Radici e Legami

Background per arte segreta

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Neuromancer

    Group
    Administrator
    Posts
    5,287
    Location
    Berlin Sprawl

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Autogestita per il background riguardante l'arte segreta. Questi avvenimenti sono il seguito diretto di quanto accaduto nella Figlia del Fuoco

    LegendaNarrato
    Pensato
    Parlato

    Parlato Altri

    Radici e Legami - Un Nuovo Inizio
    _|
    Distesa sul letto nel suo appartamento Yves fissava il soffitto con aria persa. Erano successe un sacco di cose negli ultimi giorni, e la sua vita aveva preso una piega decisamente imprevista.
    Sua sorella Nia era stata accusata di essere una "manipolatrice del fuoco" ed era stata sottoposta alla brutale Prova del Fuoco nel Tempio di Gea. Yves assieme a Karma, Misaki ed al pirata Torque, aveva tentato un salvataggio in extremis, ma non solo era finita letteralmente tra le braccia delle guardie, ma aveva anche scoperto che sua sorella era davvero in grado di manipolare il fuoco.
    Aveva subito un processo che l'aveva privata del suo grado militare e della possibilità di proseguire una qualsiasi carriera tra le Guerriere di Ysabeth. La sua famiglia aveva tentato un ricorso per la punizione, giusta ma eccessivamente severa, ma ancora quel calvario non sembrava avere fine. Inoltre Nia...
    Qualcuno bussò alla porta costringendo la bionda arcadiana ad alzarsi, darsi una sciacquata veloce la viso, ed aprire.
    Ad attenderla sull'uscio c'era un viso ben noto. Una donna dalla pelle olivastra, capelli scuri ed acconciati alla moda arcadiana, e con degli strani occhi azzurri, avvolta in una tunica bianca con ricamato sul petto il simbolo di Gea.
    - Rafi, entra pure. - l'accolse la padrona di casa.
    - Non sembri felice di vedermi. -
    - Non sono sorpresa, ma sono felice. -
    Si abbracciarono, ma Yves ricambiò il gesto con meno trasporto di quanto avrebbe voluto. Il ricordo del fallimento al Tempio era ancora troppo forte, e l'intervento di Rafi per quanto tempestivo, non aveva portato il tutto nella giusta direzione.
    Aveva parecchie domande da fare all'amica, e sperava ardentemente di avere delle risposte.
    Presero posto al tavolo in cucina. Sorseggiarono un infuso di erbe senza scambiarsi alcuna parola.
    - Ho una domanda. -
    - Sono qui per questo. -
    - Perché? -
    - Perché cosa esattamente? -
    - Perché hai chiamato la Prescelta dopo averci accompagnato al cuore del Tempio? Pensavo che... -
    - Non ti sbagli chiya, ma alle volte non vedi il bene che gli altri fanno per te; te ne accorgi solo dopo. - usò il termine dialettale che significava letteralmente "bambina", ma con una accezione dolce, familiare.
    - Bene? - sbottò Yves alzandosi in piedi. - Che bene puoi avermi mai fatto con il tuo intervento? -
    Rafi sospirò e chiese alla bionda di sedersi ed ascoltare.
    - Lo so che ora ti sembra che tutto stia andando male... -
    - Tutto sta andando a rotoli Rafi! Come potrei essere felice di questa situazione! Ho perso tutto! -
    - Sei viva. I tuoi amici sono vivi. Nia è viva! Capisco la tua rabbia, ma ragiona sciocca che non sei altro. Se non fossi intervenuta con l'aiuto di Jisabella la situazione sarebbe potuta degenerare molto rapidamente. Lexya è una testa molto calda e non ve l'avrebbe certamente fatta passare liscia. -
    Nonostante il furore Yves comprese che c'era del vero nelle parole dell'amica. Non aveva combattuto in prima linea contro la Prescelta di Ysabeth, ma dai commenti di Karma e Misaki sembrava non era sembrata un osso particolarmente duro; tuttavia se deteneva quella posizione doveva avere qualche asso nella manica, ed erano stati fortunati a non doverla combattere fino in fondo.
    Era stata una sciocca per credere di riuscire ad entrare nel tempio e portare fuori Nia senza farsi scoprire. Aveva perso tutto, ma era viva, poteva ancora riprendersi e trovare una nuova strada.
    Non avrebbe più pattugliato le strade di Estheltia, non si sarebbe più allenata con le Guerriere, ma avrebbe potuto proseguire gli allenamenti da sola. Si sarebbe migliorata, avrebbe viaggiato, sarebbe diventata più forte.
    Rafi aveva ragione, Nia era viva; la Prova era stata pensata con lo scopo di metterla in crisi e fare in modo che i suoi poteri venissero evocati istintivamente per salvaguardare la propria incolumità. Tuttavia il suo fato era ancora appeso ad un filo.
    - Qualche novità dal processo? -
    - Nulla ancora. Non è una cosa che risolveranno a breve temo. La tua al confronto è una marachella. Nia potrebbe passare davvero dei grossi guai. - sospirò nuovamente. - Si tratta pur sempre della "Figlia del Fuoco". -
    Yves rammendava la leggenda secondo la quale un fantomatico Figlio del Fuoco avrebbe raso al suolo Arcadia con le sue fiamme, per poi ricostruirla dalle ceneri. Dubitava che Nia fosse anche solo in grado di pensare qualcosa del genere, ma a quanto sembrava i piani alti del governo la pensavano in modo diverso.
    Per il momento Nia era sorvegliata giorno e notte, in attesa che fosse deliberato il suo fato. Poteva ricevere visite solo durante il giorno e mai senza la supervisione di un ufficiale. Yves non era ancora andata a trovarla. Anche se l'avesse fatto che cosa poteva dirle?
    No, prima di andare da sua sorella doveva trovare stabilità e una direzione per la sua vita. Come poteva affrontarla se non era sicura lei stessa? Riportò l'attenzione su Rafi, vedendola inquieta a causa del suo prolungato silenzio.
    - Sto bene. -
    La donna fece per ribattere, ma poi si limitò a scuotere la testa.
    - Hai bisogno di tranquillità, devi meditare e ritrovare la tua strada. Richiuderti qua dentro non può farti certo bene Yves. Dovresti venire al Tempio. -
    Spesso le ragazze che sceglievano la via del combattimento passavano un periodo di tirocinio al Tempio di Gea, non tanto per verificare le loro capacità ed attitudini magiche, quanto per formare il carattere ed aiutarle in una prima fase di auto-analisi.
    Yves aveva concluso il suo periodo al Tempio parecchi anni prima, perché tornarci ora? Di certo l'avrebbe aiutata di più che non rimanere chiusa in casa ad autocommiserarsi. Doveva reagire, e trovare nuovamente la sua strada; trovare un nuovo inizio.
    - Ci penserò. - disse a Rafi.


    Edited by Silver Element - 7/9/2015, 11:14
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Neuromancer

