A Rhinoceros in New York

I'm an evil alien

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  1. Mike Portnoyz
     
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    A Rhinoceros in New York


    ROLE PRECEDENTE - TRA LE BRACCIA DI HEL
    Einar, guerriero Varyag catturato dall'impero durante la grande guerra, spende alcuni anni come gladiatore, in un ring illegale dove la nobiltá di Aethernia scommette vaste somme di denaro. Si tratta di un un circolo di "alto gusto", dove i duelli sono spesso tra uomo e animale e spesso involgono creature innocenti o incapaci di difendersi.
    Il manager dell'arena commette un errore fatale sottovalutando Einar, il suo guerriero di spicco, dandogli dosi sempre piú massicce di stimolanti.
    Einar si desensibilizza agli stimolanti, cominciando a sviluppare allucinazioni ma anche riuscendo a rimanere semi-lucido nei duelli. Comincia a danneggiare la gabbia dell'arena ogni volta che ne ha occasione, e il manager sopravvaluta l'integritá della struttura nonche la luciditá del guerriero, che finge una furia cieca in ogni combattimento. Finalmente posto contro un avversario massiccio, un rinoceronte corazzato, lo provoca per fargli caricare la gabbia. Aperto un varco, si libera e stermina i suoi carcerieri, il pubblico dell'arena e, per ultimo, il suo handler, lasciandolo solo con l'animale inferocito.





    SCHEDA
    Aethernia, quartiere dei piaceri, 4.00 A.M.
    Ring illegale, proprietá di Yasunaga, handler di combattimenti clandestini.2609312-7738458881-XV_Ki




    M55YyTB
    Sudore e sangue.
    Morte, resa, prigionia, e il ring.
    Anni, anni e anni di ring.

    Non intendo piú morire su quel putrido ring.

    Voglio vivere.

    Voglio rivedere le spiagge innevate di Trondheim. Solcare i mari di Hardbakke, sfiorare gli scogli di Herdla e gettare l'ancora nell'antica capitale.
    Voglio visitare gli antenati nella Necropoli, perdermi nelle miniere di Sveigðir, voglio crollare al suolo sul duro pavimento del Grande Vrakkar in un combattimento glorioso.

    Voglio sfidare i campioni delle tribú locali, e voglio una notte con una donna in ogni villaggio.




    -GHIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!-

    Un'urlo agghiacciante si fa sentire, poco distante da Einar. E' la voce di Yasunaga, uomo che fino a pochi secondi fa "possedeva" Einar, ora non possedeva neanche piú la propria anima, giá in viaggio per consegnarsi alle braccia di Hel.

    Il Varyag aveva varcato la porta d'uscita dell'arena poco prima, e stava chiudendo l'ingresso come poteva. Non aveva molto tempo prima che l'animale si stancasse di maciullare Yasunaga e cominciasse a cercare un'uscita.

    Einar si volta, dando le spalle alla porta, e si ritrova davanti un lungo corridoio, stretto, costellato di statue su entrambi i lati.
    Statue di grandi guerrieri, ritratti in pose epiche e gloriose, alcuni con la spada alta, altri con un ascia tre le mani, alcuni trafitti da enormi lancie, immortalati un'istante prima di cadere a terra e incontrare la loro triste fine. Qualcosa rende le statue inquietanti, i loro occhi stranamente luccicanti, come fossero vivi.

    Einar: Si trattano bene qui. Statue di marmo, con... occhi di pietre preziose.

    Silenzio. Unico suono, il pavimento a contatto con le sue scarpe, le scarpe rubate da Tsuho. Vagamente scomode, cosí anche come il resto del vestiario, ma non c'era di meglio, e non c'é tempo.

    Non c'é tempo di fermarsi ad ammirare le statue, non c'é tempo di chiedersi cosa fare. Il corridoio sembra estendersi per almeno un centinaio di metri.

    Einar: Libertá.

    Il Varyag si lancia in una corsa, pieno di una felicitá che non ha provato per anni. Si sente come se potrebbe spiccare il volo da un momento all'altro.
    Alle sue spalle, il portone d'ingresso, che non rivedrá mai piú, si fa sempre piú lontano. E comincia a muoversi.

    -CLANG! CLANG-SBAMMMM!!!!-

    L'animale ha giá sfondato, e dopo una breve sbuffata, si lancia in carica verso il guerriero. Einar non guarda indietro.

    Einar: Se il mio destino era tra le braccia di Hel, non sarebbe andata cosí. Niethlung, sto arrivando!

    Il rinoceronte, di suo largo a malapena poco meno del corridoio stesso, é lanciato in una furia cieca. Al suo passaggio, le statue si sgretolano come fossero di sabbia, completamente ignorate dalla stazza dell'animale, che non sembra neanche accorgersi degli ostacoli.

    - SCRASSSH - SGRETOLL - CRUMBLLL - SCROSSHH

    Einar si volta a guardare, incuriosito dagli strani suoni.

    Einar: Che spettacolo glorioso. Saremo presto liberi, bestione!

    Sul volto del Varyag, un enorme sorriso come non ne aveva avuti da anni.
    L'ultima volta, era stato mentre vedeva affondare le ultime navi imperiali, esultando in coro con il suo battaglione e con l'intera armata.


