La Montagna di LiangXu

Ruolata bonus per Kinamy

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    La montagna di LiangXu

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    Shervarash e il nuovo Aang erano ormai andati via per le loro strade. L'arciere probabilmente ripartiva, avendo lasciato delle questioni in sospeso dopo gli avvenimenti sulla montagna sacra. Aang invece era tornato a Chomandu per comunicare al proprio mentore la sua definitiva partenza dal monastero. Avrebbe probabilmente omesso i dettagli circa Sherkan e quello che era successo loro, più per proteggerli che per altro. Una simile verità poteva avere profonda influenza su dei cuori deboli.

    Così rimasero LiangXu e Darina a passeggiare ancora un poco sulle montagne. I loro amici erano appena partiti e il giovane guardiano dai capelli lunghi e neri aveva invitato la shalairiana a rimanere qualche giorno con lui, promettendole di insegnarle a migliorare la propria geomanzia per sdebitarsi per avergli salvato la vita. La ragazza avrebbe già avuto ampiamente modo di fare conoscenza con il gruppo di scimmiette che ormai seguiva affettuasamente LinagXu in ogni suo spostamento, ma quel giorno il giovane aveva seriamente imposto loro di non seguirli, in modo da avere qualche momento tranquilli con la ragazza.

    Invitandola a seguirlo, cominciarono a risalire la montagna fino ad arrivare ad un ampio promontorio che terminava in una ripida scoscesa sul versante orientale della montagna. Il cielo era limpido e azzurro e offriva una vista mozzafiato del paesaggio. Il ragazzo si sarebbe seduto proprio sul bordo della scoscesa, incurante del pericolo che avrebbe potuto correre nello sporgersi anche solo di qualche centimetro in avanti.

    Cosa ne pensi?
    Chiese interessato, con lo sguardo perso oltre le montagne. Sembrava così giovane, ma il suo sguardo non aveva nulla della spensieratezza giovanile. Era serio e vissuto, a tratti sembrava stanco ma determinato.

    Dopo aver ascoltato la risposta della shalairana, avrebbe finalmente espresso quel che gli passava per la testa. Sai, quando hai convinto i tuoi amici a risparmiarmi, ho visto in te tanta compassione e amore per la vita. Avrei potuto uccidervi quel giorno, certamente lo avrei fatto se aveste continuato ad attaccare le scimmie. Quello spadaccino... evidentemente esistono pericoli a questo mondo di fronte a quali io non posso nulla...

    Si riferì a Rain, che era stato in grado di tenergli testa e di ridurlo in fin di vita. Ma nella sua voce non c'era rancore, solo preoccupazione. Voltò il viso limpido per guardare la ragazza, continuando a rivolgerle. Eppure ho visto un'ombra nel tuo cuore buono. Una rabbia bruciante che ti tormenta. Sei brava a nasconderla, a tenerla dentro, ma sento che rimane lì, nello scrigno in cui la tieni chiusa. Cos'è che ti ha fatto così male da produrre questo dolore?

    LiangXu chiedeva con l'interesse vero di vuole capire. L'interesse di chi vuole ricambiare un dono dal valore inestimabile.



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    L'avventura della ricerca di Sherkan e lo scontro con i bracconieri si erano conclusi in modo decisamente sorprendente, però le avevano lasciato una sensazione strana. Da una parte le cose si erano comunque risolte in bene, per quanto assurda fosse stata la conclusione. Dall'altra invece aveva come un senso di amarezza. Ancora una volta non era stata in grado di proteggere un compagno di viaggio. Certo, non andava a farfalle, intraprendeva missioni sempre piuttosto pericolose, ma avrebbe dovuto comunque essere in grado di proteggere chi combatteva accanto a lei e ancora di più chi non combatteva proprio, come era all'incirca stato il caso di Aang. Se Sherkan non avesse avuto quel particolare potere la vita di Aang ai sarebbe aggiunta a quella di Roman sulla sua coscienza. Che il piromane fosse vivo non implicava che stesse bene, probabilmente vivere con una maschera e con un'identità tutt'altro che benvista non doveva affatto essere facile come girare il mondo per diletto come aveva fatto prima del drago...
    Lei creava muri dal nulla, per la dea, e non era riuscita a proteggere un monaco nonostante alla fine fossero in superiorità numerica. Che stesse sbagliando a intraprendere viaggi così impegnativi? Avrebbe forse dovuto limitarsi a cose meno rischiose? Non riusciva ad accettare quel pensiero. Anche le cacce a cui aveva partecipato erano state di creature pericolose per la gente locale, aveva cercato di diventare più forte facendo del bene. Non era tanto ingenua da pensare che buone intenzioni portassero sempre buoni risultati, ma nemmeno riusciva ad accettare che le persone potessero un attimo prima essere al suo fianco e un attimo dopo investite dal fuoco di un drago o con uno squarcio nell'addome. Era semplicemente troppo.
    Era ormai da alcuni giorni che Darina era rimasta con LiangXu sulle montagne insieme alle irresistibili scimmiette.
    Fu quasi sorpresa quando, ad un certo punto, l'uomo intimò alle scimmiette di non seguirli e la condusse in alto sulle montagne fino ad uno strapiombo da cui la vista era davvero mozzafiato.
    Il monaco si sedette sul bordo del baratro senza mostrare alcuna preoccupazione per l'altezza e il rischio di cadere.
    Darina per un attimo lo osservò prima di prendere posto accanto a lui, solo un po' più sporta indietro, in direzione opposta rispetto al vuoto.
    Lo aveva osservato chiedendosi come fosse possibile che la vita si potesse spezzare con così poco: sarebbe bastata una spinta o un colpo di pugnale alla base del collo e LiangXu sarebbe morto. Anche lei avvicinandosi avrebbe potuto inciampare e cadere a picco per frantumarsi molti metri sotto. Era ridicola la facilità con cui si poteva morire e per qualche motivo le sembrava di non averci mai fatto davvero caso fino ad allora.
    Cosa ne pensi? le chiese l'uomo scimmia.
    La temoriana, seduta sui talloni, ne vide lo strano sguardo e volle lasciargli il tempo di esprimere le sue preoccupazioni quando si fosse sentito pronto.
    È meraviglioso. Qui non faccio alcuna fatica a credere che ci vivessero gli dei, tanta bellezza sembra non poter avere altra origine che la loro opera. Non so perché, ma queste montagne mi danno una sensazione di conforto che pensavo avrei provato solo fra le dune di sabbia sotto il cielo stellato.
    Non era certa di aver risposto alla vera domanda di LiangXu, ma era tutto quello che era in grado di dire.
    Ephiora era davvero diventato un luogo speciale per lei.
    Dopo un attimo di pausa finalmente l'uomo espresse i pensieri che sembravano turbarlo.
    Sai, quando hai convinto i tuoi amici a risparmiarmi, ho visto in te tanta compassione e amore per la vita. Avrei potuto uccidervi quel giorno, certamente lo avrei fatto se aveste continuato ad attaccare le scimmie. Quello spadaccino... evidentemente esistono pericoli a questo mondo di fronte a quali io non posso nulla...
    La ragazza restò ferita da quell'ultima frase come per una bruciatura. Se lui che era così potente era stato messo in difficoltà dallo spadaccino al tempio nord, che speranze aveva lei di diventare abbastanza forte come desiderava?
    Non aveva idea di che risposta si aspettasse LiangXu, quindi rimase in silenzio, in attesa che il monaco continuasse il discorso. Ignorò le osservazioni che aveva fatto in merito ad amore e compassione. Lei aveva solo fatto la cosa giusta da fare, davvero non capiva cosa c'entrasse la compassione.
    Ad un certo punto LiangXu alzò gli occhi e la guardò.
    Eppure ho visto un'ombra nel tuo cuore buono. Una rabbia bruciante che ti tormenta. Sei brava a nasconderla, a tenerla dentro, ma sento che rimane lì, nello scrigno in cui la tieni chiusa. Cos'è che ti ha fatto così male da produrre questo dolore?
    Darina distolse il proprio sguardo rivolgendolo alle montagne, la fronte leggermente corrucciata.
    Rabbia? Davvero? cercò di rispondere normalmente, invece la sua voce si era abbassata a poco più di un sussurro.
    Non credo di sapere a cosa ti riferisci. Onestamente non so perché dovrei provare rabbia. Frustrazione, forse.
    Come spesso accadeva quando svelava troppo di ciò che la feriva un sorriso comparve sul suo volto e cercò di sdrammatizzare velocemente la realtà prima di sentirsi troppo ferita.
    Confesso che è spiacevole vedere un compagno...cadere, disse utilizzando un eufemismo, soprattutto quando si tratta di una persona buona. Rabbia, invece...davvero non lo so, dovrei rifletterci, forse.
    Supponeva che LiangXu avesse visto la rabbia e il disprezzo per i bracconieri che avevano attaccato lei e i suoi due compagni. Ma era una rabbia legittima, era nemici e persone senza cuore, non c'era nulla di strano, nessun'ombra in sentimenti del genere. Che LiangXu vedesse più di quanto lei stessa non si rendesse conto?
    Ad un tratto le venne in mente, come un'improvvisa puntura di spillo, qualcosa che l'aveva fatta arrabbiare, che l'aveva mandata fuori di sé: l'abbandono di Eredin. Ma non era possibile, era già passato molto tempo e lei ormai non ci pensava nemmeno più, anzi, gli era quasi grata perché se non fosse stato per lui e per la sua improvvisa scomparsa forse non avrebbe mai iniziato a viaggiare da sola e a mostrarsi per ciò che era davvero. Cos'altro la faceva arrabbiare? Sapere che la sua famiglia non avrebbe approvato né capito e che non sarebbe potuta tornare prima di meritare la loro ammirazione. La comprensione forse non l'avrebbe avuta mai, aver compiuto imprese eroiche e buone era l'unico modo di guadagnarsi la stima del padre e dei fratelli dopo essere fuggita.
    Scusa, non mi va di parlarne ora. Cosa sono i rancori davanti a questo miracolo? sorrise guardando le montagne e i colori del cielo e della terra. L'umanità e i suoi problemi sembravano insignificanti davanti a tanta bellezza.

