Legenda
Parlato Pensato Narrato
Haseo Kato
Capitolo 6 - Metamorphosis La mattina che seguì fu abbastanza turbolenta: Venimmo svegliati tutti all'alba dal maestro Pao, che era rimasto alzato tutta la notte per studiare il libro e il tempio alla ricerca della stanza segreta. Le sue ricerche avevano dato esito positivo, a discapito di uno stato mentale abbastanza alterato e un bel paio di occhiaie nere e profonde. Tornammo inizialmente i biblioteca, sempre su ordine del maestro che avrebbe dovuto farci vedere delle cose prima di farci vedere la stanza.Dopo aver letto il primo libro del Tempo stanotte, ero talmente tanto curioso che dovetti leggere anche gli altri quattro. -disse sbattendo i libri sul ripiano circolare e parlando molto velocemente, come se si fosse fatto una dose di caffeina direttamente nel cervello- Questi libri nascondono segreti su altre dimensioni, universi paralleli e manipolazione del tempo. C'è anche la formula per la vita eterna, ma nemmeno io che sono stato addestrato sin da bambino sono stato in grado di comprenderla. Ad ogni modo, nel terzo e nel quinto libro si parla della stanza segreta di questo tempio. E' un vero e proprio rifugio al di là dello spazio e del tempo: si tratta di una bolla all'interno del continuum spazio-temporale, dove il primo guardiano del tempio e Ophiuco si allenarono per combattere la grande guerra. Le magie racchiuse al suo interno sono potenti, talmente potenti che solamente un drago del calibro di Ophiuco poteva essere in grado di padroneggiare e, forse, altri pochi della sua specie. -terminò aprendo il libro e generando un disco d'energia verde davanti il suo palmo, muovendolo davanti il libro- Ho trovato una magia potente, anche se molto limitata. Sembra quella che usano alcuni maghi legati al meta-elemento. Ed usandola sul libro ho potuto vedere una pagina nascosta, che rappresentava proprio il nostro caro e vecchio alleato! All'improvviso un bagliore verde si alzò dal libro, mostrando un'immagine eterea, che sembrava fatta con del fumo colorato. Vedemmo un grande e grosso drago violaceo dal petto chiaro. I suoi occhi azzurri incutevano timore anche da una foto e trasmettevano fiumi di conoscenza solamente guardarli. Se ci fosse lui sarebbe tutto più facile, pensai: con la sua conoscenza sconfinata potrebbe aiutarmi a dominare i miei poteri ed indicarmi la via da seguire per fermare la battaglia ancora prima che questa cominci. Ma come sempre i sogni il più delle volte restano solo sogni...Questo sarebbe.. Si, è Ophiuco -interruppe Pao- ma soltanto una sua immagine riflessa ovviamente, non ho trovato da nessuna parte se lui abbandonò questo mondo dopo la guerra oppure restò fino a quando anche il suo compagno morì.. ammesso che sia morto e invece non vagabondeggi tra il tempo e lo spazio. Nel libro c'è scritto come manipolare lo spazio in relazione al controllo del tempo, ma purtroppo il libro a volte sembra come se mischiasse le parole, per non farmi sapere il reale contenuto delle sue pagine. Ad ogni modo, come vi avevo anticipato, non è stato così per il sancta sanctorum: sappiamo praticamente tutto di questa stanza segreta, al suo interno il tempo scorre in relazione alla volontà e alla razza che la occupa. Gli umani, l'unico nome che sono riuscito a capire, possono stare al suo interno un massimo di un giorno che, secondo la magia che regola il tempo dentro questo luogo, corrisponde ad un'intero anno.. In che senso un giorno corrisponde ad un anno? -chiese Tisifone- Chi entra dentro la stanza dello Spirito e del Tempo vivrà una condizione temporale velocizzata rispetto a chi ne resta fuori. In termini ancor più semplici e pratici, un giorno per chi sta fuori dalla stanza equivale a trascorrere un'anno all'interno di essa. E per i bisogni di prima necessità? -ribatté Kenan- Nella stanza tutto quello che si desidera si riceve. Nei limiti del possibile ovviamente. Sto parlando infatti di ogni tipo di cibo e comodità.. al suo interno c'è un'armadio dove basta desiderare qualcosa ed aprirlo, per trovarla al suo interno. C'è un letto, un bagno e la temperatura si può regolare semplicemente pensando. Le pareti sono indistruttibili, il che permette di potersi allenare senza alcun limite e la forma che assume riflette i ricordi di chi ci entra, anche se questa parte non è spiegata molto bene Non so Pao, tutto troppo bello per i miei gusti. Dev'esserci qualche prezzo da pagare, altrimenti non ci sarebbe motivo per tenere sigillato proprio questo tempio e non gli altri sei. Sbuffò il maestro Pao quando Quon-Shing si intromise nel suo discorso esplicativo, annuendo