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:Karma:.
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Non vogliamo certo scordarci del gruppetto composto da Karma, il cavaliere Rowan e la scimmietta. Senza ulteriori disturbi di sorta, erano rimasti concentrati ad osservare lo spettacolo offerto dai kage, che continuavano a scambiarsi una coreografica serie di colpi che alla lunga cominciarono a sembrare un poco strani al selvaggio "saltimbanco".
Quello.. il tipo con la spada. E' come se sbagliasse di proposito. Non..
Mormorò indicandolo in modo che la scimmietta sulle sue spalle guardasse a sua volta. Quella emise un verso interrogativo, non riuscendo a capire a cosa Karma si riferisse. L'attenzione di Rowan invece era attirata da tutt'altro, dato che in mezzo agli spalti era cominciato parecchio movimento tra guardie e tipi sospetti. Era sul punto di intervenire quando si udì un immensa esplosione provenire dagli spalti più in là.
Erano abbastanza lontani da non riportare danni dall'esplosione ma non abbastanza da evitare di finire nella nube di polvere conseguente. La folla intorno a loro cominciò a scalpitare e urlare in preda al panico mentre correvano confusionariamente in varie direzioni, spintonandosi e strattonandosi.
Karma!
Il braccio di Rowan afferrò il bicipite del selvaggio che si guardava intorno disorientato e impaurito mentre la scimmietta urlava ripetutamente allarmata. Il cavaliere biondo riusciva a mantenere sangue freddo invidiabile nonostante intorno fosse scoppiato l'inferno. Karma cercò di concentrarsi sulla figura dell'amico in mezzo a quel trambusto, mentre premeva la mano contro l'addome della scimmietta per tentare di tenerla ferma e calmarla.
Cosa è..
Ascoltami, questo posto è appena diventato molto pericoloso! Seguimi!
Rowan parlava a voce molto alta cercando di sovrastare l'alto rumore di urla e schiamazzi. Karma era ancora un pò intontito ma riuscì a capire le parole dell'amico e a seguirlo facendosi strada in mezzo a quel mare di isteria e venire fuori dalla nuvola di polvere. Entrambi si erano avvicinati istintivamente verso una delle uscite, un pò più lontani dal flusso di persone che le aveva intasate.
Rowan ma che succede? Non credo che questo faccia parte dello spettacolo!
No infatti. Credo che ci sia stato-
*RWWAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGHWG*
Il ruggito terribile del drago che finiva arpionato e il successivo tonfo della bestia che ricadeva a terra interruppe nuovamente i due che riuscirono solo a vedere l'ultimo istante in cui l'enorme mostro si schiantava al suolo.
E quello cos-
E poi fiamme che inghiottirono la folla che si accalcava verso l'uscita, fiamme che spinsero i tre ad allontanarsi di corsa dall'entrata, in preda allo shock. Rowan osservava impotente tutta quella violenza gratuita stringendo i denti e i polsi. Karma tremava non riuscendo ad assimilare completamente quello che stava succedendo. Mentre guardava tutte quelle vite spezzarsi, le gambe ebbero un cedimento e lui cadde sulle ginocchia e sulle braccia, non riuscendo a trovare la forza di reagire.
Ad un certo punto Rowan intravide un imperiale al che ebbe come un fremito. Sguainò la spada e si diresse verso di lui non pensando più al suo amico, deciso a dare una mano. Karma fu lasciato solo, stringendo Hera tra le braccia, in balìa della follia dell'uomo "civilizzato".CITAZIONEKarma
Alto 180 cm, capelli bianchi dritti e ispidi sulla fronte e pittora rossa tribale intorno agli occhi. Indossa un monile bronzeo sulla fronte. Il torso nudo e muscoloso è ricoperto di tatuaggi stile maori. I piedi sono nudi e le gambe indossano pantaloni larghi e comodi. Porta protezioni sugli stinchi e le ginocchia e sugli avambracciHera
Una scimmietta alta 130cm. Indossa protezioni sugli avambracci e pantaloni simili a quelli di Karma, oltre a una kefia rossa.Rowan
Biondo, sul metro e novanta e piazzato. Indossa un armatura leggera completa e tiene un lungo spadone nel fodero riposto dietro alle spalle.. -
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Braxamundis
Vita o Morte
E così il drago aveva riservato un ultima sopresa prima di stramazzare al suolo catturato dagli arpioni imperiali. Incandescenti palle di fuoco ricaddero sull'arena come tante piccole meteore, abbattendosi al suolo con terribili boati ed esplosioni di calore. Diverse di esse colpirono ulteriormente dei civili mietendo altre vittime. Madri piangevano i propri figli e persone venivano separate crudelmente dai propri familiari in quella escalation di violenza. Era davvero necessario mietere così tante vittime innocenti solo per dissetare la propria brama di vendetta?
Fuoco cadeva dal cielo, comunque, anche sul gruppetto in situazione di stallo nel mezzo dell'arena. Tutti alzarono lo sguardo al cielo con diversi gradi di sorpresa. I due imperiali pelati indietreggiarono leggermente per assicurarsi di non finire coinvolti in una di quelle esplosioni. L'altra coppia invece rimase ferma dov'era, solo l'uomo con lo spadone abbassò il capo per guardare la bionda compagna senza però dire nulla. Quella sollevò entrambe le mani con movimenti ondeggianti e aggrazziati, sollevando una forte brezza che li circondò vorticando e generando una cupola ventosa, una barriera. Le palle di fuoco presero ad abbatersi sul suolo, un paio finirono contro la barriera ventosa della coppia imperiale, disperdendosi immediatamente in un nulla di fatto.
I due pelati dovettere impegnarsi per scansare quelle dirette verso di loro, mentre Subuza le osservò attentamente con sguardo accigliato. Qualcuna cadde molto vicino a lui e Kyle, e un ultima stava proprio per investirli in pieno. Abbassò rapido lo sguardo per esaminare il terreno, quindi con improvvisa fretta si voltò verso Kyle cercandone lo sguardo.
