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.Una Lama nel Buio
Ciclo di trama: Sangue Tradito
La scusa di quella giornata era il rilascio di un gladiatore dall'arena. Alle volte questi erano solo dei guerrieri che avevano deciso di fare dei duelli la loro ragion d'essere, ma altre volte erano criminali condannati a scontare la loro pena combattendo e quasi mai vedevano nuovamente l'esterno dell'arena.
Stavolta però il fato aveva deciso altrimenti. Un fortunato gladiatore, condannato a passare almeno altri dieci anni a combattere per il diletto del popolo, era stato inaspettatamente restituito alla civiltà.
La notizia aveva fatto il giro della città a velocità incredibile e tutti, giovani e vecchi, si erano ammassati all'ingresso dell'arena per scorgere chi fosse il fortunato. I mercanti avevano preparato le bancarelle con le leccornie da vendere ai passanti e gli strilloni già si preparavano a divulgare l'identità del fortunato non appena lo avessero scorto.
Quando il gladiatore fece il suo primo passo fuori dall'arena ci furono alcuni applausi, poi questi si calmarono e per un attimo sembrò che un tremendo gelo fosse sceso in quella calda giornata di sole. Nessuno festeggiava più, nessuno correva allegro per le strade; tutti immobili a fissare il volto del fortunato a cui era stata concessa la libertà. Un fortunato che forse ai più non piaceva per niente.
Garreth Istvan Eldren camminava con decisione attraverso la folla che gli lasciava spazio mentre si allontanava dall'arena. Era storia recente la sua, poiché solamente quattro anni prima aveva assassinato il fratello per assicurarsi la discendenza del proprio casato, ma la testimonianza della sorella minore lo aveva incastrato condannandolo per omicidio.
Sfortunatamente gli assassini non riscuotevano molto successo e ben presto la folla cominciò a fischiare e urlare contro Garreth. Se ci fossero stati pomodori marci o altra verdura da buttare forse qualcuno si sarebbe anche arrischiato a scagliargliela contro, ma i mercanti avevano ai loro carretti solo i prodotti migliori, e si affrettarono a rimetterli nelle ceste prima che qualcuno afferrasse qualcosa senza guardare.
Ben presto lo sdegno della folla si diresse verso l'arena e chi la gestiva, chiedendo a gran voce come mai un assassino fosse stato rimesso in libertà. Le risposte degli attendenti erano secche e lapidarie: quell'uomo aveva scontato la sua pena, pertanto era libero. Altre voci si unirono al coro chiedendo ulteriori spiegazioni, e ben presto fu fatta schierare la milizia cittadina per evitare una sommossa.
I toni si calmarono e l'attenzione ritornò su Garreth che però era scomparso. Semplicemente aveva continuato per la sua strada ormai libero dai vincoli che aveva con l'arena e libero di continuare la sua vita.
Tra la folla però c'erano degli occhi che non si erano mai distolti da Garreth e che avevano visto la direzione in cui era andato. Forse c'era ancora qualcuno che ci teneva a lui in quella città, o che lo temeva al pari di altri.
Garreth aveva fatto in modo di far circolare la voce nei giorni seguenti. Cercava persone per un lavoro non del tutto regolare, persone in grado di svolgerlo a fatti e non solo a parole. Aveva già rimandato a casa un paio di mascalzoni che si credevano chissà chi, uno dei due senza una mano. Non intendeva perdere tempo anche perché la voce del suo rilascio si era già sparsa a macchia d'olio e non ci sarebbe voluto molto prima che suo padre cominciasse a barricarsi in casa.
Che lo facesse pure, dopotutto non sarebbe stato un problema sfondare la porta principale e far fuori l'inutile servitù. Forse Thyra e Yllana avrebbero cercato di fermarlo, ma erano solo delle ragazzine e sarebbero andate al tappeto velocemente. Poi si sarebbe trovato davanti a suo padre e allora niente gli avrebbe tolto la sua vendetta!
Quello sarebbe stato il ragionamento di uno stolto, e Garrth non era stupido, anzi sapeva perfettamente che suo padre non sarebbe di certo rimasto ad aspettarlo sull'uscio; e proprio per quel motivo aveva escogitato quel piano, piano per cui gli servivano due volontari dalle mani veloci e privi di scrupoli.
Uno lo aveva conosciuto nell'arena, e gli aveva fatto pervenire un messaggio prima di lasciarsi alle spalle il suo passato da gladiatore, e gli altri li stava cercando tra i malviventi e avventurieri di dubbia legalità a Niethlung e Haven tramite il passaparola.
Alla taverna dell'Antico Pescatore attendeva i potenziali clienti, aveva dato istruzioni chiare per il passaparola, dovevano presentarsi solo alla sera quando la clientela della tutt'altro che rispettabile locanda era indaffarata e con la testa piena di vino. Non c'era un nome o un referente, ma solo la voce di una persona che cercava collaboratori per un lavoretto non proprio legale. Questo unito al fatto che l'Antico Pescatore si trovasse nei bassifondi di Niethlung la diceva lunga su quello che c'era da aspettarsi sul tipo di incarico.
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.C'è scritto livello 11 ma in realtà è a livello 10 in quanto 3 PA non sono stati spesi.Portfolio
Nome pg: Ukon Rejus
Livello: 11
Potenza: 10
Vita: 250
Chakra: 280GOLD: 2475 G
Exp accumulata: 15 exp
PA disponibili: 3 PA
PA spesi: 34 PA
Professione: Cacciatore
Livello: 0
PP: 6Discipline e Arti segrete
Armi Pesanti
Elemento: Aria
Armi BiancheArte PuraRubanimeTalenti speciali
Basic MedicineInventarioArmi e Armature
Arma Pesante - Classe I [Danno 40]
Scudo - Classe I [Blocca 50]
Armatura Pesante - Classe II [Blocca 50]
Corazza dell'Avventuriero [Blocca 20]Oggetti consumabili
1x Essenza di AmaryllisOggetti speciali
x1 Turisaz [Runa]
x1 Drop Ferale (Pelle di Lupastrello)
x2 Drop Ferale (Ossa di Bufalo delle Nevi)
x8 Drop Alchemico (Enchanted Steel Dust)TalentiArmi Pesanti [Rank 3] SPOILER (clicca per visualizzare)Rank 1
Passive: Armi Pesanti I
Passive: Armature Pesanti I
Passive: Heavy Metal
Passive: Balance
Action: Charge!