sulla parte dei rischi.Infatti è così fratello mio. I rischi derivanti dalla permanenza in quella stanza, oltre alla totale perdita di se, sono molteplici: primo fra tutti c'è il rischio che il corpo umano rigetti l'ambiente in cui si trova. Siamo esseri viventi e, come tali, ci adattiamo al mondo in cui cresciamo. Quello è un posto creato artificialmente tramite la magia, non è possibile prevedere in che modo il corpo umano si adatti alla stanza e se sia in grado di sopravvivere al suo interno. C'è scritto anche che la stanza cambia le persone una volta che passano del tempo al suo interno: lo stesso guardiano del tempio necessitò dell'aiuto di Ophiuco per addestrarsi in quel luogo, perché rischiò di diventare pazzo, ma forse per via della solitudine. L'ultimo punto è il tempo limite per sostare all'interno della stanza: come vi avevo detto prima il libro indica quello di un giorno intero, quindi ventiquattro ore per guadagnare trecento sessantacinque giorni. Non sono descritti gli effetti sulla mente e sul corpo di chi supera il tempo limite. Avevo ascoltato tutto in silenzio fino a quel momento, ma era arrivata l'ora di parlare. Avevo riflettuto sulla cosa e cominciavo a sentire un ticchettio martellante all'interno del cervello, che mi spingeva a parlare e a dire quello che avevo in mente. Continuavo ad avere sprazzi di visioni, con quei due occhi verdi che mi fissavano costantemente e una voce che mi sussurrava: La stanza è il tuo unico modo per salvare il tuo mondo. Posso aiutarti a sostenerne il peso per cinque giorni, ma potrebbe significare anche la tua fine, per come ti conosci fino ad ora, sei disposto a farlo.. ragazzo? Cinque giorni! -dissi spiazzando tutti- Passerò cinque giorni dentro quella stanza. Ma Haseo, ti ho appena detto che il limite imposto è di uno solo.. Non mi interessa! Ho detto che trascorrerò cinque giorni li dentro. Il tempo non è dalla nostra parte e ce ne serve parecchio. Sento di potercela fare. Io mi sono fidato di voi fino a questo momento.. voi fidatevi di me da ora in poi. Me ne sarei andato da quella biblioteca, sentivo l'aria che cominciava a mancare e una fottuta paura di affrontare il mio destino. Patty mi seguì nello spiazzale che dava sul resto del panorama del tempio. La luce del sole illuminava quel posto rendendolo davvero romantico ed incantevole ed una leggera nebbiolina si era alzata per via del cambio di temperatura tra il giorno e la notte.Hase.. sei sicuro di sapere quello che stai per fare? -la guardai negli occhi, conscio di avere un'espressione veramente brutta- No.. non ho idea di cosa significherà entrare li dentro.. ma non posso continuare a vivere la mia vita così, come un bambino viziato che deve essere sempre tenuto per mano in ogni cosa che fa, sennò ha paura di sbagliare. Questa volta ho deciso che si fa come dico io. [...]
Quello stesso pomeriggio, dopo aver concordato le ultime cose per l'uso della stanza dello Spirito e del Tempo, ci riunimmo all'ultimo piano del tempio, dove c'era un balcone con degli strani cerchi sopra. La porta che dava sul balcone, secondo i ritrovati del maestro Pao, era anche la porta che conduceva alla stanza magica. Il piano sarebbe stato di farmi rimanere cinque giorni in quella stanza. Il primo giorno sarebbe entrato Kenan, con il quale mi sarei addestrato per un anno nell'arte marziale del kung-fu, rafforzando il mio corpo per renderlo duro come come una roccia, ma anche fluido come l'acqua, almeno così diceva lui. Durante il secondo, sarebbe arrivato il maestro Shing, con il quale mi sarei allenato per rafforzare il mio spirito, per estendere la mia mente. Lui era il più qualificato tra tutti, visto che era un metamorfo, anche se l'avevo scoperto solamente in quella circostanza. Il suo spirito guida era una tigre, forse per quello portava sempre un cinturone che la raffigurava ed amava le anatre. I restanti tre giorni, sarei rimasto da solo nella stanza, cercando di comunicare con il drago al mio interno, per farmi prestare i suoi poteri. I maestri quindi si sarebbero sacrificati per aiutarmi a rafforzare il mio corpo e la mia mente, per non lasciarmi schiacciare dalla cosa che avevo al mio interno. Ma ce n'era veramente bisogno? La creatura che avevo visto nella mia proiezione astrale, quel drago rosso, aveva veramente intenzioni ostili nei miei confronti? Riflettei parecchio quella mattina su questo dettaglio. Mi aveva spinto ad entrare nella stanza, trascorrendo cinque anni li dentro, di cui tre da solo... ma perché così tanto? Cosa mi sarebbe successo una volta rimasto da solo in quel luogo, totalmente alla sua mercé? Sapevo