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.Draco Sanguinis
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Prologo
Annuncio ufficiale presente nella bacheca imperiale e in tutte le bacheche cittadine di un lavoro remunerativo.CITAZIONEE' stato sottratto un antico manufatto dal Museo della Storia e delle Scienze di Neagora. La direzione offre una ricompensa a chi sia disposto di mettersi sulle tracce dei ladri per recuperare e restituire alla Scienza il prezioso oggetto.
Il Museo della Storia e delle Scienze di Neagora, fulgido baluardo dell'illuminismo intellettuale che mai è riuscito ad imporsi oltre le porte della illuminata città. Con rammarico gli intellettuali neagoresi assitono all'imporsi della forza bruta e della voce grossa nel mondo, mentre la ragione e l'intelletto vengono calpestati dalla sete di potere e dall'amore del denaro.
Tutto questo era possibile subirlo in tutta Kalendor, ma non a Neagora. Qui la conoscenza poteva aprire le proprie ali ed essere libera. Non esiste idea o convinzione che andasse derisa o ignorata, ogni punto di vista doveva essere ascoltato se accompagnato con argomentazioni valide e le menti di tutti gli uomini poteva trovare terreno fertile per la loro crescita e la propria espansione.
E il Museo ne era il simbolo. Qui documentata e custodita con meticolosa cura risiede la storia e la sapienza di Kalendor. Libri, monili e artefatti antichi e dal valore inestimabile (per gli studiosi) vengono esposti a chiunque voglia esaminarli e consultati da qualunque persona assetata di verità, chiunque questa fosse. Sarà anche per questo che è stato così semplice per i ladri in questione appropiarsi dell'antico artefatto e svignarsela senza destare particolari sospetti.
Non vi sarebbe difatti la benché minima traccia del suddetto oggetto nè dei malviventi, spariti nel nulla poco dopo aver varcato la soglia del museo, se lo stesso direttore del Museo non fosse invischiato egli stesso in qualche giro losco, come da sempre le autorità Neagoresi sospettano. Egli è difatti un personaggio certamente ambiguo e singolare, anche se indubbiamente colto e ammiratore di ogni forma di arte, antica presente o futura.
Dall'inizio della sua direzione infatti il Museo si è arricchito in maniera esponenziale di oggetti antichi e rari, facendo aumentare di pari passo l'afflusso di visitatori e studiosi e incrementando di molto le entrate del Museo, e questo ha certamente incoraggiato il diffuso atteggiamento degli organi legislativi a chiudere a volte un occhio, a volte entrambi.
Tralasciando particolare gustosi da parrucchiere sulla persona del direttore che di certo durante la vostra permanenza a Neagora non vi saranno sfuggiti, è nella sfarzosa Hall del museo che questi vi riceve, insieme ad una rada commissione di rappresentanti dell'amministrazione cittadina. Di certo il direttore ha modo di attrarre la vostra attenzione risaltando sia per atteggiamento che per presenza. Giovane, sulla trentina, capelli di un nero cenere, carnagione bruna e abiti comuni per la moda chic neagorese. Ah, e un borioso gatto nero posato sulla schiena che vi guarda con aria annoiata.
Sono lieto che siate accorsi tempestivamente, miei cari avventurieri. Quel che ci ha colpiti è stato un efferato misfatto che ci ha privato di un nostro prezioso artefatto, un oggetto dall'età incalcolabile e dall'affascinante aura di mistero: il draco Sanguinis. Io stesso, dapprima sconcertato per l'inefficienza della nostra sorveglianza, mi sono adoperato in cerca di qualsiasi informazione utile potesse darci un minimo indizio su chi possano essere stati questi nemici della conoscenza e dell'arte e alla fine sono riuscito a scovare una traccia..
La cosa non mi meraviglia.. Mormorò qualcuno dei presenti, inducendo il giovane direttore a una breve e al girare lieve della testa, ma ciò non riuscì a perturbare l'espressione calma e composta sul suo volto se non per una lieve piega al lato destro della bocca che poteva essere letta come un sorrisetto di compiacimento.
Dicevo, una traccia. Disse schiarendosi lievemente la voce al che gli altri presenti sembrarono ricomporsi sommariamente. Probabilmente oltre alle dicerie, il direttore si era guadagnato anche un certo rispetto da parte dei neagoresi. O timore.
Che ci porta fin dentro alla fitta foresta di Nasradeva. *Brusìo scomposto degli astanti* L'uomo si ferma, adesso il sorriso è bello che evidente. Forse godeva nel suscitare pettegolezzi, dicerie e brividi freddi negli altri. Già, brividi, la reazione comune di qualunque persona sana di mente all'udire il nome di quella regione dimenticata da dio. Lo so lo so. Solo un folle si addentrerebbe in quegli antri maledetti e per cosa? Per un antico pezzo di pietra inerme. Ma è sulla vostra buona volontà e in nome della conoscenza e della verità che faccio appello ai vostri cuori e vi prego di non desistere come diversi altri hanno già fatto prima di voi.
Questa poteva essere una notizia. Nessuno di voi sapeva in anticipo dove vi avrebbe spinto la caccia al ladro e adesso lo sapete. Cosa avrebbe suscitato in voi questa novità? Quanto le foreste di Nasradeva avrebbero fatto tremare il vostro cuore e le vostre gambe?
Se comunque al vostro amore per la scienza preferireste avere qualcosa di più tangibile come motivazione, sono pronto a consegnare a voi 800 monete più il diritto di tenere qualsiasi altro tesoro o refurtiva troviate nelle mani dei malfattori. La cosa importante è che questo Museo abbia ciò che è suo di diritto e che i delinquenti siano consegnati alla giustizia.
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.CITAZIONE
SCADENZA LIMITE POST GIOVEDI' 15 OTTOBRE ORE 23:59
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Su cosa ci facesse un gretto, bigotto e burbero energumeno vichingo in un posto raffinato e lussuoso come quello era un bel grattacapo. Lui che da barbaro solitario non aveva mai messo piede all’infuori delle sue amate lande ghiacciate e che aveva vissuto sempre una vita all’insegna della fatica e del sudore in ambienti ostili, inospitali e spartani, ora si sentiva come un pesce fuor d’acqua e quasi gli veniva il mal di testa di fronte a tutto quello sberluccichio. Continuava a girare l’enorme capo a destra e a manca quasi a capire a cosa servissero certe raffinerie o certi ghiri gori intarsiati qua e la nelle curate strutture architettoniche. Davvero non se ne capacitava e sinceramente non vedeva l’ora di mettere piede fuori da quel luogo pieno di inutili cianfrusaglie e pezzi di carta, da quella città. Aveva resistito sin troppo là dentro e si, della cultura, per uno che era cresciuto in maniera pratica con l’ascia in mano sin da quando aveva sei anni, non gliene fregava proprio un bel niente.
