[QUEST] Deserto e Veleno

Mi trovavo a Tazin seduto in un letto di quella che era una specie di clinica. Guardavo dalla finestra alla mia sinistra il cielo. Era fitto, neanche un raggio di luce passava tra quelle nuvole cariche di pioggia. L'acqua cadeva fitta sulla regione di Nasradeva, e sarebbe continuata a cadere per qualche giorno su tutto il sud del continente.

Era un clima solito per quel periodo dell'anno e in quella zona, ma io ero abituato alle temperature neutre della capitale o all'aria fredda e secca delle montagne Ephioresi. Tutta quell'umidità non mi andava proprio a genio ma per fortuna o per sfortuna ero ancora chiuso in casa.

Ripensavo ancora agli eventi vissuti recentemente e la sensazione dei pugnali di Lotario che trafiggevano e squarciavano il mio ventre era ancora vivida a tal punto da farmi provare dolore passando le mani sopra le cicatrici. La situazione al festival di era risolta, ma i dubbi che serbavo erano ancora troppi e forse non sarei mai riuscito a colmarli, ma ormai era tardi.

Ero rimasto in quella clinica dal giorno dopo essere partito da Nimthor, dopo aver ricevuto delle cure di pronto soccorso, e in realtà era la prima volta che venivo "ricucito". Pat si era prodigata tanto per darmi assistenza, ma ormai di nuovo a casa sua doveva tornare a lavorare nella locanda di famiglia, e così ero solo in quella stanza, senza poter fare altro che guardare programmi stupidi alla TV della stanza oppure meditando per cercare di raggiungere il Guardiano, aspettando sue indicazioni sul percorso da seguire.

Ancora pensi a lui?-disse il drago sussurrando nella mia testa- Sai che non può rivelarsi a suo piacimento, ci aveva avvertito prima ancora di riportarci sulla Terra.

N-no.. non stavo pensando a lui.

Mi alzai piano dal letto, per cercare di non sforzare l'addome e riaprire le ferite che si erano rivelate più profonde del previsto, richiedendo anche l'intervento della magia per scongiurare pericoli più gravi. I medici mi avevano assicurato che ero tornato come nuovo, ma non avrei dovuto esagerare per qualche altro giorno. Fortunatamente il mio metabolismo era più che accelerato grazie al mio corpo da metamorfo, ma questo i medici non potevano saperlo...

Mi sarei messo in piedi, vestito con la casacca ospedaliera, davanti la finestra per fissare la pioggia. Aveva un effetto rilassante e restare calmo era l'unica cosa che mi poteva essere d'aiuto in quella situazione.

Sai Vaelynor, comincio a dubitare seriamente di poter fare qualcosa per poter salvare questo mondo... Il modo in cui siamo stati sconfitti, nonostante la superiorità numerica e la perfetta sinergia dei nostri attacchi combinati.. non ho potuto fare niente.. non sono riuscito a fare niente.

Il drago non rispose, limitandosi a chiudere il collegamento telepatico per rintanarsi nella sua "prigione spirituale". Il dolore di quelle ferite aveva raggiunto anche l'animale leggendario, ferendolo nell'orgoglio quanto me. La domanda allora sorse semplice e spontanea: se diventare più forti non era bastato, cosa mi serviva in più?

[...]

All'improvviso udii qualcuno salire velocemente le scale, facendo un rumore immane sbattendo i piedi sul pavimento di legno. Sentii quel qualcuno avvicinarsi alla mia porta, che iniziò ad aprirsi velocemente. D'istinto saltai, passando sopra il letto e piombando davanti la porta con l'intento di dare un pugno in faccia a chiunque fosse, identificando come un pericolo quella presenza.

E in un certo senso avevo avuto ragione, visto che era quella pazza di Pat che era venuta a portarmi una lettera mentre era su tutte le furie dalla gelosia. Difatti il mio salto venne intercettato dall'apertura repentina della porta, beccandomi in faccia e stendendomi a terra facendomi quasi svenire se non fosse stato per la voce urlante della rossa.

