[FREE ROLE] Debutto in Società

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    Ormai è da tempo che ci sto pensando, padre. E ho preso una decisione.

    Piccolina mia non devi farlo per me.

    Non lo faccio per te. Lo faccio per me stessa in primis: per guadagnare prestigio e per proteggere le nostre finanze.

    Sai vero cosa comporta arruolarsi tra le fila imperiali?

    Certamente.

    Ricordati che non c'è mai una scorciatoia per il successo. Per me sei sempre la mia bambina.

    Era un uomo nerboruto mio padre, piuttosto burbero ed estremamente intransigente negli affari. Ma aveva un debole. E quel debole ero io, sua figlia. Mi aveva sempre trattato con un occhio di riguardo e non mi aveva mai fatto mancare nulla. Se a lavoro, quelle poche volte che lo avevo visto, mostrava tutto il suo spudorato caratteraccio barbaro, quando era in casa diveniva completamente un’altra persona e si trasformava in un docile agnellino, in un perfetto padre di famiglia.

    Negli ultimi anni, per via dei numerosi viaggi in mare e dello stress che aveva accumulato per tutta una vita, si era ammalato di una qualche strana malattia e negli ultimi tempi la situazione era peggiorata. Non amava parlarne, ma nonostante cercasse di nasconderlo e di far finta che andasse tutto bene, era palese che stesse male. Il fatto che mi volesse far debuttare nella società affidandomi la gestione del patrimonio familiare e dell’azienda, era una prova più che schiacciante circa le sue reali condizioni.

    Sabato farai il tuo debutto nella società. Ti presenterò a tutti i miei partner commerciali e sarà il momento ufficiale nel quale subentrerai al mio posto nella gestione delle finanze. Ti senti pronta?

    Certamente. Ho ricevuto da te e dalla mamma la migliore educazione possibile. Sono una donna ormai.

    Potrai sempre contare su di me.

    Lo so papuz.

    Mi piaceva ancora chiamarlo così. Piaceva ad entrambi. Ci fu un lungo momento di silenzio, intervallato solamente dal fruscio della brezza del mare, nel quale ci scambiammo un abbraccio pieno di amore.

     
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    Era una calda serata di prima estate. Casa mia, situata nella splendida Venizje, aveva un grosso terrazzo che si affacciava sul mare e qui, io e mio padre, guardando l’orizzonte dietro cui si calava lentamente il sole, sorseggiavamo un te freddo parlando del nostro futuro, del mio futuro. Poco sotto, si udivano i passi stanchi dei marinai e degli scaricatori di porto che tornavano a casa dopo un’intensa giornata di lavoro. Alcuni di loro a volte provavano ad alzare lo sguardo per ammirare la mia bellezza, ma io, da cortigiana qual’ero, non degnavo nemmeno di uno sguardo coloro che non reputavo al mio livello economico ed intellettivo. In lontananza si udivano i rintocchi delle ultime botti scaricate e delle ultime navi che attraccavano al porto. Venizje era una cittadina molto più piccola e curata se paragonata alla movimentata e chiassosa Altilanthia, ma non per questo meno importante. Anzi, si può dire che gli abitanti più ricchi di Florentia risiedessero proprio qui. Non era un caso che anche io vi abitassi.

    Mio padre aveva creato una fortuna dal nulla, grazie alla sua intraprendenza ed al suo cinismo, ma in cuor suo sperava non dovessi passare ciò che lui aveva passato. Anche perché ero la sua unica figlia.

    Sono sicuro che riuscirai a fare anche meglio di me, ma guardati sempre le spalle, troverai sempre qualcuno invidioso e pronto a pugnalarti.

    Consigli di un uomo che sapeva bene ciò che diceva. Pochi anni prima, durante il tempo della guerra, aveva perso parte della sua fortuna, confiscata dall’Impero semplicemente perché lui era originario di Niethlung, un’isola come ben noto assai ostile. Era stato solamente grazie al suo sangue freddo che era riuscito a salvare il resto del patrimonio. Un patrimonio che ora spettava interamente a me.