E allora perché si trovava lì? La verità è che qualcuno gli aveva assicurato che quegli stessi reperti e manufatti che lui considerava inutili ed insignificanti, per qualcuno avevano un valore inestimabile, un valore che si concretizzava in migliaia di gettoni d’oro, soprattutto se provenivano da una delle biblioteche più importanti e rinomate di tutto il continente. E allora aveva fatto questo sforzo, anche perché se uno degli enti più illustri di Neagora, città strettamente imperiale, aveva richiesto l’aiuto di professionisti provenienti da fuori e non aveva usato le milizie messe a disposizione dell’Impero, significava che la questione era molto più grossa e preoccupante di quello che volevano far trapelare. E lui era proprio curioso di vedere di cosa si trattasse, era curioso di capire cosa l’Impero non fosse in grado di affrontare o più semplicemente non avesse intenzione di affrontare,tutte informazioni che avrebbero potuto fargli comodo in un futuro non troppo lontano. Inoltre sarebbe stato un bello smacco all’Impero sottrargli un oggetto di grande valore storico e culturale per poi piazzarlo sul mercato nero a cifre spaventose. Già, avete capito bene. Di un’insulsa ricompensa da 800 monete non se ne faceva nulla,così come non se ne faceva nulla di svuotare le tasche ai ladruncoli che avevano trafugato l’oggetto, sempre che poi di ladruncoli si trattasse. Era invece più intenzionato ad impossessarsi dell’oggetto stesso o in caso questo fosse andato perduto, di mettere le mani sul committente di quella missione, una persona di spicco ed apparentemente molto influente nelle sfere alte e con molti agganci. Di certo qualcuno che poteva garantirgli un riscatto non indifferente.
Così, armato di tanta pazienza, aveva raggiunto quel luogo tanto diverso coperto con il più grande mantello che aveva trovato in giro, un mantello marrone che comunque non gli arrivava sino alle caviglie e lo faceva apparire come un grossolano masso roccioso dotato di piedi. Bhè, se la sua intenzione era cercare di nascondersi e passare inosservato, ahimè, devo dirvi che aveva ottenuto l’effetto opposto. Anche perché da quelle parti non era cosa da tutti i giorni vedere un gigante vestito con pellicciotti e cuoio. Ma infondo cosa ci poteva fare se era nato alto quasi due metri e largo Dio solo sa quanto!? Ci era abituato a quegli sguardi sorpresi ed intimiditi. Per più di una volta era stato fermato ed interrogato, e per più di una volta aveva dovuto convincere le guardie cittadine con i suoi metodi rozzi ed incivili che era venuto in città solo per adempiere alla chiamata sul manifesto che si portava sempre appresso come prova del suo essere “innocuo”. Non vi nego che era stato sul punto di fracassare le loro teste ma si era trattenuto per il semplice fatto che infondo non avrebbe potuto nulla se tutte le milizie cittadine si fossero messe contro di lui. E dal canto loro le milizie cittadine, nonostante i numerosi interrogatori, avevano continuato a tenerlo d’occhio per l’intera durata del suo soggiorno e lui questo lo sapeva bene. Gli avevano fatto persino storie per entrare nella biblioteca. Insomma, tante volte aveva incrociato sguardi diffidenti e sospettosi, sguardi che aveva ricambiando con la sua espressione bruta e truce, un’espressione che incuteva timore a chiunque e che lasciava chiunque desistere dal provare a frapporsi sulla sua strada o al negargli l’ingresso da qualche parte, persino in biblioteca.
C’è da dire comunque che aveva preso anche una precauzione apparentemente blanda, ma sostanzialmente efficace. Non era uno stolto, sapeva bene che era entrato in territori imperiali che non conosceva e per questo, nonostante avesse vissuto per più di una decade isolato dal mondo, lontano da tutto e da tutti, e quindi teoricamente nessuno avrebbe dovuto ricordarsi il suo brutto faccione, aveva cosparso il suo viso di intonaco da guerra di colore rosso e blu in modo da rendersi ancor più irriconoscibile. Certo, era ovvio che si trattasse di un Vaygr, ma per lo meno non si poteva dire che fosse qualcuno che in passato si era apertamente messo a combattere l’Impero.
Il fatto comunque che la missione si sarebbe svolta a Nasradeva, lontano da territori strettamente controllati e pattugliati dall’Impero, lo metteva più a suo agio. Quello non era un territorio imperiale, anzi a dirla tutta era un terreno ancora sconosciuto e per lo più inospitale, coperto da ettari ed ettari di giungla, un terreno diverso dalle bianchissime lande desolate al quale era abituato ma forse nemmeno poi tanto diverso dalle foreste che coprivano i versanti montani dell’Arcipelago Vaygr. Probabilmente era proprio per quella ragione che l’Impero non si erano preso a carico la responsabilità di mandare qualcuno laggiù: troppe dicerie e troppi malanni giravano riguardo quel posto sconosciuto e tenebroso. Che poi proprio questo mistero oscuro era invece il motivo per cui era noto a Ukon. Non vi nego che a lungo aveva pensato di farci un giro per vedere se le creature che lo popolavano potessero considerarsi ostiche tanto quanto quelle fameliche e feroci che dimoravano a Vaygr, tuttavia non aveva mai avuto la necessità di spostarvisi, non sino ad oggi per lo meno.
Per tutto il viaggio si era tenuto in disparte, seguendo il resto del gruppo in maniera distaccata. Non aveva nemmeno professato parola e si era limitato a semplici cenni e grugniti positivi o negativi con il capo. Tuttavia sin da quando era giunto a Neagora aveva una domanda che gli tartassava la mente, una domanda che si era risparmiato di porre per non destare sospetti circa il suo piano di sottrarre l’oggetto misterioso, ma che allo stesso tempo era davvero essenziale per fargli capire se tutto ciò che stava facendo aveva senso o se gli conveniva approfittare della fitta flora che lo circondava per per mettere fuori gioco il capo, rapire il committente e darsela a gambe. Perchè sì, quel sapientone smilzo del committente, incredibile a dirsi, li stava guidando lungo il percorso, esponendosi in prima persona al pericolo, il che gli faceva pensare che forse oltre ad essere uno studioso doveva essere abile a fare qualcosa combattivamente parlando, anche se era difficile a credersi per uno che misurava le abilità di un uomo in base alla circonferenza del suo bicipite. In ogni caso non aveva la minima intenzione di perdere tempo, troppo a lungo si era nascosto in isolamento e adesso gli sembrava che il tempo gli stesse sfuggendo dalle mani. Non poteva più permettersi momenti morti.