PICCOLO BASTARDO, ADESSO MI DICI CHI E' QUESTA MISAKI!

Ma che diavolo fai, ti pare il modo di.. aspetta, h-hai detto Misaki?

Mi sarei alzato velocemente, strappandogli la lettera dalle mani non'appena l'ebbi notata, per poi leggere velocemente quelle poche parole.

Il mio cervello cominciò a lavorare velocemente, per capire le ragione dietro a quella lettera e soprattutto come avesse fatto a raggiungermi dopo tutti i miei spostamenti. Perché Misaki si era fatta viva dopo tutto questo tempo?!

Prima di tutto cercai di calmare Pat, prima che con una palla di fuoco incendiasse l'intera clinica e il resto dei pazienti, poi mi sarei iniziato a vestire rapidamente. C'era in ballo qualcosa di grosso e per quella ragazza avrei fatto di tutto, anche a rinunciare di indagare sulle domande esistenziali che mi ero posto.

Tesoro, calmati, è soltanto una vecchia amica e compagna di battaglie. Mi ha chiesto di raggiungerla a Beralta , devo fare in fretta. Dov'è il resto della mia roba?

COSA SIGNIFICA CHE DEVI RAGGIUNGERLA IN FRETTA?! TU NON TI MUOVI DA QUI O TI AMMAZZO IO CON LE MIE MANI!

Pat, ti prego, non posso perdere tempo. Se fosse successo qualcosa di grave e fosse in pericolo non potrei mai..

ZITTO! -urlò, interrompendomi- E' la seconda volta che ti comporti senza dare spiegazioni... quindi, vengo con te anche questa volta!

Ci pensai su, riflettendo sul fatto che se l'avessi lasciata venire avrei sbrigato velocemente quella faccenda e partire, ma poi restai dell'idea che 'stavolta non potevo portarla con me.

Mi dispiace, ma non so che cosa è successo e ci sono troppe cose in ballo con quella ragazza. Cose pericolose, non posso metterti in pericolo. -sbuffa, mettendomi le mani tra i capelli- Se ti racconto perché sono così preoccupato e cosa lega me e Misaki mi lascerai andare?

La rossa accettò con fare imbronciato, dandomi un calcio e incrociando le braccia, per poi sedersi sul mio stesso letto. Allora mi sarei seduto accanto a lei, iniziando a raccontargli tutta la storia dai tempi di Yang-Shi, il wendigo.

Quella stessa sera, avrei preso un cavallo dalla locanda di Pat e sarei partito alla volta di Beralta sotto la pioggia scrosciante, con un semplice mantello con maniche e cappuccio a ripararmi dalla pioggia.

[...]

Ci misi un giorno e mezzo, fermandomi soltanto qualche ora per far riposare il cavallo. Una volta arrivato alla locanda indicata nella lettera, aprii la porta con forza, venendo annunciato anche da un lampo che illuminò la mia figura di incappucciato. Avrei cercato tra i presenti con fare ansioso, per trovarla il prima possibile e constatare che non gli fosse successo niente.

Ed infatti era li, accanto al fuoco, insieme ad un'altra nostra vecchia conoscenza, arrivato da poco come me. Chissà se mi avrebbe riconosciuto con quell'aspetto più adulto.

Ciao Misa.. è un po' che non ci si vede eh?

All'entrata nella locanda Misaki fu incredula e sconcertata nel vedermi. Mi levai il cappuccio del soprabito, scrollandomi l'acqua da dosso, ma la ragazza dai capelli neri mi saltò addosso abbracciandomi e stringendomi dolcemente. Portai le braccia dietro la sua schiena, abbracciandola a mia volta con lo stesso affetto di un fratello.
Si allontanò leggermente poi, forse vergognandosi un po' per la reazione avuta poc'anzi. Personalmente non mi aveva fatto troppo effetto la sua strana dimostrazione di affetto, ma la felicità nel rivedere la mia vecchia compagna mi aveva fatto dimenticare per un'attimo la negatività di quei giorni.

