[DUNGEON] Draco Sanguinis

Trinciapolli, Isawa, Yasu, Mrxxx

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  1. mrxxx
     
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    Su cosa ci facesse un gretto, bigotto e burbero energumeno vichingo in un posto raffinato e lussuoso come quello era un bel grattacapo. Lui che da barbaro solitario non aveva mai messo piede all’infuori delle sue amate lande ghiacciate e che aveva vissuto sempre una vita all’insegna della fatica e del sudore in ambienti ostili, inospitali e spartani, ora si sentiva come un pesce fuor d’acqua e quasi gli veniva il mal di testa di fronte a tutto quello sberluccichio. Continuava a girare l’enorme capo a destra e a manca quasi a capire a cosa servissero certe raffinerie o certi ghiri gori intarsiati qua e la nelle curate strutture architettoniche. Davvero non se ne capacitava e sinceramente non vedeva l’ora di mettere piede fuori da quel luogo pieno di inutili cianfrusaglie e pezzi di carta, da quella città. Aveva resistito sin troppo là dentro e si, della cultura, per uno che era cresciuto in maniera pratica con l’ascia in mano sin da quando aveva sei anni, non gliene fregava proprio un bel niente.

    E allora perché si trovava lì? La verità è che qualcuno gli aveva assicurato che quegli stessi reperti e manufatti che lui considerava inutili ed insignificanti, per qualcuno avevano un valore inestimabile, un valore che si concretizzava in migliaia di gettoni d’oro, soprattutto se provenivano da una delle biblioteche più importanti e rinomate di tutto il continente. E allora aveva fatto questo sforzo, anche perché se uno degli enti più illustri di Neagora, città strettamente imperiale, aveva richiesto l’aiuto di professionisti provenienti da fuori e non aveva usato le milizie messe a disposizione dell’Impero, significava che la questione era molto più grossa e preoccupante di quello che volevano far trapelare. E lui era proprio curioso di vedere di cosa si trattasse, era curioso di capire cosa l’Impero non fosse in grado di affrontare o più semplicemente non avesse intenzione di affrontare,tutte informazioni che avrebbero potuto fargli comodo in un futuro non troppo lontano. Inoltre sarebbe stato un bello smacco all’Impero sottrargli un oggetto di grande valore storico e culturale per poi piazzarlo sul mercato nero a cifre spaventose. Già, avete capito bene. Di un’insulsa ricompensa da 800 monete non se ne faceva nulla,così come non se ne faceva nulla di svuotare le tasche ai ladruncoli che avevano trafugato l’oggetto, sempre che poi di ladruncoli si trattasse. Era invece più intenzionato ad impossessarsi dell’oggetto stesso o in caso questo fosse andato perduto, di mettere le mani sul committente di quella missione, una persona di spicco ed apparentemente molto influente nelle sfere alte e con molti agganci. Di certo qualcuno che poteva garantirgli un riscatto non indifferente.

    Così, armato di tanta pazienza, aveva raggiunto quel luogo tanto diverso coperto con il più grande mantello che aveva trovato in giro, un mantello marrone che comunque non gli arrivava sino alle caviglie e lo faceva apparire come un grossolano masso roccioso dotato di piedi. Bhè, se la sua intenzione era cercare di nascondersi e passare inosservato, ahimè, devo dirvi che aveva ottenuto l’effetto opposto. Anche perché da quelle parti non era cosa da tutti i giorni vedere un gigante vestito con pellicciotti e cuoio. Ma infondo cosa ci poteva fare se era nato alto quasi due metri e largo Dio solo sa quanto!? Ci era abituato a quegli sguardi sorpresi ed intimiditi. Per più di una volta era stato fermato ed interrogato, e per più di una volta aveva dovuto convincere le guardie cittadine con i suoi metodi rozzi ed incivili che era venuto in città solo per adempiere alla chiamata sul manifesto che si portava sempre appresso come prova del suo essere “innocuo”. Non vi nego che era stato sul punto di fracassare le loro teste ma si era trattenuto per il semplice fatto che infondo non avrebbe potuto nulla se tutte le milizie cittadine si fossero messe contro di lui. E dal canto loro le milizie cittadine, nonostante i numerosi interrogatori, avevano continuato a tenerlo d’occhio per l’intera durata del suo soggiorno e lui questo lo sapeva bene. Gli avevano fatto persino storie per entrare nella biblioteca. Insomma, tante volte aveva incrociato sguardi diffidenti e sospettosi, sguardi che aveva ricambiando con la sua espressione bruta e truce, un’espressione che incuteva timore a chiunque e che lasciava chiunque desistere dal provare a frapporsi sulla sua strada o al negargli l’ingresso da qualche parte, persino in biblioteca.