che non avrei dovuto fidarmi delle sue parole.. d'altronde il suo scopo primario sarebbe stato quello di uscire dal mio corpo, e come biasimarlo? Era un'entità potente, chissà quanto antica ed era nel mio corpo senza averlo voluto.. o almeno così avevo pensato. Ancora una volta tante domande e mai una riposta. Fidarmi delle voci nella mia testa, prendendo quella decisione, era l'unica chance che avevo per cercare di risolvere il casino che avevo in testa. Alla fine il momento di entrare arrivò; il maestro cominciò pronunciando formule magiche, aiutandosi con uno dei libri, facendo alzare tanta polvere da quel balcone. Scintille si vennero a creare tutt'intorno a noi e poi, con un grosso movimento delle braccia, il maestro cominciò a far aprire il portale per la dimensione segreta della stanza dello Spirito e del Tempo. Un forte rombo scosse tutti quanti i presenti e all'improvviso le pareti intorno a noi vennero deformate, ripiegate su se stesse ed allontanate dalla porta magica che si stava creando.Entrate adesso! -urlò il maestro Pao per superare il fragore della materia che si ripiegava su se stessa intorno a noi- Come abbiamo stabilito, tra ventiquattro ore riapriremo il portale per permettere a Shing di uscire e a Kenan di entrare. Buona fortuna Haseo, crediamo tutti in te! Strinsi per l'ultima volta la mano a Patty, la baciai e l'abbracciai: ci vediamo tra cinque giorni.. mi mancherai.. Sarò con te con il mio cuore... adesso va, e diventa l'eroe che sei destinato ad essere! Per evitare di ripensarci, chiusi gli occhi e con un filo di lacrime in viso cominciai a correre verso il portale, spronando il maestro Shing. Saltammo insieme all'interno del portale: la sensazione che provai fu come quella di buttarmi in uno specchio d'acqua molto denso, per poi tornare nuovamente in superficie. Quello che ci trovammo davanti una volta superato il portale fu una stanzetta buia, che dava su una scalinata che portava ad una piccola costruzione, simile al tempio che c'era dall'altra parte. Sembrava davvero una specie di riproduzione del mondo reale, come un tempio in una vallata naturale circondata su tutti i lati da montagne innevate. Anche l'aria che si respirava la dentro era fresca e frizzante come quella delle montagne ephioresi.Certo che non potevamo desiderare di meglio. -disse il maestro di arti marziali- Saliamo le scale e vediamo cosa ci riserva questo luogo. Ci alleneremo sin da subito! L'esplorazione durò veramente poco, anche se ci limitammo alla struttura principale dove eravamo approdati. Era come un piccolo tempietto nostrano, con la stessa architettura anche. Ci sistemammo velocemente, per poi cominciare a lavorare. C'era un grande porticato all'entrata della struttura più grande, subito dopo lo scale, perfetto all'allenamento. La prima lezione fu una filippica abbastanza pesante che vi riassumerò il più brevemente possibile.Haseo, devi sapere che il kung-fu è un'arte marziale antica, che nasce proprio tra i monasteri del nord. Chi lo pratica da anni è in grado di comprendere e controllare il proprio corpo attraverso allenamenti fisici e mentali, che rafforzano il proprio animo. Il primo passo per cominciare a praticarlo è quello di decidere di impegnarsi con esso. E' un'arte marziale complessa, che lavora su tutti i fronti. Come dissi anche agli altri miei allievi a Tazin, devi essere come l'acqua: leggero, morbido, fluido come un dolce fiume, ma anche violento, duro ed impetuoso come un mare in tempesta. Sarò severo con te, quindi preparati. Maestro Kenan, bando alle ciance, cominciamo! -lo feci ridere e poi ribatté- Questo è lo spirito giusto! E il primo anno passò così, tra estenuanti allenamenti di resistenza e forza fisica, tecniche di combattimento e massaggi da parte del maestro Kenan per rimettere apposto il mio povero fisico. Durante gli ultimi giorni di quel primo anno, i nostri corpi sembravano visibilmente provati, ma soprattutto quello del maestro, forse a causa dell'età più avanzata. Per chi se lo stesse chiedendo, dal giorno in cui varcai la soglia di quella stanza non percepii mai più la presenza del drago rosso dentro la mia testa. La sua voce aveva smesso di parlare, ma io sapevo che in realtà osservava in silenzio, e questo non mi piaceva affatto. Tuttavia non ebbi nemmeno un giorno di tempo per riflettere su questa cosa, perché Kenan non mi lasciò veramente un secondo di tempo, ma alla fine l'allenamento aveva dato i suoi frutti. Riuscimmo a tenere il tempo grazie ad un pratico abaco leggermente modificato, che aggiornavamo ogni mattina all'alba, quando cominciavamo ad allenarci. Il