Action: Opportunity Swing
Skill: Stomping Assault
Skill: Swipe Away
Rank 2
Passive: Armi Pesanti II
Passive: Armature Pesanti II
Action: Parata Pesante
Passive: Paradigm Shift
Stance: Armored Guard
Action: Brawl
Skill: Death Edge
Skill: Decimate
Rank 3
Passive: Armi Pesanti III
Passive: Armature Pesanti III
Skill: Will to Fight
Passive: One-hand Grip
Skill: Devastating BlowElemento: Aria [Rank 2] SPOILER (clicca per visualizzare)Rank 1
Passive: Airbending
Passive: Feather Fall
Passive: Chakra +
Skill: Wind Scythe
Skill: Snipe
Skill: Leap
Rank 2
Aura: Go with the flow
Skill: Wind Change
Skill: Wind ExtensionArmi Bianche [Rank 2] SPOILER (clicca per visualizzare)Rank 1
Passive: Armi Bianche I
Passive: Armature Leggere II
Passive: Swordman
Action: Unfold
Passive: Crescent Striker
Passive: Scudi I
Action: Parata con Scudo
Action: Shield Bash
Rank 2
Passive: Armi Bianche II
Passive: Armature Leggere III
Passive: Silver Blade *
Action: Parata con Armi Bianche
Stance: BastionDisciplina [Bloccata] SPOILER (clicca per visualizzare)NessunoArte PuraRubanime [Rank 3]SPOILER (clicca per visualizzare)Aura: Chakra Absorbtion
Passive: Chakra Capacitator
Skill: Draining Wave
Skill: Chakra Release
Skill: Soul Surge
Skill: Drain Shield
Skill: Chakra Link
Passive: Draining Touch
Passive: Soulstealer Training
Passive: Soul Reaper
Passive: Body Soul
Skill: Drain Explosion
Skill: Obliterate
Skill: Void ExplosionMeritiVaygr Ostile [Impero] SPOILER (clicca per visualizzare)Vaygr Ostile [Impero]
Dato il comportamento ostile e pericoloso constatato direttamente da un generale dell'Impero, una descrizione fisica di Ukon è stata diramata nelle principali città sotto il controllo dell'impero. Il Vaygr è stato identificato come estremamente ostile e l'ordine è quello di arresto immediato se sorpreso in territorio imperiale.
Nelle città di Neagora, Aethernia, Estheltia, Louyhong e Florentia farsi vedere in pubblico potrebbe comportare l'immediato intervento delle milizie di guardia dell'impero.
Anima dell'AnticoSPOILER (clicca per visualizzare)In seguito agli incredibili avvenimenti vissuti durante la visita al Museo delle Scienze e delle Storie di Neagora, il personaggio si sente cambiato nel profondo avvertendo qualcosa di diverso nel proprio animo. Guardandosi allo specchio potrà scorgere di tanto in tanto e in maniera incontrollata un bagliore dorato in fondo all'iride accendersi flebilmente e poi spegnersi dopo qualche istante. Questa condizione potrebbe ripresentarsi in pubblico senza possibilità di nasconderlo. Inoltre il personaggio proverà l'insistente sensazione di essere seguito da qualcuno, specie in luoghi aperti e affollati.
Ottiene infine il seguente talento:CITAZIONEPassive: Foresight
I sogni del personaggio sono compromessi, vivendo scene di luohi e volti sconosciuti come appartenenti ad un altra epoca. Potrebbero essere ricorrenti le figure di grossi draghi. Quando si è svegli diventano sporadici episodi di dejavu e vera e proprie premonizioni, solitamente di fatti di lieve importanza predetti di qualche minuto.
In ruolate masterate (anche ufficiali) è possibile far uso di questa specie di chiaroveggenza acquisita per avere una visione a breve termine di ciò che accadrà nell'immediato futuro. Sta al master stabilire la natura della visione e all'utilizzatore richiederla al momento giusto. E' qualcosa di completamente incontrollabile per cui potrebbe rivelare un evento futuro privo di alcuna rilevanza.
Insegnamenti di un RinnegatoSPOILER (clicca per visualizzare)L'Arte Pura appresa da Ukon durante il suo incontro con Roy Xing differisce da quella degli altri adepti di questa pratica poiché gli insegnamenti di quest'ultimo sono quelli di un rinnegato, ovvero colui che ha rifiutato le dottrine dei maestri Ren Shal. Non usa il suo potere per debilitare e graziare, ma per uccidere in modo più subdolo e letale.
Se Ukon dovesse usare i talenti dell'Arte Pura in presenza di altri adepti, questi percepirebbero immediatamente di trovarsi davanti ad un rinnegato e reagirebbero in maniera ostile.
Reazione dei PG a loro discrezione.
Reazione dei PNG a discrezione del Master (se presente).
TALENTI COLLATERALISPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONEAction: First Aid
[Rapido]
Agisce tempestivamente su di una ferita personale o di un alleato. Uno STATUS a scelta viene rimosso al turno successivo. Funziona su BLEED e CRIPPLE. Rimuove una sola istanza in caso di istanze multiple.CITAZIONEAction: Gift of Necropolis
[Gratuita]
La sensazione di gelo interiore provata dal momento in cui siete stati tratti in salvo dalla valanga non vi ha mai abbandonato, nemmeno dopo aver abbandonato i ghiacciai di Vaygrjord. Il gelo sembra acuirsi nei momenti di spossatezza fisica o di estremo affaticamento.
Se la Vita scende sotto il 20%, si recupera la propria Vita fino ad avere di nuovo il 30% durante il prossimo recupero.
[Questo talento è monouso. Va eliminato dalla scheda non appena utilizzato.]Cronologia
Edited by mrxxx - 21/5/2018, 19:22. -
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La ragazza si tirò su, alzandosi su quella bagnarola che il capitano osava chiamare nave. Era stato un viaggio lungo ed estenuante e la compagnia di quei quattro marinai viscidi e dal tanfo nauseabondo non aveva allietato il tutto. Un paio avevano avutro addirittura la faccia tosta di "provarci" con lagiovane. Il risultato? Scottature di secondo grando su metà del corpo e vestiti anneriti. Temendo che potesse mandare a picco la "barca" tutta da sola l'avevano lasciata in pace, dandosi al fantomatico gioco dei dadi. C'era gente che aveva perso tutto a quelle scommesse, perfino l'anima.
