[FREE ROLE] Punti di Svolta

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Maestro

    Group
    Administrator
    Posts
    5,449

    Status
    Offline

    Anastasya era profondamente cambiata negli ultimi tempi. Cresciuta a Florentia in una famiglia agiata, sin da bambina era stata addestrata da suo padre all’utilizzo dell’arco, una disciplina nobile, ma che non aveva mai avuto necessità di utilizzare nel corso di una vera battaglia. Non fino a qualche anno fa, quando suo padre decise di darle in eredità la compagnia di famiglia specializzata nel trasporto commerciale marittimo. Fu per lei l’inizio di una serie di disgrazie. La giovane infatti, per colpa di un attacco pirata, perse gran parte del carico che trasportava. A peggiorare la sua situazione vi fu il tentativo di una compagnia concorrente di appropriarsi illegalmente di ciò che restava delle sue ricchezze. Ella venne infatti rapita, trasportata a Sumadea e ricattata. Riuscì infine a fuggire e a salvarsi ma quegli eventi incisero profondamente nel suo spirito e mutarono la sua personalità. Aveva maturato in sé un lato guerriero, combattivo e capace di adattarsi. E’ incredibile quali facoltà sia capace di risvegliare la paura della morte. Anastasya non era più solo ragazza altezzosa e dalle buone maniere. Era diventata una donna capace di badare a se stessa e di sopravvivere anche nelle situazioni più impervie.

    Sumadea.. Mai avrei pensato di metter piede in quella giungla maledetta.

    Sussurrò tra se e se mentre sorseggiava un bicchiere di fresco succo. A Sumadea ci rimase anche dopo la fuga dai suoi aguzzini. In questo ambiente a lei completamente ostile forgiò innumerevoli abilità ed imparò il rispetto per la natura. Nel silenzio della foresta si scrollò di dosso la veste di ragazzina viziata e schizzinosa per indossare i panni di una donna consapevole del proprio potenziale. Una donna che aveva maturato una decisione importante.

    Chissà se arruolarsi tra le fila imperiali sarà la scelta giusta per me. Solo il Fato potrà dirlo. Di certo non potrà essere peggio di quelle notti di freddo, pioggia e fame passate nella giungla.

    Continuava a rimuginare tra se con gli occhi persi nel vuoto. Arruolarsi nell’Impero la vedeva come una grande opportunità per mettere in sicurezza il proprio futuro, ciò che restava del suo patrimonio e per ridare lustro al nome della sua famiglia. Ma era anche un modo per poter sconfiggere le ingiustizie di cui era stata vittima. I suoi aguzzini infatti girovagavano ancora impuniti. Per non parlare dei mari del sud tempestati di vascelli pirata.

    Ehy bella bionda! Come ti chiami dolcezza?

    Ad importunarla al bancone era stato un uomo che avrebbe potuto esser suo padre. Un uomo che interruppe i suoi pensieri. Lo guardò con un’aria di disgusto per poi voltarsi dall’altro lato.

    Vattene!

    Sentenziò infine. Ma l’uomo grugnì. Sembrava essere più testardo del dovuto. Era abituata ad avances più o meno spinte degli uomini. I suoi lunghi capelli biondi, i lineamenti delicati del suo viso e gli occhi cerulei facevano gola. Inoltre, nonostante avesse un arco a tracolla, per come era vestita sembrava solo una semplice donzella di alto borgo in viaggio verso Aethernia. Ed in effetti era proprio così, era diretta verso la capitale. La locanda nella quale avrebbe passato la notte era situata in un borgo che dava sul grande Mirror Lake, il quale segnava il passaggio tra la regione di Arcadia e quella di Aldaresia. Era un importante punto di passaggio per viaggiatori e merci che come lei erano diretti verso la capitale. Qui confluivano in particolare le strade che arrivavano da sud, da Arcadia, e da ovest, ossia da Neagora, ma anche la grande via carovaniera che proveniva direttamente da Alkarna. Sperava solo che quell'energumeno non l'avrebbe importunata ulteriormente e le avrebbe lasciato proseguire il proprio viaggio.