    Group
    Administrator
    Posts
    5,287
    Location
    Berlin Sprawl

    Status
    Offline
    LegendaNarrato
    Pensato
    Parlato

    Parlato Altri

    Radici e Legami - Il Tempio di Gea
    _|
    Dopo alcuni giorni di indecisione, Yves si convinse a seguire il consiglio di Rafi e presentarsi al Tempio. Mentre percorreva le affollate strade di Estheltia avvolta nella leggera tunica verde ed oro cominciarono ad arrivare i primi dubbi. Che cosa avrebbe fatto una volta arrivata? Certo un ripasso delle tecniche di meditazione e rilassamento non le avrebbero fatto male, ma avrebbe dovuto limitarsi a quello? Erano cose che venivano spiegate alle novizie, quindi che cosa doveva aspettarsi? No, era inutile fustigarsi in quel modo ora.
    La frizzante aria mattutina le pizzicava le guance mentre con passo veloce attraversava i vicoli della città. I colori sgargianti della mattinata arcadiana le ferivano quasi gli occhi e la costringevano a tenere il capo nascosto nel cappuccio della tunica, anche perché sfortunatamente la voce delle sue gesta si era sparsa abbastanza velocemente. Se prima le persone che la incontravano al salutavano o si fermavano a chiacchierare, ora distoglievano lo sguardo o peggio la fissavano con aperta ostilità.
    Fortunatamente nessuno la importunò durante la camminata, seppure ricevette qualche sguardo interrogativo o dubbioso mentre passava vicino alle bancarelle del mercato.
    Istintivamente si diresse verso l'ingresso riservato alle guardie, ma poi dovette deviare ricordandosi di non essere più parte del corpo delle Guerriere, così passò dall'ingresso principale, finendo nella Sala delle Riverenze. L'enorme salone era ghermito di persone che praticavano la riverenza mattutina alla Dea. Sovrappensiero Yves prese posto ad uno degli ultimi banchi e recitò alcuni salmi assieme al resto della gente. Al termine della funzione la sala si svuotò rapidamente e lei si diresse verso una delle accolite vestite di bianco chiedendo di indicarle la strada per lo studio della Custode. La donna le chiese se fosse attesa e quando Yves rispose in modo negativo le lanciò uno sguardo dubbioso e le chiese di attendere.
    Dopo un po'la giovane ritornò e le chiese di seguirla. Camminarono affiancate lungo vari corridoi fino a giungere alla porta dello studio. La sua guida bussò delicatamente e dall'interno giunse una risposta.
    L'interno era molto simile a quello di tutte le case arcadiane, dove il legno degli alberi veniva plasmato e modellato fino a prendere la forma di pareti, mobilia, finestre e decori vari. Anche in questo caso non era diverso anche se la luce soffusa non proveniva dai boccioli del Fiore di Giorno, ma da alcune sfere luminose incastonate alle pareti legnose.
    Dietro ad una massiccia scrivania sedeva una donna bassa e dal viso severo. Il volto incorniciato da lunghi capelli neri creava un inquietante contrasto con l'abito bianco e la pelle diafana, tuttavia quegli occhi azzurri saettavano a destra e sinistra mente scrutava con attenzione la nuova venuta.
    Yves rimase in piedi e ricambiò lo sguardo con altrettanta fermezza. Riuscì ad impedirsi di fare un saluto militare; doveva perdere quell'abitudine.
    La Custode dopo qualche istante sorrise, e Yves vide che quell'espressione calzava a pennello sul volto della donna.
    - Raffaella mi aveva accennato qualcosa, ma non pensavo di incontrati così presto. -
    - Ho esitato anche troppo. -
    - Io conosco il tuo nome, ma forse tu non conosci il mio. Sono Magdalena Flories, la Custode del Tempio. -
    Ad un cenno della mano, Yves prese posto sulla sedia libera. Era ancora succube dell'addestramento militare, e sarebbe stato davvero difficile riuscire a togliersi quelle vecchie abitudini.
    Qualcuno bussò alla porta e si fece avanti senza attendere una risposta. Senza sapere come, Yves fu certa che alle sue spalle stesse avanzando Rafi. Ebbe conferma quando l'amica le appoggiò una mano sulla spalla, rimanendo in piedi dietro la sua sedia. Quel semplice contatto le diede sicurezza e un calore che non provava da molto tempo.
    - Ora che siamo tutte presenti. - esordì Magdalena appoggiando la penna sulla scrivania. - Dobbiamo discutere del tuo addestramento Yves. -
    Sul volto della bionda dovette apparire un'espressione alquanto particolare, perché la Custode si affrettò a specificare: - Forse "addestramento" non è la parola più adatta, e non ha molto a che fare con quello che sei venuta a cercare qui oggi, tuttavia vorrei comunque sottoporti ad un esame. -
    - Esame? Di che genere? -
    - Davvero ne sei all'oscuro? Pensavo che lei ti avesse... - disse Magdalena lanciando uno sguardo interrogativo a Raffaella, che la interruppe prendendo la parola.
    - Ho preferito non dirle nulla. Si sarebbe preoccupata inutilmente. -
    - Posso sapere di cosa state parlando? Di cosa dovrei preoccuparmi? -
    Yves era entrata al tempio più o meno serenamente, convinta di trovare un ambiente calmo e rilassante, invece ora si trovava nuovamente invischiata in qualcosa, e non era certa di voler sapere di che cosa si trattasse.
    Si sentiva tradita, si era fidata di Rafi, e lei ora le stava nascondendo qualcosa. L'aveva spinta a presentarsi al tempio e parlare alla Custode non perché spinta da buoni propositi, ma semplicemente perché per qualche motivo
    Come se avesse seguito il filo dei suoi pensieri, Magdalena prese la parola.
    - Rafi notò in te qualcosa già quando frequentasti il Tempio durante il tuo periodo di tirocinio per le Guerriere. Non era certa di che cosa si trattasse, ma avvertiva un forte potenziale latente. -
    Yves ricordava ancora chiaramente quel periodo. Rafi si era occupata di lei e del suo addestramento relativo all'attitudine magica, ma non aveva ricordi di qualche evento particolare o di insolito secondo la sua esperienza. Era vero che l'amica l'aveva praticamente perseguitata durante quel breve anno al Tempio, eppure non aveva immaginato che lo avesse fatto per un motivo particolare, e non per semplice amicizia.
    - Non fraintendere. - si affrettò ad aggiungere Raffaella, come se avesse intuito la sua domanda inespressa. - Ti sono davvero amica, ed è proprio grazie alla nostra vicinanza ho notato qualcosa di "strano". -
    - Posso finalmente ricevere una spiegazione decente o hai intenzione di continuare a girare attorno al fatto come un'ape al fiore? -
    Tutte e tre sorrisero alla vecchia battuta arcadiana sulle api e i fiori, ma lo sguardo di Yves era serio, e dopo qualche istante di pausa e tensione, finalmente la Custode rispose alla domanda.
    - Hai il Dono di Gea. -
    Quelle semplici parole pronunciate con tale solennità fecero crollare tutte le certezze di Yves.


    Edited by Silver Element - 10/9/2015, 20:31
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Neuromancer

    Group
    Administrator
    Posts
    5,287
    Location
    Berlin Sprawl

    Status
    Offline
    LegendaNarrato
    Pensato
    Parlato

    Parlato Altri

    Radici e Legami - Il Dono di Gea
    _|
    Yves sedeva nel suo nuovo alloggio all'interno del tempio con lo sguardo perso nel vuoto. Dopo il dialogo avuto con la Custode, Rafi si era offerta di accompagnarla alla sua stanza nella quale aveva passato quasi tutto il resto della giornata discutendo con l'amica delle implicazioni di questa "scoperta".
    Erano ormai pochi gli arcadiani che nascevano con il Dono di Gea, mentre capitava sempre più spesso di incontrare persone anche da altre parti del continente che avevano una spiccata affinità con la natura, che tuttavia non risultava mai essere così forte come nei nativi di Arcadia. Yves si era sottoposta alle prove di affinità magica durante il suo tirocinio da guerriera, ed era stata proprio Rafi ad esaminarla e decretare che il suo elemento era l'acqua. Come aveva fatto a non rendersi conto che c'era qualcos'altro?
    - Purtroppo non sempre questi poteri si manifestano in modo chiaro, oppure per qualche motivo la tua mente aveva inconsciamente bloccato lo sviluppo del dono. Probabilmente è stato il forte e recente shock a distruggere le tue barriere mentali, e favorire così il riaffioro del tuo talento.- le aveva spiegato l'amica quando si erano ritirate in camera.
    Una cosa era certa, per qualche tempo avrebbe dovuto soggiornare al tempio ed addestrarsi per imparare a conoscere e convivere con quel potere. Inizialmente aveva intenzione di rifiutare e limitarsi ad affrontare le sessioni di meditazione, tuttavia quando aveva dato voce alle sue idee sia la Custode che Raffaella erano impallidite.
    - Una persona con il tuo dono non addestrato sarebbe un pericolo per sé e per gli altri. Ti rendi conto che potresti inavvertitamente ferire i tuoi stessi compagni durante uno scontro se non sei in grado di controllare correttamente il terreno attorno a te e il tuo flusso di energia? Vuoi davvero correre un rischio simile? -
    Quelle parole erano bastate a farle cambiare idea. Rafi era un'ancella del tempio, ed aveva affrontato lo stesso addestramento che le si prospettava ora davanti, dunque non aveva insistito, certa della veridicità delle sue argomentazioni.
    Ora, seduta sul bordo del letto, Yves rimuginava sul suo futuro. Le si prospettava un periodo per niente facile, inoltre non era riuscita a sapere ancora nulla riguardo al destino di Nia. Per ora doveva limitarsi a pensare per sé e vivere un giorno alla volta.
    Lasciò vagare lo sguardo attraverso la stanza spartana e si soffermò sulla tunica bianca e oro indossata dalle novizie del tempio. Sorrise, pensando che quei colori non le donavano affatto.



