La Bestia

Autogestita per l'arte segreta

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  1. .Ryu.
     
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    Narrato Pensato Parlato
    Mr__Darkness_by_Mezamero


    Era una bellissima giornata.
    Akira si alzò dal letto euforico.
    Da subito ha capito che sarebbe stata una magnifica giornata.
    Ha dieci anni.
    Un vivace ragazzino con lungi capelli neri non molto differente dagli altri.
    Figlio unico, senza mamma, con un papà che faceva un lavoro spettacolare.
    Era il direttore di un circo ambulante, il Circo di Morias.
    Akira si diresse nella carovana/cucina dove l'aspettava la cuoca Mary, una donna grassottella e piccola di statura che gli faceva quasi da madre.
    Il bambino si appoggiò con le braccia conserte al tavolo, i piedi penzoloni.

    "Mary ho fame, cosa hai cucinato di buono ? Devo anche sbrigarmi per andare a giocare nel bosco."

    "Ho fatto delle crostate. E si va bene tutto, però devi prima darmi una mano, poi fai quel che ti pare..."

    L'entusiasmo di Akira scese tutto a un tratto.
    Il giorno prima aveva sentito i suoi amici.
    Aveva preso appuntamento al bosco se ci fosse stato il sole.
    E c'era...

    "Ma per aiutarti finirà che perderò tutta la mattinata!"

    La donna si voltò spazientita.

    "Allora significherà che passerai tutta la mattina con me."


    Akira passò tutta la mattinata a pensare al pomeriggio.
    Chissà cosa avrebbero fatto dopo, quali fantastiche avventure avrebbero affrontato.
    Un piccolo dolore a un dito lo riportò alla realtà.

    "Ahia!"

    "Vuoi stare attento ? Sempre con la testa sulle nuvole stai!"

    E ricominciarono i soliti discorsi, sul fatto che doveva crescere, che un giorno sarebbe diventato lui il direttore e un buon capo doveva conoscere tutte le arti che componevano il circo.
    Tra cui la cucina.
    Akira rimase in silenzio per qualche istante, poi provò a dire la sua.

    "A me non mi frega niente della cuc..."

    Sdish!!

    Mary gli diede uno schiaffo.
    Akira la guardo intensamente negli occhi.
    Gli veniva da piangere, ma si trattenne.

    "Ti odio! Non sei mia madre, non puoi farmi questo." gli disse, per poi scappare.

    Corse dal padre.

    "Papà!"

    Gli saltò al collo, e per poco non caddero.
    Lui era l'unica persona a cui voleva veramente bene, di certo più di Mary.
    Infatti lui non si arrabbiava mai quando Akira riportava qualche animale strano ucciso durante i giochi, e non urlava preso da una crisi isterica alla vista dei serpenti, ragni e insetti, che a lui piacevano tanto.
    Anzi qualche volta era stato lui a portargli qualcosa.
    Suo padre era magnifico.













    Edited by .Ryu. - 17/5/2018, 17:14
     
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  2. .Ryu.
     
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    Finalmente è libero.
    Sa dove andare.
    Subito dopo pranzo li trovò al bosco, tutti e sei.

    "Akira, dove diavolo ti eri cacciato ?"

    Era Trai, il suo migliore amico, il figlio del mangiafuoco.

    "Storia lunga..."

    "Zia Mary ?" lo punzecchiò Ylen.

    "Lasciate perdere... ma invece cosa volete fare adesso ?"

    "Giochiamo a fare la guerra, se non ci fai perdere altro tempo." rispose Born duro.

    Si dividono in due squadre, tre contro tre.
    Le regole erano semplici, nessun colpo in testa, esser colpiti due volte causa la "morte" del giocatore.
    Iniziarono a giocare, la battaglia era avvincente e piena di colpi di scena.
    Akira si stava divertendo un sacco, fino a quando non ricevette un forte colpo in testa.

    "Born, ma cosa diavolo? "

    Akira iniziò ad avere dei giramenti di testa, poi il buio...