    Edited by Kinamy - 4/6/2018, 23:35
     
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    "Cosa sono i rancori di fronte a questo miracolo?"

    LiangXu si voltò a propria volta verso l'incredibile vista di quelle montagne oltre lo strapiombo. Riusciva a capire perché a Darina venisse difficile parlare di quell'argomento. Era chiaro cos'era che la turbava profondamente e il ragazzo continuava a provare il desiderio di aiutarla a superare quella sorta di paura che aleggiava sul suo cuore.

    Perché era paura quella che aveva notato LiangXu. Una delle paure più antiche di questo mondo.

    Il tempo è un rimedio infallibile contro i dolori passati. E' la paura del futuro il vero ostacolo al cammino di un uomo.

    Disse cripticamente il monaco con il viso ancora rivolto verso la montagna. Sembrava pensieroso e non disse molto altro per i successivi dieci secondi, lasciando che la brezza generasse l'unico suono nella vastità di quel panorama silenzioso, smuovendo lievemente qualche ciocca sui lunghi capelli neri.

    Alla fine, dopo aver inspirato a pieni polmoni l'aria pura della montagna con gli occhi chiusi, ricominciò a parlare senza aprire subito gli occhi.

    Avvicinati a me, Darina.

    E riaprì gli occhi, voltandosi per cercarne lo sguardo. Tirò giù anche l'altra gambe in modo tale da rimanere seduto sul ciglio dello strapiombo con entrambe le gambe oltre il precipizio.

    Il cenno che le fece le lasciava intuire che voleva sedesse vicino a lui, il più vicino possibile allo strapiombo.

    Se la ragazza si fosse avvicinata anche solo quel tanto sufficiente a permetterle di poter guardare giù oltre il precipizio, LiangXu avrebbe continuato.

    Cosa provi quando guardi giù? Come ti fa sentire essere così vicino a poter cadere?



