BRAXAMUNDIS

Vita o Morte

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  1. :Karma:
     
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    Non vogliamo certo scordarci del gruppetto composto da Karma, il cavaliere Rowan e la scimmietta. Senza ulteriori disturbi di sorta, erano rimasti concentrati ad osservare lo spettacolo offerto dai kage, che continuavano a scambiarsi una coreografica serie di colpi che alla lunga cominciarono a sembrare un poco strani al selvaggio "saltimbanco".

    Quello.. il tipo con la spada. E' come se sbagliasse di proposito. Non..

    Mormorò indicandolo in modo che la scimmietta sulle sue spalle guardasse a sua volta. Quella emise un verso interrogativo, non riuscendo a capire a cosa Karma si riferisse. L'attenzione di Rowan invece era attirata da tutt'altro, dato che in mezzo agli spalti era cominciato parecchio movimento tra guardie e tipi sospetti. Era sul punto di intervenire quando si udì un immensa esplosione provenire dagli spalti più in là.

    Erano abbastanza lontani da non riportare danni dall'esplosione ma non abbastanza da evitare di finire nella nube di polvere conseguente. La folla intorno a loro cominciò a scalpitare e urlare in preda al panico mentre correvano confusionariamente in varie direzioni, spintonandosi e strattonandosi.

    Karma!

    Il braccio di Rowan afferrò il bicipite del selvaggio che si guardava intorno disorientato e impaurito mentre la scimmietta urlava ripetutamente allarmata. Il cavaliere biondo riusciva a mantenere sangue freddo invidiabile nonostante intorno fosse scoppiato l'inferno. Karma cercò di concentrarsi sulla figura dell'amico in mezzo a quel trambusto, mentre premeva la mano contro l'addome della scimmietta per tentare di tenerla ferma e calmarla.

    Cosa è..
    Ascoltami, questo posto è appena diventato molto pericoloso! Seguimi!

    Rowan parlava a voce molto alta cercando di sovrastare l'alto rumore di urla e schiamazzi. Karma era ancora un pò intontito ma riuscì a capire le parole dell'amico e a seguirlo facendosi strada in mezzo a quel mare di isteria e venire fuori dalla nuvola di polvere. Entrambi si erano avvicinati istintivamente verso una delle uscite, un pò più lontani dal flusso di persone che le aveva intasate.

    Rowan ma che succede? Non credo che questo faccia parte dello spettacolo!
    No infatti. Credo che ci sia stato-

    *RWWAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGHWG*
    Il ruggito terribile del drago che finiva arpionato e il successivo tonfo della bestia che ricadeva a terra interruppe nuovamente i due che riuscirono solo a vedere l'ultimo istante in cui l'enorme mostro si schiantava al suolo.

    E quello cos-

    E poi fiamme che inghiottirono la folla che si accalcava verso l'uscita, fiamme che spinsero i tre ad allontanarsi di corsa dall'entrata, in preda allo shock. Rowan osservava impotente tutta quella violenza gratuita stringendo i denti e i polsi. Karma tremava non riuscendo ad assimilare completamente quello che stava succedendo. Mentre guardava tutte quelle vite spezzarsi, le gambe ebbero un cedimento e lui cadde sulle ginocchia e sulle braccia, non riuscendo a trovare la forza di reagire.

    Ad un certo punto Rowan intravide un imperiale al che ebbe come un fremito. Sguainò la spada e si diresse verso di lui non pensando più al suo amico, deciso a dare una mano. Karma fu lasciato solo, stringendo Hera tra le braccia, in balìa della follia dell'uomo "civilizzato".




    CITAZIONE
    Karma
    Alto 180 cm, capelli bianchi dritti e ispidi sulla fronte e pittora rossa tribale intorno agli occhi. Indossa un monile bronzeo sulla fronte. Il torso nudo e muscoloso è ricoperto di tatuaggi stile maori. I piedi sono nudi e le gambe indossano pantaloni larghi e comodi. Porta protezioni sugli stinchi e le ginocchia e sugli avambracci


    Hera
    Una scimmietta alta 130cm. Indossa protezioni sugli avambracci e pantaloni simili a quelli di Karma, oltre a una kefia rossa.


    Rowan
    Biondo, sul metro e novanta e piazzato. Indossa un armatura leggera completa e tiene un lungo spadone nel fodero riposto dietro alle spalle.

     
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    Braxamundis
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    E così il drago aveva riservato un ultima sopresa prima di stramazzare al suolo catturato dagli arpioni imperiali. Incandescenti palle di fuoco ricaddero sull'arena come tante piccole meteore, abbattendosi al suolo con terribili boati ed esplosioni di calore. Diverse di esse colpirono ulteriormente dei civili mietendo altre vittime. Madri piangevano i propri figli e persone venivano separate crudelmente dai propri familiari in quella escalation di violenza. Era davvero necessario mietere così tante vittime innocenti solo per dissetare la propria brama di vendetta?

    Fuoco cadeva dal cielo, comunque, anche sul gruppetto in situazione di stallo nel mezzo dell'arena. Tutti alzarono lo sguardo al cielo con diversi gradi di sorpresa. I due imperiali pelati indietreggiarono leggermente per assicurarsi di non finire coinvolti in una di quelle esplosioni. L'altra coppia invece rimase ferma dov'era, solo l'uomo con lo spadone abbassò il capo per guardare la bionda compagna senza però dire nulla. Quella sollevò entrambe le mani con movimenti ondeggianti e aggrazziati, sollevando una forte brezza che li circondò vorticando e generando una cupola ventosa, una barriera. Le palle di fuoco presero ad abbatersi sul suolo, un paio finirono contro la barriera ventosa della coppia imperiale, disperdendosi immediatamente in un nulla di fatto.

    I due pelati dovettere impegnarsi per scansare quelle dirette verso di loro, mentre Subuza le osservò attentamente con sguardo accigliato. Qualcuna cadde molto vicino a lui e Kyle, e un ultima stava proprio per investirli in pieno. Abbassò rapido lo sguardo per esaminare il terreno, quindi con improvvisa fretta si voltò verso Kyle cercandone lo sguardo.

    Tienili occupati! Gli rivolse un momento prima di essere investito da una palla di fuoco insolitamente grossa che provocò un cratere niente male, sollevando parecchio fumo e polveri. Lo stesso Kyle avrebbe dovuto allontanarsi un pò per non finire coinvolto nell'esplosione, ed un paio di sfere vrebbero anche rischiato di colpire Sebastian se questi non avesse prestato la dovuta attenzione.

    Quando la pioggia di fuoco fu cessata, in diversi punti dell'arena dove il terreno era stato colpito rimanevano delle fiamme alte, in particolar modo dove prima c'era Subuza, colpito in pieno dalla sfera infuocata. Attraverso le fiamme era possibile intravedere la sagoma sfocata dell'ex Kokage, immobile all'interno del fuoco, che sollevava le braccia. In tutta l'area circostante comparvero le sfere luminescenti che Subuza aveva usato precedentemente contro il mizukage, in una formazione sparsa che circondava i due gemelli pelati, la coppia imperiale, Sebastian e Kyle.

    Resisi conto che il kokage aveva fatto la prima mossa, gli imperiali decisero di partire all'attacco senza perdere altro tempo nè concedere altro vantaggio ai ninja. I due pelati si diressero verso Sebastian che era già stato messo in difficoltà da uno solo di loro. L'aura rossastra intorno ai loro corpi si intensificò e mentre questo accadeva il gufo avrebbe notato come il terreno sotto i loro piedi si crepava al loro passaggio. La potenza dei due cresceva a dismisura mentre il marchio inciso sulla loro fronte si illuminava vistosamente. Erano davvero grossi guai per Sebastian che si trovava a fronteggiare una doppia offensiva dei due che già sollevavano gli spadoni sopra la testa nella loro corsa, ma in quel frangente due sfere luminose sopra la testa di Sebastian reagirono al loro attacco, convergendo contro di loro. Uno dei due pelati colpì la sfera che gli era stata rivolta contro con la spada ma questa semplicemente esplose rilasciando un vortice ventoso con lo stordì. L'altro, alla vista di ciò, si impegno a scansare quella rimasta, perdendo però l'equilibrio e la foga della corsa, rimanendo spiazzato e a pochi metri da Sebastian.

    Gli altri due erano se la sarebbero presa con Kyle e Subuza. La donna, riconoscendo nel kokage la fonte della tecnica delle sfere stordenti, era intenzionata a metterlo in seria difficoltà. Mosse nuovamente le braccia con movimenti leggeri mentre vortici di vento si originavano dal suo corpo, concretizzandosi in tre lame di vento partite contro il Kokage. Subuza in mezzo alle fiamme non si sarebbe mosso e sarebbe stato un facile bersaglio. Allo stesso tempo, il tizio con la spada cominciò la propria rincorsa per colmare la distanza con il mizukage, intenzionato ad attaccarlo con la propria arma. Anche in questo caso le sfere luminescenti reagirono all'attacco. Tre di queste si fiondarono sulla bionda che per scansarle tutte e tre dovette utilizzare un escamotage ventoso per proiettarsi 10 metri più indietro, auto escludendosi dallo scontro per il momento. Il tizio con spada invece fu investito da una sola delle sfere, ma l'effetto ottenuto da questa fu solo di rallentarlo un pochino, dato che quello non fermò la propria corsa e sarebbe riuscito ad arrivare nei pressi di Kyle, portando due fendeti molto veloci e concatenati tramite una rotazione completa del busto. Erano fendenti paralleli al suolo che miravano a tranciare collo e poi addome del Mizukage in una sola combinazione di attacchi. Lo scontro era entrato nel vivo.

    * * * *

    La guardia stramazzò al suolo mentre l'artiglio conficcato nella propria nuca veniva estratto rapidamente. Subuza si aggirava per i corridoi dei sotterranei, facendo ben attenzione a non far scattare alcun allarme. Le crepe sul soffitto erano larghe e facevano filtrare luce e il frastuono dell'arena soprastante. Riusciva a distinguere il rumore delle proprie sfere andare a segno e questo lo fece soghignare. La sagoma di fumo creata attraverso la tecnica sonora non sarebbe durata molto il che significa che aveva un breve lasso di tempo prima che di sopra si accorgessero della sua assenza e capissero il suo piano.