     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Neuromancer

    Group
    Administrator
    Posts
    5,287
    Location
    Berlin Sprawl

    Status
    Offline
    LegendaNarrato
    Pensato
    Parlato

    Parlato Altri

    Punti di Svolta - Verso Aldaresia
    Dyan era in viaggio da parecchi giorni quando raggiunse la locanda. Non gli sembrava vero di aver finalmente trovato un luogo dove rifocillarsi e riposare adeguatamente. Era partito da Neagora quasi una settimana prima e da allora aveva dormito all'addiaccio lungo la strada o sotto qualche albero grande a sufficienza da garantirgli un riparo dalla pioggia.
    Certo, se avesse seguito semplicemente la strada avrebbe trovato sicuramente altre locande; ma poco fuori dalle porte di Neagora aveva visto dei Fiordiluna e non poteva lasciasi sfuggire l'occasione di raccoglierne dei campioni. Poi nel mezzo del bosco aveva trovato dei Funghi Neri e delle Campanule d'Oro e in un batter d'occhio si era perso.
    Aveva ritrovato la strada maestra orientandosi un po'con le stelle, ma solo dopo essersi ricordato che era meglio farlo fuori da una foresta. Alcuni animali selvatici avevano provato ad avvicinarsi, ma il fuoco durante la notte e la sua spada durante il giorno avevano scoraggiato i più audaci tra loro. Non aveva incontrato briganti, forse per pura fortuna o per il fatto che comunque quelle zone sembravano essere pattugliate a dovere; una volta ritrovata la strada aveva scorto più di qualche guardia di frontiera o miliziano imperiale impiegato in pattuglia.
    Con passo stanco Dyan aprì la porta della locanda e fece così la sua trionfale entrata. I capelli scuri erano in disordine, umidi di pioggia e alcune ciocche restavano attaccate alla fronte. Gli abiti da viandante sporchi di linfa e terra avevano decisamente perso il loro aspetto decoroso e il viso sfigurato del ragazzo completava il quadro.
    Sicuramente qualcuno avrebbe storto il naso o commentato il suo ingresso a male parole, ma a lui non importava. Poteva finalmente lavarsi, mangiare qualcosa di diverso dal pane duro e carne essiccata e soprattutto riposare dopo quella estenuante marcia.
    Incurante degli sguardi dei presenti avanzò fino al bancone e prese posto. L'oste lo squadrò dall'alto in basso senza celare il disgusto che gli si poteva leggere in faccia.
    - Una birra e un pasto caldo. - disse Dyan rivolgendosi all'uomo dietro al bancone.
    Non giunse alcuna risposta, dunque il ragazzo alzò un sopracciglio e attese qualche altro istante prima di rincarare la dose. Tuttavia nuovamente il locandiere sembrava più perplesso dalla presenza di Dyan e dal suo aspetto che non interessato ad esaudire le sue richieste.
    - Che c'è? - sbottò poi fissando l'uomo direttamente negli occhi. - Non puoi servirmi una birra e un piatto di zuppa? Se è per via del mio aspetto allora dammi anche una camera con un bagno così posso darmi una sistemata. -
    A quelle parole l'uomo sembrò riscuotersi e scosse il capo bofonchiando qualcosa, posò il bicchiere che stava pulendo e appoggiò i gomiti sul bancone mettendosi alla stessa altezza di Dyan per fissarlo negli occhi a sua volta.
    - Senti, sgorbio, ce li hai i soldi per pagare? -
    Il tono era tutt'altro che gradevole, ma non era la prima volta che Dyan veniva schernito per la sua faccia sfregiata. La cicatrice e la bruciatura che andavano dallo zigomo destro fino sotto la mascella dello stesso lato erano un segno indelebile di un errore del suo passato, ma aveva imparato a conviverci; come pure molte delle sue amanti.
    Con un sorrisetto beffardo Dyan appoggiò alcune monete d'oro sul bancone. Il locandiere sbuffò, prese le monete e le contò davanti al ragazzo, come se dubitasse dell'autenticità di quel conio.
    - Vuoi la zuppa della casa o lo stufato? - disse infine l'uomo rivolgendosi al ragazzo.
    - Lo stufato andrà bene. - rispose Dyan riprendendo un tono più conciliante. - Per la stanza e il bagno? -
    - Al piano di sopra; la porta in fondo al corridoio è il bagno, mentre la stanza è l'ultima sulla destra. -
    Dyan annuì e chiese di avere la birra e il cibo, nel frattempo sarebbe salito al piano superiore per darsi almeno una sistemata alla buona nel bagno.

