Il Deserto di Shal'aira è un luogo che non perdona gli incauti. Per i nativi, ma ancor più per gli stranieri. Non di rado qualche folle forestiero cercava di avventurarsi tra le infinite dune senza una guida, o peggio assieme a qualche gruppo di briganti che avevano l'unica intenzione di rapinarlo e abbandonarlo. Forse anche a voi avventurieri sarebbe potuta toccare la stessa sorte, ma vi sarebbe bastato nominare il Capocarovana Barai o citare la caccia alle Morsicatrici e nessuno avrebbe cercato di ingannarvi o derubarvi. Magari qualcuno delle città costiere avrebbe potuto considerare la faccenda di queste creature e la necessità di chiamare dei cacciatori da altre regioni come un pretesto per ingrossare gli affari della carovana, ma avreste comunque potuto percepire il massimo rispetto da parte di chiunque verso Kal'em Barai. Dopotutto la sua carovana era una delle poche in grado di coprire rotte complesse da Alkarna a Tha'lak, o addirittura partendo da Temora o Dalereuth. Il suo gruppo di nomadi del deserto contava parecchie centinaia di persone che lavoravano in comune accordo. Ogniuno di loro era un tassello importantissimo, senza il quale non sarebbe stato possibile diventare quello che era oggi la carovana. Forse vi sarebbe sorto il dubbio allora. Se davvero Kal'em aveva al suo servizio così tante persone, come mai non era riuscito a ricacciare da solo le Morsicatrici sotto terra? Non che non ci avesse provato ovviamente, ma la verità era che il numero di guerrieri che militavano nella carovana era ridotto rispetto ai commercianti. Il deserto era duro con gli incauti, ed era più probabile morire di sete e fame piuttosto che non a causa di un attacco di briganti o creature delle sabbie. In ogni caso, che foste giunti a Shal'aira dalle foreste arcadiane, dalle rotte commerciali via mare di Temora e Dalereuth, o dai sentieri montani di Neagora vi sarebbe bastato fare il nome di Kal'em Barai per garantirvi una scorta fino all'accampamento della sua carovana, dove sareste stati accolti con ogni rispetto.
L'accampamento era davvero enorme, ma dopotutto doveva contare almeno duecento persone in quel momento. C'erano tende di ogni dimensione e per quanto vi potesse sembrare strano c'erano anche parecchi bambini che correvano in giro, e si fermavano a guardare a bocca aperta gli stranieri che avevano risposto all'appello del Capocarovana. La tenda di Kal'em era identica a tutte le altre, e forse vi sareste chiesti come fossero in grado di riconoscerla tra tutte le altre, ma allo stesso modo voi sareste stati in grado di riconoscere la vostra abitazione tra le mote nel vostro paese senza grosse difficoltà. All'interno vi attendeva il Capocarovana in piedi dietro ad un tavolo imbandito con frutti secchi e miele, infusi caldi alle spezie e pane senza sale. Davanti a questo erano disposti dei tappeti e cuscini in modo che poteste prendere posto, e se lo desideravate servirvi. L'usanza tipica di Shal'aira di offrire agli ospiti cibo al loro arrivo poteva esservi nuova, ma i gesti e le parole di Kal'em vi avrebbero invitato a prendere almeno un morso di quanto era stato preparato in vostro onore. - Benvenuti nella mia carovana avventurieri. Il viaggio dev'essere stato lungo, rifocillatevi se ne sentite il bisogno, potremo parlare poi dell'incarico per cui siete giunto fino qui. - Avrebbe atteso che vi foste serviti, se lo aveste fatto. Per tutto il tempo il Capocarovana sarebbe rimasto in silenzio ad osservarvi. Indossava una tunica porpora dalla stoffa piuttosto pesante e in testa il classico turbante che potevate aver scorto su ogni uomo dell'accampamento. La pelle bruciata dal sole del deserto e le rughe sul viso lasciavano intuire che non fosse più giovane, ma vi sarebbe comunque stato difficile capirne la vera età. Se vi foste seduti, si sarebbe seduto a sua volta e solamente quando avrebbe avuto la vostra completa attenzione avrebbe parlato nuovamente. - Le Morsicatrici sono delle creature che hanno abitato da sempre in questi territori. Solitamente passano la maggiorparte della loro esistenza nel sottosuolo, in profondità dove scavano le loro gallerie e si nutrono di pietra dura. Tuttavia può capitare che nel periodo degli amori risalgano verso la superficie alla ricerca di rocce più tenere, portando così lo scompiglio tra le carovane. - Avrebbe preso un bicchiere di infuso alle spezie e ne avrebbe bevuto alcuni sorsi prima di proseguire il discorso. - Eventi del genere non capitano mai più di una volta ogni cinquant'anni, e mi ricordo di come le abbiamo scacciate quando il Capocarovana era ancora mio padre. Tuttavia questa volta i nostri tentativi non hanno avuto successo. Sarebbero dovuti bastare dei colpi ben assestati per convincerle a ricacciare la testa sotto la sabbia e lasciarci in pace, ma quando il nostro guerriero più forte ha mandato a segno il suo attacco più potente la Morsicatrice invece di allontanarsi come avrebbe dovuto fare si è voltata ed ha affrontato l'avversario. Il povero Bahir è ancora in convalescenza dopo aver subito la furia della bestia. Non era mai successa una cosa del genere, ma pensiamo che le Morsicatrici si siano evolute nel tempo e che ora possano rappresentare un pericolo ancora più grande rispetto al passato. - Chinò il capo e il busto fino a portare la fronte contro il terreno. - Mi rendo conto di chiedervi molto, ma preferirei che riusciste a scacciare quelle creature senza ucciderle, tuttavia non vi biasimerò se l'unica soluzione possibile fosse quella più estrema. - Si sarebbe poi sollevato e vi avrebbe osservati uno ad uno. Sicuramente avevate delle domande, e lui vi avrebbe risposto nei limiti delle proprie conoscenze. Inoltre c'era ancora tempo, poiché la caccia alle Morsicatrici avrebbe avuto inizio solamente il giorno successivo.
In seguito agli incredibili avvenimenti vissuti durante la visita al Museo delle Scienze e delle Storie di Neagora, il personaggio si sente cambiato nel profondo avvertendo qualcosa di diverso nel proprio animo. Guardandosi allo specchio potrà scorgere di tanto in tanto e in maniera incontrollata un bagliore dorato in fondo all'iride accendersi flebilmente e poi spegnersi dopo qualche istante. Questa condizione potrebbe ripresentarsi in pubblico senza possibilità di nasconderlo. Inoltre il personaggio proverà l'insistente sensazione di essere seguito da qualcuno, specie in luoghi aperti e affollati. Ottiene infine il seguente talento:
CITAZIONE
Passive: Foresight I sogni del personaggio sono compromessi, vivendo scene di luohi e volti sconosciuti come appartenenti ad un altra epoca. Potrebbero essere ricorrenti le figure di grossi draghi. Quando si è svegli diventano sporadici episodi di dejavu e vera e proprie premonizioni, solitamente di fatti di lieve importanza predetti di qualche minuto. In ruolate masterate (anche ufficiali) è possibile far uso di questa specie di chiaroveggenza acquisita per avere una visione a breve termine di ciò che accadrà nell'immediato futuro. Sta al master stabilire la natura della visione e all'utilizzatore richiederla al momento giusto. E' qualcosa di completamente incontrollabile per cui potrebbe rivelare un evento futuro privo di alcuna rilevanza.
L'Arte Pura appresa da Ukon durante il suo incontro con Roy Xing differisce da quella degli altri adepti di questa pratica poiché gli insegnamenti di quest'ultimo sono quelli di un rinnegato, ovvero colui che ha rifiutato le dottrine dei maestri Ren Shal. Non usa il suo potere per debilitare e graziare, ma per uccidere in modo più subdolo e letale. Se Ukon dovesse usare i talenti dell'Arte Pura in presenza di altri adepti, questi percepirebbero immediatamente di trovarsi davanti ad un rinnegato e reagirebbero in maniera ostile.
Reazione dei PG a loro discrezione. Reazione dei PNG a discrezione del Master (se presente).
Così diversi eppure così simili. Due antipodi ugualmente pericolosi, ugualmente dispersivi, ugualmente mortali. Mi riferisco al torrido deserto di Shal’aria e alle infinite distese ghiacciate di Vaygrjord. Due territori impervi ed inospitali, pieni di infinite distese e spazi selvaggi, due luoghi ove gli uomini avevano faticato sino all’inverosimile per inserirsi, ma che nonostante ciò le disagiate condizioni climatiche spesso davano del filo da torcere persino ai natii. La nave di Ukon era attraccata qualche giorno prima lungo le coste sud del Paese. La sua ciurma aveva un compito ben preciso: trovare una persona. Tuttavia quei balordi si erano lasciati subito prendere dal fascino esotico dei famosissimi mercati del posto che si dicessero raccogliere merci di ogni tipo da ogni dove. Inutile dirvi che si erano persi di vista dopo appena un giorno dall’arrivo e che ormai era quasi una settimana che non si vedevano più.