Tienili occupati! Gli rivolse un momento prima di essere investito da una palla di fuoco insolitamente grossa che provocò un cratere niente male, sollevando parecchio fumo e polveri. Lo stesso Kyle avrebbe dovuto allontanarsi un pò per non finire coinvolto nell'esplosione, ed un paio di sfere vrebbero anche rischiato di colpire Sebastian se questi non avesse prestato la dovuta attenzione.
Quando la pioggia di fuoco fu cessata, in diversi punti dell'arena dove il terreno era stato colpito rimanevano delle fiamme alte, in particolar modo dove prima c'era Subuza, colpito in pieno dalla sfera infuocata. Attraverso le fiamme era possibile intravedere la sagoma sfocata dell'ex Kokage, immobile all'interno del fuoco, che sollevava le braccia. In tutta l'area circostante comparvero le sfere luminescenti che Subuza aveva usato precedentemente contro il mizukage, in una formazione sparsa che circondava i due gemelli pelati, la coppia imperiale, Sebastian e Kyle.
Resisi conto che il kokage aveva fatto la prima mossa, gli imperiali decisero di partire all'attacco senza perdere altro tempo nè concedere altro vantaggio ai ninja. I due pelati si diressero verso Sebastian che era già stato messo in difficoltà da uno solo di loro. L'aura rossastra intorno ai loro corpi si intensificò e mentre questo accadeva il gufo avrebbe notato come il terreno sotto i loro piedi si crepava al loro passaggio. La potenza dei due cresceva a dismisura mentre il marchio inciso sulla loro fronte si illuminava vistosamente. Erano davvero grossi guai per Sebastian che si trovava a fronteggiare una doppia offensiva dei due che già sollevavano gli spadoni sopra la testa nella loro corsa, ma in quel frangente due sfere luminose sopra la testa di Sebastian reagirono al loro attacco, convergendo contro di loro. Uno dei due pelati colpì la sfera che gli era stata rivolta contro con la spada ma questa semplicemente esplose rilasciando un vortice ventoso con lo stordì. L'altro, alla vista di ciò, si impegno a scansare quella rimasta, perdendo però l'equilibrio e la foga della corsa, rimanendo spiazzato e a pochi metri da Sebastian.
Gli altri due erano se la sarebbero presa con Kyle e Subuza. La donna, riconoscendo nel kokage la fonte della tecnica delle sfere stordenti, era intenzionata a metterlo in seria difficoltà. Mosse nuovamente le braccia con movimenti leggeri mentre vortici di vento si originavano dal suo corpo, concretizzandosi in tre lame di vento partite contro il Kokage. Subuza in mezzo alle fiamme non si sarebbe mosso e sarebbe stato un facile bersaglio. Allo stesso tempo, il tizio con la spada cominciò la propria rincorsa per colmare la distanza con il mizukage, intenzionato ad attaccarlo con la propria arma. Anche in questo caso le sfere luminescenti reagirono all'attacco. Tre di queste si fiondarono sulla bionda che per scansarle tutte e tre dovette utilizzare un escamotage ventoso per proiettarsi 10 metri più indietro, auto escludendosi dallo scontro per il momento. Il tizio con spada invece fu investito da una sola delle sfere, ma l'effetto ottenuto da questa fu solo di rallentarlo un pochino, dato che quello non fermò la propria corsa e sarebbe riuscito ad arrivare nei pressi di Kyle, portando due fendeti molto veloci e concatenati tramite una rotazione completa del busto. Erano fendenti paralleli al suolo che miravano a tranciare collo e poi addome del Mizukage in una sola combinazione di attacchi. Lo scontro era entrato nel vivo.
* * * *
La guardia stramazzò al suolo mentre l'artiglio conficcato nella propria nuca veniva estratto rapidamente. Subuza si aggirava per i corridoi dei sotterranei, facendo ben attenzione a non far scattare alcun allarme. Le crepe sul soffitto erano larghe e facevano filtrare luce e il frastuono dell'arena soprastante. Riusciva a distinguere il rumore delle proprie sfere andare a segno e questo lo fece soghignare. La sagoma di fumo creata attraverso la tecnica sonora non sarebbe durata molto il che significa che aveva un breve lasso di tempo prima che di sopra si accorgessero della sua assenza e capissero il suo piano.
Aveva già fatto fuori tre guardie e si stava avvicinando al padiglione delle celle. Cumuli di roccia e sabbia intralciavano il suo procedere a causa del crollo dei soffitti, ma se non altro le guardie erano concentrate nella zona in cui le azioni di Kyle avevano provocato il cedimento più ampio, strategicamente lontano dalle celle più importanti. Armato di artiglio, prese a spezzare i catenacci delle porte sbarrate, facendo fuoriuscire i criminali al loro interno. Diversi di questi rimasero all'interno delle celle, insospettiti dai terribili rumori che provenivano da sopra e ragionando che nella propria prigione erano decisamente più al sicuro. Rendendosi conto di quel comportamento, Subuza si fermò, voltandosi verso le celle aperte.
Beh? Cosa aspettate, un invito a nozze? Sappiate che sopra le vostre teste i vostri fratelli stanno facendo fuori molti dei vostri odiati secondini. Volete lasciare loro tutto il divertimento?
Quelle parole trovarono cuori titubanti e dubbiosi, ma le teste più calde non si fecero ripetere due volte l'invito e prorompendo in un urlo uscirono fuori dalle celle dirigendosi verso le uscite. Alcuni di questi, probabilmente ninja, presero a scalare le pareti cercando nelle crepe un punto abbastanza ampio da permettergli la fuga. Indispettito da tutto quel baccano, Subuza allungò il passo. Se quegli idioti avessero cominciato a venir fuori dalle crepe, i tizi sopra si sarebbero reso conto della sua assenza e ciò sarebbe risultato un problema. In più, le sue sfere sarebbero prima o poi finite, lasciando Kyle e l'altro idiota in balìa degli imperiali, e anche questo avrebbe costituito un problema per i propri piani. Correndo davanti alla celle, distruggeva catenacci, spranghe e serrature, assicurandosi di liberare il maggior numero di detenuti.
