Quella notte emozionante, dove ricordi di tempi nemmeno tanto lontani erano in grado di far vacillare l’animo del più freddo e spietato dei guerrieri, sembrava simile a quell’alba passata sull’unica nave salvatasi dopo l’ultimo e famigerato assalto dei Vaygr ad Aethernia. Una nave piena di guerrieri forti e muscolosi feriti nel corpo ma soprattutto nell’orgoglio. Fiumi di lacrime e sangue erano sgorgati su quel vascello che scappava verso l’unica Fortezza che li aveva sempre protetti, lacrime che mai ci si sarebbe aspettati da uomini apparentemente tanto rozzi e rudi. Barbari li chiamavano, ma forse era quello un appellativo dato da gente che non li conosceva abbastanza, gente che li reputava freddi come le terre glaciali dalle quali provenivano ma che non realizzava che anche loro erano esseri umani fatti di carne ed ossa, ma soprattutto sentimenti.
La maggior parte di noi, i sopravvissuti, decisero di nascondersi nella Fortezza di Vaygr, mentre io e pochissimi altri decidemmo di scendere prima. Mi sembrava inutile rinchiudersi in una roccaforte a marcire ed aspettare che qualcuno venisse in nostro soccorso. Probabilmente nessuno si sarebbe aspettato una disfatta simile, per questo preferirono passare del tempo lontano da tutto e da tutti in un luogo che noi guerrieri consideriamo sacro ed inespugnabile, così come io passai anni tra le vette aspre e nevose ove ho passato gran parte della mia vita. Avevamo bisogno di sicurezze, di nasconderci dalla vergogna della sconfitta, di riprendere fiducia in noi stessi e soprattutto di far riposare le nostre membra. Anche se siamo sopravvissuti, abbiamo riportato tutti quanti ferite immonde e cicatrici che ancora bruciano solamente a guardarle. E non avevamo nessuno che avesse le tue delicate mani ad aiutarci e a prenderci cura dei nostri corpi.
Fece una pausa, constatando effettivamente come le medicazioni appena effettuate dalla donna fossero di ottima fattura.
E poi io personalmente avevo una missione da compiere, dovevo riportarti indietro lo scudo e la targhetta appartenuti a tuo marito come tributo e omaggio per il suo sacrificio. Mi sembrava doveroso. E già che ci sono vorrei darti anche un’altra cosa..
Tirò fuori un libro, o forse sarebbe meglio dire un piccolo mucchio di pagine inumidite e scialbe tenute insieme da una copertina di cuoio. Lo porse alla donna la quale con cura lo prese tra le sue mani quasi fosse il regalo più prezioso che si potesse ricevere al mondo.
Non sono uno scrittore, ma durante il mio lungo periodo isolamento ho scritto questo. E’ la storia che ti ho appena raccontato a voce, è la storia dell’ultima avventura dei Vaygr, del loro ultimo assalto ad Aetherina. E’ scritto nella nostra lingua antica e preferisco lo tenga tu sia perché sei l’unica che potrebbe apprezzarne il contenuto, sia perché in mano mia non durerebbe ancora a lungo. Spero solo tu riesca ad interpretare la mia calligrafia..
Disse ghignando e grattandosi la nuca. Un uomo che era andato contro la sua natura per tramandare qualcosa alle sue genti. Ed è incredibile se si pensa che Ukon era un colosso incivile e solitario che riusciva a malapena a tenere in mano una piuma imbevuta di inchiostro con quelle manone che si ritrovava. Lei sorrise pacatamente e fece un cenno positivo con il capo.
Mi prenderò cura di questo libro, te lo prometto, così come ti prometto che quando ritornerai a trovarmi questo libro sarà nuovo e completamente rilegato, in modo tale che tutti quanti possano sapere come sono andate le cose quella notte e quale sia il vero valore dei Vaygr. Hai reso un grande servizio alla nostra civiltà Ukon, ma dimmi, sono curiosa, cosa avresti intenzione di fare adesso?
Una domanda più che lecita visto che aveva passato gli ultimi anni in auto isolamento ed era rientrato nella civiltà solamente per consegnare alla donna quei cimeli.