    CITAZIONE
    Equipaggiamento temporaneo:
    Arma pesante livello I
    Armatura leggera livello I
    Testa di statua con occhi di pietra preziosa


     
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    Il quartiere Arvige era una nota zona residenziale di Aeternia. Era sede di diverse personalità facoltose, affaristi che desideravano una residenza il più prossima possibile al centro nevralgico della città oltre ai già cospicui possedimenti terrieri e ville di periferia. Progettato dai più illuminati architetti aldaresi, si trattava di un complesso residenziale immerso nel verde, attraversato da strade di pietra bianca squadrata che si stagliava su acri e acri di terra tra fontane, panchine e parchi curatissimi. Le mansioni erano palazzi dal perfetto gusto aldarese, suddivise da chi al momento della progettazione e costruzione si era riuscito ad acaparrare una fetta del prestigioso quartiere, più per conoscenze politiche che per effettivi possibilità economiche.

    Non sorprende che uno come Yasunaga fosse riuscito a installare al suo interno il prezioso giro di scontri clandestini di "alto gusto", attingendo dalle mura di quelle famiglie abbienti e dissolute il carburante necessario per alimentare la propria più che fiorente attività. Ironia del destino volle che quell'agglomerato di sfarzo sfrenato, marmi preziosi e guglie funamboliche sarebbe diventato quel giorno la tomba di molti di quei disgustosi oligarchi.




    Il Vaygr alla fine del tunnel si sarebbe ritrovato a correre in un ampio spiazzale verde, caratterizzato da cespugli bassi dalle forme geometriche perfette che delimitavano le strade dritte e immacolate.

    Poche persone si trovavano in giro dalla lunga distanza, tutte si sarebbero voltate al suono del baccano proveniente dalla grande residenza centrale. Dietro la figura di un imponente uomo che correva a gambe levate, sarebbe apparsa infrangendo ogni pianta e struttura trovasse lungo il proprio cammino un'immensa creatura dalle fattezze mostruose.

    Il grosso rinoceronte non poteva non essere attirato dalla figura di Einar che correva di fronte a sè. Inebriato dal potente effetto degli enhacer, avrebbe continuato a rincorrere quell'unico umano che non lo vedeva nè come un'attrazione nè come un mostro, ma come un compagno di sventura.

    Ci avrebbe messo poco Einar, correndo nella direzione più ovvia, a sorpassare i confini del parco per poi immettersi in città, seguito dall'infuriato colosso.

    Non appena avesse fatto irruzione in strada, il rinoceronte avrebbe avuto il primo impatto con una metropoli imperiale.


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    Decine di persone percorrevano quel tratto di via, colte alla sprovvista dall'apparizione della creatura e subito pervase da un panico febbricitante. Diverse furono subito falciate dalle accuminate quanto imponenti corna della belva che continuò la propria carica, imbrattandosi del sangue delle prime vittime.

    Einar in questo frangente avrebbe avuto la prima ghiotta occasione di mischiarsi alla folla urlante in fuga, per lasciarsi una volta e per sempre l'orribile esperienza della propria cattività.

    Una città sconosciuta e piena di potenziali minacce gli si stagliava di fronte, con palazzi alti e strade strette, ma se non altro tutta quella città avrebbe cominciato a convergere verso l'inspiegabile pericolo che l'aveva colta, lasciando passare inosservato uno schiavo in fuga dal proprio inferno.



     
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  3. Mike Portnoyz
     
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    Einar: Vieni bestione! Vieni e bacia il sole un'ultima volta!

    La vede avvicinarsi, sempre piú vicina, la luce alla fine del tunnel. La galleria porta... all'esterno!

    Einar: HOP! HOP! Seguimi!

    Il Varyag fece come un cenno alla bestia, per farsi seguire. La bestia non risponde e continua a caricare verso di lui, inferocita.

    Einar: Mostrami i tuoi muscoli, Impero.

    Corre, corre e corre ancora. A pieni polmoni, cerca di mantenere il respiro costante e profondo, le gambe cominciano a stancarsi, il fiato si fa corto, almeno é stato abbastanza furbo da togliersi l'armatura pesante, o la bestia l'avrebbe giá raggiunto.

    Un'occhiata di sfuggita, e vede che la bestia sta guadagnando terreno.

    Un colpo di fortuna, un incrocio tra strade e finalmente qualche edificio ad offrirsi come ostacolo alla bestia.

    Einar gira l'angolo di colpo, entrando in un vicolo, mentre la bestia, qualche istante in ritardo, fallisce nel fare lo stesso. Il suo enorme peso la fa slittare per qualche metro, travolgendo un paio di innocui passanti che non riescono a togliersi di mezzo in tempo.

    Rilanciatosi al galoppo, il rinoceronte imbocca il vicolo, demolendo il perimetro di una abitazione che agiva da strettoia, e riprendendo a guadagnare sul guerriero, che voltatosi per qualche istante ha visto tutto.

    Einar: Le strettoie non bastano...

    I due continuano lo stesso gioco, una svolta, un'altra, l'ennesima strettoia, l'ennesima abitazione che si ritrova improvvisamente "aperta al pubblico".