    La stanza della preghiera era situata molti piani più in sotto rispetto all'accesso del tempio, tuttavia la luce diffusa dai Fiori del Giorno era sufficiente per vedere senza affaticare gli occhi. Da parecchi giorni Yves si recava in quel posto per allenarsi sotto la supervisione di Rafi, ma nonostante i tentativi non era riuscita a compiere grandi passi. Le stavano venendo i primi dubbi sulla situazione, e non era per nulla piacevole.
    - Di nuovo! - la esortò Raffaella.
    - Sto cominciando a pensare che tutto questo sia una perdita di tempo. -
    - Allora smettila di pensare e concentrati. Te l'ho detto devi "sentire" l'energia della pianta dentro di te per poterla manipolare. -
    - L'unica cosa che sento ora è un gran mal di testa. -
    Le due donne erano da sole nella grande stanza ricolma di piante di svariate forme e dimensioni, alcuni piccoli arbusti, fiori vari ed anche alcuni steli d'erba. Yves aveva cominciato ad intuire come mai si erano spostate in quel luogo appartato e si incontravano li quotidianamente invece che lavorare con le altre apprendiste.
    Pensava si trattasse di una leggenda, ma evidentemente la Setta del Germoglio Divino era una realtà, ed aveva radici ben più profonde e vicine ad Arcadia di quanto la gente non immaginasse. Non aveva espresso i suoi dubbi a Rafi, perché nonostante tutto erano semplici congetture.
    Yves sospirò, chiudendo nuovamente gli occhi e cercando di allontanare il martellante mal di testa. Era seduta a gambe incrociate davanti ad un piccolo arbusto e portava la tunica bianca e oro del tempio. Inspirò profondamente e cercò, come le aveva indicato Rafi, di visualizzare nella propria mente l'immagine della pianta che cresceva lentamente, seguendo il movimento della mano che nel frattempo si era staccata dal grembo e descriveva un piccolo arco in aria.
    Riaprì gli occhi, ma nulla era cambiato. Imprecò mentalmente e cercò di riflettere. Rafi le aveva detto che doveva sentire qualcosa, ma lei non riusciva a percepire nulla dal piccolo ramoscello verde davanti a sé. Durante gli anni di addestramento tra le Guerriere si era così abituata a ragionare in modo razionale che ora non riusciva a vedere oltre la semplice presenza fisica di quel rametto. Certo era in grado di utilizzare le magie d'acqua, ma anche loro erano frutto di un ragionamento logico e sensato.
    - Tutto questo non ha senso. - brontolò tra sé e sé.
    Nonostante il tono di voce basso, riuscì comunque a farsi sentire dall'amica, che le lanciò l'ennesima occhiata furente, richiamandola all'attenzione.
    Yves si fece coraggio e decise di provare ancora, almeno fino a quando non fosse riuscita almeno a far muovere una di quelle dannate foglie. Inspirò e si concentrò, stavolta le sembrò per un istante di "sentire" qualcosa. Non era certa di che cosa si trattasse, ma era qualcosa di calmo, rilassante, decise così di rallentare il ritmo della respirazione e lasciarsi cullare da quella lieve sensazione di intorpidimento che aveva provato per un solo istante.
    Lentamente perse la cognizione del tempo e dello spazio. Era ancora Yves Canterra, ma non era più dentro il suo corpo. Si sentiva estatica, eppure non poteva muoversi, sentiva l'aria attraversarla, ma non poteva sentire il suo corpo, e poi dopo un tempo apparentemente interminabile, si sentì richiamare alla presenza terrena.
    Respirava molto lentamente, molto più lentamente di quanto non avesse fatto in precedenza. Si sentiva pesante ed ogni movimento sembrava costarle una fatica enorme e le girava la testa, eppure per un istante era certa di aver "sentito" la pianta davanti a sé.
    A fatica aprì gli occhi e vide che l'arbusto non solo era cresciuto ma le gemme che in precedenza erano chiuse ora avevano messo i fiori ed erano addirittura spuntati alcuni nuovi rametti.
    Avvertì la presenza di Rafi alle sue spalle senza vederla. Era seduta nella sua stessa posizione poco dietro di lei, e tendeva le mani in avanti, ma senza toccare Yves. Dopo qualche istante si alzò e le posò una mano sulla spalla. Quel contatto la riscosse completamente dal torpore, riportandola completamente alla realtà.
    - Sei stata un po'avventata, ma la strada è quella giusta. Ho dovuto farti da monitore per impedirti di collassare, ma con il tempo e la pratica riuscirai a non perderti nelle sensazioni e fare questo ed altro senza necessità di ricorrere alla meditazione. - le diede un buffetto sulla guancia e sorrise. - Andiamo a mangiare qualcosa, è quasi ora di cena ormai. -
    In quell'istante Yves comprese di aver passato molto più tempo di quanto avesse pensato immersa in quella specie di trance. Nonostante il tempo e la posizione non particolarmente comoda il suo corpo non aveva dolori, e non avrebbe dovuto essere possibile. Che cosa aveva fatto esattamente Rafi? Che cos'era un "monitore"? Si ripromise di chiederglielo, ma solo dopo essersi riempita a dovere lo stomaco.
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Neuromancer