    Mi sarebbe toccato gestire una piccola flotta di tre brigantini che importavano materie prime da Vaygrjord ad Altilanthia. Un numero totale di circa cinquanta tra marinai, addetti allo scarico e contabili, nonché intrattenere e stringere rapporti di accordo commerciale tra fornitori e acquirenti. Un giro di migliaia di monete d’oro all’anno ed una serie di beni immobili che appartenevano alla mia famiglia di un valore che preferisco tenermi per me.

    Non ero spaventata. Mi reputo una donna decisa e risoluta. Tanto più che avrei messo in pratica ciò che avevo studiato e ciò che mio padre mi aveva diligentemente insegnato negli ultimi mesi. Probabilmente sarei stata molto poco a casa. Mio padre infatti era capace di stare settimane intere per mare, anche se ogni qual volta che tornava si faceva sempre perdonare a suo modo per la lunga assenza. Viaggiare e vedere nuove terre era comunque una parte che apprezzavo di questo mio futuro lavoro.

    Ma nonostante le mie ottime basi e la mia voglia di mettermi in gioco, ero perfettamente consapevole del fatto che una donna nel mondo degli affari viene vista come un pollo da spennare. Per una donna non è facile conquistarsi una posizione di rispetto in certi ambienti maschilisti e sessisti. Lo sapevo bene e lo sapeva anche mio padre, sebbene non me ne abbia mai fatto parola per non offendere la mia persona.

    Ed era proprio per questo motivo che avevo deciso di entrare nell’esercito imperiale. Con la protezione dell’Impero e con un effige stampata sul petto, mi avrebbero certamente portato rispetto e mi avrebbero guardata con occhi diversi. Inoltre avrei goduto di una serie di privilegi personali e di vantaggi che certamente avrebbero giovato anche alla mia attività economica.

    Una volta che avrò ottenuto un buon grado tra le fila imperiali, saranno gli altri a dover stare attenti a me.

     
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    Tra due giorni Sir Conrad Wilbur organizzerà un banchetto nel giardino della sua residenza estiva qui a Venizje. Sarà l’occasione adatta per farti conoscere a tutti i nostri partner commerciali oltre che un buon momento per stringere accordi anche con altri potenziali acquirenti.

    Sir Wilbur era il più grosso acquirente di mio padre. Praticamente il 40% di tutta la materia prima che esportiamo da Vaygrjord veniva acquistata da lui. Pertanto era importante presentarsi bene e fare bella figura, essendo un uomo che poteva anche mettere una buona raccomandazione nei miei confronti: se venivo accettata da lui, automaticamente mi avrebbero accettato anche tutti gli altri uomini d’affari della regione. O per lo meno la maggior parte.

    Oltre che come mia figlia, verrai presentata come una recluta imperiale.

    Feci un cenno positivo. Era un’ottima idea. Chiunque a Florentia si auspicava la protezione imperiale per svolgere senza troppi controlli e qualche volta anche in maniera losca i propri affari. Se poi il futuro imperiale era anche qualcuno che non era necessario corrompere, questo era ancora meglio.

    Mi chiedo però se al momento dell’arruolamento potrebbero farmi problemi per un potenziale conflitto di interessi. Non credo che l’Impero accetti di far entrare nelle loro fila l’amministratrice di una nota attività commerciale di Florentia.

    Mio padre però restò impassibile, sembrava non esserne preoccupato.

    Sino a quando non otterrai almeno il rango di ufficiale, io resterò il formale titolare dell’impresa. Tu sarai solamente l’amministratrice e la procacciatrice di affari. Inoltre, per quel che ne so l’Impero non pone particolari veti sulla vita privata dei suoi soldati, a patto che i loro interessi privati non vadano a collidere con gli interessi pubblici dell’Impero stesso.