    La voce di Trai lo riportarono alla realtà.

    "Stai bene ? Come ti senti ? "

    "Bene, bene grazie... a parte la testa che mi fa un gran male..." disse andandosi a toccare la nuca e sporcandosi la mano con un po' di sangue.

    "Chiedimi scusa almeno."

    "Scusa di cosa ? Sei tu che ti sei lasciato colpire." gli ribattè Born.

    "Scusa di cosa ? Mi hai fatto uscire del sangue dalla testa." fece Akira.

    "Dai ragazzi è stato un incidente, non litigate." cercò di bloccarli Peter.

    Dopo aver mezzo chiarito, il gruppo si incamminò verso casa.
    Qualcosa a un tratto attirò la sua attenzione.
    Si avvicinò per vedere meglio, poi sorrise.
    Un serpentello.
    Era bellissimo, di un verde smeraldo con delle striature nerastre.
    Akira allungò la mano con un movimento rapido e sicuro riuscendo ad afferrarlo.
    Era piccolo, sa ma in ogni caso era una splendida preda.

    "Guardate cosa ho trovato! " strillò tornando dal gruppo.

    Gli amici corsero da lui guardando con curiosità l'animale.

    "E' una biscia eronius, ne ho sentito parlare da mio padre." , disse Peter (il figlio del domatore di animali).

    "Dammela."

    Le parole di Born arrivarono come una doccia fredda.
    Akira lo guardò con uno sguardo interrogativo, senza capire.








    Edited by .Ryu. - 17/5/2018, 17:12
     
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    "Dammela t'ho detto."

    "E perchè dovrei ?"

    "Perchè ho vinto il combattimento e mi spetta un premio."

    Trai intervenne.

    "Tu hai barato, e poi non mi sembra si fosse parlato di premio... abbiamo combattuto così, tanto per fare."

    "Questo lo dici tu." ringhia il bambino.

    "Sbrigati a darmela, altrimenti vedrai che ti combino."

    "Neanche per idea, l'ho trovata io e me la tengo!"

    Akira allontanò da Born la mano che stringeva la serpe, ma il bambino lo sovrastò.
    Gli prese il braccio, stringendogli il polso.

    "Ahi! Mi stai facendo male!. urlò Akira, riuscendo a divincolarsi.

    "E' mia! A te non piacciono nemmeno queste cose, io invece ho una collezione!"

    "Non mi interessa. Io sono il campione dell'Arena e mi spetta di diritto."

    No!"

    E' l'ultima goccia.
    Born si gettò su Akira facendogli cadere la preda dalla mano e infine calpestandola.
    L'aveva uccisa.
    Akira inferocito si lanciò a sua volta contro il bullo e cominciò la lotta.
    Born provò a dargli dei pugni, ma Akira si strinse alle sue gambe mordendolo con violenza.
    Iniziarono a rotolare per terra tirandosi pugni, graffi e morsi, piangendo entrambi dalla rabbia e dal dolore.
    Attorno a loro, gli altri ragazzi gridano.










     
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  4. .Ryu.
     
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    Caddero sul bordo del torrente, dibattendosi sul greto, ferendosi con le pietre.
    Born mise la testa di Akira sott'acqua.
    Il piccolo Akira improvvisamente ha paura.
    Fuori e dentro l'acqua, fuori e dentro, con l'aria che gli manca, e la mano di Born che gli stringe il collo.
    Con un ultimo tentativo disperato, riuscì a girarsi, e adesso era Born a stare sotto di lui.
    Akira lo fece d'istinto.
    Tirò su la testa del bambino di poco, e la sbattè a terra.
    Immediatamente le dita di Born scivolarono via dal suo collo.
    Il corpo si irrigidì un attimo, poi divenne molle.

    Akira si sentì improvvisamente libero, e non capì.
    Si fermò a cavalcioni sopra il corpo del bambino.

