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Leisure
~ AfterAveva...aveva appena fatto una battuta? E soprattutto davvero aveva fatto quella battuta?
Lo guardai per qualche istante, poi scossi il capo. « Ti do un quattro d'incoraggiamento, non mi aspettavo da parte tua una battuta che mi fanno bene o male ogni cinque minuti quando ho un bicchiere in mano. » Ero quasi offesa che Shikaku si fosse abbassato a questo livello, solo che volli ignorare la cosa: sapevo che questo posto lo avrebbe aiutato così come sapevo che prima o poi avrebbe provato ad ambientarsi e da un lato questo mi faceva piacere.
Forse troppo, dovevo solo darmi una regolata. « E dico d'incoraggiamento perché almeno ci stai provando. »
Avevo tenuto in considerazione l'idea che stamani potesse prendere ed andare via dopo aver scoperto tutto quanto, la sera prima, ed in quel caso ci sarei rimasta davvero, davvero male ma nel sapere che in qualche modo era rimasto ero rimasta - scusate la ripetizione - tranquillizzata. Certo rientrare e farsi dire che era andato tempo nemmeno un paio d'ore con una delle mie ragazze, al contrario, mi aveva spiazzata e...sì, inutile che ci giro intorno, mi ci aveva fatto rimanere abbastanza male.
Penso che Laurine l'abbia visto dalla pausa che ho fatto nel sentirglielo dire e tutt'ora non so ancora come prenderla.
Ma cosa dovevo aspettarmi da una persona che era rimasta isolata dal mondo per così tanto tempo?
« In qualche modo devo relazionarmi con la clientela e questo è il posto migliore: mi ascolto la musica, posso dare consigli su chi cerca qualche ragazza in particolare, posso ascoltare battute di pessima qualità... » Gliela lanciai appena così, con un sorriso in volto mentre continuavo ad ondeggiare ed ancheggiare sul posto: era un mezzo automatismo ma in fondo volevo anche metterlo alla prova. Volevo vedere se si metteva a guardare e quanto tempo ci metteva: gli do giusto atto per aver resistito fino ad ora nel gettare l'occhio sulla scollatura anche se mi sono leggermente sporta in avanti, chissà quanto continuerà a tener fede la sua buona volontà.
« E vedere quelli come te che nonostante tutto si sentono comunque dei pesci fuor d'acqua: non puoi capire quanto sia divertente vedere una persona timida timida che entra qui dentro per la prima volta ed affiancarlo senza nemmeno fargliene render conto. » Forse stavo cercando un po' di sviare ma rimaneva il fatto che ci fossi rimasta un po' male.
Quando disse però di volermi invitare a cena feci quello che mi riusciva far meglio: teatro. Aprii la bocca in un impeto di stupore, mi feci più radiosa possibile in volto, portai le mani al petto e mi fermai dai miei movimenti. « Davvero? Un invito solo per me? Cos'aspettavi a dirmelo? » Zompettando, alzai parte del divisorio del bancone - Shikaku si era messo comodamente vicino all'ingresso della zona bancone - ed andai ad abbracciarlo passandogli le braccia dietro il collo e, soprattutto, sedendomi sulle sue gambe come se fossi una bambina da tenere in braccio. Una morsa relativamente stretta ma che era più strategica per mettergli un po' di pressione addosso. E dopo? Dopo mi sarei comodamente sistemata sulle sue gambe guardandolo negli occhi da vicino.
E soprattutto sorridendogli.
« Aspetto per anni un tuo invito a cena e me lo vieni a dire così? Mi maledico quasi per non esserci stata, spero però che non sia scaduto, non vorrei aver sprecato la mia occasione ed ora che ti sei fatto un giro qua, hai placato i tuoi bisogni. Aspetta...non era solo un pretesto con secondo fine, vero? Mi feriresti davvero tanto. »
Portai una mano sotto gli occhi e ruppi appena appena il tono della voce, voltandomi verso il bancone dissimulando una finta delusione dovuta ad un'amara realizzazione che avrebbe potuto mandarmi il cuore in frantumi, poi mi ripresi come se nulla fosse. « No, conoscendoti non ne saresti stato capace. »
Per poi affondare il colpo.