Oh. Giunse infine di fronte a una grossa cella blindata, una larga spranga orizzontale ne assicurava la chiusura. Tutto intorno le fiamme la facevano da padrone, il che giustificava il fatto che fosse stata lasciata incustodita. Al suo interno, qualcuno batteva pesantemente facendo rimbombare l'intera galleria, ma incapace di buttare a terra la porta metallica. Chi diavolo...
Dentro di sè una vocina continuava a intimargli di non aprire quella porta, ma Subuza era un tipo estremamente curioso ed inconsciente, per cui quella vocina stava sprecando il suo fiato. Posò l'artiglio sulla fredda e pesante spranga, rendendosi conto che il metallo s'era arrugginito e che con le sue forze non sarebbe riuscito a smuoverla. Osservò quindi i dintorni della cella: le cerniere della porta erano incastonate nella roccia nemmeno tanto solida, al punto che in quei punti la struttura si stava crepando. Non abbastanza da cedere, ma ciò gli suggerì un idea.
Adesso indebolirò la porta, così tu potrai sfondarla ok? Avvisò l'ex kokage prima di attuare il proprio piano, ma non ottenne nessuna risposta. Solo il rumore proveniente dalla cella cessò, il che fu un segnale più che sufficiente per Subuza. Elettrificò il metallo dell'artiglio caricando un immane quantità di chakra raiton, per poi rilasciarlo contro la parete ai lati della porta, guidando la propagazione dell'elettricità tutto in torno al metallo del portone, sgretolando ed indebolendo la roccia in quei punti. Fatto!
E si allontanò di un paio di passi per evitare che la porta, divelta dal bestione lì dentro, gli finisse addosso schiacciandolo. Ma ciò non accadde e in realtà non vi fu più altro rumore per diversi minuti. Subuza sospirò deluso, facendo un passo verso l'uscio della cella. Allora?
*BLAAM!*
La porta venne giù di colpo, trascinandosi parte della roccia laterale che investì Subuza, proiettandolo contro la parete e sommergendolo di detriti. Dalla prigione fuoriuscì un bestione incredibile, un ammasso di muscoli alto due metri e mezzo ringhiante e urlante che continuò la sua corsa oltre il corridoio, investendo tutto quello che trovava e dirigendosi verso la libertà.CITAZIONEManca un pezzo e un paio di immagini, ciò ma è ininfluente per i restanti utenti.
@Isawa, Saga
Siete riusciti a limitare i danni riparandovi dietro ad altri poveretti di certo meno fortunati. La pioggia di fuoco mette in allarme i ninja ribelli che cominciano a sparpagliarsi, inseguiti dagli imperiali. Regna disperazione e caos, ma i primi sopravvissuti riescono a guadagnare l'uscita e l'arena comincia a svuotarsi.
@Trinciapolli
Le guardie avevano circondato il tuo drago e, una in particolare, brandiva un grosso spadone con il quale si avvicinava da dietro, in posizione tale da assicurarsi di non poter essere raggiunto dall'alito infuocato. Sembrava intenzionato a sferrare un colpo di grazia.
Nel punto in cui sei atterrato è vero non c'era nessuno, ma stava sopraggiungendo gente: degli imperiali insieme a un gruppo di sopravvissuti che cercavano una via d'uscita e, dato che il padiglione in cui eri atterrato è così tranquillo, quella sembrava la parte migliore in cui tentare la sorte. Erano tre imperiali a capo di un gruppo di trenta-quaranta persone circa, sembravano uomini d'onore intenzionati a portare in salvo piu vite possibile. Uno di loro ti avrebbe intravisto, facendoti segno e chiamandoti a gran voce scambiandoti per un civile.
@Tutti
Ognuno di voi deve fronteggiare due sfere di fuoco a testa. Siate convincenti nelle vostre difese mi racccomando o potreste finire bruciacchiati.. -
Mike Portnoyz.
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Scaar.
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@Gh0st Afferrò la mano della ragazza per trarla fuori dagli sfollati protetti dagli imperiali. Le guardie notando che la ragazza lo seguiva di buon grado lasciarono perdere, preoccupandosi dell'incolumità degli altri civili. Intorno le cose invece di migliorare sembravano peggiorare. Aveva perso interesse verso ciò che succedeva nel mezzo dell'arena rendendosi conto che le cose erano degenerate e che adesso la priorità era portare a casa la pelle. In quel miscuglio di imperiali e ninja bastava un nulla per venir etichettato nella fazione sbagliata (o quella giusta, non sapeva bene quale delle due fosse l'ipotesi peggiore)
In quel momento cominciò a cadere il fuoco dal cielo: grosse sfere infuocate che si abbattevano sulla povera gente lì presente. Scaar si guardava intorno preoccupato: fin dal momento in cui s'era cominciato a progettare l'evento, era facilmente pronosticabile che tutti quei ninja avrebbero fatto casino, ma una cosa del genere sfuggiva ad ogni previsione e controllo. E anche se per molti degli imperiali dispiegati a difesa dell'evento la priorità massima era la sicurezza dei civili, molte vite erano state stroncate e i piani di evacuazione tutt'altro che rispettati.
Studiò le eventuali vie di fuga notando con disappunto che la calca presso di queste era assurda e diverse di queste erano assediate dai ninja per cui era escluso provare ad uscire per di là. Si rese conto che nel frattempo la ragazza doveva essere terrorizzata, quindi si voltò verso di lei per rivolgerle due parole.
Pessima idea venire sin qui, tesoro, il classico posto sbagliato al momento sbagliato.
Una palla di fuoco cadde nemmeno troppo lontano investendo un gruppetto di civili abbattendone due e mettendo in fuga gli altri. Scaar si voltò di scatto per guardare, colto alla sprovvista e comprese che non avevano poi così tanto tempo. Si rivolse nuovamente verso Helen, questa volta più agitato.
Si può sapere dove cazzo si è cacciato il tuo ragazzo?