    Finalmente, Einar nota un vicolo alla sua destra che sembra dirigersi verso un piazzale affollato.

    Einar: Anime. Anime per Hel.

    La bestia riprende a guadagnare terreno e ormai l'ha quasi raggiunto, quando finalmente i due raggiungono il piazzale.

    Einar si butta a terra lateralmente, e la bestia, slittando, finisce per travolgere una ventina di passanti, mentre il Varyag sfrutta il tempo per rialzarsi, e spera che la bestia sia distratta dai grandi numeri di bersagli su cui riversare la propria ira.

    CITAZIONE
    Lascio a te decidere se ci sono imperiali in piazza.


     
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    Gli imperiali c'erano eccome.

    Ebbero giusto qualche secondo per richiamare le guardie vicine e convergere verso la piazza, allarmate dal terribile frastuono proveniente da pochi isolati di distanza che si avvicinava minacciosamente. Ci fu poco tempo per le supposizioni, le vibrazioni del terreno e i boati causati dalla distruzione in arrivo potevano essere paragonati a quelle di un esercito in carica.

    Quando l'enorme bestione fece irruzione nello spiazzale, ebbero tutti una prima reazione dettata dallo sgomento, indietreggiando che le armi sguainate incapaci di alcun tipo di rappresaglia.

    Il rinoceronte rallentò la sua corsa, disorientato di quell'improvviso spazio aperto e soprattutto della perdita del suo principale bersaglio. Barcollò disordinatamente emettendo muggiti assordanti mentre le persone cominciava a scappare via in preda al panico.

    Al centro dello spiazzale c'era un'immensa fontana che catturò immediatamente l'attenzione del colosso.

    Le guardie stavano ancora creando un perimetro sicuro attorno alla bestia mentre altre forze dell'ordine, allertate dall'allarme diramato ormai in tutto quel distretto.

    Rimasero a distanza mentre la bestia si avvicinava ansimante, probabilmente arsa da una sete devastante. Poteva essere una conseguenza del pessimo trattamento durante la sua cattività o un effetto collaterale dell'enhacer.

    Fatto sta che per il momento la furia travolgente era stata sostituita da quell'impellente bisogno primario e le guardie cominciavano ad organizzarsi per tentare di neutralizzare la minaccia finché possibile.

    Non ci avrebbero messo molto a risalire al bunker di Yasunaga, scoprendo la strage che si era consumata all'interno e cominciando a mettere insieme i tasselli per risalire alla fuga di Einar.

    Più persone continuavano a vederlo nei pressi della furia del Rhynoceros, più aumentavano le probabilità che venisse fermato per sospetto coinvolgimento.

    L'aumento degli imperiali attorno a lui, che rimaneva ai margini dello spiazzale, poteva essere un chiaro invito a levare le tende e portarsi il più lontano possibile dagli esponenti dell'impero.

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  5. Mike Portnoyz
     
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    Appena voltato l'angolo, si lancia in corsa e imbocca un piccolo vicolo, per poi svoltare due volte in direzione opposta e tornare al piazzale, camminando con calma come non ci fosse alcun problema.

    Si affaccia sul piazzale, appena, fermandosi alla fine della via e appoggiandosi a un muro a lato, recuperando il respiro.

    Einar: Vediamo quanti ne fai fuori, bestione.

    Il rinoceronte si era rivelato un ottimo alleato. Non solo la soddisfazione di essere finalmente libero, ma oggi, ironicamente, lo spettacolo era tutto per lui.
    Einar si concentra a osservare lo spettacolo davanti a sé. Osserva i soldati imperiali, sono anni dall'ultima volta che li ha visti in azione.

    Doveva ammetterlo, quando i Varyag erano stati sconfitti in quella battaglia terrestre, c'era un valido motivo.

    Einar: Guardali... coordinati. Precisi. La gerarchia é perfetta. Eravamo dei selvaggi, comparati a loro.

    Lo capisce ancora piú profondamente, ora che li puó osservare dall'esterno. Nella grande sconfitta, era difficile capire cosa stesse succedendo. Un momento stavano avanzando gloriosamente, e un momento dopo erano completamente circondati, presi alla sprovvista.

    I loro leader, presi di mira con precisione chirurgica, la gerarchia, sfaldata improvvisamente, i guerrieri scoordinati e confusi come una rissa da bar.

    Einar: Lorica segmentata? No... é diversa...

    Continua a osservare per qualche istante, le loro armature, le armi, il modo in cui le usavano. Ma soprattutto, il metodo di impartire gli ordini, e la gerarchia.

    Una donna dai lineamenti grotteschi lo spaventa, rivolgendogli la parola all'improvviso, appoggiata ad una parete, sul lato opposto del vicolo.

    Hel: Il nostro patto non é finito. Sei mio. Mi aspetto nuove anime. Ora vai, non buttare via la tua libertá.

    Dandole le spalle, si avvia lungo il vicolo, lasciandosi alle spalle uno spettacolo che davvero avrebbe voluto osservare. Ma Hel aveva ragione. Quanto ci avrebbero messo per trovare il responsabile? Einar non sembrava uno del posto.

    Decide di camminare con calma, prendendo un paio di vicoli stretti e oscuri per togliersi dalla linea visiva diretta della piazza.