    Aveva già fatto fuori tre guardie e si stava avvicinando al padiglione delle celle. Cumuli di roccia e sabbia intralciavano il suo procedere a causa del crollo dei soffitti, ma se non altro le guardie erano concentrate nella zona in cui le azioni di Kyle avevano provocato il cedimento più ampio, strategicamente lontano dalle celle più importanti. Armato di artiglio, prese a spezzare i catenacci delle porte sbarrate, facendo fuoriuscire i criminali al loro interno. Diversi di questi rimasero all'interno delle celle, insospettiti dai terribili rumori che provenivano da sopra e ragionando che nella propria prigione erano decisamente più al sicuro. Rendendosi conto di quel comportamento, Subuza si fermò, voltandosi verso le celle aperte.

    Beh? Cosa aspettate, un invito a nozze? Sappiate che sopra le vostre teste i vostri fratelli stanno facendo fuori molti dei vostri odiati secondini. Volete lasciare loro tutto il divertimento?

    Quelle parole trovarono cuori titubanti e dubbiosi, ma le teste più calde non si fecero ripetere due volte l'invito e prorompendo in un urlo uscirono fuori dalle celle dirigendosi verso le uscite. Alcuni di questi, probabilmente ninja, presero a scalare le pareti cercando nelle crepe un punto abbastanza ampio da permettergli la fuga. Indispettito da tutto quel baccano, Subuza allungò il passo. Se quegli idioti avessero cominciato a venir fuori dalle crepe, i tizi sopra si sarebbero reso conto della sua assenza e ciò sarebbe risultato un problema. In più, le sue sfere sarebbero prima o poi finite, lasciando Kyle e l'altro idiota in balìa degli imperiali, e anche questo avrebbe costituito un problema per i propri piani. Correndo davanti alla celle, distruggeva catenacci, spranghe e serrature, assicurandosi di liberare il maggior numero di detenuti.

    Oh. Giunse infine di fronte a una grossa cella blindata, una larga spranga orizzontale ne assicurava la chiusura. Tutto intorno le fiamme la facevano da padrone, il che giustificava il fatto che fosse stata lasciata incustodita. Al suo interno, qualcuno batteva pesantemente facendo rimbombare l'intera galleria, ma incapace di buttare a terra la porta metallica. Chi diavolo...

    Dentro di sè una vocina continuava a intimargli di non aprire quella porta, ma Subuza era un tipo estremamente curioso ed inconsciente, per cui quella vocina stava sprecando il suo fiato. Posò l'artiglio sulla fredda e pesante spranga, rendendosi conto che il metallo s'era arrugginito e che con le sue forze non sarebbe riuscito a smuoverla. Osservò quindi i dintorni della cella: le cerniere della porta erano incastonate nella roccia nemmeno tanto solida, al punto che in quei punti la struttura si stava crepando. Non abbastanza da cedere, ma ciò gli suggerì un idea.

    Adesso indebolirò la porta, così tu potrai sfondarla ok? Avvisò l'ex kokage prima di attuare il proprio piano, ma non ottenne nessuna risposta. Solo il rumore proveniente dalla cella cessò, il che fu un segnale più che sufficiente per Subuza. Elettrificò il metallo dell'artiglio caricando un immane quantità di chakra raiton, per poi rilasciarlo contro la parete ai lati della porta, guidando la propagazione dell'elettricità tutto in torno al metallo del portone, sgretolando ed indebolendo la roccia in quei punti. Fatto!

    E si allontanò di un paio di passi per evitare che la porta, divelta dal bestione lì dentro, gli finisse addosso schiacciandolo. Ma ciò non accadde e in realtà non vi fu più altro rumore per diversi minuti. Subuza sospirò deluso, facendo un passo verso l'uscio della cella. Allora?

    *BLAAM!*

    La porta venne giù di colpo, trascinandosi parte della roccia laterale che investì Subuza, proiettandolo contro la parete e sommergendolo di detriti. Dalla prigione fuoriuscì un bestione incredibile, un ammasso di muscoli alto due metri e mezzo ringhiante e urlante che continuò la sua corsa oltre il corridoio, investendo tutto quello che trovava e dirigendosi verso la libertà.

    CITAZIONE
    Manca un pezzo e un paio di immagini, ciò ma è ininfluente per i restanti utenti.




    @Isawa, Saga

    Siete riusciti a limitare i danni riparandovi dietro ad altri poveretti di certo meno fortunati. La pioggia di fuoco mette in allarme i ninja ribelli che cominciano a sparpagliarsi, inseguiti dagli imperiali. Regna disperazione e caos, ma i primi sopravvissuti riescono a guadagnare l'uscita e l'arena comincia a svuotarsi.



    @Trinciapolli

    Le guardie avevano circondato il tuo drago e, una in particolare, brandiva un grosso spadone con il quale si avvicinava da dietro, in posizione tale da assicurarsi di non poter essere raggiunto dall'alito infuocato. Sembrava intenzionato a sferrare un colpo di grazia.

    Nel punto in cui sei atterrato è vero non c'era nessuno, ma stava sopraggiungendo gente: degli imperiali insieme a un gruppo di sopravvissuti che cercavano una via d'uscita e, dato che il padiglione in cui eri atterrato è così tranquillo, quella sembrava la parte migliore in cui tentare la sorte. Erano tre imperiali a capo di un gruppo di trenta-quaranta persone circa, sembravano uomini d'onore intenzionati a portare in salvo piu vite possibile. Uno di loro ti avrebbe intravisto, facendoti segno e chiamandoti a gran voce scambiandoti per un civile.

    @Tutti

    Ognuno di voi deve fronteggiare due sfere di fuoco a testa. Siate convincenti nelle vostre difese mi racccomando o potreste finire bruciacchiati.




     
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  3. Mike Portnoyz
     
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    Quello che seguì per Kyle fu molto confuso. Fece appena in tempo a evocare una cupola di terra a difesa del suo "compagno" sul campo, che sembrava improvvisamente immobile e assente, e ad evocare una ventina di copie per tenere testa a tutti i soldati che li circondavano. Uno sfidante, quasi sicuramente più forte di lui nel corpo a corpo, gli si era avvicinato e menava fendenti. Non potè che tentare un paio di parate, la prima gli fece sentire male al braccio e la seconda fu così forte che gli fece perdere la preziosa arma, che volò via a qualche metro di distanza, e fu raccolta da una copia, ma prima che potesse ripassarla a Kyle, l'imperiale d'elite gli aveva già dato una ginocchiata nello stomaco facendolo cadere a terra piegato.

    Armato di spada, il suo esecutore la alzò al cielo e caricò violentemente a terra per trafiggerlo e inchiodarlo al suolo, ma la copia più vicina intervenne in tempo per deviare la spada e subire il colpo. Kusanagi, ancora una volta, volava via, ma non c'era nessuna copia per recuperarla.

    In effetti, buona parte di essere erano già state obliterate dai soldati imperiali, in un singolo colpo, spazzate via da armi fin troppo pesanti. Si erano squagliate tornando ad essere semplice acqua e lasciandosi assorbire dal terreno, e in qualche caso dai vestiti dei loro bersagli. Alcuni le avevano distrutte ancora prima di essere stati raggiunti, lanciando piccole tecniche elementali, forse per vedere quale fosse la loro reale resistenza, e ora sapevano che era infima.

    Si rialzò, disarmato mentre il suo avversario caricava un altro colpo mirato alla sua schiena, girandosi verso di lui a bocca aperta e rovesciandogli addosso un tremendo getto d'acqua che lo respinse fisicamente verso il perimetro dell'arena. L'acqua si sparse in ogni direzione, trasformando l'arena in una piscina con appena 5 cm d'acqua, e lentamente filtrando nel pavimento per scendere in modo molto poetico e suggestivo nelle prigioni.

    Mentre faceva questo, almeno tre palle di fuoco gli bruciavano la schiena e i vestiti, lasciandolo ustionato ed esposto, seguite da almeno un paio di frecce, che gli trapassavano il braccio e la spalla destra.

    Kyle: Subuza! Qualsiasi cosa tu stia facendo, falla più in fretta!

    Aveva dovuto evocare un secondo scudo di terra, dopo che alcune tecniche elementali erano state scagliate verso la prima, tra cui un forte getto di vento tagliente che l'aveva aperta dall'alto e un fulmine che aveva cercato di sfondarla dall'alto.

    Mentre il guerriero d'elite si era di nuovo lanciato verso di lui con lo spadone, e in pochi istanti l'avrebbe raggiunto, ebbe solo un istante di respiro per evocare nuove copie e tenere a distanza i soldati semplici, mentre gli elite lo bombardavano dalla distanza. Rocce, fiammate, qualche arma da lancio che schivò miracolosamete per poi impattare in modo rovinoso contro altre tecniche di vento, era un delirio. Non sarebbe durato a lungo e nonostante ciò che gli aveva fatto Subuza all'inizio del duello, cominciava a sentire il dolore.

    Kyle: Si mette male!

    Ora una freccia gli trafiggeva una coscia. Ne sentì il dolore, molto limitato ma c'era, sarebbe stato difficile fuggire. Si inginocchiò, incassando l'ennesima palla di fuoco sulla sua schiena ormai sanguinante e bruciacchiata, e la spezzò, per poi rimuoverne entrambe le parti con un gesto secco. Avrebbe recuperato la ferita nella fuga, ma non poteva permettersi altre frecce in punti più vitali. Tipo il collo.

    Kyle: Subuzaaa!!!

    Improvvisamente, si aprì una falda nel terreno, facendo precipitare tre soldati imperiali nel piano sottostante, mentre un enorme energumeno, furioso e probabilmente mentalmente instabile, saltava fuori urlando e portandosi dietro pezzi di pavimento.

    RRRRAAAAAAARGHHHHH!!!