Chiese lui quando le urla delle persone intorno a loro lo misero sull'attenti. Si girò attorno più volte cercando di capire quale fosse la fonte del pericolo, quando alzando la testa le vide. Due enormi palle di fuoco che stavano per piombarli addosso. D'istinto, spinse via la ragazza proiettandola diversi metri più in là e probabilmente rischiando di ferirla, un secondo prima che il fuoco piombasse su di lui, divorandolo completamente.
Edited by Ryuk* - 1/4/2015, 12:10. -
Imperio III.
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CITAZIONENarrato
Parlato
Pensato
La tragica battaglia che vedeva i tre ex ninja fronteggiare i mostri di Butai stava per iniziare, sebbene i Kage erano già impegnati in uno scontro serrato Sebastian doveva ancora trovare il coraggio di fare quella fatidica scelta: Scappare o combattere?
Sebbene avesse sempre combattuto a dispetto della situazione disperata iniziava a copendere quanto questa fosse senza uscita, il che era un problema perchè o rimaneva coerente con la sua indole rimanendo a combattere fino alla morte, o pensava alla sua vita come qualcosa che andava salvaguardata...
Rimaneva a fissare quei due, dovevano pur avere un punto debole, diamine, persino lui ne aveva!
Comunque sia mentre le acque attorno ai kage continuavano ad agitarsi sempre di piu lo sfrigolio di due palle di fuoco che procedevano dritte dritte verso il vecchio distolse presto l'attenzione dell'ex gufo dai due pelati, una venne scansata con una capriola di lato mentre l'altra trovo la slayer a frapporsi facendo detonare la palla di fuoco, ovviamente Sebastian ne uscì illeso, lo spadone era abbastanza grande per deiare la maggior parte delle fiamme mentre la corazza avrebbe assorbito il resto delle fiamme, il tutto quindi si traduceva in alcuni secondi di caldo, niente più.
Si voltò verso i due constatando come questi stavano partendo alla carica, sebbene uno dei due dovette arrestarsi a causa della tecnica scagliata dal Kokage l'altro continuava la sua avanzata:
Ti aspetto.
Attendeva il proprio avversario sul posto, avvertiva una potenza smisurata scaturire dai loro corpi, avvertiva la terra tremare e poteva ben distinguere le crepe che i loro piedi provocavano sul terreno al loro passaggio, tuttavia, Sebastian era un osso d'uro e quello che lo stava ora caricando lo avrebbe presto capito, già perchè aveva appena schivato a fatica la pallina lucente del Kokage perdendo l'equiblirio e procedendo goffamente verso l'Ex Gufo che non si fece scappare l'occasione.
Scattò in avanti chiudendo i pochi sigilli per utilizzare la tecnica usata poco prima sugli spalti, questa voltsa però, l'avrebbe utilizzata direttamente sul corpo del nemico, questa volta avrebbe potuto fare come meglio credeva, ma era escluso che potesse parare un colpo del genere, senza contare che in questo modo avrebbe potuto colpire anche quello rimasto indietro.
In ogni caso, qualora quello avrebbe schivato il colpo avrebbe tentato comunque di farlo impattare sul terreno, stava rimandando la sua decisione, ma ora come ora sembrava proprio dover scappare.CITAZIONEAspetto: Vestito di un manto nero logoro e cencioso, il cappuccio ampio sulla testa nasconde i lineamenti del volto. Indossa una corazza pesante che fa apparire i suoi contorni sulle spalle spigolosi.
Sebastian è un ex-ninja di Oto, un Gufo per la precisione, ha sempre condotto due vite parallele fino a quando l'impero non glie le ha portate via entrambi, ora come ora, è meglio girargli alla larga.. -
Saga D.
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Dimenticata. Era stata dimenticata nel mezzo della mischia. Forse la sua salvezza? Sporgendo un poco la testa, riuscì a notare cosa stava accadendo più in alto. Una pioggia di palle di fuoco stava scendendo sull'intera arena, e in pochi istanti si sarebbe abbattuta sulla folla. Questo non l'aveva previsto, da un lato l'attacco era dall'alto, direzione in cui era coperta, ma sarebbe servito a molto avere quel soldato contro di lei? Erano pur sempre delle enormi palle di fuoco.
Cercò di sollevare il soldato sopra di sè per levarsi di mezzo, notando che una delle palle era molto sospettosamente nella sua direzione. Se l'era quasi tolto di dosso quando realizzò che... non c'era tempo! Fece uso di tutte le sue forze per riportarlo davanti a sè, cercò di appallottolarsi il più possibile e si coprì la testa, stringendo i denti, in attesa dell'impatto.Saga Dharmuid
Bionda, lineamenti duri da Saga, occhi di ghiaccio, fisico tonico e coperto di cicatrici.
Alta 1.75, veste in cuoio e pelliccia.Background
Appartenente al popolo dei Saga che abita l'arcipelago di Vaygr.
Nata ad Avamfell, piccola isola nell'arcipelago, cresciuta tra Avamfell e Niethlung.
La sua famiglia era partecipe all'attacco dei Saga contro Kameyama, e la lasciò sola con "il vecchio", il membro più anziano del clan.
Non tornarono. Tutt'ora non sa dove sono, ma assume che siano morti nell'offensiva, ma non è certa.
Il vecchio la lasciò, spegnendosi in una notte di luna, nove giorni fa.Rimasta sola, si imbarcò per raggiungere Niethlung ed esporsi alla società, per scoprire se le sue genti erano ancora lì o se l'impero aveva sterminato tutti.
Naufragò invece a Louyhong, e venne salvata da un soldato imperiale, a cui non ha ancora rivelato la sua identità, anche se lui ha i suoi sospetti e i lineamenti la tradiscono.Carattere
Prudente, solitaria per costrizione. Non può svelarsi troppo perchè non sà quale sia la sua posizione nel mondo: cos'è successo ai Saga? E' finita la guerra? E' al sicuro?