Ukon era parecchio infastidito da questa situazione ma dal canto suo aveva anche i suoi problemi da affrontare, primo tra tutti la sopportazione a quel caldo infernale. Per uno che non aveva mai messo piede al di fuori della fredda e glaciale Vaygrjord (se non ai tempi della guerra forse, ma aveva sempre combattuto in mezzo al mare o in zone dal clima mite), quel calore era ancor più afoso ed insopportabile del normale. Si era coperto la testa ed il corpo con una lunga tunica marrone, come consigliatogli dagli abitanti del luogo, eppure continuava a grondare di sudore e a respirare affannosamente. A dire il vero quando si spostava con quella roba addosso, se lo si vedeva da lontano, sembrava una sorta di immenso sasso con i piedi che si spostava sulla sabbia. Ma per ovvie ragione nessuno avrebbe mai osato farglielo presente.
In ogni caso cercava di stare il più possibile lontano dal sole e di muoversi il minimo indispensabile per non perdere eccessivamente i liquidi corporei, anche perché si era imbottito di farmaci dopo aver subito un colpo di febbre per via di un’insolazione e dopo aver avuto un terribile attacco di dissenteria, malattie tipiche di chi osava avventurarsi in quelle regioni per la prima volta. Malattie che un colosso come lui dal fisico temprato e dalla mente irriducibile non aveva mai affrontato.
E io che credevo che certi malanni potessero patirli solo le femminucce.
Così, la maggior parte del tempo la passava in qualche locanda dalle pareti rocciose a sorseggiare quantità spropositate di litri d’acqua sotto gli occhi un po’ increduli ed un po’ sorpresi dei vari locandieri, timorosi che un colosso del genere avrebbe finito tutte le loro scorte. E a dire il vero fu proprio uno di questi osti a suggerirgli che il metodo migliore per riprendersi e per abituarsi a quelle temperature sarebbe stato affrontare il deserto e non nascondersi. Gli aveva dunque piazzato davanti agli occhi quel bando riguardo le Mordiroccia o come si chiamavano. Ad essere onesti ad Ukon non interessava nemmeno dei problemi che quegli animali causavano a quella gente, ma se muoversi avrebbe giovato al suo fisico e l’avrebbe aiutato a sopportare meglio le intemperie del deserto, avrebbe messo al servizio di quel famoso mercante la sua rinomata e pesantissima ascia. E infondo era proprio curioso di vedere se la roccia di quegli strani esseri potesse resistere al profilo tagliente della sua arma. Senza contare che doveva seriamente iniziare ad abituarsi alla sabbia ed al sole cocente se voleva trovare e fare i conti con QUELLA persona.
Non ci avrebbe messo molto a trovare la carovana e la tenda del mandante, a quanto pare era una persona molto rispettata e famosa, soprattutto perché conduceva viaggi lunghi ed estenuanti. Per una volta in vita sua il gigante nordico si chiese se fosse davvero il caso intraprendere un’avventura del genere visti i problemi che sino ad ora aveva dovuto patire semplicemente stando fermo, figuriamoci viaggiando per chilometri tra le dune! Quel sole battente poi gli dava alla testa: lo rimbambiva sino all’inverosimile oppure lo faceva innervosire come una bestia. Poco male, ormai era arrivato alla tenda di quello e volente o nolente avrebbe dovuto fare ciò che era necessario fare.
Non si sarebbe presentato ufficialmente, ma avrebbe fatto solo un cenno col capo facendo un grugnito. Il tipico saluto di un barbaro. Senza troppi complimenti si sarebbe poi avventato sul cibo, in particolare sulla frutta secca, ed avrebbe riempito la sua enorme borraccia con le brocche d’acqua presenti sul tavolo. Forse il suo atteggiamento sarebbe risultato irrispettoso e maleducato, per non dire completamente incivile, ma Ukon era uno che non si faceva troppi problemi. Cosa vi sareste aspettati da un rozzo e gretto Varyag!? Rinfocillato e soddisfatto si sarebbe dunque messo a sedere per terra sui cuscini, quasi svaccato, senza dar troppo conto alla figura ed alle parole del mercante. Era lì per menare le mani, non per ascoltare inutili storielle.
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Contrariamente a quanto si poteva ragionevolmente supporre, il quarto mercenario presentatosi alla tenda del Capocarovana Kal'em dopo un viaggio di tutto rispetto come quello intrapreso dai suoi colleghi non fu un ragazzino malaticcio con i capelli davanti agli occhi e la caratteristica benda sull'occhio. Aveva attirato parecchia attenzione al suo passaggio, non avendo nulla da invidiare ai due Vaygr in quanto a eccentricità del suo aspetto. Si trattava di uno strano individuo non molto alto, vestito da un agglomerato rattoppato di mantelli di vario colore e tessuto evidentemente confezionati a mano e non con particolare abilità.
I mantelli ricoprivano tutta la figura del tipo quasi fino alle caviglie e salivano fino a sopra il collo, lasciando scoperto il resto della testa, protetta da una maschera completa, dotata persino di una specie di respiratore. Per tutta la durata del viaggio assieme alla carovana fino a quel punto del deserto, l'individuo non aveva parlato molto se non per rispondere in maniera diretta alle domande che gli venivano poste. Riguardo alla sua provenienza, aveva affermato di venire da Ovest e di essere arrivato a Kalendor solo di recente, cercando di guadagnarsi il pane con lavori saltuari alla meglio che poteva.
Era quindi arrivato al banchetto sontuoso preparato da Kal'em, al quale aveva rivolto un inchino di ringraziamento senza pronunciar parola prima di avvicinarsi alle cibarie esposte. Si soffermò a esaminare il bendidio esposto con impassibilità, celando ogni pensiero ed emozione dietro a tutti quegli strati di stoffa e alla maschera bianca. Alla fine, afferrò due pagnotte di pan dolce e una manciata di datteri e le ripose in una borsa da viaggio che recava con sè, senza però mangiare nulla al momento.
Infine si sedette lievemente in disparte, rivolgendo la propria attenzione alle parole del loro mandante. Le creature erano persistenti e non sembravano intenzionate ad andarsene dopo essere state "scoraggiate" con le maniere forti, come loro solito. Richiesta extra, riuscire a mandarle via senza ucciderle. Forse si trattava di un uomo coscienzioso che riteneva inutile uccidere a meno che non vi fosse vero bisogno. Il tizio mascherato annuì a quella richiesta.
Infine, quando trovò il momento opportuno per farlo, alzò la mano come per chiedere la parola anche se nessun altro aveva fatto lo stesso prima di parlare. Forse più qualche sorta di abitudine. Se gli fosse stato dato il permesso di parlare, avrebbe chiesto con una voce modificata probabilmente dal respiratore innestato nella maschera. Di cosa dobbiamo preoccuparci più di ogni altra cosa riguardo a queste creature? Esiste un modo conosciuto per farle desistere? Qualche vulnerabilità?
Attese una risposta, prendendosi il tempo di ragionare sulle informazioni a disposizione in silenzio.
@Ryuk Mancano le citazioni del portfolio in testa al tuo post. Rimedia prima di fare il tuo prossimo post.