    Un passante lo osserva, guardandogli il petto, poi il volto, poi accelera il cammino, tenendosi distante, e lo passa allontanandosi in modo piuttosto nervoso.

    Einar: Il petto... che... ah... il sangue di Tsuho. Sembro uscito da un combattimento mortale.

    Si infila le mani in tutte le tasche. Niente, niente, niente anche qui, niente in questa tasca, niente in quest--

    -KACHINGG! -

    Einar: Vediamo cosa abbiamo qui... Tsuho, non ti facevo cosí benestante.

    Decide di cercare un mercato. Decide di seguire i propri sensi, cercando di capire in che direzione ci fossero piú persone, e una volta avvicinandosi, sente l'odore di pane sfornato e di spezie.

    Raggiunto il mercato, si perde tra la folla, che non sembra dargli caso, ma alcuni passanti di tanto in tanto notano la macchia di sangue. Cerca di nasconderla muovendo e piegando i vestiti, ma non c'é verso.

    Einar: Mi serve un mercante di vestiario... no... no... neanche questo... eccolo!

    Si ferma presso un mercante di vestiario. Osservando le persone attorno a sé, sceglie un abito che rispecchia piú o meno il gusto comune di chi gli sta attorno. Non si rende conto che é ancora in un quartiere aristocratico e che il completo da lui scelto é di alto gusto.

    Mercante: Via, via da qui! Non vendo a pezzenti come te!

    Einar, senza dire una parola, estrae un borsellino, e il mercante sembra calmarsi sentendo il chiaro tintinnio distintivo delle monete d'oro.
    Il mercante gli si avvicina, per parlare a voce piú bassa.

    Mercante: Ah sei uno di quelli eh? E va bene, ho avuto una brutta giornata, compra in fretta e sparisci...

    Einar, confuso, non capisce che il mercante l'ha scambiato per un ladro (tecnicamente vero), ma non sembra interessato a denunciarlo.
    Bisogna portare a casa il pane, dopotutto.

    Einar: Quanto vuoi per questo?




    Ripulitosi in una vicina fontana, Einar camminava fiero nel suo completo da nobile, nascondendo una spada a una mano sotto alle stoffe sgargianti e colorate.

    Inavvertitamente, aveva preso l'aspetto tipico di quei pochi Saga che, dopo aver fatto una fortuna a Niethlung commerciando, si erano trasferiti a Aethernia per integrarsi nell'alta societá imperiale.

    I suoi lineamenti facevano capire che non c'era altra spiegazione possibile. Il volto finalmente pulito, le macchie di sangue tolte di mezzo, dava giá meno nell'occhio.

    CITAZIONE
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    Erano passate... quante, due ore dalla fuga di Einar?

    Per le strade non si parlava d'altro, c'erano famiglie che avevano rinchiuso i figli in casa alla notizia della bestia furiosa comparsa nel distretto. Qualcuno di più informato asseriva che la bestia era stata abbattuta, lasciandosi dietro però diverse vittime tra civili e soldati.

    Storie più fantasiose invece trasformavano la bestia in un branco di animali feroci sguinzagliato da chissà quale organizzazione, come atto terroristico contro la città. Queste storie erano alimentate da notizie provenienti dalla vicina Arcadia che parlavano di un invasione simile. Ma non era difficile distinguerle come vaneggiamenti di menti un po' troppo creative.

    Per la tranquillità di Einar, ancora non si parlava della possibile origine del colosso e a quanto pare, il rischio di venire fermato da qualche imperiale era minimo, data anche la prontezza con cui si era disfatto degli abiti sporchi e altre possibili prove della propria colpevolezza.

    La presenza di guardie comunque s'era fatta più massiccia per le strade, lo stato di allerta era stato diramato in tutta la città e l'atteggiamento dei soldati era diventato più inflessibile del solito.

    Einar avrebbe notato come a pochi metri di distanza da lui, posti di blocco fermavano di tanto in tanto persone dall'aspetto particolare, come individui incappucciati, stranieri o semplicemente chi mostrava un atteggiamento nervoso o guardingo.

    Un conto era cammuffare il proprio aspetto, un altro era mantenere sangue freddo di fronte ad una situazione potenzialmente rischiosa.

    In fondo, diverse persone lo avevano visto e lui non poteva avere la certezza che le guardie non avessero già pronte un identikit dell'uomo più prossimo all'incidente con il Rhynoceros.

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  7. Mike Portnoyz
     
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    E' passato del tempo da quando Einar si é liberato.
    Perso nella capitale, aveva cercato di allontanarsi il piú possibile dalla zona del disfatto, ma il complesso reticolo di strade rendeva l'impresa impossibile.
    Spesso si trovava a valicare ponti, passando dei piccoli canali, finendo spesso in vicoli ciechi e dovendo tornare indietro.

    Einar: Per gli dei... datemi una foresta, una montagna, un punto di riferimento, qualcosa! Hel, mostrami la via!

    Cammina, cammina e cammina ancora, notando sempre piú soldati imperiali nella zona. Sapevano chi era? L'avrebbero fermato? Cominció a diventare nervoso. Per un istante la sua mente torna ai duelli mortali che aveva affrontato per anni.