Spaventata e disorientata, ma determinata e combattiva. Si aprirà istintivamente a chiunque, per poi chiudersi velocemente e passare sulla difensiva.. -
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Edosenpai.
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CITAZIONE|Parlato Enma|
*Pensato Enma*
Narrato
~Parlato altrui~
Ormai la situazione degenerava sempre di più, ed era destinata a peggiorare ulteriormente.
Fra il caos della folla non si capiva più nulla, c'era solo gente che si accatastava alle uscite per paura dell'apocalisse. Tutti avevano ormai una paura immensa, gli imperiali cercavano di fare di tutto per permettere ai civili di uscire come una folla ordinata, ma era un'impresa impossibile e la folla continuava ad ammassarsi sempre di più verso le uscite.
Alla fine il mega evento nell'arena più magica di Kalendor, Braxamundis, si era trasformato in un incubo, e l'arena stessa, che dopo un attacco da parte di Kyle rivelò avere al di sotto delle prigioni, si trasformò in una prigione piena di individui urlanti.
Non fu tanto quello a dargli fastidio, quanto il fatto che il Kokage aveva smesso di fare cose spettacolari: colpi di artiglio, qualche altra sfera infuocata e poi basta, se ne restò immobile. Ma forse si era perso lui qualche passaggio. Forse... forse per colpa delle sfere di fuoco emesse dal drago in un tentativo di salvarsi e colpire le guardie e gli arcieri che lo tenevano sotto controllo.
Fatto sta che per qualche motivo non prese bene la mira e cominciò a sparare palle di fuoco in aria come se non ci fosse un domani (che in effetti era quello che si prospettava dalla giornata), le quali andarono a finire più che sugli arcieri e sulle guardie imperiali sul resto dell'arena, mettendo in pericolo la vita di moltissime persone.
Le sfere sembravano non essere dirette ad un bersaglio preciso e tutto quello che colpivano rimaneva avvolto da fiamme incandescenti. Vennero colpiti indistintamente civili, imperiali, ex-shinobi e ancora civili. Sembrava ormai che gli spettatori in vita fossero più rari di quelli caduti.
Era raro vedere Enma serio, ma in quel momento sentiva che non c'era tempo per la spensieratezza, e pensò a cosa avrebbe fatto il suo maestro al posto suo. Aggrottò leggermente la fronte lasciata scoperta dal ciuffetto, lasciò una mano dietro alla nuca, grattandosela e cominciò a pensare a voce alta.
|Uhm... questa faccenda non mi piace per niente.... se fosse qui certamente mi direbbe di... forse di mettere in salvo le altre persone.|-si guardò intorno-|Si, la folla mi sembra piuttosto disordinata ed in pericolo... cavolo! Avrei preferito rimanere a godermi lo scontro in pace...|
Qualcosa interruppe i suoi pensieri: si accorse di essere proprio di fianco ad un'uscita. Anche lì la folla era impazzita, e stava correndo un pericolo ancora più grande di quanto Enma si immaginasse: due sfere di fuoco si stavano dirigendo verso di loro a tutta velocità, e le loro fiamme emanavano uno sfrigolìo talmente orribile che dopo poco anche quelli cominciarono ad accorgersene e a muoversi ancora più disperatamente verso l'uscita.
Enma in tutta velocità riuscì a strappare qualche giacca o altri indumenti alle altre persone e a legarseli agli stinchi, per poi saltare verso una di loro e sferrarle un tremendo calcio con la gamba destre per farla andare contro l'altra leggermente più indietro. Riuscì a mandarla solo poco più in basso ma troppo a sinistra e mancò l'altra.
Una volta a terra ne mancava solo una, diretta sempre allo stesso punto. Voleva sferrarle un altro calcio, ma gli stracci che aveva addosso ormai avevano cominciato a consumarsi e a bruciare, dunque dovette disfarsene il più velocemente possibile. Li gettò a terra e prima che se ne rese conto come un riflesso colpì con la gamba sinistra l'altra sfera di fuoco, ormai troppo vicina, che però andò a scontrarsi contro dei posti vuoti facendogli prendere fuoco.
Non era la mossa più intelligente, avrebbe preferito andasse come l'altra ma data la differenza di altezza non potè fare altrimenti.
Tolse anche a questa gamba gli stracci extra, si sedette e si massaggiò le gambe nel punto in cui aveva colpito le sfere.
|Aaah duavolo! Non pensavo fossero così dure le palle di fuoco... fa un male bestia! Fortunatamente gli allenamenti di calcio mi sono stati utili per una volta nella vita... ed io che non volevo nemmeno sentirne parlare!|
Per un attimi la gente non seppe più cosa pensare, ma poi gli fu di nuovo chiarissimo: uscire subito da quell'inferno, e riprese immediatamente a spingersi e a scavalcarsi per uscire da lì.
|Me la sono vista davvero brutta... quei vestiti hanno solo ridotto la bruciatura e quelle palle erano dure anche più di un pallone da calcio. Spero solo di non aver dato troppo nell'occhio. uugh...|SPOILER (clicca per visualizzare)Descrizione fisica:
Un normale ragazzo di 17 anni, alto 1,78 cm, pesa 72 kg, ha i capelli nero pece, molto scompigliati che terminano con un ciuffetto sporgente in avanti sulla fronte.
Occhi grandi e di un blu profondo, naso e bocca piccoli, carnagione molto chiara e mento appuntito, tratti somatici molto dolci e gentili accentuati dal sorriso innocente e sincero.
Magro, esile e ha una muscolatura non particolarmente accentuata ma pur sempre visibile sotto le vesti. Veste con una divisa scolastica blu scuro (fatta su misura per permettere i movimenti da ninja), con grandi bottoni gialli e con colletto alto e bianco. I pantaloni sono anch'essi blu scuro, tessuti in modo tale da permettere una certa agilità.
