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.JACK DI SPADE
Quest
BANDO
Un annuncio come un altro a prima vista, eccezion fatta certo per la firma apposta alla fine dello stesso.CITAZIONECerco mercenari per una commissione giù ad Haven.
Spese di viaggio, vitto e alloggio pagati dal sottoscritto.
Non mi importa del vostro sesso, età, razza e altre cazzate. Se avete la testa sulle spalle e la lingua sciolta, fate al caso mio.
La paga è fissata a 800 monete non trattabili. Se la cosa non vi sta bene, girate a largo.
Gli interessati possono presentarsi al Barbarossa.
Chiedete del Jack di Spade.
Requisiti della quest
La quest appare nei manifesti cittadini di Florentia ma copie del manifesto si possono trovare nei villaggi minori vicini di Ephiora, Arcadia e Sumadea.
Mandante della quest
Jack di Spade: Se chiedete in giro, vi parleranno un uno strano tipo che si mostra raramente in pubblico, facilmente riconoscibile dalla maschera a pieno volto che si porta dietro. Si dice che abbia concluso diversi affari con qualche mercante e data la portata delle sue compravendite, si ritiene sia una persona benestante. Ha acquistato di recente un intera nave ormeggiata al porto di Florentia. Ha una pessima reputazione, si dice che abbia ferito gravemente diversi mercanti che hanno provato a fregarlo e in generale lo si ritiene un abile combattente. Nessuno sembra avere informazioni sulle sue origini e il suo passato, ma alcuni dicono che abbia importanti agganci all'interno delle alte sfere dell'Impero.
Florentia. Non si tratta di una regione a se stante, ma è un piccola arcipelago che ufficialmente ha sempre fatto parte delle terre di Arcadia. Circondata dal mare è una terra dove la natura è molto meno rigogliosa ed abbondante rispetto ad Arcadia. Tendenzialmente pianeggiante, il clima è mite e temperato. Le tre principali città portuali sono Renora, Suzhou e Altaria.
Avendo sempre fatto parte dei territori di Arcadia, con questa possiede uno strettissimo rapporto. La differenzia il fatto che trovandosi circondata dal mare ed essendo in costante rapporto economico e commerciale con gente proveniente da ogni lato dei mari, presenta una mentalità meno tradizionalista e più improntata al multiculturalismo, al policentrismo ed allo scambio. Il rispetto per la natura passa in secondo piano, mentre è più sentita l'esigenza di fare soldi e guadagnare. Chi arriva qui spesso cerca lavoro o un opportunità di qualunque tipo. Nelle varie locande delle città non è difficile imbattersi in persone provenienti dalle zone più disparate dell'impero, che condividono storie e pensieri. Ma non è nemmeno difficile trovare persone disposte a tutto per un pugno di soldi: chi va alla ricerca di un mercenario, qui, ha l'imbarazzo della scelta.
Altaria è la città portuale più grande ed è qui che la maggior parte delle navi imperiali si approvigionano o sostano per riparazioni e rifocillamento. La presenza imperiale è molto alta in questa zona e la città è per la maggior parte aldarese costituendo in effetti una vera e propria colonia oltre che presidio. Il clima più temperato e la bellezza naturale spinge molti aldaresi a trasferirsi in cerca di un ritmo di vita più rilassato o semplicemente per vacanza. La città è molto sicura e nonostante, come ogni porto che si rispetti, vi sia un grande transito di gente da tutto il paese, l'efficiente guardia imperiale è sempre stata un perfetto deterrente contro la delinquenza su larga scala. Ciò nonostante esistono determinati quartieri dove i tipi più loschi riescono ad arrangiare piccole forme di contrabbando seppur in quantità minime, a causa del braccaggio imperiale.
La taverna Barbarossa è una locanda frequentata da marinai, scaricatori di porto e imperiali in cerca di un pò di divertimento. Diverse donne della media borghesia e dai facili costumi bazzicano queste zone in cerca di soldi facili da spillare agli avventori alticci, forse perché meno pericolosi data comunque l'affluenza imperiale costante. Lontano da essere un vero e proprio bordello, il Barbarossa è senz'altro rinomato per essere uno dei principali posti dove un uomo può trovare tutto ciò di cui ha bisogno per divertirsi un pò, sempre se in grado di rimanere nei termini. Basta poco per farla fuori dal vaso e venire buttati fuori, poichè il gestore, un imprenditore proveniente direttamente da Aeternia, si è impegnato duramente per rendere la locanda un posto di classe.
Una volta dentro, avreste notato un ambiente accogliente e frequentato, diversi soldati ancora in armatura popolavano i banconi spesso in dolce compagnia, altri uomini di mare erano tranquillamente seduti ai tavoli fumando, bevendo e scambiando qualche chiacchera. Della musica di ambiente creava atmosfera con suoni lenti e orientali mentre cameriere, rigorosamente donne con abiti eleganti e mai volgari, si occupavano del servizio.
Chiedendo del vostro uomo a uno qualsiasi del personale, vi avrebbero indirizzato verso una sorta di direttore di sala che vi avrebbe indicato a sua volta un coppia di scalinate poste a ciascun estremo della stanza tramite le quali era possibile accedere ad un piano elevato e più appartato. Qui, in una zona sgombra e in penombra ammobiliata da piccoli puffi rossi e poltroncine basse e spaziose, c'era una figura incappucciata che beveva qualcosa in solitudine. La maschera sul suo volto vi avrebbe lasciato pochi dubbi sulla sua identità.