    Einar: Mai piú... mai piú!

    Un istante di panico, si ricorda i vestiti pieni di sangue, si guarda il petto e vede i tessuti preziosi. Gli imperiali non fermeranno un uomo vestito in modo cosí effemminato no?

    Non realizzava che la sua immensa stazza, in quei vestiti da nobile, lo faceva spiccare non poco.

    I vestiti, pieni di sangue, una possibile prova della sua "colpevolezza", erano rimasti con il commerciante. Se li era dimenticati dopo aver indossato il vestito nuovo, e il mercante li aveva probabilmente buttati via.

    Einar: Il mercante! Mi ha visto...

    Era una questione di tempo. Avrebbero scoperto tutto, se solo avessero fatto due domande a quel mercante.

    Quanto gli rimaneva per togliersi da lí?

    Fermó un passante, e con il suo forte accento Vaygr, gli fece una domanda, senza piú di tanto garbo.

    Einar: Dove sono le porte della cittá?
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    L'uomo quasi si spaventò in seguito all'approccio improvviso dell'energumeno. Ricordiamo che Einar era un colosso alto 2 metri e 10, persino un negozio fornito come quello in cui aveva comprato i vestiti non poteva trovare qualcosa che gli calzasse senza stringersi addosso, sia a causa dell'altezza che del fisico piazzatissimo del Vaygr.

    Nel complesso sì, poteva passare per un Saga inserito nella società aldarese, ma c'era sempre quel non so che di stridente nel suo aspetto e nei suoi modi. I Saga sapevano darsi un tono che ovviamente Einar non conosceva né aveva mai visto. Sarebbe bastato osservarlo con un minimo di attenzione in più per rendersi conto di quanto fosse "singolare".

    Come, scusi? Le porte? Chiese l'altro preso alla sprovvista dall'aspetto inquietanto dell'altro oltre che dalla stranezza della domanda. Il passante era scarso 1,80, non poteva definirsi in alcun modo basso, eppure tra lui e il Vaygr c'era quasi mezzometro di differenza.

    Il siparietto, ovviamente, non sarebbe potuto passare inosservato agli occhi delle guardie nei paraggi.

    ...Te l'avevo detto che c'era qualcosa di strano in lui.

    Già, nemmeno io lo avevo mai visto prima d'ora, eppure uno così lo avrei senz'altro notato anche di sfuggita.

    Andiamo.


    Due gendarmi si avvicinarono prontamente, le armi riposte nei foderi ma un atteggiamento guardingo e pronto all'azione.

    Signore, un momento solo. Può fornire generalità e residenza gentilmente?

    Intanto il passante fermato precedentemente se la svignava, aprofittando dell'arrivo delle guardie. I due lo guardarono fisso, continuando a far caso agli indumenti che indossava e alla sua faccia.

    No, non li convinceva per niente.
     
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  9. Mike Portnoyz
     
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    A Rhinoceros in New York
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    Einar vede subito il terrore e lo sconforto negli occhi di quel passante. Fará fatica a integrarsi. Nota con la coda dell'occhio due gendarmi che si avvicinano...

    State lontani... state... lontani...

    Gli si avvicinano e chiedono generalitá e residenza.

    Il volto di Einar si deforma in una smorfia confusa. Apre la bocca, ma non esce alcun suono.
    Mille pensieri, in un istante.

    Non conosco nessuno. Non so dove sono. Non so il nome di un singolo quartiere.

    Panico.

    Einar: Jag är utländsk?

    In dialetto Varyag, risponde "sono uno straniero?"

    Einar: Non... parlo... lingua...

    La tentazione di decapitarli entrambi e cosí forte. Cosí, immensamente forte.
    Qualcosa lo ferma, quell'istinto che aveva avuto da sempre. Da quando suo padre aveva fatto di tutto per farlo morire, ma lui aveva resistito, ancora e ancora e ancora. A questo punto era diventato automatico.

    Fatica a tenere l'espressione serena sul volto. I nervi a fior di pelle, é cosí difficile resistere. Quei maiali sono gli stessi che l'hanno catturato e venduto come un banale schiavo. Quanto vorrebbe ucciderli, e poi occuparsi degli altri gendarmi, poco piú in la, e affrontarli tutti, fino a morire gloriosamente in battaglia.

    Nonostante l'istinto di sopravvivenza, la tensione e il panico sono troppo forti.

    Lentamente, porta la mano al fianco, dove ha nascosto la spada tra le pieghe del vestito...
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    Gli uomini si allarmarono di fronte alla reazione del Vaygr. Videro confermati il loro sospetti, l'uomo si comportava in maniera instabile e il suo comportamento minaccioso non lasciava presagire nulla di buono.

    Quando notarono il movimento sospetto, le guardie misero le mani alle lame senza ancora estrarle, intimandogli a voce alta.

    Fermo! Alza le mani immediatamente! Le mani!

    Quelle guardie avevano ricevuto un addestramento specifico. Se al di fuori di Aldaresia, i soldati erano autorizzati ad usare misure più dirette e violente contro persone sospette o sovversive, nella capitale dovevano usare i guanti di seta. Non erano casi i rari di "eccesso di zelo" in cui personalità di spicco venivano maltrattate dalle forze dell'ordine, inducendo le guardie a sincerarsi dell'identità e le "conoscenze" del sospettato prima di procedere con il proprio lavoro.

