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Edited by mrxxx - 22/6/2018, 19:57. -
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Leisure
~ ClarityIl fatto che si avvicini una domanda importante la mette un po' sull'attenti, probabilmente si aspetta una domanda relativa alle capacità, a quel segreto che non deve uscire da bocca alcuna che ne è a conoscenza. Ed è una perplessità tutto sommato legittima anche se davvero può aver detto qualcosa lei che del suo passato ha rivelato così poco da spingere le sue colleghe e/o dipendenti a puntare l'unico aggancio possibile come un pezzo di carne dopo esser stati giorni a digiuno?
E forse sarà lo sguardo con cui le vien chiesta questa cosa, forse sarà che arriva da una persona che era stata in evidente difficoltà fino a poco tempo prima ma quando la sente, la domanda, rimane qualche secondo a fissarti.
Poi, come un fulmine a ciel sereno, prende a ridere. Non è una risata di scherno, almeno non ti sembra tale, è proprio una risata genuina che attrae anche l'attenzione delle ragazze più vicine che però non fanno nessun passo avanti: le va dato giusto qualche secondo prima che risponda.
« Scusami, scusami ma non me l'aspettavo. »
Hai presente quando accumuli tanta, tantissima tensione in corpo e poi una qualsiasi cosa te la fa perdere? Ti sgonfi come un palloncino ed hai anche una reazione estremamente distesa: questo è il suo caso. Rialza il capo perché si era trovato a fissarlo sul bancone, stando attenta a non trovarsi in mezzo al piatto ed inzupparci i capelli, mettendosi comoda sullo sgabello dietro di lei.
« A loro ha detto che sei un ospite speciale e che va trattato con estremo riguardo ma sai perché sei stato subito circondato? Perché non ha detto nient'altro. Hai idea di quante domande le hanno fatto stamani? »
E da quel che puoi intuire non devono esser state poche: con le premesse che anche tu hai colto è naturale che sia stata la curiosità a galoppare in mattinata, il fatto che poi lei non l'abbia minimamente placata ha contribuito a farla diventare una bestia sempre più grande. « Di non disturbarti a meno che non sia estremamente necessario ma di farti sentire comunque a tuo agio il più possibile dato che fino ad ora non hai avuto uno stile di vita molto regolare. Non che l'abbiamo anche noi, ma da quel che so è comunque migliore del tuo: ci ha anche detto che conoscendoti, se qualcuna avesse bisogno tu non avresti problemi ad aiutare ma per prevenire ha detto di non approfittarne e mi ha chiesto di tenere d'occhio la situazione quando lei non può come adesso. »
Forse è anche per quello che appena è arrivata Polly le altre se ne sono andate e si sono disperse come degli insetti quando viene acceso l'incenso per loro fin troppo fastidioso anche se sono comunque tutte abbastanza vicine con un grosso deterrente, però, ad avvicinarsi. Al momento puoi sentirti al sicuro. Mentre risponde si china a prendere un bicchiere che riempie per sé con una bevanda gialla frizzantina, sorseggiandola appena.
« Poi a me ha detto giusto leggermente di più, come potrai aver intuito. Tanto di più al punto da rendermi la cosa alquanto... » Si ferma, alza gli occhi ponderando su qualcosa per far spallucce e riprendere a braccia incrociate sotto il seno. « Per esempio mi ha raccontato di quel brutto giorno di pioggia e mi ha detto che nonostante tutto, nonostante tu ci provi davvero tanto, non sei abituato a reggere la pressione femminile ma sai cosa? Quello l'avevo intuito pure io: mi è bastato guardarti cinque minuti. »
Probabilmente è una constatazione dell'ovvio che in parte sa di provocazione ma non le si può dire che non abbia ragione o che non sia evidente, al contrario: di tutte le persone qui dentro non ci si sorprenderebbe se fossi quella, al momento, con le spalle più piccole in assoluto. Come un cucciolo di lupo che cammina i primi passi.