Edited by Ryuk* - 21/9/2016, 13:32. -
Impulse.
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Edited by Impulse - 22/9/2016, 15:13. -
BretonSaga.
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La pericolosità tra le varie zone di Haven lasciava Vanberk sconcertato: dopo aver frequentato le zone più malfamate su ordine della Resistenza si era abituato a percorrere le strade rasente ai muri, due mani sempre pronte a difendersi e, strano ma vero, nascondere il denaro nelle mutande, l'unico punto dove poteva effettivamente accorgersi delle subdole mani dei tagliaborse, sempre pronte ad allegerire chiunque. Nonostante questo aveva perso molti soldi durante il suo soggiorno (rubati o spesi per coprire i costi non indifferenti del vivere quotidiano). Ed ora, spinto dalla necessità di rinpinguare la borsa per pagarsi il viaggio di ritorno fino alla sua isola, aveva deciso di cercare lavoro nelle bacheche: escludendo tutte le richieste di omicidio o rapimento, la scelta ricadeva su un lavoro di pescatore di anguille-drago, nei mari a nord di Haven. "Ah beh... il nome è tutto una promessa. Non c'è nulla di civile per un povero Nord onesto e senza un soldo?". Sconsolato si diresse alla Sirena Rapita, la bettola migliore della zona: piena di tagliagole e ladri, certo, ma all'interno di quel locale si rispettavano delle regole minime di convivenza quindi ci si poteva rilassare senza temere una coltellata tra le costole.
A metà mattinata la stanza era semideserta a parte quattro persone: l'oste e la sua guardia d'ingresso, due orsi infilati a forza nelle pelli di uomini, Vanberk e due avventurieri, facilmente identificabili per l'equipaggiamento e le divise sporche e lacere in vari punti. Al momento del suo ingresso nella stanza i suddetti avventurieri, già ubriachi, stavano discutendo animatamente riguardo un lavoro: dato che i toni si stavano via via scaldando l'oste e la guardia tenevano già in mano delle grosse mazze di legno stagionato, sporche di sangue residuo dei precedenti (e numerosi) piantagrane. Quando i coltelli volarono fuori dai foderi le mazze calarono ripetutamente sui due sventurati ubriachi finchè non caddero esanimi sul pavimento d'assi con un tonfo sonoro: Vanberk non intervenne perchè quelle erano le regole del posto e non aveva intenzione di farsi cacciare dall'unico posto che serviva birra pulita. Ma la sua attenzione venne attirata da un foglio in pergamena, stretto nelle mani di uno degli avventurieri, che sembrava redatto con la pergamena e lo stile delle richieste di lavoro. Si avvicinò con calma ai due avventurieri, percependo lo sguardo dell'oste sulla sua schiena, attento a garantire la sicurezza dei suoi clienti che non avevano ancora saldato il conto: raccolse il foglio dalla mano tremante e lo lesse con attenzione. -Bene bene, sembra che almeno un lavoro quasi rispettabile ci sia ancora da queste parti-. Pagò il boccale e lasciò il locale cercando un passaggio verso Altaria, la gemma di Florentia.
Due lunghi giorni dopo, grazie alla barca dei pescatori di anguille-drago (pagati con le ultime monete d'oro rimaste), sbarcò sulla città di Altaria: la differenza era strabiliante già a livello visivo. Ordine e pulizia regnavano incontrastati e le strade brulicavano di mercanti, guardie e gente da bene, tutti indaffaranti nelle loro faccende anche a quell'ora. La presenza di picchetti imperiali era un deterrente per ladri, tagliaborse e prostitute che magari volevano approffitare delle tenebre incombenti per lavorare, ma la vista dei suoi nemici irritava Vanberk "Sangue ghiacciato per adesso, dobbiamo procurarci del denaro, non causare una rissa". Mentre i marinari della nave consegnavano il prezioso carico di pesce chiese indicazioni per la locanda Barbarossa e in poco tempo raggiunse l'esterno del locale: anche se all'esterno si presentava come una normalissima locanda Vanberk non tardò a scoprire che tipo di sollievo si comprava all'interno delle sue stanze. Appena entrato diverse ragazze, più o meno vestite, gli rivolsero sguardi e paroline d'apprezzamento alle quali lui rispose con un sorriso e un cenno universale della mano, che dimostrava il suo disinteresse per le loro proposte. "Ho a malapena i soldi per una birra, non credo di potermi permettere la compagnia di quelle signorine".