Ti aggiorno appena avremo un momento, tranquilla, anche Jericho deve sapere alcune cose che l'ultima volta non sono riuscito a dirgli. Vedo che anche tu sei cambiata un po', mi aspetto di sapere cosa ti è successo!

Hey ragazzo, non credi che la tua ragazza sarebbe infastidita da quest'abbraccio così "affettuoso"? -incalzò il drago- Misaki è solo una vecchia amica Vaelynor, non c'è mai stato nulla tra di noi, solo... ne abbiamo passate troppe per non affezionarci l'un l'altro.

Jericho si sarebbe limitato ad un gesto e io, avvicinandomi al focolare dopo l'invito di Misaki, gli avrei posato una mano sulla spalla sedendomi accanto a lui dopo aver posato il cappotto ad un'appendi abiti vicino il fuoco per asciugarlo. Incrociai le gambe e le braccia e aspettai che la ragazza si sistemò sul tavolo, per poi cominciare a parlare e raccontarci del motivo di quella convocazione.

Quando disse il nome di Yasir ebbi un brivido lungo la schiena e mi tirai su per poggiare la mano destra sul tavolo: Si è fatto vivo? Dopo tutto questo tempo, non posso crederci.. -dissi fissando il fuoco con lo sguardo perso, rivedendo la scena di quando saltai oltre il muro di fiamme per attaccare quel pezzo di merda con i capelli bianchi- ... Continua pure, scusami.

Misaki ci spiegò della lettera che aveva ricevuto, con tutte le istruzioni del caso: Il piano era quello di intercettare il primo tra tutti i figli di puttana del deserto e portarlo dalla nostra vecchia conoscenza dalle manie esplosive. Semplice ma efficace.

Ascoltai tutto il piano per filo e per segno, immaginandomi già il momento in cui sarei saltato addosso a quel bastardo per spaccargli la faccia. Non ucciderlo sarebbe stata per me la parte più difficile. Nel frattempo Vaelynor scavò nella mia mente e nei miei ricordi, per scoprire ciò di cui stavamo parlando e il perché soltanto l'ascoltare quei nomi e ripensare a Luvar mi destabilizzava così tanto.

Per me sono trascorsi quasi sei anni... quel viaggio nel deserto, dopo la battaglia contro il drago nelle terre Vaygr, è stato il primo momento in cui ho ucciso una persona... non me ne resi praticamente conto, vidi soltanto il sangue che schizzava dal corpo dell'assassino che Luvar si portò dietro. Mi sentivo forte a quei tempi: avevo sconfitto un drago, o quasi, avevamo battuto i Dawasir e un demone.

Eppure, ora che ci ripenso, quanto ha avuto importanza la mia presenza nella riuscita di quelle missioni? Già al tempo non ero abbastanza forte per scegliere il mio destino? Avrei dovuto accettare di entrare in accademia?

Domande, domande e ancora domande. Non finivano più da quando ero caduto a terra e la morte stava per prendermi con se e la risposta ogni volta era sempre la stessa: .. La verità è che.. non sono forte abbastanza.

Il drago ruggì nel percepire quella frase, sentendosi forse offeso, ma per me era la realtà dei fatti. Scrollai la testa, cercando di scansare i pensieri negativi del momento ma senza riuscirci, per poi incalzare la fine del discorso di Misaki: Certo che ci sto, tra quanto bisognerà entrare in azione?

[...]

Quando Misaki avrebbe finito di comunicarci i dettagli della missione, avrei preso parola, forse inaspettatamente per i miei due compagni: Come chiesto prima da Misaki, mi sembra giusto raccontarvi qualcosa sulle mie penultime avventure, visto che delle ultime ne può parlare anche il nostro mago preferito. -Dissi schernendo Jericho, che dato il suo ego sicuramente non si sarebbe offeso ma avrebbe preso quelle parole come un complimento- Mmm, da dove posso cominciare.. ah, si! Ricordate di quando quasi un'anno fa ci gettammo al recupero dell'artefatto rubato dal museo di Naegora?