sole e la luna si alternavano costantemente in quel luogo, come se fossimo nel mondo reale, permettendoci di non perdere il senno; non esplorammo mai il resto della radura intorno a quella struttura, ma non sentimmo mai un rumore di qualche animale, quindi eravamo veramente da soli in quel luogo. Vidi il maestro scomparire dentro quella porta, quando si cominciò ad illuminare, constatando l'apertura del portale dal mondo esterno. Dopo qualche istante arrivò poi il maestro Quon-Shing, con la sua bellissima espressione sempre sorridente.Wao, ti vedo cresciuto Haseo.. hai messo su parecchi muscoli eh.. Lo accompagnai dentro la struttura, facendogli vedere il posto e come funzionava quel luogo mistico. Il suo allenamento sarebbe stato di preparazione per il mio spirito, per comprendere i segreti del chakra naturale e capire come controllarne la forza. Avrei dovuto imparare a dominare i miei istinti e ad espandere la mia coscienza per cominciare a comunicare con l'essere al mio interno.Beh maestro, diciamo che Kenan non ci è andato leggero con me. Ogni mattina corsa sulle scale e via di flessioni, addominali, esercizi a corpo libero per potenziare i muscoli e, ovviamente, tecniche su tecniche di combattimento. Anche con lui cominciammo subito. All'inizio il maestro mi spiegò cosa significasse mettersi in contatto con l'energia naturale: l'alma, l'energia all'interno degli esseri viventi, è una forza potente, che non si disperde mai ma si trasforma ogni volta, cambiando la sua conformazione. Quando una pianta o un'animale muore, l'alma torna alla terra e dalla terra torna al prossimo essere vivente al momento della sua creazione, che sia questa il processo di gemmazione delle piante o del concepimento per gli uomini. Era tutto uno scorrere infinito di energia, come un cerchio chiuso, che prima o poi ricomincia sempre dall'inizio. Passammo giornate intere a meditare, con l'obiettivo iniziale di percepire l'energia naturale, oppure a combattere allenando costantemente il nostro sistema circolatorio del chakra, espandendolo in ogni punto del nostro corpo durante tutto l'arco del combattimento, per incrementarne l'intensità. Successivamente poi, la meditazione ebbe lo scopo di aiutarmi a creare uno spazio mentale tutto mio, dove riversare la mia coscienza come se fosse una scatola protetta all'interno della mia mente: uno spazio sicuro, per mantenere sempre viva la mia personalità. Diceva che era la parte più importante per diventare un metamorfo in grado di non perdere la propria umanità. Erano allenamenti più estenuanti di quelli con il maestro Kenan, ma un giorno successe uno strano evento, durante uno di questi allenamenti a mani nude:Avanti Haseo, spingi di più il chakra sui tuoi pugni -urlò Quon, ansimando per la fatica- ormai sono sette mesi che ci alleniamo, non perdere la concentrazione. So che hai già trascorso un'anno qua dentro e che il tuo corpo è stremato, ma non puoi arrenderti ora! AVANTI! Parai un colpo, ma il secondo entrò e mi prese in pieno tutta la faccia. Finii per terra, atterrando sulle braccia e sulle ginocchia.TIRATI SU! Non abbiamo ancora finito per oggi.. -disse sempre ansimando- se ti butti giù così per un pugno in faccia sarai inutile nelle battaglie che verranno. Come pensi di poterci guidare, EH!? Improvvisamente il cerchio sulla mia schiena cominciò a brillare, sempre più intensamente, liberando anche diverse scariche d'energia scarlatte intorno a me. Le linee sulle mie spalle si allungarono notevolmente ricoprendo il torso nudo e i miei capelli divennero improvvisamente rossi. Gli occhi divennero ambrati e le iridi si assottigliarono diventando come due fessure. Una voce cupa nella mia testa risuonò:Haseo.. mi senti? -non risposi- Haseo.. so che puoi sentirmi, avanti.. lascia che ti mostri cosa puoi fare grazie al mio potere! Non ti farò del male, sono solamente stufo di sentirlo urlare visto che dormivo così bene, ha ha ha ha -cercai di resistere al suo richiamo, ma più mi concentravo su me stesso più sentivo il mio corpo bruciare e andare in pezzi- N-non posso.. non ti lascerò prendere il mio corpo! Il maestro Quon-Shing, udendomi farneticare, si avvicinò: Haseo.. che succede, cos'è quella cosa rossa che hai addosso? Cominciai a tremare, a causa del grande sforzo muscolare. Alzai la testa lentamente, guardando il maestro negli occhi, mentre la voce continuava a dirmi di lasciarmi andare e di farlo entrare nel mio spazio protetto. Cercai di focalizzarmi su esso: una distesa infinita di acqua, con me stesso nel centro della sua superficie intento a meditare nel vuoto più totale. Poi, una goccia