    "Oh cavolo..." mormorò Peter.

    Sangue.
    Un rivolo di sangue colorò l'acqua del torrente.
    Akira rimase paralizzato.

    "Born..." Provò a chiamare.

    "Born.." più forte, ma non ricevette nessuna risposta.

    E' Trai a tirarlo via da lì, buttandolo sull'erba.

    Sam prese Born e lo portò fuori dall'acqua, a riva.
    Lo scosse, chiamandolo con insistenza sempre maggiore.
    Nessuna risposta.
    Un pianto, quello di Peter.

    Akira guardò Born, e quel che vide gli si imprise per sempre nella mente.
    Occhi spalancati.
    Le pupille fisse e piccole.
    Occhi senza sguardo, che però lo osservavano.
    E lo accusavano.

    "L'hai ammazzato." gridò Trai.

    "L'hai ammazzato!"

    Akira chiuse gli occhi e iniziò a gridare a squarciagola.
    Poi il senso di vuoto, e il buio totale.










     
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    Akira si svegliò col sole che gli batteva sul viso, in camera sua.
    Non ricordava perchè era lì, cos'era successo.
    Provò a tirarsi su, ma un forte dolore alla schiena lo bloccò.
    In quell'istante tutto gli tornò alla mente.
    Fu investito dall'odore del sangue, dai ricordi confusi e orribili.
    Iniziò a piangere.
    Born era morto.
    Morto.
    Akira non ricordava con chiarezza cosa era successo dopo.
    Suo padre piangeva e lo teneva stretto a sè.
    Pian piano anche i pensieri se ne andarono uno ad uno, e rimase solo l'immagine cupa degli occhi di Born, due ruote bianche fisse nella sua mente.

    "Dai, andiamo giù a cenare."

    Akira non gli rispose.
    Non poteva.
    Non aveva più voce.

    "Magari più tardi ?
    Ti tengo qualcosa di buono ?"


    Shirai risalì più volte, ogni volta parlandogli con quel tono di voce dolce.
    Gli si avvicinava, lo abbracciava e piangeva sulla sua spalla.
    Niente aveva scosso Akira, e persino le sue lacrime si erano fermate.

    Probabilmente era passato un giorno intero, perchè ricordava il sole che lo baciava dalla finestra, poi la notte e poi di nuovo il giorno.

    "Perchè non mi parli ?
    Perchè non mi dici niente ?"


    Mary lo prende e lo scuote, e gli fa male, ma lui non si lamenta.

    Non è questo il mio corpo.
    Io sono al fiume, vicino a Born, e lui mi dice che l'ho ucciso.

    Suo padre l'afferra, l'allontana con forza da Akira.

    "E' normale che sia così... è successa una cosa enorme, è normale."

    Non ci volle molto perchè la casa si riempia di altre voci, voci estranee che filtrano dall'impiantinto e giungono fino a lui.
    Lo stomaco gli brontola, e le gambe gli dolgono da impazzire, ma non riesce a muoversi.

    "L'affare è grave, forse non capite."

    Era la voce dell'anziano del Circo, Trane l'equilibrista.
    Mary si limita a piangere.

    "Siete voi che sembrate non capire." la voce forte e addolorata di suo padre.

    "Come potete anche pensare che una cosa del genere sia accaduta volontariamente?"

    "Non stiamo certo dicendo questo, Shirai."

    Era Lhom, il padre di Peter.

    "Però ora devi renderti conto del dolore dei genitori di Born."

    "E'stata una fatalità."

    "Questo non intendiamo metterlo in dubbio."

    "E allora non capisco cosa ci sia da parlare ancora!"


     
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  6. .Ryu.
     
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    "La cosa in ogni caso è seria.
    Akira ha ucciso un ragazzo."


    "In un incidente, dannazione, in un incidente!"

    "Calmati Shirai, siamo quì per discutere."

    "Voi non volete discutere, voi volete condannare mio figlio, un bambino!"

