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E A S
SETSUNAU C H I H A{ You don't have to see the tears i cry. }
End of the way
~ Home
Se fossi stata una bambina, il mio gonfiare le guance sarebbe stata un'espressione a dir poco perfetta.
« Continui ad essere scorretto, una volta me li hai tolti i vestiti sotto confessione tua. »
Me lo disse proprio lui quando riaprii gli occhi in quel lettino d'ospedale e forse non avrei dovuto insistere ma dopo quella mi sarei fermata lì senza insistere più di tanto. Il dolore era una cosa che andava affrontata in modo più o meno personale, non mi sarei mai permessa di invadere determinati spazi senza vedere qualche piccolo spiraglio aperto dall'altra persona: anche quando mi trovavo con gli altri e mi perdevo in chiacchiere non erano mai fin troppo invadenti, era più uno scambio di informazioni univoco dove loro mi parlavano ed io rispondevo su ciò che mi avevano appena detto. E poi che faceva il timido? Alla sua età? Gli avrei tirato le orecchie se fossi stata in piedi e fra poco mi ci sarei anche messa, ero stata fin troppo tempo a mollo e stare completamente stesa a gambe alte non credo avrebbe fatto bene alla mia ferita.
Magari sì meglio di stare in piedi ma troppa acqua rischiava una ritenzione idrica che non volevo, ci metto talmente tanto tempo il giorno per controllare che sia tutto apposto che qualche grinza ora mi farebbe urlare come Shikaku non ha mai sentito in vita sua. E sapevo di averlo incuriosito parlandogli di Polly confermando la teoria che non avesse ancora minimamente scoperto cosa si facesse in questo luogo.
Se io potevo dire che si fosse irrigidito e corrucciato, lui dallo scrosciare dell'acqua avrebbe potuto intuire che mi fossi alzata dalla vasca scrollandomi le bolle di dosso e tutto il sapone rimasto. Scesi con estrema attenzione sedendomi sul bordo per raggiungere un lungo accappatoio di cotone color purpureo: dovevano avermelo messo in mattinata, sapeva ancora di lavatura ed anch'esso di lavanda. Non so se ce ne fossero tante in questa regione, non me n'ero mai interessata, ma lo sentivo talmente tanto da diventare quasi un aroma familiare come l'aria che respiravo.
« Che intendo dire? »
Dopo essermi stretta bene l'accapatoio mi avvicinai a Shikaku che mi dava le spalle ed alzandomi in punta dei piedi mi feci il più vicina possibile al suo orecchio appoggiandomi anche con le mani in modo un po' scorretto sulla sua schiena. « Fammi la domanda giusta e ti risponderò.
Una a testa. »
Dunque mi spinsi via e mi portai nei pressi del triplo specchio, sedendomi di fronte per prendere da uno degli sportelli sottostanti un asciugamano pulito con il quale iniziare a strofinarmi intanto i capelli. Non feci al momento nessun caso a lui, ormai ero abituata ad avere persone intorno in qualsiasi momento e modo della giornata ma considerando come si era messo di spalle, probabilmente avrebbe fatto altrettanto o magari si sarebbe portato alla finestra: sarebbe stata una mossa audace da parte sua ma non sapendo che posto fosse questo...
« Me ne sono sorpresa pure io, non avrei mai detto di trovare una tratta di esseri umani con l'avvento di questo grande Impero
, quelli che volevano migliorare le cose liberandoci dalle malvagie presenze dei ninja: forse per poter praticare queste cose, chissà, ma ti assicuro che se l'avessi vista allora sarebbe stata irriconoscibile se non per gli occhi. Non devono averla trattata bene ma non mi aspetto diversamente da chi tiene uno schiavo. »
Portandomi l'asciugamano sul collo voltai il capo verso di lui. « Sii gentile, nell'armadio accanto a te apri il secondo cassetto e portami per favore la prima cosa che reputi accettabile. » Un'altra trappola perché era quello della mia biancheria.
Ripresi ad asciugarmi almeno il volto ed i capelli per bene, prima di sistemarli dovevano essere il meno umidi possibili se non volevo che si gonfiassero e diventassi una mongolfiera bianca. Sarebbe stato davvero spiacevole. « E' per questo che le ho raccontato tante cose che altri non sanno su di me, perché so non mi tradirebbe mai dopo che io l'ho letteralmente tirata fuori da una fossa. » E poi un piccolo sfogo mi serviva con cui parlare.