Mentre beveva un boccale di idromele appoggiato all'ampio bancone delle locanda udì delle urla molto acute: una ragazzina molto agitata pretendeva di entrare nel locale, dichiarando di far parte dello spettacolo. Persino la guardia all'ingresso non riuscì a fermarla ed una volta entrata si diresse con rabbia al bancone: richiamò l'attenzione dell'oste e chiese dell' Asso di Picche a gran voce. L'oste disiorentato non comprendeva cosa volesse quella furia in gonnella ma alla fine, dopo ulteriori chiarimenti, l'accompagnò attraverso la stanza, sotto gli sguardi incuriositi dei vari avventori. Una volta tornato al bacone Vanberk gli rivolse la parola "Io invece sto cercando il Jack di Spade. Oppure ho sbagliato carta?". L'oste lo guardò con stupore e sogghignando per la battuta gli indicò con la mano la stessa strada che aveva appena percorso. Vanberk pagò quanto dovuto e lo ringraziò con un cenno del capo e ripercorse la stessa strada della ragazzina. Salite delle scale giunse in un privè con delle comode sedute in velluto rosso e dei divanetti: lì una figura solitaria, con una vistosa amschera sul volto, centellinava da un bicchiere di vetro mentre la ragazzina di prima lo fissava, dando le spalle al Nord. Vanberk raggiunse i due e sprofondò in un divanetto particolarmente largo e comodo e, spezzando il silenzio, si presentò - Vanberk Tyggorsson. E lei dev'essere il Jack di Spade, presumo.-
Edited by BretonSaga - 22/9/2016, 17:37. -
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Era una giornata tranquilla, come tante ad Arcadia. Darina amava quel posto, le trasmetteva una pace come pochi altri luoghi e sopratutto percepiva una specie di vibrazione tutt'intorno a sé: era così pieno di vita, con tutte quelle incredibili specie vegetali e infinite varietà di animali, era impossibile non sentire tutta quella forza. Alcuni giorni prima aveva deciso di andarsene dalla capitale e visitare dei villaggi più vicini al confine, dove era ancora più rada la presenza umana. Fu in uno di questi villaggi che trovò un bando, su una bacheca traballante a cui era chiaro non venisse dedicata troppa attenzione. Il tono del bando suonava piuttosto spazientito, il che incuriosì Darina, inoltre il fatto che dichiarasse (in modo piuttosto colorito) di non avere pregiudizi su chi avrebbe potuto presentarsi le diede un barlume di speranza e di gioia: finalmente qualcuno che dà un lavoro e dichiara apertamente di non interessarsi a cos'hai sotto la cintura. Era una bella sensazione.
Fu così che si mise in viaggio per Haven. Lungo il tragitto chiese qui e là informazioni sul posto e scoprì non avere una bellissima reputazione, e scoprì che nemmeno il mandante era esattamente un angioletto: un pessimo carattere: non un pazzo violento, solo uno che si faceva rispettare usando metodi anche piuttosto drastici. "Diciamo che ha fornito lavoro a più di un becchino."
Arrivò al Barbarossa e stranamente non si sentì osservata: il buttafuori semplicemente sembrò notare che era l'avventuriero davanti a sé era una giovane donna, ma niente di più. In effetti il suo sguardo sembrava un tantino annebbiato e aveva un'espressione un po' sconsolata sul volto. La bottiglia vuota accanto a lui sembrava indicare che avesse appena cercato di annegare nell'alcol qualche brutta esperienza.
Buonasera. salutò Darina oltrepassandolo con un cenno.
Entrò nel locale e non vide niente di sorprendente, a parte il fatto che le simpatiche fanciulle al suo interno era più coperte di quanto lo sarebbero state in altri posti simili. Darina non poteva che apprezzare una cosa del genere. O almeno che ogni tanto mettessero anche qualche bell'uomo allo stesso scopo, no?
Rise fra sé e sé osservando le persone intorno a sé. Sperò di non essere arrivata troppo tardi. Si avvicinò al bancone schivando una cameriera con un numero impressionante di boccali nelle mani e si sporse un po' verso il locandiere.
Buonasera. Sono qui per un bando, sa dove posso trovare il "Jack di Spade"?
Per un attimo si rese conto di quanto suonasse stupido chiedere di una carta al bancone di una locanda, eppure il tono del bando sembrava troppo diretto per essere uno scherzo di pessimo gusto. Per di più mettere un bando in giro costava, chi sarebbe stato tanto sciocco?
Si sbrighi, allora, o le soffieranno il posto gli altri due, disse indicando una delle due scale che portavano al piano superiore. E se non dovesse avere il lavoro, posso offrirgliene uno io, aggiunse serio.
Grazie, lo prendo come un complimento. rispose Darina accennando un sorriso velenoso. Il mondo sapeva essere davvero triste.
Salì le scale velocemente. Non aveva fatto tutta quella strada per restare a mani vuote. Arrivò al piano superiore e rimase triplamente sorpresa: in fondo vide un tizio incappucciato e con una vistosa maschera sul viso, dopodiché vide una ragazzina e infine il fabbro delle isole, Vanberk, con cui aveva già combattuto in un paio di missioni. La cosa che però più la colpì delle tre fu l'uomo con la maschera: dopo quanto successo a Sumadea aveva un certo timore verso i tizi con le maschere. E i draghi.
Non disse nulla, limitandosi ad avvicinarsi: temeva avessero già iniziato a parlare e non voleva rischiare di interrompere il possibile cliente.. -
.CITAZIONEHo impiegato parecchio tempo a fornirvi nel primo post una descrizione di Florentia e di suoi 3 porti principali. Ho specificato anche nella nota a fine post di dover descrivere il viaggio a Florentia. Pensavo fosse chiaro che il Barbarossa fosse una tavera DI FLORENTIA. Haven è ancora mooolto lontana e ovviamente non sarebbe così semplice camminare per le sue strade come voi avete immaginato dato che di per sè Haven è pericolosissima. Quindi tanto per chiarirci, siete tutti e tre al Barbarossa, una taverna che si trova a Florentia. Guardate la mappa di Kalendor per capire bene la differenza.JACK DI SPADE
Quest
L'uomo aveva sollevato leggermente la maschera con una mano in modo da lasciar libera la bocca e portare con l'altra il bicchiere alle labbra, terminando in un ultimo sorso il suo contenuto.