Davvero pensava che non lo sapessi già? Quando mi disse di Polly, sempre standomene così, mi avvicinai al suo orecchio (ovviamente quello che mi distava di più in modo da continuare a metterlo alla prova e mettergli delle "cose" più vicine al volto, volevo vedere come reagiva). « E' la prima cosa che mi hanno detto quando sono rientrata. »
Ridacchiai appena cercando di fare il possibile per non lasciar trasparire niente di quanto avessi pensato poco prima, da un lato il fatto che si fosse sbloccato tornava comodo pure a me ma... « Un uomo che vive da solo in una foresta e quando torna nel mondo civile non coglie un'opportunità come questa? » Mi distaccai di nuovo con il volto. « Per un attimo dopo quello che mi hai detto ieri sera credevo non avresti ceduto poi mi sono ricordata che in fondo sei sempre un uomo come tutti quanti. »
Già, come tutti quanti.
Non sapevo se l'avesse presa sul personale o come una pesante frecciata, onestamente ci speravo quasi.
Mi alzai anche dalle sue gambe ma senza allontanarmi più di troppo, infatti mi appoggiai con le mani sul bancone di legno e mi ci sedetti sopra accavallando le gambe. Potevano dire quello che volevano sul mio carattere ma se decidevo che nessuno avrebbe capito niente di quello che pensavo davvero, così sarebbe successo ed ora volevo mascherare davvero un po' di delusione. « Se me l'avessi chiesto avrei effettuato io un servizio speciale, pensa che l'avrei fatto persino come favore senza chiederti niente in cambio. Ti sei divertito almeno? Polly si è comportata bene? »
Non ne dubitavo, anzi.
Magari più avanti me ne avrebbe pure parlato. « Scommetto che non ha saputo resistere alla tua aria da cagnolino bastonato. »
Come mai poi non era in servizio?
Potevo dirgli che lo avevo deciso dal giorno precedente? Certo che no, non volevo perdere il vantaggio che avevo su di lui: sospirai, raccogliendo un attimo le idee. « Parlare con quel fornitore è stato davvero estenuante, tesoro, e mi ha stancata molto più di quanto avessi pensato. Avevo davvero bisogno di rilassarmi stasera e parlare con le persone, ormai, mi rilassa: in particolare provocarle, ma mi faccio andar bene anche conversare del più e del meno. »
« Per esempio sono curiosa di sapere cos'hai detto alle ragazze. Ti lascio mezza giornata da solo e ti prendi Polly mettendo in agitazione le altre? Cosa devo fare con te? »
Aria falsamente rassegnata ma ero davvero curiosa.
E non poco.Si ringrazia Coralia per il layout.
Vietata la copia, anche quella parziale.
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Leisure
~ AfterEra strano, era un'altra persona rispetto al giorno prima quando si era solo scandalizzato nel sapere cosa fosse questa persona: sembrava ora uno dei tanti ed il non aver reagito nemmeno alla mia provocazione verbale era quasi deludente ma dovevo capire. Dovevo afferrare ciò che gli eventi mi facevano passare avanti e comprendere cosa fosse successo, quale meccanismo fosse scattato.
Va bene, probabilmente era solo il ben più banale esser un uomo tornato nella civiltà e scaraventato dalla solitudine in mezzo ad un mare di ragazze e non aveva saputo controllarsi nonostante a suo tempo fosse mister autocontrollo, anzi sicuramente era così ma il fatto che fosse cambiato qualcosa a mio avviso era così evidente che quasi mi spiazzava.
Quasi.
« Davvero, sì. »
Mi avevano riferito senza nemmeno girarci troppo intorno. Chiusi gli occhi e sospirai dopo aver lasciato cadere la testa indietro per un paio di secondi, dondolando le gambe di fronte a lui: niente di particolare nel gesto questa volta, davvero. « Potrebbero aver alzato la guardia quando prima di uscire ho detto loro di trattarti con estremo riguardo, poi tu devi aver detto qualcosa che le ha davvero messe in agitazione perché dovevi vedere come mi hanno guardata quando Laurine me l'ha riferito, come se vi avessero appena trafitto il cuore e stessi per morire. »
Che in fondo era in parte vero, cioé ci ero rimasta male ma non così tanto perché me l'aspettavo.
Però ci ero rimasta male.
Non me l'aspettavo e soprattutto avrei quasi sperato non lo facesse.
Ed invece adesso si stava comportando in maniera molto possessiva ed ammaliata. Non so come dirlo e forse quello è proprio il termine adatto, ammaliato: era un comportamento visto talmente tante volte che ormai ci ero abituata solo...solo non da lui. Shikaku era davvero l'ultima persona dal quale mi sarei aspettata questo tipo di attitudine.
