[HUNT] Signora della Terra

Anche Mykko tirò un sospiro di sollievo dietro la maschera mentre osservava i suoi colleghi interrompere gli attacchi e la morsicatrice continuare ad avanzare gradualmente, con la chiara intenzione di sgomberare. L'ultimo ululato certo lo fece rabbrividire, provocando l'irrigidimento di tutto il corpo e un attesa snervante col fiato sospeso, ma il successivo definitivo allontamento non solo di quell'esemplare, ma di tutti gli altri, risultarono da sollievo insperato.

Espirò profondamente, facendo cedere le gambe e abbandonasi a terra, le ginocchie affondate nella bollente sabbia e il busto chinato in avanti, sorretto dalle braccia. Era esausto, non avrebbe potuto richiamare una solo goccia in più di chakra e, il fiato mozzo e l'arsura del deserto non lo stavano aiutando di certo. Quando avrebbe recuperato un minimo di forze, avrebbe utilizzato l'acqua per rinfrescare il corpo e lenire la spossatezza, ma adesso doveva stringere i denti mentre il gruppo si preparava al faticoso viaggio di ritorno alla carovana. Se non altro, la sensazione di aver compiuto un buon lavoro e il pensiero alla ricca ricompensa in denaro erano più che sufficienti ad addolcire quella pillola e dargli la forza necessaria a resistere fino a quando non avrebbe potuto distendersi nella propria tenda.

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Al banchetto aveva mantenuto il solito atteggiamento guardingo e anonimo, se non rispondere ai ringraziamenti e alle riverenze delle persone con un cenno impacciato del capo e di una mano. Come al solito, tentò di arraffare qualcosa di pratico e poco vistoso riponendolo nella borsa e nelle vesti per non essere costretto a togliere la maschera davanti agli altri per mangiare. Sapeva di risultare strano ad occhi esterni e infatti qualcheduno, nonostante il servizio reso, lo fissava defilato domandandosi che razza di persona si nascondesse dietro tutti quegli stracci.

Nessuno però fu tanto ardito da domandargli alcunché e Mykko ne rimase soddisfatto, credendo davvero di poter concludere quella parentesi senza che nessuno lo mettesse in difficoltà in qualche modo a causa della sua identità nascosta. Nessuno, certo, fino a quando Shervarash l'arciere non decise di svelare in maniera diretta la propria curiosità.

Certo era stato gentile e garbato, i complimenti poi gli avevano fatto tantissimo piacere, ma non poteva permettersi di abbassare la guardia con nessuno. Rivelare di essere un minorenne poteva indispettire non poco anche il suo mandante e lui non voleva rogne, in nessun senso.

Continuò a guardare altrove, dedicando a Shervarash qualche sguardo di tanto in tanto senza riuscire a nascondere un certo disagio. Cercò di pensare velocemente ad un nome o a una versione da dare circa la propria provenienza, ne aveva preparato diversi anche abbastanza convincenti, ma la domanda giunse inaspettata e ora tutte le risposte che aveva precedentemente preparato si mischiavano tra di loro nella sua mente creando solo molta confusione.

Io... Cominciò a dire dopo aver fatto passare un pò di tempo ancora in cerca della versione da dare. Non sono di queste parti... Sono arrivato a Kalendor da poco attraverso le montagne dell'Ovest e ho risposto a questo bando per semplice questione di soldi. Il tipo pagava bene e mi era sembrato affidabile, fortuna che quei cosi non sembrano molto gregari o saremmo finiti schiacciati da una mandria di montagne con il becco.

Si riferì al muso appuntino delle morsicatrici, simile appunto al becco di una tartaruga. Si rese conto di non aver risposto alla domanda diretta circa la sua identità, ma confidò nel buon senso dell'arciere e lasciò irrisolto quel quesito. Poco dopo, fortunatamente Shervarash annunciò il suo ritiro nella propria tenda e Mykko tirò definitivamente un sorpiro sollevato, cercando un angolo ancor meno a vista in mezzo al grosso tendone, cercando il momento giusto per sgusciare via senza esser visto, raggiungere il proprio alloggio e farsi uno spuntino prima di coricarsi.