cadde dal cielo, scuotendo quel velo piatto d'acqua cristallina, provocando delle onde concentriche che si fecero sempre più alte, spazzando via tutta la distesa d'acqua, rivelando l'interno di una grotta immensa, con un'apertura in alto dalla quale proveniva della luce, che aveva permesso a delle piante di crescere su quelle che pensavo fossero stalagmiti. Dei fiumi irrigavano quel luogo, diviso da un baratro senza fine da una piccola lingua di roccia che si affacciava su quel posto. Io mi trovavo proprio su quella lingua, tutto da solo. Mi alzai, cercando di guardarmi intorno ma senza trovare vie d'uscita a parte quell'apertura. I movimenti erano difficoltosi, perché ero finito nuovamente nella mia proiezione astrale e ancora dovevo farci l'abitudine, anche se ero migliorato dalla prima volta che c'ero entrato. Ad ogni modo, quella non era la mia scatola di protezione, non era quello che mi ero sempre immaginato per mantenere la calma. Udii un forte ruggito provenire dal foro illuminato, che spezzò la proiezione mentale, riportandomi nel mio corpo. Intanto il maestro si era allontanato, preparandosi ad affrontare qualsiasi cosa mi stesse succedendo.Sta perdendo il controllo di se stesso. Lo stress mentale e fisico ha fornito una breccia al drago per entrare nella sua mente, probabilmente ha modificato anche la sua gabbia di protezione. E va bene, vedremo se sarà più forte la tigre o il drago! -allargò le gambe per creare una base stabile, per poi incrociare le braccia davanti a lui e, dopo un'ampio giro, portare i pugni ai fianchi, concentrando il chakra naturale in tutto il suo corpo e risvegliando il suo spirito guida- UHAAAAAA! Un ruggito felino mi fece guardare davanti a me, verso il maestro: un sottile strato di pelo cominciò a crescere sulla sua pelle e la conformazione del suo volto cambiò assumendo dei tratti felini, simili ad una tigre, con tanto di coda che si agitava da dietro. Il maestro si lanciò all'attacco, con l'intento di stordirmi per resettare il mio cervello e bloccare l'accesso che il drago aveva trovato, ma purtroppo durante il suo assalto, non so con quale capacità e forza, mi alzai leggermente in piedi e tirai un pugno in controtempo al maestro mentre questo saltava per assalirmi, provocando una frattura nello spazio-tempo, dove entrò il maestro tornando sul balcone del tempio. Un'aura scarlatta aveva cominciato a circondarmi, mentre dalla fessura potei vedere tutti gli altri che con sguardo stupito vennero colti da quella scena. Poi, vidi Patrizia.H-haseo, ma che ti sta succedendo? -disse sconvolta, vedendo il maestro trasformato- STATE TUTTI INDIETRO, STA PERDENDO IL CONTROLLO! Pao, tieni aperta la fessura! NO! -dissi dall'altra parte, con voce doppia, come se quella del drago si fosse sovrapposta alla mia- STATENE FUORI, ADESSO ME LA VEDO IO! Guardai Patty, poi notai la mia mano, dotata di artigli: Ti amo Pat.. dissi portando gli artigli al mio petto, trafiggendomi in profondità. L'aura rossa si fece sempre più grossa, mentre si cristallizzava intorno a me, formando un bozzolo di cristallo scarlatto. La fessura si chiuse poco prima che Quon-Shing riuscisse ad oltrepassarla nuovamente, bloccandoli tutti fuori. Svariati tentativi vennero fatti dal maestro Pao per riaprire la porta, ma questa era stata bloccata da chissà quale forza. Probabilmente tanto potente quanto quella che avevo rilasciato io forzandone l'apertura.Haseo, puoi sentirmi? -una voce calda di uomo mi svegliò, in quell'oscurità che mi aveva avvolto dopo che mi ero trafitto- Chi sei, dove mi trovo? Sono morto? No, non sei morto. Il tuo istinto di conservazione ha fatto la cosa giusta, facendoti trafiggere con i tuoi stessi artigli. Il chakra in eccesso derivato dalla tua crisi si è cristallizzato ed ha formato un bozzolo per la tua metamorfosi. Bozzolo per la metamorfosi? -chiesi- Adesso svegliati, ti spiegherò tra poco. All'improvviso aprii gli occhi, trovandomi sdraiato su delle mattonelle polverose, chissà in che posto. Era una stanzetta piccola, con delle statuine dalla forma strana e altri dettagli che non saprei come descrivervi. La luce non c'era, però si riusciva a vedere lo stesso, come se il cielo fosse nuvoloso. Uscii dalla stanzetta, arrivando in una piazza molto grande, con delle fiaccole di marco accese e quello che sembrava un dojo in profondità. C'erano degli alberi dalla corteccia bianca tutti intorno, con degli striscioni rossi sui rami, che però erano totalmente statici vista l'assenza di vento in quel luogo. Sembravano gli stessi alberi di sangue che Patty aveva visto sul pendio, ma le foglie non c'erano né