Si passò il dorso della mano, fasciata con una sorta di bendaggio multiplo, sulla bocca quindi poggiò il bicchiere sul tavolino di fronte a sè e rimise a posto la maschera. Si prese il tempo di esaminare la giovane di fronte a sè, la prima vera e propria candidata presentatasi per l'annuncio che egli aveva affisso circa una settimana prima.
Esatto. Cominciò col dire, fissandola dalla penombra dell'angolo in cui era seduto. Nonostante la scarsa illuminazione e l'ombra che avrebbe dovuto esserci dietro quella maschera, le due iridi del tipo mascherato erano ben visibili: di un ocra luminescente, quasi come due flebili ceri in una stanza completamente buia. La loro fluorescenza era mutevole, proprio come il bagliore di braci sul punto di spegnersi.
Non mi aspettavo persone così giovani. Perché non mi dici chi sei e mi racconti qualcosa di te. Sai, prima di assumere qualcuno devo capire se fa al caso mio. La voce dell'uomo era calcatamente roca, forse dovuto a qualche forma di problema alla trachea o forse era un cammuffamento volontario. Il tono era pacato e gentile, mostrandosi paziente e disponibile verso la ragazza.
Di lì a poco sarebbero sopraggiunti anche gli altri. Il Jack guardò prima Vanberk e poi Darina a lungo, soffermandosi parecchio su di loro senza dire nulla inizialmente. Forse perché Miya in quel momento avrebbe risposto alla sua domanda, forse per via dell'aspetto dei due. Fatto sta che quando tutti e tre furono davanti a lui, riprese a dire. Come spiegavo alla vostra giovane collega, sì, sono il mandante dell'annuncio per cui siete qui.
Insomma, immagino che anche tu, la dietro, sei qui per lo stesso motivo degli altri. Si riferiva a Darina che era rimasta in disparte, invitandola con un cenno delle dita a farsi a avanti. Come numero dovremmo esserci, ma ho bisogno che mi dite qualcosa in più di voi, della vostra occupazione e delle vostre capacità. Ve lo dico subito, non sono in cerca di professionisti costosi ma di mercenari svegli per accompagnarmi in un viaggio pericoloso.
Niente di losco, ma potete ben capire la mia preoccupazione nel dovermi recare ad Haven senza supporto. Ho pagato una nave e la sua ciurma per portarmi fino a lì, ma dei semplici marinai non sono adatti a scortarmi per le strade della città. Il motivo del viaggio è semplice: ho un aggancio a Yorke, un affare da concludere e, a causa di certi suoi problemi con l'impero, l'incontro deve per forza tenersi dalle sue parti. La spiegazione era schietta e concisa, il modo in cui parlava faceva capire che non si faceva troppi problemi a rivelarvi quelle informazioni, apparentemente confidenziali. Il motivo della sua sicurezza è tutto vostro da immaginare.
Quindi, mi serve gente sveglia, con la testa sulle spalle e con gli occhi aperti. Doti di combattimento sono apprezzate, ma non è per questo che vi pago. Innanzi tutto, se conoscete Haven o ci siete già stati, grosso punto a vostro favore. E sollevò un pollice con un gesto abbastanza composto. Secondo, l'esperienza in questi casi è tutto. E a questo punto, ora che avete un quadro completo, sapete già da voi se siete adatti a questo lavoro. Allargò le braccia e fece spallucce, portandosi indietro col busto per poggiarsi sullo schienale del divanetto su cui era seduto, accavallando una gamba.
Pensate bene alla risposta che volete darmi, sapendo che non mi incazzerò se qualcuno di voi decide di tirarsi indietro. La sincerità è la dote che più apprezzo. Fece una pausa e per un paio di secondi le braci sparirono dai vuoti neri sulla maschera. Ma se per causa di uno di voi dovesse andare tutto all'aria...
Riapparvero i fari, per qualche motivo più luminosi che mai. Beh, meglio pensarci bene prima, no?
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Impulse.
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BretonSaga.
