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Ryuk*.
AIMSHITAI
Ciclo di trama: Felina I
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L'energumo storse un pò il naso sentendo il controaffare. Gli si poteva leggere in faccia che ancora vi considerava tipi loschi, ma non avrebbe mai rifiutato soldi così facili. Mi sembra ragionevole. Disse con espressione soddisfatta mentre allungava la mano per farsi dare il bottino.
Si prese qualche secondo per controllare che dentro ci fossero monete d'oro e non tappi di bottiglia, quindi dopo essersi infilato il sacchetto in una tasca della veste, si mise subito in movimento. Seguitemi allora.
Sareste usciti dal vicolo passando di nuovo in mezzo alla strada stretta e affollata. L'avreste percorsa per tipo un centinaio di metri, quindi sareste sboccati in una strada più larga, trasversale alla prima. Sembrava una strada principale, ai lati della strada non vi erano bancarelle improvvisate ma vere e proprie tende di negozianti che vendevano ogni tipo di merce: vasellame, gioielli, bijoutteria, tappeti, lozioni e unguenti miracolosi eccetera.
Insomma entro una decina di minuti vi eravate nuovamente fermati nei pressi di una di queste tende che esponeva pelli e pellicce scuoiate di vari tipi di animali. Ad attendere la clientela c'era un uomo distinto, alto e con vestiti di certo in tono con l'ambiente desertico ma leggermente diversi dalle solite stole dei beduini, lineamenti stranieri ma pelle abbronzata per cui sarebbe stato difficile capire se fosse del posto o meno, capelli biondi e in ordine, barba e baffi molto curati. Contava le monete all'interno di un sacchetto con fare distratto.
Ehi Luvar, ci sono questi tizi che volevano parlare con te. Disse senza altre introduzioni l'energumeno, fermandosi davanti alla tenda in posizione un pò più avanzata rispetto a voi. Il biondo sollevò solo lo sguardo distrattamente guardando il primo e poi voi altri, quindi tornò a contare i soldi. Mi hai portato altre grane, Bronje? Ti ho già detto che non ho più intenzione di fare affari con te, l'ultima volta mi è bastata.
E io ti ho detto che non è stata colpa mia, è lei che mi ha provocato! Dovevi vedere come mi guardava... Il biondo a quelle parole sollevò lo sguardo di scatto, fissando il bruto con un espressione terribilmente seria, doveva essere qualcosa che aveva detto. L'energumeno sembrò ghiacciarsi all'istante, prendendo a guardarsi intorno come se avesse timore di qualcosa. Cioè...io..
Sparisci. Chiuse il biondo tenendo lo stesso atteggiamento minaccioso passivo, il resto delle parole le aveva trasmesse con gli occhi. Quell'altro risultò titubante in un primo momento, voltandosi per guardare voi con espressione combattuta. Poi lasciò andare un verso scazzato, rivolgendovi un gesto con la mano come se stesse lasciando perdere, quindi se ne andò senza dirvi alcuna parola.
Il biondo continuò la sua operazione come se nulla fosse successo, senza dire nessun altra parola. Sembrava non fare nemmeno caso a voi..