Avvicinandosi all’uomo si schiarì la voce, sebbene quello che ne uscì fu comunque una domanda profonda e un poco roca.
Mi chiedevo.. Quanto valore ha questo.. “Draco Sanguinis” se non mi sbaglio.. che stiamo andando a recuperare?
Piccola pausa.
E di cosa si tratta esattamente? Perché una pietra dovrebbe essere tanto importante da mandare un intero gruppo di uomini a rischiare la vita in un territorio per lo più inesplorato e sconosciuto?
Il perché della seconda domanda? Bèh, se avesse dovuto rivenderlo al mercato nero, aveva bisogno di qualche informazione per spiegare cosa si trattasse ai potenziali compratori.. -
.CITAZIONENarrato
Pensato
Parlato
Parlato Altri
Erano passate settimane dalle sua ultima avventura, Jericho aveva passato tutto il tempo a leggere libri e a compiere esperimenti; nonostante molti suoi coetanei erano annoiati da tutto ciò, l'aldarese faceva tutto ciò instancabilmente e senza mai sbuffare, come se lo studio e la conoscenza fosse la sua unica ragione di vita, venendo così definito "secchione" da ragazzi che nelle loro scuole a loro volta erano chiamati secchioni.
Ultimamente però le sue ricerche non portavano più a nulla, per quanto si sforzasse non riusciva più ad ottenere risultati concreti e oltretutto il tempo passato sui libri gli aveva procurato un gran mal di testa.
Forse sono arrivato al mio limite, meglio fare una passeggiata per schiarirmi le idee.
Erano le prime luci dell'alba ed aveva passato tutta la notte a studiare una maniera per rendersi intangibile, proprio com'era successo al drago a Vaygr; tuttavia per quanto si sforzasse non riusciva ad ottenere risultati apprezzabili, riuscendo a coinvolgere nel processo solamente una mano e per appena cinque secondi.
Eppure ho riletto più e più volte la maniera per farlo, è impossibile che sbagli qualcosa.
Tra questi pensieri scendeva le scale che lo avrebbero portato fuori dall'istituto di Neagora. La nebbia era onnipresente e copriva la città come un velo bianco, rendendo scarsa la visibilità e pericoloso girare per strada.
Ci mancherebbe solamente che vengo investito da una carrozza di passaggio... è stata una pessima idea uscire per strada, anche se l'aria stantia della mia camera mi stava uccidendo lentamente.
L'istinto da fifone dello studioso gli suggerì immediatamente di trovare rifugio in una locanda, ma subito inorridì al pensiero di trovare ancora qualche puzzolente ubriaco all'interno, poi sarebbe stato difficile trovarne qualcuna aperta di prima mattina.
Vagò senza una metà per la città, osservando degli stormi di uccelli che attraversavano il cielo o i pochi passanti che incontrava per strada.
Nessuno di loro ha un'aspetto raccomandabile. Devo cercare un posto sicuro.
Il suo girovagare lo aveva portato molto lontano dal suo appartamento e non aveva voglia di ripercorrere la strada al contrario. Nei giorni passati non era uscito affatto e si era limitato al minimo possibile per la sopravvivenza e lo studio, quindi non conosceva affatto i vicoli e le scorciatoie della città e non aveva affatto voglia di chiedere indicazioni ai loschi figuri che vedeva attorno.
Poi si ricordò di un particolare che aveva ignorato fin'ora.
Il museo della città è sempre aperto, inoltre possiedono una locanda interna. Quale miglior posto per ritrovare l'ispirazione e rifocillarsi con del buon caffè se non il museo di Neagora.
Fin'ora non aveva mai trovato il tempo... anzi il tempo l'aveva, ma rimandava sempre la visita per continuare le sue ricerche. Tuttavia adesso era fuori e poteva finalmente concedersi il lusso di visitare quel luogo e magari consultare qualche manufatto raro conservato in quel luogo.
Affrettò il passo e giunse al portone dell'imponente edificio. Un luogo che risaltava tra le altre costruzioni non solo per le dimensioni, ma anche per le decorazioni esterne, sia in metallo che in marmo, spaziavano da cornicioni a vere e proprio statue raffiguranti mitiche bestie.
Chiunque l'ha costruito ha decisamente buon gusto, ma l'interno sarà all'altezza dell'esterno?
Il ragazzo entrò emozionato e subito venne accolto dal buon odore di caffè, ciò non fece altro che aumentare la sua trepidazione. Percorse il breve corridoio che lo condusse all'interno del museo vero e proprio, trovandosi di fronte ad un impiegato seduto davanti alla scrivania che compilava una torre di scartoffie; inizialmente quest'ultimo non si accorse dell'ingresso del visitatore, ignorandolo e continuando il suo lavoro, Jericho non volendo essere scortese si limitò solo ad un paio di colpi di tosse per richiamare l'attenzione del quattrocchi seduto.
Quest'ultimo alzò pigramente il capo e a giudicare dalle occhiaie doveva finire il turno a momenti, era un ragazzo con qualche anno in più di lui; aprì un cassetto e tirò fuori un registro delle visite, nel mentre fece una domanda all'aldarese.
Le opere sono tutte nelle teche e non si possono esaminare al momento, se invece vuoi consultare qualche tomo dovrai compilare un modulo. Tutto chiaro?
Jericho avrebbe voluto rispondergli "veramente sono venuto qua per prendere un caffè", ma si vergognò di dire una cafonata simile e rispose con garbo.
Darò un'occhiata solamente alle opere esposte nelle teche... sapreste dirmi dove posso bere del buon caffè?
L'impiegato del museo lo guardò per bene e dopo qualche secondo di perplessità degnò di una risposta lo studioso.
Primo piano, la prima sala a destra.
Grazie dell'informazione e arrivederci.
Jericho salì celermente la rampa di scala, raggiungendo il bancone dove servivano le bevande. La stanza in quel momento era vuota, vi era solamente un oste e una singolare persona seduta ad un tavolo; il giovane mago si sedette su uno sgabello e senza giri di parole ordinò un caffè, poi subito un altro....
Passò l'intera mattinata nel museo, controllando ogni sala di quest'ultimo. Vi erano veramente un sacco di opere conservate lì, probabilmente più del doppio di quelle nel museo di Aethernia; rimase poi stupito della rarità di alcuni reperti, non si trattava solamente di opere provenienti dai paesi vicini, ma perfino oltre il mare da quello che vi era scritto.