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Si, il misterioso uomo bendato era il loro mandante. Mentre sprofondava di peso nel divanetto si rese conto di aver interrotto la conversazione tra il Jack di spade e la ragazzina petulante - Scusate - mormorò imbarazzato - ma il viaggio per arrivare fin qui è stato molto faticoso ed incerto. Spero di non aver interrotto nulla di importante... - Guardò la ragazza, che lo fissava come se non avesse mai visto un Nord in vita sua, ed accennò un gesto di scusa nei suoi confronti: in tutta risposta la giovane sbuffò pesantemente. "Ottimo! A quanto pare mi sono già alienato le simpatia di ms. Uragano" ma le sorrise, sforzandosi di mantenere un atteggiamento civile di fronte al committente. Jack (per comodità l'avrebbe chiamato così d'ora in poi) lo squadrò per bene per poi gettare lo sguardo alle sue spalle, sporgendosi dalla sua posizione per superare la massa del guerriero. Vanberk voltò il capo e vide Darina, la sua giovane amica Shal'ariana: le sorrise, contento di avere una persona con cui aveva già combattuto in squadra, e si voltò di nuovo verso Jack che intanto aveva deciso di riprendere il filo del discorso - Come spiegavo alla vostra giovane collega, sì, sono il mandante dell'annuncio per cui siete qui.Insomma, immagino che anche tu, la dietro, sei qui per lo stesso motivo degli altri.- Disse rivolto a Darina, rimasta in disparte, invitandola con un cenno delle dita a farsi a avanti. - Come numero dovremmo esserci, ma ho bisogno che mi dite qualcosa in più di voi, della vostra occupazione e delle vostre capacità. Ve lo dico subito, non sono in cerca di professionisti costosi ma di mercenari svegli per accompagnarmi in un viaggio pericoloso. Iniziò dunque ad esporre la sua richieste nel dettaglio - Niente di losco, ma potete ben capire la mia preoccupazione nel dovermi recare ad Haven senza supporto. Ho pagato una nave e la sua ciurma per portarmi fino a lì, ma dei semplici marinai non sono adatti a scortarmi per le strade della città. Il motivo del viaggio è semplice: ho un aggancio a Yorke, un affare da concludere e, a causa di certi suoi problemi con l'impero, l'incontro deve per forza tenersi dalle sue parti.-
La parte del "certi suoi problemi con l'Impero" risuonò nelle orecchie del fabbro forte come il rombo di una valanga. Quel lavoro poteva trasformarsi in un vero disastro se l'Impero era coinvolto: mentre Jack continuava e chiedeva delle motivazioni per cui assumere proprio loro tre, Vanberk iniziò a riflettere con calma. Osservò la prima arrivata, Miya, concludere la sua presentazione con un Per me non c'è problema. con la stessa sicurezza di un generale pronto a dare battaglia. Ad Haven c'era appena stato e sapeva, più o meno, come muoversi e tenersi al sicuro nelle sue strade; la paga era buona e il lavoro, almeno in apparenza, non puzzava troppo di fregatura. Ma la menzione all'Impero lo tratteneva dall'accettare a cuor leggero, come Miya stava facendo. Ma alla fine decise di andare: i soldi gli servivano e poteva ottenere informazioni preziose su questo affare, qualunque esso fosse, e su questo contatto indigesto all'Impero. Ficcare il naso non era una sua abitudine ma quando si lavora segretamente per muovere guerra allo stato più forte del mondo non ci si può far fermare dall'etica personale.
Lasciò trascorrere alcuni secondi per poi schiarirsi la gola e presentarsi a sua volta - Il mio nome è già stao detto quindi ora vi dirò chi sono. Sono nato a Benthus 29 anni fa e sin da giovane ho lavorato negli altoforni e nelle fucine come apprendista armaiolo. Contemporaneamente, come da tradizione tra noi Nord, ho imparato a combattere ed una volta pronto, ho lasciato la mia casa imbracciando le armi da me stesso forgiate: mi reputo un buon combattente sia di uomini che di creature selvagge e per quando possa servire sono già stato ad Haven, per affari personali. Non sono un eroe dalla corazza lucida ma se dovessero insorgere degli imprevisti di qualsiasi natura io e la mia arma siamo pronti ad affrontarli: non ti abbandonerò nel momento del bisogno, lo giuro sul nome di mio padre. - Mentì sapendo di farlo. Non intendeva svelare il suo vero luogo di nascita o il fatto che risiedesse nella roccaforte dei rivoltosi Nord: non sapeva nulla di Jack nè della ragazzina e comunque si trovava in un territorio affiliato all'Impero. Era meglio che il nome "Vaygrjord" restasse silente, fintanto che non avesse conosciuto meglio i suoi colleghi.
Ripiombò nel divanetto, appoggiando al bracciolo la sua azza per far ben comprendere cosa poteva offrire a quella missione.
Edited by BretonSaga - 28/9/2016, 15:33. -
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Dal denso silenzio che cadde all'improvviso la Shalariana dedusse di essere arrivata nel mezzo di una conversazione e rimase in silenzio.
Proprio allora il "Jack di Spade" parlò: Come spiegavo alla vostra giovane collega, sì, sono il mandante dell'annuncio per cui siete qui. Insomma, immagino che anche tu, la dietro, sei qui per lo stesso motivo degli altri. aggiunse poi facendole cenno.
Darina si fece avanti accennando a sua volta un sorriso a Vanberk quando questi si voltò e lei lo riconobbe. Su due colleghi uno lo conosceva, era più di quanto si sarebbe aspettata. Anche se, dallo sbuffo della ragazzetta che li precedeva, lei non sembrava altrettanto entusiasta. Lì per lì la donna non capì se era lì per il bando o se accompagnava l'uomo mascherato. Un'occhiata al suo abbigliamento le fece intendere che a quanto pare era lì per il suo stesso motivo.
Attese quindi che il fabbro rispondesse alla richiesta del committente di presentarsi e dire qualcosa di sé, e cercò di formulare nella sua mente la propria risposta.