« Dunque è una pratica diffusa. Credimi, se non avessi avuto tanti soldi da parte non mi sarei potuta permettere nemmeno di salvarne una, per fortuna che sono una discreta imprenditrice che sa capire cos'è giusto per le persone. O meglio cosa vogliano. »
Anche se mi aspettavo che con l'avvento dell'Impero la civilizzazione si abbassasse ed i veri maiali iniziassero ad uscire allo scoperto, prima con le persone che si sapevano difendere non c'erano problemi da questo punto di vista ma ora bastava avere qualche muscolo in più e se non c'era la legge era facile approfittarsi di chi non poteva alzare le mani. Soprattutto da quel punto di vista, l'abuso era diventato davvero frequente ed il mio era stato giusto un piccolo lampo che mi aveva permesso di andare avanti: inizialmente degradante ma azzeccato.
Poi era tempo per me di fare una domanda.
Mi spiaceva un po' farne una così dolorosa per lui subito ma c'è un vecchio detto che recita che la curiosità è donna.
Ed io sono una donna estremamente curiosa.
« Occhio a come usi le parole, "un ponte che vorrei percorrere" è estremamente fraintendibile soprattutto qui. Cos'è successo a Konoha? »
Senza nemmeno tempo di prepararsi.Si ringrazia Coralia per il layout.
Vietata la copia, anche quella parziale.
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Edited by mrxxx - 12/3/2018, 01:06. -
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~ HomeMentre terminavo di asciugarmi i capelli non potevo non pensare che tutto stesse andando come avevo previsto da quando ero uscita dalla mia bellissima e rigenerante vasca: era diventato una statua di marmo, l'avevo messo in evidente difficoltà ed il silenzio con cui accettò di portarmi qualcosa da quel magico cassetto (nonché quello con cui lo appoggiò sul tavolo e si portò alla finestra) erano dei segni di una mia vittoria: per quanto potesse essere forte più di me, qui giocavo in casa ed era il mio territorio.
« Grazie mille tesoro. »
Lo chiamai così più per abitudine, era una delle parole che usavo più spesso sia con gli uomini che con le donne: si sentivano tutti apprezzati quando utilizzavo quel termine ed erano tutti più propensi a fare quel che volevo senza troppe eccezioni. Sono anche deduzioni che fai con l'esperienza sulle spalle e---uh.
« Ottima scelta. » Per l'appunto adoravo quel colore, chissà quanto gli era costato guardare oppure se aveva solo allungato la mano e preso qualcuno a caso: certo, aveva preso qualcosa di abbastanza rivelante ma in fondo non potevo aspettarmi niente di diverso. Non avevo molte cose considerabili normali e poi non mi sarei scelta nient'altro di diverso se avessi fatto modo di fare da sola. Lo lasciai parlare senza interromperlo prendendo i trucchi per concentrarmi soprattutto sulle labbra e sugli occhi, senza curare al momento nient'altro: un piccolo segreto di cui mi piaceva abusare era il voler essere sempre un minimo coperta perché le donne, al naturale, sono molto meno belle di quanto volessero far passare.
E poi gli uomini spesso due cose guardavano, le labbra e gli occhi: se avevi curati questi, avresti solo fatto bella figura. Un lucidalabbra un po' rosato e del fondotinta color carne sarebbero stati sufficienti, ora quale potevo scegliere?
« Addirittura cambiato nome? Dev'esser una bella storia da raccontare, "ehi ricordate di quando abbiamo distrutto una nazione e per mascherare il suo ricordo l'abbiamo pure rinominata come ci pareva?". » Non era una frase detta sul serio ma non avevo la minima intenzione di mettermi a piangere per il destino della città come magari si era messo a fare Shikaku che - sempre come previsto - ora si era portato alla finestra. Lo guardai voltando il capo e vederlo guardare fuori era quasi una sorta di deja vu.
Piacevole, però.