sugli alberi né per terra, quindi non ne ero certo.E così tu saresti quello che dovrebbe difenderci -disse la voce di prima- La razza umana è davvero spacciata allora. Mi guardai intorno, cercando di capire da dove provenisse la voce e di trovare quest'uomo: Dove sei, fatti vedere! Una mano mi toccò la spalla e una persona mi passò accanto, paralizzandomi. Il torso nudo e le spalle tatuate con un disegno particolare: Sono sempre stato qui con te Haseo, non c'è bisogno di urlare. Scusa se il posto non è di tuo gradimento, non lo uso da qualche millennio. Millennio? Ma che cazzo dice questo tipo? Chi sei tu, che cosa mi hai fatto, perché non mi muovo? E soprattutto.. dove mi trovo? Sta tranquillo ragazzo. Non ti sto facendo niente di speciale. Ho semplicemente inibito i tuoi movimenti. Non voglio che scappi, abbiamo un po' di cose di cui parlare noi due. Intanto, risponderò alla tua domanda, ma dovresti averlo capito. Io sono.. L'umano che cedette il suo corpo ad Ophiuco. -interruppi- Oh, ma che bravo. Si, sono io, il primo guardiano e costruttore del tempio del Tempo. E ovviamente il primo metamorfo della storia, grazie al trucchetto che quel vecchio pazzo escogitò per donarmi la vita eterna. Questo è il piano inferiore della stanza dello Spirito e del Tempo, accessibile solamente mentalmente. L'ho creato per permettermi di entrare ed uscire in questa stanza semplicemente con il pensiero. Ovviamente solo noi possiamo farlo, anche se il tuo maestro è bravino. E' stato sveglio ad innescare lo spirito del tuo inquilino per attivare le porte del tempio. Un momento, vita eterna? Anche il maestro Pao ne aveva parlato. Questo spiegherebbe la sua giovane età nonostante fosse il Guardiano. Ma non era lui che stava per morire? -si mise a ridere e poi continuò- si beh ecco.. diciamo che la storia raccontata nel secondo libro non è del tutto vera. Alcune parti le cambiammo per non destare troppo scalpore tra quelli della mia era. Qualche bugia a fin di bene, quando sarai più grande capirai.. eh eh eh.. Il Guardiano si mise a ridere, guardandomi mentre la mia faccia diventava sempre più corrucciata: Non mi interessa la tua biografia. Voglio che mi spieghi che cosa mi sta succedendo! Se sei davvero il Guardiano, hai anche combattuto contro l'oscurità che tremila anni fa vide draghi e umani uniti no? Aiutami a controllare lo spirito al mio interno! -lui sbuffò, scuotendo la destra a sinistra e a destra, portandosi poi la mano sinistra tra i capelli neri, lunghi fino a metà schiena- Non funziona così caro Haseo.. dentro di te non c'è mica uno spirito animale come in quello del tuo maestro. Dentro di te c'è un drago in carne ed ossa. Non puoi pretendere di assoggettarlo al tuo volere come un deterrente da usare per acquisire potere. Devi imparare a comprenderlo e diventare tutt'uno con lui. Devi poterti fidare di lui e lui deve potersi fidare di te, ma se continui a respingerlo, il tuo corpo e la tua mente esploderanno.. letteralmente caro mio. E quindi che cosa dovrei fare? Ogni volta che ha trovato il modo di entrare nella mia mente l'ha fatto con violenza, volendo prendere il controllo del mio corpo. E' normale, è un drago giovane, come te. E' impetuoso, irascibile, ma anche molto potente. Tuttavia Ophiuco mi ha detto che si è offerto di prestarti la sua forza mentale per permetterti di resistere nella nostra stanza, quindi non pensi anche tu che non voglia per forza distruggerti dall'interno? Io non posso aiutarti nello stringere il legame necessario con lui, quella è una cosa che riguarda voi due. Io e Ophiuco possiamo insegnarvi come incontrarvi e come mettere in comune le vostre menti e i vostri corpi, per avviare permettervi di fondervi in un unico essere. Però il lavoro grosso dovete farlo voi. Ti abbiamo spiato sin da quando Kokotàiko ti ha mostrato i suoi ricordi, con il Draco Sanguinis il tuo compagno è potuto entrare dentro di te, perché sei un bravo ragazzo e il tuo cuore è puro e per questo non mi aspettavo avessi bisogno del mio aiuto ma, visto che è andata così, adesso la domanda è: sarai in grado di trasmettere il tuo io? All'improvviso il mio corpo tornò a muoversi. Mossi le dita delle mani perché si erano indolenzite mentre ero bloccato, riacquistando la circolazione. La domanda che mi aveva lanciato il Guardiano mi lasciò veramente spiazzato e dovetti pensare parecchio prima di rispondergli. Era un tipo un po' eccentrico, e forse era diventato veramente pazzo, ma dai suoi occhi usciva la stessa saggezza che percepii guardando l'immagine residua di Ophiuco dal libro.Come posso incontrarlo? -mi ero calmato molto rispetto a quando ero arrivato, anche perché non avevo altre opzioni. Dovevo avere la sua fiducia- Continua sempre dritto e supera quella porta li in fondo. Non spaventarti se non vedrai più niente, tu continua a camminare fino a quando non giungerai in una foresta, con un'albero di ciliegio sopra una collina. Raggiungilo e tutto ti sarà chiaro. Così mi incamminai, come mi aveva detto il Guardiano. Non mi aveva detto il suo nome, ma non aveva importanza ora, magari glie l'avrei chiesto dopo, se l'avessi rivisto.Che cosa dovrei dirgli quando lo vedrò? -si mise nuovamente una mano nei capelli per pensare e poi disse- Perché non cominci chiedendogli il nome? [...]