    Urla, suo padre.
    Da che ricordi, non era mai successo.

    "Peter dice che l'ha fatto volontariamente... ha preso la sua testa e l'ha sbattuta sulla pietra."

    "Voi siete pazzi... semplicemente pazzi..."

    "Non vorrai negare che è anormale tutta quella violenza in un bambino. Mi sembra di rivivere suo zio Maieron!"

    "I bambini giocano!
    I bambini fanno la lotta! Una volta ti ho spaccato i denti prendendoti a pugni.
    Te lo ricordi ?
    Se ti avessi colpito male potevi anche morire... lui non ha niente a che fare con suo zio..."


    "Non puoi sbattere la testa di un ragazzino su una roccia senza volerlo uccidere.
    Eh poi è strano anche il seguito, com'è possibile una cosa del genere ?"


    "Questo è un'altro discorso Trane, non c'entra nulla con l'accaduto."

    E' passato qualche giorno, e la casa è immersa in una quiete ovattata.
    Akira ha ripreso a mangiare, ma parla poco.
    Del resto, in casa nessuno ha voglia di parlare.
    Akira passò quasi tutto il tempo in camera sua.
    Quello era l'unico luogo in cui si sentiva bene.
    Lì poteva evitare lo sguardo gonfio di pianto di Mary e la faccia scura e nervosa di suo padre.
    Nella sua camera il tempo non esisteva, e Akira poteva andare avanti e indietro a proprio piacimento, e cancellare quella giornata in riva al fiume.
    E in brevi e preziosi momenti riuscì a pensare ad altro.

    Una sera suo padre entrò nella stanza.

    "Dormi ?"


    Era da quel pomeriggio che Akira non riusciva più a dormire con tranqullità.
    La notte, quando è a letto, ha paura, e se riesce a prendere sonno il più delle volte ha degli incubi spaventosi.

    "No, non dormo."

    Suo padre si sedette sulla sponda.
    Lo guarda.

    "Come... come ti senti ?"

    Akira tirò su le spalle.
    Non lo sapeva.

    "I membri del Circo vorrebbero parlare con te."

    Akirra si irrigidì di colpo.
    Le riunioni con l'anziano erano cose da grandi.
    I bambini non potevano mai starci.

    "Perchè?"

    "Per... sai... quello che è successo."

    Akira sentì un groppo di lacrime salirgli alla gola.

    "Io... non saprei cosa dire..."







    Edited by .Ryu. - 25/5/2018, 20:45
     
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  7. .Ryu.
     
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    Suo padre gli accarezzò le guance.

    "Lo so che è difficile e brutto, ma ti giuro che è l'ultima cosa brutta che capita in questo periodo."

    "Non voglio."

    "Neppure io vorrei, ma il Circo ha deciso, capisci ? Non posso oppormi a tutti, anche se sono il direttore.
    Vogliono solo che racconti la storia.
    Dici cosa è successo, e poi ce lo dimentichiamo, va bene ?"


    Akira si tirò su dal letto e strinse forte a sé suo padre, e pianse come quel giorno in riva al fiume, come da allora non aveva più fatto.

    "Io non volevo, non volevo!
    E' che lui ha iniziato a mettermi la testa sott'acqua, e io ho avuto paura!
    Non lo so come è successo, solo che lui a un certo punto non si muoveva più!
    E c'era sangue, e lui aveva gli occhi aperti, come quelli di una bambola (riferimento futuro a bambolina...) e mi guardava con una faccia cattiva, e il sangue, il sangue nell'acqua, sull'erba..."

    Anche suo padre lo strinse.

    "Dirai solo questo" disse con la voce rotta.

    "E loro capiranno, perché è stato un terribile errore, una storia brutta in cui tu non hai nessuna colpa.
    Adesso dormi."


    Suo padre gli diede un ultimo abbraccio, ed è con un nuova calma che il bambino poggiò la testa sul cuscino.
    Per la prima volta, dopo tante notti, non ebbe incubi.