SIGNORA DELLA TERRA
Hunt - Morsicatrics Lapis (Mordiroccia)
Gli avventurieri che avevano accettato la richiesta di Kal'em sembravano essere stranamente taciturni e alcuni particolarmente maleducati, ma non era compito suo giudicarli in base al loro comportamento a quell'incontro; l'importante era che si dimostrassero in grado di potare a termine il loro incarico, ovvero scacciare le Morsicatrici. I primi ad arrivare erano stati un grande e rozzo guerriero che senza troppa grazia si era lanciato sul cibo disposto davanti a lui senza nemmeno un ringraziamento. Kal'em poteva solo supporre che dalla sua stazza e dall'arma che pendeva dalla sua cinta fosse abbastanza esperto nel combattimento, ma sarebbe stato sufficiente? A seguire era arrivato un uomo ancora più imponente, che si era tuttavia presentato con un inchino e molta più diplomazia del precedente. Nonostante il nuovo arrivato fosse notevolmente più grande del precedente Kal'em notò una certa somiglianza tra i due. Che provenissero dalla stessa regione? Quale poteva mai essere? Il Capocarovana non aveva mai lasciato Shal'aira e non era particolarmente esperto del resto di Kalendor dato che la sua principale occupazione era quella di badare alla propria carovana e tenere tutti i suoi membri al sicuro. Sapeva dell'esistenza della vicina Arcadia, di Neagora e Aldaresia, ma le altre regioni gli sembravano così lontane e non importanti per i propri affari. Lui non si curava di commercio, guidava il gruppo attraverso le impervie rotte tra le sabbie, riuscendo sempre a portare tutti sani e salvi a destinazione. Il terzo avventuriero a fare la sua comparsa fu un arciere dai tratti giovanili che si era accomodato su uno dei cuscini che erano stati preparati per gli ospiti e aveva preso la parola senza timore. Kal'em scorse un arco e una faretra sulle spalle dell'ultimo arrivato e non riuscì a trattenere un sorriso. Un arciere. Erano rari in quelle terre sabbiose, dove le creature tendevano ad avere sensi acuti e l'ambiente non favoriva certo le imboscate e gli agguati. Tuttavia esistevano alcuni gruppi di cacciatori che si affidavano ancora all'arco e alle frecce, anche se difficilmente si avventuravano all'interno delle Grandi Sabbie. Il Capocarovana non disse nulla, ma forse Shervarash avrebbe potuto ricordare alcune occhiate in tralice che aveva ricevuto mentre camminava all'interno dell'accampamento. Non tutti i shalairani apprezzavano l'arco come arma d'offesa, e la ritenevano principalmente uno strumento adatto solamente alla caccia. Chi combatteva con esso era spesso ritenuto sleale, poiché non metteva la sua vita a rischio come chi combatteva con la spada o le lame corte. Questa convinzione era diffusa soprattutto nelle zone desertiche più interne, mentre nelle città costiere l'influsso delle altre regioni aveva sempre più mitigato questo aspetto della cultura del deserto. Tuttavia Kal'em non avrebbe fatto alcun commento al riguardo, ascoltando le sue domande con attenzione. Infine giunse l'ultimo avventuriero, che aveva un aspetto alquanto peculiare: bardato da varie stoffe rappezzate alla bell'e meglio e con il volto coperto da una strana maschera. Sarebbe stata buona educazione scoprirsi il volto in quelle circostanze, ma anche stavolta Kal'em sorvolò. Era difficile identificare la corporatura del nuovo arrivato a causa di quella quantità di stracci che aveva addosso, pertanto vedendo che la sua altezza era di poco inferiore a quella dell'arciere, osò supporre che potesse essere fisicamente abile quanto questo. L'uomo mascherato porse a sua volta una domanda, alla quale Kal'em rispose senza indugio. - Le Morsicatrici sono creature che abitano questi territori da ben prima del nostro insediamento tra le sabbie. - cominciò rivolgendosi a Shervarash. - Credo che l'uomo non debba ucciderle per allontanarle, a meno che non diventino violente o si dimostrino apertamente ostili alle nostre carovane. Fin'ora questo non è mai accaduto, tuttavia la loro presenza è d'intralcio ai nostri viaggi e deviare dal percorso significherebbe per noi morte certa. Queste creature tuttavia non si rendono conto di quanto la loro stazza le rendano fatali se vi passiamo accanto senza le dovute precauzioni. Normalmente non ci degnano di attenzione, tuttavia attorno a loro la terra trema e si alza senza sosta, rendendo i nostri passi instabili e rallentandoci. - Avrebbe poi spostato lo sguardo sull'uomo mascherato e si sarebbe rivolto a lui, poiché era stato lui a porre la domanda, ma quell'informazione era interessante per tutti. - Come ho detto in precedenza le Morsicatrici solitamente dopo aver ricevuto una discreta quantità di danni semplicemente si ritiravano sotto la sabbia, tuttavia stavolta per quanto avessimo provato ad incalzarle non sembravano voler desistere, o forse i nostri sforzi non sono stati sufficienti. Tuttavia quando Bahir ha provato a portare un solo potente colpo in grado di infliggere ingenti danni, la creatura si è voltata verso di lui e lo ha preso di mira fino a quando non è stato più in grado di reagire. Sembrava aver finalmente "sentito" quel colpo, a differenza di quelli precedenti. La loro pelle è costituita da pura roccia, dunque hanno una resistenza fisica molto elevata, inoltre è improbabile che attacchi elementali di tipo terra abbiano un qualche effetto; almeno questo è quanto ho avuto modo di vedere sul campo di battaglia. Quando Bahir ha messo a segno il suo attacco siamo corsi in suo soccorso, ma a dire dei guerrieri di supporto sembrava che la Morsicatrice risentisse maggiormente dei danni in quel frangente. Non siamo rimasti li abbastanza a lungo da verificare la veridicità delle loro ipotesi, ma non mi sento di escludere che la creatura possa avere un qualche genere di punto debole che mostra solo in determinate situazioni. - Per qualche istante Kal'em si fece pensieroso, come se stesse cercando di richiamare alla mente qualcosa di relativo allo scontro che aveva affrontato in precedenza. Avrebbe atteso eventuali altre vostre domande, se non ne aveste avute vi avrebbe congedati e sareste stati liberi di vagare per l'accampamento o persino lasciarlo se aveste ritenuto di non voler proseguire nell'incarico. Delle tende, una per ogniuno di voi, erano già state predisposte. L'indomani sareste stati accompagnati verso il luogo in cui le Morsicatrici stavano causando scompiglio, e avreste potuto finalmente dare inizio alla vostra caccia.
CITAZIONE
SCADENZA LIMITE POST GIOVEDÌ' 24 NOVEMBRE ORE 23:59
Associale e quasi infastidito se ne stava li svaccato in disparte a sorseggiare la sua borraccia, tenendo uno sguardo da duro ed un’espressione scocciata. Non aveva nemmeno fatto caso a quegli scriccioli di personaggi che avevano fatto la propria comparsa nella tenda, così come non dava peso alle loro parole, perché lui, abile cacciatore, non aveva bisogno di farsi dire i punti deboli delle sue prede. Era sicuro dei propri mezzi, a volte sin troppo, ed evidentemente questa sua spavalderia stava abbondantemente sfociando in maleducazione ed inciviltà nei confronti di chi lo aveva accolto con un ben di dio sulla tavola.
Una sola cosa aveva attirato la sua attenzione in quella stanza, o meglio, era una persona: un tizio che quanto a dimensioni e stazza non aveva nulla che invidiargli (il che era già tutto un dire), alto e possente, brandiva anch’esso un arma dannatamente pesante. In effetti sembrava assomigliargli tremendamente, persino nella “capigliatura”, anzi era proprio la sua copia spiaccicata, se non per l’età, più giovane, e qualche segno particolare. Da quando aveva messo piede in quella stanza, Ukon non aveva smesso di puntargli gli occhi addosso, squadrandolo con serietà dalla testa ai piedi. Quel tizio certamente avrebbe notato il palese interesse del cavernicolo pelato e quest’ultimo non avrebbe nascosto la sua curiosità cercando il suo sguardo per guardarlo profondamente mentre un grugnito si dipingeva sul suo volto.
Suvvia non siate stupiti di questo atteggiamento: lo sappiamo che Ukon giudicava la pericolosità di un guerriero dalla pesantezza delle sue armi e dalle dimensioni dei suoi fasci muscolari. Non era un caso che quel tizio avesse attirato la sua attenzione e poi sapeva che solo una razza di guerrieri poteva essere tanto sviluppata e mastodontica a quell’età: la sua, quella dei varyag purosangue. In effetti quel tipo mostrava più anni di quanti ne avesse realmente. E a dire il vero, la conferma che si trattasse di un varyag arrivò anche dalle sue parole: fu l’unico infatti in tutta la stanza a dire qualcosa di veramente intelligente e perspicace, arrivando direttamente al punto della questione e colpendo ancora una volta l’attenzione del disprezzante Ukon. Chiese infatti se potesse essere possibile che quelle creature, di solito pacifiche e non scontrose, agissero in quella maniera poiché a loro volta infastidite e dunque costrette a quel comportamento per sopravvivere.
A rigor di logica, se il deserto era paragonabile alle distese ghiacciate di Vaygrjord, per lo meno così gli era stato riferito, quelle Morsicatrici non sarebbero state il loro unico problema, ne il loro unico nemico. Il deserto, caldo o freddo, era sempre pieno di animali particolari e predatori affamati. Senza contare che non sapeva nemmeno per quale via sarebbero passati e dunque quali insidie avrebbe riservato loro il territorio sfavorevole. Si stupì del fatto che nessuno avesse appunto chiesto informazioni riguardo al percorso da affrontare e di certo non lo avrebbe fatto lui. Piuttosto era interessato a parlare con quel giovane varyag: mai si sarebbe aspettato di trovarne uno in quelle lande tanto differenti dalla propria casa. Magari avrebbe chiesto proprio a lui come resistere e sopravvivere meglio in quel deserto caldo ed afoso.
E a proposito di deserto, se a Vaygrjord il freddo era perenne, non si poteva dire lo stesso del caldo di Shal’aria dove la notte le temperature andavano al di sotto dello zero, rasentando quelle della sua terra natia. Non aveva ben compreso come tale fenomeno potesse accadere ma ne era rimasto indubbiamente affascinato ed aveva reso le sue notti migliori e più rilassanti. Il clima freddo, quello in cui era cresciuto, era certamente preferibile rispetto al sole cocente. Ed era infatti di notte che il suo corpo trovava pace e ristoro da quelle giornate di sole picchiante. Proprio al crepuscolo, prima che tutti andassero a coricarsi, fuori da una tenda, vicino al focolare che si preparava ad illuminare la tetra e silenziosa notte, avrebbe trovato Marcus, il suo compatriota. L’approccio forse non sarebbe stato dei migliori, Ukon infatti gli avrebbe girato un paio di passi intorno osservandolo ed annusandolo per poi fermarsi a pochi centimetri dal suo volto, faccia a faccia, con gli occhi accigliati e l’espressione aggrottata.
Una gran bell’arma la tua, figlio di Vaygrjord.
Avrebbe esordito con il suo classico tono grave e profondo. Per i Varyag le armi personali sono un oggetto quasi sacro, un simbolo di potenza ed onore: complimentarsi per un’arma era come porgere i propri saluti con rispetto e reverenza.
Dal primo momento che ti ho visto non ho avuto alcun dubbio riguardo la tua provenienza e mi chiedevo cosa ci possa fare uno come te in queste terre tanto diverse da quella che è la NOSTRA patria, sembri sguazzarci piuttosto bene.
A differenza di Ukon infatti, quel ragazzo non sembrava essere particolarmente provato dal caldo del deserto, forse perché si trovava lì già da un po’ o forse perché aveva un limite di sopportazione alla fatica più alto.