« Sapevo che Konoha fosse un posto importante ma di qui a causare la fine dell'era dei ninja non l'avrei mai detto, da che ricordi avevate lavorato tanto per raggiungere un equilibrio tra i Paesi. Sarò franca, Shikaku caro, ma un esito del genere era pronosticabile. » Non a caso me n'ero andata. « Ed immagino che chi non sia morto subito, lo abbia rimpianto ovunque siano stati portati: se trattano gli schiavi normali in quel modo posso solo provare ad ipotizzare cosa possano fare a quelli come me e te. Per questo non posso permettermi di parlare a nessuno. »
Se non alle persone che mi devono la vita.
« Mi viene in mente una domanda, ma non è il mio turno adesso. »
Mi alzai in piedi giusto per mettermi addosso quell'intimo che mi aveva portato Shikaku decidendo di fargli un altro regalo dopo essermelo infilato: mettergli sulle spalle il mio accappatoio. Nel farlo mi sarei avvicinata senza nemmeno mascherare il mio passo, non ne avevo bisogno, giusto per sollevare il capo di vestiario, metterlo sulle sue spalle e poi dargli una pacca in mezzo alla schiena. « Questa è una buona domanda. »
Forse non era l'atteggiamento migliore da tenere dopo aver ricevuto una notizia del genere ma...non riuscivo a sorprendermi che fosse andata in questo modo, credo avessi solo bisogno di sentire ciò che era successo da qualcuno che quegli eventi li aveva vissuti. Non riuscivo a dispiacermi troppo per il mio clan, per la mia città, per la mia vecchia casa: erano stati posti opprimenti dove avevo potuto fare ciò che volevo senza problemi, va bene, ma d'altro canto era sempre più difficile trovare il mio spazio là che andarmene era stata quasi una liberazione. Chi non se n'era mai andato, invece, era chi avevo di fronte e lo potevo sentire e purtroppo per lui non conoscevo molti metodi per aiutare le persone a distendersi, sapevo però che parlare ed essere...me poteva essere un'opzione da genere in considerazione. Dalla schiena gli feci scivolare la mano tra i capelli, sulla nuca, come se cercassi di accarezzare. « Quando sono andata via non avevo molto, sai? Se non un sacco di soldi che fidati, ti aiutano soprattutto quando non hai agganci e sei completamente solo senza poter mostrare chi sei davvero: scappi per poi rivelare al mondo che sei andato da un'altra parte? Piuttosto ingoi tanti rospi e ti difendi solo quando strettamente necessario. Ma la cosa in comune tra me e le mie piccole farfalle è che prima di questo posto fossimo completamente sole. »
Lasciai solo l'indice a contatto con la sua pelle e dopo averlo fatto scendere leggero leggero sul collo, mi allontanai verso l'armadio: avevo bisogno di una di quelle maglie leggermente più lunghe che mi coprissero solo fino a poco sotto il fondoschiena, al momento avevo bisogno di libertà di movimento e di lasciar respirare tutto il mio corpo. Qualcosa di leggero e che non mi stesse mal-questo potevo evitare di pensarlo, non c'era niente nel mio armadio che mi stesse male. « I soldi non possono aiutarti in tutto, per vivere hai bisogno di conoscenze, di farti amico qualcuno e di entrare nei giusti giri ed allora mi sono chiesta..."Eas, di cosa ti puoi fidare? Cos'hai che ti dia un'estrema confidenza di poter fare qualsiasi cosa?" e la risposta la trovai guardando uno specchio ed è ciò che vedrai se ti volterai adesso. » Mi sedetti sul letto piano piano per poi sdraiarmici. Oh, com'era morbido il mio materasso. Era davvero, davvero, davvero morbido ed ogni volta ci sarei sprofondata: le lenzuola odoravano di vaniglia. Accavallai appena le gambe scoperte, guardando Shikaku. « Me. »
Sorrisi. « Sapevo che giocando bene le mie carte potevo ottenere qualsiasi cosa, soprattutto su al nord: una del sud così quando mai l'avevano vista? Un sorriso qua, una promessa là ed ecco che ne ho visti cadere tanti: più di quanti ne abbia presi il mio coltello. Solo che poi in qualche modo le promesse vanno mantenute e come detto prima, non avevo altro se non me stessa a cui affidarmi. » Forse detta così non avrebbe capito. « Me ed il mio bellissimo corpo. »
Forse così sì, abusando della mia per niente esistente modestia. « Non è stato molto gratificante all'inizio, sai? Ho provato vergogna ma sono una per cui il fine giustifica i mezzi, dunque eccomi...anzi, eccoci qua. Pensa che per risponderti, ti ho detto più di quanto mi avessi chiesto e penso tu possa arrivarci da solo su cosa ci facciano così tante ragazze qui.