E' per questo che quando mi disse quella frase riaprii gli occhi ed abbassai la testa di scatto, guardandolo.
Stavolta ero rimasta genuinamente sorpresa: mi sarei attesa tutto fuorché questo. « Shikaku Na-Newgate, cosa mi hai appena detto? » Avevo bisogno di sentirmelo dire ma non per ego, proprio per crederci. Non era quello che gli volevo sentir dire dieci anni fa per il quale mi ero data tanto da fare? Non era forse ciò che speravo mi chiedesse? Non capivo, però, perché adesso mi suonasse tremendamente sbagliato ma forse era cola mia che avevo tirato troppo la corda: dovevo immaginarmelo dopo tutto ciò che in due giorni gli avevo messo di fronte agli occhi, che gli avevo detto, che gli stavo facendo.
E poi insomma, voleva portarmi a cena fuori. Era un gesto davvero carino che, però, dieci anni fa avrei rifiutato. « Ripeto, passa un giorno che ti lascio da solo e tu mi combini tutto questo? » Non ero arrabbiata, anzi da un lato stavo facendo fatica a trattenere un bel sorriso soddisfatto ma che comunque non si creda che sia troppo frivola e che mi accontenti di poco, nonostante tutto avevo bisogno di capire un paio di cose.
« Anzi prima di ridirmelo, magari ci credo per davvero, ti domando se tu l'abbia detta pensando prima con quella... » Indicai con una mano la sua testa, sempre standomene seduta sul bancone a gambe adesso affiancate: tenerle accavallate era accattivante ma quando devi guardare qualcuno che sta ad altezza più bassa e soprattutto sei sorpresa era davvero difficile. E con la punta di uno stivaletto indicai lui, o meglio in basso. « ...o con quello? »
Inutile dire che cosa stessi indicando ma mi fermai subito, avevo un'idea migliore: scesi dal bancone e mi sporsi verso di lui per dirgli qualcosa all'orecchio. Senza provocare, senza cercare di estrapolare qualcosa: volevo solo comunicargli qualcosa che non volevo sentissero altre persone. « Fatti trovare tra novanta minuti sulla panchina davanti al molo che sta di fronte al locale. »
Ecco, era una soluzione accettabile dal mio punto di vista.
Non avrebbe detto di no, vero?Si ringrazia Coralia per il layout.
Vietata la copia, anche quella parziale.
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Leisure
~ AfterEra strano, lo ripeto.
Era diverso, più intraprendente, forse qualche meccanismo strano doveva esserglisi attivato in testa dopo che aveva avuto la prima esperienza dopo tanto tempo, ma soprattutto era strano. Mi aveva evitata così tanto tempo che vederlo avanzare così tanto mi aveva lasciato a dir poco interdetta, anche con quello che mi aveva detto e non avevo la minima idea di dove volesse andare a parare: che fosse una strategia per mettermi paura?
Ecco perché gli avevo detto di prendere tempo, per calmarsi un attimo e riflettere e per darmi modo di realizzare ciò che era successo.
Era lo stesso Shikaku che arrossiva alle mie battute? Ero perplessa, spiazzata e...
Non andava bene, meno male avevo preso tempo: in effetti me lo aspettavo che avrebbe reagito in un modo simile ma non proprio così.
Ripeto, era strano.
Quando se ne andò sospirai e mi preso giusto una pausa di qualche minuto per rifiatare, avrei passato ancora un'oretta lì aspettando intanto che tornasse Polly per darmi il cambio: non ce l'avevo con lei, sapevo che per lei quello era stato solo lavoro anche se poveretta quando è arrivata mi ha guardata con un'aria talmente colpevole da avermi costretta quasi ad abbracciarla. Anzi, l'avevo fatto punto e basta e questo doveva averle dato un sollievo di cui non avevo idea perché l'ho proprio sentita sciogliersi.
In compenso questa cosa ha fatto bene agli affari perché poi le persone al bancone sono piovute come acqua dal cielo, solo che dopo circa tre quarti d'ora me n'ero andata per darmi una sistemata: a cose normali mi sarebbe bastato cambiarmi, solo che quel cocktail rovesciato mi aveva lasciato addosso il bisogno di rinfrescarmi e poi di scendere. A cose normali avrei passato davvero tanto tempo a conciarmi per l'occasione come quando mi chiedevano di fare da scorta a qualcuno, di dire sì ed annuire e basta ma ora non ne sentivo il bisogno: credevo di dover andare a fare una doverosa chiacchierata punto e basta.
