Ambientazione Sumadea

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    Foresta di Sumadea
    Natura ostile



    Estensione e caratteristiche della regione
    La foresta di Sumadea è una estensione Nord della verde e rigogliosa macchia di Arcadia e copre una vasta area fino al mare, dove termina con coste alte e rocciose. A Ovest si dirada lasciando posto al paesaggio stepposo di Aldaresia, mentre a Nord-Est si interrompe con la regione montagnosa della provincia di Louyhong oltre le quali troviamo le vette altissime di Ephiora. A differenza delle terre di Arcadia, Sumadea è meno pianeggiante e attraversata da diversi fiumi il che rende il territorio decisamente acquitrinoso. La giungla è fitta e cupa rendendo il luogo inospitale e poco adatto alla civilizzazione.


    Popolazione e città
    Le persone che fanno della foresta di Sumade a la loro casa sono in genere molto schivi e chiusi verso il mondo esterno. La difficile raggiungibilità di queste zone hanno permesso che si sviluppasse al loro interno una specie di ecosistema proprio fatto di miticismo e ascetismo. La popolazione è molto legata alle proprie credenze e alle proprie divinità che fanno parte integrante della vita in ogni suo aspetto. A seconda della divinità riverita l’organizzazione dei villaggi cambia in maniera importante. Le divinità principali sono principalmente tre.


    Le divinità e credi di Sumadea



    Naga, dea serpe
    I veneratori di questa divinità vivono nel fitto della foresta in costruzioni sugli alberi, complessi sistemi di ponteggi e qualche santuario posto nelle radure più larghe. Sono impareggiabili nel muoversi tra gli arbusti più intricati e in genere sono anche ottimi arcieri. Vivono di caccia e non hanno un buon rapporto con la tecnologia. Il culto di Naga prevede una piena sinergia con la natura e il rispetto di ogni forma di vita, oltre alla idealizzazione della caccia e delle leggi naturali all’estremo. I suoi adepti sviluppano caratteristiche simili ai serpenti nello stile di combattimento e caccia, idoleggiandolo come il cacciatore perfetto del regno animale. La loro mentalità ha poco a che fare con la civiltà classica e tendono a seguire in maniera estrema i propri ideali di supremazia del cacciatore rispetto alla preda.


    Necros, dio della morte
    I veneratori di Necros vivono in villaggi fatti di pietra squadrati, famosi per i loro templi caratteristici e le enormi e alte strutture. Nonostante la loro triste fama dovuta ai periodici sacrifici umani e riti oscuri, a loro si deve la creazione delle diverse strade in roccia che si fanno largo lungo la vegetazione e rendono agevole l’attraversamento di queste zone. I villaggi in genere sono vicini uno all’altro, concentrati nella zona più interna di Sumadea, nei pressi di acquitrini dal quale dipende la loro alimentazione e le loro risorse primarie. Il culto di Necros prevede una serie di rituali macabri, nello sciamanismo e procedure voodoo, legate alla profonda convinzione del dono dell’immortalità concessa dalla divinità in cambio del sacrificio di altri esseri viventi. E’ credenza che nel sangue si racchiuda un enorme potere e non è raro che sia protagonista delle procedure sciamaniche del culto. Le zone in cui vivono sono spesso evitate dai passanti e ricevono poche visite dal mondo esterno.



    I monaci Garuda
    Vivono nelle zone di Sumadea più in prossimità delle coste. Le costruzioni sono in genere ricavate dalle pareti rocciose e in genere sorgono in zone meno boschive. Sono i più evoluti rispetto al resto degli abitanti di queste zone, hanno costruito imponenti dighe per alimentare macine alimentari, diversi ponti sopra le fonti d’acqua e per collegare le impervie scoscese di roccia. Il loro credo è incentrato sull’armonia dello spirito con il proprio corpo e il mondo che li circonda. Allenano duramente il proprio corpo assieme allo spirito tramite la meditazione e la contemplazione, hanno ferrei ideali di giustizia e puniscono severamente anche i crimini più veniali. Sono i custodi di un arte segreta che concede doti rigenerative impressionanti al proprio corpo. Sono anche ampi conoscitori della botanica e di altre arti, nelle loro strutture ascetiche sono spesso conservati tomi antichi sull’astronomia, botanica e anatomia.



    Luoghi d'interesse



    Il santuario
    Una struttura gigantesca che si trova in un ampia zona pianeggiante e priva di alberi. Essenzialmente è composta dalla base divelta del tronco di un albero mastodontico, al quale è aggrovigliato quella che sembra la sezione del corpo di una serpe colossale. E’ un luogo mistico e misterioso difficilmente accessibile. Pochi hanno un riscontro di quanto succede al suo interno e non esistono testimonianze viventi da parte di stranieri che l’abbiano visitato, solo leggende. La sua esistenza è strettamente legato al culto della dea Naga.




    Soyara
    Località situata nel fitto della foresta di Sumadea, dove gli alberi sono più grossi e la luce più cupa. Le abitazioni di Soyara si estendono senza fine per una vasta area di foresta, una rete intricata di ponteggi tra gli alberi, basamenti in legno e abitazioni costruite in verticale sul tronco degli alberi, principalmente per sfuggire agli animali feroci durante la notte.





    Techuazuma
    Complesso di templi situato nella zona montagnosa ad est di Sumadea. E’ una zona segnata in rosso in tutte le cartine, segno che non è una buona idea per avventurieri e stranieri avventurarsi in queste zone da soli. Anche l’impero rinuncia ad avere proprie pattuglie in questa parte di giungla, definendola una trappola labirintica e mortale.





    Anastea
    Una fiorente città situata nella prossimità del grande lago salato Laquipalca ai confini est di Sumadea. E’ un fiorente centro dotato di un complesso sistema di dighe, aquedotti e acqua corrente dove sorge un antico monastero Garuda. Vanta una ricchissima raccolta di rari trattati di botanica e anatomia raccolti anche più di un millennio nel passato.






    Rapporti con l'Impero



    La regione di Sumadea è forse stata la più difficile da gestire da parte dell’Impero. Un motivo principale di ciò è l’inospitalità più totale del territorio oltre all’inacessibilità di molti luoghi e l’ascetismo della maggior parte della sua popolazione. La regione inoltre non offre troppi vantaggi all’impero, sia al livello politico che economico, motivo per cui inizialmente fu aggirato ogni tentativo di approccio con la popolazione e si tentò semplicemente di portare a termine un progetto di bonifica, con la realizzazione di strade e avamposti lungo il territorio per congiungere Ephiora e Arcadia.

    Una serie di misteriosi e cruenti incidenti con la popolazione locale però ha portato ben presto l’impero a riconsiderare la propria posizione. Un impegno militare nella zona sembrava un impresa impossibile, per cui si seguì la strada della diplomazia. Si instaurò una serie di accordi con la popolazione di Soyara e altri villaggi maggiori in punti strategici in modo da consentire un maggiore controllo della zona e grazie della collaborazione con i veneratori di Naga, buona parte della foresta rimane una zona sicura e controllata per le genti dell’impero. Nonostante questo, un’unica strada maestra è considerata davvero esente da pericoli, strada che collega il presidio imperiale di Louyhong con Aldaresia e che si ramifica a Sud fino ad Arcadia.

    E’ chiaro che la maggior parte della foresta rimane in mano alla propria selvaggia popolazione e in generale, Sumadea rimane una terra oscura piena di insidie e pericoli.


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    Edited by Silver Element - 24/5/2020, 22:29
     
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0 replies since 15/2/2015, 23:35   246 views
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