Superai un lungo corridoio nero arrivando in una foresta scusa, illuminata da un cielo stellato e, da una luce strana, rosea, proveniente da un grosso albero di ciliegio, che si stagliava al centro di una collina. Sembrava la versione in fiore dell'albero piazzato al centro della prima sala del tempio.Andiamo.. Cominciai a correre in direzione dell'albero, sentendo che più mi avvicinavo più una presenza cresceva dentro di me. La pressione su tutto il mio corpo aumentò, rendendo sempre più difficoltoso raggiungere la cima di quella collina. Allora cominciai a spingere, sempre, sempre di più su quelle gambe che diventavano sempre più pesanti, fino ad arrivare finalmente all'albero con un ultimo slancio, toccandolo, per venire risucchiato in un vortice che mi trasportò nuovamente in quella caverna dalla quale ero fuggito dopo aver udito un ruggito.Allora ti sei deciso a tornare, ragazzo. -di nuovo quella voce- Avanti, fatti vedere. Sono venuto a prenderti! Un ruggito squarciò l'aria e un'ombra rossa si proiettò giù dall'apertura in alto, atterrando su quelle stalagmiti. Era il drago che avevo visto il giorno prima, dopo che avevo preso controllo della mia mente: scaglie rosse, una chiama ambrata e degli occhi verdi come smeraldi. Le ali piumate gli davano un'aspetto veramente regale: era bellissimo, senza parole. Tuttavia, delle catene dorate apparvero nel momento in cui si fermò.Vedo che ancora non sei riuscito a levarti quelle catene di dosso. -scosse la testa e le sei ali piumate- E tu invece vedo che hai imparato a muoverti. Si, ho avuto qualche buon consiglio. A te piacerebbe levarti quelle cose di dosso? -ruggì, assumendo una posizione ostile e generando un forte vento con le ali- Se io ti do quello che vuoi, tu mi darai quello che voglio io? Però ti avverto, sono parecchie le cose che voglio eh! Cercai di puntare sulla simpatia, ma forse non funzionò molto: [color=#00A4A4]<b>Tu comincia a levarmi queste cose, poi vediamo.. Schioccai le dita, liberando una ad una le catene che legavano il drago al collo e alle zampe. Subito dopo che l'ultima catena si spezzò, egli partì all'attacco verso di me, aprendo le fauci con l'intento di mangiarmi. Ero conscio di andare incontro a questa eventualità, ma non mi mossi, perché sapevo di avere la meglio in quel luogo. Era la mia mente e li, comandavo io! Saltai in alto di svariati metri, molti più di quanto sarei mai stato in grado di fare nella realtà. Schivai totalmente il suo corpo e gli atterrai in testa. Si girò, voltandosi con il muso per scacciarmi, cercando di colpirmi anche con una zampa, ma con scarsi risultati. Mi avrebbe trovato levitante a mezz'aria, tra l'uscita della caverna e la piccola lingua di roccia. Il drago rosso tornò alla carica, sollevandosi in volo, nel tentativo di colpirmi con una delle sue zampe.Perché non cominci dicendomi il tuo nome?! -gridai, provocando l'eco della caverna- HUAAAA, perché lo vuoi sapere?! mi hai tenuto chiuso qui dentro, senza neanche tenermi in considerazione e adesso vuoi sapere il mio nome? Continuò a ruggire, menando zampate a destra e a sinistra, scuotendo le ali e la coda. Cercava vendetta per essere stato trattato male, chiuso come un'animale in gabbia. Mi sentivo veramente male per lui, ma come potevo fare per farmi perdonare e placare la sua ira?E va bene, se la guerra che vuoi, l'avrai! -fermai un suo colpo con una mano, per poi afferrarlo con l'altra e con una rotazione del corpo scaraventarlo addosso alle stalagmiti sotto l'apertura, formando una conca col suo enorme corpo. Poi gli andai nuovamente sopra il muso, prendendone la punta tra le mani e poggiandogli la mia fronte addosso- scusa.. mi dispiace! Le sue ali, tutte irrigidite per la collera si abbassarono, come se fosse stanco di lottare; anche i muscoli del suo collo si rilassarono e i suoi occhi verdi divennero sempre più lucidi. Poi disse: Non ho scelto io di prendere possesso del tuo corpo, gli anziani