    Rinfrescato e rinfrancato dalla possibilità di lavarsi l'aspetto di Dyan ora era migliore, ma non certamente ottimale. I calzoni erano ancora sporchi, ma almeno era riuscito a ripulire un po'la casacca e il resto dei suoi abiti. Il piatto di stufato fumante era appoggiato al bancone accanto ad un boccale di birra.
    Dyan notò solamente ora la giovane donna seduta al banco poco lontano da dove l'oste aveva messo il suo piatto. Era stata lì anche prima? Non l'aveva vista, o forse era così stanco dal viaggio da non averla semplicemente considerata.
    Aveva un aspetto delicato e grazioso con i capelli biondi che le scendevano aggraziati sulle spalle, inoltre gli abiti di buona fattura le mettevano in risalto le forme. Non era certo la prima bella donna che vedeva in vita sua, ma di certo aveva un discreto fascino.
    Prese posto al banco e alzò il boccale. Forse sarebbe sembrato sconveniente, ma non voleva essere maleducato.
    - Salute. - disse rivolgendosi alla donna accanto.
    Poi prese a consumare il suo pasto senza degnare più la donzella di uno sguardo. La fame aveva la precedenza, e dopotutto non era lì per far colpo sulla prima tizia che incontrava.
    Avrebbe passato la notte alla locanda e il giorno seguente sarebbe ripartito verso Aethernia; magari questa volta cercando di restare sulla strada maestra.


    SchedaDyan Kadarin
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    GRAMMAR NAZI

    Group
    Member
    Posts
    1,161

    Status
    Offline

    China su un tavolo appartato coperto di mappe Darina tese l'orecchio. Preferiva non farsi cogliere impreparata al lancio di una sedia o il volo di un boccale nella sua direzione. Era stata in locande peggiori, ma dal tono e il volume delle voci spesso si poteva prevedere una lite. Non sempre.
    Era lì dal giorno prima e sperava di poter pianificare la prossima tappa del viaggio. Non aveva informazioni che indicassero DOVE nello specifico suo fratello sarebbe andato ad arruolarsi. Se davvero lo aveva fatto e non aveva cambiato idea prima.
    Era frustrante non avere informazioni più precise, ma non aveva potuto ignorare le parole di Endar, un suo compagno durante una passata missione che aveva rincontrato per caso. A quanto pareva aveva incontrato suo fratello minore, Milo, in una taverna e lo aveva incuriosito che avesse l'aspetto e sopratutto gli occhi così simili a quelli di lei. Milo gli aveva confermato di essere uno dei suoi fratelli e aveva chiesto di lei.
    Con una stretta al cuore mise di nuovo a fuoco il taccuino su cui stava prendendo appunti. Non voleva pensarci. Gli avrebbe chiesto di persona come aveva preso la sua scomparsa, quando aveva lasciato Alkarna. Non aveva senso rimuginarci in quel momento e sentirsi in colpa.
    Doveva solo trovarlo. Il che però non sarebbe stato facile, visto che aveva accennato ad Endar di voler "girare un po'" prima di entrare nelle forze dell'Impero. Per quanto i due uomini di fossero incrociati al confine con Aldaresia, Darina non sapeva dove suo fratello fosse diretto nello specifico, rischiava di girare a vuoto per parecchio tempo. Avrebbe avuto delle chance in più se si fosse arruolato presto, perché con il bastone era abilissimo ed era sicura che ovunque sarebbe andato si sarebbe fatto una reputazione.