Ed è per quello che farti vedere alla finestra in pieno giorno possa essere preso come un vero e proprio atto di coraggio. »
Se mi stava guardando, avrei battuto la mano sull'altra metà libera del letto per invitarlo ad accomodarsi ma niente di più. Aveva detto che un materasso gli avrebbe fatto comodo, no? Dunque perché non ricordargli come fosse fatto? « Ora tocca a me. » Ma mi ero già preparata la domanda, una un po' strana e che credo non gli abbia fatto nessuno nel corso di questi anni. « Quanto hai pianto? »
Era una domanda seria fatta in un posto poco serio e con un abbigliamento altrettanto poco serio.
Non potevo farla in modo migliore.Si ringrazia Coralia per il layout.
Vietata la copia, anche quella parziale.
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~ Home...?Capii che per quanto a volte mi potessi mettere a rimpiangere qualcosa, c'era qualcuno che stava peggio di me e non era difficile evincerlo dalle parole che mi stava dicendo com'era altrettanto ovvio che avesse una considerazione maggiore per Konoha di quanta ne avessi io, non a caso io me n'ero andata e lui era rimasto a fare il capo e farselo mettere in quel posto da una guerra che non gli aveva lasciato scampo.
Il suo riporre con estrema cura il mio accappatoio poteva essere un modo come un altro per stemperare la tensione oppure il nervosismo, strano che riuscissi a farlo sentire tale anche senza volerlo: non sapevo se fosse un bene o un male, decisi di affibbiarlo alla prima categoria. Significava che facevo bene a puntare su di me ma il punto era un altro, il suo discorso che comprendevo anche se non mi ci rispecchiavo un granché e ritenevo di avere la stessa opinione di Shikaku in proposito.
« E quando tutti lo hanno capito è stato tardi, anche se forse non è stato capito a fondo. Devi ammettere che in tutto questo si sono fatti gran pubblicità e l'hanno fatta nel modo giusto, se ti poni come salvatore verso qualcuno che sta in cima poi è chiaro che passi bene nonostante poi sarai tu quello che va in cima. »
E prenderai il suo posto.
Qual'era però il punto? Che a me tutto questo non interessasse. Non lo faceva più dall'esatto momento in cui avevo preso le mie cose e me n'ero andata nel cuore della notte verso il nord e verso una vita più tranquilla senza nemmeno sapere cosa sarei andata a fare, tanti anni fa pensavo che con i soldi si potesse ottenere tutto ed in fondo era così tutt'ora: se hai le monete a cantare per te, ti ascolteranno tutti e ti guarderanno in modo differente. Che poi con me lo facessero perché avessi quelli, per il mio aspetto o perché in fondo sapevo fare tante cose nel modo giusto - nel comportamento dico - era un'altra faccenda, basti pensare il fatto che non mi ero mai permessa di dire una parola su nessuno dei miei clienti.
Il segreto per aver un buon seguito è rispettare tutti anche se non se lo meriterebbero.
E la stessa cosa valeva per Shikaku, per lui e per il suo dolore.
« Anche se a porla così bastava far fuori le persone giuste e non tutta una città che difendeva la propria vita: non credo che i bambini che erano appena entrati alla scuola potessero costituire una gran minaccia, no? Così come i fiorai eccetera...ma suppongo che certe domande non se le sia poste nessuno finché il risultato è andato bene a tutti. »
Il fine giustifica i mezzi, come avevo detto, e tutto era finalizzato a quello.