    E’ comunque rischioso padre. C’è il serio rischio che venga sottoposta a giudizio per abuso di potere o peggio per alto tradimento.

    Una fine che nessuno si sarebbe auspicato. Perché se l’Impero era severo ed intransigente con i propri nemici, lo era ancor di più con chi lo tradiva. Mio padre però sorrise.

    Sei già più sveglia di me. Fino a quando non venderai la materia prima che importiamo alle persone sbagliate, nulla di male ti potrà accadere tesoro mio.

    Padre, come faccio a riconoscere le persone sbagliate?

    Non c’è nessun manuale che ti possa addestrare in tal senso. Dovrai capirlo da sola. Ma ricordati che nel mondo degli affari tutti quanti sono ricattabili. E tutti quanti cercano un pretesto per ricattare gli altri. Più riuscirai ad ottenere informazioni compromettenti sui tuoi partner e sui tuoi concorrenti e più potrai sporcarti le mani e fare affari che non ti saresti mai aspettata. E’ così che purtroppo funziona lo spietato mondo degli affari ed è così che ci si arricchisce oltre l’inverosimile.

    Mi aveva sempre parlato in questo modo schietto e crudo. E mi aveva sempre consigliato che avrei fatto bene a vendere l’azienda e a godermi tutto il patrimonio dall’alto della mia futura posizione di soldato imperiale. Ero io che mi ero intestardita a voler provare a seguire le sue tracce per allargare gli affari di famiglia, ma debbo confessarvi che qualora non dovessi riuscirci, non ci penserò due volte a vendere tutto e ritirarmi a vita privata. Avrei abbastanza oro per vivere due vite nel lusso.

     
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    Due giorni passarono velocemente e finalmente fu tempo di andare al banchetto. Mio padre era certamente più agitato ed emozionato di me. Io invece mi sentivo pronta a fronteggiare qualsiasi situazione. Casa di Sir Wilbur era al centro di Venizje e ci facemmo accompagnare da un gondoliere in gondola, sotto gli occhi incuriositi dei passanti.

    Mia madre aveva preparato a puntino mio padre e lui, tutto impettito, mi teneva orgogliosamente sottobraccio come se fossi il suo diadema più prezioso. Era il classico uomo geloso e premuroso nei confronti della sua figliola.

    Stammi accanto e non riceverai troppi apprezzamenti indesiderati da viscidi vecchiacci.

    Una biondona come me non passava di certo inosservata, tanto più che per questa speciale occasione avevo deciso di tirarmi a lucido. Mi ero messa una camicetta bianca sopra ad un corpetto dello stesso colore con effetto push up che mi risaltava i seni prosperosi (non che ve ne fosse bisogno!). Una gonna lunga di color grigio delineava la mia vita ed i miei fianchi, facendo risaltare le curve del mio corpo. Mio padre mi aveva detto che avrei dovuto mettermi qualcosa che mi coprisse di più e che fosse meno provocante, ma a mio avviso bastava il giacchino di pelle sopra la camicia. E poi avevo la camicia abbottonata sino al collo!

    Non preoccuparti. So perfettamente come proteggermi da certi elementi.

    Il mio outfit fresco, appariscente e deciso era ciò che mi avrebbe permesso di farmi notare ed apparire senza paura in mezzo a quel branco di avvoltoi in cerca di soldi. Non erano molte infatti le donne che osavano mostrarsi sopra le righe. E se lo facevano era semplicemente per compiacere i propri mariti, per mostrarsi come trofei appartenenti a ricchi uomini d’affari. Io invece ero convinta che oltre al mio aspetto si sarebbero ricordati di me per il mio intelletto e la mia parlantina. Ero lì per concludere affari, non per sorseggiare fottuti cocktail, sebbene non appena entrai con la mano libera presi in mano un bicchierino di champagne fresco per atteggiarmi da ragazza pretenziosa.