    SchedaDarina
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Maestro

    Group
    Administrator
    Posts
    5,449

    Status
    Offline

    Voltandosi dal lato opposto a quello dell'omaccione che aveva appena provato ad attaccar bottone, incrociò lo sguardo ed il saluto di un altro uomo. Non sapeva se anche quello fosse un blando tentativo di approccio ma per lo meno si era trattato solo di un saluto educato e rispettoso che non sfociò in nessuna avance esplicita. E per lo meno quel ragazzo non aveva il doppio dei suoi anni come il grassone alle sue spalle che non voleva saperne di lasciarla stare.

    Che ne dici bionda di farci un bicchiere? Offro io!

    Chiese imperterrito, ignorando il fare seccato della bionda. Quest'ultima, sapendo che certi tipi non mollavano l'osso sino a quando non trovavano concorrenza e non avendo alcuna intenzione di alzare il tono della propria voce, decise di ricambiare il saluto appena ricevuto con un cenno del capo e di avvicinarsi al nuovo arrivato, spostandosi di un paio di sgabelli. Era certa che così facendo il grassone pelato non l'avrebbe più importunata per il momento. E poi era stata incuriosita dal fatto che quel ragazzo, dopo averla salutata, si era completamente disinteressato a lei: non era da tutti.

    In altre circostanze probabilmente non se lo sarebbe mai filata. Infatti, sebbene guardasse di buon gusto le buone maniere e la cavalleria, era altrettanto attenta all'aspetto esteriore. Quel ragazzo aveva un vestiario abbastanza trasandato. Scusabile se si considera che si trovavano in un borgo di passaggio dopo lunghi viaggi, ma avvicinandosi aveva anche notato una vistosa cicatrice che gli solcava gran parte del viso. Un vero peccato che un volto tanto gradevole fosse stato sfigurato.

    Posso permettermi di chiedere quali fatiche possano affamare così tanto un uomo?

    Esordì soave e pacata, accennando un sorriso.

    A giudicare dai vostri vestiti dovete aver viaggiato molto.

    Commentò puntellandosi il labbro con l'indice e spostando gli occhi sui suoi pantaloni per poi tornare a cercare il suo sguardo. Anastasya era molto consapevole della propria bellezza e molto spesso l'aveva usata come un'arma. Ma questa volta si voleva solo divertire. Aveva passato molto tempo nella giungla di Sumadea tra bestie selvagge e tribù arcaiche. Era da un po' che non sfoggiava il suo lato più femminile: voleva vedere quanto fascino riuscisse ancora a suscitare.