Ma soprattutto..
E qui si fece quasi minaccioso, avvicinandosi ancora di qualche centimetro tanto che le punte dei loro nasi sembravano quasi sfiorarsi.
Tu da che parte stai?
Ukon conosceva solamente guerrieri Varyag della sua generazione, ossia quelli che avevano combattuto l’estenuante guerra contro l’Impero, una guerra in cui erano stati sconfitti e che li aveva costretti a ritirarsi amaramente all’interno della fortezza di Vaygrjord. Non conosceva i guerrieri della nuova generazione, ossia i figli dei Varyag che ai tempi della guerra non erano ancora nati o erano ancora dei marmocchi. E questa domanda era tremendamente importante perché serviva ad Ukon per capire se poteva fidarsi di quel tizio e soprattutto gli serviva a capire cosa le nuove generazioni pensassero riguardo all’impero e quanto quest’ultimo era riuscito a plagiare le loro menti all’indomani della guerra nonché a prendere il sopravvento su quelle che erano la cultura e le tradizioni Varyag. La risposta che si attendeva dunque era molto semplice: o con l’Impero o contro l’Impero, ossia filo imperiale o anti imperiale. Ukon oramai giudicava le persone con questo parametro. E sperava seriamente che la risposta di quel ragazzo sarebbe stata la seconda, lo sperava per il bene di Vaygrjord ma soprattutto per l’incolumità di quel ragazzo. Ukon non sapeva come avrebbe potuto reagire sentendosi dire una risposta sbagliata.
Passive: Heavy Metal Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30
La maschera rimase rivolta verso Kal'em per il tempo della spiegazione, ascoltando con attenzione. In effetti il mandante aveva esposto un esauriente resoconto della loro ultima colluttazione con quelle belve e le informazioni rivelati erano più di quanto il giovane potesse sperare. Annuì sporadicamente mentre lo shalariano parlava, cominciando a farsi un idea più o meno chiara di quella che era la situazione.
Prima che il colosso si facesse avanti per fare una propria domanda, il mascherato parlò nuovamente per rispondere a Kal'em che gli aveva appena risposto. Pelle spessa come la roccia... è più probabile che il punto debole dovremo procurarcelo noi stessi... Disse quasi come una constatazione personale sovrapensiero più che una vera e propria affermazione. E' come con le tartarughe vere, una volta trovato il modo per penetrare il guscio non dovremmo avere problemi.
E nel dire ciò provò a voltarsi per guardare qualcuno dei suoi compagni per capire se le proprie conclusione fossero in qualche modo condivise o perlomeno ascoltate. Vedeva quel briefing come una occasione importante per cominciare a mettere insieme le idee e le opinioni, dato che dovevano lavorare in squadra.
Tuttavia si sentiva tutto fuorchè un leader. Anche mascherato in quel modo, non credeva che qualcuno gli avrebbe dato tanta retta, in fondo era solo un tipo strambo mascherato male e nemmeno troppo alto. Aveva cercato di sembrare minaccioso almeno, ma sapeva che in caso di scaramucce non poteva far molto altro se non svicolare vigliaccamente.
Provò comunque a dire la sua perché, anche se non aveva fiducia in sè stesso sufficiente da far valere la propria opinione sugli altri, si riteneva sveglio e abile abbastanza da poter inquadrare la situazione meglio di molti dei presenti. Comunque, notando l'atteggiamento egocentrico generale, preferì rifarsi i fatti propri tornando a guardare solo Kal'em, giocherellare con i guanti quando la conversazione divenne monotona e aspettare il congedo per ritirarsi nella propria tenda.
In fondo non aveva molta intenzione di fare amicizia. Non voleva arrivare al punto di rivelare il proprio aspetto, temeva di non essere preso sul serio o peggio di essere rimandato a casa. Aveva solo 17 anni in fondo, nessun mandante lo avrebbe preso in considerazione perché troppo giovane. Se non altro, alla fine di quella storia, avrebbe potuto intascare una quantità ghiottissima di oro che giù a Coppervein non avrebbe visto nemmeno nel giro di 10 anni di stenti.
Kal'em si sarebbe aspettato altre domande da parte degli avventurieri, ma mentre l'arciere si era rivelato assai loquace all'inizio ora era rimasto zitto, probabilmente meditando su quanto gli era stato detto. Evidentemente le informazioni che aveva ottenuto gli erano state sufficienti per delineare un buon piano d'azione. Anche l'uomo mascheratosi era limitato a sottolineare il fatto che molto probabilmente se ci fossero stati ulteriori punti deboli sarebbe toccato a loro stessi trovarli durante lo scontro. Tuttavia fu la domanda del gigante nordico a risvegliare l'interesse del Capocarovana. A prima vista aveva considerato i due vaygr come dei bruti senza troppo cervello, nati con l'unico scopo di far roteare le loro armi sul campo di battaglia e calarle sulle teste dei loro avversari, tuttavia mentre il primo si era dimostrato esattamente come Kal'em se lo sarebbe aspettato, questo giovane gigante aveva espresso un dubbio legittimo; dubbio che non aveva nemmeno sfiorato la mente del shalairano prima. Che davvero il comportamento anomalo delle Morsicatrici potesse essere causato da qualche altra creatura presente nel loro territorio? Shal'aria forse era meno pittoresca di Nasradeva, ma in quanto a creature pericolose non era certo da meno. Serpenti, ragni, felini delle dune, ma che potesse esserci davvero una creatura in grado di minacciare seriamente una Morsicatrice? Il viso di Kal'em si fece pensieroso per qualche istante prima di rispondere all'enorme guerriero. - E' molto difficile che qualche altra creatura possa seriamente minacciare il loro territorio, anche perché come vi ho detto si spingono di rado in superficie. Penso semplicemente che abbiano sviluppato una sorta di "meccanismo di difesa" per gli attacchi che portavamo ad ogni loro comparsa. - disse poi con calma. Attese qualche altro istante nel caso ci fossero state altre domande, e poi vi congedò. Avreste passato la notte in delle tende, una per ogniuno di voi, messe a vostra disposizione nella carovana. Il giorno seguente avreste trovato ad attendervi Kal'em alle soglie nord dell'accampamento. Indossava il suo abito cremisi e la spada era sempre legata alla cintura. Era pronto ad accompagnarvi al luogo in cui erano state avvistate le Morsicatrici. Stava per avere inizio la caccia. Nonostante il luogo non fosse particolarmente lontano ci avreste comunque messo quasi due ore prima di riuscire ad intravedere la sagoma delle possenti creature. Mentre vi avvicinavate camminando sulle dune sabbiose avreste potuto percepire un rombo lontano, sempre più forte e definito man mano che avanzavate. Poi, da dietro una duna l'avreste finalmente scorta. Ad una ventina di metri da voi la colossale creatura si muoveva con estrema lentezza senza degnarvi del minimo sguardo. Il muso sembrava fiutare il terreno come alla ricerca di qualcosa, qualcosa che voi non potevate vedere o sentire. Per quelli di voi che erano più colti sull'ambito animale avreste potuto notare come la creatura fosse assai simile ad una tartaruga. Il dorso era ricoperto di uno strato di roccia dall'apparenza molto dura, mentre la parte delle zampe, collo e testa sembravano si rocciosi, ma meno compatti e uniformi. Quasi come se il la pelle fosse stata fatta di numerose scaglie di terra o placche di roccia. La cosa più impressionante di quella creatura era la sua stazza. Ad occhio e croce poteva essere lunga dai cinque ai sette metri, ed almeno altrettanti in altezza. Sareste davvero stati pronti ad affrontare un mostro del genere? - Un esemplare giovane. - disse Kal'em indicando la Morsicatrice davanti a voi. - Siamo fortunati. - Alcune centinaia di metri più avanti rispetto alla giovane creature avreste potuto scorgerne altre due di dimensioni più o meno simili. Erano abbastanza distanti da non rappresentare un problema per ora, e forse non avrebbero rappresentato un problema nemmeno in futuro se vi foste mossi con accortezza. Kal'em vi avrebbe osservati nuovamente e dopo qualche istante avrebbe annuito convinto. Avevate risposto al suo annuncio. Forse non eravate i migliori sulla piazza, ma di certo eravate in grado di gestire la situazione; o sareste periti nel tentativo. - Non scenderò in campo con voi, dunque dovrete trovare un modo per coordinarvi al meglio. Tuttavia non rimarrò qui a guardare senza fare nulla, cercherò di supportarvi dandovi informazioni riguardo al loro comportamento nel caso agissero in modo insolito. Avendole già affrontate in precedenza i miei consigli potrebbero esservi più utili della mia forza. - Con quelle parole Kal'em vi avrebbe nuovamente osservati attentamente. Ora toccava a voi fare del vostro meglio.
Bene. Passiamo alla parte più divertente della Hunt, ovvero quando si menano le mani. Essendo la creatura in questa situazione non minacciosa potete effettuare i primi movimenti gratuitamente, quindi posizionarvi dove preferite sulla mappa, ma dopo aver usato qualunque tipo di talento a vostra disposizione dovrete invece usare e segnare i movimenti come da regolamento. Detto questo, siete in combat signori.