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    Il tempo è un rimedio infallibile contro i dolori passati. E' la paura del futuro il vero ostacolo al cammino di un uomo.
    Darina lo guardò per un istante, sorpresa, ma in un istante stava già osservando di nuovo il panorama davanti a loro.
    Paura. La ragazza sentì per un attimo il fiato mozzato mentre il cuore le si stringeva nel petto, pesante come una pietra. Era proprio paura la cosa che la tormentava, era da lì che nascevano la sua rabbia e la sua frustrazione. Paura di essere la causa del male di qualcuno. Paura di non riuscire a dimostrare di essere forte e indipendente. Paura di non sapercela fare da sola.
    Si era lasciata alle spalle una vita facile e una famiglia affettuosa per una delusione amorosa, a ripensarci si sentiva così stupida. Però, però..non poteva essere stato solo quello, non lo era stato. In un istante i pensieri vorticarono nella sua mente, in un battito di ciglia rianalizzò con meno severità le proprie azioni. Era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, ma non era stato l'unico motivo. Quante volte si era sentita costretta a reggere la maschera che si era creata da bambina così spensieratamente? Quante volte avrebbe voluto poter essere sincera con un amico o con una persona che stimava ma era stata costretta a mordersi la lingua e recitare la parte di qualcuno che, fisicamente, non era? E forse qualcuno lo aveva capito, ma era qualcosa che non si poteva dire. E se l'avevano capito, le avevano perdonato quella bugia? Quel dubbio di essere considerata falsa per quel solo aspetto che le garantiva la libertà che altrimenti non avrebbe avuto l'aveva tormentata molto più di quanto aveva mai voluto ammettere. Lei non aveva mai voluto mentire, era nato tutto per gioco, per stare con i suoi fratelli. Non aveva mai voluto mentire a nessuno, era stato una specie di scherzo che si era protratto più di quanto il suo stesso padre probabilmente si aspettava all'inizio.
    E sua madre, quante volte aveva cercato di fermarla? Quante volte le aveva detto che si sarebbe pentita? Ma lei non aveva voluto ascoltare, ubriaca di risate con i suoi fratelli e tronfia dell'orgoglio che vendeva negli occhi del padre quando la portava con sé vestita come un ragazzino.
    E ancora non se ne pentiva, fosse tornata indietro avrebbe rifatto la stessa cosa. Quante cose però avrebbero potuto andare diversamente, come il filo del destino si sarebbe svolto se qualche volta avesse confessato, fra una birra e l'altra, a quei pochi fidati, che fra le gambe aveva qualcosa di diverso. Avrebbe visto chi l'avrebbe apprezzata davvero per il suo carattere e la sua intelligenza e chi invece si sarebbe dimostrato indegno della sua stima, cieco al tempo e alle esperienze vissute assieme perché non nata del suo stesso genere.
    E ad Alkarna, quanto vicina era andata all'essere rinchiusa in una Casa? Che punizione avrebbe colpito la sua famiglia se fosse stata scoperta?
    Quanti se, le facevano girare la testa.
    Avvicinati a me, Darina. l'uomo cercò i suoi occhi e la giovane si riscosse. Osservò le gambe penzoloni di LiangXu. Non voleva avvicinarsi oltre al vuoto, ma per qualche motivo sentiva di potersi fidare di lui. Deglutì e gli si affiancò. Dopo un ultimo istante di tentennamento sfilò le gambe e le lasciò sospese a sua volta. I piedi le formicolavano per la strana sensazione.
    Cosa provi quando guardi giù? Come ti fa sentire essere così vicino a poter cadere?
    Darina lo guardò con espressione leggermente preoccupata.
    Cosa stai cercando di farmi dire? pensò prima di osservare di nuovo lo strapiombo.
    Mi pizzicano i piedi. disse sinceramente con la bocca secca. Tu?
    Una parte di lei era infastidita da questa indagine nei suoi confronti; non aveva confidato molto di sé nemmeno al proprio amico nordico, e nonostante quei giorni assieme a LiangXu non se la sentiva di mostrare cosa c'era sotto la sua scorza. Ed evidentemente il monaco voleva proprio quello.
    Sarebbe stato un vero sollievo poter tirare su le gambe dal vuoto, chiudere gli occhi, stendersi sulla terra e non sentire altro che la sua freschezza e le sue tenui vibrazioni familiari.

    Edited by Kinamy - 10/6/2018, 22:47
     
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    Sentendo la di Darina LiangXu non potè fare a meno di sorridere, abbassando lo sguardo per guardare i piedi a penzoloni della Temoriana. Guardò poi verso i propri, sollevando lievemente e domandandosi come potessero i piedi essere collegati a quel tipo di situazione.

    Quel pensiero lo fece sorridere sommessamente per qualche secondo, poi tornare a guardare Darina cercandone gli occhi.

    All'inizio mi faceva paura. Riprese a dire per rispondere alla domanda di Darina, chinando nuovamente il capo per guardare giù verso lo strapiombo.

    E non c'è modo di scacciare questa sensazione finché insistiamo a tenere il nostro sguardo verso il basso. Verso la morte. Disse il monaco, sollevando poi lo sguardo verso l'orizzonte.

    Il problema è che in questo modo guardiamo solo una piccola parte del quadro completo. Ci lasciamo paralizzare dalla paura di solo una parte del disegno più grande.

    Se ce ne fosse stato bisogno, LiangXu avrebbe allungato gentilmente una mano verso il viso di Darina, poggiandovi il proprio indice sotto il mento della ragazza per indurla a sollevare il capo e guardare verso l'orizzonte.

    Rischiamo di perdere la bellezza di tutto il resto. Diede tempo alla giovane di assimilare quel momento, allontando la mano dal suo mento.

    C'è chi passa una vita intera ancorato alla terraferma, ad una distanza di sicurezza dal ciglio del precipizio, per semplice paura. Eppure, la vista migliore la puoi avere solo se ci spingiamo al limite delle nostre paure. Delle nostre incertezze. Continuò il monaco. Darina avrebbe potuto percepire una sorta di tocco intimo in quelle ultime frasi, sia nel tono della sua voce sia dal modo in cui parlava. Probabilmente si riferiva alla propria esperienza personale, più che riferendosi direttamente alla ragazza.

    E alla fine capisci che baratro e paradiso sono l'aspetto di un'unica meravigliosa realtà. Solo se ti liberi della paura di cadere puoi apprezzare la bellezza di quello che c'è davanti a te. E affrontare la vita a testa alta. Concluse tornando finalmente a guardarla, con un sorriso sincero sul suo volto.

    C'era una metafora nascosta in quel che LiangXu stava cercando di dirle, questo sarebbe risultato chiaro alla Temoriana.

    Ma prima il monaco voleva vedere l'effetto che quelle parole avrebbero avute su di lei.



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    All'inizio mi faceva paura. E non c'è modo di scacciare questa sensazione finché insistiamo a tenere il nostro sguardo verso il basso. Verso la morte. Il problema è che in questo modo guardiamo solo una piccola parte del quadro completo. Ci lasciamo paralizzare dalla paura di solo una parte del disegno più grande.
    La ragazza ascoltò le parole di LiangXu senza riuscire a distogliere lo sguardo dalle valli e gli strapiombi davanti e sotto di loro, non molto convinta di condividere il suo pensiero.
    Con un leggero tocco LiangXu le fece sollevare lo sguardo verso l'orizzonte, il cielo e i picchi delle montagne.
    Rischiamo di perdere la bellezza di tutto il resto. C'è chi passa una vita intera ancorato alla terraferma, ad una distanza di sicurezza dal ciglio del precipizio, per semplice paura. Eppure, la vista migliore la puoi avere solo se ci spingiamo al limite delle nostre paure. Delle nostre incertezze. E alla fine capisci che baratro e paradiso sono l'aspetto di un'unica meravigliosa realtà. Solo se ti liberi della paura di cadere puoi apprezzare la bellezza di quello che c'è davanti a te. E affrontare la vita a testa alta.
    Darina ascoltò quelle parole di chi aveva più esperienza di vita di lei, ma ancora non riusciva ad assimilarle.
    Rimase in silenzio per un lungo momento prima di fare la domanda che continuava a serpeggiarle nella mente e che per lei confutava il ragionamento del monaco.
    Ma la paura è un istinto che permette di evitare i pericoli, è una cosa vitale alla sopravvivenza. Come potrei non avere più paura? La morte sarà parte del disegno, ma qualunque essere vivente si sforza ogni giorno di evitarla e rimandarla il più possibile.
    Darina si guardò le mani, confusa.
    Forse non so capendo...temo di essere troppo ottusa per questi discorsi.
    Cercò di accennare un sorriso conciliante.
     