« Ovviamente ho fatto le mie domande, mi ha dato le sue risposte ma proprio perché sono una delle poche amiche che ha so che svelare i suoi segreti non sarebbe corretto nei suoi confronti dunque se vuoi saperlo... »
Appoggia il bicchiere da parte, si avvicina di nuovo al bancone e si mette sulle punte sporgendosi in avanti di tanto in modo da portare il proprio volto di fianco al tuo, giusto per sussurrare poche parole. « ...chiediglielo di persona. »
Con la stessa nonchalance di come si è avvicinata, ritorna al proprio posto per recuperare anche il bicchiere ed assumere un'espressione davvero tranquilla. Davvero, davvero tanto come se stesse parlando con una delle ragazze e per un attimo non si sia decisa a provocare.
Ascia di guerra riposta per poco.
« Come ti sentiresti se ti dicessi che ora lei è impegnata ma non nel modo che pensi tu? »Si ringrazia Coralia per il layout.
Vietata la copia, anche quella parziale.
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Edited by mrxxx - 26/6/2018, 23:06. -
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~ ClarityAscolta, ascolta ed ancora ascolta sorridendo appena quando è il momento per lei di parlare: ti fa cenno di aspettare un attimo con l'indice, dunque si affaccia verso le ragazze che stanno dietro di te e dice loro qualcosa che è ben udibile anche alle tue orecchie.
« Ragazze, non è sopravvissuto. »
Un "oooh" deluso nasce dalle retrovie.
Ti vengono immediatamente le parole che ha detto prima quell'altra ragazza che non si è presentata, poi ritorna con gli occhioni azzurro cristallo su di te prendendo a rispondere a suo modo. « Sai che credo di capire cosa dici? Però spero che tu capisca anche cosa ti sto per dire io. »
Non sorride, forse è una delle poche occasioni in cui vuol davvero farsi ascoltare e probabilmente farti ragionare perché in tutto il tuo discorso ha sentito solamente un filo conduttore.
« Non puoi andare avanti se pensi sempre a qualcosa, a qualcuno che per un motivo o l'altro non puoi più recuperare e questo è innegabile. Non posso sapere cosa ti è successo, non posso sapere tutte le cose che ti sono capitate né cosa ti abbia detto Eas per farti sentire così, per farti pensare in questo modo ma spero che tu ti sia ascoltato un attimo per capire che, secondo me, quello che senti al momento non è qualcosa che puoi arginare. »
Sorseggia ancora quel bicchiere che ha davanti e si è presa, le altre ragazze stanno fissando e qualche risatina è giunta.
Ma al momento non conta, penso che il discorso che sta facendo sia più importante di quanto lo siano altre considerazioni. Domandi chi meglio di lei? Ma io ti domando se ci sia qualcuno che possa darti consigli migliori di chi fa un lavoro del genere: di chi non ha una persona fissa, di chi cambia quotidianamente.
Eppure nonostante questo sta mostrando molta più maturità del previsto: non lo sai, però tante persone là fuori considerano chi sta qui dentro solo delle oche lascive. « Alla fine vuoi solo prepararti per Eas. Non vuoi deludere lei, ti interroghi su quali siano i suoi reali sentimenti, non vuoi pensare ad altre per stare eventualmente con lei e vuoi aver a che fare con altre donne per poi finire da lei. Capisci cosa voglio dire? »
Sempre da sotto il bancone tira fuori una vaschetta con della frutta secca, delle noccioline mischiate a delle mandorle che inizia a prendere una ad una: niente di esagerato, probabilmente si sta pure trattenendo per non rovinare qualsiasi cosa si sia messa addosso. « E per una ragazza, sapere che l'uomo con cui passa il tempo pensa a qualcun'altra è la peggiore delle coltellate in mezzo alla schiena. »
Forse stava implicando che ad Eas stessa non farebbe piacere, forse invece sta implicando che eventualmente all'altra ragazza o a qualsiasi altra donna in generale non farebbe piacere. E pensandoci bene probabilmente anche per te sarebbe la stessa cosa se scoprissi che la ragazza che frequenti pensa che sei solo un passaggio per qualcun altro: non sembra persona atta a far discorsi filosofici ma in fondo se qualcuno può capire qualcosa di Eas, è proprio lei per ovvi motivi.
