fuoco a piacimento un tempo, allora perché ora non ci riusciva. Sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla e ruotò il capo per vedere chi si era permesso una tale confidenza. Sfortunatamente si trattava di Elvin Warrick, un vero idiota patentato. Non perse tempo a tentare di instaurare un inutile dialogo, poiché era chiaro negli occhi azzurri del ragazzo che voleva solamente continuare a schernirla. - Alle volte mi chiedo come tu sia riuscita a farti ammettere all'Accademia, eppure devi aver fatto colpo su qualcuno altrimenti non si spiega cosa tu ci faccia qui. - disse Elvin con un ghigno malizioso sul viso. "Ignoralo, non rispondergli o finirai tu nei guai. " si disse mentre si voltava e cercava di andarsene, ma il ragazzo strinse la stretta sulla sua spalla, costringendola a rimanere lì. - Avrai usato qualche trucchetto da arcadiana, dopotutto voi siete tutte emmasche - - Lasciami andare. - disse Nia ignorando l'insulto. Non era la prima volta che la schernivano per la sua provenienza che era stata costretta a rivelare entrando in Accademia, né la prima che la insultavano chiamandola "amante di donne" o "lesbica", dopotutto per la sua cultura non era un tabù né una vergogna, ma era la prima volta che qualcuno insinuava che avesse sedotto qualche graduata per ottenere qualcosa in cambio. - Warrick, sta oltrepassando il limite. Non tollererò oltre... - cominciò Niklas, intuendo che la situazione sarebbe potuta sfociare in una rissa. - Che ho detto? Per lei non è mica un insulto! Avrei potuto darle anche della puttana. - si portò l'altra mano alla bocca fingendo sorpresa. - Oh, che sciocco, ma l'ho appena fatto! - In quel momento Nia non riuscì più a tollerare. La rabbia si accese in lei, istintivamente infiammò i propri pugni e ruotò con il busto sbilanciando Warrick che colto di sorpresa barcollò all'indietro. Il pugno di Nia però s'infranse sul palmo della mano di Niklas che era prontamente intervenuto intuendo le intenzioni della giovane. Le fiamme sulle nocche dell'arcadiana si assopirono, ma non quelle che sentiva dentro di sé. La rabbia ardeva senza volersi placare, e reclamava la propria soddisfazione. Alle spalle dell'insegnante Warrick se la rideva con quella sua faccia tonda e il corpo grassottello avvolto nei suoi abiti di stoffa fine e pregiata. Quanto avrebbe voluto dargli il ben servito, mollargli un cazzotto in mezzo alla faccia e fargli saltare qualche dente. Si, magari poi lasciargli qualche bella bruciatura in modo che si ricordasse per sempre di aver deciso di insultare l'arcadiana sbagliata. Improvvisamente attorno a Nia prese a crearsi una specie di aura infuocata, tanto che anche gli altri studenti che si erano raggruppati attorno a Nia, Niklas e Warrick per assistere a quel siparietto indietreggiarono allarmati. Poi senza il minimo preavviso Nia sprigionò un'ondata di calore dal proprio corpo che investì Warrick nonostante si fosse allontanato di qualche metro. Improvvisamente Nia barcollò. Abbassò lo sguardo e vide che Niklas l'aveva colpita con un pugno mirato in modo da stordirla e renderla incapace di proseguire con quella follia. Le ci volle qualche istante per comprendere che cosa era accaduto, e lasciò vagare lo sguardo tra quello severo dell'insegnante e quello terrorizzato di Warrick che si lisciava i vestiti ormai rovinati dalla fiammata che la giovane aveva sprigionata. - Un piromante fuori controllo è un pericolo per sé stesso e per gli altri. - disse poi Niklas - Siete in grado di controllare l'elemento dunque, ma non a vostro comando. Dobbiamo vederci chiaro in questa storia. Siete esclusa dalle lezioni, signorina Canterra. - Quelle parole furono come una secchiata d'acqua gelida per lei. Perché? Nuovamente esclusa per colpa di quella sua dannata predisposizione alla manipolazione del fuoco, eppure non aveva senso che fosse allontanata da quel gruppo di studio. Non era colpa sua. - Ben ti sta, stronza! - disse Warrick sghignazzando alle spalle di Niklas. - Per quanto riguarda lei invece signor Warrick, sarà il caso che si dia una calmata e la smetta di mostrarsi così immaturo, o provvederò non solo ad espellerla da questo gruppo, ma dall'Accademia stessa. - disse l'insegnante voltandosi per guardare negli occhi un ora imbarazzato Elvin Warrick. - Sono stato abbastanza chiaro? - L'unica cosa che il ragazzo riuscì a fare fu annuire mestamente, mentre assieme al resto delle reclute rientrava nello stabile della mensa per la cena. Anche Nia avrebbe dovuto seguirli, ma per qualche motivo non riusciva a muovere le gambe. Era congelata, persino il fuoco che aveva sentito dentro fino a qualche istante prima sembrava essersi estinto. - Signorina Canterra, l'aspetto domani mattina nel mio studio. Sa dove si trova? - Nia annuì, e si congedò dall'uomo. Aveva fallito, di nuovo. La sua vita era una serie interminabili di fallimenti, anzi era più come l'aveva definita Niklas poco prima: fuori controllo. Già, ormai la sua vita era decisamente fuori controllo da un bel pezzo. Link Scheda Nia Canterra