    Raccolse due soldati e lì lanciò contro gli elite, travolgendoli e dando un istante di respiro a Kyle.

    Kyle: Spero tu abbia finito, perchè io me ne vado. HHHHHAAAA!

    Il Mizukage si era erto in salto e aveva scatenato una poderosa tecnica di fulmine mirando al terreno, ancora ripieno d'acqua, e fulminando chiunque fosse all'interno dell'arena. Imperiali, elite, guerrieri elementali, tutti si dimenavano scossi dalla forte corrente che ora li invadeva. Tra copie e tecniche d'acqua, era riuscito a bagnarli tutti e questo gli avrebbe dato quell'unico vantaggio.

    Non sembravano essere particolarmente indeboliti dalla tecnica, ma per qualche secondo, rimasero tutti come immobili, disorientati, semi paralizzati. Poco a poco, avrebbero ripreso mobilità e sarebbero tornati ad attaccare più furiosi di prima. E sarebbe finita.

    Evoco una copia che, ad occhi attenti, sarebbe parsa molto diversa in aspetto rispetto alle copie d'acqua usate in precedenza. Questa si lanciò in corsa insieme al Mizukage verso la parte d'arena che Sebastian aveva danneggiato con il suo attacco esplosivo.
    I due gemelli Kiriani, raggiunta la parte rimanente di parete esterna, si coordinarono in una tecnica che probabilmente non era mai stata vista prima.
    Mentre uno evocava acqua dalle mani e la spargeva all'interno di una sottilissima crepa che si era aperta nella pietra, l'altro infilava le mani nell'acqua, apparentemente senza nessun effetto.

    Gli imperiali cominciavano a riprendere controllo dei propri arti, mentre incredibilmente le pareti dell'arena cominciavano, pian piano, ad aprirsi, in un varco sempre più grande. L'acqua che aveva penetrato la crepa era stata trasformata in ghiaccio, ed espandendosi aveva superato la resistenza della pietra, aprendola come se gli dei stessi l'avessero voluto.

    Un varco largo due metri e pieno di ghiaccio si era spalancato davanti ai due gemelli Kiriani, uno dei quali si era posto dietro, probabilmente, al vero Kyle per proteggerlo, e stava già incassando frecce, dardi e chi più ne ha più ne metta.
    Il Mizukage, nel frattempo, imponeva le sue mani nel ghiaccio, ri-trasformandolo come per magia in acqua che si riversò di nuovo nell'arena. Questa volta, l'elite spadaccino piantò la spada in terra per non essere respinto, ma non riuscì a fare di meglio che mantenere la sua posizione, mentre numerosi soldati vennero semplicemente spostati indietro. Kyle e la sua copia mantenavano la posizione, probabilmente grazie al loro controllo su quell'elemento che tanto gli era affine.




    ULTIMO TURNO!

    Abbiamo quasi finito. Complimenti a tutti i partecipanti, è uscito un bel massacro.
    al prossimo turno dovremmo concludere.


     
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    Braxamundis


    _|2lysep



    L'ex-shinobi aveva rischiato molto, ma in qualche modo era riuscito a rimanere quasi illeso; lo stesso non si poteva dire dei malcapitati di fronte a lui, investiti dal katon dei ninja e cotti come polli alla diavola. Intorno a lui quell'evento scatenò le reazioni più disparate, alcuni come lui (probabilmente combattenti) trovavano espedienti per sopravvivere sfruttando qualche sprovveduto nelle vicinanze, altri invece arrivati al limite della sopportazione si lasciavano andare e non lottavano più per sopravvivere, mentre la maggior parte delle persone si accalcava verso l'uscita come delle pecore, pregando di oltrepassare la soglia dell'uscita prima di essere uccisi.

    Ma quanto ci mettono a far uscire questa gente?! Nonostante vogliano sembrare perfetti, questi imperiali hanno un'organizzazione veramente grossolana!

    Nel frattempo Taka teneva sotto controllo anche gli avvenimenti all'interno dell'arena. I due kage e il tizio con lo spadone stavano attirando tutta l'attenzione degli imperiali, eclissando perfino il drago apparso poco prima. Il trio sembrava cavarsela anche in inferiorità numerica, riuscendo grazie a degli stratagemmi a tenere occupati gli élite e i soldati intorno a loro, creando nel contempo una via di fuga.

    Nel frattempo la situazione vicino l'uscita precipitò nuovamente.
    Nonostante i ninja fossero scappati a causa dell'arrivo di un gruppo di soldati, il drago prima di precipitare inesorabilmente al suolo, lasciò come "ricordino" una pioggia di fuoco a tutti gli spettatori dell'evento.


    Vorrei sapere cosa gli è passato per la testa all'evocatore del drago... per quale motivo lanciare una tecnica così devastante?
    Presumibilmente noi spettatori non eravamo nemmeno i suoi bersagli, la tecnica forse era diretta verso gli arcieri a bordo arena, ma la creatura ha preso male la mira a causa degli arpioni e ci ha messo a tutti in questa posizione di merda.


    Le prime palle di fuoco si schiantarono a poca distanza da lui, alimentando la paura delle persone e il loro desiderio di uscire.
    Improvvisamente l'ex-shinobi venne spintonato dalla ressa, venendo espulso dal gruppo, cadendo a terra a circa cinque metri di distanza; la forza esercitata da decine di persone era troppa per lui, perciò non si oppose minimamente.
    Qualche attimo dopo il gruppo da cui era appena uscito venne travolto da una sfera incandescente. Per assurdo si era salvato semplicemente perchè non si era opposto alle spinte delle persone.

    Tuttavia non era ancora finita per Taka. Una seconda palla di fuoco era diretta verso di lui e mancava veramente poco all'impatto.


    Non ho tempo per rialzarmi!

    L'ex-shinobi non tentò nemmeno di rialzarsi, invece rotolò giù verso gli spalti inferiori, aiutato dalla pendenza delle gradinate. Si procurò qualche graffio e livido, ma in compenso evitò la seconda palla di fuoco.

    Taka si rialzò a fatica, accertato di non avere nulla di rotto, volse lo sguardo verso l'uscita.


    Bene, finalmente la gente ha cominciato ad uscire regolarmente. Tra poco sarò fuori da questo maledetto inferno.




    Takahiro Isawa



    Aspetto: Altezza 1,82 metri. Peso 57 kg. Età 24 anni. Coperto interamente da un mantello nero, dietro le spalle è visibile l'elsa di una spada. Sotto il cappuccio si possono intravedere i lunghi capelli neri poco curati e degli occhi stanchi e provati dalle atrocità viste durante la guerra.

    Psicologia: Personalità instabile, alterna momenti di lucidità ad altri in cui perde la calma e si fa trasportare dall'odio. Persona di poche parole, odia profondamente l'Impero, è abituato a vivere nell'ombra guadagnandosi da vivere come può, senza farsi scrupoli. Normalmente preferisce restare da solo, ma non gli dispiace fare conoscenza con qualche ex-ninja.

    Background: Dopo essere sopravvissuto miracolosamente a diverse battaglie contro gli eserciti imperiali, è sparito nel nulla. Ora celando la sua identità, vive nei bassifondi delle città, sempre in fuga, vagando per il continente, cercando uno scopo, dato che l'Impero ha distrutto tutto ciò a cui teneva.
    Durante il periodo in cui sparì, cambiò leggermente il suo nome ed utilizzò un cognome falso, il suo precedente cognome avrebbe attirato l'attenzione degli Imperiali su di lui.




     
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  5. Scaar
     
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    @Gh0st


    Afferrò la mano della ragazza per trarla fuori dagli sfollati protetti dagli imperiali. Le guardie notando che la ragazza lo seguiva di buon grado lasciarono perdere, preoccupandosi dell'incolumità degli altri civili. Intorno le cose invece di migliorare sembravano peggiorare. Aveva perso interesse verso ciò che succedeva nel mezzo dell'arena rendendosi conto che le cose erano degenerate e che adesso la priorità era portare a casa la pelle. In quel miscuglio di imperiali e ninja bastava un nulla per venir etichettato nella fazione sbagliata (o quella giusta, non sapeva bene quale delle due fosse l'ipotesi peggiore)

    In quel momento cominciò a cadere il fuoco dal cielo: grosse sfere infuocate che si abbattevano sulla povera gente lì presente. Scaar si guardava intorno preoccupato: fin dal momento in cui s'era cominciato a progettare l'evento, era facilmente pronosticabile che tutti quei ninja avrebbero fatto casino, ma una cosa del genere sfuggiva ad ogni previsione e controllo. E anche se per molti degli imperiali dispiegati a difesa dell'evento la priorità massima era la sicurezza dei civili, molte vite erano state stroncate e i piani di evacuazione tutt'altro che rispettati.

    Studiò le eventuali vie di fuga notando con disappunto che la calca presso di queste era assurda e diverse di queste erano assediate dai ninja per cui era escluso provare ad uscire per di là. Si rese conto che nel frattempo la ragazza doveva essere terrorizzata, quindi si voltò verso di lei per rivolgerle due parole.

    Pessima idea venire sin qui, tesoro, il classico posto sbagliato al momento sbagliato.


    Una palla di fuoco cadde nemmeno troppo lontano investendo un gruppetto di civili abbattendone due e mettendo in fuga gli altri. Scaar si voltò di scatto per guardare, colto alla sprovvista e comprese che non avevano poi così tanto tempo. Si rivolse nuovamente verso Helen, questa volta più agitato.

    Si può sapere dove cazzo si è cacciato il tuo ragazzo?


    Chiese lui quando le urla delle persone intorno a loro lo misero sull'attenti. Si girò attorno più volte cercando di capire quale fosse la fonte del pericolo, quando alzando la testa le vide. Due enormi palle di fuoco che stavano per piombarli addosso. D'istinto, spinse via la ragazza proiettandola diversi metri più in là e probabilmente rischiando di ferirla, un secondo prima che il fuoco piombasse su di lui, divorandolo completamente.