@ShadowHunter: Tu hai il talento Battlefiled Awareness, dunque dovresti sapere quanta vita hanno i PNG in battaglia, in questo caso però la creatura ti è sconosciuta, dunque per ora non sai la sua vita, ma man mano che lo scontro prosegue apprenderai sempre più informazioni sulla bestia, imparando a capire anche quando i vostri colpi faranno più male e dunque identificare la vita della creatura. Riguardo agli slot a sua disposizione e chakra invece non avrete alcun dato al riguardo.
CITAZIONE
SCADENZA LIMITE POST DOMENICA' 27 NOVEMBRE ORE 23:59
Fortunatamente le paure del colosso non sembravano fondate, il capo carovana incupì la sua espressione e affermò le scarse probabilità di ciò. Definì gli avvenimenti come, più che un istinto territoriale, un meccanismo di difesa sviluppato con il passare nel tempo. Come gli umani anche gli animali progrediscono, magari più loro che noi pensò fra se e se Marcus mentre veniva congedato assieme al suo gruppo: nell'uscire dalla tenda notò il vaygr incrociare il suo sguardo con brutto muso. Non se la prese sul personale, d'altronde se ad Haven lo fai vieni massacrato da un esercito di banditi, era abituato a questo approccio: quell'uomo gli sembrava inoltre sempre molto crucciato.
Quasi dimenticandosi di ciò ,dopo una manciata di minuti,si avvicinò al falò dinanzi alla sua tenda restando in piedi a debita distanza dal fuoco: abbastanza lontano da evitare gran parte del calore ma vicino quanto bastava per godersi il fuoco. Quella giornata al sole era stata stremante, solo ora che il manto blu si era disteso sul cielo era possibile per il vaygr trovare sollievo.
Dei passi lo distrassero dallo scoppiettare del legno, voltandosi scorse proprio il suo compatriota: lo squadrava passeggiandogli attorno, annusandolo nemmeno fosse un cane. Non so quali vaygr tu abbia conosciuto Ukon, ma la tua confidenza non viene vista di buon occhio dal Manto-Grigio: quasi di istinto appena ti vede avvicinarsi al suo viso si ritrae rapidamente. Si complimentò con il gigante per la sua arma, un elogio diffuso nelle sue terre originarie.
"Dal primo momento che ti ho visto non ho avuto alcun dubbio riguardo la tua provenienza e mi chiedevo cosa ci possa fare uno come te in queste terre tanto diverse da quella che è la NOSTRA patria, sembri sguazzarci piuttosto bene."
Sottolineò con fierezza mentre il suo interlocutore, per la prima volta lo guardava bene da vicino: un cranio rasato, contornato dalla bocca storta in un costante grugno e un grande naso pronunciato. La arnagione pallida e il suo fisico non lasciavano dubbi nemmeno sulla sua di provenienza: era alto, definito e muscoloso a livelli granitici ma comunque inferiore alla costituzione robusta del Manto-Grigio che si trovava dinanzi. Era equipaggiato di armamentario pesante, proprio mentre tentava di scorgere segni particolari se lo ritrovò davanti al viso
"Tu da che parte stai?"
Non si spostò di un millimetro, si sentiva sfidato da quell'arrogante presa di posizione e dall'atteggiamento minaccioso: riguardo alla domanda invece, non c'era nemmeno bisogno di chiederlo. Chiunque sia nato all'interno dell'arcipelago di Vaygr disprezza l'impero; puoi non odiarlo ma c'è sempre quel senso di diffidenza tramandato dalle generazioni passate. Tutti i nordici vedono l'impero come un invasore delle loro terre. In mezzo a questo turbine di decenni di violenze e combattimenti si ritrova Marcus, sperduto fra una parte e l'altra, persosi in gioventù per soldi e vizi e riconvertito ad una causa che nemmeno lui comprendeva. Ciò che avrebbe risposto in breve tempo sarebbe stata la pura verità: aggrottò le sopracciglia quasi minacciosamente
"Dalla NOSTRA parte."
Concluse con fierezza, non gli bastava aggiungere altra sillaba. Un conto è disprezzare come la maggior parte dei compatrioti gettino la loro vita per la guerra, ma disprezzare la propria patria non era mai passato nella testa del giovane: tant'è che aveva sempre fabbricato regolarmente le sue armi, quelle che aveva trafficato venivano dal sudore della sua fronte. Probabilmente il fabbro più di tutti poteva affermare il suo disprezzo per l'impero; nei suoi periodi di attività illecita più di una volta aveva udito di imperiali vili e corrotti. Se da una parte li disprezzava dunque, un po per le sue origini e un po per esperienza personale, c'era anche da rivelare l'altra faccia della medaglia: Marcus non era intenzionato a schierarsi pubblicamente contro. Non ora, non se lo poteva permettere, sarebbe durato quanto un pesciolino contro uno squalo bianco.
Una volta concluso il dialogo si sarebbe coricato in tenda per un po di meritato riposo: in una manciata di minuti, rilassato dal sibilare del vento, si addormentò come un fanciullo.
Aprì gli occhi e quel gradevole sonno venne spezzato dal caldo terribile nella tenda, in un attimo si rizzò su sentendosi quasi soffocato dalle temperature. Dopo essersi equipaggiato l'armatura e lo spadone raggiunse la parte settentrionale dell'avamposto, dove ad attenderli c'era Kal'em nella sua tipica tunica. Il gruppo imboccò per il sentiero, il Manto-Grigio si sentiva un pesce fuor d'acqua: teneva gli occhi lesti sulle dune, pronto per eventuali attacchi animali e sul terreno, cauto di non pestare creature più piccole. Il sentiero si rivelò privo di veri e propri pericoli ma comunque impervio: il solo annaspare nella sabbia li faceva andare goffamente lenti, per non calcolare eventuali tempeste di granelli negli occhi. Un ambiente troppo ostico per il vaygr che grondava sudore dalla fronte, probabilmente come il suo compatriota, dopo un paio d'ore il capo carovana si fermò: scorgendo oltre la duna riuscì a vederlo. Larghezza e altezza sui sei metri all'incirca, quell'immenso colosso faceva sentire infinitamente piccolo anche uno come Marcus: se ne stava col muso nel terreno mentre il fabbro scrutava la sua pelle, composta da materiale roccioso.
Il cuore gli incominciò a battere forte, il sudore aumentò ancor di più; stavolta si trovava dinanzi qualcosa di nuovo e a dir poco terrificante: non lo dava a vedere ma era molto intimorito. La prima caccia non si scorda mai eh? Pensate che Kal'em disse pure che quello era un esemplare giovane.. immaginate i genitori che dannati abomini potessero essere. Altre due morsicatrici vennero avvistate ma non erano un problema.. per ora.. la guida rimase lì mentre la caccia si avviava
"Contiamo su di lei in tal caso"
Con un cenno salutò in capocaravana e scese nervosamente la duna avvicinandosi incerto all'enorme tartaruga; non era mai stato uno stratega e non voleva farlo oggi; tuttavia la sua perspicacia poteva essere utile all'intero gruppo. Con un respiro gonfiò quell'immenso petto e parlò
"Sfruttiamo quello che ha detto Kal'em e cerchiamo di colpirlo più volte in punti ravvicinati, potremmo far cedere quella corazza." si interruppe mentre con rapidità avvicinò la mano allo spadone, estraendolo dalla fondina [Slot rapido - Arma Pesante I Equipaggiata]
"Se riusciamo a posizionarci uno per lato e circondarlo possiamo buttarlo giù prima che gli altri due diventino una minaccia."
L'adrenalina pompava nel suo sangue quando mancavano sempre meno metri, allungò rapidamente il passo fino a correre al massimo della sua velocità: nessun ripensamento, ormai era troppo tardi. Scaricò tutta la tensione accumulata fino a quel momento con un grido sanguinario, mentre lanciandosi sulla morsicatrice provò a colpirla all'altezza del collo [Attacco con Arma Pesante - Slot Azione]
CITAZIONE
DANNO TOTALE: 40+ 30+ 10= 80
Tanto era ansioso che sperava con tutto se stesso di non aver fallito quell'attacco: in seguito quanto più rapidamente possibile si sarebbe allontanato a 5 metri di distanza, sviluppando la buon vecchia tattica del mordi e fuggi.
Passive: Armi Pesanti I L'utilizzatore ha imparato l'arte di combattere usando le armi pesanti e sa maneggiarle efficacemente in battaglia, grazie a movimenti studiati e molta pratica. E' possibile utilizzare armi pesanti di classe I senza avere malus.
Passive: Armature Pesanti I Una postura e uno stile di combattimento particolare permette al guerriero di combattere con armature pesanti senza essere impacciato, mantenendo uno stile pulito e incalzante. E' possibile utilizzare armature pesanti di classe I senza avere dei malus.
Passive: Heavy Metal Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30
FULMINE
Passive: Charge Una volta per turno, quando si esegue una skill Fulmine, è possibile pagare 10 chakra in più per ottenere 10 punti carica fino a un massimo di 10+[10 x Rank] L'energia accumulata si rivela come uno strato di saette che circonda l'utilizzatore. Ogni attacco fisico subito infligge un contraccolpo di danno elementale fulmine pari a metà dei punti carica accumulati.
Passive: Capacitator Venire colpiti da skill Fulmine ricarica il chakra di [10 x rank della skill]
Passive: Elemental Advantage Avversari bagnati (colpiti da Skill Acqua negli scorsi due turni) subiranno danno aumentato di 20 sommato ad ogni danno di tipo Fulmine.