     
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    Il giardino di casa Wilbur era davvero splendido. La gente che lo popolava invece un po’ di meno: erano tutti con la puzza sotto il naso, tutti intenti a studiarsi e a sondare il terreno per possibili accordi economici. Mio padre mi presentò a molti dei suoi clienti, clienti che da quel momento avrebbero dovuto iniziare a trattare con me.

    Era incredibile constatare come certi porconi cambiassero letteralmente espressione dopo aver sentito che presto sarei entrata nell’esercito per scalare i ranghi sino ad ottenere il grado di ufficiale. Perché una donna imprenditrice potevano anche sottovalutarla, ma una donna imperiale era pur sempre un’imperiale. Evidentemente temevano l’Impero più di quanto volessero far credere, sebbene adorassero il fatto che con l’apertura dei confini tra le varie regioni continentali le loro ricchezze si fossero decuplicate. Prima della guerra e dell’avvento dell’Impero infatti commerciare tra le varie regioni era arduo e i grandi feudatari locali ponevano dazi proibitivi ed ingiustificati che facevano rispettare con l’uso della forza, con l’uso dei ninja.

    A tal proposito (udite, udite!) voglio sottolineare come mio padre mi abbia sempre spiegato che l’Impero sia stata una benedizione dal cielo per i suoi traffici. Il primo vaygr che ha accettato l’Impero direte voi. Tuttavia mi ha sempre precisato che vi è una profonda differenza tra l’Impero che ha condotto la guerra per liberare il continente dal dominio oligarca dei Daymio e l’Impero che invece ha provato ad accalappiarsi le terre dell’Arcipelago di Vaygr, sua terra natia.

    Il primo Impero, quello dell’inizio della guerra, nasceva da una spinta populistica, da un sano e genuino desiderio del popolo oppresso di liberarsi dei suoi oppressori economici. Mentre l’Impero delle ultime guerre è quello che ci ha preso gusto nel conquistare anche le terre che non necessitavano di essere liberate da alcun tiranno. Come l’Arcipelago di Vaygr per l’appunto. Quindi no, mio padre non è un ferreo sostenitore dell’Impero, ma non si può dire che lo odi come la maggior parte dei suoi connazionali. Semplicemente lo ha accettato come un fatto irremovibile, come un’istituzione che comunque sia ha migliorato la vita dei suoi cittadini. E io la penso esattamente come lui: io vedo nell’impero solo un’opportunità per accrescere il mio benessere personale. Niente di più e niente di meno.



    Edited by mrxxx - 21/5/2018, 13:06
     
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    Il giardino era stato addobbato con fiori coloratissimi e profumatissimi. Camerieri vestiti in maniera elegante passavano con vassoi pieni di tartine e bicchieri di champagne. C’erano molti sguardi che cercavano di scorgere la mia figura: da quelli sbavanti degli uomini a quelli invidiosi delle loro donne. Sono sicura che molti dei presenti in un primo momento avessero pensato che io fossi la nuova giovane compagna del signor Eowhil invece che la figlia. Ma mi bastava scambiare due chiacchere con loro per fargli capire di che pasta ero fatta, anche perché solitamente gli uomini d’affare tendono a lamentarsi dei vantaggi che ancora non hanno acquisito e a pavoneggiarsi dei risultati conquistatosi. E’ semplice.

    E’ veramente insolito trovare una donna che non parli solo ed esclusivamente di vestiti e vacanze. Devo farti davvero i complimenti per tua figlia.

    Disse Sir Hollington, un uomo basso e paffuto sulla cinquantina con i capelli bianchi leccati all’indietro. Mio padre sfoggiava un sorriso compiaciuto, io invece mi mantenevo seria e professionale. Anche perché sapevo che dietro quelle lusinghe si poteva celare una vipera pronta a mordermi. Sicuramente aveva una vipera nei pantaloni che si era rizzata sull’attenti nel momento in cui mi aveva vista, dato che non riusciva a staccarmi gli occhi di dosso e dato che sua moglie sembrava essere contrariata dal fatto che non l’avessi degnata nemmeno di un saluto. Era il momento di scrollarselo di dosso.