    Edited by Ryuk* - 1/4/2015, 12:10
     
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  6. Imperio III
     
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    CITAZIONE
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    Parlato
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    La tragica battaglia che vedeva i tre ex ninja fronteggiare i mostri di Butai stava per iniziare, sebbene i Kage erano già impegnati in uno scontro serrato Sebastian doveva ancora trovare il coraggio di fare quella fatidica scelta: Scappare o combattere?

    Sebbene avesse sempre combattuto a dispetto della situazione disperata iniziava a copendere quanto questa fosse senza uscita, il che era un problema perchè o rimaneva coerente con la sua indole rimanendo a combattere fino alla morte, o pensava alla sua vita come qualcosa che andava salvaguardata...

    Rimaneva a fissare quei due, dovevano pur avere un punto debole, diamine, persino lui ne aveva!

    Comunque sia mentre le acque attorno ai kage continuavano ad agitarsi sempre di piu lo sfrigolio di due palle di fuoco che procedevano dritte dritte verso il vecchio distolse presto l'attenzione dell'ex gufo dai due pelati, una venne scansata con una capriola di lato mentre l'altra trovo la slayer a frapporsi facendo detonare la palla di fuoco, ovviamente Sebastian ne uscì illeso, lo spadone era abbastanza grande per deiare la maggior parte delle fiamme mentre la corazza avrebbe assorbito il resto delle fiamme, il tutto quindi si traduceva in alcuni secondi di caldo, niente più.

    Si voltò verso i due constatando come questi stavano partendo alla carica, sebbene uno dei due dovette arrestarsi a causa della tecnica scagliata dal Kokage l'altro continuava la sua avanzata:
    Ti aspetto.

    Attendeva il proprio avversario sul posto, avvertiva una potenza smisurata scaturire dai loro corpi, avvertiva la terra tremare e poteva ben distinguere le crepe che i loro piedi provocavano sul terreno al loro passaggio, tuttavia, Sebastian era un osso d'uro e quello che lo stava ora caricando lo avrebbe presto capito, già perchè aveva appena schivato a fatica la pallina lucente del Kokage perdendo l'equiblirio e procedendo goffamente verso l'Ex Gufo che non si fece scappare l'occasione.

    Scattò in avanti chiudendo i pochi sigilli per utilizzare la tecnica usata poco prima sugli spalti, questa voltsa però, l'avrebbe utilizzata direttamente sul corpo del nemico, questa volta avrebbe potuto fare come meglio credeva, ma era escluso che potesse parare un colpo del genere, senza contare che in questo modo avrebbe potuto colpire anche quello rimasto indietro.


    In ogni caso, qualora quello avrebbe schivato il colpo avrebbe tentato comunque di farlo impattare sul terreno, stava rimandando la sua decisione, ma ora come ora sembrava proprio dover scappare.

    CITAZIONE
    Aspetto: Vestito di un manto nero logoro e cencioso, il cappuccio ampio sulla testa nasconde i lineamenti del volto. Indossa una corazza pesante che fa apparire i suoi contorni sulle spalle spigolosi.
    Sebastian è un ex-ninja di Oto, un Gufo per la precisione, ha sempre condotto due vite parallele fino a quando l'impero non glie le ha portate via entrambi, ora come ora, è meglio girargli alla larga.


     
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  7. Saga D
     
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    Dimenticata. Era stata dimenticata nel mezzo della mischia. Forse la sua salvezza? Sporgendo un poco la testa, riuscì a notare cosa stava accadendo più in alto. Una pioggia di palle di fuoco stava scendendo sull'intera arena, e in pochi istanti si sarebbe abbattuta sulla folla. Questo non l'aveva previsto, da un lato l'attacco era dall'alto, direzione in cui era coperta, ma sarebbe servito a molto avere quel soldato contro di lei? Erano pur sempre delle enormi palle di fuoco.

    Cercò di sollevare il soldato sopra di sè per levarsi di mezzo, notando che una delle palle era molto sospettosamente nella sua direzione. Se l'era quasi tolto di dosso quando realizzò che... non c'era tempo! Fece uso di tutte le sue forze per riportarlo davanti a sè, cercò di appallottolarsi il più possibile e si coprì la testa, stringendo i denti, in attesa dell'impatto.



    Saga Dharmuid



    Bionda, lineamenti duri da Saga, occhi di ghiaccio, fisico tonico e coperto di cicatrici.
    Alta 1.75, veste in cuoio e pelliccia.

    Background



    Appartenente al popolo dei Saga che abita l'arcipelago di Vaygr.
    Nata ad Avamfell, piccola isola nell'arcipelago, cresciuta tra Avamfell e Niethlung.
    La sua famiglia era partecipe all'attacco dei Saga contro Kameyama, e la lasciò sola con "il vecchio", il membro più anziano del clan.
    Non tornarono. Tutt'ora non sa dove sono, ma assume che siano morti nell'offensiva, ma non è certa.
    Il vecchio la lasciò, spegnendosi in una notte di luna, nove giorni fa.Rimasta sola, si imbarcò per raggiungere Niethlung ed esporsi alla società, per scoprire se le sue genti erano ancora lì o se l'impero aveva sterminato tutti.
    Naufragò invece a Louyhong, e venne salvata da un soldato imperiale, a cui non ha ancora rivelato la sua identità, anche se lui ha i suoi sospetti e i lineamenti la tradiscono.

    Carattere

    Prudente, solitaria per costrizione. Non può svelarsi troppo perchè non sà quale sia la sua posizione nel mondo: cos'è successo ai Saga? E' finita la guerra? E' al sicuro?
    Spaventata e disorientata, ma determinata e combattiva. Si aprirà istintivamente a chiunque, per poi chiudersi velocemente e passare sulla difensiva.

     
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    Rain era arrivato alla fine di quella lunghissima lettera. Poche righe lo separavano dalla fine di quel delirio che lui si era completamente perso. Ma no, non sarebbe certo finita in quel modo.
    Il Kaguya era furibondo. Non con l'impero, non con Helen, non con Scaar. Con gli shinobi. D'impulso ebbe la voglia di sfondare la porta a calci ed uscire dal monastero per andare a cercare ed ammazzare uno ad uno gli artefici di quella pagliacciata. Già se li vedeva: incappucciati pure dentro casa, armati anche per andare al cesso, a cavallo di un drago per andare a prendere l'amico del cuore. Ma tanto non gli sarebbe servito a nulla il cappuccio, né il drago, né tantomeno le armi ed i gingilli che si portavano dietro.
    Bambini. Bambini che giocavano a fare i terroristi mettendo a rischio la vita degli altri.
    La sua permanenza al monastero non gli aveva insegnato molto riguardo alla pazienza, dote di cui tra l'altro lui era detentore. Mai alzava la voce, mai imprecava. Era raro che sia arrabbiasse, giuro, non capitava quasi mai.
    Ora, però, era capitato.
    Non so bene dirti cos'altro sia successo. Scaar mi ha chiesto di te ed io gli ho detto dove ci eravamo sistemati. Chissà che non ci venga a trovare, una volta o un'altra...
    Poi, non so dirti come, ma sono iniziate a piovere sfere di fuoco. Fino a quel momento avevo mantenuto la calma, ma a quel punto ero terrorizzata! Non sapevo cosa fare! Ero rimasta pietrificata, tanto che Scaar mi ha buttato via di peso all'ultimo momento prima che venissi colpita. A dirla tutta mi ha fatto anche male: penso di essermi distorta un polso nella caduta. Sai, mi sono appoggiata a terra con la mano ma si è storto il polso. Non me ne sono accorta lì per lì ma ora mi fa un gran male.
    Mi dispiace essermi cacciata in questo pasticcio, davvero! Scusami, non volevo che finisse

    La lettera continuava, ma Rain non la finì mai. La gettò sulla scrivania e si alzò.
    Sotto la pelle del suo braccio destro si formò un solido strato d'ossa nel giro di un istante, quasi come un riflesso incondizionato. Rain diede un pugno alla scrivania con una forza tale da spaccarla a metà. Il centro del mobile si piegò e toccò terra, mentre schegge di legno volarono tutt'intorno.
    La lettera cadde a terra, così come il calamaio ed altre carte che erano lì. Poi Rain prese una metà della scrivania e con tutta la forza che aveva in corpo la scaraventò sulla parete opposta della stanza.
    Il legno si disintegrò all'istante facendo un gran rumore, mentre sulla parete si formò un profondo segno nero che non sarebbe mai andato via.
    Tutti
    Disse, con il fiatone.
    Vi ammazzo tutti.
     
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  9. Edosenpai
     
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    CITAZIONE
    |Parlato Enma|
    *Pensato Enma*
    Narrato
    ~Parlato altrui~

    Ormai la situazione degenerava sempre di più, ed era destinata a peggiorare ulteriormente.

    Fra il caos della folla non si capiva più nulla, c'era solo gente che si accatastava alle uscite per paura dell'apocalisse. Tutti avevano ormai una paura immensa, gli imperiali cercavano di fare di tutto per permettere ai civili di uscire come una folla ordinata, ma era un'impresa impossibile e la folla continuava ad ammassarsi sempre di più verso le uscite.

    Alla fine il mega evento nell'arena più magica di Kalendor, Braxamundis, si era trasformato in un incubo, e l'arena stessa, che dopo un attacco da parte di Kyle rivelò avere al di sotto delle prigioni, si trasformò in una prigione piena di individui urlanti.
    Non fu tanto quello a dargli fastidio, quanto il fatto che il Kokage aveva smesso di fare cose spettacolari: colpi di artiglio, qualche altra sfera infuocata e poi basta, se ne restò immobile. Ma forse si era perso lui qualche passaggio. Forse... forse per colpa delle sfere di fuoco emesse dal drago in un tentativo di salvarsi e colpire le guardie e gli arcieri che lo tenevano sotto controllo.
    Fatto sta che per qualche motivo non prese bene la mira e cominciò a sparare palle di fuoco in aria come se non ci fosse un domani (che in effetti era quello che si prospettava dalla giornata), le quali andarono a finire più che sugli arcieri e sulle guardie imperiali sul resto dell'arena, mettendo in pericolo la vita di moltissime persone.