All’udire quella risposta il volto di Ukon si fece meno grave e sgarbato, non accennò di certo un sorriso, ma il grugnito aveva lasciato spazio ad un’espressione più compiaciuta, fiera e solenne. Si era sentito onorato dal sentir pronunciare quelle parole, dal vedere che le nuovi generazioni non avevano dimenticato gli sforzi dei loro avi. Forse toccava proprio a quest’ultimi ora non deludere le loro aspettative e dargli una via da seguire. Avrebbe avuto molto altro da dire a quel ragazzo, ma era tempo di andare in branda per riposare il fisico in previsione dell’estenuante lavoro che avrebbero dovuto affrontare il giorno successivo. Si sarebbe congedato dal tizio facendogli un cenno positivo col capo, nessuna parola, lo sguardo di stima valeva più di mille complimenti.
L’indomani il sole nascente con i suoi caldissimi raggi avrebbe decretato la sveglia per il gigante nordico. Ad attenderlo, fuori dalla tenda messagli a disposizione, vi era una spettacolare visione dell’alba nel deserto, un’alba che colorava il cielo di un rosaceo intenso, tanto che volgendo lo sguardo verso l’orizzonte sembrava impossibile riuscire a distinguere dove finissero le sabbie e dove iniziasse il cielo. Non si sarebbe mai atteso di trovare terre tanto spettacolari al di fuori della sua amatissima Vaygrjord. Ne rimase estasiato, quasi in contemplazione, perché infondo anche se Ukon era un bruto cavernicolo che si eccitava alla vista del sangue, riusciva ad impressionarsi di fronte allo spettacolo della natura. Le distese di spazio infinito erano forse una delle poche cose che riuscivano a calmarlo e rilassarlo.
Così come mai si sarebbe atteso un accoglienza tanto grandiosa da parte del suo committente. A Vaygrjord gli stranieri non erano visti di buon occhio e di certo non gli veniva riservata un’accoglienza con banchetti e tende messe appositamente a disposizione per la notte. Questi due fattori forse avevano un poco reso la sua permanenza nel deserto più piacevole nonostante le temperature.
Comunque sia, senza alcun breafing di troppo e senza alcun convenevole il gruppo si sarebbe subito incamminato sino a raggiungere il luogo infestato da quegli strani esseri di roccia che interferivano con il passaggio delle carovane. Inutile dire che nel corso del tragitto il nostro vichingo aveva più volte dovuto fermarsi per sorseggiare abbondantemente dalla sua enorme borraccia che portava dietro la schiena a mo di zaino. In ogni caso, essendo appena mattina ancora non avvertiva lo stress o i giramenti di testa causati dal calore, ma voleva a tutti i costi risolvere quella situazione per evitare di trovarsi a combattere sotto il sole cocente di mezzogiorno.
E a proposito di questo, gli esseri rocciosi, simili in tutto e per tutto a delle enormi tartarughe, furono presto a portata di occhio. Quell’esemplare “giovane” che avevano davanti aveva una stazza invidiabile. Era certamente una creatura tremendamente difficile da buttare giù ed Ukon, osservandola per bene, si convinse che l’unico modo per poterle fare un qualche danno sarebbe stato colpire le parti “scoperte”, quelle che sembravano di roccia meno dura ed inscalfibile, quelle che costituivano probabilmente una sorta di pelle dell’animale. Dura da ammettere ma, anche se era venuto lì con l’intento di vedere se la sua affilata ascia metallica riuscisse ad abbattere la roccia, colpire quella sorta di mastodontico guscio di pietra scura che la creatura aveva sulle spalle sarebbe stato del tutto inutile.
Un esemplare giovane eh.. Sono proprio curioso di vedere quanto sia grosso un esemplare più vecchio.
Disse mentre un ghigno si dipingeva sul suo volto: mettersi alla prova con esseri dalle dimensioni e dalla forza spropositata gli dava sempre una scarica pazzesca di adrenalina. Si sarebbe poi rivolto all’intero gruppo con tono profondo e deciso.
Essendo nella stagione degli amori credo che nel momento stesso in cui lo attaccheremo reagirà con veemenza, ma non credo che sarà un problema abbatterlo. Così come non credo che saranno un problema quelli che si trovano più avanti: essendo per l’appunto la stagione degli amori dovrebbero essere solo felici che un loro contendente venga fatto fuori e rispedito sotto le sabbie, non penso interverranno in suo aiuto.
E mentre ragionava ad alta voce avrebbe estratto la sua arma ed avrebbe cercato uno sguardo di intesa con il suo compatriota. Quest’ultimo avrebbe attaccato dalla sinistra, mentre Ukon sarebbe avanzato da destra, cercando di colpire la creatura in una presa a morsa. [RAPIDO – Estrazione Arma Pesante]
Dunque una volta a portata di ascia, avrebbe menato un poderoso fendente contro la gamba del Mordiroccia, sperando di debilitarne i movimenti, ma non solo. Il colpo avrebbe anche prosciugato le energie dell’essere: Ukon stava sempre di più imparando a domare e controllare quel potere donatogli dalle anime dei suoi compatrioti morti durante la guerra. Era il potere di assorbire le energie e le forze vitali di chi gli stava davanti semplicemente mettendo in connessione la sua anima con il suo avversario. E così avrebbe fatto anche questa volta: un alone di etereo chakra azzurro avrebbe contornato la figura di Ukon, mentre questo stesso chakra andava a collegarsi con la “tartaruga”. [AZIONE – Attacco Fisico con Arma] + [Passive: Draining Touch] [RAPIDO – Skill: Chakra Link]
Portata la sua offensiva, si sarebbe allontanato di qualche metro per osservarne compiaciuto i suoi effetti. [Movimento Gratuito] = 5m (da M8 a O8)
Potenza: 10 Vita: 200 Chakra: 250-20= 230 Chakra Extra: 0
Distanza:
Abilità/Passive: Passive: Heavy Metal Passive: Draining Touch Passive: Chakra Capacitator
Passive: Heavy Metal Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30
Passive: Draining Touch Ogni attacco fisico ravvicinato andato a segno prosciuga la riserva di chakra dell'avversario di 10.
Passive: Chakra Capacitator Venire colpito da una skill elementale consente all'utilizzatore di assorbirne Chakra 10 che viene accumulato in una riserva a parte. La riserva extra ha capacità massima 20 + [10 x rank]
Skill: Chakra Link [Rapido] Focus: Utilità Il portatore bersaglia un avversario entro i 5 metri di distanza, stabilendo un collegamento tra la propria riserva di chakra e quella dell'avversario, manifestato come un indissolubile filo di chakra. Fin tanto che permane, il collegamento toglie 20 chakra all'avversario ogni turno e lo aggiunge alla propria riserva extra di chakra (durante il prossimo recupero). Per interrompere il collegamento occorre portarsi a 15 metri dall'avversario. [Chakra: 20] [Cooldown 2 turni]
Slot Rimanenti:
Auree/Stance/Effetti:
Status/Buff:
Equip: Arma Pesante [Danno 40] Corazza dell'Avventuriero [Blocca 20]
Mentre erano ancora nella tenda del Capocarovana, Shervarash stava cercando di mettere ordine a tutte le informazioni riguuardanti le morsicatrici che gli giungevano alle sue orecchie. Rimase così concentrato ad elaborare i dati che non si accorse dello scorrere del tempo, si ridesto solamente quando Kal'em vi stava congedato per la notte. Ora che era rinsavito dai pensieri, aveva ancora delle cose da chiedere, ma sapeva che una volta congedati non poteva più farlo, almeno non senza mancare di rispetto al loro committente e quindi decise di avviarsi verso la tenda assegnatagli per passare la notte. Nel tragitto lungo la tenda ripensò all'incontro di poco prima, cercando di inquadrare in una situazione più chiara gli avventurieri che si erano radunati per rispondere alla "chiamata". Il quadro che poteva fare era molto sommario e impreciso ma se davvero avesse dovuto combattere con quelle persone al fianco non si sentiva poi molto sicuro e fiducioso della riuscita della missione. L'unico che aveva fatto davvero una buona impressione su Shervarash era il tizio mascherato. Parlava soppesando le parole da dire e sembrava anche un abile stratega o magari lo sarebbe potuto diventare difficile dirlo visto che non aveva idea della sua età o della sua vera identità. I pensieri del giovane cacciatore viaggiavano liberi e si sarebbe così interrogato sull'uomo misterioso - "Chissà chi si nasconde sotto quella maschera? Quanti anni avrà? " - ma la cosa che più premeva sapere all'arciere del tizio mascherato era la seguente - "perché porta quella maschera? avrà qualche strano segreto da nascondere?" - . Con queste curiosità passo ad analizzare gli altri due avventori. A giudicarli dalla loro imponenza, dovevano essere se non parenti almeno compatrioti, troppe erano le somiglianze tra i due. Il più giovane che all'inizio Shervarash lo aveva scambiato per una guardia del corpo stava piantato vicino all'ingresso come se dovesse controllare chi entrasse nella tenda. Questo fu ciò che l'arciere penso nell'istante stesso in cui lo vide - "Mi sembra strano che un commerciante del deserto prenda un tale gigante come sua scorta ma probabilmente la sua imponente mole evitava parecchi guai, in effetti chi avrebbe voluto scontrarsi con un armado di muscoli? probabilmente solo un folle." -. Ma poi il giovane arciere avrebbe dovuto ricredersi, quello era un avventuriero come