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    LiangXu le sorrise dolcemente quando la sentì darsi dell'ottusa.

    Ma no. Non è qualcosa che si può comprendere così da un momento all'altro semplicemente parlandone.

    Poi tornò a guardare verso le montagne.

    E non è possibile liberarsi di ogni paura in assoluto. Come hai detto tu, la paura è qualcosa che fa parte di noi e che non ci abbandonerà mai. Molte paure sono buone e ci aiutano a non deviare troppo dal cammino.

    Si guardò le mani che si stringevano l'una all'altra per qualche istante.

    Anche io ho molte paure. Paura per queste montagne. Paura che il male possa sopraffare il cuore degli uomini. Paura di non essere all'altezza del mio ruolo di Guardiano...

    Liberò le mani, guardando nuovamente Darina.

    Il trucco è usare queste paure per diventare più forti, non per crearci dei limiti.

    Forse in questi termini Darina avrebbe cominciato a capire, ma aveva sicuramente bisogno di qualcosa di più.

    Comprendendo ciò, il giovane monaco si sarebbe rimesso gradualmente in piedi facendo un paio di passi indietro e porgendo una mano alla ragazza per aiutarla a propria volta ad alzarsi.

    Vieni, ti mostro una cosa...






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    I due camminarono nuovamente verso la dimora vera e propria di LiangXu. Era un altro tempio abbandonato, proprio come quello in cui Darina lo aveva incontrato la prima volta a Chomandu.

    LiangXu l'avrebbe guidata fino al suo interno mentre tutto intorno sarebbe ricominciate a comparire le fidate scimmie. Non appena rividero la ragazza, le più piccole di queste le si fecero vicino, incuriosite dall'ospite umana. Quelle che invece l'avevano già conosciuta la seguirono camminandole affianco o le salivano sulla spalla con atteggiamenti giocosi.

    Il ragazzo osservò le interazioni della temoriana con un sorriso spontaneo, giocando a propria volta con alcune scimmiette che si avvicinavano anche a lui, arrampicandosi sulla sua figura anche in gruppetti di tre quattro scimmie.

    Darina si sarebbe resa conto della presenza di scimmie più grandi, simili a quelle che aveva affrontato a Chomandu. Alcune di queste indossavano armature rudimentali, altre impugnavano rozzamente dei bastoni rinforzati.

    Queste non si avvicinavano ai due, ma osservavano il loro passaggio con atteggiamento calmo e vigile. LiangXu fece loro un cenno di saluto nel superarle, mentre raggiungevano la scalinata del tempio.



    Proseguendo verso l'uscio, due delle scimmie più grosse si staccarono dalla loro posizione seguendo Darina e LiangXu. Le scimmiette più piccole si fermarono a metà della scalinata, alcune ebbero bisogno del grugnito delle scimmie più grandi per fermarsi. In tutto sarebbero entrati nel tempio solo la temoriana, il monaco e le due scimmie corazzate.

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    Il monaco non avrebbe parlato di molto fino al loro arrivo alla parte più interna del tempio. Era una stanza circolare dal soffitto molto alto e con al centro un colonnato e una piscina. Una passarella portava fino al centro della piscina e del colonnato, al bordo della piscina c'erano 10 statue dalle quali uscivano piccole cascate d'acqua che si riversavano sulla piscina. Ogni statua raffigurava un animale diverso.

    Darina, secondo te cosa accade quando un essere vivente muore?

    Chiese LiangXu alla fine, voltandosi verso la temoriana e dando le spalle alla piscina. La sua espressione era serena e gentile, aveva l'aria di voler mostrare qualcosa di importante alla ragazza.



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    Il trucco è usare queste paure per diventare più forti, non per crearci dei limiti.
    Quelle parole la colpirono e per qualche motivo le fecero venire in mente Roman e Jack. Roman era stato investito in pieno dal fuoco di un drago, eppure il Jack utilizzava il fuoco, nonostante, visto l'accaduto, avrebbe dovuto terrorizzarlo.
    Senza neanche farci caso iniziò a rimuginare quel pensiero, come per scomporlo e ricomporlo, sezionarlo, analizzarne tutte le sfumature e i casi che le faceva venire in mente.
    Vieni, ti mostro una cosa...le disse il monaco alzandosi e aiutandola a sua volta.
    Darina lo seguì verso il monastero in cui LiangXu e le sue scimmie vivevano in silenzio finché, a metà strada, gli si rivolse senza smettere di tenere gli occhi rivolti al terreno. Onestamente non so come tu faccia. Io credo che mi sentirei...schiacciata da una responsabilità del genere. Hai tutta la mia ammirazione, ammise apertamente.

    Di nuovo al monastero, Darina sarebbe stata praticamente rivestita dalle scimmiette più affettuose, delle quali ricambiò le attenzioni con spontaneo
    trasporto. Provava un sentimento sincero verso quelle creature così dolci e pure, avrebbe potuto rimanere fra loro per sempre, se non avesse avuto un viaggio da intraprendere.
    Con sua sorpresa, però, LiangXu la guidò verso una parte nuova del monastero, più interna, che la ragazza non aveva ancora mai visitato.
    Le scimmiette non li seguirono così lontano, alcune di propria intenzione, altre perché dissuase dai versi severi dei grandi primati con armi e protezioni che si aggiravano nell'edificio. Quando arrivarono ad una particolare stanza circolare erano rimasti solo lei, LiangXu e le due scimmie che li avevano seguiti e scortati fino a lì.
    La stanza in cui il monaco l'aveva condotta rispecchiava l'architettura del resto della costruzione, ma aveva di peculiare un soffitto molto alto e una specie di grande vasca circolare, riempita d'acqua dagli zampilli che scaturivano da dieci statue posizionate tutte attorno, circondando la fine del camminamento, che terminava proprio al centro della vasca. Ciascuna statua rappresentava un diverso animale e Darina non poté fare a meno di studiarle per cercare le figure di una scimmia e di una tigre...
    Darina, secondo te cosa accade quando un essere vivente muore? le chiese il giovane, facendola quasi trasalire.
    Sorpresa e un po' intimorita da quella domanda, la ragazza evitò il suo sguardo per soffermarsi sulla stanza intorno a sé. Onestamente non ci ho mai pensato molto. Credo... per un attimo la sua voce si spense. Le tornarono in mente i giorni con Azul e il suo gruppo di cacciatori. Loro ringraziavano gli dei animali di cui mangiavano gli esemplari perché permettevano loro di nutrire se stessi e le loro famiglie. Uccidevano per necessità, non per odio, così come le tigri grigie avrebbero ucciso lei, Shervarash e Aang per mangiarseli.
    Credo che la sua coscienza si spenga in quel momento, mentre il corpo rimane e nel caso degli animali, e a volte degli uomini, diventa cibo per qualcos'altro... rispose incerta. Le sembrava impossibile dare la risposta che probabilmente LiangXu voleva sentirsi dire. Non aveva nulla di profondo o di filosofico da dire al riguardo e si sentì un po' stupida per questo. Soffermò lo sguardo sulla piscina, ancora a disagio a incrociare lo sguardo del monaco.
     