Io sono Darina da Temora. So combattere e ho già affrontato diverse missioni rischiose. Normalmente accompagno le carovane, ma ultimamente ho cercato lavori più remunerativi e brevi. Mi sposto per lo più fra Arcadia e Shala'ira. Non sono mai stata ad Haven, ad ogni modo. Quanto all'Impero, ognuno ha i suoi problemi e non spetta a me giudicare. Vorrei solo chiedere quanto effettivamente siano gravi questi malintesi, per sapere cosa aspettarci.
Concluse facendo trapelare il proprio senso pratico: non intendeva andare a farsi ammazzare portando un tizio con un bersaglio sulla testa come un faro nella notte. Già il suo aspetto eccentrico non era d'aiuto.
Edited by Kinamy - 28/9/2016, 20:05. -
.CITAZIONELe sue parole furono interrotte dall'entrata in scena di due nuovi avventurieri giunti lì per il suo stesso motivo. Una era una ragazza piuttosto atletica ma che sembrava tentare senza successo di nascondere la sua palese timidezza, l'altro un uomo barbuto alla cui sola vista Miya inorridì.
Estratto dal post di Impulse. E' chiaro quindi che nè Vanberk nè Darina hanno sentito il discorso di Miya. Editate di conseguenza per favore poi si va avanti.. -
.JACK DI SPADE
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Una maschera è comoda per svariati motivi. Uno fra tutti, quello di poter mascherare qualsiasi tipo di reazione ed emozione.
Il Jack vi ascoltò tutti in rigoroso silenzio, le braci dei suoi occhi che incombevano su voi tutti nella penombra di quella sorta di privè. Quando tutti ebbero finito di parlare, il tizio mascherato si prese qualche secondo per soppesare le informazioni che gli avevate dato, indugiando con lo sguardo soprattutto su Miya. Insistette al punto da risultare imbarazzante, fino a quando ruppe il silenzio, alzandosi in piedi.
Direi che potete andare bene. Sì, inizialmente ignorò le domande che gli erano state poste. La paga è fissata a 800 monete d'oro, il viaggio, il cibo e alloggio sono a mio carico. Qualsiasi altro imprevisto di tipo economico o danno alla vostra... salute sarà vostra responsabilità, mi sembra chiaro. In fondo, è ad Haven che andiamo, non certo in una biblioteca neagorese.
Guardò poi Darina poi, che gli aveva fatto una domanda preliminare. Dolcezza, chiunque può inimicarsi l'impero per un motivo o per un altro. Qualche truffa qua e la. Contrabbando di pelli animali. Dare del maiale ad un alto generale. Diciamo che se lo beccassero, dovrebbe farsi qualche annetto in prigione, ma nulla di che sia chiaro. Non è certo un nemico di stato, se è questo quel che ti preoccupa.
La risposta fu bonaria e vaga, ma per il momento ve la sareste dovuta far bastare. Allora, ho bisogno di una risposta precisa. La nave salpa stanotte stessa, o siete dentro o tanti saluti. Disse infine netto, incrociando le braccia e fissandovi in attesa di una decisione.
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BretonSaga.
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Una volta che tutti e tre gli avventurieri ebbero concluso la propria presentazione la stanzetta ricadde nel silenzio. Tutti gli sguardi erano concentrati sulla misteriosa figuria di Jack, che stava prendendo tempo per valutarti in base alle loro stesse parole: fissò a lungo la prima arrivata, in modo quasi inquietante, per poi alzarsi e rivolgersi a loro con parole chiare - Direi che potete andare bene. La paga è fissata a 800 monete d'oro, il viaggio, il cibo e alloggio sono a mio carico. Qualsiasi altro imprevisto di tipo economico o danno alla vostra... salute sarà vostra responsabilità, mi sembra chiaro. In fondo, è ad Haven che andiamo, non certo in una biblioteca neagorese. - Poi rispose direttamente ad una domanda posta da Darina - Dolcezza, chiunque può inimicarsi l'impero per un motivo o per un altro. Qualche truffa qua e la. Contrabbando di pelli animali. Dare del maiale ad un alto generale. Diciamo che se lo beccassero, dovrebbe farsi qualche annetto in prigione, ma nulla di che sia chiaro. Non è certo un nemico di stato, se è questo quel che ti preoccupa. - Vanberk non si fidava: quelle parole sembravano dette apposta sminuire il pericolo della missione enon avrebbe abbassato la guardia, anzi. Ma non era il caso di tormentare Jack con ulteriori domande: evidentemente voleva mantenere la sua riservatezza.
Infine, incrociando le braccia, pose l'ultima domanda - Allora, ho bisogno di una risposta precisa. La nave salpa stanotte stessa, o siete dentro o tanti saluti. - Vanberk si rialzò con calma dal comodo divanetto e fissando con sicurezza la maschera di Jack disse - Io sono pronto. Ma se dobbiamo ripartire stasera vado a cercare una vasca di acqua calda per levarmi quanta più sporcizia possibile di dosso. A più tardi... capo. -. -
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L'uomo mascherato non disse nulla per un lungo, lunghissimo momento, soffermando il proprio sguardo sulla ragazzina. Dopodiché sembrò rianimarsi e si alzò.
Direi che potete andare bene. La paga è fissata a 800 monete d'oro, il viaggio, il cibo e alloggio sono a mio carico. Qualsiasi altro imprevisto di tipo economico o danno alla vostra... salute sarà vostra responsabilità, mi sembra chiaro. In fondo, è ad Haven che andiamo, non certo in una biblioteca neagorese.