Descrizione psicologica: anche se potrebbe sembrare ingenuo e sincero, in realtà quello è solo ciò che c'è in superficie; la sua psiche è molto più contorta di quanto possa dare a vedere un diciassettenne. Ama alla follia le scene truculente ed ha una particolare passione i combattimenti all'ultimo sangue fra più persone. Nella vita di tutti i giorni invece è molto superficiale e tende a non dare molta importanza a ciò che lo circonda, se non quando ha uno dei suoi cattivi presentimenti.. -
.CITAZIONEComunque, piccola nota per tutti, è ryuk che ha dirottato le palle di fuoco a suo piacimento, io avevo esplicitamente scritto che sarebbero state lanciate esclusivamente ai bordi dell'arena, quindi al massimo sarebbero dovute andare fuori da essa, non ricadere sul terreno come una pioggia di meteoriti XD. Comunque vabé, fate vobis, vediamo di concludere sto macello.CITAZIONENarrato - Parlato - Pensato - Parlato AltruiInformazioni e Background-Scheda Vecchia
Background Descrizione Fisica Descrizione Psicologica . -
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Braxamundis
Vita o Morte
@Trinciapolli
Il tuo enorme drago era a terra da diverso tempo ormai e ancor più tempo era passato da quando l'impero si era accorto della sua presenza. Avevano delle contromisure per questo genere di cose e non ti avrebbe lasciato continuare a fare quello che volevi all'infinito. Tra le loro file c'erano persone capaci di sigilli il chakra all'interno del corpo, una di queste stava in mezzo agli imperiali che avevano circondato il drago. Notando infine che un enorme quantità di chakra veniva di nuovo accumulata per una terribile e devastante nuova tecnica, spiccò un salto per sovrastare il drago e cercò di atterare su di esso con il palmo aperto delle mani, colpendo sulla nuca. In un istante tutto il chakra all'interno della belva fu interdetto e i bagliori incandescenti si spensero come una lampadina bruciata. Stava anche per sopraggiungere il tipo armato di spada, ma il dragone sparì poco dopo nella più classica delle nuvole di fumo.
Per quanto riguarda te, le guardie si sarebbe avvicinate correndo credendoti in terribili condizioni, offrendoti assistenza e sostegno, aiutandoti persino a camminare ponendo il tuo braccio sulle loro spalle, e scortandoti insieme al resto dei sopravvissuti fuori dall'arena.
@Edo
Il tuo modo di difenderti dalle palle di fuoco è stato estremamente coraggioso e spettacolare quanto incosciente. Avresti certo infranto la struttura instabile delle sfere incandescenti, ma il danno te lo beccavi in pieno e ripetutamente, visto che venivi investito più volte. Alla fine i vestiti erano ridotti a degli stracci e la tua pelle era arrossata e umida per via delle ustioni, per non parlare del dolore immenso.
Non avresti retto le ferite rinvenuto e saresti svenuto poco dopo. Ti saresti svegliato diversi minuti più tardi, su di una barella trasportata dai soccorsi che ti portavano via da quell'inferno in condizioni pessime ma stabili.
@Saga
I cadaveri utilizzati più volte per la tua protezione personali avrebbero evitato il contatto diretto con le sfere di fuoco e quindi di fare una brutta fine, ma il calore e le fiamme le sentivi tutte, tanto da rinvenire scottature dolorose su tutto il corpo. Poco dopo saresti stata raggiunta da un inaspettata onda d'acqua alta sotto le ginocchia, che avrebbe sicuro alleviato il dolore.
L'azione si spostava sempre più perifericamente e lontano dai civili, per cui ora potevi alzarti e inquadrare una delle uscite, che ormai stavano smaltendo tutte la folla di spettatori.
@Isawa
Scivolato in una posizione protetta eri riuscito ad eludere tutte le palle di fuoco. Mentre il caos che regnava la fuori andava piano piano scemando, ti saresti reso conto che eri rimasto abbastanza isolato dal resto: gli imperiali che impugnavano armi erano intenti a bloccare la fuga ai kage lontano da te, mentre gli altri aiutavano gli ultimi civili a lasciare quel posto.
Avevi via libera per avviarti a tua volta verso le uscite. Eri riuscito a mantenere un profilo basso fino alla fine e adesso potevi andare via una volta per tutte, nei panni di un civile qualunque.
@Imperio
Il tuo colpo impatta violento sul nemico senza alcuna possibilità di scampo. L'armatura colpita si crepa, frantumandosi nel punto che avevi colpito e l'uomo stesso viene scaraventato diversi metri più addietro.
C'erano ancora diverse guardie lì intorno mentre sotto i tuoi piedi le crepe erano larghe e lasciavano intravedere i cunicoli delle segrete, caduti in mano degli evasi, forse la via di uscita più praticabile, almeno per te.
* * * *
Signori, ci avviamo alla fine di questo interminabile incubo.
L'arena, diventata praticamente un acquitrino fangoso, era ancora teatro di scontro. Le guardie imperiali si stavano sbarazzando delle ultime copie di Kyle che esplodevano in una colonna d'acqua che si afflosciava la suolo. La nuova ondata provocata dallo scioglimento del muro ghiacciato che Kyle aveva usato per aprire un varco nella fortezza aveva investito un pò tutti gli altri, facendo guadagnare al Koga un pò di tempo.
Il mizukage aveva il fiatone per via dello sforzo e del dolore. Non aveva nemmeno il tempo di pensare alle proprie ferite e curarsi, sarebbe sparito da un momento all'altro oltre l'apertura che si era procurato, ma per il momento rimaneva poggiato all'uscita improvvisata, guardandosi attorno spazientito senza riuscire a trovare traccia di Subuza. Poi, improvvisamente, qualcosa fuoriuscita di getto da una delle crepe più strette serpeggiò nell'acqua bassa dirigendosi verso Kyle, rialzandosi in una colonna liquida che poi prese forma mostrando la figura del Kokage.
Sei in ritardo.
Mi ringrazierai dopo. Lasciamo questa porcilaia il prima possibile.
I due kage quindi sparirono oltre la crepa nelle mura del Braxamundis, tra le urla di sdegno degli imperiali e lo sguardo impassibile dei quattro elite che non erano riusciti ad impedirgli la fuga.