Finito il giro ed uscendo dall'edificio, Jericho notò qualcosa che prima aveva inconsciamente tralasciato. Un manifesto appeso su una parete, si avvicinò per curiosità e rimase alquanto stupito da cosa lesse.
Mm... pare che questo museo abbia molte opere, ma non sia affatto sicuro, mi informerò meglio sulla faccenda....
Lo stesso giorno il giovane mago tornò al museo, ad aspettarlo nella sala principale vi era un nutrito gruppo di personalità della città ed una singolare persona. Lo strano personaggio cominciò una specie di discorso riguardante l'oggetto sottratto, dal tono autorevole con cui discorreva e dagli argomenti trattati sembrava proprio il direttore del museo e mandante del lavoro.
Ascoltò cosa aveva da dire quell'uomo, rimanendo un sorpreso che i ladri fossero fuggiti a Nasradeva, ma per il momento si tenne le proprie considerazioni per se.
Ci sono già stato in quell'immenso pantano e preferirei non tornarci, ma oltre a rendere un servizio sarò ricompensato bene... ardua scelta.
Ripensò alle sue infruttuosi esperimenti degli ultimi giorni e dopo un profondo sospiro decise di accettare quel lavoro....
Il viaggio non fu dei più confortevoli per gli standard a cui era abituato Jericho, ma di sicuro sarebbe stato peggio una entrati nel pieno del territorio di Nasradeva. Il gruppetto radunato comprendeva delle sue vecchie conoscenze e degli estranei, primo fra tutti un ammasso di muscoli e grugniti.
Si trattava di una persona dai modi rudi, oltre che dall'aspetto selvaggio e oltretutto era vestito in maniera ancor più sospetta e già dal primo sguardo non gli era piaciuto; gli energumeni incutevano da sempre timore in lui e questo aveva dei modi selvaggi oltretutto, inoltre invidiava il suo fisico statuario e massiccio... ma dopotutto Jericho poteva contare su un cervello migliore, delle arti magiche che l'energumeno poteva solo sognare, un perfetto lessico e soprattutto su un bel viso affascinante a differenza della palla da biliardo che viaggiava insieme a lui.
L'altro sconosciuto era proprio il committente dell'impresa, il direttore del museo di Neagora. L'uomo aveva insistito ad accompagnarli di persona, dimostrando un vero interesse per l'oggetto trafugato e ciò fece insospettire leggermente il paranoico mago. Forse non si fidava di loro?
Dopo aver sorpassato abbastanza facilmente il territorio neagorese, il viaggio attraverso le foreste arcadiane si rivelò quasi piacevole. Il canto degli uccelli, il sole caldo e sempre presente, oltre che un ambiente decisamente più 'vivo' rispetto alla città di Neagora, avevano quasi dissolto le preoccupazioni di Jericho.
Tuttavia, superati gli ultimi avamposti arcadiani, l'ambiente si faceva man mano più lugubre e la foresta più fitta ed intricata. Per un amante dell'avventura poteva essere eccitante, ma per un vigliacco come il giovane mago significava solo seccature e pericoli.
Le prime seccature si fecero subito avanti, stormi assetati di sangue di minuscole zanzare presero e ronzargli attorno, costringendolo a smanacciare come un ossesso per toglierle di torno.
D'un tratto l'uomo delle caverne che era stato tutto il tempo zitto, articolò frasi di senso compiuto, facendo domande dirette al direttore del museo riguardanti l'oggetto da recuperare. Quesiti leciti, in quanto non sapevano assolutamente niente della forma o particolarità del manufatto sottratto.
Il meta magister sarebbe rimasto in ascolto, anche lui era curioso a riguardo.CITAZIONECoordiante: -CITAZIONEScheda pg: Jericho
Potenza: 10
Vita: 200/200
100%
Chakra: 230/230
100%
Discipline:
Elemento: Acqua
Elemento: Aria
Arte Segreta:
Meta Magister
Slot Usati:
-
Slot rimanenti:
[Azione]
[Rapido]
[Rapido]
Distanza:
-
Stance:
-
Auree:
-
Passive:
Passive: Airbending
Con dei leggeri flussi d'aria, è possibile aumentare l'altezza e la distanza dei propri salti fino a 3 metri.
Passive: Rabdomante
Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).
Status/Buff:
-
Cooldown:
-
Abilità:
Mani Veloci
Pronto Soccorso
Armi e Armature:
Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco] (indossata)
Catalizzatore del Chakra - [20 Danno magico] (indossato)
Moschetto -[Danno 50 fisico] (non impugnato)
Schinieri Della Bestia Smeraldo - [Blocco 5 extra] (indossati)
3x Pallini di piombo [Ricariche]
Oggetti consumabili:
5x Pozione dello Spirito
1x Pozione dell'Energia Minore
1x Cristalline Flask. -
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.Legenda
Parlato
Pensato
Narrato
Parlato AltruiHaseo KatoStatistiche
Vita: 200100%
Chakra: 200100%
Livello: 4
Potenza: 10
Movimenti:
Abilità:
Controllo perfetto del chakra
Discipline:
Armi Leggere
Elemento: Aria
Scheda:
HaseoSlot Usati:
Nessuno
Slot Rimanenti:
[Azione]
[Rapido]
[Rapido]
Aura:
//
Stance:
//
Effetti:
//
Status:
//
Buff/Debuff:
//
Equip:
Armatura leggera II - [40 Blocco]
Armatura dell'Avventuriero - [10 Blocco]
Armi Leggere I x2 [Danno Fisico 10 + 30 (Rogue)]
Pozione dell'energia minore x3
Pozione dello spirito x2
Cockatrice Venom
Passive:SPOILER (clicca per visualizzare)Dual Wield [Leggere] [Permetti Doppio Attacco con 1 [Rapido]. Uno dei due colpi ha danno dimezzato]
Light-blade Mastery [Leggere] [Attaccare con Armi Leggere costa 1 [Rapido] ]
Rogue [Leggere] [+30 danni fisici con Armi Leggere]
Elusive Movement [Leggere] [Possibile effettuare [SCHIVATA] tramite slot [Azione]
Airbending[Aria] [Salti in lungo/alto fino a 3 metri]
Chakra +[Aria] [+30 chakra. Già aggiunto]CITAZIONESono cotto ragazzi. Ryuk se trovi qualche imprecisione di dialoghi e/o pensieri fammi un fischio che correggo. Ora non riesco proprio!. -
.Draco Sanguinis
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
Prologo
Il vaggio fino ad Arcadia sarebbe stato confortevole e rilassante nel complesso. Neagora ed Arcadia, grazie alle ampie strade imperiali, sicure e pattugliate e al collegamento su carrozza garantito e pagato dall'istituto neagorese, è una delle tratte preferite da mercanti e facoltosi e forse uno degli itinerari più sicuri in tutta Kalendor se ci si sposta fuori la regione aldarense. Il direttore del Museo era munito di un lasciapassere speciale e questo vi garantiva il migliore dei trattamenti e inutili soste ai diversi posti di blocco.