Avrei detto ai ragazzi tutti gli eventi che mi video protagonista dopo il viaggio temporale, delle visioni che si susseguivano dopo quel giorno e di ciò che vidi nella foresta di Nasradeva nei pressi di Tazin e che da li mi portò a tornare sulle montagne Ephioresi a Nord dai miei maestri. Gli raccontai del Guardiano e dei segreti che i monaci dell'aria nascondevano nei loro monasteri e dello spirito di Vaelynor sigillato nel mio corpo e nella mia anima, spiegandogli il motivo della mia "mutazione", che io preferivo chiamare crescita, a causa dell'allenamento svolto nella dimensione accelerata.

Non gli avrei detto però dei dettagli fondamentali che il Guardiano mi chiese di tenere per me e che avrebbero riguardato gli eventi che ci avrebbero aspettato in futuro, ma per il resto avrebbero potuto capire tutta la storia abbastanza facilmente.
Comunque, Jericho.. Vuoi sapere altri dettagli sulla storia di Gazirah? Magari di come la nostra amica qui cercò di sedurre il capo di quei bastardi? Hahaha

All'accenno della simpatica storiella che avevo intenzione di raccontare, la diretta interessate andò in escandescenza, imprecando contro di me per poi cercare di ricomporsi il più velocemente possibile, nascondendo l'imbarazzo. Mi misi a ridere vedendola, perché fece arrossire anche me, e provai uno strano calore.. un sentimento tenero, di pura felicità e familiarità. Mi sentivo a casa dopo tanto tempo in quella locanda, con quelle persone.

Ad ogni modo, come me, anche Misaki aveva fatto molti miglioramenti e anche quell'oscurità che precedentemente le avevo visto dentro ormai era solo una flebile fiamma che difficilmente sarebbe tornata a bruciare ardentemente. Che l'avesse controllata a pieno?

[...]

Avremmo continuato a parlare per qualche minuto, del più e del meno, raccontando a Misaki della figuraccia fatta durante al festival, così da non farla vergognare troppo.

Successivamente però sarei tornato a parlare della questione principale: Comunque, credo che dovremmo andare a riposare ragazzi. Se il tempo a nostra disposizione è scarso, sfruttiamo questa occasione per prepararci a ciò che ci aspetta. Propongo di partire domani all'alba, anche se a freddo inizio a pensare se possiamo fidarci davvero di quella lettera. Dopotutto Yasir disse che avrebbe provveduto lui a farsi vivo, ma non le modalità. Riflettiamo bene sulle mosse da fare una volta li.

Il sole ormai cominciava ad essere alto nel cielo e la temperatura a scaldarsi sempre di più e non a causa dell'imminente scontro. Avevo dimenticato di quanto fosse difficile stare stato difficile stare nel deserto.

Immagino che li fuori faccia caldino.. -Disse Vaelynor- Veramente sono fresco come una rosa...

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[Flashback]
Eravamo arrivati li da qualche ora. Durante tutta la notte avevo escogitato un piano per riuscire a cogliere Luvar di sorpresa, ma l'illuminazione mi venne una volta arrivati li. Il mattino seguente infatti, una volta arrivati in un punto del deserto che sarebbe stato di facile attacco per tendere l'imboscata, avrei iniziato a dare delle istruzioni ai miei compagni.

Secondo la rotta tracciata dalle carovane solitamente, dovremmo essere nel posto giusto. Questi massi sono abbastanza alti e con una disposizione tale da fornirci la segretezza che ci serve. Riflettevo durante il viaggio se Luvar fosse solo o meno.. Misa, nella lettera c'era qualcosa su eventuali scagnozzi? -Dissi facendo una breve pausa, per poi iniziare il discorso "piano"- ad ogni modo il mio piano è questo:

Sfrutteremo il fattore sorpresa per tagliargli eventuali vie di fuga. Se viaggiano in una carovana, uccidere o spaventare i cavalli mandandoli via è la prima preoccupazione che dobbiamo avere. Preferirei la seconda, ma non possiamo fare previsioni ora. Potete fare qualcosa in proposito?