    Una mano lavava l'altra fin troppo spesso in quella città, a rischiare il posto non ci voleva niente.

    Ma questo caso lasciava ben poco all'immaginazione, tutto indicava che quel Vaygr non la raccontava giusta e i soldati erano pronti a neutralizzarlo.

    *STUD!*



    Secco e violento, un colpo arrivò alla nuca di Einar.

    In preda al panico com'era non si sarebbe mai accorto del terzo gendarme che lo stava approcciando alle spalle.

    Fu prontamente disarmato, costretto con dei ceppi metallici a gambe e piedi e trascinato di peso verso la prima carrozza disponibile.

    Avrebbe ripreso i sensi solo a bordo, mentre veniva trasportato in caserma.
     
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  11. Mike Portnoyz
     
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    Il braccio fatica a raggiungere il manico della spada, perso tra le pieghe di quello stupido vestito da effemminati, e giusto appena quando riesce a sentire il tocco dell'arma, un'assurda botta alla nuca lo butta a terra. La voce di suo padre, rimbomba nella sua testa vuota.

    Harmund: Sopravvivi.

    Apre gli occhi a fatica, il dolore alla testa é ancora pungente e pulsante.

    Einar: Dove... HEY! ... HEYYY!!! Lasciatemi uscire! LASCIATEMI USCIRE!!!!

    E' di nuovo in gabbia. Non ci vuole credere. Dopo tutto questo, di nuovo prigioniero di Yasunaga? No... cos'era successo? Yasunaga é morto...

    La gabbia, in legno e acciaio, sembra sobbalzare, come se un gigante la stesse sollevando e scuotendo giusto per infastidirlo.

    Si alza, aggrappandosi ad alcune sbarre in una piccola finestrella nella sua gabbia. All'esterno, vede degli edifici di pietra che si muovono tutti nella stessa direzione. Il cervello si riprende e comincia a collegare che si trova su un mezzo in movimento.

    Einar: Un... carretto? Un carro rinforzato?

    Solo, all'interno di uno strano carro rinforzato trainato da cavalli, stringe le sbarre con ancora piú forza e prova a scuoterle, per cercare di romperle, ma sono piú salde di quanto sembrano.

    Einar: Dove mi state portando??? Lasciatemi uscire!!!

    CITAZIONE
    Equipaggiamento temporaneo (sequestrato?):
    Corazza dell'avventuriero [Armatura Pesante Classe 0, Resistenza 20]
    Arma pesante di bassa qualitá
    Abito da nobile di Aethernia
    800 GOLD


     
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    L'interno del carro divenne improvvisamente più buio, la luce che proveniva dall'esterno diminuì drasticamente. Il mezzo continuò a muoversi per qualche metro, senza rallentare l'avanzata.

    Se non fosse stato troppo occupato ad urlare e dimenarsi, Einar avrebbe udito un urlo maschile e straziante provenire dall'esterno.

    Fu solo l'inizio dell'improvvisa baraonda che al Vaygr giunse parzialmente ovattata dalle pareti in legno del suo mezzo di trasporto.

    I cavalli ci misero poco a sbizzarrirsi, impennando ripetutamente e scoutendo pesantemente l'intero carro. Einar sarebbe stato sballottato come un topo rinciuso in una scatola per diverso tempo prima di capire cosa stava succedendo.

    Ci fu una lunga serie di urla e schiamazzi, il clangore distinto di armi metalliche e rumore convulso di passi, sommersi dal rumore assordante del legno del carro che veniva sbattuto e il baccano generato dagli animali.

    All'improvviso, un suono secco contro l'unica porta del carro, la serratura completamente fracassata e l'anta che si spalancava improvvisamente.

    Un uomo si affacciò, cercando Einar al suo interno. Era scuro di pelle, capelli lunghi ed espressione decisa. Gettò uno spadone all'interno del carro, gridando verso il Vaygr prima di allontanarsi.

    In fretta, prendi l'arma e seguici!



    Qualcuno aveva assalito il carro e lo stava liberando.

    Una volta fuori però Einar avrebbe capito che la sua libertà era tutt'altro che assicurata.

    Diverse guardie erano ancora nei paraggi in quello che sembrava un vicolo isolato, armate e a distanza cercavano di respingere l'attacco. Indossavano l'armatura di ordinanza e brandivano delle spade comuni.
    [Armatura Leggera I: Blocco 25]
    [Arma Bianca I: Danno 20]


    Un gruppetto di uomini sembravano essere dalla sua parte. Colui che lo aveva liberato era il più vicino, brandiva una spada lunga reggendola con entrambe le mani. Sulle spalle era riposto uno scudo che per il momento non sembrava voler utilizzare.
    [Armatura Leggera I: Blocco 25]
    [Arma Pesante I: Danno 40]


    Gli altri due avevano un cappuccio sul capo, uno era armato d'arco e l'altro di due lame corte.
    [Armatura Leggera I: Blocco 25]
    [Arco I: Danno 10]
    [Armi Leggere I: Danno 10]

    A quanto pare Einar doveva lottare ancora una volta per la propria libertà.