Non c'è bisogno di andare tanto in là per cercare una persona che possa aiutarti con lei. « E questo risponde alla tua domanda che si vede che non sei abituato. Te la pongo io una domanda ora però per farti riflettere: se Eas entrasse qui dentro con un uomo al suo fianco dicendo che molla il lavoro per stare con lui, come ti sentiresti? »
Attende giusto un attimo che tu rifletta e risponda, mentalmente o no, salvo poi affrontare l'ultimo quesito posto: cosa sta facendo proprio adesso Eas? La cosa la fa sorridere appena in maniera più o meno furba, rubando una ciliegia da un altro barattolo nelle vicinanze per stringerla con i denti e tenerla lì, sollevando gli occhi.
« Un fornitore ha fatto il furbo ed ha tirato un po' i prezzi, lei è andata a trattare di persona. Dovrebbe aver quasi finito ma non invidio per niente quelle persone: quando ci si mette è fin troppo persuasiva. Sia in bene che in male, penso che in qualche modo tu possa intuirlo. »
Poi ti guarda senza aggiungere altro, staccando la ciliegia dal gambo, volendo forse esaminare l'espressione sul volto più del resto.Si ringrazia Coralia per il layout.
Vietata la copia, anche quella parziale.
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Edited by mrxxx - 3/7/2018, 10:20. -
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~ ClaritySospira, alzando le mani per tirarsi leggermente indietro.
« Devo ricordarmi di trattenermi quando sono davanti a te, è fin troppo facile mandarti in confusione e non devo approfittarmene. »
Il che può significare che forse tutte queste parole le abbia dette apposta ma da un lato si può immaginare che in fondo siano vere: non puoi essere confuso da qualcosa di falso, solo se c'è un fondo di verità dietro allora si può davvero pensare che ci sia qualche effetto secondario. C'è da domandarsi del perché in fondo Polly stia parlando così, se per amicizia oppure perché in fondo le piace farsi gli affari propri ma pensare che questo in fondo sia un covo di vipere potrebbe essere l'accostamento più adatto ed è bastato osservare i comportamenti di tutte le ragazze più o meno per cinque minuti prima di arrivare a questa conclusione.
Un tempo infimo se ci si pensa ma abbastanza bastevole.
« Non hai bisogno solo di parlarle, hai bisogno anche di recuperare qualcosa che adesso ti manca: sicurezza. »
Ed anche qui con tutta probabilità ha solamente ragione.
Se Shikaku fosse stata una persona sicura, la sua testa non sarebbe stata così bassa in queste situazioni. « Ora come ora sei preso dalla sindrome del salvato che si affeziona inevitabilmente dal salvatore per gratitudine o chissà cos'altro ma hai una cosa che gioca a tuo svantaggio: oltre lei, da quel che dici, stai facendo intuire che non ti sia rimasto altro ma di certo non sono io a doverti dire cosa fare: posso farti piegare leggermente il capo, posso farti vedere una strada più tranquilla di quelle a cui sei abituato ma se prenderla o meno sta a te ma permettimi di darti un consiglio. »
Ed adesso non sembra voler scherzare, anzi: già da un po' non lo fa, o meglio se sì non sono provocazioni così grandi da poterti far dire che ti stia prendendo in giro. Se non fosse che ha visto Eas così probabilmente non si sarebbe nemmeno trattenuta così tanto a parlare con te. « Prima di decidere, riacquista quella sicurezza ce hai perso: potrai essere forte quanto vuoi ma se sei incerto ed ingenuo dopo che sei stato isolato per tanto tempo, rischi di venir mangiato vivo. Guarda qui dentro. »
Il riferimento a ciò che è successo prima è fin troppo evidente.
Si riappoggia giusto al bancone, piegando la testa di lato.
« Parlale ma dopo aver deciso e riflettuto a dovere: la conosco fin troppo bene per non sapere cosa le passi per la testa. »
Sospira, probabilmente rassegnata, cogliendo comunque l'imbarazzo ed il modo di fare impacciato adottato nei secondi precedenti: e poi insomma, l'arrossire dopo aver guardato una persona è un chiaro segnale di cosa passi per la testa. Potrebbe decidere di ignorare la cosa così come potrebbe decidere di non farlo e forse, considerando di cos'ha parlato fino ad ora, l'idea che Shikaku possa passarla liscia non è così remota.