lui e sembrava oltre che essere un armadio di muscoli anche dotato una buona dose di intelligenza. Infine arriviamo all'ultima persona nella tenda oltre allo stesso capocarovana. Era per fisicità e capigliatura molto simile all'avventuriero che stava a lato dell'ingresso, ma sembrava motlo più vecchio e aveva decisamente una pessima cera. Più che un avventuriero sembrava un poveraccio raccattato nel deserto poco prima che morisse, solamente per pietà del capocarovana, infatti non riusciva a capire perché ci fosse anche lui in quella tenda, se non per banchettare e grugnire come un porco. Guardandolo attentamente, Shervarash pensò - "Questo dev'essere il classico guerriero, di cui si sente alle volte narrare nelle leggende. Era dotato di un fisico davvero invidiabile, ma le troppe ore passate a rinforzare i muscoli e renderli grantici dovevano aver aumentato in maniera esponenziale anche il suo testosterone, che ora senza controllo aveva invaso tutto il suo corpo. E dai grugniti che riusciva ad emetteva doveva essersi riversato in maniera massiccia nella cavità cranica dell'uomo impedendogli un corretto sviluppo del cervello. "" - Finito il quadro generale, molto sommario dei suoi nuovi compagni d'armi era anche giunto all'ingresso della sua tenda. Poco prima di entravi però non poté che rimanere stupefatto dalla bellezza delle stelle che ricoprivano il manto celeste in quella notte senza nuvole. Era uno spettacolo che non aveva mai osservato così bene e così in grande. Dopo essersi concesso qualche minuto, varco la soglia della tenda e si mise a riposare nella sua branda. Il sole si levò relativamente presto rispetto a quanto pensava il giovane arciere, però senti che per tutto l'accampamento la gente iniziava a darsi da fare e svegliarsi, quindi il giorno della caccia era giunto. Prima di arrivare al punto di raccolta a nord dell'accampamento, Shervarash si vesti con molta calma e perizia controllando che tutto il suo equipaggimento fosse a posto non voleva rischiare brutte sorprese durante la caccia. Concludendo dopo aver controllato tutto, iniziò a vestirsi con i suoi soliti abiti, i logori pantoloni marroni, la felpa verde con il cappuccio ed infine infilò gli stivali, era pronto. Arrivò assime agli altri al punto di ritrovo, Kal'em era già li che li attendeva. Durante il tragitto verso le loro prede rivolgendosi a Kal'em, Shervarash avrebbe posto altre domande sperando che il capocarovana potesse rispondergli. - "So che siete commercianti e non cacciatori o guerrieri, però potrebbe esserci utile capire le modalità di attacco di queste grosse tartarughe, così da poter evitare inutili ferite e magari poterle scacciare con maggior efficacia" - . Avrebbe atteso un attimo prima di concludere ringraziandolo. Shervarash sapeva per esperienza diretta che ogni animale potrebbe essere pericoloso se messo alle strette e stava cercando di capire a cosa doveva prepararsi. Mentre attendeva la risposta del mercante continuavano a camminare e poco dopo, dietro una duna ecco che si rese visibile una morsicatrice. Era qualcosa a cui l'arciere non era sicuro di essere preparato, ora che la vedeva con i suoi occhi capiva quanto erano grandi e maestose queste tartarughe, e da una prima occhiata sembravano anche molto ben corrazzate, quando Kal'em la vide disse [COLOR=red"] - " Un esemplare giovane, siamo fortunati" - [/COLOR]. - "Quella montagna sarebbe un esemplare giovane? Interessante, chissà quanto può essere grande un adulto della loro specie allora" - , mentre era ancora assorto in questi pensieri sentì il capocarovana aggiungere - " Non scenderò in campo con voi, dunque dovrete trovare un modo per coordinarvi al meglio. Tuttavia non rimarrò qui a guardare senza fare nulla, cercherò di supportarvi dandovi informazioni riguardo al loro comportamento nel caso agissero in modo insolito. Avendole già affrontate in precedenza i miei consigli potrebbero esservi più utili della mia forza" - . A quelle parole Shervarash rimase colpito, non pensava che il loro committente avrebbe comunque partecipato alla caccia, anche se solo come supporto il suo aiuto poteva essere determinante per la buona riuscita della missione. Guardando Kal'em gli espresse però le perplessità del caso ed anche un particolare ringraziamento, - "Se davvero se la sente di rimanere qui, va bene perché ci potrà essere molto utile, però non sò quanta protezione potremmo garantirgli in caso di attacco della morsicatrice" - . Le idee dei due guerrieri mastodontici sembravano abbastanza folli, ma non lasciarono il tempo per una qualsiasi risposta e partirono all'attacco del enorme tartaruga, come se fosse una gara di virilità al primo che mette a segno il colpo. Poco prima di lancarsi all'attacco il giovane disse - "Se riusciamo a posizionarci uno per lato e circondarlo possiamo buttarlo giù prima che gli altri due diventino una minaccia" - , l'arciere subito dopo pensò - "E' un idea folle come puoi circondare una creatura così grande? e poi come dovremmo circondarla? Con un arco, un ascia, uno spadone e qualsiasi cosa utilizzi il tizio mascherato? Siamo seri?" - . Davvero era questo la loro strategia? farsi schiacciare e schiantare da una bestia di 6 metri? L'arciere sarbbe rimasto a distanza, oramai che avevano intrapreso quella linea d'azione che altro poteva fare, se non supportarli e sperare che non morissero.
- ATTACCO -
Avrebbe allungato la mano e da dietro la schiena avrebbe estratto il suo fidato arco.
[Rapido - Equipaggiamento Arma]
Avrebbe utilizzato una posizione che gli permetteva di scagliare con più precisione e maggior forza le freccie.
[Attivazione - Stance: Hunter's Chance]
CITAZIONE
Stance: Hunter's Chance L'utilizzatore si concentra e si prepara per la caccia, rendendo le proprie frecce ancora più letali. Danno frecce aumenta (+10).
Poi per cercare di distrarre la bestia scaglio una prima freccia contro la morsicatrice.
[Rapido - Action: Quik Shot]
CITAZIONE
Action: Quick Shot [Rapido] Effettua un attacco fisico con arco sul bersaglio scelto. Pagando un ulteriore [Rapido] è possibile effettuare un secondo attacco con arco su un bersaglio a scelta. Utilizzare questo effetto, manda in cooldown questa Action per 1 turno.
Subito dopo una nuova freccia sìbilo nell'aria sempre nella direzione della morsicatrice, - "Speriamo di averla distratta abbastanza da quei due folli sotto di lei. Ma speriamo anche di non averla infastidita troppo o finirò nei guai molto presto.
Arco Classe I (Danno 10) (Gittata 30) 28 - 2 = 26/28 x Frecce in noce (Danno 10)
Passive: Archi I L'utilizzatore ha imparato a tirare con precisione, controllando il respiro e sviluppando il proprio senso della profondità. E' possibile utilizzare archi di classe I senza subire malus. L'attacco con arco occupa lo slot Azione e necessita di essere ad almeno 5 metri di distanza.
Passive: Cross-skill Expertise Le abilità PASSIVE che vanno a migliorare gli attacchi dalla distanza si applicano anche ad armi meccaniche e armi da lancio.
Passive: Archer Il guerriero è particolarmente esperto nell'utilizzo di arco e freccia, rendendo i propri colpi precisi e pericolosi. Il danno delle frecce aumenta di +20. I talenti della disciplina segnati da un asterisco * possono essere utilizzati solo se non si indossa alcuna armatura.
Passive: Owl's Eye L'arciere ha addestrato la propria vista per riuscire a scorgere il proprio bersaglio più lontano di chiunque altro. Gittata aumentata di 5 metri.
Passive: Airbending Con dei leggeri flussi d'aria, è possibile aumentare l'altezza e la distanza dei propri salti fino a 3 metri.
Passive: Feather Fall L'utilizzatore è immune al danno da caduta.
Passive: Heart of Air I E' possibile in tutte le Skill di aria, aggiungere al danno metà del consumo richiesto.
Senza molti altri fronzoli la sera passò abbastanza tranquilla, Mykko si era ritirato nella propria tenda dove fortunatamente aveva potuto alloggiare da solo. Lì potè togliersi la maschera e i pesanti mantelli di dosso, riuscendo finalmente a lavarsi con una tinozza preposta sebbene ciò non poteva neanche lontanamente paragonarsi ad un bagno completo. Erano settimane che aveva lasciato Neagora per cercare qualche impiego a Shal'aira ma tra le tante cose a cui non riusciva ad abituarsi c'era sicuramente l'igiene compromessa della vita da nomade. Avrebbe voluto trovarsi un luogo in cui stare a Temora, magari, ma aveva a malapena denaro per non morire di fame. Forse con qualche lavoretto portato a termine poteva cominciare a migliorare la propria condizione, o forse avrebbe lasciato il deserto una volta per tutte dopo un paio di cacce.
Nell'oscurità quasi totale della tenda giaceva sopra strati di tessuto che servivano da materasso e cuscino. Era strano essere così lontano da casa, completamente solo e abbandonato a sè stesso. In fondo, era quello che aveva sempre desiderato, non dover più rendere conto a nessuno delle proprie azioni e provare agli altri di essere in grado di cavarsela da solo. Eppure adesso sentiva come se qualcosa gli mancasse, anche se non riusciva a capire ancora esattamente di cosa si trattava.