Da quello che ho notato qui a Benthus, molte persone si stanno ormai abituando piano piano alla presenza imperiale, molti guerrieri valorosi stanno passando al loro lato, attratti dalle ricchezze e dai vantaggi che offrono e dimenticandosi al contempo delle loro origini spartane e vichinghe. Soldi e promesse di grandezza riescono a comprare e corrompere un uomo più velocemente di quanto si possa pensare. Per questo devo agire in fretta, prima che la nostra civiltà ed il nostro onore di guerrieri venga inesorabilmente oscurato e compresso. Il mio obiettivo è raccogliere nuovi alleati, anche oltreoceano se necessario, per ricostruire un gruppo ancor più numeroso e ripartire all’assalto di Aethernia. Solo così potremo riprenderci il pieno dominio delle nostre lande. Ma devo sbrigarmi perché più il tempo passa e più il tempo passa e più l’Impero consolida i suoi domini.
Lo interruppe la donna.
Louyhong ti dice nulla?
I loro sguardi, seri, si incrociarono. Lui scosse la testa.
Lo immaginavo dato che sei stato fuori dal mondo per tanto tempo. E’ una città che si trova a nord-ovest, tra Ephiora e Sumadea. Se ricordi è stato uno dei primi avamposti imperiali di tutta Kalendor. Io ho appreso la notizia dai giornali e dai mercanti quasi per caso, ma credo sia una fonte vera in quanto mi è stata confermata più volte. Ebbene, lì si trova un’arena chiamata Braxamundis dove vengono fatte combattere persone sino alla morte. Si tratta per lo più di prigionieri di guerra e criminali e guarda caso, qualche settimana fa, tra questi prigionieri c’era proprio una persona che ha combattuto al tuo fianco e a quello di mio marito: il nostro ex comandante supremo!
Lui quasi saltò dalla sedia. Incredulo guardò la donna con occhi ancor più accigliati. Come detto, lei non era una sprovveduta ne una che credeva alla prima cosa che le dicevano. Era una donna alla mano, parsimoniosa ed in gamba, pertanto se gli stava dando quella notizia significava che l’aveva controllata e ricontrollata e sapeva fosse vera al cento per cento. Lui comunque osò sottolineare.
S-Sei sicura di quello che stai dicendo?
Non un filo di dubbio si poteva intravedere nella persona di lei.
Certamente, ho fatto molte ricerche. Kyle Koga e Subuza Shinitama, due tra i più grandi rappresentanti del sistema pre-imperiale sono stati messi l’uno di fronte all’altro per uno scontro all’ultimo sangue.
Gli occhi del pelato si dilatarono, era tutto orecchie, come una bestia all’erta sul punto di scattare. Voleva sapere.
L’esito tuttavia è stato incerto in quanto si dice che sia stato interrotto da un attacco terroristico proveniente dagli spalti, anche se non posso confermare questa notizia, così come non posso confermare che i due sfidanti siano morti, anche se è facilmente presumibile. Il punto è..
Si intromise lui, ormai fremente.
Il punto è che se loro due sono stai risparmiati e tenuti in vita, potrebbero esserci anche altri Vaygr in catene e torturati ma vivi. E io devo fare di tutto per andare a salvarli perché loro avrebbero fatto lo stesso per me! Inoltre, se l’attacco dagli spalti fosse confermato, significherebbe che ci sono molte più persone anti imperiali di quante crediamo disposte a sacrificarsi in prima persona e ad attaccare l’Impero in maniera diretta e sfacciata ad un evento di massima importanza tenutosi in una delle loro roccaforti ove detengono un controllo ed un dominio strettissimo. Il che vuol dire alleati che necessitano solamente di qualcuno che li vada a cercare e li raduni! Si, ho deciso, Louyhong sarà la mia prima meta!
Tutto adesso era più chiaro, quella donna era stata illuminante. Il sangue gli ribolliva nelle vene, l’adrenalina scorreva veloce nel suo corpo mandando la sua eccitazione a mille. Un sorriso impavido si dipinse sul suo volto mentre il suo animo audace si era già messo in cammino.
Louyhong è quasi dall’altra parte del mondo, non potrai arrivarci da solo, anche perché dovrai attraversare il mare o al più circumnavigare il continente. Dove credi di trovare gente abbastanza folle e spericolata da seguirti?
Una sola parola gli imperava e rimbombava nella mente.
Tortuga!