« Aw. »
...ecco, probabilmenten no. « Che carino, sei come un ragazzino che entra qui per la prima volta. Non so se mi stai lanciando personalmente qualche messaggio o richiesta particolare, in quel caso devi essere un po' più specifico perché dal punto di vista "professionale", qui dentro è pieno di persone che possono aiutarti. Ci siamo noi qui oppure se vuoi aspettare che ne rientri una in particolare... »
Professionale...che termine strano per un luogo come questo ma in fondo è una professione anche quella.
Strana, sicuramente diversa dalle altre e molto meno convenzionale ma tant'è: se questo posto non ha ancora chiuso, vuol dire che non ha fatto niente di male a nessuno...oppure che le ragazze conoscono tante cose che sarebbe meglio non divulgare. Oppure no.
« Dal punto di vista personale, abbiamo una regola che può infrangere una persona sola qui dentro e puoi immaginare chi sia. Ma ricordati che in questo posto non siamo noi a dover chiedere, se vuoi qualcosa devi domandarlo tu. »
Recupera il gambo della ciliegia che aveva morso poco prima e con l'indice te lo tira in fronte, facendolo cadere sul bancone.
Forse volevi un po' di grazia.
Difficile trovarla adesso e qui.Si ringrazia Coralia per il layout.
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~ ClarityLa prima domanda che le viene rivolta non la spiazza più di tanto, in fondo fino a quei secondi l'argomento principale di conversazione era stata proprio Eas e non si sorprende della cosa. Guarda un piccolo orologio dietro di sé, piegando il capo.
« Conta che fra un quarto d'ora, più o meno, dovremmo aprire ed in genere le aperture le fa lei: non dovrebbe star fuori ancora per molto. Se ci fai caso, siamo tutte pronte. »
Il giorno era quasi al termine e si stava appropinquando l'ora in cui il locale apriva e la clientela solita arrivava, l'osservazione di Polly poi non era sbagliata: perché prepararsi se manca ancora tanto? Quando si avvicina Shikaku lei capisce che vuol dirgli qualcosa da vicino e fa altrettanto sporgendosi in avanti ed appoggiandosi sul bancone, gettando lo sguardo oltre a sé verso le altre ragazze che non è dato sapere cosa stiano facendo o pensando o di che stiano ridacchiando adesso.
Una cosa detta all'orecchio rimane un segreto abbastanza professionale.
Solo quando Shikaku si volta le può vedere ridacchiare in lontananza: non ha gli occhi di tutte addosso ma abbastanza per capire di essere abbastanza sotto osservazione. Un favore personale la fa pensare subito a qualcosa di normale come magari possa essere una scelta di vestito, oppure lui che parte in notte e le dice di non dire nulla a nessuno.
« Mi stai preoccupando, è così grave? »
Riesce a sostenere senza fatica lo sguardo di Shikaku, probabilmente è abituata fin troppo a guardare le persone in volto o ad essere guardata negli occhi: piega la testa di lato quando le viene fatta la richiesta ed a quel punto sorride in maniera fin troppo furba. Gli appoggia l'indice sulla punta del naso e lo picchetta tre o quattro volte, una per ogni parola che sta per pronunciare.
« Tu. Vuoi. Farmi. Uccidere. Vero? » E ridacchia. Ma non una risatina nervosa, è una di quelle che fai quando cogli qualcuno in flagrante e stai pensando se punirlo oppure divertirti con lui: è uno sguardo in fondo giocoso ma per qualche strano motivo sembra estremamente minaccioso. Si appoggia con la testa sulla mano lasciando cadere i capelli sul bancone, rimanendo a fissare il biondo da vicino e squadrandone i dettagli del volto. Allunga la mano libera e con l'indice sfiora appena la guancia, poi lo porta sotto il mento giusto per alzarne lo sguardo.