    Group
    Administrator
    Posts
    5,287
    Location
    Berlin Sprawl

    Status
    Offline
    LegendaNarrato
    Pensato
    Parlato

    Parlato Altri

    Radici e Legami - Empatia
    _|
    Dopo i primi difficli tentativi Yves aveva finalmente compreso il meccanismo alla base del suo potere latente. Rafi aveva tentato in tutti i modi di spiegarle che doveva entrare in contatto con la natura, immergersi in essa e sentire "qualcosa", ma per lei era diverso. Yves non riusciva ad avere un contatto così profondo, limitandosi ad andare poco oltre la superficie, tuttavia riusciva ugualmente ad ottenere il risultato desiderato. La sua non era una vera e propria Empatia Naturale, perché si percepiva la forza e vita della pianta, ma non riusciva a sentirsi coinvolta emotivamente come invece avrebbe dovuto essere. La causa erano stati i duri anni di addestramento come guerriera, che l'avevano lasciata probabilmente più impermeabile alle emozioni rispetto alle giovani che invece si erano addestrate sin dalla tenera età nell'arte magica.
    Anche i suoi movimenti erano diversi da quelli di Rafi, non leggeri ed aggraziati, ma secchi, duri, come comandi di un generale. Nonostante le differenze, i risultati erano molto simili, ed Yves era riuscita dopo alcuni tentativi falliti a richiamare dal terreno una liana che aveva portato qualche debole assalto alla difesa dell'amica. L'arcadiana non era convinta di poter realmente sfruttare qualcosa del genere in un vero scontro, anche perché dopo un solo attacco la liana se non riassorbita immediatamente dal terreno si seccava istantaneamente.
    Rafi le aveva spiegato che doveva fare molta attenzione e sentire quando stava spingendo la natura oltre le proprie capacità, ma per Yves era quasi più difficile riuscire a percepire quelle sensazioni che non aspettarsi semplicemente che la natura seguisse il suo comando. Probabilmente mancava dell'empatia necessaria per quella tecnica, o forse doveva solo esercitarsi di più.
    Raffaella decise che per quel giorno avevano lavorato abbastanza, tuttavia invece di congedare Yves le chiese di seguirla e fare una passeggiata nel Giardino Notturno del Tempio. Per un istante la donna si sorprese della proposta, ma poi sorrise ed accettò di buon grado; dopo tutto non avevano fatto altro che allenarsi negli ultimi giorni, un po'di relax non avrebbe certo fatto male.
    Il Giardino Notturno era un piccolo spiazzo adibito ad arboreto costituito principalmente da piante e fiori che si schiudevano o mostravano il loro lato migliore durante la notte. Alcuni piccoli arbusti posti lungo il sentiero emanavano una soffusa luminescenza rossastra, che rendeva appena visibile il passaggio, ma conferiva all'ambiente circostante un'atmosfera unica. Le due donne presero posto sull'erba soffice accanto al sentiero e si distesero a guardare il cielo stellato sopra di loro.
    Era molto tempo che Yves non si fermava un attimo a riflettere, ed ora che finalmente aveva il tempo, le sembrava di non avere nulla a cui pensare. Negli scorsi giorni aveva avuto così tanto da fare e da apprendere, che si era dimenticata di fare delle domande all'amica, anche riguardo sua sorella. Il pensiero di Nia la colpì come un fulmine ed un tremito la scosse. Quanto tempo era passato da quando era entrata nel tempio? Qualche giorno? Una settimana? Che cosa ne era stato di sua sorella?
    Sentì il tocco caldo e rassicurante della mano di Rafi sulla sua mano e voltò la testa incrociando lo sguardo dell'amica. Nei suoi freddi occhi azzurri sembrava muoversi qualcosa, come un sentimento inespresso, ma scomparve così rapidamente che Yves pensò di esserselo immaginato. Voltò la mano, facendo scivolare quella di Rafi dal dorso fino al proprio palmo, poi la strinse incrociando le dita, come facevano un tempo, molto tempo prima.
    Era bastato quel gesto per calmarla, proprio come quando durante i primi periodi di tirocinio quando si sentiva stanca e depressa, misteriosamente Raffaella era sempre vicino a lei, pronta a sostenerla ed incoraggiarla.
    - Penso di doverti ringraziare. - sussurrò a bassa voce.
    - Di cosa? Ho solo fatto quello che ritenevo giusto; portandoti qui intendo. -
    - No, intendevo per tutto. Ci sei sempre stata quando avevo bisogno di un sostegno, di una presenza che potesse rassicurarmi ed aiutarmi. C'eri i primi tempi, e ci sei ora. -
    - Oh. - rispose Rafi distogliendo lo sguardo - Non è nulla di che. -
    - Ci sono delle domande che vorrei farti, ma penso che possano aspettare. Non voglio rovinare questo momento. -
    Yves sapeva che l'amica stava minimizzando, ma per lei il suo supporto era stato davvero importante. Probabilmente se non fosse stata per la sua costante presenza in quel periodo difficile, non sarebbe mai riuscita a diventare una Guerriera di Ysabeth.
    "Né ad essere una delle poche a venir cacciata dall'ordine." pensò ironicamente, ma c'era poco da ridere su quello che era successo.
    Un rumore accanto a lei la fece voltare e si trovò nuovamente a fissare i penetranti occhi azzurro-grigio di Rafi. La donna si era voltata e giaceva distesa sul fianco, un gomito puntato sul terreno e il capo appoggiato sul palmo della mano aperta ed alcuni ciuffi ribelli che le scendevano sul viso.
    Allungò la mano ed accarezzò la guancia di Yves. Quel gesto le trasmise una sensazione di affetto e calore che non aveva mai provato prima. Per un istante si lasciò cullare da quella sensazione, quel tocco. Era come la carezza di una madre, di una sorella, "di un amante".
    Quel pensiero la infastidì; di certo Rafi non poteva pensare qualcosa del genere. C'era stato un tempo in cui erano state molto vicine, e lei aveva effettivamente cercato in Yves qualcosa di più della semplice amicizia, ma i sentimenti di entrambe erano diversi e illudersi non avrebbe portato a nulla. Ricordava ancora il dispiacere e la delusione sul viso di una Raffaella di almeno dieci anni più giovane, eppure erano scomparsi subito lasciando posto ad un sorriso imbarazzato. Avevano deciso di rimanere solo buone amiche, e fino ad ora nulla era cambiato.
    Perché riaffioravano quei ricordi ora? Quella carezza non aveva nessun altro significato se non un semplice gesto d'affetto privo di pretese e richieste, o no? Aprì la bocca per dare finalmente voce ai suoi pensieri, ma non ebbe il tempo di parlare.
    Accadde tutto così velocemente che pensò di esserselo immaginato. La mano di Rafi scivolò dalla sua guancia alla sua nuca e con dolcezza l'attirò a sé, allo stesso tempo la donna fece leva sul suo gomito e posò delicatamente le proprie labbra su quelle di Yves.
    Non seppe dire per quanto durò quello strano e sconvolgente bacio, ma quando Raffaella si scostò, giurò di aver visto una lacrima sul suo viso. In quel momento si rese conto dell'accaduto e l'ansia e tensione presero ad avvolgerla. Non riusciva a credere che fosse accaduto davvero, com'era stato possibile, come poteva. Una rabbia insensata prese a salirle e Rafi si ritrasse come se si fosse scottata.
    - Scusa, scusa, io...io sapevo che tu non...ma...oh scusami scusami. -
    - Dannazione Rafi! - sbottò rabbiosa Yves.
    - Ho fatto un danno...vero? -
    - Cosa diavolo ti è preso! - proseguì alzandosi in piedi ed allontanandosi di qualche passo dall'amica. - Certo che "sapevi". Non ho mai amato nessun uomo perché ho deciso di dedicare la mia vita solo ed unicamente alle Guerriere! Ne avevamo già parlato. -
    - Lo so, lo so, ma... - esitò mentre si rimetteva seduta. - Ora non sei più parte del corpo delle Guerriere e io...pensavo che...che adesso potesse funzionare...tra di noi... -
    Yves sospirò, fece alcuni passi ansiosi avanti e indietro, si passò le mani tra i capelli cercando di non dare a vedere la propria frustrazione ed infine si chinò per guardare ancora Raffaella negli occhi.
    - Rafi. - disse nel tono più dolce che riuscì a trovare. - Io ti voglio davvero un mondo di bene, ti sono molto grata per tutto quello che fai per me, ma quello che provo per te non credo sia quello che tu provi per me; ed io non credo di essere in grado di darti quello che cerchi. -
    Aveva cercato di parlare con calma, ma man mano che andava avanti le parole cominciavano ad uscirle di bocca sempre più dure, con quel tono che usava con i suoi sottoposti, ormai ex sottoposti. Temeva di aver ferito Raffaella più con il tono che non con le parole, ma la donna continuava a guardarla con sguardo perso.
    - Tu davvero non... - disse come se cercasse di dare forma a parole a qualcosa che non poteva averne. - Capisco. -
    Fece cenno ad Yves di sedersi nuovamente sull'erba accanto a lei. L'arcadiana titubò qualche istante, ma poi decise rimettersi seduta.
    - Penso di doverti una spiegazione. -
    - Non c'è nulla da spiegare chiya, è naturale. In una società come la nostra è normale che due ragazze, o due donne, si innamorino o...insomma... -
    - Lo so, ma non mi riferivo a quello. - disse Rafi mettendosi le mani tra i capelli e giocando con le ciocche ribelli. - Io...io sono sempre stata più sensibile delle altre. Io non sono solo un'empate naturale, ma lo sono in senso completo. Io posso provare le stesse sensazioni, emozioni e sentimenti di chi mi circonda. -
    - Credo di aver afferrato il concetto, ma allora sai perfettamente quello che provo non è quello che vuoi tu. -
    - Già, ma quando ho percepito il tuo potenziale latente come empate naturale ho pensato che anche tu fossi come me. Sapevo quello che provavi, ma pensavo che forse trasmettendoti i miei pensieri e le mie sensazioni noi... -
    Adesso Yves comprendeva come mai Rafi le era sembrata così strana nei giorni scorsi e perché l'aveva invitata quella sera a fare quel giro nel parco. Inoltre ora tutto aveva senso, compreso quel bacio.
    Raffaella aveva cercato di farle comprendere tramite quella sua particolare empatia i suoi sentimenti, sperando che in qualche modo lei li comprendesse, ma era così convinta che lei fosse una empate completa, da non riuscire a comprendere quali fossero i ricordi di Yves e i sentimenti che lei stessa stava cercando di trasmettere.
    - Mi spiace Rafi, ma io a stento riesco a controllare i vegetali tramite l'empatia naturale. Non credo di essere in grado di sentire come ti senti, anche se "so" come ti senti, e non grazie a qualche strana empatia, ma semplicemente perché ti voglio bene. -
    Attirò l'amica a sé in un abbraccio e le baciò delicatamente la guancia, con una tenerezza ed un affetto che non credeva di possedere.
    Rimasero in quella posizione per parecchio tempo, ma non aveva importanza. Erano assieme, erano vicine, e forse anche se non allo stesso modo, ora si comprendevano più a fondo, meglio di quanto nessuna delle due potesse immaginare.
    - Ti amo. - sussurrò Rafi, rifiutandosi di staccarsi dall'abbraccio.
    - Lo so, ma per stasera fatti bastare questo. - rispose Yves in tono brusco.
    Poteva forse accettare i sentimenti di Rafi, non poteva di certo ricambiarli, almeno non come lei avrebbe desiderato. Forse un giorno sarebbe riuscita davvero ad amare qualcuno, e ammise che non le sarebbe dispiaciuto che quel qualcuno fosse proprio la donna degli occhi azzurro-grigio che si rifiutava di staccarsi da lei come una bambina capricciosa.
    Si salutarono davanti alla porta della stanza di Yves augurandosi reciprocamente la buona notte e dandosi appuntamento al giorno dopo. Nonostante tutti gli avvenimenti della serata, e la confessione di Rafi, il loro rapporto non sembrava essersi incrinato, anzi.
    Poco prima di addormentarsi nella mente di Yves comparve il volto di Raffaella, come l'aveva scorto poco prima del bacio. Si umettò le labbra e sospirò.
    "Forse, un giorno."


    Edited by Silver Element - 14/9/2015, 16:36
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Neuromancer