    La ringrazio. Ho sentito però che ultimamente le azioni della sua società, la Gold Iron Company, sono leggermente calate rispetto allo scorso trimestre. Spero non sia dovuto agli spiacevoli episodi di pirateria che negli ultimi tempi sembrano dilagare più che mai nei nostri mari.

    Bastava toccare certi punti e quei palloni gonfiati iniziavano a perdere l’appetito. Il vecchio scosse la testa contrariato.

    Beh, non posso nascondere che quanto lei stia dicendo, Madmoiselle Elowhin, sia pura verità. Purtroppo, nonostante mi sia affidato a mercenari esperti reclutati ad Orlandeen, le mie ultime spedizioni sono fallite per colpa dei pirati. E’ stata una perdita ingente per le finanze della Compagnia, ma sono sicuro che riusciremo a riprenderci.

    Lei è un uomo in gamba signor Hollington, sono sicura che riuscirà a riprendersi. Mi chiedo cosa aspetti l’Impero ad intensificare i controlli di certe rotte marittime tramite la sua flotta. Sarà mia preoccupazione, una volta guadagnatomi il grado, far presente la sua situazione ed occuparmi dei controlli lungo le sue rotte.

    Le sono grato Madmoiselle Elowhin.

    Disse baciandomi la mano. Mi ero appena procacciata il mio primo affare.

    A buon rendere Sir Hollington.

    A buon rendere qui a Florentia non aveva un significato qualunque: era una sorta di frase in codice per dire che nulla avveniva per nulla e che se avesse voluto conseguire certi vantaggi allora era bene che iniziasse a pensare a come sdebitarsi. Qui a Florentia nulla è gratis.

     
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    Seguirono altri discorsi del medesimo tipo con altri personaggi del medesimo genere. Stringere rapporti di accordo economico mi stava venendo più facile del previsto e ci stavo prendendo gusto. Fu però mentre eravamo accanto ad un grosso vaso in ceramica che facemmo un’incontro piuttosto inaspettato. Si fece avanti verso di noi un giovane uomo in divisa, un Capitano imperiale. Avrà avuto intorno ai 35 anni, biondo, di bell’aspetto, forse un po’ troppo spavaldo e sicuro di se. Ma chi poteva dire di non esserlo a quell’età e con quello status sociale.

    Lasciate che mi presenti, io sono il Capitano Frank Von Allenz della Marina imperiale.

    Disse sfoggiando un sorriso a trecento denti e facendo un leggero inchino con il capo.

    Posso sapere il nome di questa splendida donzella?

    Chiese guardando mio padre. Povero illuso, sperava di far colpo su di me per il semplice fatto di avere una divisa addosso. Non mi sarei mai aspettato di trovare un alto ufficiale imperiale in un party riservato esclusivamente ad imprenditori privati e azionisti. Evidentemente, a certi livelli, tutti erano immischiati con tutti e questo la diceva lunga sui sotterfugi e sui potenziali ricatti che potevano esserci nel mercato concorrenziale di Florentia. In ogni caso non avevo bisogno di essere presentata, per questo presi subito parola.

    Può chiamarmi tranquillamente Madmoiselle Elowhin.

    Disse porgendogli la mano per essere baciata. Lo vidi leggermente deluso, forse si aspettava una conoscenza più personale, ma non ero tipa da dare troppa confidenza agli sconosciuti. E soprattutto ci sarebbe voluto molto di più che una semplice divisa per far colpo su di me.