Ma cosa faceva una Temoriana dalle parti di Niethlung vi chiederete voi? Per Lilith non era strano vagare per tutto il continente e non, era abituata a lasciarsi dietro qualsiasi cosa di cui non avesse bisogno per partire alla volta di nuovi obiettivi. Come voi non potete ancora sapere, però, la sua missione necessitava di uno spostamento continuo in quanto dipendente da creature ambigue avvistate di rado, animali quasi mitologici che dovevano "venire in possesso " della Piromante. Poco importava che li carbonizzasse prima, c'erano modi per recuperarne l'essenza di cui quasi nessuno era a conoscenza.
Ad ogni modo, era arrivata a terra. Si scgranchì gli arti, scendendo dalla passerella logora e poi sul molo. Fece un cenno stanco al capitano, alzando la mano e lanciandogli un piccolo sacchetto con qualche momenta dentro: tutto aveva un prezzo e fino a che si trattava di soldi tutto era fattibile.
Secondo le sue fonti, il prossimo obiettivo si doveva trovare in città. E no, non sto parlando del mostro mitologico, bensì delle INFORMAZIONI che riguardano il suddetto. Sarebbe stato tutto più semplice se ogni volta la caccia si fosse conclusa come nelle Miniere di Ryuga, con l'essere che semplòicemente sbuca da dietro l'angolo. Ma il più delle volte si trattava di un lavoro lungo ed estenuante, fatto di innumerevoli vicoli ciechi e fallimenti continui.
Ciònonostante era ancora lì, pronta a mettersi in gioco. I suoi modi altamente caotici e distruttivi le tornavano utili quando si trovava in difficoltà, aprendole strade che sembravano invalicabili. E, come aveva fatto innumerevoli volte in precedenza, cominciò a "interrogare" i tipi loschi che si aggiravano nei sobborghi poco raccomandabili della città. Vi assicuro che quando si minaccia qualcuno di carbonizzarlo all'istante, dopo avergli ustionato il braccio, questi diventa sempre molto loquace.
L'unica pista che sembrava interessante era quella di un "tipo" che aveva un lavoro delicato da svolgere. Forse aveva a che fare con quella che cercava Lilith, forse no. Dare un'occhiata non avrebbe fatto male a nessuno.
"L'appuntamento" era in una vecchia locanda diroccata chiamata L'Antico Pescatore. Entrò tranquilla, spalancando la porta. L'odore di alcon e il lezzo che emanavano i brutti ceffi la fecero rabbrividire per un attimo. Non era paura, ma vero e proprio ribrezzo.
Edited by ~ y a s u - 18/3/2018, 10:06. -
.Una Lama nel Buio
Ciclo di trama: Sangue TraditoQuella sera all'Antico Pescatore le cose sembravano andare per le lunghe per chi era arrivato fin lì in cerca di lavoro. Normalmente ci si sarebbe aspettati di veder comparire il committente da un momento all'altro, invece per parecchio tempo non accadde assolutamente nulla.
Il posto non era dei migliori, la birra era discreta e il cibo appena sufficiente; la clientela era il fiore all'occhiello della struttura: ricercati, malviventi di ogni genere, i più senza un soldo e intenti a importunare chi varcava la soglia cercando solo il calore del cibo e dell'alcol. Magari alcuni si sarebbero avventurati vicino a Ukon o Lilith, o forse no scorgendo la loro possibile irritazione e propensione alla violenza. In ogni caso per parecchio tempo non sarebbe accaduto nulla di degno di nota.
Quando forse esasperati e convinti di essere finiti nel luogo sbagliato vi sareste rassegnati all'inevitabilità che quella sera non avreste cavato ragno dal buco un improvviso trambusto avrebbe attirato la vostra attenzione e rinfrancato le vostre aspettative sulla serata.
Da una saletta laterale un avventore arrivò letteralmente volando e terminò la sua parabola discendente proprio su un tavolo della sala principale causando una cascata di improperi e armi che saltavano rapidamente alle mani. Con calma dall'altra sala arrivò anche chi aveva scagliato l'uomo in quel modo.
L'oste da dietro il bancone si limitò a inveire verso Garreth e dirgli di non fare più danni di quanti non potesse permettersi di pagare, ma non ci pensò nemmeno a lasciare la sicurezza del suo rifugio per fronteggiare il Cavaliere Nero o accompagnarlo alla porta. Quell'uomo si era fatto un nome che incuteva un certo rispetto e timore.
Garreth diede una rapida occhiata nella sala osservando i presenti e deducendo mentalmente quali potessero essere quelli giunti fin lì per prendere parte al suo incarico. Tutti potenzialmente, a fatti solo un paio. Doveva trovare un modo per selezionare rapidamente le persone adatte a quel lavoro senza perdere altro tempo.
Improvvisamente notò Ukon nella sala e gli ritornò in mente il loro scontro nell'arena. Era un gladiatore e anche piuttosto noto per la sua brutalità,
il suo nome aveva serpeggiato per più di qualche tempo sulle bocche degli avventori; forse poteva usarlo per snellire la selezione.
- Chi mi porterà la testa di quell'uomo, sarà immediatamente assunto per l'incarico. - disse tenendo lo sguardo fisso sull'imponente pelatone.
- E riceverà una parte del compenso in anticipo. -
Il gelo serpeggiò tra la folla. Alcuni si alzarono quasi intenzionati a combattere, ma poi si avviarono barcollanti verso l'uscita evidentemente troppo pieni d'alcol anche solo per poter comprendere ciò che stava accadendo attorno a loro.
Altri sguainarono timidamente le spade o i coltelli, ma dopo aver scrutato meglio il bersaglio si defilarono al pari degli ubriachi. In men che non si dica,
tra improperi e sguardi in tralice, la stanza si svuotò lasciando così davanti a Garreth pochi possibili candidati.
L'oste sbuffò, ma non disse nulla, contento che almeno tutto quel chiasso non fosse ancora sfociato in una rissa, ma si appoggiò al bancone e osservò con interesse la scena.
Nonostante l'aspetto trasandato dell'equipaggiamento aveva la barba curata e poche cicatrici sul volto, segno che dopotutto non doveva essere un cattivo combattente.