hanno deciso di mandare me, quando apristi il portale nella tua mente. Mi dispiace averti creato problemi.. ho solo settecento anni, a volte non so regolarmi. Il mio nome è Vaelynor.. (velinor) l'evoca-tempeste. Aspettai a rispondere, cercando di trovare le parole esatte, ma poi... mi misi a ridere: hahahahaha.. HAHAHAH! Che cosa c'è di così tanto divertente? -disse- Se tu a settecento anni sei giovane, io sono ancora un neonato! Non piangere adesso.. siamo piccoli ancora, la vita ha ancora molto da darci, quindi... come mi ha detto una persona più saggia di me: non pensiamo alle cose che ormai non possiamo risolvere e pensiamo a come fare meglio per il futuro! Avevo la sensazione che non comprese a pieno le mie parole, però quando gli feci una proposta allettante, lui non poté fare a meno di accettare: Vaelynor, ti va di farmi vedere cosa c'è la fuori? Mi misi sul suo dorso, afferrai due tranci della sua chioma, per poi lasciarmi trasportare in volo fuori dall'apertura. Il cielo era azzurro, con qualche nuvola a sprazzi. Una montagna si ergeva sopra quella caverna, mostrando delle piccole case arroccate. Era una vera e propria montagna levitante, con una cascate enorme. Era davvero uno spettacolo per gli occhi. Lasciai piano piano la chioma rossastra, allargando le braccia, per godermi il a pieno quel momento. Sapevo che non era reale, ma la sensazione del vento sulla pelle era decisamente impressionante.. bellissimo.WHOO HOOOOO! -urlai- Tieniti forte, aumento la velocità! -disse Vaelynor, facendomi prendere nuovamente i suoi capelli- Vai, quando vuoi! Scosse le ali, provocando un boato, sparandoci ad una velocità assurda, facendomi quasi volare via, ma mi bastò pensare di restare incollato al suo capo, per non essere spazzato via dal vento. Avevo guadagnato la sua fiducia, era un vero e proprio giocherellone.. non aveva voluto lui tutto questo, quindi stava a me fare in modo di fargli vivere nel migliore dei modi quella situazione. Atterrammo su un'isolotto levitante, che si collegava con delle scale alle altre. Scesi dal suo muso, guardandomi intorno. Alla fine gli avevo creato un bel posto per vivere, anche se non ne ero conscio.Haseo, ti aiuterò nella tua missione, visto che è anche la mia. Da quando sono uscito dall'uovo, mi hanno cresciuto ed educato ad essere amico degli uomini, quindi spero che non avrai più paura a lasciar fare a me quando perderai il controllo del tuo corpo. La mia vita è la tua vita.. disse chinando il muso.E la mia vita.. è la tua vita. -continuai chinando la testa, ma guardandolo sempre negli occhi- Sarai mio amico in questa odissea irta di ostacoli? -spalancò le ali e disse- Con le nostre forze unite, non ci saranno ostacoli sulla nostra strada. Terminò con un ruggito, rendendo il tutto molto epico: eravamo pronti a prendere il posto del Guardiano, come protettore della terra. Passarono tre giorni nel mondo reale. Per me furono tre anni di intenso e duro allenamento con il guardiano. Sputai sangue insieme a Vaelynor per tre lunghi anni, per comprendere i segreti della metamorfosi e anche quello che ci avrebbe aspettato dal momento che saremmo usciti da quella stanza. Andammo oltre i limiti fisici del mio corpo giorno dopo giorno, fino a trasformarlo in una vera e propria arma umana. I capelli mi erano cresciuti a dismisura, tutti rossi, come il sangue e i segni sulle mie spalle mi ricoprirono totalmente la schiena, come era stato per Takashi, il guardiano. In quegli anni cambiai molto, a causa di cose che il guardiano e Ophiuco mi mostrarono, che purtroppo non sarei in grado di raccontarvi. Capii che la vita eterna, come osservatore della terra, non era sempre stata bella per lui: vedere le persone a te care sfumare sotto le tue mani, senza che tu possa fare nulla per salvarle, guerre succedersi una dopo l'altra a causa del desiderio di vendetta umano. Eppure mai mi fermai dalla voglia di capire e di conoscere, mettendo anche a repentaglio la mia mente nello spingermi così in la con la manipolazione del mio potere di vedere attraverso passato e futuro. Quando poi il Guardiano e Ophiuco mi ritennero pronto per lasciare quel luogo, aprirono un varco per me, per permettermi di tornare dalla mia Patrizia e dai miei maestri. Non sapevo se avrebbero riconosciuto l'Haseo che ero diventato, ma ormai aveva poca importanza. Da quel momento in poi, la mia vita sarebbe stata segnata, avrei avuto il destino della terra sulle spalle e avrei dovuto trainare tutti gli altri che avrebbero voluto cimentarsi nell'impresa di rappresentare il baluardo dell'umanità.
Edited by Trinciapolli - 10/12/2016, 23:21