Golf - British Open Championship

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  1. Drak94
     
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    Golf - Il British Open è di Darren Clarke


    Il nordirlandese domina il terzo Major stagionale e conquista per la prima volta nella lunga carriera uno dei quattro più importanti tornei del mondo


    Ormai ci hanno preso gusto. Dopo i successi di McDowell allo UsOpen dello scorso anno e di Rory McIlroy nell’edizione 2011, tocca a Darren Clarke portare la piccola provincia britannica dell’Irlanda del Nord, golfisticamente autonoma come avviene anche per Galles e Scozia, a vincere il terzo Major nel giro di un anno.
    E questa volta l’Ulster è stata profeta in patria grazie al successo di Darren Clarke nell’edizione numero 140 dell’Open Championship, conclusasi dopo quattro giorni infernali di gara al Royal St. George di Sandwich in Inghilterra. Un successo arrivato al termine di un torneo dove solo quattro giocatori hanno terminato sotto il par complessivo di 280 colpi del links inglese rivelatosi, come nelle aspettative, percorso infido e ostico.
    Clarke, 43 anni da Dungannon, professionista dal 1990 con cinque partecipazioni alla Ryder Cup, è partito al comando nelle ultime 18 buche con un colpo di vantaggio su Johnson, tre su Bjorn e Fowler. Il nordirlandese ha amministrato il vantaggio, con un gioco regolare mentre alla sue spalle sono usciti di scena Glover e Jimenez in giornata nera, poi si sono defilati anche Fowler, giro senza birdie, e Bjorn.
    Gli unici rimasti alla sue calcagna sono stati Dustin Johnson e Phil Mickelson, partito fortissimo con tre birdie e un eagle in sette buche. L’eagle di Clarke, alla buca 7, dopo un paio di salvataggi del par, gli ha concesso nuovamente due colpi di vantaggio. L’errore alla buca 11 di Mickelson, con un putt fallito da poco più di mezzo metro e conseguente bogey, ha tolto di scena anche il mancino di San Diego che ha proseguito con altri quattro bogey. Anche Johnson, con il secondo colpo sparato fuori limite alla 14, ha alzato bandiera bianca e spianato la strada al successo di Clarke che si è concesso il lusso di due bogey finali, prima di godersi il meritato trionfo.
    La sua carta da 70 colpi, dopo tre giri in 68 68 69, lo ha lasciato a -5 sul par del percorso inglese e gli ha consegnato una vittoria che corona una carriera segnata anche da momenti difficili. Dopo un periodo di grandi giocate e importanti vittorie - tra il 1993 e il 2003, dove aveva ottenuto otto successi nell’European Tour e due vittorie nelle gare del WGC (Accenture Match Play 2000 e Nec Invitational 2003) - Clarke ha vissuto anni difficili con le preoccupazioni e le sofferenze per la malattia della moglie Heather e la profonda crisi dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 2006. Poi, lentamente, il golfista nordirlandese è tornato a concentrarsi sul golf e a conquistare risultati importanti come la vittoria in questa stagione all’Iberdrola Open in Spagna.
    Vincere una Claret Jug, simbolo del primato all’Open, è però tutta un’altra storia e la festa dopo l’ultima tap in putt, con baci e abbracci dei genitori e di moltissimi altri giocatori, è stata la dimostrazione di quanto Clarke sia, oltre che un campione, anche un golfista stimato e ben voluto dal mondo del golf internazionale. Dietro al nordirlandese molti statunitensi ai quali però è sfuggita ancora la vittoria come nelle ultime sei occasioni in un Major. Phil Mickelson e Dustin Johnson si sono divisi il secondo posto a tre colpi dal vincitore, quarto e ultimo giocatore sotto par il danese Thomas Bjorn, mentre gli statunitensi Campbell, Fowler e Kim sono giunti quinti girando in par alla fine delle quattro giornate.
    Rimonta nel giro finale per il francese Raphael Jacquelin, risalito sino all’ottava posizione. Nono posto per Sergio Garcia, solo 12° Lucas Glover, a lungo in testa con Clarke, che ha diviso la posizione con Martin Kaymer e Steve Stricker.
    Da segnalare anche il 22° posto di uno splendido Tom Watson alla veneranda età di 62 anni, mentre sono scesi nel finale dopo giri difficili Miguel Angel Jimenez, Rory McIlroy e Adam Scott. Primo fra i dilettanti e quindi premiato con la “silver medal” l’inglese Tom Lewis, leader dopo le prime 18 buche poi sceso al 30° posto.
    Unico italiano ad aver passato il taglio, erano usciti Francesco Molinari e Manassero, Edoardo Molinari ha peggiorato giorno dopo giorno i suoi score finendo con un giro in 78 e senza mai trovare il passo giusto. Per lui 66° posto finale dopo un giro con un birdie, sette bogey e un doppio bogey.
    Il tour europeo prosegue da giovedì 21 con il Nordea Master in Svezia mentre il prossimo e ultimo Major stagionale sarà l’US PGA Championship al via dall’11 agosto ad Atlanta.

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    Maurizio Trezzi / Eurosport
     
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