Accavallai le gambe appena distendendole più che potevo, avevo bisogno di godermi un po' di tranquillità anche se avevo idea che se avessi avuto una giusta risposta, me la sarei goduta per un bel po' nonostante avessi una fortissima sensazione: ne aveva più bisogno lui di me. « Purtroppo non sono molto pratica di questo genere di discorsi, sono più una persona che ti porteresti come compagnia in grado di annuire e basta. »
Tanti pensano che quelle come me siano delle oche che non sanno parlare, in parte hanno ragione: noi pensiamo solo a quello che ce ne viene e quello che possiamo fare, stessa cosa ho imparato a fare pure io rendendomi conto di esser diventata estremamente cinica ed opportunista, pronta ad incassare ed approfittare di quasi tutte le occasioni che mi mettevano di fronte agli occhi.
E questa me l'ero ricavata da sola, potevo io lasciarmela scappare?
Però se c'era una cosa che in vita mia mi dava fastidio era l'essere guardata in quel modo, con gli occhi pieni di compassione. « Oh no. » Lo ammonii con il dito. « Oh no no no, metti subito via quello sguardo con me signorino perché voglio credere che tu sappia perfettamente cosa voglia dire trovarsi improvvisamente da soli in mezzo al mondo senza avere niente a cui aggrapparsi. Non voglio compassione,
se l'avessi cercata avrei reso la mia storia molto più tragica e credimi quando ti dico che sono molto brava in questo. Perché lo sto continuando a fare? »
Sospirai però, senza riuscire ad arrabbiarmi perché farlo con Shikaku adesso sarebbe stato come prendere a calci un gatto che ha bisogno di essere accudito. Gli mancava stare con le persone, gli mancava stare con qualcuno che si dicesse disponibile a prendersi cura di lui e quando mi prese la mano lo capii, non c'era bisogno che me lo dicesse, non c'era bisogno nemmeno che continuasse a parlare.
Aveva bisogno solo di trovare una strada e di capire come avessero fatto gli altri a trovarla dopo un periodo così tanto buio e se dovessi dire che per me è stato sempre rose e fiori probabilmente mentirei. Anzi sicuramente mentirei, i primi anni sono stati davvero brutti ed avvilenti.
« Il mio fine è sempre lo stesso di cui me ne sono andata: vivere. Fare così per quanto sia brutto è...sicuro perché nessuno se la prende con noi: cosa facciamo di male? Niente, anzi noi facciamo solo del bene a chi ce lo chiede. Non andiamo a dar fastidio a nessuno, non chiediamo nulla a nessuno. Aspettiamo, ascoltiamo ma non parliamo. »
Silenzio.
Nomen omen.
« Ho solo trovato la cosa più sicura che mi permetta di vivere senza pensare al resto, senza pensare che grazie al mio cognome non fossi nata per altro che la grandezza e che tempo fa fossi una delle tue impiegate migliori. Senza pensare a ciò che ho perso perché indovina? Non serve a niente. »
Ed era anche chiaro di cosa soffrisse Shikaku, della sindrome del sopravvissuto. Quella brutta malattia che ti fa sperare di non riuscire a vivere per vedere gli altri rimanere indietro, non alzarsi più. Mi tirai su con il busto giusto per allungare la mano sinistra verso il collo di Shikaku, cingerne il retro e tirarlo a me piano piano.
Tirarmi poi di nuovo giù, appoggiare il suo capo al mio petto ed intrecciare le dita della mano che mi stava tenendo. « Esattamente così. »
Avrei risposto piano piano, in fondo non avevo bisogno di urlare. Sono sicura che qualcuna potrebbe aver sentito ma non mi interessava, gli sarebbe bastato affacciarsi per capire che fosse tutto in regola. « Come credi che mi sia sentita quando mi sono guardata allo specchio ed ho visto una persona che non sapeva fare niente? L'unica cosa di cui ero capace non potevo praticarla, non avevo niente in mano se non lo spreco di quasi vent'anni di vita: non potevo far niente, potevo solo andare avanti come meglio riuscissi e devi farlo anche tu o presto farai qualcosa di cui ti pentirai. »
Non parlavo mai con le persone che avevano bisogno di essere ascoltate ma Shikaku era speciale, lo era sempre stato ed anche in questi giorni si era dimostrato quell'angelo custode di cui forse avevo bisogno e che molto egoisticamente mi volevo tenere stretto. Decisi di giocarmi un piccolo asso, piccolo piccolo. « E' giusto che ti senta arrabbiato ma nessuno è onnipotente così come nessuno nasce per stare o fare qualsiasi cosa da solo. Mi hai fatto quattro domande, a me ne bastano due. »
« Pensi che non ci sia nessuno che ha bisogno di te? »
Premetti appena la sua testa a me riprendendo a fare quello che avevo iniziato prima con i suoi capelli.