    C’è da dire comunque che aveva preso anche una precauzione apparentemente blanda, ma sostanzialmente efficace. Non era uno stolto, sapeva bene che era entrato in territori imperiali che non conosceva e per questo, nonostante avesse vissuto per più di una decade isolato dal mondo, lontano da tutto e da tutti, e quindi teoricamente nessuno avrebbe dovuto ricordarsi il suo brutto faccione, aveva cosparso il suo viso di intonaco da guerra di colore rosso e blu in modo da rendersi ancor più irriconoscibile. Certo, era ovvio che si trattasse di un Vaygr, ma per lo meno non si poteva dire che fosse qualcuno che in passato si era apertamente messo a combattere l’Impero.

    Il fatto comunque che la missione si sarebbe svolta a Nasradeva, lontano da territori strettamente controllati e pattugliati dall’Impero, lo metteva più a suo agio. Quello non era un territorio imperiale, anzi a dirla tutta era un terreno ancora sconosciuto e per lo più inospitale, coperto da ettari ed ettari di giungla, un terreno diverso dalle bianchissime lande desolate al quale era abituato ma forse nemmeno poi tanto diverso dalle foreste che coprivano i versanti montani dell’Arcipelago Vaygr. Probabilmente era proprio per quella ragione che l’Impero non si erano preso a carico la responsabilità di mandare qualcuno laggiù: troppe dicerie e troppi malanni giravano riguardo quel posto sconosciuto e tenebroso. Che poi proprio questo mistero oscuro era invece il motivo per cui era noto a Ukon. Non vi nego che a lungo aveva pensato di farci un giro per vedere se le creature che lo popolavano potessero considerarsi ostiche tanto quanto quelle fameliche e feroci che dimoravano a Vaygr, tuttavia non aveva mai avuto la necessità di spostarvisi, non sino ad oggi per lo meno.

    Per tutto il viaggio si era tenuto in disparte, seguendo il resto del gruppo in maniera distaccata. Non aveva nemmeno professato parola e si era limitato a semplici cenni e grugniti positivi o negativi con il capo. Tuttavia sin da quando era giunto a Neagora aveva una domanda che gli tartassava la mente, una domanda che si era risparmiato di porre per non destare sospetti circa il suo piano di sottrarre l’oggetto misterioso, ma che allo stesso tempo era davvero essenziale per fargli capire se tutto ciò che stava facendo aveva senso o se gli conveniva approfittare della fitta flora che lo circondava per per mettere fuori gioco il capo, rapire il committente e darsela a gambe. Perchè sì, quel sapientone smilzo del committente, incredibile a dirsi, li stava guidando lungo il percorso, esponendosi in prima persona al pericolo, il che gli faceva pensare che forse oltre ad essere uno studioso doveva essere abile a fare qualcosa combattivamente parlando, anche se era difficile a credersi per uno che misurava le abilità di un uomo in base alla circonferenza del suo bicipite. In ogni caso non aveva la minima intenzione di perdere tempo, troppo a lungo si era nascosto in isolamento e adesso gli sembrava che il tempo gli stesse sfuggendo dalle mani. Non poteva più permettersi momenti morti.

    Avvicinandosi all’uomo si schiarì la voce, sebbene quello che ne uscì fu comunque una domanda profonda e un poco roca.

    Mi chiedevo.. Quanto valore ha questo.. “Draco Sanguinis” se non mi sbaglio.. che stiamo andando a recuperare?

    Piccola pausa.

    E di cosa si tratta esattamente? Perché una pietra dovrebbe essere tanto importante da mandare un intero gruppo di uomini a rischiare la vita in un territorio per lo più inesplorato e sconosciuto?

    Il perché della seconda domanda? Bèh, se avesse dovuto rivenderlo al mercato nero, aveva bisogno di qualche informazione per spiegare cosa si trattasse ai potenziali compratori.
     
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