    Group
    Administrator
    Posts
    5,287
    Location
    Berlin Sprawl

    Status
    Offline
    LegendaNarrato
    Pensato
    Parlato

    Parlato Altri

    Radici e Legami - La Setta del Germoglio Divino
    _|
    Da quella serata nel Giardino Notturno Yves aveva visto Raffaella solo sporadicamente durante gli allenamenti. Sapeva che non la stava evitando di proposito poiché nelle occasioni in cui erano riuscite a parlarsi le aveva detto che c'era grande fermento nei piani alti del tempio e che probabilmente qualcosa stava bollendo in pentola. Rafi era pur sempre un'ancella del tempio ed aveva anche altri doveri a cui attendere, oltre a quello di seguirla nell'addestramento all'empatia naturale.
    Tuttavia quella mattina ad attenderla sul campo di prova non c'era l'amica dai capelli neri, bensì una ragazza robusta e dall'espressione seria. Yves non l'aveva mai vista, né credeva di conoscere il suo nome, ma la sconosciuta evidentemente aveva ben chiaro chi fosse lei.
    La sala era deserta, come predisposta appositamente per loro, dunque non potevano esserci fraintendimenti: quel giorno non si sarebbe allenata con Rafi.
    Avanzò al centro della piccola arena di terra battuta e zolle d'erba fine e fece un lieve inchino. Non sapeva bene come comportarsi e le sembrava scortese cominciare subito la pratica senza una presentazione.
    La sconosciuta non si muoveva e continuava a scrutare Yves dall'alto al basso. Indossava una tunica del tempio, ma al fianco pendeva un frusta e dalle movenze della donna era molto probabile che sapesse anche come maneggiarla.
    - Io sono Alanna Toule; e sono qui per metterti alla prova. - disse con voce ferma e decisa.
    - Penso che Raffaella vi abbia detto che... -
    - Raffaella non è in grado di giudicare obiettivamente le tue capacità. Io si. -
    Quella situazione non le piaceva e Alanna le piaceva ancora meno. Il viso ovale e il mento appuntito non le conferivano certo grazia, e lei non sembrava voler in alcun modo sembrare graziosa o dolce.
    - Non credo di essere pronta per un qualsiasi genere di prova. - ammise dopo qualche istante di silenzio.
    - Sarò io a giudicare se sei pronta o meno. -
    Prima che Yves potesse anche solo pensare di mettersi in posizione difensiva, la donna scattò verso di lei, colmando con estrema rapidità i pochi metri che le separavano. Rendendosi conto di essere in svantaggio, disarmata e senza protezioni, la sua mente si chiuse a riccio impedendole di pensare razionalmente. Vide un pugno avvicinarsi minaccioso al suo busto e istintivamente ruotò di lato per evitarlo, ma non fece in tempo. L'impatto fu più violento del previsto ed Yves finì a terra quasi senza sapere come.
    "E' forte, non devo sottovalutarla." pensò mentre si rimetteva in piedi.
    - Così questa sarebbe la "famosa" Guerriera di Ysabeth che ha fatto irruzione nel tempio. Una donna con il potenziale latente enorme. Mi chiedo che cosa ci trovi di così interessante in te la Custode. -
    Yves si guardò attorno, alla ricerca di qualche cosa da usare come arma o protezione. Sapeva di poter contare su tutto quello che aveva appreso da Rafi riguardo alle tecniche e il combattimento tramite l'Empatia Naturale, ma per sconfiggere Alanna non sarebbe bastato.
    Trovò in una rastrelliera un piccolo scudo tondo di legno ed una spada dello stesso materiale. Erano leggeri, anche troppo, e l'arma era più che altro un grosso manico di scopa intagliato alla bell'e meglio, ma doveva farselo bastare.
    Si aggiustò lo scudo al braccio sinistro, rendendosi conto che non avrebbe offerto una gran protezione. Rimpiangeva la sua armatura ora, ma non poteva certo chiedere a quella donna di aspettare mentre lei andava ad armarsi di tutto punto. Doveva arrangiarsi con quello che aveva a disposizione.
    - Oh. - fischiò Alanna. - Pensi che quelli faranno la differenza? -
    - In passato l'hanno fatta. -
    Per un po'si studiarono camminando in cerchio una di fronte all'altra. Per essere una donna del tempio, Alanna sembrava avvezza al combattimento armato, doveva stare molto attenta e cercare di sfruttare al massimo le aperture nella sua difesa.
    In quel preciso istante, Yves notò che la sua avversaria aveva il fianco destro troppo esposto, ed istintivamente scattò in avanti portando un fendente verso l'apertura.
    [Yves - Rapido - Attacco Fisico]
    Pensò di averla colpita, ma poi notò come la lama fosse bloccata a pochi centimetri dal bacino. Alanna aveva rapidamente teso la corda della frusta e l'aveva usata per bloccare l'assalto, ma il peggio era che si apprestava a rispondere all'assalto per le rime.
    CITAZIONE
    Action: Whip Block
    [Rapido]
    L'utilizzatore è in grado di parare un attacco portato con armi leggere o bianche bloccando la lama con la frusta poco prima che l'arma avversaria impatti sul corpo. E' possibile spendere Rapido per disarmare un avversario che è stato bloccato in questo modo. Per evitare di essere disarmati si dovrà spendere un Rapido nella propria Difesa.
    All'inizio della prossima fase di ATTACCO effettua un attacco fisico gratuito.
    [Cooldown: 1 Turno]

    Con la stessa velocità con cui aveva bloccato l'attacco, ora Alanna stava tentando di avvolgere con la frusta l'arma di Yves. Prevedendo una spiacevole situazione di disarmo, ritrasse immediatamente la mano, rimanendo però così scoperta sul fianco.
    [Yves - Rapido - Evitare Disarmo]
    Si sarebbe aspettata un attacco al fianco scoperto, invece la frusta saettò velocemente verso il suo viso e la colpì sulla fronte, lasciando uno spiacevole taglio che lentamente aveva preso a sanguinare. Non soddisfatta Alanna fece schioccare nuovamente la frusta, portando un secondo attacco sempre mirando al viso dell'arcadiana, che tuttavia stavolta era pronta a ricevere il colpo.
    Yves alzò lo scudo non appena vide la donna piegare il braccio per estendere l'arma. Udì un sonoro schiocco e l'impatto sulla protezione fu più violento del previsto.
    [Yves - Azione - Parata con Scudo]
    Alanna era più pericolosa di quanto avesse supposto. Doveva pensare ad un piano efficace e metterlo in atto quanto prima. Sapeva che la donna era in grado di difendersi senza grosso sforzo dai suoi attacchi, dunque che cosa poteva fare per metterla in difficoltà? Poteva provare con i suoi colpi di scudo, difficilmente sarebbe riuscita a disarmarla in quella condizione.
    Decisa, scattò in avanti e caricò a testa bassa l'avversaria, portando un colpo con il scudo verso il mento della donna. Non le avrebbe di certo causato danno, ma sarebbe di certo rimasta stordita dall'impatto.
    [Yves - Azione - Shield Bash]
    Questa volta Alanna non fu in grado di resistere all'assalto e si ritrovò stordita dal colpo. Probabilmente si aspettava qualche colpo di spada, e di certo ora Yves non l'avrebbe delusa. Portò un affondo mirato al petto ed un fendente dall'alto al basso.
    [Yves - Rapido - Attacco Fisico]
    [Yves - Rapido - Attacco Fisico]
    Entrambi i colpi andarono a segno, ma si accorse troppo tardi di essere nuovamente scoperta e di non potersi parare in alcun modo da un eventuale assalto avversario. Alanna aveva incassato egregiamente le stoccate, ma ora si preparava a dare il meglio di sé.
    Fece schioccare in aria la frusta alcune volte e poi portò un attacco combinato composto da tre sferzate: una diretta al busto, una alla gamba ed una al braccio munito di arma.
    CITAZIONE
    Skill: Whip of Fury
    [Rapido] + [Rapido]
    L'utilizzatore scatena tre rapidi attacchi potenziati contro un bersaglio. Sono parabili con una sola difesa.
    [Danno: +15]
    [Chakra: 15]
    [Cooldown: 2 turni]

    Per quanto irrisorio potesse essere il danno subito da Yves, era comunque considerevole considerato che si trattava di un allenamento ed era sprovvista di armatura. Cominciò a domandarsi se Alanna non avesse preso troppo sul serio il suo ruolo di esaminatrice o qualunque fosse il suo scopo.
    Leggeva chiaramente nei suoi occhi la foga del combattimento, la necessità di vedere il sangue dell'avversario scorrere e combattere fino all'ultimo respiro. Quella donna era nel posto sbagliato, avrebbe sicuramente avuto un futuro tra le Guerriere, ma probabilmente era nata dalla famiglia sbagliata o forse aveva solo fatto delle scelte non idonee alla sua vera attitudine.
    Se non era in grado di giudicare sé stessa, come poteva pretendere di giudicare lei? Tutto stava prendendo sempre più una piega surreale. Una sola cosa era certa, se non avesse messo la parola fine al più presto a quell'assurdo scontro, probabilmente le guaritrici avrebbero avuto lavoro almeno per tutto il prossimo mese.
    Cercò di riportare l'attenzione sul campo di battaglia, che d'altronde era la sua peculiarità. Aveva capito che Alanna era in grado di combattere sia a distanza ravvicinata che da una distanza di sicurezza, il ché giocava a suo sfavore perché poteva contare solo sulla spada e sullo scudo.
    "No, non è vero. Anche io posso attaccare dalla distanza di sicurezza e senza perdere tempo lanciando lo scudo." pensò.
    Decise di sfruttare quello che aveva appreso al tempio riguardo al suo potere latente.
    Si concentrò, cercando di sentire la natura in ogni sua più minuscola cellula attorno a sé. Ebbe un istante di panico quando non riuscì a percepire nulla, ma lentamente qualcosa nella sua mente si mosse e le sembrò di percepire qualcosa. Non aveva tempo chiedersi se era giusto o sbagliato agire senza entrare in contatto più profondo, decise così di richiamare con forza la natura al suo cospetto.
    [Yves - Rapido - Skill Leash]
    CITAZIONE
    Skill: Leash
    [Rapido]
    Focus: Offensivo
    Si provoca la crescita dal terreno vicino all'utilizzatore di una liana robusta che compirà un attacco fisico contro un avversario per poi essere riassorbita dal terreno. Non va sommata la potenza del portatore. Ha gittata 15 metri.
    [Danno: 20+[10 x rank]]
    [Chakra: 15]