« Ma il lavoro è lavoro, capirà anche lei. E poi in che senso "manterrò il segreto", pensi di non essere al centro dell'attenzione da ieri? »
Probabilmente l'ha capito anche lui ed anche se non lo fosse, il modo di fare di Polly è abbastanza esplicativo per chiunque stia anche solo guardando da lontano. Poi però si distende appena in volto ed annuisce. « Si può fare. »
Si tira su e senza troppi mezzi termini ora è lei che si allunga verso Shikaku dandogli, evitando parafrasi abbastanza inutili, un leggero bacio a stampo sulle labbra dopo il quale si allontana. Per la seconda volta si può sentire un "oooh" di disappunto provenire dalle ragazze sul retro. « Considerala come una firma del contratto. » Si alza in piedi, recuperando quello che hai lasciato sul tavolo per metterlo da parte: verrà portato via più avanti. Le ragazze sul retro ora si disperdono appena e si sparpagliano rimanendo al massimo a coppie, forse è vero che quello era un qualche tipo di segnale perché aveva funzionato.
« Quando vuoi, entra nella porta che sta di fianco al bancone del ricevimento: è la mia stanza. Parleremo del resto lì dentro. »
Perché non scordarti che è un lavoro e come tale ci sarà un onorario.
Ma per quello possiamo essere abbastanza confidenti che la quota verrà coperta almeno per oggi.Si ringrazia Coralia per il layout.
Vietata la copia, anche quella parziale.
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~ ClarityDici che Polly sta facendo una stupidaggine...perché?
Che piaccia o meno quello è il lavoro che ha scelto, che piaccia o meno quella è la richiesta di un cliente al quale non può dire di no e che piaccia o meno, per il tempo successivo avrà da fare ciò per cui verrà pagata. Dunque perché da parte sua dovrebbe essere un errore? Per quello che ha detto prima? Dovrebbe aver paura di Eas che sta per rientrare? Ecco perché forse per te lo è, ecco perché ti muovi così in fretta da non realizzare nemmeno se e quante e persone possano guardarti in questi momenti. A volte uscire dalla propria zona sicura non è semplice, anzi non lo è mai e questa occasione potrebbe essere giusto un piccolo pretesto, una piccola giustificazione.
Nessuno dice niente quando Shikaku si alza, nessuno dice niente quando attraversa la reception con la ragazza di prima, quella dai capelli rosa ormai vestita di tutto punto, che non commenta o fa niente di particolare. Si limita a salutare con un cenno del capo, poi Shikaku che apre la porta.
Come ti aspetti che sia una camera di una persona che fa questo tipo di lavoro?
Piccola? Buia? Ordinata? Disordinata? Confortevole?
Se tutte le camere sono come quella che ti è stata assegnata allora se la passano tutte bene.
Questa non è proprio dissimile: una bella finestra ampia con tanto di tende, i candelabri sparsi qua e là con Polly che ne sta accendendo giusto uno ora per provvedere un po' di illuminazione, quella necessaria per poter almeno vedere, una libreria, un armadio, un bagno...tutti dettagli di poco conto.
« Chiudi pure la porta. »
Che odore ti aspetti?
Anzi, che odore ti ricordi possa emanare una qualsiasi altra persona? Questa stanza è e sa perfettamente di pulito, quel pulito che deve avere e che vuole avere. La trovi, come detto prima, che stava accendendo un candelabro sopra il letto stando in piedi sopra esso ed appena finisce scende, facendo giusto un passo verso di te: se prima ti dava l'impressione di voler sempre provocare, di voler mandare Shikaku al limite ora invece è molto, molto più amorevole di prima. Lo si vede nello sguardo, nel modo di fare, nei gesti che compie: sta facendo davvero il possibile, adesso, per provare a tranquillizzare qualcuno e basta anche solo un gesto a volte per riuscirci.
Basta una mano che si allunga e che ti invita ad afferrarla.
« Vieni qui. »
Due parole, non ne servono molte altre perché il resto verrà da sé. Ma lei non può guidare le emozioni: può provarci, ma non può dire ad una persona cosa provare e come provarla. Lei aspetta solo una mano per poi lasciarsi piano piano cadere indietro.
[...]
Il tempo è una questione relativa, non era quello l'importante, non troppo.