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    Soffermandosi sulle statue, Darina avrebbe trovato quello che cercava.

    Cominciando dalla propria destra e disposte in ordine preciso intorno alla piscina circolare, gli animali rappresentati avevano uno stile allegorico, ma per la maggior parte di essi era facile indovinarne la specie:

    - Elefante
    - Un qualche tipo di uccello
    - Tigre
    - Coccodrillo
    - Serpente
    - Scimmia
    - Orso
    - Lupo
    - Toro
    - Rinoceronte

    LiangXu avrebbe ascoltato la risposta della temoriana, rivolgendole un sorriso strano e accodiscendente.

    In un certo senso è proprio così. La coscienza o consapevolezza di quello che siamo si spegne, cioè muore. Ma c'è qualcosa di più.

    Il giovane che aveva condotto Darina al culmine della passerella che conduceva nel centro della piscina si voltò, raggiungendo il bordo della passerella.

    Si chinò quindi, protendendo le mani verso l'acqua.

    E' quello che è successo ad Aang e Sherkan. Ed è quello che è successo anche a me. Aang e LiangXu sono morti davvero, in un giorno passato. La loro identità come individui, la loro consapevolezza di sè, è sparita per sempre e quella non può essere recuperata. Dev'essere molto simile al concetto di morte che hai tu..

    Il monaco quindi smise di parlare, chiudendo gli occhi nel pronunciare le ultime parole e concentrandosi mentre manteneva una mano nell'acqua.

    Gradualmente, un bagliore cominciò ad essere emanato dalla piscina sottostante, come se una stella si fosse appena accesa sul fondo della vasca. Tutta l'acqua ne fu illuminata, ma era nel punto in cui LiangXu teneva immersa la mano che la luce era più intensa.

    Tornò quindi in piedi, voltandosi di nuovo verso Darina. La mano che prima era immersa brillava della stessa luce, rendendo persino difficile guardarla direttamente.

    Si avvicinò alla ragazza, rimanendo a due passi da lei.

    Un seme deve morire per far sì che germogli una nuova pianta. Un guerriero cede la propria vita perché molti altri possano continuare a vivere. Ogni cosa, ogni vita, non svanisce mai alla morte, ma genera altra vita e continua con essa.

    Il suo tono era calmo e gentile. Immaginava probabilmente che quei discorsi potevano essere difficili da assimilare, che ciò non necessariamente avrebbe reso il pensiero della morte meno doloroso per la ragazza, tuttavia c'era qualcosa nella sua voce e nella sua espressione che trasmetteva calore. Una sorta di fiducia sincera.

    Sollevò la mano luminescente in modo che Darina potesse osservarla bene, chiedendo poi quando avrebbe ritenuto che la ragazza fosse pronta.

    Voglio mostrarti una cosa, ma potrebbe essere difficile da sostenere per te se non ti senti pronta. Il primo passo per raggiungere una destinazione è essere disposti a lasciare il punto di partenza. Potrebbe significare lasciare un posto sicuro ed affrontare i pericoli del viaggio, ma è un passo necessario se non si vuole rimanere nello stesso posto, per tutta la vita.

    Quelle parole suonavano come un consiglio accorato. La scelta spettava solo a Darina,



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    Non riuscì a non provare dolore sentendolo dire che sia Aang che lui erano morti. Se la loro coscienza di fatto era perduta, non erano più né Aang né LiangXu. Quell'idea la fece rabbrividire. In quel momento le sembrò una cosa spaventosa, quasi macabra, che i loro corpi fossero in realtà la sede di qualcosa di diverso da ciò che racchiudevano prima.
    Una luce sembrò emanare nella piscina nel momento in cui il monaco si chinò sul bordo e infilò la mano nell'acqua.
    La luce sembrò concentrarsi sempre più in quel punto finché ad un tratto brillava più del resto dell'acqua. Quando il monaco si alzò e la sollevò la ragazza non riuscì a guardarla direttamente e dovette scostare lo sguardo per non restare abbagliata.
    Un seme deve morire per far sì che germogli una nuova pianta. Un guerriero cede la propria vita perché molti altri possano continuare a vivere. Ogni cosa, ogni vita, non svanisce mai alla morte, ma genera altra vita e continua con essa.
    Darina si sentì meno stupida sentendo quel concetto. Per quanto triste, era qualcosa che poteva capire. Capiva meno quel bagliore accecante e una parte di lei era sospettosa. Per un attimo si chiese se non fosse finita in una specie di trappola. Quelle statue, quella luce e le parole di LiangXu, per quanto il suo tono fosse gentile e rassicurante, la mettevano a disagio. Quasi si aspettò che la volesse sacrificare per un bene superiore.
    Voglio mostrarti una cosa, ma potrebbe essere difficile da sostenere per te se non ti senti pronta. Il primo passo per raggiungere una destinazione è essere disposti a lasciare il punto di partenza. Potrebbe significare lasciare un posto sicuro ed affrontare i pericoli del viaggio, ma è un passo necessario se non si vuole rimanere nello stesso posto, per tutta la vita.
    Darina annuì e lo guardò negli occhi, pronta ad affrontare qualunque cosa il monaco avrebbe cercato di fare.
    C'è solo un modo per scoprirlo.
    Di passi dalla partenza ne aveva fatti parecchi, aveva girato Kalendor in lungo e in largo, di pericoli ne aveva superati più di quanti ne potesse ricordare. A quel punto sarebbe successo ciò che doveva succedere. E restare bloccata nello stesso posto era una delle cose da cui era fuggita lasciando la famiglia ad Alkarna.
    Quando vuoi.
     