    Era una stanza grigia e ampia e fumosa.
    All'odore del fumo si sommava l'odore dell'uomo, delle molte persone stipate nella sala dalle pareti di legno.
    Sono accorsi tutti.
    Tutti i membri del Circo di Morias erano lì.
    In prima fila c'erano i genitori di Born.
    Evitarono lo sguardo di Akira, erano chiusi nel loro dolore.
    Assomigliavano moltissimo a Mary e suo padre, seduti dalla parte opposta, anche loro in prima fila.
    Non c'erano bambini, Akira è l'unico.

    Un vociare greve riempie lo spazio della stanza, e tutti gli occhi ricadevano su di lui, dita lo indicano fugacemente.
    Akira sperava solamente che finisca tutto presto.



     
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  8. .Ryu.
     
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    Gli anziani del Circo si sedettero e il silenzio calò immediata su tutta l'assemblea.
    Akira si contorse le mani sudate.
    In quel momento le porte si aprirono, ed entrarono i suoi amici.
    Akira si stupì, ma non riuscì a a guardarli negli occhi.
    Abbassò il capo, e nelle orecchie gli rimbombarono solo le parole di Trai

    "L'hai ammazzato! L hai ammazzato!"

    Trane li chiamò uno ad uno, chiedendo cosa fosse successo al fiume.
    Tutti avevano voci tese, sguardi fugaci, ed erano rossi.
    I loro ricordi sembravano confusi.

    "E' stato lui a portarle via il serpente!" disse Peter.

    "Credi allora che Gornar abbia sbagliato ?
    Che per questo sia successo quel che è successo ?"


    "No.. io..."

    "Continua."

    Akira non ascoltò.
    Non voleva ricordare.

    "Abbiamo litigato un sacco di volte, tante... certe volte anche io e Akira ci siamo picchiati, ma non è successo mai niente... niente di grave almeno, qualche livido, un graffio... è stata solo una sigrazia!"

    In quel momento intervenne Trai.
    Era sicuro, deciso, e sembrava arrabbiato.

    "Ha cominciato lui.
    Era una furia scatenata, e scalciava , mordeva e non si fermava.
    Li ho dovuti separare io, o lui avrebbe continuato."


    "Non è vero!" provò a mormorare Akira.

    "Fallo parlare! Non è il tuo turno." fece freddo Trane.

    "Gli ja preso la testa e gliel'ha sbattuta sul greto, con cattiveria.
    Gli voleva far male.
    E non ha pianto nemmeno un po', mentre noi eravamo tutti spaventati.
    E poi è successa quella cosa strane che vi ho raccontato..."


    Shirai si iniziò ad agitare sulla sedia, vorrebbe parlare.
    Quando Trai iniziò a descrivere la scena, la madre di Born scoppiò a piangere.

    "Me l'ha ucciso, me l'ha ucciso..."

    Akira iniziò a piangere lentamente.
    Aveva promesso a suo padre che avrebbe fatto il bravo, che avrebbe resistito, ma non ce la fece.

    "Possiamo continuare un'altra volta ^ Non vedete che sta male?" provò a difenderlo suo padre.

    "Non starà mai male come mio figlio" disse con odio la madre di Born.



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    Trane richiamò tutti all'ordine.
    Era il turno di Akira di parlare.
    Raccontò tutta la storia tra i singhiozzi.
    Rievocò i giochi del pomeriggio, come tutto fosse andato bene, di quanto si fossero divertiti.
    E poi Born era sempre scorbutico con lui.

    "Perchè io sono forte e lui lo sapeva, del gruppo sono l'unico di cui aveva un po' paura."

    Poi parlò del serpente.
    Era un ottimo pezzo per la sua collezione e lui lo voleva.
    E poi la lite.

    Gli anziani si alzarono, si ritirarono, e mentre lo fecero due giorni separarono Akira da suo padre.

    "Cosa diavolo sta a significare?"

