[QUEST] Jack di Spade

BretonSaga - Kinamy - Impulse

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    Si, il misterioso uomo bendato era il loro mandante. Mentre sprofondava di peso nel divanetto si rese conto di aver interrotto la conversazione tra il Jack di spade e la ragazzina petulante - Scusate - mormorò imbarazzato - ma il viaggio per arrivare fin qui è stato molto faticoso ed incerto. Spero di non aver interrotto nulla di importante... - Guardò la ragazza, che lo fissava come se non avesse mai visto un Nord in vita sua, ed accennò un gesto di scusa nei suoi confronti: in tutta risposta la giovane sbuffò pesantemente. "Ottimo! A quanto pare mi sono già alienato le simpatia di ms. Uragano" ma le sorrise, sforzandosi di mantenere un atteggiamento civile di fronte al committente. Jack (per comodità l'avrebbe chiamato così d'ora in poi) lo squadrò per bene per poi gettare lo sguardo alle sue spalle, sporgendosi dalla sua posizione per superare la massa del guerriero. Vanberk voltò il capo e vide Darina, la sua giovane amica Shal'ariana: le sorrise, contento di avere una persona con cui aveva già combattuto in squadra, e si voltò di nuovo verso Jack che intanto aveva deciso di riprendere il filo del discorso - Come spiegavo alla vostra giovane collega, sì, sono il mandante dell'annuncio per cui siete qui.Insomma, immagino che anche tu, la dietro, sei qui per lo stesso motivo degli altri.- Disse rivolto a Darina, rimasta in disparte, invitandola con un cenno delle dita a farsi a avanti. - Come numero dovremmo esserci, ma ho bisogno che mi dite qualcosa in più di voi, della vostra occupazione e delle vostre capacità. Ve lo dico subito, non sono in cerca di professionisti costosi ma di mercenari svegli per accompagnarmi in un viaggio pericoloso. Iniziò dunque ad esporre la sua richieste nel dettaglio - Niente di losco, ma potete ben capire la mia preoccupazione nel dovermi recare ad Haven senza supporto. Ho pagato una nave e la sua ciurma per portarmi fino a lì, ma dei semplici marinai non sono adatti a scortarmi per le strade della città. Il motivo del viaggio è semplice: ho un aggancio a Yorke, un affare da concludere e, a causa di certi suoi problemi con l'impero, l'incontro deve per forza tenersi dalle sue parti.-

    La parte del "certi suoi problemi con l'Impero" risuonò nelle orecchie del fabbro forte come il rombo di una valanga. Quel lavoro poteva trasformarsi in un vero disastro se l'Impero era coinvolto: mentre Jack continuava e chiedeva delle motivazioni per cui assumere proprio loro tre, Vanberk iniziò a riflettere con calma. Osservò la prima arrivata, Miya, concludere la sua presentazione con un Per me non c'è problema. con la stessa sicurezza di un generale pronto a dare battaglia. Ad Haven c'era appena stato e sapeva, più o meno, come muoversi e tenersi al sicuro nelle sue strade; la paga era buona e il lavoro, almeno in apparenza, non puzzava troppo di fregatura. Ma la menzione all'Impero lo tratteneva dall'accettare a cuor leggero, come Miya stava facendo. Ma alla fine decise di andare: i soldi gli servivano e poteva ottenere informazioni preziose su questo affare, qualunque esso fosse, e su questo contatto indigesto all'Impero. Ficcare il naso non era una sua abitudine ma quando si lavora segretamente per muovere guerra allo stato più forte del mondo non ci si può far fermare dall'etica personale.

    Lasciò trascorrere alcuni secondi per poi schiarirsi la gola e presentarsi a sua volta - Il mio nome è già stao detto quindi ora vi dirò chi sono. Sono nato a Benthus 29 anni fa e sin da giovane ho lavorato negli altoforni e nelle fucine come apprendista armaiolo. Contemporaneamente, come da tradizione tra noi Nord, ho imparato a combattere ed una volta pronto, ho lasciato la mia casa imbracciando le armi da me stesso forgiate: mi reputo un buon combattente sia di uomini che di creature selvagge e per quando possa servire sono già stato ad Haven, per affari personali. Non sono un eroe dalla corazza lucida ma se dovessero insorgere degli imprevisti di qualsiasi natura io e la mia arma siamo pronti ad affrontarli: non ti abbandonerò nel momento del bisogno, lo giuro sul nome di mio padre. - Mentì sapendo di farlo. Non intendeva svelare il suo vero luogo di nascita o il fatto che risiedesse nella roccaforte dei rivoltosi Nord: non sapeva nulla di Jack nè della ragazzina e comunque si trovava in un territorio affiliato all'Impero. Era meglio che il nome "Vaygrjord" restasse silente, fintanto che non avesse conosciuto meglio i suoi colleghi.

    Ripiombò nel divanetto, appoggiando al bracciolo la sua azza per far ben comprendere cosa poteva offrire a quella missione.

    Edited by BretonSaga - 28/9/2016, 15:33
     
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