    Con un movimento deciso del braccio sinistro evocò dal terreno una liana che come la frusta della sua avversaria sferzò l'aria un paio di volte, come se stesse valutando la situazione. Seguendo le movenze di Yves la liana scattò in avanti portando un colpo alla gamba di Alanna, che non riuscì ad evitarla, come non riuscì ad evitare il seguente colpo portato con la spada di legno.
    [Yves - Rapido - Attacco Fisico]
    La liana intralciò le movenze di Alanna, che incespicò rischiando di cadere. Yves era pronta a ricevere qualsiasi offensiva stavolta. Teneva lo scudo pronto davanti a sé e sorrideva sicura della sua posizione.
    Purtroppo Alanna aveva ben altri assi da giocare, e per la prima volta da quando aveva avuto inizio quel combattimento fece ricorso all'Empatia Naturale.
    Yves dovette rimanere incantata a guardare mentre con delle movenze leggere ed aggraziate, quasi innaturali, la donna evocava un tappeto di erba e fiori attorno a sé. Quella crescita rigogliosa e miracolosa sembrava non avere fine, poiché ricoprì quasi interamente tutta la piccola sala d'addestramento e si fermò solamente quando incontrò le pareti legnose che fungevano da pareti.
    CITAZIONE
    Skill: Spring Harvest
    [Azione]
    Focus: Utilità
    Il portatore provoca la crescita rigogliosa di vegetazione in un'area di raggio 30 metri. La vegetazione irromperà anche in costruzioni di legno o pietra, ma non può penetrare il metallo. Fintanto che permane all'interno dell'area, le skill dell'arte segreta costano uno slot rapido e la Skill:Photosynthesis costa uno slot azione.
    Skill elementali fuoco ad area ne causeranno l'incendio, rendendola inutilizzabile entro il prossimo RECUPERO del portatore.
    [Si può controllare una sola area per volta]
    [Chakra: 60]

    Non soddisfatta Alanna richiamò dal terreno una serie di liane che al suo comando scattarono verso Yves che non poté fare molto per sottrarsi a quell'assalto. Aveva già visto in atto quella tecnica, eppure ogni volta riusciva a stupirsi della sua bellezza ed efficacia. Chissà se un giorno anche lei sarebbe riuscita ad avere un'empatia tale con la natura da poterla piegare al suo volere a quel modo.
    CITAZIONE
    Skill: Leash Binding
    [Azione]
    Focus: Utilità
    Il portatore provoca la fuoriuscita nelle proprie vicinanze di un numerosi liane che tenteranno di avvinghiare un avversario. Per evitarle occorre compiere una SCHIVATA che porti fuori dalla gittata della skill. La gittata della skill è 20 metri.
    Le liane vanno considerate come se avessero Vita 50. I danni fuoco contano doppio.
    Essere intrappolati impedisce ogni talento fisico e azzera qualsiasi movimento. Qualsiasi danno subito dalla vittima scioglierà la skill.
    [Chakra: 50]
    [Cooldown 3 turni]

    In quell'istante, mentre formulava quel pensiero si rese conto che era proprio quello il problema. Continuava a voler dominare la natura, piegarla al proprio desiderio e necessità, mentre tutte le altre, Rafi, Alanna e persino le novizie che si limitavano a far crescere alcuni germogli di erba, non "comandavano" alla natura di crescere o attaccare, ma diventavano loro stesse un mezzo tramite il quale la natura potesse espandersi e migliorarsi. I movimenti aggraziati che tanto ammirava non erano tali a causa di un addestramento o di una femminilità più spiccata, ma una forma di preghiera o invocazione.
    Non poteva cambiare il suo carattere, né il suo passato, ma sicuramente aveva ancora molto da imparare sul come sfruttare l'immenso e corretto potenziale del suo dono. Sospirò mentre Alanna si avvicinava sogghignando. Non c'era bisogno di parlare, perché ora le parole erano prive di significato. Lentamente le liane lasciarono la presa e con un tacito assenso entrambe le donne ripresero a combattere, stavolta con meno foga e con più spirito didattico.
    Aveva mal giudicato Alanna, anche se i suoi metodi continuavano a non piacerle.



    Magdalena Flores sedeva tranquilla alla sua scrivania e non alzò nemmeno lo sguardo quando si rivolse ad Yves in piedi davanti a lei.
    - Ho appreso da Alanna che non hai intenzione di prestare il giuramento. -
    La donna bionda deglutì, ma quando parlò la sua voce era ferma e decisa.
    - E' vero. Oggi al termine dell'allenamento mi ha detto che tra tre giorni ci saranno i giuramenti per le adepte, e le ho fatto notare che io non sono una ragazza destinata a diventare Ancella di Gea. -
    - Sei qui per apprendere i segreti del Dono di Gea, dunque sei un'adepta come le altre. E' tuo dovere rispettare queste usanze. -
    - Non ho alcun desiderio di passare il resto della mia vita tra queste mura e servire la Dea pregando quando posso servirla facendo il mio dovere nelle terre di Kalendor. -
    - E quale sarebbe esattamente il tuo "dovere"? Non sei più una Guerriera, non hai alcun dovere militare verso Arcadia. - disse con una veemenza che Yves non sospettava fosse propria di quella figura bassa e tranquilla. Aveva finalmente alzato gli occhi dai documenti disposti in modo disordinato sulla sua scrivania e la stava guardando con sguardo indagatore.
    - Che cosa pensi di fare una volta fuori? Dove andrai? Qui possiamo addestrarti, renderti una delle migliori adepte che abbiano mai calcato il suolo arcadiano dopo Jisabella in persona! La Setta si prenderà cura di te. -
    Yves sospirò. Era una scelta difficile per lei, sapeva che avrebbe trovato una nuova famiglia pronta ad accoglierla li. La sua famiglia prima erano state le Guerriere, ed ora potevano esserlo le Ancelle di Gea, ma non era pronta, era ancora troppo presto.
    Rafi sarebbe stata sicuramente contenta di averla li con lei, e seppur in modo meno evidente anche Alanna probabilmente sarebbe stata felice di avere una compagna d'armi con cui scontrarsi finalmente ad armi quasi pari.
    - Ho ritrovato la via grazie ai vostri insegnamenti, ma non voglio essere nuovamente rinchiusa in una bolla di doveri e responsabilità. Per una volta voglio essere io l'artefice del mio destino e padrona delle mie stesse decisioni. -
    Magdalena continuò a fissarla con una espressione intellegibile sul volto per parecchio tempo, prima di parlare.
    - Sei sicura di voler seguire questa strada? Potrebbe portarti più dolore di quello che pensi. -
    - Sono disposta ad accettare le conseguenze. -
    La Custode annuì e sorrise, anche se era un sorriso triste. Probabilmente avrebbe davvero desiderato che rimanesse al tempio a proseguire i suoi studi e non le aveva detto tutto quello solo per pura formalità. Per un istante rimpianse la sua scelta, ma ormai era troppo tardi.
    - Non potrai far parola nessuno della Setta né dei suoi componenti. Dovrai usare i tuoi poteri per proteggere i deboli e gli indifesi, e preservare la natura ad Arcadia e in tutta Kalendor. - recitò quelle parole con una tale solennità che Yves si sentì scuotere nell'animo udendole. - Puoi promettermi almeno questo figliola? -
    -Prometto. -
    - Allora io ti libero da qualsiasi vincolo tu abbia con il Tempio di Gea, e in nome della Setta del Germoglio Divino ti auguro buona fortuna, Yves Canterra. -
    Nonostante le parole di Magdalena, Yves doveva ancora terminare ufficialmente il suo addestramento, e lei lo sapeva benissimo, dunque quello non era un vero e proprio addio, quanto più un arrivederci.
    Yves si voltò e fece per uscire, ma le parole della Custode la fecero bloccare istantaneamente.
    - Tra due giorni ci sarà il processo. -
    Non c'era bisogno di chiarimenti o altre parole. Entrambe sapevano bene di che cosa si trattava e chi era l'accusato.
    - Potrò prenderne parte? -
    Magdalena studiò il volto di Yves per qualche istante prima di rispondere.
    - Parlerò in tuo favore, ma non posso garantirti nulla. -
    Senza bisogno di ulteriori parole si congedarono.
    I due giorni successivi furono i più lunghi e tormentati di tutta la sua vita.
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Neuromancer