     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Neuromancer

    Group
    Administrator
    Posts
    5,287
    Location
    Berlin Sprawl

    Status
    Offline
    LegendaNarrato
    Pensato
    Parlato

    Parlato Altri

    Punti di Svolta - Priorità
    Lo stufato era buono nonostante la carne fosse un po'dura, probabilmente era stato fatto con degli avanzi di altri piatti poi buttati in pentola con spezie e verdure. Dyan non aveva certo il palato fine e in quel momento avrebbe mangiato di buon gusto anche un piatto di pastone per maiali, tuttavia apprezzava lo sforzo del cuoco per aver cercato di dare carattere al piatto.
    Un paio di morsi, un sorso di birra, un altro paio di morsi e un'altra sorsata. Tutta la sua attenzione era diretta al cibo, anche perché non si era reso conto di essere così affamato fino a quando non si era ritrovato davanti il cibo fumante e dall'aroma invitante.
    Sentendo un rumore accanto a sé voltò il capo e vide la donna bionda che aveva salutato prima avvicinarsi a lui. Scorse anche lo sguardo di disappunto e ira dell'omone alle spalle di lei.
    Ora che era più vicina Dyan la osservò per bene. Si era decisamente graziosa, il volto dai tratti delicati e i capelli biondi erano una vera delizia, ma quegli occhi chiari erano a dir poco magnetici. Gli abiti di lei erano di ottima fattura e sembravano essere stati fatti appositamente per risaltare le forme del corpo.
    Dyan rimase un attimo imbambolato a fissarla, mentre lei con voce soave gli chiedeva che cosa lo avesse reso così affamato. In risposta lui farfugliò qualcosa dato che aveva ancora mezzo boccone di carne in bocca, e si scusò con un cenno della mano mentre beveva una sorsata di birra dal suo boccale.
    - Viaggio. - disse poi riportando l'attenzione sul piatto. - E la traversata del bosco. - proseguì masticando un altro pezzo di carne. - Oh, e il fatto che ho mangiato solo carne secca e pane duro. - concluse poi riportando lo sguardo sulla donna.
    Gli occhi di lei erano davvero accattivanti e dovette fare uno sforzo per non imbambolarsi di nuovo come prima. Tuttavia in suo aiuto, forse, arrivò lo sguardo dell'omone che stava chiacchierando con la donna in precedenza. Era scocciato e arrabbiato, e Dyan non poteva certo biasimarlo.
    Si voltò nuovamente, un po'per evitare di guardare lei e un po'per evitare di guardare l'uomo che si stava avvicinando.
    - Beh si, ho viaggiato parecchio ultimamente. Ci ho messo una settimana per arrivare qui da Neagora. - disse rispondendo alla ultima domanda della donna.
    Chiunque avesse anche solo una vaga nozione geografica di Kalendor sapeva che era fisicamente impossibile impiegare così tanto tempo per raggiungere quel crocevia dalla città degli studiosi. Beh, evidentemente tutti tranne il buon Dyan.
    - Senti bionda, smettila di perdere tempo con questo ragazzetto. - incalzò nuovamente l'uomo rifilando a Dyan uno sguardo truce. - Ti sto solo offrendo un bicchiere, niente di più. -
    Poi con fare fin troppo amichevole mise una mano sulla spalla di Dyan che sussultò lievemente sentendo quel contatto non richiesto.
    - E poi lui di certo non se la prenderà, vero amico?- proseguì dandogli delle sonore pacche sulla spalla. Il gesto era pensato per intimorire il ragazzo, ma Dyan non aveva intenzione di lasciarsi sfuggire una così ghiotta occasione per sfoderare il suo sarcasmo.
    Con calma si voltò verso l'omone e lo osservò per un istante. Era di una buona spanna più alto di lui e a giudicare da come gli aveva stretto la spalla aveva anche una discreta forza. Sarebbe stato incredibilmente stupido far perdere la pazienza ad un tizio del genere, ma Dyan non si faceva di certo intimorire.
    - Offri a lei e non a me? Ieri notte nella mia stanza non parlavi così... - disse Dyan con fare teatrale.
    Non c'era necessità di spiegare le allusioni dietro le parole del ragazzo, che dopo aver lanciato il sasso osservava sogghignando il volto dell'omone passare tutte le tinte del rosso. Alcuni dei presenti nella sala risero, altri fischiarono in segno di approvazione.
    Sarebbe scoppiata una rissa? Probabile. Sarebbe stata tutta colpa di Dyan? Decisamente probabile. Ne sarebbe uscito illeso? Molto probabilmente no. Ne sarebbe valsa la pena? "Oh si cazzo, quanto ho aspettato per usare questa battuta." pensò continuando a ridere sotto i baffi.