- Sei serio? - chiese guardando prima Garreth e poi Ukon. - Chi potrebbe seriamente pensare di poter abbattere quella furia? Se non hai intenzione di pagare per il lavoro è meglio che tu lo dica subito e senza girarci troppo attorno. - disse con voce roca.
A quelle parole il ghigno di Garreth si fece più ampio che mai. Era perfetto, dopotutto gli bastavano due persone per quel lavoro e aveva entrambe davanti a sé. Forse sarebbe bastato anche il pelatone da solo a garantirgli la possibilità di successo, ma preferiva essere sicuro di farcela piuttosto che lanciarsi in un'impresa in balia del caos.
- Come ti chiami? -
- Orthos. -
Garreth stava già per sancire l'inizio delle trattative quando notò un'altra persona nella sala. Era una ragazza, piuttosto giovane e avvenente per stare in un luogo come quello, ma il fatto strano era che era rimasta lì fino ad ora nonostante il caos che era scoppiato. Era interessata al lavoro anche lei? Così però i numeri diventavano eccessivi: tre persone sarebbero state troppe. Una andava eliminata.
Non era solito considerare le ragazze per quel genere di lavori, ma se quella tipa era riuscita a sopportare una serata in quella bettola senza farsi mettere le mani addosso o peggio meritava anche solo la sua considerazione.
- Bene, Orthos. - cominciò Garreth - Se sopravvivi, il lavoro è tuo. -
- Cosa? Se sopravvivo? - chiese sbigottito il guerriero.
Voltandosi notò oltre a Ukon la figura di Lilith e comprese che Garreth aveva spostato il bersaglio da Ukon a lui. Una vera scorrettezza, soprattutto considerato che si sarebbe dovuto misurare con quel gigante munito d'ascia di persona. Non sembrava intimorito dalla ragazza, ma il gladiatore era chiaro che lo mettesse a disagio.
- E che cazzo...sul serio? - sbottò riportando lo sguardo su Garreth che annuì serio. - Sono un mercenario non un gladiatore. - disse sputando a terra ai piedi dell'albino. - Me ne vado. -
Orthos si avviò rapidamente verso l'uscita mentre l'oste tirava un sospiro di sollievo per l'ennesima rissa evitata. Ea quasi giunto alla porta quando Garreth richiamò la sua attenzione parlando.
- Orthos Redmane, conosciuto con il nome di Cagnaccio. Pensi che qualcuno chiederà ancora i tuoi servigi sapendo che ti sei rifiutato di dimostrare la tua abilità come combattente? Che sei scappato con la coda tra le gambe al primo avviso di pericolo? Chi ti vorrà più assumere se queste parole cominciassero a circolare per tutta Niethlung? -
Sull'uscio, l'uomo esitò e si voltò per ribattere.
- Dimostrare la mia abilità in un duello mortale in cui non ho nessuna possibilità di vittoria? Preferisco l'onta al mio onore che perdere la vita. -
- Non mi sembra di aver detto che lo scontro debba essere all'ultimo sangue. - spiegò pacato Garreth. - Io non ti ucciderei mai, ma non posso certo garantire per loro. - proseguì divertito indicando Ukon e Lilith.
Nuovamente Orthos esitò, ma infine prese una decisione.
- Al diavolo Garreth Eldren, se ci rivedremo la mia lama assaggerà il tuo sporco sangue. - e con quelle parole varcò definitivamente la porta lasciandosi alle spalle la locanda e quella assurda serata.
Garreth rimase per qualche istante interdetto, scioccato da quel risultato. Non si era certo aspettato di vedere Orthos filarsela in quel modo, ma almeno gli aveva agevolato il processo di selezione, dato che ora restavano solamente due persone davanti a lui ed era proprio di due persone di cui aveva bisogno.
Si avvicinò a Ukon e gli tese la mano.
- Non ho dimenticato il nostro accordo. - lo rassicurò. - Se sei qui, deduco tu abbia sentito le voci che ho messo in giro. - fece poi cenno a Lilith di avvicinarsi.
- Spero che non siate persone troppo oneste o che vi lasciate frenare da inutili vincoli morali. La paga è buona, ma il lavoro è tutt'altro che legale. - attese di avere l'attenzione dei due prima di proseguire.
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Entrò, facendo buon viso a cattivo gioco. L'ambiente era semplicemente deprimente, proprio come ci si poteva aspettare da una delòle tante bettole dei bassifondi. Si guardò intorno senza notare alcunchè di "sospetto" o che comunque potesse stuzzicare la curiosità. Sospirò, ritirandosi in uno degli angoli più bui e lontano da quegli individui decisamente poco raccomandabili. Qualcuno fece pure cenno di avvicinarsi ma fu prontamente stroncato dallo sguardo fermo e serio della ragazza, iridi incandescenti che incutevano un timore recondito e primordiale. Non voleva ancora tirare su un polverone, anche se l'idea di accendere un barbeque in quel posto dimenticato da ogni dio l'aveva stuzzicata non appena attraversato l'uscio. Ogni cosa a suo tempo. ~~~
Un tonfo sordo la risvegliò da suo pensiero. Alzò la testa istintivamente, cercando l'origine di quel rumore. Poco lontano da lei c'era un tavolo letteralmente devastato con un povero disgraziato piegato a terra, evidentemente "lanciato" da qualcuno. Sorrise, unendo le mani e sgranchiendosi le nocche.
~ Bene, si fa a botte!
Era stata fin troppo ferma per i suoi gusti. Già pronta a menare le mani, però, il suo entusiasmo venne interrotto dall'immobilità dei presenti. Da una stanzina laterale uscì un tipo dallo sguardo vissuto, busto in cuoio e capelli bianchi. Un bell'uomo, senz'altro. Ora questo si che avrebbe incuriosito la Piromante.
Si capiva che era lui il "mandante" di quell'incarico poco lecito, o se non altro chi ne faceva le veci. Indicò un ammasso di muscoli seduto al bancone: il classico maiale dalla testa spelata e i modi di fare di un orso.
~ Chi mi porterà la testa di quell'uomo, sarà immediatamente assunto per l'incarico.
Uh, interessante. Davvero.
~ E riceverà una parte del compenso in anticipo.