Dopodiché si rivolse a lei: Dolcezza, chiunque può inimicarsi l'impero, per un motivo o per un altro. Qualche truffa qua e là. Contrabbando di pelli animali. Dare del maiale ad un alto generale. Diciamo che, se lo beccassero, dovrebbe farsi qualche annetto in prigione, ma nulla di che, sia chiaro. Non è certo un nemico di stato, se è questo quel che ti preoccupa.
La Shalariana non nascose nel proprio sguardo ciò che pensava. Se apprezzava la sincerità, allora gliel'avrebbe letta tutta in faccia: non le piacque il modo in cui guardò la ragazzina, né come l'aveva chiamata. Ancora meno le piacque come ribadisse i modi in cui inimicarsi l'impero, dopo che lei stessa aveva detto di non esserne interessata. Suonava troppo come una vaghissima rassicurazione per spegnere eventuali domande. Soprattutto trovava insensato che quella giovinetta li accompagnasse in un posto così pericoloso e che a lui la cosa stesse bene (chi vorrebbe una ragazzetta come guardia del corpo?). Suo malgrado avrebbe dovuto tenere d'occhio anche lei. Quanto a Vanberk, grazie al cielo era abbastanza assennato da tenerli d'occhio tutti e anche se stesso.
Allora, ho bisogno di una risposta precisa. La nave salpa stanotte stessa, o siete dentro o tanti saluti. concluse infine il mandante, incrociando le braccia al petto.
Io sono pronto. Ma se dobbiamo ripartire stasera vado a cercare una vasca di acqua calda per levarmi quanta più sporcizia possibile di dosso. A più tardi... capo.
Darina non distolse lo sguardo dall'uomo mascherato. Per un attimo si chiese se non fosse invece una donna. Solo perché io mi sono finta un uomo non vuol dire che sia pieno di donne sotto mentite spoglie, dai! Tuttavia, se davvero era un uomo, ancora la allarmava lo sguardo con cui aveva studiato Miya. Quando avrebbe imparato a farsi gli affari propri e non preoccuparsi per gli altri?
Accetto, e spero di poter già scroccare un pasto...disse facendo un cenno a Vanberk ...oltre ad un bagno a mia volta.. -
.JACK DI SPADE
Quest
Il Jack annuì da dietro la maschera.
Molto bene, siete liberi di andare allora. Vi aspetto a mezzanotte precisa al molo, sarò già a bordo della nostra nave. L'uomo quindi si incamminò verso le scale, evidenziando quindi che l'incontro era finito. Un pò prima di intraprendere la scalinata e mischiarsi agli altri avventori avrebbe detto. Il nome della nave è Ambrosia, un brigantino nero e oro ormeggiato nell'ala est del molo. Non tardate.
Continuò ad allontanarsi poi, dirigendosi verso il bancone principale e sparendo dietro a questo mentre sembrava intenzionato a conversare con qualcuno del personale.
L'Ambrosia era la più grande delle tre nave ormeggiate nel luogo indicato dal Jack di Spade. In quella zona del porto c'era solo qualche hangar in legno dove venivano tirate a secco e riparate alcune navi, a quell'ora si aggiravano un pugno di persone che si attardavano per affari personali nelle officine o pulivano reti e altra attrezzatura per il giorno seguente. Nessuno avrebbe fatto molto caso a voi, dato che l'equipaggio dell'Ambrosia invece era più che attivo e diversi marinai armeggiavano funi e altri beni necessari intorno alla nave, ultimando i preparativi per la partenza.
Una passerella larga fatta con tre robuste assi di legno legate ad arte assieme vi avrebbe permesso l'accesso a bordo. Qualche marinaio si sarebbe soffermato a guardare le vostre facce nuove, ma nessuno vi avrebbe chiesto alcunchè.
Sul cassero, la sovrastruttura rialzata rispetto al ponte della nave dotata di parapetto e dove spesso era alloggiato il timone, il Jack seguiva i movimenti dei marinai e aveva anticipato il vostro arrivo. Nonostante il buio e il luogo appartato, la maschera chiara era ancora fissa sul volto e sembrava non intenzionato a liberarsene per nessuna ragione al mondo.
Vi avrebbe accolto con parole sommarie, qualunque fosse stato l'ordine del vostro arrivo, e vi avrebbe indicato una porta alla base del cassero che conduceva sotto coperta, descrivendovi un corridoio che si sarebbe aperto alla vostra sinistra. La vostra stanza era unica, tutti e tre avreste alloggiato in un unico ambiente dotato di tre letti, composti materassi sformati composti da un grande lenzuolo avvolto attorno ad un ammasso di cuscini. Morbido era morbido, sebbene sarebbe stata dubbio il beneficio che avrebbe potuto dare alle vostre schiene. La stanza era circa 8x5 metri, nemmeno pochissimo anche essendo voi in tre persone. Il luogo era asciutto sebbene si potesse avvertire aria viziata intrisa dell'odore di legno bagnato, whisky raffermo e tabacco.
Avrebbe invitato tutti voi a prendere posto nella stanza e cominciare ad ambientarsi. Sareste salpati in meno di un ora, il tempo necessario ai marinai di ultimare i preparativi.