Inutile descrivere le occhiatacce insospettite lanciate alla persona di Ukon, chiaramente associato agli energumeni nordici sia per abbigliamento che per stazza, ma la parlantina del giovane neagorese fu sufficiente ad evitarvi grane impreviste. A Nimthor, dove risiede un modesto contingente imperiale, avreste abbandonato i mezzi a trazione animale per proseguire il cammino a piedi: poche erano le strade che portavano fin dentro al territorio nasri e in generale erano piene di fossi a causa della natura in terra battuta del manto stradale. Ma soprattutto tali strade era persino più pericolose dei sentieri attraverso la vegetazione perché erano fin troppo esposte ai pericoli del viaggio e diversi carnivori le avevano battezzate propri territori di caccia. Il risultato di questa situazione è che quando qualche spedizione era costretta a muoversi in quelle zone, non lo faceva mai senza un numero adeguato di uomini addestrati e pronti a tutto.
Il sentiero scelto dalla vostra guida facoltosa è un sentiero molto conosciuto dato che costeggiava un torrente basso, utile per non perdersi nel fitto della giungla, eventualità più che probabile in quei territori. Vi sareste mossi nell'umidità dell'ambiente, presi d'assalto da stormi di insetti emofagi e varie specie urticanti di piante basse e cespugli. Il direttore, che all'apparenza sarebbe dovuto essere più affine a Jericho per costituzione e insofferenza, non sembrava mostrare particolari segni di infastidimento e proseguiva in testa al gruppo, muovendo con fare deciso un machete per rimuovere sottili liane e arbusti che intralciavano il cammino.
Durante il viaggio vi avrebbe fatto diverse domande specifiche riguardo alla vostra provenienza, attuale occupazione e abilità particolari. Probabilmente queste domande avrebbe dovuto farle a Neagora in quello che doveva essere il colloquio preliminare ma avendo osservato diversi mercenari ritirarsi anzitempo venendo a conoscenza della meta della spedizione, aveva colto al volo la vostra iniziale determinazione ad andare fino in fondo, evitando di raffreddarla con inutili domande formali. Ora che invece eravate la sua spedizione, occorreva conoscervi meglio per capire con chi condivideva quel viaggio.
Per quanto riguarda le vostre domande, avrebbe innanzitutto cominciato a dire il proprio nome, scusandosi per non essersi presentato prima. Credevo che il direttore del museo più rinomato a Kalendor non avesse bisogno di presentazioni. Non per una forma di presunzione mal riposta, sia chiaro, solo che rimarcarlo mi era sembrato superfluo.
Si fermò quindi per l'occasione, assumendo una posizione formale e mimando una riverenza nel rivolgersi a voi. Mi chiamo Rama Kovranat, la mia mansione la conoscete già. Per quanto riguarda la preziosità dell'oggetto da recuperare.. Continuò guardando adesso Ukon. Se è l'idea di appropiarvene per rivenderlo a qualche sorta di mercato nero ciò che vi sta frullando per la testa, mi dispiace deludervi. E' una pietra intagliata antica di migliaia di anni, risalente alle ere in cui gli Antichi popolavano i cieli di Kalendor. Ma anche se ve ne appropiaste sarebbe difficile piazzarla: pochi collezionisti si arrischierebbero a tenere nella propria collezione un oggetto ricercato dall'impero. I ladri in questione l'avranno rubato per qualche fine a me tuttora poco chiaro, ma difficilmente ne vorranno trarre profitto.
Mentre finiva la propria frase, un ruggito proveniente dalle vostre spalle [NORD-OVEST] vi avrebbe scossi. Non sembrava un ruggito felino, tantomeno un orside. Era qualcosa di molto grosso e soprattutto cattivo. Kovranat lasciò cadere il machete trasalendo e voltandosi. La situazione era nelle vostre mani.
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.CITAZIONE
Avviso che potete al massimo scegliere la direzione in cui proseguire. La distanza percorsa la indicherò io, ovviamente vi fermerò solo fin quando incontrate "qualcosa".
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.CITAZIONENarrato
Pensato
Parlato
Parlato Altri
Il viaggio proseguiva tranquillo, malgrado l'incessante pressione delle zanzare che infestavano quel luogo. Si trattava di creature davvero abiette, le aveva già studiate in passato, minuscole si, ma estremamente voraci e dal metabolismo molto rapido; inoltre il loro colore simile a quello della vegetazione circostante le rendeva davvero difficili da individuare. Jericho avrebbe voluto dare fuoco a tutto quello che aveva intorno, ma sfortunatamente non possedeva alcuna magia in grado di farlo...
Per nulla intimorito dalla presenza dei fastidiosi insetti, la loro guida avanzava spedita attraverso la giungla.
Non credevo che il direttore del museo fosse un uomo di avventura... mi stupisce che si trovi così a suo agio in questo luogo impervio e pericoloso.
Proseguirono costeggiando un fiumiciattolo, nel mentre il direttore incominciò a fare domande specifiche sulle generalità ed abilità alle persone lì presenti.
Sarebbe stato meglio farle prima di ritrovarci nella giungla, ma meglio tardi che mai. Non sono molto incline a collaborare con quel cavernicolo, purtroppo se la situazione si farà critica devo sapere cosa devo aspettarmi da lui...
Il giovane mago dopo essersi schiarito la voce cominciò una breve riassunto sulle sue abilità.
Mi chiamo Jericho Uroboros e provengo da Aethernia, attualmente studio all'università di Neagora e seguo gli insegnamenti per divenire un meta magister. Sono abile negli incantesimi di vento e acqua, principalmente per scopo di supporto, mobilità e per curare le ferite.
Misaki conosceva ampiamente le sue capacità ed anche Haseo, durante il combattimento contro Yang-shi, aveva visto molte sue tecniche. Non era sceso nei dettagli (spiegare cosa sapeva fare un meta magister sarebbe stato inutile), ma i restanti potevano ben immaginare di cos'era capace; avrebbe poi ascoltato cos'avevano da dire gli altri, specialmente in cosa consistevano le abilità del direttore del museo. Quest'ultimo infatti si era presentato come Rama Kovranat, ma non aveva detto niente sulle sue doti combattive.
Meno male che Misaki gli ha chiesto il nome, non conoscendolo ho dovuto far finta di niente.
Rama proseguì il discorso rispondendo agli interrogativi del gigante, aggiungendo che i ladri hanno rubato quell'oggetto per un fine poco chiaro.