Troppo facile così. La donna si portò in avanti, alzando le spalle. Dopotutto doveva solo carbonizzare una testa pelata, cosa in cui ormai era diventata modestamente brava. Nessun'altro si mosse però. Era tutti impietriti, come se quell'uomo davanti a loro fosse una specie di mostro spuntanto da chissà quale buco degli inferi. Con un sopracciglio alzato cercò di capire cosa stava succedendo. Subito un altro "mercenario", per così dire, prese la parola. Un tale Orthos. La scenetta che ne seguì fu semplicemente squisita: tutti quanti che se la davano a gambe come se rimanere lì significasse firmare la propria condanna a morte. Orthos le passò vicino, digrigando i denti. La rossa sorrise, la smorfia leggermente visibile. A quanto pare nessuno era così fuori di testa da mettersi contro quell'energumeno. O se non altro, nessun UOMO.
Parlando del diavolo, eccolo che prese la parola. Sfacciato, sbruffone e sessista come pochi a questo mondo.
~ Questa qui è solo buona per qualche scopata, te lo dico io.
Uh, che figata. Le era bastata una frase per inquadrare la tipologia di @uomo@ che si trovava di fronte. Scosse la testa, avvicinandosi a lui ed il bancone.
~ Quali sono le tue specialità?
Scivolò sul legno consumato, avvicinandosi di lato ad Ukon con fare sensuale.
~ Le mie specialità dici? Ah!
Portò le labbra rosse vicino all'orecchio del suo itnerlocutore, sussurrando con calma e veemenza.
~ Conosco i tipi come te. Tutti belli, forti e virili...
La mano le scivolò sul pettò gonfio del pelato fino ad arrivare all'altezza del ventre.
~ ... e poi, quando vi trovate nella situazione ideale...
L'arto scivolo sui pantaloni, accarezzando il tessuto logoro.
~ ... non avete le PALLE per finire cosa avete cominciato
Nel momento in cui proferì tali parole alzò il tono della voce oltre ad afferrare saldamente lo scotro dell'altro. La presa era ferma e salda, ma quello che doveva preoccupare il Vagyr non era l'esigua forza della bella Lilith. No, tutt'altro. In un paio di secondi avrebbe potuto constatare come la temperatura nel basso ventre stesse raggiungendo gradi leggeremente elevati. E no, non si trattava di effusioni amorose.CITAZIONEPassive: Flame Control
E' possibile, con una quantità infinitesimale di Chakra, emettere delle piccole fiamme da una qualsiasi estremità del corpo. L'utilizzatore è in grado di resistere a lungo anche ad alte temperature, restando illeso, ad esempio, in una stanza incendiata.
Proverà comunque dolore nel toccare le fiamme direttamente.
~ Per tornare alla tua domanda, pelato dei miei COGLIONI
Strinse ancora, lasciando la temperatura aumentare
~ Diciamo solo che sono una tipa CALIENTE. Comprende?
La mezza smorfia tornò a comparire sul volto. Succedeva quando si divertiva.
Continuando a fissarlo dritto negli occhi mollò il membro di Ukon, alzando il mento allo stesso tempo. Se cercava qualcuno con cui tirare su rissa, beh, l'aveva trovato.
Si voltò infine verso il Bianco, a metà fra lo spazientita e l'appagata.
~ Quindi? Quale sarebbe questo famigerato "compito" infame?
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.Una Lama nel Buio
Ciclo di trama: Sangue Tradito
Nella vita però non sempre si poteva risolvere tutto a colpi d'ascia, per quanto quello fosse ancora un metodo apprezzato ed efficace, e una persona svelta d'intelletto come quella ragazza faceva proprio al caso di Garreth.
Tuttavia quando Ukon si rimise in piedi e afferrò la propria arma per avvicinarla al volto della sconosciuta l'albino si sentì in dovere di intervenire prima che la situazione potesse sfociare in qualcosa di molto brutto, o molto bello a seconda delle circostanze.
- La sua sola presenza in questo luogo dimostra che non è una persona qualunque, e a giudicare da come ti ha trattato direi che è più che qualificata per il lavoro. - disse osservando per bene la ragazza.
Con calma si accomodò su una sedia libera nel tavolo vicino e invitò gli altri a fare altrettanto. Con un gesto della mano richiamò l'attenzione dell'oste, che timidamente si avvicinò e prese la comanda senza obiettare, forse sperando che il grosso dei problemi per quella serata fosse finito.
- Conosco già il qui presente Ukon perché abbiamo avuto modo di incrociare le armi in precedenza, mentre di te non so nulla se non che sei spavalda e in cerca di un guadagno facile. - disse poi rivolgendosi alla ragazza dai capelli rossi. - Non mi interessa sapere chi sei, da dove vieni o quale sia il tuo passato... - precisò prima che lei potesse dire alcunché. - ...mi basta avere un nome con cui chiamarti e sapere che cosa sai fare; oltre a mettere in ginocchio gli uomini. -
Avrebbe atteso una risposta sorseggiando la birra che nel frattempo l'oste avrebbe portato al tavolo assieme ad altre due, una per il nordico e l'altra per la ragazza. Poi, finalmente, avrebbe scoperto le carte riguardo al tipo di lavoro che avrebbe coinvolto sé stesso e quei due.
Ricapitolò brevemente chi era e che cosa gli era accaduto: Garreth Istvan Eldren, ex nobile di Niethlung diseredato per l'omicidio del fratello e condannato all'esilio; ora intendeva riprendersi il proprio casato e la propria eredità. Sorvolò sul come e perché aveva ucciso Kyrill, a quei due non doveva importare, quanto sapere che se collaboravano con lui avrebbero avuto gli occhi della nobiltà e delle guardie della città puntati addosso, ma se tutto fosse andato per il verso giusto avrebbero avuto notevoli benefici.
- Per quanto mi piacerebbe sfondare la porta di casa e tagliare la testa a mio padre con questa stessa spada, temo che sarebbe il primo passo verso il fallimento del mio piano. - disse concludendo il racconto. - Non si tratterà di omicidio, per il momento; ma solamente di furto. -
Proseguì poi spiegando come intendesse agire. Prima del suo esilio aveva scoperto che il padre era si un nobile, ma gran parte della sua ricchezza proveniva dalla fortuna accumulata gestendo una serie di negozi che trattavano merci esotiche e rare, oltre che una serie di commerci fiorenti con l'Impero. Colpire quei negozi rubando merci e rivendendole al mercato nero avrebbe dato una battuta d'arresto alle sue entrate, costringendolo a concentrarsi su quell'aspetto e trascurando quindi la protezione nella propria casa; in alternativa sarebbe stato possibile cercare di dirottare e rubare uno dei convogli o navi diretti verso l'Impero. In quel caso l'effetto sarebbe stato simile, ma con una risonanza maggiore e la quantità di guardie sulle loro tracce sarebbero aumentate a dismisura. Entrambe erano scelte valide e fattibili, ma presentavano rischi diversi.