    Ho sentito, Madmoiselle Elowhin, che presto vi arruolerete tra le fila imperiali. A tal proposito, desidererei farle sapere che sono a sua completa disposizione se desiderate ottenere raccomandazioni o trattamenti di favore. Non mi dispiacerebbe affatto avervi nella mia compagnia e sotto la mia supervisione. E immagino anche voi sareste felice nel non dovervi allontanare troppo da casa.

    Il suo secondo fine di portarmi nel letto era più che palese ai miei occhi. Ma a pensarci bene c’era anche un terzo fine: se fossi stata sotto di lui, probabilmente avrebbe potuto più facilmente tenermi sotto controllo, evitando di trovarsi a fronteggiare in un futuro non troppo lontano una possibile concorrente per la sua posizione di Capitano. Questo la diceva lunga sugli sporchi affari e sotterfugi che nascondeva nell’armadio. A naso sentivo che puzzava di corruzione.

    Le voci corrono velocemente a quanto pare. La sua offerta mi intriga e non le nego che una sua buona parola potrebbe facilitarmi l’ingresso al momento delle selezioni. Saprò certamente come sdebitarmi.

    Gli dissi accennando il più dolce dei falsi sorrisi che potessi fare ed un occhiolino che lo fece ancor di più ingalluzzire. E’ proprio vero che a volte tira più un pelo di figa che un carro di buoi.

    Se ora vuole scusarci..

     
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    Avevo bisogno di una pausa da tutti quei discorsi frivoli e di una leggera rinfrescata, per questo mi congedai da mio padre per andare in bagno. Lui non la prese troppo bene. Voleva continuare a tenermi sottobraccio e vegliare su di me per evitare che troppi pervertiti mi si fiondassero addosso. La verità era però che io in questo tipo di ambiente mi trovavo più a mio agio rispetto a mio padre. Lui non era solito frequentare questi rinfreschi e non era nemmeno un uomo di molte parole. Sapeva contrattare e fare affari, ma non in questo modo subdolo, galante e pieno di finti sorrisi. In questo momento aveva più bisogno lui di me che io di lui. Sembrava un pesce fuor d’acqua.

    Ci vorranno giusto cinque minuti. Tu intanto abbuffati papuz.

    Ti aspetto qui allora.

    Mi aveva portato al rinfresco semplicemente per farmi rendere conto di chi mi sarei trovata davanti ogni volta che avessi voluto fare affari con qualcun altro. In ogni caso al bagno delle donne il mio ingresso fu come al solito seguito da mille pettegolezzi di quelle baldracche da cinquanta.

    […]

    Avevo deciso di lasciare sciolti i miei lunghi capelli biondi e proprio mentre mi stavo dando una scrollata per sistemarli, alle mie spalle sopraggiunse un anziano signore sulla sessantina dal capello argentato e dal viso incavato dalle rughe.

    Finalmente ho il piacere di incontrare l’ospite d’onore di questa serata! Tuo padre mi aveva detto che eri diventata una bella ragazza, ma non pensavo così tanto bella! Qui tutti gli occhi sembrano essere per te!

    Signor Wilbur!

    Mi voltai stupefatta. Era un grande amico di mio padre il signor Wilbur ed una persona estremamente gentile. Un’eccezione in questo mondo spietato e privo di scrupoli. Mi aveva vista da piccolina, ma negli ultimi anni non ebbi mai il piacere di rincontrarlo.

    Chiamami semplicemente Oliver, ti prego. Spero anche io possa darti del tu cara Anastasya e spero che questa festa sia di tuo gradimento. Mi ricordo di quando giocavi ancora con le bambole e invece adesso guardati, sei diventata una donna meravigliosa!

    Oh la ringrazio Oliver.

    Ero certa quelli fossero i primi complimenti sinceri della giornata, così come sincera era la mia felicità nell’averlo incontrato.

    Vieni, posso rubarti per pochi minuti per scambiare due parole in privato con te?

    E mi fece cenno di entrare in casa. Non potevo far altro che acconsentire.