    Le sfere sembravano non essere dirette ad un bersaglio preciso e tutto quello che colpivano rimaneva avvolto da fiamme incandescenti. Vennero colpiti indistintamente civili, imperiali, ex-shinobi e ancora civili. Sembrava ormai che gli spettatori in vita fossero più rari di quelli caduti.
    Era raro vedere Enma serio, ma in quel momento sentiva che non c'era tempo per la spensieratezza, e pensò a cosa avrebbe fatto il suo maestro al posto suo. Aggrottò leggermente la fronte lasciata scoperta dal ciuffetto, lasciò una mano dietro alla nuca, grattandosela e cominciò a pensare a voce alta.

    |Uhm... questa faccenda non mi piace per niente.... se fosse qui certamente mi direbbe di... forse di mettere in salvo le altre persone.|-si guardò intorno-|Si, la folla mi sembra piuttosto disordinata ed in pericolo... cavolo! Avrei preferito rimanere a godermi lo scontro in pace...|

    Qualcosa interruppe i suoi pensieri: si accorse di essere proprio di fianco ad un'uscita. Anche lì la folla era impazzita, e stava correndo un pericolo ancora più grande di quanto Enma si immaginasse: due sfere di fuoco si stavano dirigendo verso di loro a tutta velocità, e le loro fiamme emanavano uno sfrigolìo talmente orribile che dopo poco anche quelli cominciarono ad accorgersene e a muoversi ancora più disperatamente verso l'uscita.
    Enma in tutta velocità riuscì a strappare qualche giacca o altri indumenti alle altre persone e a legarseli agli stinchi, per poi saltare verso una di loro e sferrarle un tremendo calcio con la gamba destre per farla andare contro l'altra leggermente più indietro. Riuscì a mandarla solo poco più in basso ma troppo a sinistra e mancò l'altra.
    Una volta a terra ne mancava solo una, diretta sempre allo stesso punto. Voleva sferrarle un altro calcio, ma gli stracci che aveva addosso ormai avevano cominciato a consumarsi e a bruciare, dunque dovette disfarsene il più velocemente possibile. Li gettò a terra e prima che se ne rese conto come un riflesso colpì con la gamba sinistra l'altra sfera di fuoco, ormai troppo vicina, che però andò a scontrarsi contro dei posti vuoti facendogli prendere fuoco.
    Non era la mossa più intelligente, avrebbe preferito andasse come l'altra ma data la differenza di altezza non potè fare altrimenti.
    Tolse anche a questa gamba gli stracci extra, si sedette e si massaggiò le gambe nel punto in cui aveva colpito le sfere.

    |Aaah duavolo! Non pensavo fossero così dure le palle di fuoco... fa un male bestia! Fortunatamente gli allenamenti di calcio mi sono stati utili per una volta nella vita... ed io che non volevo nemmeno sentirne parlare!|

    Per un attimi la gente non seppe più cosa pensare, ma poi gli fu di nuovo chiarissimo: uscire subito da quell'inferno, e riprese immediatamente a spingersi e a scavalcarsi per uscire da lì.

    |Me la sono vista davvero brutta... quei vestiti hanno solo ridotto la bruciatura e quelle palle erano dure anche più di un pallone da calcio. Spero solo di non aver dato troppo nell'occhio. uugh...|


    Misogi_KumagawaDescrizione fisica:
    Un normale ragazzo di 17 anni, alto 1,78 cm, pesa 72 kg, ha i capelli nero pece, molto scompigliati che terminano con un ciuffetto sporgente in avanti sulla fronte.
    Occhi grandi e di un blu profondo, naso e bocca piccoli, carnagione molto chiara e mento appuntito, tratti somatici molto dolci e gentili accentuati dal sorriso innocente e sincero.
    Magro, esile e ha una muscolatura non particolarmente accentuata ma pur sempre visibile sotto le vesti. Veste con una divisa scolastica blu scuro (fatta su misura per permettere i movimenti da ninja), con grandi bottoni gialli e con colletto alto e bianco. I pantaloni sono anch'essi blu scuro, tessuti in modo tale da permettere una certa agilità.
    Descrizione psicologica: anche se potrebbe sembrare ingenuo e sincero, in realtà quello è solo ciò che c'è in superficie; la sua psiche è molto più contorta di quanto possa dare a vedere un diciassettenne. Ama alla follia le scene truculente ed ha una particolare passione i combattimenti all'ultimo sangue fra più persone. Nella vita di tutti i giorni invece è molto superficiale e tende a non dare molta importanza a ciò che lo circonda, se non quando ha uno dei suoi cattivi presentimenti.
     
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    Comunque, piccola nota per tutti, è ryuk che ha dirottato le palle di fuoco a suo piacimento, io avevo esplicitamente scritto che sarebbero state lanciate esclusivamente ai bordi dell'arena, quindi al massimo sarebbero dovute andare fuori da essa, non ricadere sul terreno come una pioggia di meteoriti XD. Comunque vabé, fate vobis, vediamo di concludere sto macello.

    CITAZIONE
    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato Altrui

    Mi trovavo li, in ginocchio, guardando il delirio che si stava svolgendo ai miei piedi: Giganti che uscivano dalla terra, gente che volava da tutte le parti.. se fossi stato un sadico c'avrei trovato veramente tanto gusto.
    Dannazione.. Il piano era quello di portare in salvo i due pezzi grossi.. non pensavo di trovare così tanta resistenza. Forse abbiamo osato troppo. La cosa più fastidiosa sarà sicuramente la componente mediatica che le nostre azioni avranno sul mondo. Nessuno capirà perché la resistenza ninja ha fatto questo. Ma in fondo cosa gliene frega a loro.. ormai tutte le grandi città e le annesse giurisdizioni minori sono in via di sviluppo e in costante crescita, quando il nostro mondo stava scomparendo, schiacciato da un macigno di ideali meschini e insulsi, pieno di false promesse e disposto ad andare oltre i limiti concepibili da un essere umano sano di mente... perlomeno tutti i civili hanno potuto assistere anche a ciò che nasconde l'impero sotto le proprie terre, c'era da aspettarselo da loro. -la rabbia soppressa per tanti anni verso l'impero stava finalmente trovando uno sbocco, ma la cosa che mi aveva sempre infastidito era stato il menefreghismo di tutte quelle città che si erano schierate neutrali quando in realtà offrivano aiuti e sottomissioni all'impero- Merda, qualcuno si avvicina.. sono a decine, qualcuno deve avermi notato mentre precipitavo.
    La folla iniziava ad avvicinarsi sempre di più al punto tale da poter sentire chiaramente i loro passi salire gli spalti.
    Rheagor intanto se la stava per vedere peggio di me, ma avevamo ancora un po' di tempo.
    Vecchio mio, forse questa è stata l'ultima pazzia che abbiamo fatto insieme.
    Sei sempre così catastrofico, quando Lanuto ti descrisse a noi Draghi sembravi molto più simpatico. Pensa positivo e vedi il bicchiere mezzo pieno: avete bramato per anni un momento come questo e andava sfruttato a pieno, chi non c'è stato oggi, non potrà mai capire.
    Pensai un attimo alle parole del rettile gigante, quando problemi più urgenti si avvicinavano all'orizzonte: Qualcuno si stava avvicinando a Rheagor pronto a finire il lavoro cominciato dagli arpioni, ma grazie ai suoi sensi notevolmente sviluppati riuscì a sentirli arrivare da metri di distanza.
    Una di loro brandiva un'enorme spadone, probabilmente volevano levarsi di torno il problema più grosso (fisicamente parlando e non) visto che ormai la loro contraerea e le loro armi d'assedio erano state distrutte dalla pioggia di fuoco, ma avevamo ancora tutto il chakra e la forza di combattere per contrastare qualunque cosa ci si fosse parata davanti, a patto di restare uniti, cosa che non sarebbe potuta succedere ancora a lungo.
    Ok, dobbiamo usare quella tecnica.. Pronto a rilasciare il sigillo?
    Ci rivedremo ancora dopo questo giorno?
    Se il vento non finisce dii soffiare sicuramente!
    Con le mani libere, Rheagor concentrò il suo chakra nei palmi, mentre io mi preparavo a rilasciare il sigillo nascosto su tutto il suo corpo. Iniziai a comporre le posizioni magiche con una mano il più rapidamente possibile e senza farmi vedere da nessuno, nascondendo la mano destra dietro di me, e nei pochi secondi che seguirono gli attimi di preparazione, lo spettacolo pirotecnico sarebbe continuato per qualche altro minuto.
    Io sono la spada nelle tenebre. Io sono la sentinella che veglia sulla barriera. Io sono il fuoco che arde contro il freddo, la luce che porta l'alba, il corno che risveglia i dormienti, lo scudo che veglia sui domini degli uomini. - RILASCIO! RILASCIO!
    Rilasciato il sigillo, una serie di linee di chakra dorate ricoprirono il corpo del drago rosso fuoco, illuminandolo; Contemporaneamente il bestione batté le zampe, unendo quindi i palmi e rilasciando un'enorme quantità di chakra sottoforma di luce, amplificando l'effetto abbagliante dell'energia arcana sigillata nel suo stesso corpo, che stava ora scorrendo sulla sua pelle, poi una sfera di fuoco incandescente si formò tra le due zampe che avrebbe aumentato velocemente il suo volume raggiungendo un diametro di 30 metri, subito dopo che completai il rilascio del richiamo, salvando la vita al drago e lasciando al suo posto un regalino fiammeggiante, che sarebbe esploso in una colonna di fuoco dall'altezza incalcolabile e dello stesso diametro della sfera, che avrebbe probabilmente polverizzato la porzione di stadio sulla quale si trovava, per poi sparire dopo una decina di secondi.
    Il lampo di luce avrebbe impedito a chiunque fosse rivolto verso il drago di continuare a tenere gli occhi aperti [Io ho ipotizzato che il drago fosse posizionato rispettivamente alle spalle di Kyle e company all'interno dell'arena, quindi gli altri brutti tipacci dell'impero dovrebbero essere accecati] mentre le fiamme, che si sarebbero palesati a tutti solo dopo che il drago sarebbe stato richiamato nella sua terra d'origine spegnendo quindi il sole artificiale posto all'interno dell'arena, avrebbero distrutto tutto quello che avrebbero incontrato.