Fuori dall'arena era anche peggio ormai. Lo spiazzale esterno versava nella confusione più totale. Persone affollavano in maniera scomposta il luogo, una folla composta da i sopravvissuti scappati dall'arena, i soccorsi che cercavano di entrarvi per i feriti ancora al suo interno, guardie imperiali che scortavano i sopravvissuti, altre guardie che impedivano ai soccorsi di entrare fino a quando il pericolo non fosse passato, curiosi attirati dalla confusione e distruzione del loro prestigioso anfiteatro e altro caos ancora generato dagli attentati avvenuti poco prima a poche centinaia di metri di distanza.
Si poteva intravedere qualche ninja preso in custodia dalle guardie che, ormai sparse dappertutto attorno all'arena, tenevano gli occhi ancora bene aperti per sedare ogni altro tentativo di terrorismo nonché arrestare chiunque fosse sospettato di aver preso parte a quanto era successo quel giorno. Kyle e Subuza avevano fatto poche decine di metri là fuori e guardavano seri lo scenario.
Non sarà facile lasciare questo posto...
Non ci riusciremo, infatti.
Subuza guardò Kyle con aria interrogativa ma in quel momento entrambi colsero qualcosa. Scattarono verso direzioni opposte poco prima che un violento turbine ventoso si scagliasse sul punto dov'erano prima. La bionda fece capolino da uno dei balconi delle mura esterno, segno che era stata lei a colpire. Il kokage guardò Kyle cominciando a correre verso la città, mischiandosi tra la folla.
Corri.
* * * *
L'aria intorno a loro prese a fischiare ed ululare mentre il vicolo che stavano attraversando fu riempito da una specie di vortice di detriti e sabbia, uno sbarramento diversi metri più avanti. I due furono costretti a fermarsi mentre la folata si intensificava, per poi rivelare di nuovo la figura dei due imperiali.
Persistenti.
Non riuscite proprio a starci lontano, eh?
I due imperiali si guardano senza particolari espressioni.
Non possiamo più tenerli in vita. E' stato un errore averlo fatto finora.
...Bene. Vai.
Rispose la bionda verso il suo compagno. Quello fece un paio di passi avanti, gettando a terra lo spadone ed estraendo una daga più piccola, una specie di gladio. I suoi occhi fissi sui due kage si colorarono di un nero profondo mentre dalla base del collo partivano venature nere che ricoprirono il collo e i lati del volto.
Subuza..
Non lo so.
Ancora parlavano tra di loro che la figura dell'imperiali sparì nella penombra del vicolo lasciando al suo posto solo dei piccoli rimasugli di fumo nero. I kage ebbero solo il tempo di fare un passo indietro e scattare sull'attenti, quando l'uomo ricomparve alle loro spalle, piantando la sua lama nelle spalle del kokage, trafiggendo direttamente il cuore.
Kyle allarmato partì subito all'attacco, tentando di colpirlo con un gancio in pieno volto, ma quello sparì di nuovo, questa volta senza accennare a ricomparire. Subuza non riuscì nemmeno a fare una battuta delle sue mentre si accasciava al suo gorgogliando qualcosa nello sforzo di parlare. Esanime il suo corpo cadde a terra provocando la reazione immediata di Kyle che, con le sue tecniche mediche, già posizionava la mano ricoperta di chakra azzurognolo sul petto del Kokage per farne ripartire il cuore. Ma quel cuore era stato praticamente affettato a metà, era tutto inutile e lui se ne accorse dopo nemmeno un secondo.
In silenzio, come di fronte ad un semplice esito di un equazione matematica, il mizukage allontanò lentamente le mani dal corpo di Subuza, poggiandole coi pugni chiusi sulle ginocchia, quasi posizionandosi in una di quelle cerimoniali pose orientali. L'imperiale comparve alle sue spalle, in mano teneva la lama insanguinata dal sangue di Subuza. Kyle non si mosse, il suo capo era basso.
Ultime parole? Chiese l'imperiale. Di tutta risposta, Kyle si voltò, sputando addosso al suo avversario.
Fottiti.
La lama guizzò all'istante, tranciando quella testa di netto. Uno paio di schizzi rossi macchiarono il bianco volto dell'imperiale mentre l'aura oscura lo abbandonava. La bionda guadagnò il suo fianco, soddisfatta che quel capitolo fosse finalmente chiuso.
L'imperiale però era rimasto col capo chino, osservando i cadaveri delle persone che aveva appena ucciso.
Troppo facile. Disse rinfoderando il gladio. La bionda guardò a sua volta i corpi, poi guardò il compagno.
E adesso?
* * * *
Il Braxamundis era ormai sgombro. Poche squadre di soccorsi cercavano tra le macerie possibili feriti e intanto già cominciavano a portare via i cadaveri dei caduti. Nelle prigioni la situazione era rientrata non appena le guardie erano riuscite a raggiungere i cunicoli. Nella conta dei prigionieri diversi mancavano all'appello. Molti dei ninja che avevano organizzato l'attacco ora giacevano al suolo senza vita, assieme ad altrettante guardie imperiali. A pagarne le conseguenze decine di civili, anch'essi tra le file dei morti di quel giorno.
La gente veniva evacuata dalla zona con ordine adesso che gli imperiali avevano ripreso il controllo della situazione e ogni minaccia era cessata. Tutti erano impegnati a garantire assistenza e sicurezza ai feriti e ai sopravvissuti, ognuno aveva il suo posto mentre le operazioni aveva coordinate per riuscire ad arginare il grave danno che quel giorno l'impero aveva subito.
Su di un tetto, una guardia imperiale osservava la scena dall'alto. Il sole ormai basso e arancione si rifletteva direttamente il suo viso mentre con un sorriso affilato si allontanava dal parapetto. Le sottili fessure nelle iridi smeralde luccicarono alla luce del tramonto mentre con un balzo spariva oltre i tetti.