     
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    Quell’invito destò ancor più invidia tra le bocche affilate di quelle vecchie zabette. Vedendo il signor Wilbur, un uomo anziano, rintanarsi in casa con una giovane fanciulla, pensarono chissà cosa. Anche perché nessuno sino ad ora era stato invitato ad entrare in casa sua. Meglio così, tutta questa attenzione non avrebbe fatto altro che accrescere il mio prestigio.

    Ha una casa davvero meravigliosa.

    Ed era vero, lo era ancor più del giardino. Andammo dritti al suo studio e dopo essersi chiuso la porta alle spalle, si verso un bicchiere di Whiskey con ghiaccio.

    Non te lo offrirò nemmeno se me lo chiederai, perché la bellezza è un dono raro e va preservato.

    Le sue lusinghe mi allietano signor Oliver, ma a cosa devo questo speciale invito in casa?

    Vedi cara Anastasya, ho saputo da tuo padre che presto succederai a lui nella gestione dell’attività di famiglia.

    E’ così. Ma non deve assolutamente preoccuparsi per i suoi carichi. Sarà mio interesse che i rifornimenti della nostra azienda alla vostra compagnia continuino ad arrivare numerosi e puntuali come sempre.

    Oh non lo metto in dubbio, sono sicuro che tuo padre ti abbia insegnato a dovere il mestiere e che tu sarai una splendida amministratrice. Tuttavia..

    Vi fu un lungo contatto tra i nostri sguardi ed i suoi occhi si fecero più seri. Io non vacillai nemmeno di un millimetro.

    Tuttavia, vedendoti qui e oggi, mi chiedo se davvero valga la pena per una ragazza come te sprecare la propria vita dietro gli affari ed il commercio via nave. E' un mondo spietato che impone numerosi sacrifici, impone lo stare a contatto con numerosi maschilisti bigotti, impone lo stare lontano da casa per settimane ed a volte, ahimè, lo sporcarsi le mani. Immagino tu ne sia perfettamente consapevole.

    Certamente.

    Bene, ne ero certo. Così come sono certo che chiunque, di fronte ad un'opportunità più vantaggiosa, farebbe volentieri a meno di condurre una vita di questo genere.

    Dove vuole arrivare?

    Voglio arrivare a proporti un affare. Più precisamente voglio arrivare a farti un'offerta per acquistare la tua azienda..

    Lo interruppi, fulminandolo con lo sguardo.

    Molto interessante. Ma è fuori discussione.

    Non era mia intenzione offenderla signorina Anastasya, non dopo tutti questi anni di collaborazione con vostro padre. Pertanto ti pregherei di lasciarmi concludere il discorso e dopo di che accetterò la tua decisione. Qualunque essa sia. E vorrei anche tranquillizzarti sul fatto che a prescindere da ciò che deciderai, i nostri rapporti economici e la collaborazione tra le nostre imprese continueranno ad andare avanti come per tutti questi anni.

    E sia.

    Bene, grazie. Dunque, so che è tua intenzione arruolarti presto nell'esercito imperiale. E' stato tuo padre in persona a dirmelo.

    E' così.

    Trovo che questa sia una scelta saggia da parte tua, la migliore che potessi fare per garantirti un futuro tranquillo e prospero. Se avessi avuto un'opportunità come la tua alla tua età, non me la sarei lasciata sfuggire per nessuna ragione al mondo. Mi chiedo però come farai da dentro l'esercito a controllare e gestire con successo una grande attività commerciale come quella di tuo padre. Non dico che sia impossibile, ma converrai con me che è un qualcosa di molto faticoso ed anche estremamente stressante.

    Rimasi in silenzio. Non avevo mai pensato ad un'eventualità simile.