    Per quanto riguarda me invece, speravo veramente che quella lumachina fosse dotata di capacità rigeneranti, perché il gruppo di imperiali era ormai arrivato a una trentina di metri dalla mia posizione, nella stessa porzione di stadio. Lo spettacolo messo in atto mi aveva permesso di poggiarmi su una trave di legno finita li per caso e ciò probabilmente mi permise di venir scambiato per un'innocente civile, colpito da una delle palle di fuoco lanciate da me stesso e da Rheagor, da uno dei tre soldati al comando del gruppo (in quanto il mantello e i miei vestiti sono praticamente andati a causa della palla di fuoco sparata prima da qualche imperiale).
    Merda.. tutto tranne che essere salvato da un sudicio imperiale.. DANNAZIONE! -cercai di calmarmi rapidamente, nella speranza di ritirare in me tutte le energie rimaste e riapplicando i sigilli che avevo per sopprimere il chakra il più possibile- devo salvare la pellaccia e tornare dagli altri. Forse sarebbe il caso di riorganizzare una bella rimpatriata con il maestro..
    Avrei fatto segno a quel soldato, alzando il braccio sinistro e muovendolo a destra e a manca, sperando che capisse la mia richiesta d'aiuto.





    Informazioni e Background-Scheda Vecchia
    BackgroundDescrizione FisicaDescrizione Psicologica
    Come ex Ninja di Suna, Tenma odia profondamente l'impero. Dopo aver sabotato sul nascere l'attacco di Butai a Suna e aver costretto l'esercito a tornare indietro sui suoi passi, riconsiderando la loro strategia. Dopo essere tornato al villaggio della Sabbia fu promosso a Jonin ed inserito dalla Kazekage nella squadra speciale degli Spettri. Mentre faceva parte del corpo speciale, venne a conoscenza del piano per l'alleanza tra Butai e Suna. Cercò di avvertire Konoha dell'accaduto ma venne cacciato e bollato come traditore. Ha passato il restante periodo della sua vita fino ad ora insegnando tra i monasteri di Ephiora e mantenendo un basso profilo, restando in contatto con il resto del suo team.
    Ormai a ventritre anni è un uomo fatto. Il fisico asciutto e delineato è stato segnato da anni di allenamento in segreto e da combattimenti all'ultimo sangue. I capelli marroni ormai sono ormai lunghi quasi fino alle spalle e il vecchio ciuffo ormai è lasciato cadere davanti alla faccia coprendo gli occhi azzurri ormai privi di speranza.
    Il suo credo non è mai cambiato durante gli anni, anche se gli eventi dopo la morte del fratello l'hanno segnato parecchio. Senza più uno scopo reale di vita seguiva gli incarichi che gli venivano dati con regolarità e portandoli tutti a termine con successo. Grazie all'aiuto del suo maestro e dei suoi compagni acquisì nuovamente un motivo valido per combattere e non lasciare invano la morte del fratello.
     
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    Braxamundis
    Vita o Morte



    @Trinciapolli

    Il tuo enorme drago era a terra da diverso tempo ormai e ancor più tempo era passato da quando l'impero si era accorto della sua presenza. Avevano delle contromisure per questo genere di cose e non ti avrebbe lasciato continuare a fare quello che volevi all'infinito. Tra le loro file c'erano persone capaci di sigilli il chakra all'interno del corpo, una di queste stava in mezzo agli imperiali che avevano circondato il drago. Notando infine che un enorme quantità di chakra veniva di nuovo accumulata per una terribile e devastante nuova tecnica, spiccò un salto per sovrastare il drago e cercò di atterare su di esso con il palmo aperto delle mani, colpendo sulla nuca. In un istante tutto il chakra all'interno della belva fu interdetto e i bagliori incandescenti si spensero come una lampadina bruciata. Stava anche per sopraggiungere il tipo armato di spada, ma il dragone sparì poco dopo nella più classica delle nuvole di fumo.

    Per quanto riguarda te, le guardie si sarebbe avvicinate correndo credendoti in terribili condizioni, offrendoti assistenza e sostegno, aiutandoti persino a camminare ponendo il tuo braccio sulle loro spalle, e scortandoti insieme al resto dei sopravvissuti fuori dall'arena.

    @Edo

    Il tuo modo di difenderti dalle palle di fuoco è stato estremamente coraggioso e spettacolare quanto incosciente. Avresti certo infranto la struttura instabile delle sfere incandescenti, ma il danno te lo beccavi in pieno e ripetutamente, visto che venivi investito più volte. Alla fine i vestiti erano ridotti a degli stracci e la tua pelle era arrossata e umida per via delle ustioni, per non parlare del dolore immenso.

    Non avresti retto le ferite rinvenuto e saresti svenuto poco dopo. Ti saresti svegliato diversi minuti più tardi, su di una barella trasportata dai soccorsi che ti portavano via da quell'inferno in condizioni pessime ma stabili.

    @Saga

    I cadaveri utilizzati più volte per la tua protezione personali avrebbero evitato il contatto diretto con le sfere di fuoco e quindi di fare una brutta fine, ma il calore e le fiamme le sentivi tutte, tanto da rinvenire scottature dolorose su tutto il corpo. Poco dopo saresti stata raggiunta da un inaspettata onda d'acqua alta sotto le ginocchia, che avrebbe sicuro alleviato il dolore.

    L'azione si spostava sempre più perifericamente e lontano dai civili, per cui ora potevi alzarti e inquadrare una delle uscite, che ormai stavano smaltendo tutte la folla di spettatori.

    @Isawa

    Scivolato in una posizione protetta eri riuscito ad eludere tutte le palle di fuoco. Mentre il caos che regnava la fuori andava piano piano scemando, ti saresti reso conto che eri rimasto abbastanza isolato dal resto: gli imperiali che impugnavano armi erano intenti a bloccare la fuga ai kage lontano da te, mentre gli altri aiutavano gli ultimi civili a lasciare quel posto.

    Avevi via libera per avviarti a tua volta verso le uscite. Eri riuscito a mantenere un profilo basso fino alla fine e adesso potevi andare via una volta per tutte, nei panni di un civile qualunque.

    @Imperio

    Il tuo colpo impatta violento sul nemico senza alcuna possibilità di scampo. L'armatura colpita si crepa, frantumandosi nel punto che avevi colpito e l'uomo stesso viene scaraventato diversi metri più addietro.

    C'erano ancora diverse guardie lì intorno mentre sotto i tuoi piedi le crepe erano larghe e lasciavano intravedere i cunicoli delle segrete, caduti in mano degli evasi, forse la via di uscita più praticabile, almeno per te.



    * * * *



    Signori, ci avviamo alla fine di questo interminabile incubo.

    L'arena, diventata praticamente un acquitrino fangoso, era ancora teatro di scontro. Le guardie imperiali si stavano sbarazzando delle ultime copie di Kyle che esplodevano in una colonna d'acqua che si afflosciava la suolo. La nuova ondata provocata dallo scioglimento del muro ghiacciato che Kyle aveva usato per aprire un varco nella fortezza aveva investito un pò tutti gli altri, facendo guadagnare al Koga un pò di tempo.

    Il mizukage aveva il fiatone per via dello sforzo e del dolore. Non aveva nemmeno il tempo di pensare alle proprie ferite e curarsi, sarebbe sparito da un momento all'altro oltre l'apertura che si era procurato, ma per il momento rimaneva poggiato all'uscita improvvisata, guardandosi attorno spazientito senza riuscire a trovare traccia di Subuza. Poi, improvvisamente, qualcosa fuoriuscita di getto da una delle crepe più strette serpeggiò nell'acqua bassa dirigendosi verso Kyle, rialzandosi in una colonna liquida che poi prese forma mostrando la figura del Kokage.

    Sei in ritardo.
    Mi ringrazierai dopo. Lasciamo questa porcilaia il prima possibile.


    I due kage quindi sparirono oltre la crepa nelle mura del Braxamundis, tra le urla di sdegno degli imperiali e lo sguardo impassibile dei quattro elite che non erano riusciti ad impedirgli la fuga.

    Fuori dall'arena era anche peggio ormai. Lo spiazzale esterno versava nella confusione più totale. Persone affollavano in maniera scomposta il luogo, una folla composta da i sopravvissuti scappati dall'arena, i soccorsi che cercavano di entrarvi per i feriti ancora al suo interno, guardie imperiali che scortavano i sopravvissuti, altre guardie che impedivano ai soccorsi di entrare fino a quando il pericolo non fosse passato, curiosi attirati dalla confusione e distruzione del loro prestigioso anfiteatro e altro caos ancora generato dagli attentati avvenuti poco prima a poche centinaia di metri di distanza.

    Si poteva intravedere qualche ninja preso in custodia dalle guardie che, ormai sparse dappertutto attorno all'arena, tenevano gli occhi ancora bene aperti per sedare ogni altro tentativo di terrorismo nonché arrestare chiunque fosse sospettato di aver preso parte a quanto era successo quel giorno. Kyle e Subuza avevano fatto poche decine di metri là fuori e guardavano seri lo scenario.

    Non sarà facile lasciare questo posto...
    Non ci riusciremo, infatti.


    Subuza guardò Kyle con aria interrogativa ma in quel momento entrambi colsero qualcosa. Scattarono verso direzioni opposte poco prima che un violento turbine ventoso si scagliasse sul punto dov'erano prima. La bionda fece capolino da uno dei balconi delle mura esterno, segno che era stata lei a colpire. Il kokage guardò Kyle cominciando a correre verso la città, mischiandosi tra la folla.

    Corri.