    "Che tuo figlio deve stare in un luogo sicuro."

    "Ma è un bambino, dannazione!
    Possibile che nessuno si accorga di questa cosa così semplice?"


    Mentre lo portarono via Akira riuscì a vedere suo padre trattenuto da altri uomini, e Mary in lacrime a terra.

    "Non è stato facile prendere una decisione a proposito di questo terribile evento." disse Trane a Shirai.

    "La nostra comunità non ha memoria di omicidi.
    E sia la vittima che l'omicida sono bambini.
    Abbiamo valutato a fonfo tutto ciò e abbiamo cercato giustizia e moderazione.
    L'omicidio è punito con la morte, e Akira si è di certo macchiato di questa colpa, tutti sono d'accordo su questo punto.
    D'altronde è un bambino, e se da un lato non può esere ritenuto del tutto consapevole di ciò che ha fatto, dall'altro nessuno può uccidere senza pagare un prezzo. Per questo abbiamo deciso che Akira verrà esiliato dal Circo.
    Domani una squadra provvederà ad allontanarlo..."


    "E per il fatto del teletrasporto ? Non dovremmo tenerlo qui vicino ed indagare ? Tutti i bambini hanno detto di averlo visto smaterializzare e ricomparire una decina di metri più in là.
    Non potrebbe essere un pericolo per la nostra comunità in futuro? Come i suoi parenti ???"


    "Cosa cazzo dite!!! Akira non c'entra nulla con sua madre e la sua famiglia.
    E' mio figlio!
    Non potete portarmelo via!!!"
    urlò Shirai.

    "I bambini l' hanno visto teletrasportarsi dopo l'incidente con Born, quindi come fai a dire che non c 'entra nulla con la famiglia di sua madre ?
    Ha le loro stesse abilità, non possiamo rischiare che abbia anche le loro stesse indoli... "


    Shirai cominciò a piangere.

    "Di che indoli parli ???
    Ha quelle abilità perchè Hinaci fin da quando Akira era piccolo l'ha introdotto nel mondo dei Corestone, facendogli leggere i suoi appunti sulla questione e giocando a manipolarlo con il Chakra.
    Ma si trattava di semplici giochi... non potete per questo paragonarli a suo fratello e tutto il Clan Kitsune (Clan d'appartenenza della famiglia della madre), Akira ed Hinaci sono due persone completamente diverse da loro."


    "Shirai mi dispiace, ma non possiamo rischiare.
    No, un'altra volta.
    Sappiamo tutti cosa è successo quando abbiamo chiuso un'occhio con tua moglie...
    Vuoi che il tutto risucceda ?
    Non possiamo rimettere in pericolo la vita dell'intera comunità."


    "Ma è mio figlio..."

    "Ormai la decisione è presa.
    Akira sarà allontanato dal Circo di Morias."








    Edited by .Ryu. - 4/6/2018, 13:34
     
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    Scrittura 2 - Lo stile è pulito e lineare, non ci sono grossi errori.
    Interpretazione 2 - La storia mi è piaciuta molto. E' ridotta all'essenziale ma rende vivida ogni scena. L'introspezione nel protagonista è appena accennata alla confusione di un bambino che vive un trauma così grosso. Ho gradito i personaggi di contorno e la loro caratterizzazione coi dialoghi. E' un buono stile, potrebbe far brillare Akira in ogni role se non fosse per la sua follia assoluta xD

    Ottieni +1 PA bonus per la ruolata della segreta.
    Purtroppo non posso sbloccarti la segreta solo con questo materiale. Scrivi un altro post sotto a questo in cui spieghi come Akira sviluppa il Meta Magister con qualcosa che si addica di più all'ambientazione della segreta (sai le corestone, lo studio del meta elemento, la ricerca della conoscenza) Purtroppo è una segreta che non è che ci nasci ma bisogna imparare a conoscerla e padroneggiarla studiando.
     
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    Ora va meglio. Puoi sbloccare la segreta così.
     
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