Pochi attimi e Polly si mette a sedere su un lato del letto, raccogliendo i capelli in una coda da legare con un elastico per tenerli ben diversi da quando è entrata. « Credo che mi getterò in vasca per un poco. » Mormora alzandosi e stiracchiandosi, dandoti la schiena. Non sente il bisogno di coprirsi, almeno non subito: lo fa quando si volta e lo fa recuperando il vestito che aveva addosso prima ponendoselo di fronte: solo quando l'ha fatto si volta e sorride. Dolce, come prima, come quando sei entrato nella stanza.
« La serata è lunga, mi aiuterà un po': hai bisogno di qualcosa prima che vado? »
Una domanda semplice senza troppe implicazioni mentre si stringe appena nelle spalle: pensare che si voglia coprire adesso dopo quello che è stato fatto è abbastanza strano, no? Considerando anche che le candele sono consumate e non ancora intere nonostante non siano state accese tutte e ne rimangano diverse.
Quel vestito, adesso, la copre ancora meno di quanto facesse prima: è leggermente rossa in volto ma sorride. Lo deve fare? Va bene così? Ti indica. Scherza. « Ricordati di chiudere la porta e di lasciare quanto pattuito: se non lo fai, mi mette alla gogna solo perché eri tu. »
...ma nemmeno troppo.
Anche s e sembra abbastanza in vena.
Trenta monete, a cose normali ne avrebbe chieste almeno venti di più ma ha comunque ricevuto direttive, te l'ha detto: questo dimostra che nonostante tutti i pensieri, hai la tua libertà di scegliere...ed eventualmente approfittarne. La cosa positiva per te? Non è ancora troppo tardi, la sera è appena cominciata e tu puoi ancora decidere di fare tante cose.
Dipende tutto da te.
Polly, al momento, è ancora in piedi ad aspettare una qualche tipo di risposta, di reazione, ad osservare e cercare di capire come tu possa stare, adesso, di fronte a quegli occhi azzurri e quel sorriso cristallino.Si ringrazia Coralia per il layout.
Vietata la copia, anche quella parziale.
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~ AfterLe domande spesso e volentieri sono più pericolose delle risposte, ma mai in questo caso un esito può cambiare le cose come stanno. Appoggia la mano libera sul proprio fianco e ti guarda, soppesando quello che ha da dire per poi rispondere ancora. Sorride ancora, forse più di prima.
« Non mi stai chiedendo di fare un'eccezione, vero? »
E' una risposta che vuol dire tutto o non vuol dire niente, che può aprire una porta come però possa chiuderla. Ti indica con l'indice che fa girare appena di fronte a sé, lanciando probabilmente un'altra provocazione - non è un modo di fare familiare? - da aggiungere a quelle di prima. Seppur poche, ci sono state.
« Perché in questo caso dovrai fare meglio di così e comunque non ti prometto niente, ma in quel caso mi aspetto che tu abbia almeno il coraggio di dirmi in faccia che non puoi più stare senza di me. »
Scoppia in una leggera risata cristallina prima di osservare il medaglione che le viene messo sul comodino al quale si avvicina e raccoglie, osservandolo: non l'hai mai visto prima, è la prima volta che incontra un medaglione del genere e ce l'ha davanti agli occhi dunque la curiosità fa giustamente un po' da padrona. Se lo rigira, lo guarda da tutte le angolazioni possibili e poi ritorna a dare il volto verso il biondo.
« Sei sicuro? Sembra prezioso. » Tornò a guardare l'oggetto. « ...ed anche bello, potrei tenerlo per me. Come mi sta? »
Se lo appoggiò sul petto, a mezz'altezza tra i seni ed il collo, come se fosse un qualsiasi ciondolo oppure come se potesse tener fermi dei lembi di un vestito. Stando attenta a non scoprirsi ed a tener fermo l'oggetto con la mano, "ballonzolò" un po' a destra e sinistra per poi concentrarsi di nuovo su Shikaku e riporre l'oggetto sul comodino.