Lo immaginavo, chissà di cosa è capace quell'artefatto...
A movimentare la situazione, fin troppo tranquilla, ci pensò una creatura sconosciuta, ma il suo ruggito non presagiva nulla di buono per il gruppetto di avventurieri. Il direttore sembrava quasi pietrificato dalla paura, tanto che allentò la presa sul machete.
Anche Jericho non era un cuor di leone, perciò inizialmente si fece prendere dallo spavento anche lui e per qualche istante perse il controllo; dopo aver trattenuto a stento l'istinto di correre altrove urlando, cercò di ragionare freddamente per portarsi al sicuro.
Purtroppo non conosco affatto questo luogo e dagli elementi che mi circondano non posso stabilire una via sicura, l'unica certezza è che non possiamo rimanere fermi qui per molto.
Dopo un breve ragionamento (perchè non c'era nulla su cui ragionare, dovevano solamente muoversi!), l'aldarese prese la parola.
Possiamo proseguire a Nord-Est, non ho idea di cosa ci aspetti, ma non possiamo rimanere qui per sempre.CITAZIONECoordiante: -CITAZIONEScheda pg: Jericho
Potenza: 10
Vita: 200/200
100%
Chakra: 230/230
100%
Discipline:
Elemento: Acqua
Elemento: Aria
Arte Segreta:
Meta Magister
Slot Usati:
-
Slot rimanenti:
[Azione]
[Rapido]
[Rapido]
Distanza:
-
Stance:
-
Auree:
-
Passive:
Passive: Airbending
Con dei leggeri flussi d'aria, è possibile aumentare l'altezza e la distanza dei propri salti fino a 3 metri.
Passive: Rabdomante
Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).
Status/Buff:
-
Cooldown:
-
Abilità:
Mani Veloci
Pronto Soccorso
Armi e Armature:
Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco] (indossata)
Catalizzatore del Chakra - [20 Danno magico] (indossato)
Moschetto -[Danno 50 fisico] (non impugnato)
Schinieri Della Bestia Smeraldo - [Blocco 5 extra] (indossati)
3x Pallini di piombo [Ricariche]
Oggetti consumabili:
5x Pozione dello Spirito
1x Pozione dell'Energia Minore
1x Cristalline Flask. -
.
Lungimirante ed accorto era quel capellone. Forse Ukon si era tradito da solo con quella domanda, infondo non era un grande attore (anzi, non lo era per niente) e la domanda effettivamente era tremendamente fuori luogo, soprattutto se pronunciata da un rude e gretto bestione che con la cultura non ci azzeccava assolutamente nulla. Era ovvio che avesse chiesto il valore dell’oggetto perché sotto sotto bramava di impossessarsene. Probabilmente aveva sottovalutato quell’intellettuale e non c’era che aspettarselo visto che lui misurava la pericolosità delle cose in base alla loro grandezza. E quel direttore di biblioteca di certo non spiccava per circonferenza di bicipite. E a dire il vero non aveva sottovalutato solamente il direttore, ma anche l’ambiente ostile ed inospitale di Nasradeva. Iniziava a capire perché la gente odiava addentrarvisi. Non che ostilità ed inospitalità lo spaventassero, sia chiaro, ci era cresciuto in ambienti completamente disumani e privi di risorse dove una persona normale non sarebbe sopravvissuta nemmeno per poche ore. Ma per lui quelle due parole avevano un senso diverso: lui era cresciuto in lande deserte, gelide, dove il ghiaccio faceva da padrone e le risorse materiali erano minime, dove una distesa infinita di bianco veniva interrotta solamente dalle rocce aguzze che spiccavano dal terreno o dalla visione terrificante di un predatore famelico. Un posto quasi vuoto, dove la vita era quasi inesistente. Mentre nella giungla di Nasradeva di vita ce n’era sin troppa e si concretizzava soprattutto in minuscoli quanto fastidiosissimi insetti che gli ronzavano attorno e lo pungevano. Per fortuna la sua pellaccia era spessa e dura altrimenti sarebbe impazzito prima del previsto e già adesso vi assicuro che era sul punto di sbraitare. Continuava a muovere le mani generando inutili palate di vento nella speranza di scacciarli e dandosi schiaffi in faccia per ammazzare quegli inutili esserini. Era incredibile come degli esseri apparentemente insignificanti potessero creare generare tanta angoscia, rabbia e tormento in un bestione mastodontico. Da quando erano entrati a Nasradeva non aveva fatto altro che grugnire e contorcere la faccia in espressioni di rabbia e frustrazione, non aveva nemmeno dato ascolto agli altri, non aveva neppure risposto a presentazioni o stronzate simili, era troppo indaffarato a scacciare quei puntini neri che mai in vita sua aveva visto poiché dalle sue parti, viste le rigide temperature, di insetti non vi era nemmeno l’ombra.
Era talmente diverso quel luogo dalla sua terra natia. Così umido, così pieno di alberi ed arbusti che doveva continuamente reciderli con sferzanti e decisi colpi d’ascia, mentre di solito a Vaygr la usava come pala per spalare la neve dal suo cammino. E poi c’era quel direttore che non la smetteva di dare fiato alla bocca. Si era già stufato e dato che era lì per fare soldi e che di soldi quel manufatto, nonostante fosse apparentemente relazionato agli Antichi, non valeva nulla, conveniva sfruttare tutta quella vegetazione per rapire il committente e mettere KO od eventualmente seminare tutti gli altri qualora questi avessero fatto opposizione. E poi tutti quei moscerini ed insetti lo stavano davvero facendo infastidire, la sua pelle per quanto ruvida non era abituata a quel prurito: era sul punto di ruggire dall’ira. Peccato però che qualcuno, o qualcosa, lo anticipò.
Un urlo cupo e famelico provenì dalle loro spalle, un urlo che fece agghiacciare il sangue dei presenti, ma non il suo. Lui ribollì dall’eccitazione. I suoi muscoli, sempre pronti a scattare e a menare colpi, lo fecero voltare quasi istantaneamente, i suoi nervi erano tesi, pronti a caricare, il corpo e soprattutto il suo sguardo cruento ed aggressivo erano pronti ad accogliere la bestia. In un momento si era dimenticato di quegli insettini udendo la possenza di ciò che poteva esserci poco oltre la vegetazione. Scappare in questi casi non serviva a nulla, lui lo sapeva bene, era esperto nella caccia di mostri di tali dimensioni.
[Stance: Heavy Guard]
Probabilmente ci avrà già fiutati… Siamo nel suo territorio… Non abbiamo scampo.