- Se dovessimo scegliere di saccheggiare i negozi gestiti da mio padre ci troveremmo a dover affrontare solo i suoi uomini, mercenari preparati al combattimento, mentre se dovessimo optare per fermare i convogli in quel caso ci andrebbe di mezzo anche la guardia cittadina e qualche soldato imperiale. - spiegò infine.
Lo scopo dell'incarico era sostanzialmente indebolire le finanze del casato Eldren in modo che quando Garreth avesse pianificato l'assalto fosse il più sguarnito possibile, o con fondi insufficienti per garantirsi una scorta d'élite.
- Potremmo anche provare a fare entrambe le cose, ma questo significherebbe dividerci e abbasseremmo notevolmente il nostro tasso di successo. - concluse infine.
Sembrava ponderare la situazione a fondo, non voleva agire d'impulso e se aveste avuto domande da porgli questo sarebbe stato il momento ideale,
o per provare a convincerlo a seguire una strada diversa o dare la vostra opinione.
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Il pelatone cercò di tenere duro e far buon viso a cattivo gioco, riuscendoci in parte. La ragazza sghignazzo col filo dell'ascia sul collo, avvicinandosi e lasciando che il freddo metallo le toccasse la giugulare.
~ Quando vuoi, tesoro!
Dire che gli animi si stavano scaldanmdo era un eufemismo. E la smorfia di gusto e piacere sul viso della rossa non lasciavamo presagire nulla di buono. Di lì a poco quel buco di posto sarebbe potuto tranquillamente essere ridotto in cenere.
Ad interrompere il tutto, però, fu Garreth.
~ La sua sola presenza in questo luogo dimostra che non è una persona qualunque, e a giudicare da come ti ha trattato direi che è più che qualificata per il lavoro.
Si girò verso di lui, con lo sguardo spavaldo di chi non teme ripercussioni. Non aggiunse nulla se non un cenno del capo, i denti bianchi stretti.
Si appoggiò al bancone, rimanendo in piedi di fronte al tavolo, le braccia conserte. Non le era mai piaciuto restare con le mani in mano e meno tempo passava seduta e meglio era.
L'albino continuò.
~ Conosco già il qui presente Ukon perché abbiamo avuto modo di incrociare le armi in precedenza, mentre di te non so nulla se non che sei spavalda e in cerca di un guadagno facile
~ Non mi interessa sapere chi sei, da dove vieni o quale sia il tuo passato, mi basta avere un nome con cui chiamarti e sapere che cosa sai fare; oltre a mettere in ginocchio gli uomini.
~ Spavaldo è chi non conclude un cazzo. Stai per caso insinuando questo?
Sapete, alla ragazza non gliene fregava niente di chi aveva davanti. Poteva essere anche il gladiatore più famoso del continente, lei gli avrebbe dato contro senza pensarci minimamente.
Ghignò, lasciando la domanda in sospeso. Non le interessava la risposta, ovviamente. Era solo un modo per attaccare rissa. Voltò lo sguardo verso l'altro energumeno, godendo un pò nel vederlo ancora sofferente.
~ Quindi sto stronzo si chiama Ukon. Buono a sapersi.
Tornò sul mandante.
~ Rose. Burning Rose. Non ti serve sapere altro...
Si piegò leggermente, alzando il dito medio. Una fiammella divampò all'improvviso, avvolgendo il polpastrello ma senza danneggiare la piromante.
~ ... se non che io le cose le BRUCIO. Vero Ukon?
Scoppiò in una mezza risata ripensando alla scenetta di poco prima. Se il Vagyr era stronzo, lei di sicuro non gli stava tanto lontano.
L'albino si presentò, spiegando il "lavoro che dovevano affrontare. Tante parole, tanti sentimentalismi. Per poco Lilith non si appisolò dietro a tutti quei discorsi.
Quando ebbe finito fu la prima a prendere la parola, fregandosene altamente del Vagyr e ignorandolo beatamente.
~ Non mi frega un cazzo di cosa scegliere. Tu indichi cosa vuoi carbonizzato e io te lo riduco in polvere. Chiaro, semplice e conciso.
Sghignazzò. Effettivamente era la pura e semplice verità: non era portata per congegnare piani particolari, seguiva unicamente quello che le diceva il proprio istinto. Come stringere le palle ad una montagna di muscoli pelata, ad esempio.
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.Una Lama nel Buio
Ciclo di trama: Sangue TraditoGarreth ascoltò le parole che la ragazza gli rivolse senza il minimo rispetto, ma non disse nulla limitandosi a squadrarla da capo a piedi. Era solo una pedina dopotutto, poteva anche fare la voce grossa ora, ma sarebbe stata così spavalda anche davanti al pericolo di morte?
Nessuno le avrebbe guardato le spalle in quel lavoro. Garreth cercava persone in grado di muoversi in autonomia e che non dovessero dipendere direttamente da lui. Non aveva dubbi che Ukon fosse quel tipo di guerriero, dopotutto glie lo aveva dimostrato in prima persona nell'arena; ma quella ragazza? Forse avrebbe dovuto chiarirle un attimo la situazione.
Prima che potesse dire qualcosa però intervenne il pelatone dicendo che avrebbero attaccato la nave in modo da provare il valore della ragazza direttamente sul campo e se le sue aspettative fossero state deluse l'avrebbe semplicemente abbandonata al suo destino. Decisamente quei due sembravano cane e gatto da come continuavano a lanciarsi delle frecciatine.
Tuttavia le ultime domande di Ukon avevano senso e Garreth ci rifletté un attimo facendo mente locale dei dati che aveva raccolto nei giorni scorsi con le sue spie.