    * * * *

    L'aria intorno a loro prese a fischiare ed ululare mentre il vicolo che stavano attraversando fu riempito da una specie di vortice di detriti e sabbia, uno sbarramento diversi metri più avanti. I due furono costretti a fermarsi mentre la folata si intensificava, per poi rivelare di nuovo la figura dei due imperiali.



    Persistenti.
    Non riuscite proprio a starci lontano, eh?


    I due imperiali si guardano senza particolari espressioni.

    Non possiamo più tenerli in vita. E' stato un errore averlo fatto finora.
    ...Bene. Vai.


    Rispose la bionda verso il suo compagno. Quello fece un paio di passi avanti, gettando a terra lo spadone ed estraendo una daga più piccola, una specie di gladio. I suoi occhi fissi sui due kage si colorarono di un nero profondo mentre dalla base del collo partivano venature nere che ricoprirono il collo e i lati del volto.

    Subuza..
    Non lo so.


    Ancora parlavano tra di loro che la figura dell'imperiali sparì nella penombra del vicolo lasciando al suo posto solo dei piccoli rimasugli di fumo nero. I kage ebbero solo il tempo di fare un passo indietro e scattare sull'attenti, quando l'uomo ricomparve alle loro spalle, piantando la sua lama nelle spalle del kokage, trafiggendo direttamente il cuore.

    Kyle allarmato partì subito all'attacco, tentando di colpirlo con un gancio in pieno volto, ma quello sparì di nuovo, questa volta senza accennare a ricomparire. Subuza non riuscì nemmeno a fare una battuta delle sue mentre si accasciava al suo gorgogliando qualcosa nello sforzo di parlare. Esanime il suo corpo cadde a terra provocando la reazione immediata di Kyle che, con le sue tecniche mediche, già posizionava la mano ricoperta di chakra azzurognolo sul petto del Kokage per farne ripartire il cuore. Ma quel cuore era stato praticamente affettato a metà, era tutto inutile e lui se ne accorse dopo nemmeno un secondo.

    In silenzio, come di fronte ad un semplice esito di un equazione matematica, il mizukage allontanò lentamente le mani dal corpo di Subuza, poggiandole coi pugni chiusi sulle ginocchia, quasi posizionandosi in una di quelle cerimoniali pose orientali. L'imperiale comparve alle sue spalle, in mano teneva la lama insanguinata dal sangue di Subuza. Kyle non si mosse, il suo capo era basso.

    Ultime parole? Chiese l'imperiale. Di tutta risposta, Kyle si voltò, sputando addosso al suo avversario.
    Fottiti.

    La lama guizzò all'istante, tranciando quella testa di netto. Uno paio di schizzi rossi macchiarono il bianco volto dell'imperiale mentre l'aura oscura lo abbandonava. La bionda guadagnò il suo fianco, soddisfatta che quel capitolo fosse finalmente chiuso.

    L'imperiale però era rimasto col capo chino, osservando i cadaveri delle persone che aveva appena ucciso.

    Troppo facile. Disse rinfoderando il gladio. La bionda guardò a sua volta i corpi, poi guardò il compagno.

    E adesso?

    * * * *

    Il Braxamundis era ormai sgombro. Poche squadre di soccorsi cercavano tra le macerie possibili feriti e intanto già cominciavano a portare via i cadaveri dei caduti. Nelle prigioni la situazione era rientrata non appena le guardie erano riuscite a raggiungere i cunicoli. Nella conta dei prigionieri diversi mancavano all'appello. Molti dei ninja che avevano organizzato l'attacco ora giacevano al suolo senza vita, assieme ad altrettante guardie imperiali. A pagarne le conseguenze decine di civili, anch'essi tra le file dei morti di quel giorno.

    La gente veniva evacuata dalla zona con ordine adesso che gli imperiali avevano ripreso il controllo della situazione e ogni minaccia era cessata. Tutti erano impegnati a garantire assistenza e sicurezza ai feriti e ai sopravvissuti, ognuno aveva il suo posto mentre le operazioni aveva coordinate per riuscire ad arginare il grave danno che quel giorno l'impero aveva subito.

    Su di un tetto, una guardia imperiale osservava la scena dall'alto. Il sole ormai basso e arancione si rifletteva direttamente il suo viso mentre con un sorriso affilato si allontanava dal parapetto. Le sottili fessure nelle iridi smeralde luccicarono alla luce del tramonto mentre con un balzo spariva oltre i tetti.

    Uno dei medici si allontanava col capo basso dal Braxamundis. Camminava nella direzione opposta dei soccorsi che sopraggiungevano in massa. Molti lo notavano di sfuggita, quell'unic0 s0cc0rritore che camminava contro corrente rispetto alla marea di guardie e medici, allontanandosi dall'arena. Una mano insanguinata si reggeva il fianco e con grande sforzo cercava di nascondere il suo zoppicare.

    "Questo è solo l'inizio."






    Braxamundis



    FINE






    Complimenti a tutti. Ognuno di voi può preparare un ultimo post conclusivo se vuole, non è obbligatorio.

    Grazie mille per aver partecipato ed esservi divertiti con noi. Le valutazioni entro la giornata di sabato.

    gg wp


    Edited by Mike Portnoyz - 17/4/2015, 02:11
     
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    Braxamundis


    _|2lysep



    Si era salvato da una doccia incandescente, un pò per fortuna, un pò per merito dei suoi riflessi. Il ruzzolare lo aveva portato in una posizione riparata, eludendo così tutte le palle di fuoco rimanenti, nel frattempo il suo occhio l'interno dell'arena lo aveva messo al corrente degli eventi accaduti nell'arena.
    Taka rimase qualche istante a pensare, i fatti visti fin'ora lo spinsero a riflettere sulle parole riferite poco prima dalla lumachina sulla sua spalla.


    Sono molto restio ad aiutare gli shi... ex-shinobi, dopo questo disastro. D'accordo, serviva un diversivo, ma per quale motivo accanirsi contro chi non centrava nulla?
    Se il loro obiettivo è portare caos fino al giorno della loro morte (probabilmente per mano di un imperiale), allora non vale la pena sprecare il mio tempo per una causa così abietta; in ogni caso mi recherò a Vaygrjord prossimamente per accertarmi delle loro intenzioni, anche se dubito mi lascino andar via come se nulla fosse dopo aver appreso i loro piani.


    Rimase per un pò in quella posizione sicura, rimuginando sempre su quella proposta.
    Finita la pioggia di fiamme uscì per dirigersi verso l'uscita, notò gli imperiali totalmente presi nel tentativo di catturare i due ex-kage in fuga, si prospettava una fuga più semplice di quello che credeva.
    L'ex-konohano passò vicino ai cadaveri di molte persone, non volle guardarli, alcuni di loro erano morti anche a causa sua. Se invece di nascondersi come un ratto avesse utilizzato i suoi ninjutsu per proteggerli, molti di loro sarebbero ancora in vita; di certo una volta in salvo non avrebbero fatto distinzione tra il loro salvatore e i terroristi, ma una vita per molte era uno scambio molto vantaggioso.

    Tuttavia Taka non era un eroe, aveva smesso di esserlo tempo fa, dopo aver perso tutto. Si tolse dalle mente quei pensieri melanconici, non poteva piangersi addosso, doveva sopravvivere, non doveva lasciare spazio ai sentimentalismi.
    Corse velocemente verso un'uscita, forse troppo velocemente per un comune civile, ma non si curò molto di questo dettaglio, uscendo insieme agli ultimi sopravvissuti.

    L'Uchiha una volta fuori dall'arena ad attenderlo vi era altro caos, non si curò molto di chi aveva intorno, la sua unica preoccupazione era andarsene da lì il più in fretta possibile. Non aveva paura degli imperiali, nemmeno dei suoi ex-colleghi... il suo timore era di non riuscire più a controllarsi, oggi aveva visto abbastanza sangue da farlo esplodere di rabbia, e solo la sua preparazione da ninja gli aveva permesso di mantenere il sangue freddo per tutto quel tempo.

    Si fece largo tra la folla a spallate, nessuno gli opponeva resistenza, probabilmente in molti erano shockati e non si curavano di un semplice urto.
    Si allontanò dalla folla, si allontanò dall'arena e infine si lasciò alle spalle quella maledetta città. Davanti a lui ora vi era solamente la strada verso le montagne di Ephiora, lo aspettava una lunga camminata prima di raggiungere un luogo sicuro.


    A quanto pare i due ex-kage sono riusciti a scappare, certo se la sono vista brutta contro quei due nell'arena...

    Scappati, nonostante la loro forza e i loro poteri, erano riusciti solamente a mettersi in salvo. Nessun nemico degno di nota era stato ucciso da loro, nessun ninja era stato portato in salvo da loro (almeno direttamente).

    Se oggi due dei più grandi ninja della storia e un esercito di ex-shinobi ben addestrati, non sono riusciti nemmeno a sconfiggere gli imperiali a difesa di una singola città, allora come faranno a vincere una guerra contro di loro?

    Non ho idea di quanti miei colleghi siano riusciti a sopravvivere alla guerra, ma non tutti vorranno continuare a combattere... io per primo ho dubbi a riguardo. Vale la pena continuare a rischiare la vita per una missione impossibile?


    Tra questi pensieri, il malconcio Taka, si addentrava nel territorio di Ephiora ancora sotto il controllo dei monaci, aveva con se solamente la sua spada incrinata, un pò di viveri (forse avariati) e... basta.




    Takahiro Isawa



    Aspetto: Altezza 1,82 metri. Peso 57 kg. Età 24 anni. Coperto interamente da un mantello nero, dietro le spalle è visibile l'elsa di una spada. Sotto il cappuccio si possono intravedere i lunghi capelli neri poco curati e degli occhi stanchi e provati dalle atrocità viste durante la guerra.

    Psicologia: Personalità instabile, alterna momenti di lucidità ad altri in cui perde la calma e si fa trasportare dall'odio. Persona di poche parole, odia profondamente l'Impero, è abituato a vivere nell'ombra guadagnandosi da vivere come può, senza farsi scrupoli. Normalmente preferisce restare da solo, ma non gli dispiace fare conoscenza con qualche ex-ninja.