    Ed ecco che qui si inserisce la mia proposta. Se io comprassi la tua attività commerciale per il giusto prezzo, tu avresti talmente tanti soldi a disposizione da poter vivere in tutta serenità per almeno due vite. E se poi addirittura sarai un'ufficiale imperiale, allora potrai godere e proteggere ancor di più il tuo patrimonio, senza aver bisogno di sbatterti per far quadrare tutte le cose. E' un mondo davvero spietato questo, soprattutto negli ultimi tempi, con la dilagante pirateria e l'assottigliarsi delle risorse disponibili. Non è più come i periodi pre e post guerra.

    Per quale motivo mi propone questo? Lei cosa ci guadagna? Non ci credo che è solo per fare una galanteria a una bella donzella o al padre di codesta donzella.

    Ho anche io dei figli a cui vorrei lasciare attività ben avviate. Inoltre voglio aumentare la mia influenza e le mie ricchezze. E l 'unico modo per farlo alla mia età è investire su attività su cui sono certo potrei ricavarne notevole profitto.

    Era un uomo in gamba e doveva essersi già fatto i calcoli: noi eravamo il suo fornitore di materie prime, ergo qualora ci avesse acquistato avrebbe potuto tagliare i prezzi di rivendita del suo prodotto finale, recuperando in pochi anni, se non addirittura in pochi trimestri, la cifra che mi avrebbe offerto. A proposito..

    Di che cifra stiamo parlando?

    18'000 Gold.

    Non mi prenda in giro. Facciamo almeno il doppio. Direi che intorno ai 40'000 sia una prima offerta molto più onesta da parte sua.

    Lui scoppiò in una fragorosa risata.

    Sei stata addestrata meglio di quanto mi aspettassi, complimenti. Sarò schietto: posso arrivare massimo a 62'000 Gold. Prendere o lasciare. Ma ti prego di non darmi risposta adesso e di pensarci sopra. La mia offerta è sempre valida, per lo meno lo sarà per i prossimi tre mesi. Dopo di che non potrò più prometterti questa cifra, ne che sarò ancora interessato ad acquistare la tua azienda. Ma ricordati che, così come tu mi fornisci il 40% delle materie prime di cui ho assoluta necessità, io ti rifornisco il 40% delle tue casse.

    Una minaccia nemmeno troppo velata, ma tutto sommato l'offerta sembrava anche essere vantaggiosa.

    Ci penserò, ci penserò.

    E ci congedammo con una decisa stretta di mano per poi tornare assieme nel giardino. Mio padre era proprio lì fuori, che gironzolava preoccupato in cerca di me e non appena mi vide si scambiò un lungo sguardo con il signor Wilbur rimasto alle mie spalle. Quest'ultimo scuoteva la testa, lo vidi con la coda dell'occhio, ma non saprei dirvi cosa questo significasse.

    Dove sei stata!?

    A parlare con il signor Wilbur. Andiamocene via, ho bisogno di parlare con te e soprattutto di stare da sola.

    E mano nella mano me ne andai assieme a mio padre.

     
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    Scrittura: 2
    Veloce e scorrevole. Strano sentirti narrare le vicende in prima persona, ma ogni tanto un cambio di prospettiva è più che ben accetto.

    Interpretazione: 2
    Anastasya, eh? Mi sembra la classica donnicciola di alto borgo, una di quelle che ti squadrano dalla testa ai piedi. Una di quelle da mettere a spalare letame per un paio di settimane, dalla mattina alla sera, per capirci. E non manca il tuo tocco personale, ovviamente. A tratti mi ricorda un pò Clarissa, non so perchè. Sarà l'ostentare la propria femminilità o la natura cinica e caparbia che contraddistingue anche "Madamoiselle".
    Riesci sempre a fare pg che a me stanno qua, è incredibile. Ciònonostante la caratterizzazione è buona e si capisce bene di che razza di individuo stiamo parlando. Bene.

    Strategia: 0
    N.D.

    Totale: 2 (base) + 2 (valutazione) = 6 Exp

    Valutatore: 1 exp + 100 Gold.
     
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9 replies since 20/5/2018, 15:47   109 views
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