Ora dovevo fare la mia magia o almeno provarci. « Vuoi tornare ad essere importante per qualcuno davvero? »
Glielo dissi all'orecchio solo perché l'eventuale posizione me lo avrebbe permesso, se si fosse fatto trascinare, e probabilmente mi sarebbe uscita come frase un po' più melensa del previsto ma in fondo il mio obiettivo sentivo fosse anche quello. Nel mio piccolo bagaglio potevo mettere una discreta dose di esperienza nell'ascolto e comprensione, e quell'esperienza ora mi aveva fatto pensare che sentirsi importante fosse ciò di cui Shikaku avesse bisogno.
O meglio, mi correggo.
Di capire come e perché vivere.
Sembrava non avesse idea né sull'uno, né sull'altro e qualcuno doveva aiutarlo a tornare su una strada che potesse essere percorsa e per far sì che accadesse, qualcuno doveva farlo sentire voluto: un onere che mi sarei presa volentieri.Si ringrazia Coralia per il layout.
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~ Home...?Questo mi spingeva ancora una volta a pensare che fossi davvero la migliore in quello che facevo e che la mia esperienza nell'ascoltare le persone e capire cosa volessero anche se beh, in questo caso non era per niente difficile immaginare cosa volesse una persona come Shikaku ed era anche la cosa più semplice del mondo: aveva bisogno di una spalla su cui piangere o meglio, di qualcuno che gli desse di nuovo motivo per fargli dire che fosse a casa.
Magri questo non sarà stato il posto più bello del mondo, non sarò io la persona migliore però non potevo che provare a fare il mio. Non posso dire che non mi dispiacesse la sorte che aveva fatto Konoha ed anzi sapere che della mia vecchia casa non esistesse più nulla se non un cumulo di macerie non mi dava proprio il morale migliore per continuare a stare qui ma d'altro canto c'era la consapevolezza che ero viva e che in fondo non mi dispiacesse più di tanto se non per qualche persona e per colui che adesso avevo addosso e tenevo stretto, dandogli tutto il conforto di cui avesse bisogno.
Era il dolore di chi aveva perso qualcosa in più che della semplice guida di un villaggio, aveva perso più della sua carica ed era il dolore di chi era sopravvissuto per vedere qualcosa che non avrebbe mai voluto, era un po' come se io me ne fossi andata con quella persona ed un giorno me l'avessero ucciso davanti agli occhi. Rimpiangevo la mia fuga? Mi aveva permesso di vivere, dunque assolutamente no e non me ne sarei mai pentita se non magari per il fatto di essermene andata da sola quando avrei potuto fare tante altre cose: oggi però - o meglio ieri - mi si era presentata un'opportunità grandissima che stavo cercando di cogliere.
Sì, lo stavo facendo in gran parte anche per me.
Devo ammettere però che accarezzare il capo di qualcuno senza essere costretta a comportarmi in un certo modo era piacevole di tanto in tanto, ti dava una piccola soddisfazione nel pensare che stessi facendo qualcosa di buono. Qualcosa che l'altro avrebbe apprezzato. Ma il tutto sempre per quella magica parola che avevo usato poco fa, per vivere meglio di quanto già non facessi perché in fondo non me la passavo per niente male nonostante tutto quello che dicessi.
Vero che nessuno vorrebbe mai sotterrare con le proprie mani la persona che ama.
Forse anche per quello me ne sono andata, per evitare di trovarmi un giorno con quest'eventualità. Fare così, comportarmi così non mi avrebbe permesso di affezionarmi a nessuno se non me stessa e non avrei pensato però che potesse tirarmi addosso una solitudine così profonda: ero diventata avida tutt'un tratto da non voler lasciare andare l'unica persona che si fosse un po' interessata a me?
