Dopo il ritrovamento del primo Protomecca (vedere Metameccanica), mentre gli ingegneri passavano intere giornate a studiare meccanismi e ingranaggi, gli studiosi delle arti elementali furono naturalmente attratti dalle Corestone, le misteriose pietre che fungevano da cuore ai Protomecca, curiosi di sapere di cosa si trattasse, sospettando che ci fosse una connessione all'energia chiamata Chakra.Quando vennero ritrovate le quindici Corestone "accese", questi studiosi si affrettarono a prenderne alcune in custodia, per studiarle e analizzarle. Un discepolo in particolare ipotizzò che la natura di queste pietre fosse collegabile ai fondamenti stessi della materia e dell'energia, agendo ad un livello elementare che ne permetteva la sua creazione e distruzione, basando il suo funzionamento su leggi fisiche non ancora definite.Lontani da possedere i rudimenti teorici per comprendere il funzionamento di tale tecnologia, i Meta Magister (come vennero chiamati) utilizzarono un approccio più euristico e sperimentale, raffinando tramite la pratica la loro capacità di piegare l'energia della Corestone tramite l'utilizzo del proprio Chakra.Unico vincolo a tale arte è la necessità di un catalizzatore, un frammento di Corestone, infuso del proprio chakra e necessario alla meta-manipolazione."Nelle nostre mani un potere che sfugge ad ogni comprensione. Non è semplice manipolazione della natura. Ne è la sua creazione."- Marlek, Meta MagisterFocus: Utilità, versatilità e supporto.