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Flash forward, erano già sul campo di battaglia. Un esemplare giovane, a detta di Kal'em, era di fronte a loro incurante dei minuscoli uomini che lo circondavano. Non se le immaginava così grosse quelle creature, cominciava a dubitare di poter avere una reale utilità in quella caccia. Non aveva dalla propria veri e propri attacchi pericolosi, a stento riusciva a sollevare una spada e per lo più il suo utilizzo della magia era teorico o limitato all'utilità di tutti i giorni.
Ma doveva mantenere l'aria sicura di sè, aiutato anche dalla maschera che ne celava la preoccupazione del momento. I guerrieri decisero di circondare la bestia dai quattro lati, in modo da coordinare meglio l'offensiva e probabilmente disorientarla. Mykko non si fidava molto di rimanere un bersaglio isolato, credeva che contro un mostro tanto enorme l'unione avrebbe dovuto fare la forza, ma in quel frangente non se la sentì di far valere le proprie rimostranze per non fare la figura del fifone.
Si piazzò a sud ma più vicino a Marcus, mentre cominciava a preparare il mana per unire il proprio attacco a quello degli altri. Come detto, non aveva capacità di infliggere danni, specie ad un carrarmato di 2 piani, tuttavia qualcosa poteva pur farla. Condensò la propria energia in un aura sbiadita che prese la forma di anelli liquidi intorno alla propria figura. Non gli risultò troppo facile a causa del caldo estremo, tuttavia cercò di concentrarsi al massimo per non combinare casini. [Posizionamento in F11] [Attivazione Aura: Counterflux]
La situazione era più seria di qualsiasi altra cosa avesse affrontato nella vita, anche se quella creatura non sembrava poter mettere in pericolo le loro vite tanto sembrava pacifico. Una sua distrazione poteva significare la morte di uno dei suoi colleghi, quindi era così concentrato che non gli venne nemmeno di parlare o rispondere alle indicazioni del resto della squadra.
Si limitò a richiamare ancora una volta il chakra per poter provocare un improvviso impulso di masse acquatiche provenienti dal terreno (masse che dovette condensare personalmente dato che nella sabbia del deserto non sarebbe riuscito a trovarne nemmeno nel giro di un anno) Così, da sotto la creatura nelle vicinanze della testa esplose una colonna d'acqua che bucò il manto sabbioso e cercò di stordirla a causa della forte pressione. [Action: Water Surge]+[Slot Rapido - Skill: Geyser] su Morsicatrice, mirando alla zona della testa
Action: Water Surge [Gratuita] Incanala la propria energia più rapidamente. La prossima skill di questa disciplina avrà sostituito nel proprio costo [Rapido] invece di [Azione] [Cooldown 2 turni]
CITAZIONE
Skill: Geyser [Azione] Focus: Offensivo Una colonna d'acqua si innalza dal terreno entro 15 metri, colpendo e stordendo un avversario che perderà uno slot rapido al proprio prossimo turno. Respinge di 5 metri in direzione opposta. [Danno: 40] [Chakra: 25] [Cooldown 2 turni]
CITAZIONE
Aura: Counterflux L'utilizzatore si circonda di anelli d'acqua vorticanti. Gli anelli vengono alimentati dalle skill d'acqua utilizzate. Le skill curative guadagnano +5 di fattore curativo per ogni skill Acqua castata dall'attivazione dell'aura. Il bonus si azzera se l'aura si disattiva. Consente l'utilizzo di skill curative durante la propria DIFESA. Il bonus non può superare i [10xRank] punti. [Chakra: 15]
Successivamente, si impegnò ad attingere altra energia, questa volta con meno difficoltà perché il deserto in questo caso avrebbe fatto al caso suo. Cominciò a condensare, agglomerando il terreno di fronte a sè, materiale solido che continuò ad aggregarsi fino ad assumere un altezza superiore ai 2 metri e dare forma ad un vero e proprio golem elementale. [Slot Azione - Skill: Earth Elemental] in G10
Skill: Earth Elemental [Azione] Focus: Costrutto Crea un costrutto di terra alto due metri. Può portare un attacco fisico per turno e ha a disposizione 5 metri di spostamenti per turno. Possibile controllare solo un Costrutto alla volta. Intercetta un azione offensiva diretta verso un bersaglio entro i 5 metri da sè per turno. Deve trattarsi di un proiettile o di un azione fisica non ad area. A Rank 3 intercetta due azioni. A Rank 4 intercetta tre azioni. Vita 100, Danno fisico [30+10xRank], Res fisica [10xRank]. [Chakra: 30] [Cooldown 2 turni dopo la distruzione del costrutto] [Alla creazione, il costrutto non è pronto fino al prossimo RECUPERO]
Forse le parole di Kal'em vi erano state di ispirazione, o forse eravate davvero convinti di potercela fare con le vostre sole forze. In ogni caso, ogniuno di voi avanzò portando l'offensiva nel modo a lui più congeniale. Il prode Marcus dopo aver esposto la sua di voler provare a circondare l'imponente creatura, menò un fendente contro il collo della bestia mentre questa lo distendeva per fiutare nuovamente il terreno in cerca di teneri sedimenti da sgranocchiare. Nonostante quella parte del corpo avrebbe dovuto essere tecnicamente più sensibile, la lama dei vaygr impattò generando un suono metallico come se di fatto avesse provato a colpire con tutte le sue forze una grande roccia. Allo stesso modo Ukon seguì l'esempio di Marcus muovendosi in modo diametralmente opposto, ma non limitandosi a colpire solamente "fisicamente" la bestia. Sfruttando il potere che aveva ottenuto dalle anime dei suoi compatrioti periti durante l'assalto a Aethernia, creò un collegamento stabile e duraturo con la fonte spirituale della Morsicatrice, cominciando a prosciugarla. Contro un comune essere umano probabilmente quell'assalto sarebbe stato decisamente micidiale, ma quella creatura era antica e potente e non ne risentì in modo particolare. Mentre Ukon avrebbe potuto percepire qualcosa di insolito. Forse era a causa della stazza della bestia, o per il suo essere così antica (nonostante fosse un esemplare giovane), ma la fonte spirituale sembrava essere senza limiti, o meglio essere talmente grande da essere difficilmente quantificabile secondo i criteri umani. Tuttavia allo stesso modo di Marcus la sua ascia si schiantò contro la gamba, generando un suono d'acciaio acuto e vibrante. Dalla distanza invece Shervarash aveva avuto tutto il tempo di tendere l'arco e incoccare due frecce per portare il proprio assalto. Forse voleva limitarsi a studiare meglio la situazione prima di provare qualche azione più mirata. I suoi dardi sibilarono nell'aria e colpirono il bersaglio, ma senza conficcarsi in quella carne dura come la pietra, limitandosi a rimbalzare al contatto e poi cadere tra la sabbia.
CITAZIONE
Passive: Stone Resistance La pelle dura della morsicatrice è difficile da scalfire in qualunque punto rendendola una vera e propria corazza naturale. La Morsicatrice ha un bonus di resistenza fisica di +50 ed è immune ai danni elementali di terra.
Infine il giovane Mykko sotto mentite spoglie si ammantò prima di una serie di anelli vorticanti d'acqua e poi richiamò dal terreno una colonna d'acqua che colpì la creatura stordendola e causandole forse un danno più severo di quanto non avessero fatto i guerrieri prima di lui.
CITAZIONE
Passive: Colossal Body Il corpo enorme della creatura lo rende solido quasi impossibile da spostare. La Morsicatrice è immune ai trascinamenti e respinte causati da talenti fisici ed elementali.
Nonostante il contatto con l'acqua strappò alla Morsicatrice una specie di grugnito di fastidio, questa non venne minimamente respinta dal getto. Tuttavia se prima gli attacchi fisici non sembravano aver attirato la sua attenzione, ora il suo sguardo si volse verso il giovane mascherato. Difficilmente Mykko avrebbe potuto scorgere qualcosa negli occhi della creatura. Intelligenza? Istinto? Perché si era voltata verso di lui?
Una normale creatura in quella situazione, circondata e minacciata con le armi, probabilmente si sarebbe scagliata contro gli avversari o avrebbe cercato di mostrare i denti e passare all'offensiva; invece la Morsicatrice per qualche istante sembrò rimanere impassibile, come se anche quella specie di "occhiata" che aveva lanciato a Mykko fosse stato qualcosa di casuale. Poi avreste potuto sentire un tremore scuotere la terra attorno a voi e avreste visto la creatura scavare lievemente con le proprio zampe massicce nella sabbia e accovacciarsi in quella specie di rozza tana che si era creata. [Stance: Totale Defense]
CITAZIONE
Stance: Total Defense La Morsicatrice si posiziona sul terreno accorciando le zone esposte del proprio corpo, come a volersi ritirare nel proprio carapace. Fintanto che permane nella stance si hanno movimenti gratuiti azzerati, non si possono eseguire movimenti extra e la schivata costa [Azione] + [Azione]. Ottiene un bonus di +20 in resistenza fisica.
Forse vi era sembrata incurante degli attacchi che aveva subito, ma con quell'ultimo gesto vi sarebbe stato chiaro che non lo era per niente. Sapeva di essere sotto attacco, ma probabilmente sperava di essere lasciata in pace e per questo si stava mettendo sulla difensiva. Il suo inespressivo sguardo di pietra nuovamente rivolto verso Mykko.