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    La montagna di LiangXu




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    LiangXu rivolse un sorriso compiaciuto nell'osservare la risolutezza della ragazza. Quello che voleva mostrarle poteva comportare uno shock non indifferente ma il giovane monaco era fiducioso che lei sarebbe stata abbastanza forte da sopportarlo.

    La mano dell'uomo raggiunse gradualmente la fronte della ragazza e nel momento in cui la toccò, Darina avrebbe avvertito come un improvvisa corrente gelida espandersi immediatamente all'interno della sua testa e scorrere, fluida come un torrente in piena riversandosi nella propria mente.

    Se questo l'avesse indotta ad allontanarsi, avrebbe sentito questa sorta di energia fluida continuare a scorrere ed espandersi nella propria testa, come se volesse raggiungere e riempire ogni singolo meandro della sua mente. Continuò per diversi secondi conferendole la bizzarra sensazione che la cosa potesse andare all'infinito, probabilmente inducendola a chiedersi quanto in realtà fosse vasta l'estensione del proprio raziocinio.

    Quando la sensazione divenne meno invasiva, avrebbe percepito come se la propria testa fosse piena di qualcosa, una sensazione di freddo non fisico, un ingerenza non dolorosa ma tangibile che ne pervadeva i sensi. Il proprio corpo lo avrebbe percepito distante e ogni movimento le sarebbe sembrato astratto, come se osservasse il proprio corpo da un punto di vista esterno.

    Non poteva notarlo, ma i suoi occhi adesso erano pervasi da un bagliore azzurro ed etereo, luminoso come la magia che LiangXu aveva congiurato dalla piscina.

    Quando avrebbe guardato verso LiangXu, avrebbe notato che la sua figura era molto differente. La sua forma fisica era sfaldata, deformata oltre l'inverosimile sfumando verso contorni indistinti.

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    La voce improvvisa del monaco era distante e strana, tanto che Darina avrebbe dovuto impegnarsi per capire cosa le stesse dicendo.

    Ti ci vorrà un po' per conciliare le due percezioni. Sei abituata a sentire il mondo con i soli cinque sensi materiali, questa nuova visione potrebbe sconcertarti all'inizio.

    Guardando verso il proprio corpo, Darina si sarebbe resa conto che anche il suo era sfumato e indefinito. Quasi avrebbe rischiato di non sentire più nemmeno il pavimento sotto i propri piedi.

    La voce di LiangXu si fece di nuovo strada tra le sue percezioni, cercando di attirarne l'attenzione. Darina. Non lasciarti trasportare dalla visione. Rimani con me. Vieni verso di me.

    Le sfumature eteree della figura di LiangXu avrebbero assunto forme e connotazioni differenti, cominciando a ondeggiare come flebili fiammelle. Per qualche motivo Darina avrebbe sentito quel cambiamento come familiare e avrebbe compreso il significato di ciò: apprensione.

    Facendo lo sforzo necessario, avrebbe dovuto concentrarsi su quanto rimaneva delle percezione fisica nella sua mente per muovere dei passi verso LiangXu e cercare di toccarlo. Si sarebbe resa solamente dopo conto che il monaco stava tendendo le braccia verso di lei.

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    Il monaco sembrò apprezzare la sua risposta e portò con cautela una mano verso il viso della ragazza fino a toccarne la fronte.
    Non avrebbe potuto essere preparata ad un'esperienza del genere, fu probabilmente la sensazione più strana che avesse mai provato: dal punto del contatto sembrò scorrerle nel corpo dell'acqua gelida, impetuosa come se venisse direttamente da una delle alte cascate di Ephiora.
    Le si mozzò il fiato e d'istinto trattenne un'esclamazione di sorpresa, stringendo i pugni ed irrigidendo ogni muscolo in reazione al freddo inaspettato e a quella sensazione estranea.
    Il gelo sembrò scorrere nella sua testa come per riempirne ogni millimetro, come per annegare il cervello ed espandersi al di là di esso verso nuovi spazi.
    Lentamente il freddo divenne meno pungente, come ci si abitua all'acqua fresca di un lago dopo essercisi tuffati, e altre sensi sembrarono interagire con quel bizzarro fluido che LiangXu aveva riversato in lei. Il suo corpo sembrò intirizzito, come addormentato, distante come ad un risveglio difficile. Sembrava difficile poter controllare i propri movimenti, come se le sue braccia e le sue gambe non le appartenessero più.
    Un'ondata di paura la invase e rivolse lo sguardo verso il monaco in cerca di rassicurazione. Non le stava facendo del male, vero? Sarebbe tornata normale, sarebbe tornata come prima, era solo...
    Fu piuttosto sicura che i propri occhi fossero spalancati notando l'aspetto di LiangXu, deformato e indefinito come ci si sarebbe aspettati di vedere uno spirito o un fantasma.
    Dopo alcuni secondi si rese conto che le stava parlando e con qualche difficoltà cercò di concentrarsi sulla voce dell'uomo per capire cosa stesse succedendo e fra quanto sarebbe tornato tutto a posto.
    ...Sei abituata a sentire il mondo con i soli cinque sensi materiali, questa nuova visione potrebbe sconcertarti all'inizio.
    Questo è un altro senso? E' quello degli spiriti?
    Cercò di sollevare le mani per guardarsele e quasi le sfuggì un grido notando che anche lei era una forma indistinta come il monaco. Vedere se stessa in quel modo le fece ancora più impressione.
    E' una visione, è solo una visione, non devo farmi prendere dal panico.
    Fece un respiro profondo, o almeno ci provò, ma sembrò funzionare e finalmente riuscì a calmarsi un po'.
    LiangXu sembrò notare il suo sgomento perché subito le si rivolse di nuovo: Darina. Non lasciarti trasportare dalla visione. Rimani con me. Vieni verso di me.
    La ragazza non se lo fece ripetere due volte e subito cercò di far muovere le proprie gambe verso l'uomo. Aveva bisogno di raggiungerlo, non sentendo più la terra e le sue confortanti, lievi vibrazioni, le sembrava di essere sul vuoto e sentiva l'urgenza di provare a toccarlo, di afferrarlo come per farsi sorreggere.
    Le braccia del monaco erano tese verso di lei mentre la sua figura mutava ancora, come incerta per la preoccupazione.
    Sperava di poterlo sentire, in qualche modo, di poter percepire l'esistenza del giovane davanti a lei, perché quella sensazione di sordità, la mancanza del suolo, le davano la sensazione di essere isolata e impotente, lasciandola disorientata e spaventava come, molto probabilmente, non era mai accaduto.
    Liang... cercò di chiamarlo tendendo le mani.
     