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  13. Mike Portnoyz
     
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    Se il viaggio era scomodo prima, ora é insopportabile. Einar porta una mano alla bocca, cercando di non vomitare, mentre tiene una mano a stringere le sbarre della sua finestrella per tenersi in equilibrio e non cadere a terra.

    Cade a terra comunque, come un sacco di patate, ma finalmente i sobbalzi finiscono.

    Non sa bene che succede, e non ha il tempo di elaborare mentalmente di cosa si tratti, dopo una giornata del genere é quasi a corto di adrenalina.

    Finché... non si apre il retro del carro, lasciando entrare un violento spirale di luce abbagliante.
    Sgrana gli occhi, abituandosi alla luce, e raccoglie la spada che uno sconosciuto gli lancia ai piedi.

    Libertá! Quasi non sembrava reale. Libertá... e un'arma. E con quale fortuna, proprio uno spadone, non avrebbe potuto chiedere di meglio.
    La spada a due mani é sempre stata simbolo di Einar, persino nel suo villaggio. Le aveva provate tutte, ma nulla supera la soddisfazione di maneggiare una Zweihander, una bastarda, o una Claymore. No, non c'era paragone. Le asce danno un senso di potenza, ma sono meno manovrabili. Le mazze sono rozze, come provenienti da un'antica epoca di barbarie.

    Solleva lo spadone, e con un piccolo salto scende dal carro, individuando rapidamente quali siano i suoi nemici e quali i suoi avversari.
    Lancia il suo urlo di guerra, ringraziando chi l'ha liberato. Anche se, giudicando dal colore della pelle dei suoi salvatori, non avrebbero capito.
    Nella sua stupiditá, non realizza di chi si potesse trattare. Non ha il minimo sospetto, né la minima idea di chi e perché lo stia salvando..

    Einar: Skäl!

    Senza aspettare, mentre le guardie esitano a ingaggiare e gli individui dal volto coperto si preparano a entrare in combattimento,

    [Movimento Gratuito 5m] [F8 - G6]

    Si sposta rapidamente sul campo, per avere una visuale pulita su tutti i suoi avversari, e appena é in posizione non esita un istante.

    Einar: HRRRRRRRAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!

    Salta, elevandosi in aria, per poi atterrare con la spada a terra, e scatenare un'onda d'urto, quasi come un improvviso colpo di vento che alza detriti, polvere e rovina la pavimentazione locale.

    [Azione + Rapido + Rapido] [Smash Em - Danno 80 - Raggio 10m - Colpisce solo avversari]

    Con quella azione, si rende estremamente vulnerabile, ma in quattro contro tre Einar sa di avere qualcuno che dará un seguito alla sua azione, e con un ingaggio simile, qualunque dei suoi vecchi compagni avrebbe saputo terminare la battaglia in pochi istanti.


    Potenza: 10
    Vita: 250
    Chakra: 130 - 20 = 110

    Posizione: G6

    Abilità/Passive:

    Discipline:
    CORPO A CORPO
    ARMI PESANTI

    Link Scheda
    Slot Usati: (esempio)
    [Azione + Rapido + Rapido] - Smash Em
    CITAZIONE
    Skill: Smash'em Changed
    [Azione]+[Rapido]+[Rapido]
    Focus: Offensivo
    Il guerriero sferra un potente fendente a terra con la propria arma pesante che causa un onda d'urto e danno fisico a tutti gli avversari presenti nell'area dell'attacco. Raggio 10 metri.
    [Danno: 40+[20 x Rank]]
    [Chakra: 20]
    [Cooldown 2 turni]

    Slot Rimanenti:

    Cooldown
    Smash Em [0/2]

    Auree/Stance/Effetti:

    Status/Buff:

    Equip: Arma Pesante I [Danno 40]
     
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    I soldati imperiali furono presi alla sprovvista da quell'improvvisa dimostrazione di potenza, riparandosi come meglio potevano dai detriti sollevati dall'attacco di Einar.

    Gli altri lo guardarono basiti, non aspettandosi tanta intraprendenza. L'uomo che lo aveva liberato lo squadrò interdetto per qualche istante.

    C'era da aspettarselo da un Vaygr purosangue. Forza, sbarazziamoci rapidamente di questi impiastri!

    Mentre i due più avanzati si lanciavano all'assalto, l'arciera alla destra di Einar incoccò velocemente una freccia dopo l'altro, scagliandole verso due dei tre soldati.
    [Arciere][Azione][Tiro con arco][Soldato h2]
    [Arciere][Rapido][Action: Quick shot][Soldato f3]


    CITAZIONE
    Action: Quick Shot *
    [Rapido]
    Effettua un attacco fisico con arco sul bersaglio scelto. Utilizzabile solo con arco.
    Pagando un ulteriore [Rapido] è possibile effettuare un secondo attacco con arco su un bersaglio a scelta. Utilizzare questo effetto, manda in cooldown questa Action per 1 turno.

