Imperio

Background:
Tutto ebbe inizio durante la diserzione. In realtà la sua storia iniziò molto prima ma non fu altro che la punta dell'iceberg di quello che avrebbe affrontato in futuro. la sabbia era cocente ed il sole non dava tregua, dopo qualche ora di cammino iniziò davvero a pensare che quella sarebbe stata la sua fine, un disertore fuggito da una missione di vitale importanza per il proprio villaggio, un marionettista reietto a cui non rimaneva altro che una manciata di ingranaggi smunti di quella che era stata la sua arte, l'ultimo a praticarla, l'ultimo a disonorarla.

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I mesi erano passati ed era ormai tempo di abbandonare la tribù nomade che lo aveva raccolto quasi esanime dal deserto, si era integrato bene, tanto che aveva ormai smesso di pensare alla sua vita ninja ed al suo futuro, era un semplice tutto fare che faceva quanto gli era possibile per rendersi utile alla comunità.. la potens poi, quella ormai era diventata un pezzo di ferro che fungeva da trave portante per il tetto di una delle carovane in fondo, no, non era più un ninja.

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Spese alcuni anni della sua vita a vagare in un continente sempre più mutevole, gli shinobi nemmeno lo cercavano più e per lui era ormai diventato semplice girare a volto scoperto come se nulla fosse, tanto ché gli fu persino possibile avvicinare i villaggi più prossimi a Suna senza rischiare nulla, era ufficialmente diventato una persona comune in un mondo popolato da persone comuni, gli piaceva.

Durante la permanenza all'interno della comunità nomade Imperio conduceva una vita del tutto normale libera da obblighi e doveri militari, tuttavia il suo ingegno e la sua sete di conoscenza lo obbligavano ad impiegare molte ore della sua giornata nella composizione di prodotti derivanti da elementi naturali che potevano esser trovati nel Salharia. Si trattava per lo più di piccoli animali da cui estraeva ghiandole velenifere ed estratti cellulosi di alcune piante grasse dalle proprietà misteriose.
Era un campo del tutto nuovo per uno abituato ad assemblare sofisticati meccanismi senza vita, per questo era entusiasta di ogni singola scoperta, mescolava, polverizzava e combinava ogni genere di elemento, a volte le sue creazioni risultavano esser solo brodaglie inutili, altre volte era riuscito a creare poi migliorare degli unguenti che riparavano la pelle dal sole.
La scoperta che lo indusse ad approfondire seriamente studi come l'erboristeria e l'alchimia fu un blando antidoto per un veleno di una lucertola comune, sebbene fosse un antidoto estremamente specifico per un veleno non mortale né fu totalmente rapito. erano davvero bastate poche gocce di quello stesso veleno combinato alla linfa di un cactus diluito con acqua sorgiva? sicuramente gran parte del merito andava alle proprietà della pianta, ma comunque aveva creato qualcosa di vagamente utile, e da semplice autodidatta!
Inutile dire che avrebbe dedicato molto tempo e risorse nello studio e nella ricerca di quest'arte che andava ad aggiungersi alla storica passione del ragazzo, i meccanismi.

I problemi iniziarono quando un uomo, Sebastian Cruestalker, iniziò a rievocare fantasmi di un passato ormai morto e sepolto, la potens e la triade non erano altro che lo sfondo delle vicende di quel vecchio che si era ritrovato ad esser fortemente interconnesso con l' ex marionettista che, a distanza di migliaia di chilometri, iniziava a capire che infondo non poteva sfuggire al suo destino, un destino fatto di pericoli ed imprese, come tante altre, ma comunque necessarie sulla grande scacchiera di quello che ormai era diventato il paese dello shonugato.

Alla fine anche quel verso del romanzo giunse al termine, Sebastian si barcamenò nelle infinite insidie del mondo ninja e di quello degli assassini finendo lui stesso ad orchestrare gli stessi fili che in origine erano stati in possesso di Imperio, al passaggio di testimone era ormai ovvio che anch'egli doveva tornare sulla scena, non prima però dio aver capito come agire ed in che modo.

La guerra infuriava ed i poteri delle armate straniere si manifestavano in tutta la loro originalità e potenza, le loro armi poi sembravano progettate appositamente per combattere i ninja (come era ovvio che fosse per altro), tanto che uno dopo l'altro i paesi ninja capitolarono e vennero conquistati, e, mentre Imperio se ne stava in un piccolo gruppo di giovani rampanti dediti alla scienza e alla comprensioni delle corestone nei pressi dei confini del Shalariah, Sebastian se ne stava la fuori a metter a ferro e fuoco il mondo, ormai anch'egli privo di scopo.

Quel che successe al Braxamundis lo ricordano tutti, quello che non tutti sanno è che l'uscita definitiva di scena del vecchio non fu per mano di Zubusa, o meglio fu lui ad eliminarlo, ma fu più che altro causato dall'annientamento morale di un individuo che per tutta la vita si era trovato nel mezzo della storia di qualcun'altro, ovvero Imperio, il quale non poté far altro che lavarsene le mani pur restando amareggiato dalla fine del vecchio, tanto vi si sentiva connesso anche se non lo aveva nemmeno mai incontrato.

In ogni caso, arrivando al presente.
Le corestone funzionano ed ora sono ampiamente applicate a molti congegni, il primo impiego bellico? l'integrazione di queste in sistemi meccanici articolati capaci di riconfigurarsi a piacimento in diversi dispositivi pre-progettati dalla stessa mente che aveva riportato alla luce le marionette, infondo i trinket erano proprio questo, una diretta evoluzione più versatile e funzionale delle vecchie ed ingombranti marionette.

Era ora di tornare in scena, non aveva ancora ben capito quale fosse il suo scopo o la sua direzione, ma senza dubbio lo avrebbe capito strada facendo.