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    LiangXu non fece alcun passo verso di lei, conscio che quel primo impatto con quella percezione era fondamentale per Darina se voleva sperare di padroneggiarla, un giorno. Gli sforzi che la ragazza stava facendo per riprendere il controllo della propria forma fisica erano la base per poter riuscire a far coesistere entrambe le percezioni dentro la propria mente.

    Il monaco però non potè fare a meno di rimanere sospeso, trattenendo il fiato, mentre la ragazza si muoveva incerta verso di lui per toccarlo. Dall'esterno, Darina non era molto diversa da una persona bendata che cerca di farsi strada a tastoni, impaurita da ogni passo nel buio.

    Eppure la temoriana ci stava riuscendo, era arrivata molto vicina a LiangXu sfruttando la percezione che aveva della voce del giovane.

    Quando le mani di Darina ebbe quasi sfiorato le braccia del monaco questo si protese in avanti per afferrarla, cingendola con le braccia sotto le braccia di lei come chi sorregge qualcuno sul punto di cadere.

    Difatti con altrettanta sconvolgente repentinità il mondo di Darina sarebbe tornato a colori, nella sua solida e fisica realtà. Con la stessa velocità di un battito di ciglia le vaporose visioni sarebbere scomparse, provocando un capogiro improvviso nella giovane come la sensazione che si prova quando si finisce a testa in giù e poi di nuovo diritti.



    Respira profondamente, concentrati su quello che senti. La terra sotto i piedi. La luce nella stanza. Il suono della mia voce. Sei tornata...

    Disse con tono gentile LiangXu mentre inconsapevolmente la stringeva a sè più del necessario per mantenerla in piedi. Si trovò a guardarla mentre era tra le sue braccia, concentrandosi sugli occhi della giovane insistentemente. Il bagliore bluastro che prima aveva riempito le cornee stava venendo gradualmente riassorbito all'interno di essere e il monaco rimase intento a percepire tale processo senza rendersi conto della vicinanza dei volti e dell'intimo contatto visivo.

    Quando gli occhi di Darina sarebbero tornati alla normalità, alla fine ci sarebbe stata soltato lei che ricambiava il suo sguardo forse imbarazzata.

    Il monaco si rese conto solo in ritardo dell'intimità di quel momento e dolcemente rilasciò le braccia, sorridendole in maniera genuina.

    C'è da perdersi in quei tuoi occhi. Commentò solo senza perdere il sorriso ora colorato di una punta di malizia, per poi distanziarsi di un paio di passi da lei.


    Cosa hai visto mentre eri nella visione? Cosa hai provato? Cominciò a chiedere, guardandola ancora con una certa accortezza per capire se tutto fosse a posto.

    Dopo aver ascoltato la risposta, avrebbe continuato. Quello che hai visto non era una visione esterna: eri tu che aprivi per la prima volta gli "occhi". Io ho semplicemente tolto la benda.

    Quindi si aggiustò una ciocca ai lati del visto per poi aggiungere. Voglio che adesso ti concentri sulle sensazioni che hai provato prima. Se fai attenzione, noterai che c'è qualcosa di diverso. Guarda me per esempio, sentirai di riuscire a percepire qualcosa di più di me. Non solo la mia forma nell'universo fisico, concentrati su questa percezione e prova ad ampliarla allo spazio circostante. Prova a sentire le scimmie fuori dal tempio.

    E avrebbe atteso, guardando Darina con uno sguardo incoraggiante di fiducia incondizionata.


    Continua così che mi piace il modo in cui riassimili quello che ti passo secondo le sensazioni di Darina.

    Se ti concentri su LiangXu noterai qualcosa di diverso dopo il contatto ricevuto. Una sorta di sensazione calda che per Darina risulterà meno lampante rispetto alla precedente "preoccupazione" ma che potrebbe riuscire a interpretare :smirk:

    Prova a giocare con questa scena descrivendo come Darina scopre la nuova percezione. Carta bianca su come riesca ad acuirla fino a raggiungere le creature all'esterno dell'edificio.




