[QUEST] Jack di Spade

BretonSaga - Kinamy - Impulse

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  1. Kinamy
     
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    GRAMMAR NAZI

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    Era una giornata tranquilla, come tante ad Arcadia. Darina amava quel posto, le trasmetteva una pace come pochi altri luoghi e sopratutto percepiva una specie di vibrazione tutt'intorno a sé: era così pieno di vita, con tutte quelle incredibili specie vegetali e infinite varietà di animali, era impossibile non sentire tutta quella forza. Alcuni giorni prima aveva deciso di andarsene dalla capitale e visitare dei villaggi più vicini al confine, dove era ancora più rada la presenza umana. Fu in uno di questi villaggi che trovò un bando, su una bacheca traballante a cui era chiaro non venisse dedicata troppa attenzione. Il tono del bando suonava piuttosto spazientito, il che incuriosì Darina, inoltre il fatto che dichiarasse (in modo piuttosto colorito) di non avere pregiudizi su chi avrebbe potuto presentarsi le diede un barlume di speranza e di gioia: finalmente qualcuno che dà un lavoro e dichiara apertamente di non interessarsi a cos'hai sotto la cintura. Era una bella sensazione.
    Fu così che si mise in viaggio per Haven. Lungo il tragitto chiese qui e là informazioni sul posto e scoprì non avere una bellissima reputazione, e scoprì che nemmeno il mandante era esattamente un angioletto: un pessimo carattere: non un pazzo violento, solo uno che si faceva rispettare usando metodi anche piuttosto drastici. "Diciamo che ha fornito lavoro a più di un becchino."
    Arrivò al Barbarossa e stranamente non si sentì osservata: il buttafuori semplicemente sembrò notare che era l'avventuriero davanti a sé era una giovane donna, ma niente di più. In effetti il suo sguardo sembrava un tantino annebbiato e aveva un'espressione un po' sconsolata sul volto. La bottiglia vuota accanto a lui sembrava indicare che avesse appena cercato di annegare nell'alcol qualche brutta esperienza.
    Buonasera. salutò Darina oltrepassandolo con un cenno.
    Entrò nel locale e non vide niente di sorprendente, a parte il fatto che le simpatiche fanciulle al suo interno era più coperte di quanto lo sarebbero state in altri posti simili. Darina non poteva che apprezzare una cosa del genere. O almeno che ogni tanto mettessero anche qualche bell'uomo allo stesso scopo, no?
    Rise fra sé e sé osservando le persone intorno a sé. Sperò di non essere arrivata troppo tardi. Si avvicinò al bancone schivando una cameriera con un numero impressionante di boccali nelle mani e si sporse un po' verso il locandiere.
    Buonasera. Sono qui per un bando, sa dove posso trovare il "Jack di Spade"?
    Per un attimo si rese conto di quanto suonasse stupido chiedere di una carta al bancone di una locanda, eppure il tono del bando sembrava troppo diretto per essere uno scherzo di pessimo gusto. Per di più mettere un bando in giro costava, chi sarebbe stato tanto sciocco?
    Si sbrighi, allora, o le soffieranno il posto gli altri due, disse indicando una delle due scale che portavano al piano superiore. E se non dovesse avere il lavoro, posso offrirgliene uno io, aggiunse serio.
    Grazie, lo prendo come un complimento. rispose Darina accennando un sorriso velenoso. Il mondo sapeva essere davvero triste.
    Salì le scale velocemente. Non aveva fatto tutta quella strada per restare a mani vuote. Arrivò al piano superiore e rimase triplamente sorpresa: in fondo vide un tizio incappucciato e con una vistosa maschera sul viso, dopodiché vide una ragazzina e infine il fabbro delle isole, Vanberk, con cui aveva già combattuto in un paio di missioni. La cosa che però più la colpì delle tre fu l'uomo con la maschera: dopo quanto successo a Sumadea aveva un certo timore verso i tizi con le maschere. E i draghi.
    Non disse nulla, limitandosi ad avvicinarsi: temeva avessero già iniziato a parlare e non voleva rischiare di interrompere il possibile cliente.
     
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