    Il moro invece tirò diritto verso il soldato più avanzato, sollevando lo spadone e gettandosi addosso all'avversario. Un fendente. Rotazione su se stesso. Un altro fendente. Non sembravano intenzionati a perdere tempo.
    [Moro][Azione][Rapido][Rapido][Skill: Decimate]

    CITAZIONE
    Skill: Decimate
    [Azione]+[Rapido]+[Rapido]
    Focus: Offensivo
    Dopo aver ricoperto la propria arma pesante con del chakra, si compie due rotazioni contigue colpendo ogni avversario nel raggio di 5 metri. Coloro che sono a portata subiscono due colpi fisici.
    [Chakra: 30]
    [Cooldown 3 turni]

    L'ultimo incappucciato invece, con agilità superiore, raggiunse il soldato sull'estrema destra gettandosi al suo fianco con una capriola per evitare possibili fendenti ed tentando un taglio netto sotto il costato. Spinse con i piedi a terra per proiettarsi verso sinistra, compiendo un altro fendente verso il soldato al centro e con un ultima capriola a mezz'aria si diede la spinta sfruttando il corpo del suo avversario per gettarsi verso il soldato a sinistra, compiendo una serie di tre fendenti alternando le due armi.
    [Incappucciato][Azione][Skill: Slashes Tempest]
    [Incappucciato][Rapido][Passive: Dual Wield][Doppio attacco fisico]


    CITAZIONE
    Skill: Slashes Tempest *
    [Azione]
    Focus: Offensivo
    Utilizzando il chakra per incrementare la propria destrezza e mobilità, l'utilizzatore si lancia in una combinazione di attacchi. Attacca fisicamente tre bersagli, in un raggio di 10 metri. Applica Dual Wield. Consuma movimento gratuito e extra. Si sceglie vicino quale avversario rimanere
    [Chakra: 25]

    I soldati cercarono di difendersi come meglio potevano, ma sembravano nettamente impreparati di fronte all'assalto congiunto di quei facinorosi.





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  15. Mike Portnoyz
     
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    Non abituato a quello stile, Einar osserva lo sfacelo attorno a sé, la squadra é efficace, rapida e agile. Uno stile diverso a quello a cui era abituato, forse anche piú efficiente?

    Einar: Sono fatti di carta, ma sono letali...

    Riuscí a malapena a seguire l'azione che lo cirdondava: forse un guerriero alle sue spalle aveva scoccato una freccia, un'altro era riuscito in qualche modo a colpire tutti gli avversari, ma in corpo a corpo (????), mentre il leader aveva piazzato piú di qualche colpo sul proprio avversario.

    Una decisione veloce: portare il combattimento a un 4 contro 2. Questo li avrebbe fatti probabilmente scappare. E avrebbero dato l'allarme, fuggendo.

    [Movimento Gratuito 5m] [G6 - G4]

    Troppo tardi, la spada é giá in movimento e non si puó cambiare idea.
    Si rende anche conto, durante il movimento, che se non va a segno, la sua posizione sará la peggiore possibile, circondato da avversari.
    Se va tutto bene, dovrebbe permettergli di finire anche la guardia sulla sinistra.

    [Azione + Rapido] [Forward Strike - Danno 10 Pot + 30 Heavy Metal + 40 arma = 80 Ignora Blocco Armor Leggera]
    [Movimento Extra da FS] [G4 - E2]

    Carica la spada dal fianco e, correndo verso la guardia al centro, la colpisce e la supera, per poi fermarsi e darle un calcio all'indietro, tenendosi rivolto verso la guardia di sinistra.

    [Rapido] [Hammerkick - Danno 30+10]

    Se tutto andava bene, erano quattro contro due, e l'arciere gli offriva copertura sulla destra, portando la guardia di sinistra in una terribile situazione di tre contro uno.



    Potenza: 10
    Vita: 250
    Chakra: 130 - 20 = 110 - 15 = 95

    Posizione:E2

    Abilità/Passive:

    Discipline:
    CORPO A CORPO
    ARMI PESANTI

    Link Scheda
    Slot Usati: (esempio)
    [Azione + Rapido + Rapido] - Smash Em
    CITAZIONE
    Skill: Forward Strike
    [Azione]+[Rapido]
    Focus: Offensivo
    Il guerriero si potenzia per proiettarsi in avanti e compiere un attacco fisico potenziato con la propria arma pesante assieme a uno spostamento rettilineo di 5 metri. Ignora totalmente le immunità di protezioni e armature leggere. Applica CRIPPLE. Colpisce tutti i bersagli in linea retta per il tragitto percorso. Consuma un movimento rapido extra.
    [Chakra: 15]
    [Cooldown 2 turni]

    [Rapido] [Hammerkick]
    CITAZIONE
    Action: Hammerkick
    [Rapido]
    Il guerriero sferra un violento pestone mirando al petto o all'addome dell'avversario. Se si ha speso uno slot Rapido per un movimento extra durante il turno, questo talento non costa slot. Conta come attacco fisico disarmato, al danno va sommata la potenza dell'utilizzatore.
    Danno: 30
    [Cooldown 1 turno]

    Slot Rimanenti:

    Cooldown
    Smash Em [1/2]
    Forward Strike [0/2]
    Hammerkick [0/1]

    Auree/Stance/Effetti:

    Status/Buff:

    Equip: Arma Pesante I [Danno 40]
     
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22 replies since 28/2/2018, 16:34   218 views
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