    SchedaDyan Kadarin
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    GRAMMAR NAZI

    Group
    Member
    Posts
    1,161

    Status
    Offline

    Fingendosi assorta sulle sue mappe, la shalariana osservò la scena con la coda dell'occhio, aspettandosi che l'omone iniziasse a menare le mani da un momento all'altro. Anche lei, come altri, non era riuscita a trattenere una risatina alla battuta dell'uomo al bancone a cui la giovane si era avvicinata. Chissà se il tizio avrebbe continuato testardamente a insistere per le attenzioni della bionda o se avrebbe capito che non era il caso. Non sembrava comunque il tipo da unirsi all'ilarità generale.
    Non era molto vicina ai tre e cercò con lo sguardo la via più rapida fra i tavoli per raggiungerli nel caso in cui le cose si fossero messe male. Non le piaceva mettersi in mezzo, ma lo avrebbe fatto se l'avesse ritenuto necessario. Non riusciva a capire quanto la ragazza e il giovane con la cicatrice avrebbero potuto cavarsela in uno scontro e quel tizio era DAVVERO spocchioso.


    SchedaDarina
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Maestro

    Group
    Administrator
    Posts
    5,449

    Status
    Offline

    Non era buon galateo parlare con la bocca piena davanti ad una donzella, ma sorvolò. Era più divertita nel vederlo impacciato.

    Dunque siete un viaggiatore..

    Avrebbe voluto chiedergli informazioni sulla strada più veloce per raggiungere Aethernia, ma non fece in tempo a proseguire che la sua parola venne di nuovo interrotta dalla presenza indesiderata del grassone. Anastasya roteò con disappunto gli occhi all’insù. Per sua fortuna il ragazzo con cui aveva appena parlato sfoderò una frase che non si sarebbe mai aspettata, una frase schernitrice che fece ridere di gusto anche lei oltre che mezzo locale. Vedendo il grassone colpito nell’orgoglio, decise di rincarare la dose e di sfruttare la situazione per cavarsi d’impicco.

    Non mi permetterei mai di intromettermi nella vostra storia d’amore. Con permesso.

    Altre risate si alzarono nella sala. Fece un leggero inchino del capo, prese con sé il bicchiere di succo che stava finendo e sgattaiolò via passando in mezzo a quei due, scuotendosi i lunghi capelli con una mano. Il suo piano iniziale era riuscito alla perfezione e non si sentiva nemmeno un po' in colpa per aver usato quel ragazzo solo come un diversivo. Dopotutto non era stata lei a parlare a vanvera.

    Con un sorrisetto compiaciuto stampato in volto, fece per dirigersi verso la scalinata che portava al piano superiore, laddove si trovava la camera in cui avrebbe passato la notte. Nel tragitto avrebbe cercato di passare davanti al tavolo della ragazza che stava visionando numerose cartine e mappe: non voleva rischiare di essere infastidita da altri uomini.