« Ti ringrazio, ci penserò: tendo sempre a valutare i regali dei preziosi clienti. A più tardi. »
Uscito dalla stanza, Laurine rispose al saluto senza dire niente di più dovendo comunque mantenere un certo tipo di comportamento ed al contrario si limitò ad annotare qualcosa su un quaderno: ora tenevano anche un diario d'osservazione? Meglio non pensare a quest'eventualità, ma tempo di fare quei primi due scalini che alle tue spalle saetta una ragazza uscendo dal salone per fiondarsi il più veloce possibile nella camera di Polly: da quello che puoi vedere da dietro, sembra l'ultima che ha parlato e che ha dato particolare attenzione al fatto che tu abbia detto di aver vissuto nello stesso posto di Eas.
E' ovvio che ora più di prima stia ribollendo di curiosità, forse è proprio per quello che si è catapultata lì ma aprendo le tende ti ha dato modo di sentire un po' di musica provenire dal salone. Lì avevi intenzione di andare e sarà di certo un piccolo valore aggiunto che darà atmosfera.
Forse è strano da realizzare ma nel tempo che sei stato nella camera di Polly è entrata veramente tanta, tantissima gente. Sia chiaro che la sala non sta traboccando di persone ma probabilmente la sera deve dar l'impressione di essere un locale e per ora...beh, è quello che sta dando: sul palco sul fondo, prima vuoto, ora stanno tre musicisti ad intonare qualcosa di adatto ad un'atmosfera così vivace e le ragazze che hai visto prima a gruppetti ora sono quasi tutte separate, sparpagliate in qua ed in là nella sala: ne vedi anche un po' di più rispetto a prima e non sai se sorprendertene o meno, in fondo non hai mai saputo il numero.
Poi ti giri verso il bancone del bar, alla sinistra dell'ingresso.
Ti aspettavi di vederla subito? Soliti capelli corti, solito aspetto ma vestiti diversi di cui vedi, adesso, solo la parte superiore: una camicia a maniche corte bianca, un gilet nero entrambi abbastanza poco abbottonati senza però lasciar intravedere nulla di più del dovuto. Ah sì, ha anche un cravattino ner che termina in mezzo al decollete. Probabilmente di proposito.
« Lo dite tutte le volte, volete farmi arrossire? » Dissimula di fronte a tre ometti di fronte a lei che hanno appena ordinato qualcosa: poco più in là riconosci la ragazza che si era sdraiata sul bancone di fronte a te solo un'ora e poco più prima, anche lei impegnata a parlare con delle persone.
« Ma lo sai che veniamo solo per te, quello che porti tu ha sempre un altro sapore hahaha! » « Ci metti qualcosa prima di portarcelo? Quando lo fanno le altre è sempre meno dolce. » « State dicendo che annacquo i vostri bicchieri? Ma come vi permettete! » Palesemente simula aria offesa, è ovvio che stia giocando e per ora il gioco sembra dare i suoi frutti.
« Dovrei dare via i vostri posti per questo affronto. » « A patto che anche tu abbandoni il tuo, è una bella serata. » « Mmmh... » Porta un dito al mento, alza lo sguardo riflettendoci...relativamente poco. Si appoggia con le mani al bancone rispondendo agli ometti con un fare estremamente, estremamente gentile.
« Mi spiace ragazzi, stasera non sono in servizio. Ho avuto un problemino, penso che starò qua e basta. » Un verso di disapprovazione da parte degli uomini che comunque lasciano un paio di monete a testa sul bancone prima che due di loro si voltino verso il resto della sala. Eas si volta invece verso l'altro che rimane a guardarla. « Ti serve altro tesoro? » « Uhm...Non vedo Polly stasera, in genere è lei che ti aiuta qui. » « Era impegnata ma mi hanno detto sarà qui a breve, l'avvertirò che la aspetti con ansia. » Un sospiro da parte dell'ometto che poi si volta assieme ai suoi compari ed Eas che ritorna a fare altro.
Se volessi c'è un posto libero...altrimenti la sala è grande e sedie libere, nonostante tutto, ne puoi vedere. Così come le ragazze, avranno altre persone intorno ma le loro attenzioni non finiscono mai.Si ringrazia Coralia per il layout.
Vietata la copia, anche quella parziale.