    Group
    Administrator
    Posts
    5,287
    Location
    Berlin Sprawl

    Status
    Offline
    LegendaNarrato
    Pensato
    Parlato

    Parlato Altri

    Radici e Legami - Il Processo
    _|
    La sala del processo era un piccolo anfiteatro naturale posto poco oltre il Tempio di Gea. Generalmente chiunque poteva prendere parte come spettatore per udire la sentenza, ma chi poteva partecipare intervenendo nel dibattito era selezionato dal Tempio stesso.
    Yves si era recata comunque all'anfiteatro, consapevole che forse avrebbe dovuto aspettare la decisione della giuria in silenzio, ma dopo aver varcato la soglia una delle Ancelle le venne incontro per accompagnarla al suo seggio. Apparentemente Magdalena era riuscita a fare in modo che potesse prendere attivamente parte al processo. Si sarebbe aspettata di sedere tra le file dedicate al tempio, invece fu fatta accomodare nella fascia centrale, dove solitamente prendevano posto i membri più neutrali, che non avevano intenzione di patteggiare per le Guerriere o l'ordine delle Ancelle.
    Aveva sospettato che nonostante tutto Magdalena avrebbe tentato di giocare le carte a suo favore tenendo Yves dalla sua parte, ma evidentemente aveva mal giudicato la Custode, e ne fu davvero felice.
    In poco tempo l'anfiteatro cominciò a riempirsi e oltre a chi partecipava attivamente si radunò anche un nutrito stuolo di curiosi. La vicenda di Nia non era passata molto in sordina e il suo nome quanto quello di Yves erano stati per parecchio tempo sulla bocca di quasi tutti ad Arcadia; era naturale che ora volessero vedere come si sarebbe conclusa quella faccenda.
    Le ultime a prendere posto furono le due Prescelte, una accanto all'altra mentre davanti a loro su una sedia posta più o meno al centro dell'anfiteatro sedeva inquieta Nia.
    Quando l'aveva vista entrare il cuore di Yves aveva saltato un battito. Aveva il viso stanco, i capelli scuri erano stati lavati e pettinati, ma continuavano a rimanere appiccicati al volto facendolo sembrare ancora più magro. Le occhiaie non lasciavano dubbi su quanto riposo potesse aver avuto in quel periodo. Indossava una tunica color ocra e le mani erano giunte e tenute legate da una corda. Era solo una formalità, ma serviva a ricordare a tutti, compreso l'imputato che li sarebbe stato deciso il suo destino.
    Una volta che tutti furono ai loro posti le due Prescelte si alzarono e diedero ufficialmente il via al processo. Come a seguito di un mutuo comando tutti i presenti si alzarono e solamente Nia rimase seduta.
    - Siamo qui riuniti in consiglio per deliberare il fato di Nia Canterra, a seguito degli eventi inerenti al caso d'incursione nel Tempio. - cominciò Lexya, la Prescelta di Arcadia.
    Contrariamente a quanto si sarebbe aspettata Yves, la donna indossava una semplice tunica rossa con il simbolo delle Guerriere. Ammise che era decisamente meno inquietante e minacciosa se spogliata della propria armatura. Al suo fianco anche Jisabella indossava una tunica, stavolta verde con ricamato sul petto il simbolo del Tempio.
    - Dopo aver accuratamente esaminato i fatti, ed aver visto in prima persona di che cosa è in grado di fare l'imputato, l'Ordine delle Guerriere ha raggiunto un verdetto. -
    - Come rappresentante del Tempio di Gea e dell'ordine delle Ancelle, ho avuto modo come Lexya di vedere con i miei occhi il potere di Nia Canterra, ma al momento il Tempio non ha ancora raggiunto un verdetto decisivo. - a quelle parole di Jisabella, la donna la suo fianco si voltò con uno sguardo furente. Che quelle non fossero le parole che si era aspettata di udire?
    - Prima di procedere con gli interventi, vorrei che l'imputato si esprima. - disse chiedendo alla donna in tunica ocra di alzarsi. - Nia Canterra. Come ti reputi difronte a questa corte e alle tue Dee? -
    Yves sentì il sangue gelarsi nelle vene. Per un tempo che sembrò interminabile Nia non disse nulla, e continuò a fissare con sguardo perso le persone radunate in quell'anfiteatro. Tutti pendevano dalle sue labbra, poiché una ammissione di colpa sarebbe stata in grado di salvarle la vita, e concluso immediatamente il processo, ma sarebbe stato troppo bello per essere vero.
    - Innocente. - disse infine Nia con una veemenza tale da far sobbalzare alcuni dei presenti, tra cui la stessa Yves.
    - Le prove a tuo carico sono inoppugnabili. Come mai ti ritieni innocente? -
    - Non sto contestando le prove, ma la legge che mi vieta di essere quello che sono. -
    Yves sapeva perfettamente, così come almeno una buona parte degli arcadiani presenti. La legge di Arcadia proibiva a chiunque si dimostrasse essere in grado di manipolare il fuoco di andarsene in giro a piede libero. Tutti erano tenuti sotto stretta sorveglianza e addestrati con disciplina ferrea sin dalla più tenera età a controllare il loro potere.
    Nia non aveva dimostrato questa capacità se non fino a poco tempo addietro, quando sottoposta allo stress della Prova del Fuoco aveva dato prova dei suoi pieni poteri. Questo crimine era punibile con l'esilio a vita.
    - La legge è per il bene di tutta Arcadia. - ribatté Lexya.
    - Dovrei dunque smettere di essere chi sono solo per compiacere una stupida superstizione? -
    - La legge non ti proibisce di essere una manipolatrice del fuoco, e se tu avessi seguito le usanze e ti fossi dichiarata come tale all'età di dieci anni ora non saresti in questa spiacevole situazione. -
    Fino a quel momento Jisabella aveva mantenuto un tono tranquillo, ma nell'ultima affermazione si poteva sentire un certo disappunto e una punta di rabbia.
    La discussione terminò e le Prescelte diedero parola a coloro che desideravano interrogare Nia o esprimere il proprio parere a favore o meno della condanna. Anche Yves disse la sua, e nonostante tutto le Prescelte ascoltarono le sue parole con sincero interesse.
    Se avessero deciso di risparmiare Nia lei avrebbe potuto prendersi cura di lei come libera cittadina e fare in modo che non potesse mai accaderle nulla di mane, né che potesse in qualche modo nuocere ad Arcadia stessa.
    Sapeva che tutto quello doveva suonare molto arrogante alle loro orecchie, ma sperava in cuor suo che potessero vedere che i suoi intenti erano sinceri. Quella era sua sorella, la sua unica sorella.
    A turno tutti presero parola e la possibilità di dare le proprie opinioni fu conclusa dall'intervento di Madgalena, che spalleggiò la proposta di Yves riguardo alla possibilità di tenere Nia sotto controllo ad Arcadia. Inoltre ora che Yves aveva appreso il suo potere latente sarebbe stata in grado di aiutare la sorella, forse.
    Dopo qualche istante di silenzio le due Prescelte si ritirarono per elaborare il verdetto e peri minuti sembrarono protrarsi all'infinito. Quando finalmente ritornarono ai loro posti, Yves notò che il loro sguardo era serio e non prometteva niente di buono.
    - Nia Canterra. A seguito di quanto udito oggi in questo consiglio abbiamo raggiunto un verdetto. - eosrdì Lexya. - Sei considerata colpevole dei crimini imputati, quali l'essere una manipolatrice del fuoco non autorizzata o controllata e di aver istigato tua sorella Yves Canterra ad assaltare un'istituzione come il Tempio di Gea. Per tanto la pena decisa è l'esilio! -
    - Che cosa!? Durante il mio processo ho chiaramente... - sbottò Yves incredula.
    - Silenzio! -
    - Non potete far ricadere su di lei una colpa che non ha! Io sono colpevole di essermi introdotta nel Tempio senza autorizzazione ed aver provato a salvare Nia. Ho agito di mia spontanea volontà! -
    - Tutto questo non sarebbe successo se lei avesse seguito la legge. - ribadì Jisabella, tagliando ogni possibilità di risposta.
    Yves incrociò un'ultima volta lo sguardo di Nia mentre veniva portata via dall'anfiteatro. Aveva sperato di poter in qualche modo convincere il consiglio a farsi affidare la tutela di Nia, ma era già maggiorenne e non necessitava di un tutore legale. Nonostante i suoi sforzi e quelli di Madgalena era stato tutto inutile.
    Lentamente la sala si svuotò ed Yves rimase sola, seduta al suo posto. Era nuovamente persa. Che cosa avrebbe fatto ora? Come poteva salvare Nia in questa situazione? Forse c'era ancora del tempo. Forse poteva tentare di farla evadere dalla prigione e fuggire assieme. Si, doveva provare.
    Sentì una mano posarsi sulla sua spalla e si riscosse da quella sorta di trance in cui era caduta. Si voltò incrociando gli occhi di Rafi. Si lasciò abbracciare e pianse, consapevole della sua impotenza. Soffocò le lacrime e i singhiozzi sulla spalla dell'amica, mentre questa le accarezzava il capo sussurrandole parole di conforto.
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Neuromancer