- I marinai non costituiscono un problema, non cercheranno di intralciarci se agiremo con il favore delle tenebre. - disse ricordando che davanti a un sacchetto di monete tintinnanti chiunque poteva voltarsi dall'altra parte. - Se decidiamo di colpire le navi al porto dovremo aspettarci una discreta resistenza armata da parte della milizia cittadina e dell'Impero. -
Spiegò che le navi di suo padre erano sorvegliate costantemente da almeno quattro guardie cittadine, due a terra e due sul ponte. Non aveva informazioni riguardo quante persone potessero esserci sotto coperta, ma non escludeva potessero esserci almeno altri quattro o cinque miliziani imperiali a bordo o sul molo.
Attaccare senza un piano preciso sarebbe stato un suicidio e Garreth non aveva la minima intenzione di fallire perché una voleva incendiare le cose per puro divertimento e l'altro non vedeva l'ora di spaccare delle teste imperiali per vendetta. In quel gioco loro erano le pedine e lui il burattinaio; gli avrebbero obbedito, o li avrebbe abbandonati al loro destino.
- Attaccare le navi causerebbe di certo un danno maggiore alle finanze del casato Eldren che non semplicemente saccheggiare i negozi di mio padre, ma correremo anche più rischi. - disse infine quasi prendendo seriamente la proposta di Ukon.
Non era impossibile mettere in atto un piano che prevedesse l'affondamento di una o più navi dirette all'Impero, ma avrebbero dovuto agire in modo deciso e lasciarsi ogni dubbio e scrupolo alle spalle. Non poteva permettersi che ripensamenti improvvisi compromettessero la riuscita del piano.
Avrebbe dovuto organizzare il tutto nei minimi dettagli, e questo gli avrebbe preso del tempo, ma prima di tutto voleva chiarire alcune cose con quei due prima che quello pseudo litigio degenerasse in qualcosa di peggiore.
- Se pensate di potercela fare allora attaccheremo le navi. - disse infine cercando lo sguardo di entrambi. - Non ho intenzione di guardare le spalle a nessuno, né perdere tempo a ricucire le vostre ferite. Seguiremo un piano adatto e ogiuno avrà un compito ben preciso; se vostri eventuali colpi di testa vi porteranno con un piede nella fossa, io non sarò lì a tirarvi fuori, dovrete cavarvela da soli. Chiaro? -
Quella sarebbe stata l'ultima occasione per chiedere ulteriori informazioni o eventualmente scegliere un obiettivo diverso se le parole di Garreth vi avessero messo davanti al tarlo del dubbio. Certamente saccheggiare i negozi di Istvan Eldren sarebbe stato meno rischioso per la vostra incolumità e sareste comunque stati pagati al termine del lavoro. Meglio avere la vita e l'oro, che perdere l'una e anche l'altra cosa.
In ogni caso a voi spettava l'ultima parola. Garreth avrebbe risposto a eventuali domande, e vi avrebbe congedati dicendo che si sarebbe fatto vivo lui una volta che il piano fosse stato pronto.
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~ Magari, almeno così mi divertirei un pò anche io! Solo che dubito ci sia qualcuno all'altezza del compito.
La risposta fu chiara e semplice, come se non ci fosse nulla di puù vero a quersto mondo.
~ Anche se penso che come "merce di scambio" varrebbero di più le palle di un certo gladiatore che ha cominciato a farsi un nome in questo ultimo periodo piuttosto che una "povera ragazza indifesa".
Enfasi brutale sulle ultime parole.
~ Mi offro io di procucargliele. Tanto anche se sono un pò annerite nessuno se ne accorge.
Ghignò ancora, immaginandosi la scena. Un pò di sadismo era innato in lei, forse questo lo avrete capito ormai.
~ Venendo a discorsi più seri, ribadisco il concetto: tu mi dici cosa bruciare e io te lo carbonizzo. Se ti metti fra di me e il mio bersaglio, la cosa non è rilevante.
Si avvicinò al viso del bianco fissandolo dritto negli occhi.
~ Non c'è cifra d'oro al mondo che può appagare quella sensazione di distruzione che scatta quando infuria la battaglia. Quel fremito che ti spinge ad andare oltre, lasciando solo cenere dietro di te.
Si leccò le labbra, assaporando il sapore della terra e del legno bruciati.
~ E' per questo che viviamo, io e il coglione qua presente: pura e semplice smania di devastare qualcosa. Qualsiasi cosa. Con l'ascia...
Indicò l'arma di Ukon senza girarsi.
~... o col fuoco.
Portò la mano in avanti, "accendendola" letteralmente.
~ E se tu sei in grado di fornirci i mezzi per arrivare a questo...
Fece una pausa, aspettando che anche il Vagyr aggiungesse qualcosa.
~ ... non hai di che preoccuparti.
Sorrise spavalda. O forse no, era più un'azione inconscia di chi sa cosa vuole nella vita.
~ Quelle navi coleranno a picco, costi quel che costi!
Paroli grosse dalla rossa. Sarebbe morta in questa sua ennesima impresa? Molto probabilmente si. Sarebbe stata una morte glosriosa tinteggiata di fuoco e dal sapore di carne carbonizzata? Senza alcun dubbio.
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.Una Lama nel Buio
Ciclo di trama: Sangue Tradito
Forse per Ukon che aveva già dimestichezza con Niethlung il nome della bettola dei bassifondi situata poco lontano dal porto avrebbe fatto scattare un campanello nella sua mente; Lilith non avrebbe avuto difficoltà a chiedere che cosa fosse quel Barilotto Gonfio o dove si trovasse grazie le sue sopraffine arti diplomatiche fatte di fuoco e dolore.
Garreth vi avrebbe aspettato all'interno del locale scarno e popolato solo da marinai in licenza intenti a ubriacarsi o giocarsi qualche moneta ai dadi. Un cenno all'oste e il gruppo avrebbe avuto accesso alla strada sul retrobottega: un vicoletto tra gli alti edifici del porto che conduceva direttamente alle banchine.
Alcune casse con beni destinati al negozio rendevano individuare i tre all'interno del vicolo praticamente impossibile, nonostante delle voci provenienti dalla banchina poco più avanti indicassero la presenza di più di qualche persona. Una guardia cittadina, munita di lanterna sarebbe passata proprio davanti al vicolo, ma non avrebbe prestato attenzione a chi o cosa vi si celava, forse per via della tarda ora o dell'oscurità.