Uno dei medici si allontanava col capo basso dal Braxamundis. Camminava nella direzione opposta dei soccorsi che sopraggiungevano in massa. Molti lo notavano di sfuggita, quell'unic0 s0cc0rritore che camminava contro corrente rispetto alla marea di guardie e medici, allontanandosi dall'arena. Una mano insanguinata si reggeva il fianco e con grande sforzo cercava di nascondere il suo zoppicare.
"Questo è solo l'inizio."
Braxamundis
FINESPOILER (clicca per visualizzare)Complimenti a tutti. Ognuno di voi può preparare un ultimo post conclusivo se vuole, non è obbligatorio.
Grazie mille per aver partecipato ed esservi divertiti con noi. Le valutazioni entro la giornata di sabato.
gg wp
Edited by Mike Portnoyz - 17/4/2015, 02:11. -
..
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Edosenpai.
User deleted
CITAZIONEParlato Enma
Pensato Enma
Narrato
Parlato altrui
Diamine che dolore immenso...
Era ancora lì, rannicchiato su quelle sedie ormai distrutte, a tenersi le gambe più vicino al busto possibile, stringendosele con le braccia più che poteva nel vano tentativo di sentire meno il dolore.
A malapena riusciva a pensare o a tenersi concentrato su cosa succedeva sul campo. La vista gli si era molto offuscata e si sentiva mancare, l'unica cosa che fece ancora in tempo a vedere furono i due imperiali che sbucarono praticamente dal nulla, uno dei quali teletrasportandosi qua e là, uccise i due shinobi.
Che diavolo... sta succedendo lì? Perchè quello è scompar...***
Ma... che succede?
Ad un tratto Enma si ritrovò sdraiato su una barella, trasportato da due medici imperiali, con le gambe interamente ricoperte con delle bende.
Dove mi state portando? Cos'è successo? Perchè sono qui?
Continuava a fare domande, a cui però i medici non rispondevano, forse perchè non sentivano con quel via-vai di altri imperiali, forse per la fretta o chissà quale altro motivo;
Comunque Enma sentiva le gambe ancora molto doloranti, probabilmente aveva subito delle ustioni dalle sfere infuocate, ma oltre a quello la sensazione dell'impatto delle stesse palle era stampata nella sua memoria e la sentiva ancora come nel momento del colpo.
Beh... che mi sentiate o no, vi chiedo solo una cosa... non dite nulla di tutto ciò al mio maestro... altrimenti poi chi lo sente?!
Detto questo ricadde in un sonno profondo, alla fine la stanchezza ed il dolore fisico ebbero la meglio sul ragazzo, che ormai di ciò che successe poco prima del suo mancamento aveva solo dei vaghi ricordi molto sfocati.SPOILER (clicca per visualizzare)Descrizione fisica:
Un normale ragazzo di 17 anni, alto 1,78 cm, pesa 72 kg, ha i capelli nero pece, molto scompigliati che terminano con un ciuffetto sporgente in avanti sulla fronte.
Occhi grandi e di un blu profondo, naso e bocca piccoli, carnagione molto chiara e mento appuntito, tratti somatici molto dolci e gentili accentuati dal sorriso innocente e sincero.
Magro, esile e ha una muscolatura non particolarmente accentuata ma pur sempre visibile sotto le vesti. Veste con una divisa scolastica blu scuro (fatta su misura per permettere i movimenti da ninja), con grandi bottoni gialli e con colletto alto e bianco. I pantaloni sono anch'essi blu scuro, tessuti in modo tale da permettere una certa agilità.
Descrizione psicologica: anche se potrebbe sembrare ingenuo e sincero, in realtà quello è solo ciò che c'è in superficie; la sua psiche è molto più contorta di quanto possa dare a vedere un diciassettenne. Ama alla follia le scene truculente ed ha una particolare passione i combattimenti all'ultimo sangue fra più persone. Nella vita di tutti i giorni invece è molto superficiale e tende a non dare molta importanza a ciò che lo circonda, se non quando ha uno dei suoi cattivi presentimenti.. -
Saga D.
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Lo stadio si era quasi svuotato e lei era rimasta da sola. Le èlite avevano inseguito i Kage, altri avevano gestito la ribellione nelle prigioni, il pubblico era uscito o stava uscendo, dal trambusto di prima si era passati a un lugubre silenzio.
Tese l'orecchio cercando di individuare possibili pericoli. Aveva paura, come mai non ne aveva avuta in vita. Non si rese nemmeno conto che le tremavano entrambe le mani. Con uno sforzo, si tolse di dosso il soldato imperiale, semi carbonizzato, che l'aveva tenuta in vita. Si piegò per vomitare dopo averne visto la faccia, diventata un unico impasto di fanghiglia nera.
BRRLLRLLRLLGG!
Appoggiò una mano sul ginocchio per alzarsi, e si guardò intorno. Non era stata l'unica in tutto lo stadio ad avere pensato di ripararsi così, qualche altro civile, forse involontariamente, si era salvato allo stesso modo. Si avviò verso l'uscita, guardandosi intorno continuamente, sentendosi così esposta, così fragile, così vulnerabile. Non aveva uno scudo, non aveva una spada, un arco. Niente. Accelerò il ritmo, e cominciò a correre verso l'uscita.
Una volta fuori avrebbe corso fino a perdere il fiato, dritta a casa di colui che le aveva offerto riparo ed era morto così inutilmente al Braxamundis. In casa avrebbe trovato un vecchio arco da caccia, una vecchia spada, del pane raffermo e una borraccia vuota. Senza pensarci, le avrebbe indossate e sarebbe partita seguendo il sole, verso Sud-Ovest, come attirata da una luce di speranza, l'unica cosa che potesse donarle un qualche conforto in quel momento così traumatizzante.
Dirigendosi pericolosamente verso il confine che da verso Sumadea, avrebbe avuto poi la fortuna di imbattersi in un animale e non un monaco di quella regione subdola e traditrice.. -
.CITAZIONENarrato - Parlato - Pensato - Parlato AltruiInformazioni e Background-Scheda Vecchia
Background Descrizione Fisica Descrizione Psicologica .