Pronunciò grottesco e concentrato, ma a tono abbastanza alto che gli altri potessero sentirlo. Scappare soprattutto non serviva perché non conoscevano quel luogo ergo c’era il rischio di incappare in pericoli ancora maggiori qualora si fossero mossi alla cieca. A pensarci, questo era la situazione ideale per poter rapire il direttore nel momento in cui gli altri sarebbero stati occupati con il potenziale energumeno, anche se ad essere sinceri l’idea di cimentarsi contro un mostro simile lo allettava parecchio, talmente tanto che ora si stava passando la lingua sopra le labbra, come se pregustasse il sapore della sua carne. Lo avrebbe atteso, avrebbe atteso il suo palesarsi, e qualora il direttore si fosse mosso lo avrebbe seguito, tanto era sicuro che in un modo o nell’altro quella bestia li avrebbe comunque raggiunti.
. -
.
Edited by ~ y a s u - 24/10/2015, 09:53. -
.Legenda
Parlato
Pensato
Narrato
Parlato AltruiHaseo KatoStatistiche
Vita: 200100%
Chakra: 200100%
livello: 4
Potenza: 10
Movimenti:
Verso Est con gli altri
Abilità:
Controllo perfetto del chakra
Discipline:
Armi Leggere
Elemento: Aria
Scheda:
HaseoSlot Usati:
[Rapido] - Equip Armi
Slot Rimanenti:
[Azione]
[Rapido]
Aura:
//
Stance:
//
Effetti:
//
Status:
//
Buff/Debuff:
//
Equip:
Armatura leggera II - [40 Blocco]
Armatura dell'Avventuriero - [10 Blocco]
Armi Leggere I x2 [Danno Fisico 10 + 30 (Rogue)]
Pozione dell'energia minore x3
Pozione dello spirito x2
Cockatrice Venom
Passive:SPOILER (clicca per visualizzare)Dual Wield [Leggere] [Permetti Doppio Attacco con 1 [Rapido]. Uno dei due colpi ha danno dimezzato]
Light-blade Mastery [Leggere] [Attaccare con Armi Leggere costa 1 [Rapido] ]
Rogue [Leggere] [+30 danni fisici con Armi Leggere]
Elusive Movement [Leggere] [Possibile effettuare [SCHIVATA] tramite slot [Azione]
Airbending[Aria] [Salti in lungo/alto fino a 3 metri]
Chakra +[Aria] [+30 chakra. Già aggiunto]. -
.Draco Sanguinis
Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
PrologoRama trasse soddisfazione dalle vostre risposte riscontrando una certa eterogeneità nelle abilità, provenienza ed esperienza. Annuì compiaciuto verso i tre che avevano risposto e dedicò giusto un paio di occhiate di disappunto verso il colosso, rinunciando comunque ad insistere ulteriormente. Aveva compreso il tipo di persona e carattere, i nordici avevano fama di essere chiusi e ottusi e lui non aveva intenzione di stuzzicare il can che dorme. Per non parlare della chiara insofferenza mostrata dal bruto verso l'ambiente circostante: sembrava voler esplodere da un momento all'altro e per questo motivo il nostro direttore lo teneva sempre d'occhio preoccupato per l'instabilità dimostrata. La domanda "ambigua" era stata poi l'elemento chiarificatore, non poteva proprio fidarsi di Ukon e se ne sarebbe guardato bene durante tutta la spedizione.
Ma torniamo al ruggito. Kovranat aveva lasciato cadere il machete, inizialmente paralizzato dall'improvviso pericolo. Fortuna che il resto della spedizione mostrò maggiore sangue freddo e prese in mano la situazione. Misaki fu quella che ispirò maggior fiducia, muovendosi senza perdere il controllo verso la direzione opposta rispetto al ruggito.
Non potrei che essere più d'accordo. Disse l'uomo dimenticandosi del machete e affrettando il passo per non allontanarsi troppo dalla donna. Jericho li seguì a ruota mentre Haseo, forte delle spiccate abilità acrobatiche e del controllo dell'aria, decise di presenziare dall'alto. Ukon dal canto suo rimase sul posto, già pronto ad affrontare a viso aperto qualunque cosa fosse sui loro passi. Rama comunque non se ne rese conto subito, preoccupato com'era per la situazione. Forse aveva un idea più chiara di cosa potesse aggirarsi in quelle foreste rispetto a voi e questo lo rendeva il più nervoso di tutti. Senza fiatare seguì Misaki per una trentina di metri mentre la vegetazione si faceva sempre più fitta.
Mentre vi spostavate vi sareste resi comunque nel giro di qualche secondo quanto pensare che quella fitta giungla potesse contenere al suo interno solo piccoli insetti, ragni e serpenti fosse sbagliato. Avreste udito i versi di tre, quattro bestie di certo meno potenti del ruggito udito poco prima ma molto più vicine e non necessariamente meno pericolose. Del movimento si sarebbe creato intorno a voi e se vi foste voltati a guardare la vegetazione che vi lasciavate dietro, aveste avuto la certezza quasi completa che vi stavano inseguendo.
Alla fine uno delle creature apparve a circa cinque passi da voi sbarrandovi la strada e sibilando verso di voi mostrandosi nella sua interezza. Era una sorta di quadrupede delle dimensioni di un giaguaro con delle parti del corpo che ricordavano la vegetazione circostante. Era evidente quanto fosse semplice per quelle creature mimetizzarsi e magari attaccare di soppiatto e in maniera letale. Forse è stato un bene attraversare quel tratto di giungla tanto rapidamente.
Siamo circondati.. Commentò pietrificato Rama ora che il gruppo era fermo. Non avrebbe fatto altro se non avvicinarsi ancor di più a Misaki e affidarsi totalmente a voi tutti.NEMICI
Leaf Raider
L12
Vita: 100
Leaf Raider
N14
Vita: 100
Leaf Raider
Q13
Vita: 100
Leaf Raider
S5
Vita: 100
Leaf Raider
T7
Vita: 100
. -
.
Restò fermo, impassibile, leggermente inclinato su se stesso pronto ad accogliere il pericolo. Scrutava la vegetazione circostante alla ricerca di un indizio, un movimento, aspettava che la bestia si palesasse, ma il suo gruppo si muoveva.