Devo essere una persona più brutta del previsto, almeno dentro la mia testa dato che stavo approfittando di un momento di debolezza per me ma avevo fatto la mia magia, avevo messo la polvere brillante su un meraviglioso incanto che gli avevo lanciato dal momento in cui mi aveva avvicinata con una rosa in mano che chissà dove fosse finita adesso, probabilmente gettata via dopo esser stata calpestata solo il cielo sa quante volte.
Il suo primo regalo trattato così, tsk.
Ma il tono con cui mi rispose di sì, il modo in cui si stava comportando stavano scatenando un certo senso di possessività e tenerezza che non credevo mi sarei trovata a provare. Era un bambino che aveva bisogno dell'orsacchiotto prima di andare a dormire.
« Bene. »
Mi abbassai trascinandomi di poco verso il basso giusto per aver modo di potermi appoggiare con le labbra sulla sua fronte, con un tono evidentemente soddisfatto. « Questo vuol dire che vuoi ancora vivere, pensavo di aver davanti una persona in attesa di diventare cadavere: puoi essere ancora recuperato. »
E passare dai sui capelli alla sua guancia, strofinandola appena appena con il palmo ancora rinfrescato dal bagno che mi ero concessa poco prima ed appoggiarmi proprio fronte contro fronte, permettendomi di guardarlo da una distanza davvero ravvicinata senza avanzare ulteriormente. Avevo sentito quello che volevo. « Allora fai in modo che non ti guardi più così, dammi un motivo per non farlo e diventa importante per me. »
E quando mi domandò di Shin mi sentii un attimo...strana perché era quella persona che non esce mai dalla testa come doveva essere quella---Lara, credo, per lui: magari non ci pensavo, anche adesso era l'ultimo uomo che mi stesse passando per la testa, ma quando tornava non potevi che ricordare solo le cose migliori. Mi zittii un attimo facendo mente locale, come avevo fatto a dimenticarlo?
Gonfiai le guance come una bambina, mostrandogli un'espressione che spero potesse tirarlo su di morale.
« Sei appena caduto letteralmente tra le mie braccia e mi domandi di altri uomini? Non ti credevo così geloso, ma facciamo così. »
Gli cinsi il collo con le braccia, ritrovandomi a sciogliere la presa sulla sua mano per dargli giusto un ennesimo punto di appoggio con la guancia e gli sorrisi. Non furba, non con lo sguardo di chi aveva palesemente qualcosa in mente, non con un evidente doppio fine. Sorridevo, punto e basta.
Una volta una persona mi disse che avevo un sorriso meraviglioso che mi faceva brillare gli occhi, forse era solo perché era interessato a questi ultimi o forse perché voleva un trattamento di favore ma dovevo dire che avesse ragione anche se in parte, ritengo che fossi sempre radiosa con una falsissima e per nulla esistente modestia.
« Te lo dirò se mi risponderai di sì, considerala come una domanda anticipata: vuoi rimanere qui con me? » Non sarebbe stata la stessa domanda se non avessi aggiunto "con me" alla fine, non avrebbe avuto di sicuro lo stesso effetto: questo modo, in questa situazione, su questo materasso ed in una stanza dove non c'era nessun altro poteva solo aumentarne l'efficacia.
E poi onestamente parlando non mi sarebbe dispiaciuto avere Shikaku intorno. « Che sia in una delle stanze affianco o in questa non mi interessa, mi basterebbe che fossi qui: credimi, ti riabiliteresti molto in fretta. »
Forse stavo giocando sporco ma era una delle cose che mi riuscivano meglio, non si sarebbe lamentato nessuno.
Si trattava di vedere se la mia magia sarebbe diventata incantesimo od un gioco di luci fine a sé stesso.Si ringrazia Coralia per il layout.
Vietata la copia, anche quella parziale.
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~ Home...?Ecco qual'era la risposta: incantesimo.
Mi era bastato parlare, mi era bastato comportarmi in un certo modo per far sì che Shikaku cadesse e si mettesse nelle mie mani come un bambino che si era appena svegliato da un brutto sogno ed andava nel letto dei genitori a cercare conforto. Da piccola anch'io avevo fatto la stessa cosa diverse volte e trovarmi in questo stato mi faceva davvero, davvero strano ma suppongo che questa cosa venga tutta insieme al pacchetto, probabilmente succederà altre volte ma in fondo non posso assolutamente dire che mi dispiaccia. Avere una figura maschile qui dentro da spacciare come addetto alla sicurezza non potrà che farci bene e magari anche lui imparerà a stare di nuovo in contatto con il mondo.