Garreth vi avrebbe fatto cenno di seguirlo più avanti, arrivando così abbastanza avanti da poter scorgere la banchina del porto e la nave ancorata lì vicino.
- Ecco il nostro bersaglio. - bisbigliò Garreth voltandosi verso i due guerrieri.
Spiegò che aveva indagato nei giorni scorsi per identificare la nave della flotta di suo padre con il carico diretto a Florentia. Secondo il suo informatore l'imbarcazione sarebbe salpata quella notte oppure il mattino seguente, dunque non aveva avuto modo di preparare un piano sicuro al cento per cento.
- Dovremo improvvisare. - disse. - Ammetto che mi sarei aspettato più Guardie Imperiali. Ne vedo solamente due, ma altre potrebbero essere sotto coperta. - concluse indicando due figure in armatura pesante ed elmo. Una era sulla banchina vicino a una delle passerelle che conduceva alla nave, l'altra sul ponte dell'imbarcazione.
Ricapitolò a favore dei due presenti lo scopo della loro missione: impedire che il carico raggiungesse la destinazione. Che affondassero o depredassero la nave era indifferente, l'importante era riuscire a impedire a quell'imbarcazione di arrivare a Florentia.
Stando a quanto gli informatori di Garreth gli avevano detto c'erano buone probabilità che la nave fosse sorvegliata da un Generale o comunque un guerriero imperiale di alto rango, tuttavia non era riuscito ad avere conferma della sua effettiva presenza. Potevano solo sperare che non fosse presente, o che fosse sotto coperta e ci rimanesse mentre la barca affondava.
- Non mi aspetto cautela da parte vistra, ma non possiamo nemmeno rischiare di movimentare troppe guardie cittadine. Se ci impiegheremo troppo tempo cominceranno ad arrivare i rinforzi e allora saremmo costretti a darci alla fuga. -
Garreth si sporse un po' dal vicolo per osservare la situazione. Le guardie cittadine non sembravano aver notato nulla di strano, e continuavano a pattugliare la banchina e la nave, discutendo tra loro o con i due imperiali presenti. Non si aspettavano di certo un assalto e ci avrebbero messo un po'di tempo a reagire.
Il metodo migliore per far affondare la nave era quello di darle fuoco, e in quel senso non poteva esserci aiutante migliore di Lilith, ma per farlo avrebbero dovuto salire a bordo. Scagliare qualche palla di fuoco dalla banchina non sarebbe stato sufficiente, quelle navi erano state costruite per resistere alle intemperie e alle bordate dei cannoni, ma il legno del ponte e degli alberi maestri non era cerato e più soggetto agli elementi.
Ritornò dai due e spiegò il piano: Lilith aveva il compito di salire a bordo e incendiare il ponte grazie ai suoi poteri, mentre Garreth e Ukon avrebbero tenuto a bada le guardie e gli imperiali cercando di attirare la loro attenzione in modo che la ragazza potesse concentrarsi sul suo compito.
- Se avete dubbi o qualche idea migliore, questo è il momento di parlare. -
Avrebbe atteso qualche istante, poi avrebbe estratto la sua spada per prepararsi a passare all'azione, dopo di voi ovviamente.MAPPA
Ogni quadrato vale 2.5 metri
Guardia 1 - [k1]
HP:???Guardia 2 - [k13]
HP: ???Guardia 3 - [i12]
HP:???Guardia 4 - [o10]
HP: ???Imperiale 1 - [k8]
HP: ???Imperiale 2 - [n7]
HP: ???
. -
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[RECUPERO->ATTACCO]
Mantra
Chakra +10
La ragazza lasciò parlare tranquillamente Garreth. Aveva già in mente cosa fare e per il momento non le serviva l'aiuto di nessuno.
Lanciò un'occhiata a Ukon, cercando di capire se avrebbe afferrato il piano. Nonostante fosse il classico vichingo tutto muscole e niente cervello, non era stupido. Ci sarebbe arrivato da solo.
Sghignazzò tornando a fissare in avanti e attivando il potere del vento.
[Lilith ~ Aura: Go With The Flow: ATTIVA]CITAZIONEAura: Go with the Flow
L'utilizzatore è in grado di utilizzare l'aria per facilitare i propri movimenti. Un movimento extra diventa gratuito x turno.
[Chakra: 10 x turno]
~ State pure qua a parlare, bamboccioni. Ci pensa la donna del gruppo a fare tutto, come sempre, tranquilli
Scosse la testa, abbasando la voce e passando fra i due.
~ Uomini... non capiscono un cazzo
Si portò in avanti, uscendo dal vicolo con nonchalance. Lanciò un'occhiata sulla sinistra cercando di capire se la guardia si fosse accorta della sua presenza.
[Lilith ~ Movimento Gratuito ~ 5 Metri][E2->G4]
Continuò ad avanzare con fare più deciso accentuando i movimenti del bacino. Il rumore dei tacchi si sentiva distintamente sulle pietre scure e non avrebbe tardato ad attirare l'attenzione degli imperiali che si trovavano diritti davanti a lei.
[Lilith ~ Movimento Extra ~ 5 Metri][G4->I6]
Col cappuccio tirato giù e un la lunga chioma rossa che adornava quel bel visino non potè che ammiccare in direzione dell'uomo sulla destra.
~ Salve ragazzi... Non vi sentite un pò soli in questa notte tranquilla?
Sorrise, acuta e sottile come un serpente. Portò la gamba destra leggermente avanti, facendo scoprire parte della coscia. La pelle chiara risplendeva al chiarore della luce fioca.
~ Se siete più di tre...
Fece finta di contare in quanti erano con lo sguardo. Come se non lo avesse già fatto almeno una decina di volte.
~ ...posso farvi un pò sconto
Tirò fuori la lingua, leccandosi le labbra e ammiccando ulteriormente.
Certo, saper fingersi una prostituta da quattro soldi non era fra le capacità di cui andava più fiera, ma a mali estremi, estremi rimedi. Se fosse riuscita a guadagnare un pò di tempo magari quei due testoni si sarebbero accorti del diversivo e avrebbero attaccato la guardia isolata. Questo avrebbe attirato l'attenzione almeno di un paio di commilitoni, kdando il tempo alla giovane di salire senza troppi intoppi sulla barca.
Ora stava a Ukon e Garreth. Dovevano solo fare quello che gli veniva meglio: pestare, o uccidere, qualcuno.
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