Sciocchi cagasotto…
Pronunciò tra se e se, confermando la sua iniziale convinzione: quei tre personaggi ingaggiati dal capellone di biblioteca non dovevano essere dei cuori impavidi ne tantomeno gente propensa al rischio. Andavano alla cieca al posto di affrontare i pericoli e magari trarne vantaggio, poiché se avessero incontrato un predatore di quelle zone avrebbero potuto comprendere molte informazioni circa il territorio attorno a loro, circa il modo in cui le bestie si muovevano per cacciare e per sfuggire ai pericoli stessi. Alla fine dovette desistere e voltarsi per raggiungere gli altri, ma non senza aver dato un ultimo fugace sguardo nella direzione da cui era provenuto il ruggito quasi come se desiderasse molto di più cimentarsi contro una belva dalle dimensioni mastodontiche che seguire le tasche piene di soldi del direttore. In ogni caso quel gruppetto, come da lui ipotizzato, sembrava essere incappato in un pericolo di intensità non inferiore.
Sebbene lui fosse più distaccato, udì chiaramente altri ruggiti e questo lo fece subito scattare nella direzione in cui precedentemente si erano avviati gli altri quattro. Avendo la vegetazione di fronte a se, non poteva dirlo con certezza, ma sembrava che questi avessero messo piede nel territorio di particolari predatori locali, predatori che comunque non riusciva a distinguere chiaramente data la sua posizione. Ingenui. Lui che non era mai vissuto nella giungla sapeva bene che abbandonare la strada maestra era un errore da principianti. Voleva quasi lasciarli abbandonati al loro destino, ma la voglia di menare colpi presente in lui era molto più forte, inoltre non poteva permettere che le bestie selvagge di quel luogo ferissero il direttore, la sua futura fonte di ricchezza. E soprattutto se avesse dimostrato chi era, probabilmente tutti loro si sarebbero fidati un po’ di più di lui e lo avrebbero guardato con un po’ meno di diffidenza e questo gli avrebbe permesso di avvicinarsi al direttore per rapirlo con molta più semplicità, tanto era ancora fermamente convinto che la cosa che aveva emesso quel poderoso ruggito poco prima fosse ancora sulle loro tracce e si sarebbe palesata prima o poi, doveva solo attendere.
I particolari felini di Nasradeva erano concentrati sui suoi quattro compagni di ventura e questo gli dava un vantaggio non indifferente in quanto sarebbe potuto sbucare all’improvviso da dietro la vegetazione per attaccarli di sorpresa. Così fece. Ukon poteva sembrare un colosso enorme e dunque lento, ma non era assolutamente così. Sul campo di battaglia era una furia, più veloce di una tempesta, più possente, pesante e distruttivo di una valanga. Sbucando da dietro la fitta vegetazione con un balzo e supportato da una forte corrente ventosa che avvolgeva tutto il suo corpo rendendolo molto più rapido e scattante, si sarebbe cimentato in una carica imperiosa per abbattere quelli che sembravano tutto fuorché comuni predatori.
[RAPIDO – Skill: Leap]
[Passive: Airbending]
[Skill: Free Spirits]
[Aura: Go with the Flow]
[Movimento totale pari a 23 metri verso destra, ergo finisco nella casella L15]
Con le mani brandiva la sua enorme ascia e arrivato a distanza ravvicinata dalle due bestie (quella in L12 e quella in N15) avrebbe scaricato tutta la potenza accumulata nella rincorsa in un portentoso fendente discendente che avrebbe impattato il suolo crepandolo e generando un'onda d'urto talmente potente che si sarebbe con molta probabilità abbattuta su quei “felini fogliosi”.
[AZIONE - Skill: Smash'em]
Era di certo un'entrata col botto e la furia devastante del pelato non si sarebbe di certo fermata qui in quanto senza esitare avrebbe menato subito dopo l'ennesimo fendente, ma questa volta apparentemente a vuoto. Il movimento della sua ciclopica arma tuttavia avrebbe generato una corrente ventosa che si sarebbe diretta contro una delle bestie (quella in N15).
[RAPIDO - Skill: Wind Scythe]
Era stato talmente repentino da aver anticipato l’azione di tutti gli altri, abbattendosi come un macigno sul nemico. Probabilmente nessuno degli altri si sarebbe aspettato qualcosa di simile e probabilmente non se lo sarebbero aspettati nemmeno quei predatori che facevano della mimetizzazione la loro arma migliore.
DANNO TOTALE: 60 (Skill: Smash'em) + 20 (Skill: Wind Scythe) = 80
Edited by mrxxx - 24/10/2015, 14:53. -
.Legenda
Parlato
Pensato
Narrato
Parlato AltruiHaseo KatoStatistiche
Vita: 200100%
Chakra: 200 -30-20= 15075%
livello: 4
Potenza: 10
Movimenti:
O5 -> S5
Abilità:
Controllo perfetto del chakra
Discipline:
Armi Leggere
Elemento: Aria
Scheda:
HaseoSlot Usati:
[Azione] - Attacco- Spinning Current
[Rapido] -Attacco- Sharpening Wind
[Rapido] -Attacco- Doppio Attacco [Colpo 1: (10+30+20)/2= 30; Colpo 2= 60]
Slot Rimanenti:
Nessuno
Aura:
//
Stance:
//
Effetti:
Spinning Current x2
Sharpening Wind x2
Status:
//
Buff/Debuff:
+20 danno Vento; 30 danno Vento (R=5m) // Nessuno
Equip:
Armatura leggera II - [40 Blocco]
Armatura dell'Avventuriero - [10 Blocco]
Armi Leggere I x2 [Danno Fisico 10 + 30 (Rogue)]
Pozione dell'energia minore x3
Pozione dello spirito x2
Cockatrice Venom
Passive:SPOILER (clicca per visualizzare)Dual Wield [Leggere] [Permetti Doppio Attacco con 1 [Rapido]. Uno dei due colpi ha danno dimezzato]
Light-blade Mastery [Leggere] [Attaccare con Armi Leggere costa 1 [Rapido] ]
Rogue [Leggere] [+30 danni fisici con Armi Leggere]
Elusive Movement [Leggere] [Possibile effettuare [SCHIVATA] tramite slot [Azione]
Airbending[Aria] [Salti in lungo/alto fino a 3 metri]
Chakra +[Aria] [+30 chakra. Già aggiunto]CITAZIONESkill: Sharpening Wind
[Rapido]
Focus: Utilità
Avvolge i propri arti o la propria arma o quelli di un alleato entro 15 metri con uno strato di Chakra tagliente e vorticante, aggiungendo danno di tipo vento.
Dura 2 turni compresa l'attivazione.
[Danno: +20]
[Chakra: 20]CITAZIONESkill: Spinning Current
[Azione]
Focus: Offensivo
L'utilizzatore si circonda di un piccolo turbine di venti taglienti, che vanno a colpire automaticamente chiunque gli sia vicino (5 metri raggio).
Possibile evitare danni agli alleati dal rank 3. Dura 2 turni.
[Danno: 30 x turno]
[Chakra: 30].