Solo a Miya invece, il Jack avrebbe chiesto di raggiungerlo nel suo alloggio, un altra porta sotto il cassero che dava a una stanza di tutto rispetto adeguata ad un vero capitano. Il capitano della nave, che voi non avevate ancora conosciuto, invero aveva ceduto la sua stanza al Jack e nei momenti prima della partenza non si sarebbe fatto vivo intento a seguire le operazione pre partenza.
L'invito rivolto alla ragazza era a sistemarsi e mettersi comoda, attendere che fossero partiti da tempo sufficiente a rendere indistinguibile la costa all'orizzonte e quindi raggiungerlo nel suo alloggio. Altro non avrebbe detto alla giovane e anche Darina e Vanberk avrebbero udito tale invito.
Una volta in viaggio, l'equipaggio avrebbe popolato scarsamente il ponte con mansioni di routine, mentre la maggior parte dei marinai si sarebbe ritirata sotto coperta, lasciando il posto a chi era di turno quella notte. Il mare era piatto e il cielo terso, mostrando un quarto di luna molto luminoso. La traversata era cominciata tranquilla ma presto sarebbe giunto per Miya il momento dell'appuntamento.
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Impulse.
User deleted
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Il quadretto si sciolse e Darina corse a farsi il meritato bagno prima di affondare in un sonno profondo e ristoratore, dopo tanta strada.
Quasi tutta la notte sognò i viaggi in nave con suo padre e i suoi fratelli e quando si svegliò le sembrò fossero passati solo pochi istanti dall'ultimo, anziché anni. Quando raggiunsero la nave della loro missione, la giovane shalariana sentì una sensazione nuova nel suo petto: aveva l'impressione di rivivere un momento del proprio passato, come se avesse fatto un lunghissimo salto indietro nel tempo, ma con il corpo e la mente del presente, e le sue esperienze di quegli anni che l'alleggerivano da un lato e la schiacciavano un po' dall'altro. In quel momento aveva abiti diversi, un nome diverso e si sentiva diversa. Sentiva le cicatrici invisibili dell'esperienza, quelle lievi e quelle profonde, che a volte bruciavano ancora: l'amore perduto, ad Alkarna; la morte di un compagno di viaggio, a Sumadea.
"Jack" indicò loro la via per arrivare all'alloggio, dopodiché chiese alla ragazzina di raggiungerlo una volta messa a proprio agio.
Darina rabbrividì a quello strano invito. Si sfiorò la fronte e per un attimo guardò il porto, per poi seguire gli altri sottocoperta. Chissà quanto quei segni sull'anima si sarebbero mostrati come rughe sul suo volto. Quando l'avrebbero marchiata negli occhi spenti e il cinismo, come accadeva a tanti viaggiatori.
Quando con i due colleghi raggiunse la stanza che era stata "preparata" per loro non si stupì, anzi, tutto sommato era più pulita di come si sarebbe aspettata.
Mettiamo le cose in chiaro, signorino, se TU dormi IO sono sveglia, se IO dormo tu sei fuori la porta a fare amicizia con gli altri tuoi amici marinai.
Darina si trattenne dal dirle che se avesse preso più sberle in bocca da (poco più) piccola non si sarebbe permessa di parlare in quella maniera, anche se le costò molta fatica: quell'esserino non aveva idea di chi aveva di fronte, ma non spettava a lei rimetterla al suo posto. Eppure la sorpresa non finì lì.
Anzi, visto che siamo due giovani ragazze, perché non ci lasci la stanza in modo da avere la nostra privacy? Sarebbe un bel gesto no? Sono sicura che converrai con me che un gentiluomo lo farebbe senz'altro.
Privacy? Darina fissò confusa la ragazzina. Non sapeva cosa fosse, ma se avesse dovuto scegliere se averla con lei o con Vanberk...beh, la scelta era facile. Fosse stato per lei, quella bimba non sarebbe nemmeno stata su quella nave.
Per concludere in bellezza, la ragazzetta si scelse un letto e ci tenne ad annunciarlo in modo inequivocabile.
Darina dovette far appello a tutta la propria pazienza per non aprire bocca: si sa, quando i bambini fanno troppo i protagonisti bisogna ignorarli.
Cercò con tutta se stessa di dimenticare anche le parole del loro nuovo capo, ma continuavano a frullarle nella testa e non si sarebbe sentita a posto con la coscienza se avesse lasciato quella peste andare da sola nella stanza di uno sconosciuto mascherato dalla pessima reputazione.
Decise che avrebbe raggiunto l'alloggio di "Jack" e sarebbe rimasta fuori, pronta casomai se ne presentasse la necessità e così fece, cercando di non dare nell'occhio.
Raggiunse il primo marinaio che trovò e chiese dove si trovasse l'alloggio del "Jack". Se necessario sarebbe ricorsa ad un sorriso e ad una verosimilissima storiella: Sai, la mia giovane collega a volte parla troppo, vorrei scoprire sul momento se sbraiterà qualcosa che ci farà licenziare in tronco tutti e tre.
Fu così che si appostò fuori dalla porta non appena Miya entrò nella stanza.
Se la sento urlare, o qualcosa rompersi, sarò dentro in un secondo. pensò mentre le dita tamburellavano vicino alle impugnature delle sue lame..