Tutt'un tratto ho una brutta sensazione nei suoi confronti, che possa prendere la scelta sbagliata ma nel caso mi toccherà prenderlo e tirarlo per le orecchie nella speranza di non vederlo andare troppo a fondo anche se potrebbe essere uno spettacolo divertente. Risi appena vedendo quanto si era placato, come fosse bastato poco per far addormentare il demone che gli si nutriva in petto e non sbaglio nel dire che stavolta era bastato il mio anche se non nel modo che ero solita usare, mi ero comportata come non avevo probabilmente mai fatto se non in una o due circostanze più di dieci anni fa e non con lui, come se avessi altri sentimenti in petto.
Adesso però non era il tempo e mi sarei dovuta solo accontentare di trovarlo così, di tenerlo così e vedere fino a dove potevo spingermi per curare quella ferita: mi sorprese il fatto che mi interessasse così tanto ma mi risposi subito sul perché. Una volta lui mi aveva aiutato, ora toccava a me dargli un'ancora a cui aggrapparsi per tirarsi su.
« Allora benvenuto a casa. »
Mi permisi di sussurrargli con il tono più pacato e gentile che mi potesse uscire.
Uno di quelli, sì, che usavi apposta per ottenere ciò che volevi ma lo presi come piccolo premio da dedicargli: in fondo quello che volevo lo avevo già trovato ed era più una ricompensa per uno sforzo che aveva deciso di compiere rispetto a ciò che fin'ora aveva sempre negato, il suo voler vivere. Quante volte mi avevano detto che fossi magica? Probabilmente nessuno con sincerità ma se me lo avesse detto Shikaku ci avrei anche creduto a questo giro. Mentre chiudeva gli occhi lo osservai dichiarandomi indecisa su come comportarmi, su cosa fare adesso: se approfittare di una situazione troppo facile per una cosa oppure no ma...probabilmente oggi avevo spinto troppo sull'acceleratore e si meritava riposo. Lui era stanco perché mentalmente doveva aver compiuto uno sforzo inumano mentre io stavo ancora fin troppo bene ed avevo bisogno di farmi un giro, di parlare con Polly di un paio di cose ma aspettare che si addormentasse non mi avrebbe fatto male.
Forse sarebbe stato brutto per lui svegliarsi e non trovarmi lì ma avrei capito, nel farlo, un paio di cose.
Solo che come detto potevo aspettare. Attesi che chiudesse gli occhi prima di osservarlo a fondo, avrei potuto davvero vedere come si fosse conciato nel corso degli anni ma attesi. « Aspetterò il tuo risveglio. »
E dopo niente più.
Solo un lunghissimo momento di silenzio.Si ringrazia Coralia per il layout.
Vietata la copia, anche quella parziale.
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Un pò troppo melensa per i miei gusti, ma mi è piaciuta lo stessa.
AceCITAZIONEScrittura 3 - Il tipo di ruolate in cui dai il meglio.
Interpretazione 2 - Anche troppo caratterizzata questa Eas, resa perfettamente in ogni sua piccola sfaccettatura, si vede che ti piace ruolarla.
Strategia 0 - Niente combat.
Bonus Lunghezza 1 - Meritato.
Puntualità 1 - Post ottimi in tempi record.
Caratterizzazione 1 - Siete andati entrambi molto a fondo.
Tot: 8 Exp
MrxCITAZIONEScrittura 3 - Ti sei impegnato molto anche tu, decisamente più del solito.
Interpretazione 2 - Shikaku è reso con realismo ed ogni sua reazione, anche le più eccessive, sono giustificate dal suo carattere buono e dalle esperienze vissute; cerca soltanto di non farlo deprimere ogni volta che si nomina Konoha, altrimenti rischia di diventare un piagnone.
Strategia 0 - Niente combat.
Bonus Lunghezza 1 - Meritato.
Puntualità 1 - Post ottimi in tempi record.
Caratterizzazione 1 - Siete andati entrambi molto a fondo.
Tot: 8 Exp
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