    Group
    Administrator
    Posts
    5,287
    Location
    Berlin Sprawl

    Status
    Offline
    LegendaNarrato
    Pensato
    Parlato

    Parlato Altri

    Radici e Legami - Nia
    _|
    Dopo vari appelli ed insistenze Yves era riuscita ad ottenere la possibilità di poter incontrare e parlare a sua sorella, attualmente ancora trattenuta nel carcere di Estheltia. Inizialmente aveva provato a far valere le sue ragioni, ma solo in seguito grazie all'intervento della Custode del Tempio di Gea avevano acconsentito a farla passare.
    Anche Yves sia prima che dopo il suo processo aveva dovuto passare alcuni giorni in cella, tuttavia non capiva come mai le Prescelte avessero deciso di recludere ancora Nia. La pena decisa era stata l'esilio, dunque perché non l'avevano ancora scortata oltre i confini di arcadia? Ovviamente era felice di poter vedere e parlare con la sorella, ma c'era qualcosa che non le quadrava nell'operato delle Prescelte.
    La guardia l'accompagnò lungo gli angusti corridoi fino alla cella di Nia, per poi allontanarsi di qualche passo, ma senza andarsene. Yves is avvicinò alle sbarre e scrutò la semioscurità dietro le sbarre.
    Seduta su una branda di legno consunta c'era Nia, intenta a giocare con una fiammella, facendola passare da un dito all'altro. Era la prima volta che Yves la vedeva manifestare il suo potere volontariamente. Aveva quasi sperato di essersi sognata quanto accaduto durante l'infiltrazione nel Tempio di Gea.
    Di fatto, questa era la prima volta, da tanto tempo, in cui potevano parlarsi faccia a faccia.
    - Nia. -
    Istintivamente la ragazza chiuse la mano a pugno estinguendo la brillante fiammella con cui aveva giocato fin'ora, e spostò lo sguardo verso l'ingresso della cella. L'espressione minacciosa lasciò subito posto ad un malinconico sorriso quando riconobbe la sorella.
    - Yves. Non credevo saresti venuta. Ti ho messa in un bel guaio eh? - disse mentre si avvicinava alle sbarre.
    Indossava ancora la tunica ocra, il viso era tirato e le occhiaie lasciavano intuire che non avesse passato una notte di riposo decente da qualche tempo, I capelli solitamente curati ora erano arruffati e probabilmente annodati. Nonostante tutto i suoi occhi non avevano perso la loro vivacità. Aveva sempre invidiato la sorella per quegli occhi così particolari. Due piccole ambre al cui interno sembravano essere disseminate delle piccolissime pagliuzze dorate che si mostravano di tanto in tanto, in particolare quando era arrabbiata.
    Yves tese la mano attraverso le sbarre e Nia l'afferrò e la strinse portandosela al viso.
    - No, mi sono cacciata nei guai da sola. Quello che ho fatto l'ho fatto di mia spontanea volontà. -
    - Non è vero e tu lo sai. -
    Yves indugiò qualche istante, consapevole che la sua prossima domanda sarebbe stata una nuova pugnalata nelle ferite aperte della sorella, tuttavia doveva sapere. Probabilmente non avrebbe avuto altre occasioni se non quella.
    - Quando hai capito di avere il potere di controllare il fuoco? -
    Sorprendentemente Nia fece spallucce e rispose con tono più tranquillo di quanto l'altra si sarebbe aspettata.
    - A dieci anni. Quando diedi fuoco inavvertitamente ai fiori di mamma nel vaso in cucina. -
    Yves ricordava quell'episodio, ma non aveva mai pensato che fosse stata colpa di Nia. L'aveva vista gettare i fiori ormai secchi nel camino, ed alla richeista di spiegazioni la risposta le era sembrata plausibile e sensata: "erano vecchi."
    Nia anticipò la domanda della sorella spiegando che di fatto non sapeva se quei poteri fossero sempre stati latenti in lei o meno, ma aveva sempre cercato di tenerli sotto controllo dopo quell'episodio. Quando non si sentiva in grado di trattenere le proprie emozioni e rischiava di lasciarsi sfuggire qualche involontaria fiammata si ritirava nella foresta e dava sfogo alla propria rabbia frustrazione.
    Era andato tutto bene, almeno fino a quando non le era successo di perdere le staffe durante un combattimento d'addestramento, finendo per sprigionare una fiammata involontariamente. Ovviamente era subito stata bloccata dai suoi superiori e condotta al cospetto delle Prescelte.
    Il resto era storia nota anche ad Yves.
    - Continuo a ritenere questa faccenda del "Figlio del Fuoco" una stupidaggine. - disse poi scuotendo il capo. - Certo, questo potere è pericoloso se non addestrato a dovere, ma è davvero necessario schedare e controllare ogni singolo movimento di un adepto solo per paura che possa prima o poi tramutarsi nel portatore di distruzione della leggenda? Come avrei potuto vivere una vita reclusa dentro un tempio per uscire solo sotto scorta? Avrei mai potuto avere una famiglia? -
    Ad Yves l'idea di creare una famiglia non era nemmeno mai passato per la testa. Aveva sempre vissuto la propria vita in funzione del suo ruolo sociale, come Guerriera di Ysabeth, anche se ora aveva dovuto trovare una nuova via da percorrere. Sapeva che Nia era sempre stata meno decisa di lei riguardo al seguire una carriera militare, tuttavia non l'aveva creduta incline al pensare seriamente a qualcosa di diverso che al suo dovere come guerriera di Arcadia. Un triste pensiero le passò per la mente: "In esilio potrà finalmente trovare anche lei una nuova via."
    I loro sguardi si incrociarono ed entrambe abbassarono lo sguardo, consapevoli che quella sarebbe potuta essere la loro ultima discussione. Presero poi a ricordare i primi periodi dell'addestramento e ridere e sorridere dei rispettivi errori e scherzi da ragazzine.
    Yves non voleva andarsene, temeva che abbandonare quel luogo avrebbe comportato il peso di non poter più rivedere la sorella, e il peggio era che sapeva che sarebbe davvero andata così. Non sapeva quando, ma presto Nia sarebbe stata accompagnata ai confini di Arcadia nei quali non sarebbe mai più potuta rientrare.
    - Posso fare qualcosa per te? -
    - Hai già fatto più di chiunque altro Yves. - rispose mentre una lacrima scendeva lentamente lungo la sua guancia. - Promettimi solo che ci rivedremo. -
    Yves si alzò in piedi e fissò la sorella per un lunghissimo istante negli occhi.
    - Te lo prometto Nia. Ti cercherò fin'in capo al mondo se necessario. -
    Con quella promessa si lasciarono. Mentre attraversava il portone del carcere fu scossa da un tremito e da un terribile presagio. Sarebbe davvero riuscita a mantenere fede alla sua promessa? Sarebbe stata in grado di ritrovare Nia fuori da Arcadia? Come? Allontanò quei pensieri mentre le sue gambe la accompagnavano lentamente verso il Tempio.



    Gli allenamenti procedevano bene e nonostante il suo livello di padronanza dell'Empatia Naturale fosse nettamente inferiore rispetto a quello di Rafi ed Alanna, grazie alla particolare combinazione di questo con i suoi talenti di combattimento riusciva a destreggiarsi abilmente durante lo scontro. Risultava difficile persino alle due Ancelle assieme colpirla in modo decisivo e costringerla a desistere.
    Nonostante tutti i suoi sforzi non riusciva ancora a richiamare la natura in modo armonioso quanto le sue compagne di addestramento, ma lentamente si stava avvicinando a quel risultato.
    Sapeva di dover passare ancora qualche tempo al Tempio per migliorare il suo controllo, ma la cosa non le dispiaceva affatto. Il lavoro fisico le teneva la mente impegnata e teneva lontani i pensieri negativi. Non poteva fare a meno di pensare al destino di Nia, ma aveva promesso che si sarebbero incontrate ancora. Non l'avrebbe abbandonata.
    Si fermò per un istante a guardare la liana che aveva appena richiamato dal terreno grazie al suo potere. Era davvero giusto venerare quel potere come un dono della Dea mentre definire qualcos'altro un abominio? La sua liana avrebbe potuto benissimo causare tanti danni quanto il fuoco di Nia, allora perché era stata lei quella a dover essere esiliata? Era davvero tutto solo per mantenere la pace e prevenire l'avvento di un possibile Figlio del Fuoco?
    Scacciò quei pensieri e riportò la mente al suo addestramento. Quella era la sua strada ora, e anche se non sarebbe rimasta ancora a lungo al Tempio sapeva che sarebbe sempre stata la benvenuta.
    Incrociò per un attimo lo sguardo di Rafi e le sorrise con complicità. Aveva trovato una nuova stabilità, e tutto questo per colpa e merito della sua impulsività, ma non le dispiaceva dopo tutto.
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    Tecnico
    Posts
    2,604

    Status
    Offline
    Quest di trama che si fonde con la Scoperta della Segreta. Molto ben strutturata, anche se leggermente corta rispetto ai tuoi standard Silver. Il che, ovviamente, è tutto un dire.
    La storia di Yves è davvero intrigante e ben pensata. O meglio, si evolve insieme al GDR e dimostri di avere una dinamicità a livello mentale non da poco. Il semplice fatto che sia nata come membro delle Guerriere di Ysabeth per poi finire diametralmente all'opposto dimostra quanto tu riesca a ragionare in senso obiettivo sulle scelte del pg, senza che comunque queste vadano ad influenzare il suo caretterino (perchè quando vuole, Yves sa avere la testa più dura del marmo).
    Magari è scontato dato che fai da Master ovunque, ma riuscire a gestire in maniera semplice e naturale i PNG non è cosa da chiunque. Bravo.
    Una speciale menzione va fatta per il post "amoroso" con Raffaella. Davvero maturo e serio, ma senza calcare troppo la mano. I miei complimenti.

    Ed ora i voti veri e propri


    CITAZIONE
    Scrittura: 2
    Post curati puliti, come sempre. Qualche svista qua e là, ma piccolezze che non giustificano 1 punto in meno.
    Interpretazione : 2
    Over the Top, come sempre. Yves ormai è bella solida, e riesci a trasmettere bene quello che prova nei momenti di difficoltà, ma non solo. Continua così.
    Strategia: 0
    Non c'è materiale per giustificare anche solo 1 punto. Come già detto, non è questo l'obiettivo della ruolata, e ci sta.

    Bonus Acquisizione Arte Segreta: Superato! +1 PA

    Riepilogo:
    CITAZIONE
    EXP Yves: +4
    PA Yves: +1

    Valutatore: +1 EXP e +100 Gold come da regolamento.


    Edited by ~ y a s u - 8/10/2015, 11:47
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    5,804

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Confermato +1 PA.
     
    Top
    .
8 replies since 28/8/2015, 16:30   135 views
  Share  
.