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~ AfterAl momento tutto sta andando bene: la musica suona, ci sono tanti clienti e quelli che sono andati via sono di quelli più facili con cui aver a che fare: basta mostrare le cose giuste e mi aspetto fra non molto di vederli salire con un paio di ragazze che sono rimaste disponibili. Spero solo che non esagerino, a volte chi beve troppo dev'esser rimosso con la forza ed al momento sono anche da sola dato che Polly è...impegnata.
Sospiro, credo non sia mai successo che non abbia aperto assieme a me e serviva giusto un'occasione come questa perché avvenisse.
« François, come stai messo ad acquavite? »
Il simpatico ometto che mai una volta ha chiesto niente mi dice che siamo messi tutto sommato bene, forse ci sarà da rifornirsi dopo ma almeno per un altro paio d'ore non c'è rischio che il barile finisca. Queste sono le serate dove la birra vola ma l'acquavite no e contando quanto costa e quanto la pago, quello è uno dei guadagni più grandi di questo posto: a maggior ragione adesso dopo che ho trattato un prezzo ancora migliore dell'altro, cavolo quanto mi ha fatto arrabbiare quel fornitore che ha cercato di fare il furbo.
Fisso un attimo i musicisti dopo che i tre signori si sono voltati, sospiro ancora e mi prendo un fluté che riempio piano piano.
Per me.
Non si dovrebbe bere in servizio ma questo posto è mio, dunque faccio cosa voglio.
Cosa mi aspettavo? Le cose sono sempre state così e sono io che vivo e volo sempre troppo di fantasia. Mi bagno appena le labbra, sovrappensiero, osservando Anabelle versar da bere ad un paio di signori. Che brava ragazza. Un po' titubante all'inizio ma quando hai le monete in mano che cantano per te, le riserve spariscono. Vederla così sciolta adesso mi fa quasi sorridere.
La frase che mi arriva mi lascia completamente alla sprovvista e sovrappensiero com'ero, mi fa fare anche un mezzo salto sul posto accompagnato da un "wo!" appena appena accennato: molto male, questo mi ha fatto rovesciare il contenuto del bicchiere non addosso a qualcun altro ma addosso a me. Mi volto guardandomi la scollatura, zona dove si è rovesciato il contenuto del bicchiere.
« Ti sembra il modo di arrivare? Alle spalle di qualcuno? »
Prendo un tovagliolino ed inizio piano piano ad asciugare ma per il cravattino dovrò proprio farlo lavare, probabilmente avrò bisogno di cambiarmi o di fare un viaggio nel retro, nel cucinino per usare un po' d'acqua. Non mi aspettavo di incontrarlo così presto e forse è esattamente questo che mi ha fatto abbassare la guardia, brutto segnale.
Pessimo segnale.
« Dovrò cambiarmi, peccato: adoro questo cravattino. » Lo prendo con indice e medio e ne agito la punta di fronte al volto di Shikaku al quale mi avvicino, appoggiandomi con entrambe le mani sul bancone e sporgendomi giusto di poco in avanti più per abitudine che per altro. Lo fisso qualche istante, piego la testa a destra. « Mi stai facendo dei complimenti di tua spontanea volontà, significa che c'è qualcosa di cui vuoi farti perdonare: solo se ti presentassi con un mazzo di fiori saresti più palese di così. » Sorrido rimanendo in quella posizione, dondolandomi un po' a destra e sinistra: se non mi fosse davanti ma mi guardasse da dietro, avrebbe una visuale decisamente migliore ma dovrà accontentarsi di quello che offro adesso...così come al momento devo accontentarmi pure io e tornare un po' con la testa per terra.
« Ma i complimenti sono sempre ben accetti, se ne hai altri da fare sono tutta orecchi. » Ehi, parlare e cercare di recuperare il mio ritmo mi sta facendo lentamente tornare il buonumore.
...quand'è che sono diventata di cattivo umore, a proposito? « Usi una particolare acqua di colonia? E' diversa da quella di stanotte e mi sembra quasi di riconoscerla. Non mi sembravi tipo da profumo. Oppure questa è un'occasione speciale solo per... »
Ricominciamo da capo.
Non c'è niente di diverso, in fondo, rispetto ad un paio di giorni fa.
« ...me? »Si ringrazia Coralia per il layout.
Vietata la copia, anche quella parziale.
© 2012. -
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