    Background: Dopo essere sopravvissuto miracolosamente a diverse battaglie contro gli eserciti imperiali, è sparito nel nulla. Ora celando la sua identità, vive nei bassifondi delle città, sempre in fuga, vagando per il continente, cercando uno scopo, dato che l'Impero ha distrutto tutto ciò a cui teneva.
    Durante il periodo in cui sparì, cambiò leggermente il suo nome ed utilizzò un cognome falso, il suo precedente cognome avrebbe attirato l'attenzione degli Imperiali su di lui.




     
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  13. Edosenpai
     
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    Parlato Enma
    Pensato Enma
    Narrato
    Parlato altrui

    Diamine che dolore immenso...

    Era ancora lì, rannicchiato su quelle sedie ormai distrutte, a tenersi le gambe più vicino al busto possibile, stringendosele con le braccia più che poteva nel vano tentativo di sentire meno il dolore.
    A malapena riusciva a pensare o a tenersi concentrato su cosa succedeva sul campo. La vista gli si era molto offuscata e si sentiva mancare, l'unica cosa che fece ancora in tempo a vedere furono i due imperiali che sbucarono praticamente dal nulla, uno dei quali teletrasportandosi qua e là, uccise i due shinobi.

    Che diavolo... sta succedendo lì? Perchè quello è scompar...


    ***




    Ma... che succede?

    Ad un tratto Enma si ritrovò sdraiato su una barella, trasportato da due medici imperiali, con le gambe interamente ricoperte con delle bende.

    Dove mi state portando? Cos'è successo? Perchè sono qui?

    Continuava a fare domande, a cui però i medici non rispondevano, forse perchè non sentivano con quel via-vai di altri imperiali, forse per la fretta o chissà quale altro motivo;
    Comunque Enma sentiva le gambe ancora molto doloranti, probabilmente aveva subito delle ustioni dalle sfere infuocate, ma oltre a quello la sensazione dell'impatto delle stesse palle era stampata nella sua memoria e la sentiva ancora come nel momento del colpo.

    Beh... che mi sentiate o no, vi chiedo solo una cosa... non dite nulla di tutto ciò al mio maestro... altrimenti poi chi lo sente?!

    Detto questo ricadde in un sonno profondo, alla fine la stanchezza ed il dolore fisico ebbero la meglio sul ragazzo, che ormai di ciò che successe poco prima del suo mancamento aveva solo dei vaghi ricordi molto sfocati.

    Misogi_KumagawaDescrizione fisica:
    Un normale ragazzo di 17 anni, alto 1,78 cm, pesa 72 kg, ha i capelli nero pece, molto scompigliati che terminano con un ciuffetto sporgente in avanti sulla fronte.
    Occhi grandi e di un blu profondo, naso e bocca piccoli, carnagione molto chiara e mento appuntito, tratti somatici molto dolci e gentili accentuati dal sorriso innocente e sincero.
    Magro, esile e ha una muscolatura non particolarmente accentuata ma pur sempre visibile sotto le vesti. Veste con una divisa scolastica blu scuro (fatta su misura per permettere i movimenti da ninja), con grandi bottoni gialli e con colletto alto e bianco. I pantaloni sono anch'essi blu scuro, tessuti in modo tale da permettere una certa agilità.
    Descrizione psicologica: anche se potrebbe sembrare ingenuo e sincero, in realtà quello è solo ciò che c'è in superficie; la sua psiche è molto più contorta di quanto possa dare a vedere un diciassettenne. Ama alla follia le scene truculente ed ha una particolare passione i combattimenti all'ultimo sangue fra più persone. Nella vita di tutti i giorni invece è molto superficiale e tende a non dare molta importanza a ciò che lo circonda, se non quando ha uno dei suoi cattivi presentimenti.
     
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  14. Saga D
     
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    Lo stadio si era quasi svuotato e lei era rimasta da sola. Le èlite avevano inseguito i Kage, altri avevano gestito la ribellione nelle prigioni, il pubblico era uscito o stava uscendo, dal trambusto di prima si era passati a un lugubre silenzio.
    Tese l'orecchio cercando di individuare possibili pericoli. Aveva paura, come mai non ne aveva avuta in vita. Non si rese nemmeno conto che le tremavano entrambe le mani. Con uno sforzo, si tolse di dosso il soldato imperiale, semi carbonizzato, che l'aveva tenuta in vita. Si piegò per vomitare dopo averne visto la faccia, diventata un unico impasto di fanghiglia nera.

    BRRLLRLLRLLGG!

    Appoggiò una mano sul ginocchio per alzarsi, e si guardò intorno. Non era stata l'unica in tutto lo stadio ad avere pensato di ripararsi così, qualche altro civile, forse involontariamente, si era salvato allo stesso modo. Si avviò verso l'uscita, guardandosi intorno continuamente, sentendosi così esposta, così fragile, così vulnerabile. Non aveva uno scudo, non aveva una spada, un arco. Niente. Accelerò il ritmo, e cominciò a correre verso l'uscita.

    Una volta fuori avrebbe corso fino a perdere il fiato, dritta a casa di colui che le aveva offerto riparo ed era morto così inutilmente al Braxamundis. In casa avrebbe trovato un vecchio arco da caccia, una vecchia spada, del pane raffermo e una borraccia vuota. Senza pensarci, le avrebbe indossate e sarebbe partita seguendo il sole, verso Sud-Ovest, come attirata da una luce di speranza, l'unica cosa che potesse donarle un qualche conforto in quel momento così traumatizzante.

    Dirigendosi pericolosamente verso il confine che da verso Sumadea, avrebbe avuto poi la fortuna di imbattersi in un animale e non un monaco di quella regione subdola e traditrice.
     
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    Quando vidi che il sigillo di Rheagor stava pian piano regredendo venni colto dal panico, ma il rilascio dell'evocazione arrivò giusto in tempo, impedendo all'energumeno alle sue spalle di piantargli uno spadone dritto nel collo. La guardia che mi aveva intravisto mi offrì tutto l'aiuto di cui avevo bisogno, passandomi poi ad altri sopravvissuti che mi poterono aiutare a camminare. Nell'arco di cinque minuti uscimmo dall'arena, feci appena in tempo a notare che i due Kage avevano lasciato il campo di battaglia dalle fenditure del terreno, che avevano provocato loro stessi.
    Oggi tanti innocenti sono morti.. molti per mia mano. Ma nessuno ha mai pensato agli innocenti la quale vita è stata falciata dall'impero durante la sua ascesa, o tutte quelle famiglie strappate alla propria patria e deportate verso campi di lavoro o uccisi perché rifiutatesi di diventare imperiali. Ma infondo, ora siamo noi ninja i nemici. Chissà se c'erano anche altri shinobi in arena a parte quelli che hanno colpito, come quel tipo con lo spadone.. probabilmente però l'avrei percepito, che anche qualcun'altro sopprima il suo chakra per evitare di essere riconosciuto?

    Ero fuori dall'arena ora, la gamba stava meglio, probabilmente la lumachina bianca e blu aveva realmente dei poteri rigenerativi. Venni lasciato su un lettino, in attesa di essere visitato da un medico, ma non'appena trovai l'occasione opportuna, scivolai dal lettino e mi indirizzai il più furtivamente possibile nella vegetazione che delimitava il confine tra le montagne di Ephiora e il presidio di Louyhong. La calca nei dintorni dell'arena era assurda ma nessuno mi avrebbe notato dato il caos generale e la necessità di affrontare esigenze maggiori. Una volta allontanatomi abbastanza dall'arena deciso che era l'ora di prendere viottole secondarie tra le case per evitare di essere visto da qualcuno che poteva rappresentare un pericolo. Dopo la prima svolta sicura che feci mi spogliai, togliendo la mantella bruciata, il cappuccio e le bende che coprivano il volto. Nessuno mi avrebbe potuto riconoscere.

    Devo tornare a casa per recuperare le energie, poi devo assolutamente trovare il modo di contattare gli altri.. il canale segreto dovrebbe essere attivo, speriamo che trovino il messaggio. Adesso ricongiungermi con gli altri è la priorità maggiore, poi vaygrjord; vediamo se questa resistenza c'è davvero o sono solo un branco di pirati e mercenari.

    L'arena era ormai alle mie spalle e tutto il casino che era successo al suo interno un ricordo. Il prossimo obbiettivo era chiaro e il tempo aveva già iniziato a corrermi dietro..





    Informazioni e Background-Scheda Vecchia
    BackgroundDescrizione FisicaDescrizione Psicologica
    Come ex Ninja di Suna, Tenma odia profondamente l'impero. Dopo aver sabotato sul nascere l'attacco di Butai a Suna e aver costretto l'esercito a tornare indietro sui suoi passi, riconsiderando la loro strategia. Dopo essere tornato al villaggio della Sabbia fu promosso a Jonin ed inserito dalla Kazekage nella squadra speciale degli Spettri. Mentre faceva parte del corpo speciale, venne a conoscenza del piano per l'alleanza tra Butai e Suna. Cercò di avvertire Konoha dell'accaduto ma venne cacciato e bollato come traditore. Ha passato il restante periodo della sua vita fino ad ora insegnando tra i monasteri di Ephiora e mantenendo un basso profilo, restando in contatto con il resto del suo team.
    Ormai a ventritre anni è un uomo fatto. Il fisico asciutto e delineato è stato segnato da anni di allenamento in segreto e da combattimenti all'ultimo sangue. I capelli marroni ormai sono ormai lunghi quasi fino alle spalle e il vecchio ciuffo ormai è lasciato cadere davanti alla faccia coprendo gli occhi azzurri ormai privi di speranza.
    Il suo credo non è mai cambiato durante gli anni, anche se gli eventi dopo la morte del fratello l'hanno segnato parecchio. Senza più uno scopo reale di vita seguiva gli incarichi che gli venivano dati con regolarità e portandoli tutti a termine con successo. Grazie all'aiuto del suo maestro e dei suoi compagni acquisì nuovamente un motivo valido per combattere e non lasciare invano la morte del fratello.
     
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