     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Neuromancer

    Group
    Administrator
    Posts
    5,287
    Location
    Berlin Sprawl

    Status
    Offline
    LegendaNarrato
    Pensato
    Parlato

    Parlato Altri

    Punti di Svolta - Una buona scazzottata
    Con un sorrisetto ed una battuta la ragazza si defilò lasciando così Dyan a doversi cavare dall'impiccio da solo.
    "Eh dai, così non vale però." pensò mentre seguiva con lo sguardo la figura della giovane che si allontanava. "Un po'me la sono cercata però."
    A riportarlo al presente ci pensò l'omone ormai iracondo per via della beffa subita da parte di Dyan, della ragazza e anche di tutta la locanda. Si stavano facendo beffe di lui; e come non potevano, era un bersaglio troppo facile.
    Dyan si sentì tirare per il colletto e si trovò faccia a faccia con quel brutto ceffo. Aveva un ghigno sbilenco dal quale facevano capolino alcuni denti marci, e il grosso naso sembrava leggermente storto; forse cimelio di una rissa? "Non è un buon segno." pensò mentre sogghignava beffardo.
    - Io, io...io ti... - balbettò rabbioso l'omone.
    - Oh! - fece Dyan con fare malizioso. - No, non qui davanti a tutti! -
    Il viso dell'omone si accese di rosso, livido di rabbia e alzò un pugno con fare minaccioso. La rissa era pronta a scoppiare e Dyan amava troppo fare delle enormi cazzate pur di divertirsi un po', così decise di dare fuoco alla miccia.
    - Non oseresti mai alzare le mani su di me, vero bellezza? -
    La frase quasi gli morì in bocca mentre un cazzotto lo colpiva in piena faccia facendolo volare oltre il bancone. Trascinò a terra alcuni bicchieri e il suo boccale di birra. Dopo qualche istante il ragazzo si rimise in piedi tenendosi la mascella dolorante.
    - Ok, hai decisamente osato. - bofonchiò mentre si massaggiava il mento. - Però dai era uno scherzo, insomma non te la sarai mica presa davvero per quello... -
    Lo sguardo di Dyan si era soffermato sul suo piatto di stufato che ora giaceva riverso in modo informe sul bancone. La carne era volata ovunque e quel po'di sugo che c'era stava pian piano gocciolando a terra. La sua cena, quella era la sua cena.
    Una ondata di rabbia sembrò impossessarsi di lui mentre si rimboccava le maniche, pronto a passare al contrattacco.
    - Mostro! Guarda cos'hai fatto! Che colpa ne aveva quel povero stufato! -
    Ok, un po'stava esagerando, ma davvero gli dispiaceva che quel cibo fosse andato sprecato. Oh beh, era una ragione in più per far scoppiare una rissa.
    Con un balzo scavalcò il bancone e si lanciò addosso all'omone. La corporatura di Dyan non era robusta quanto quella del suo avversario, e sembrava più un grosso gatto che cercava di arrampicarsi addosso ad un bue, rendendo il tutto estremamente esilarante.
    Senza troppo sforzo l'energumeno afferrò nuovamente Dyan e lo scagliò a terra contro alcune sedie. Atterrando di malagrazia il ragazzo accusò il colpo forse più di quanto avesse sospettato strappandogli un grugnito di vero dolore. Una delle sedie gli si era quasi conficcata nella schiena e per un istante il suo istinto da guerriero prese il sopravvento.
    Quando l'omone avanzò per mollargli un pestone Dyan sfoderò rapidamente la spada puntandola all'addome dell'uomo. Questo si accorse del pericolo e si fermò appena in tempo, poiché se fosse avanzato ancora sarebbe finito infilzato sulla lama. Per qualche istante l'aria nella taverna sembrò congelarsi.
    - Metti via quell'arma, sgorbio. - disse calmo il locandiere osservando Dyan dall'alto del bancone. - E tu Bort smettila di fare tutte queste scenate; non dovresti arrabbiarti per delle pessime battute, a meno che non ci sia un fondo di verità. - continuò verso l'omaccione.
    Quest'ultimo grugnì qualcosa e scosse la testa. Osservò Dyan a terra per qualche istante e poi scrollando le spalle decise di andarsene dalla locanda tra le risate generali.
    Dyan si rimise in piedi tenendosi il fianco. Non aveva nulla di rotto, però sicuramente domattina avrebbe trovato un bell'ematoma dove la sedia aveva deciso di impattare garbatamente contro di lui.
    - Questa mia linguaccia mi farà fare una brutta fine un giorno o l'altro. - disse mentre si rimetteva al banco e cercava di raccogliere quello che restava del suo stufato.
    - Decisamente. - sentenziò il locandiere. -Lascia stare, te ne porto un altro piatto. Però vedi di non fare altre scenate del genere o ti caccio dalla locanda. - disse infine prendendo il piatto.
    Dyan scrollò le spalle; avrebbe fatto il possibile, ma non poteva garantire nulla. Era più forte di lui: mettersi nei guai era troppo divertente, anche se non sempre era facile uscirne indenni.
    Si tastò nuovamente il fianco e si trovò a sussultare un po'per il dolore - Di questo passo arriverò ad Aethernia a pezzi... -


    SchedaDyan Kadarin
     
    Top
    .
7 replies since 13/5/2020, 15:50   183 views
  Share  
.