Magari tu Misa, con il tuo dominio della terra, una bella voragine sarebbe l'ideale perché nel caso in cui non fosse da solo, sarà difficile per un gruppo di persone uscire da lì con gli eventuali resti di qualche carro e con tutta quella sabbia. Sarà quasi come finire in delle sabbie mobili.

Successivamente, non'appena Luvar si farà vivo, provvederò a stordirlo per tirarlo fuori con un bel colpo d'aria, portandolo verso di noi. Li dovremo fare in modo di separarlo ancor di più da eventuali suoi compagni. Io lo ingaggerò frontalmente, voi avete qualcosa per spingerlo via o per fermare l'avanzata dei suoi scagnozzi?

Avrei fatto una pausa, per riprendere fiato e bere un sorso d'acqua da una piccola borraccia che portavo in vita. Il sole cominciava ad alzarsi sempre di più in cielo.

Quell'insenatura dovrebbe essere perfetta per voi due.- dissi indicando un punto poco più avanti, sulla destra- mentre io potrei nascondermi dietro quest'altro masso, rivelando la mia posizione solo quando sarà troppo tardi per Luvar per fare qualsiasi cosa. Che ve ne pare?

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Dopo la discussione del piano, tutti quanti ci saremmo posizionati in modo strategico e la leggera sensazione di benessere derivata dall'ombra della roccia era poco più che sufficiente a non farmi morire di caldo.

.. simpatico come sempre.. ad ogni modo, non ti facevo così tanto stratega. Solitamente ti butti sempre in prima linea cercando di sopraffare l'avversario. Come mai non ti getti su questo tipo con tutto ciò che hai?

Hai ragione, infatti non è nel mio stile adottare strategie così macchinose e nonostante voglia spaccare la faccia di quel bastardo truffatore, non è una persona con cui quel tipo di approccio porterebbe risultati. Non voglio sottovalutarlo. Diamine, pregherei per una visione e sapere cosa ci aspetterà.

Hai detto che non ne hai più da quando Lotario ti ferì praticamente uccidendoti vero? Potrebbe esserci una correlazione tra i due eventi.

Proprio così, quelle visioni mi avevano accompagnato per svariato tempo dopo aver toccato il draco sanguinis ed essere ritornato "indietro nel tempo". Sempre che così fosse. Eppure, le parole del drago mi fecero ripensare al fatto che la primissima visione non avvenne dopo la ricerca del manufatto magico, ma quando il mio chakra entrò in risonanza con quello del drago nell'entroterra Vaygr. Quello che vidi li lo ritrovai poi nell'animo di Vaelynor, quando anche i nostri spiriti entrarono in contatto.

Adesso che mi ci fai pensare, credo che possa esserci effettivamente un legame di qualche sorta. Spero sia una cosa temporanea..

Improvvisamente dentro di me iniziò a crescere un sentimento un... desiderio, sfrenato, di libertà. Volevo spiegare le ali, come quella volta in quella visione, e volare libero nel cielo.

Che fosse quel sentimento l'indizio per superare quel senso di ansia ed angoscia che attanagliava il mio cuore, facendomi sentire incapace ed impotente per adempiere al mio compito?
[Stance: Boei]

Vita: 310
Chakra: 260
Potenza: 10
Furia:0

Passive in Uso:
Corpo a Corpo: Body Weapon - Steel Body

Aria:Airbending - Heart of Air - Chakra +

Metamorfo: Wild Fury - Adrenaline

Aura:

Stance:
Boei
Status:

Cooldown

Slot Usati:

Slot Restanti:
[Azione]
[Rapido]
[Rapido]
Movimenti:

Armatura:
Protezioni I [Blocco: 30]
Armi:
Kakute [Danno: 10]
Oggettistica:
Pietra Filosfale [+60 HP]
Consumabili
Energia Minore x3 [+40HP] - Spirito x3 [+60CHK]
Cockatrice Venom

Corpo a Corpo [10 PA] - Elemento: Aria [8 PA] - Metamorfo [8 PA]