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    L'aveva quasi raggiunto, alla giovane sembrava quasi di sentirne il tepore, c'era ormai poca distanza quando LiangXu la sorresse con la propria stretta.
    All'improvviso la bizzarra sensazione scomparve, ma lasciò uno strascico di capogiro come di una capriola troppo veloce. Affondò le mani sulla pelle di LiangXu cercando di riprendere fiato. Sì concentrò sul suo odore, troppo confusa per sentire la terra sotto i piedi o la stretta che la reggeva, che sembravano poter capovolgersi da un momento all'altro.
    Respira profondamente, concentrati su quello che senti. La terra sotto i piedi. La luce nella stanza. Il suono della mia voce. Sei tornata...
    Darina seguì le sue indicazioni e cercò di contrarsi sul terreno, poi sulla luce, sulla voce e infine sul viso familiare del monaco. La ragazza rimase immobile mentre finalmente il mondo sembrava rimettersi a posto un pezzo alla volta, un senso alla volta.
    Quando tutto fu in ordine la ragazza fece caso che l'uomo la stava ancora sorreggendo e che i loro volti erano così vicini che poteva sentirne appena il respiro. Senza riuscire a trattenersi sorrise, poi disse: Ora sto bene, grazie. Avrebbe aspettato che il monaco sciogliesse la stretta per raddrizzarsi e mettersi in piedi con le sole proprie forze.
    C'è da perdersi in quei tuoi occhi. Con quella parole l'uomo la liberò e si scostò di qualche passo.
    Darina scoppiò a ridere. E tu fai girare la testa, ribatté con lo stesso tono chiudendo per un attimo gli occhi e passandosi le mani sulle tempie, un po' per il capogiro, un po' come scusa per nascondere l'imbarazzo.
    Cosa hai visto mentre eri nella visione? Cosa hai provato? le chiese allora LiangXu tornando serio.
    La ragazza si sedette un attimo a terra mentre cercava di trovare le parole e si accorse che le mani le tremavano appena. Beh, è stato...stranissimo. Forse ho capito che cosa ho visto, ho sentito, e forse questa cosa mi farà ammattire, ma è stato incredibile. Eravamo davvero noi? Eri davvero tu? Così...?
    Il monaco non tardò a rispondere: Quello che hai visto non era una visione esterna: eri tu che aprivi per la prima volta gli "occhi". Io ho semplicemente tolto la benda.
    Quindi è una cosa che potremmo vedere tutti? si chiese la ragazza per un attimo.
    Voglio che adesso ti concentri sulle sensazioni che hai provato prima. Se fai attenzione, noterai che c'è qualcosa di diverso. Guarda me per esempio, sentirai di riuscire a percepire qualcosa di più di me. Non solo la mia forma nell'universo fisico, concentrati su questa percezione e prova ad ampliarla allo spazio circostante. Prova a sentire le scimmie fuori dal tempio.
    La ragazza lo guardò un tantino scettica di poter riuscire da sola in un'impresa del genere. Va bene, ci provo...
    Si sedette sui talloni e chiuse gli occhi. Lentamente iniziò ad escludere ogni senso e concentrarsi sulla sensazione che aveva provato quando LiangXu le aveva toccato la fronte. Ignorò i rumori, ignorò l'odore della sala, ignorò la sensazione della terra sotto le sue gambe e le sue vibrazioni. Si isolò da ogni percezione finché non rimase solo il battito del suo cuore a rimbombarle nella testa. Rimase immobile per diverso tempo cercando di richiamare quella specie di varco che si era aperto nella sua mente e che le aveva fatto vedere il monaco e se stessa in quella forma a cui ancora stentava a credere.
    E ad un tratto, come un fiammifero, le sembrò di vedere un bagliore azzurro nonostante gli occhi chiusi. Cercò di aggrapparcisi, si sforzò di entrare con la mente in quella minuscola luce e iniziò a sentirsi di nuovo pervadere da una sensazione fresca. Aprì lentamente gli occhi, attenta a non perdere la presa, e vide di nuovo, anche se più indistinto, lo sfavillio mutevole del monaco. Percepì la sua presenza e che era concentrato su di lei, ma stavolta era diverso, c'era qualcosa di diverso, di caldo...
    Fece un respiro profondo cercando di non farsi distrarre e si abbandonò a quel nuovo, strano senso, finché sentì la sua mente, o la sua coscienza forse, espandersi oltre il monaco, sempre più ampio finché riuscì a sentire, anche se in modo vago, le scimmie più vicine a loro. Poi ancora, come un serpente pigro, la percezione scivolò ancora più lontana, fino a sentire in qualche modo le scimmie oltre le mura del tempio.
    Io...credo... Non era sicura di aver pronunciato davvero quelle parole, ma ad ogni modo era ormai troppo faticoso continuare e dovette bloccarsi.
    Richiuse di scatto gli occhi e quando li riaprì vide di nuovo LiangXu nel suo corpo umano, in mezzo alla sala con le statue e l'acqua. Di nuovo quella sensazione di capogiro le fece portare le mani sul viso mentre riprendeva fiato inspirando a fondo. Credo...credo di averle sentite. Deglutì e rialzò lo sguardo verso il monaco. Pensavo che senza "benda" sarebbe stato quasi facile. Mamma mia... disse asciugandosi con il braccio una gocciolina di sudore.
    Sperò di essere stata all'altezza delle aspettative di LiangXu. Pensò che probabilmente non era una cosa che mostrava a chiunque.
    Non so se l'ho sentito davvero o è stata solo una cosa confusa fra le cose confuse, ma...mi è sembrato di sentire delle emozioni, oltre alla presenza. E' possibile? chiese sinceramente curiosa. Tu eri un po'...diverso, aggrottò le sopracciglia cercando le parole giuste per spiegarsi. Come se fossi...caldo? O...

    Edited by Kinamy - 25/11/2018, 20:02
     
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    Alla realizzazione della ragazza, LiangXu rispose con un sorriso colpevole abbassando inconsapevolmente lo sguardo.

    Vedi... un corpo fisico può celare una serie di cose perché la vista si fermano a quel che appare agli occhi. Ma quando riesci a vedere l'essenza delle cose...

    Il sorriso si allargò e lui sembrò quasi arrossire. Darina l'avrebbe sentito quella percezione delle emozione del monaco farsi ancor più "calda".

    Diventa difficile nascondersi..

    Risollevò lo sguardo per incrociare quello della ragazza per un tempo abbastanza lungo, salvo poi venire scosso come dal torpore quando una scimmietta gli sfiorò la gamba per attirare la propria attenzione.

    Sì, beh...

    Il monaco si schiarì la voce portando le mani dietro la schiena, cercando di tornare vagamente più formale.

    La verità è che per conseguire una percezione del genere ci vogliono anni e anni di addestramente. E' vero che l'acqua della Fontana dello Spirito ti ha aiutato, tuttavia credo che tu abbia un talento naturale per questo..

    Il tono era incoraggiante, LiangXu si avvicinò nuovamente a Darina per fermarsi a due passi da lei.

    Ora riesci a percepirla, vero? L'essenza che pervade tutte le cose, formando un unico ciclo armonioso. Forse non sei stata in grado di coglierlo prima, è troppo presto, ma dentro di me esiste ancora una parte di LiangXu e una parte di Hòuzi, il guardiano Scimmia. La loro essenza si è fusa insieme ad un livello che solo padroneggiando maggiornamente la tua percezione potrai davvero comprendere. E... col tempo, questa consapevolezza potrà aiutarti a comprendere meglio la vita stessa e la morte.

    Fece quindi una pausa, concentrando il suo sguardo su di lei per carpire le sue reazioni. Avrebbe ascoltato quello che avrebbe avuto da dire, per poi sorriderle e aggiungere.

    Tutti questi sforzi devono averti messo appetito. Perché non ti trattieni questa sera, permettimi di offrirti una cena.

    Una scimmietta avrebbe quasi telepaticamente "scalato" Darina in due balzetti posandosi sulla sua spalla destra, emettendo versi giocosi.

    Chissà se in qualche modo il monaco le aveva chiesto di fare gli occhetti dolci per convincere la ragazza a restare.

    La Temoriana non lo avrebbe mai saputo con certezza.


    Ok chiudi pure la ruolata come preferisci. Rispondi alle conclusioni di LiangXu, definisci come Darina elabora quanto scoperto oggi e poni le basi per lo sviluppo futuro del PG.

    Se ti fa comodo, scrivi anche nella conclusione un resoconto di quanto rimane con LiangXu, quando decide di partire e cosa decide di fare dopo questo ritiro sulle montagne.

    Ricorda che alla fine di questa ruolata avrai appreso questa Skill (ricompensa della Quest: Tigre Sacra, quindi ti servirà qualche altro giorno con LiangXu in cui lui può insegnartela)


    CITAZIONE
    Skill: Improved Earth Pillar
    [Rapido]
    Focus: Offensivo
    Si modella una parte del terreno generando un colossale pilastro di terra. La colonna infligge 40 danno elementale Terra.
    La colonna si innalza per poi schiacciare a terra il proprio bersaglio. Ha raggio 10 metri.
    Il bersaglio non può usare la schivata durante questo e il prossimo turno.
    [Chakra: 40]
    [Cooldown 3 turni]

    Posta infine una valutazione per me e io posterò le tue ricompense e valutazioni.

    Grazie della ruolata, mi è piaciuta molto <3




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