Niente di eccessivamente elaborato nemmeno per vestirmi, avevo solo bisogno di qualcosa di semplice come dei pantaloni in pelle, maglia bianca con colletto ricamato ed una giacchetta di un acceso color bronzo dipinta di verde sulle spalle. Stivaletti, capelli sistemati e l'aria notturna di Altilantia mi iniziò a far compagnia: non era difficile trovare la panchina che dicevo, era l'unica che c'era nel raggio di una trentina di metri e dava direttamente sul mare, sul molo che avevo davanti. La raggiunsi con diversi minuti di anticipo, sedendomi sullo schienale in pietra per appoggiarmi con i gomiti ai ginocchi e guardare avanti a me.
« Oh andiamo, che fine hai fatto. »
Non mi domandavo dove fosse Shikaku, mi domandavo dove fossi io con la testa dalla sera prima. Ero stata scorretta quando gli avevo chiesto di esser importante per me, l'avevo colto in un momento di debolezza e forse non credevo che avrebbe ritrovato la giusta forza così a breve: forse avevo cercato di rigirarmelo un po' fra le mani ed ora che stava iniziando a camminare da solo ne ero spaventata?
Speravo di tenerlo con me e poter fare quello che volevo?
Forse.
Ah, questo doveva essere il sangue che mi scorreva nelle vene: certi difetti non svaniscono mai anche se non ti vuoi associare nemmeno per sbaglio con determinate cose.
Sospirai abbassando il capo, poi lo rialzai guardando la luna: stasera era davvero bella da vedere, soprattutto riflessa sull'acqua.
Cosa mi aspettavo?
Dei passi, eccolo. Il tempo trascorso era circa quello e mi guardai appena indietro per verificare che fosse lui la persona che stesse arrivando, magari più calmo rispetto a prima in modo che fosse in grado di parlare: sì, era la cosa che necessitavo fare di più al momento. Parlare perché ne avevo bisogno.
« Mi domando cosa sia cambiato. » Principiai tornando a guardare di fronte a me, tornando ad appoggiarmi con il mento sulle mani. « Rispetto a tanto tempo fa: se a suo tempo mi avessi detto una cosa del genere, di certo non saremmo qui. »
Silenzio, sospirai.
In tutto questo c'era una cosa, almeno, che mi faceva stare bene: avere il controllo almeno di me stessa, avere tuta la libertà che volessi e di cui avessi bisogno. Scivolai piano piano sulla panchina in modo da sedermi come si doveva, distendendo le braccia sopra la testa ed allungando le gambe in avanti: per quanti pensieri avessi, l'aria notturna di questo posto mi aiutava sempre.
Il rumore dell'acqua che batte sulla roccia, i suoni del mio locale, i passi solitari delle persone che passano per caso, il silenzio che può donare la luna a guardare dall'alto...La vista da camera mia era bella, questa però la preferivo.
« Sei mai riuscito a domandarti come fosse la vita senza dover rispondere di niente? Come fosse una vita normale. »
Me lo domandavo spesso e fino ad ora mi ero sentita incapace di trovare una risposta, pensavo di non esserne ormai più in grado.
Probabilmente la mia situazione era irrecuperabile, almeno non avevo quelle catene rosse a cercare di tenermi indietro.Si ringrazia Coralia per il layout.
Vietata la copia, anche quella parziale.
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~ TemptingNon avrei mai detto che le parti si invertissero in questo modo perché in fondo lui mi stava chiedendo di fare ciò che avevo fatto io tanti anni prima cn la differenza che, adesso, non ne avevo davvero bisogno. Alzai lo sguardo al cielo a guardare le stelle che brillavano sopra Altilantia, quelle stelle a cui mi ero ormai abituata.
« Un tempo una come me non la guardavi nemmeno. »
Ed in effetti non l'aveva fatto nemmeno quando avrebbe potuto perché l'occasione era troppo, troppo facile per non sfruttarla ed ora quello Shikaku tutto d'un pezzo dimostrava di esser completamente perso per me, cosa che mi rendeva davvero oltremodo felice perché c'ero riuscita ed avevo ottenuto qualcosa.
Non mi interessava nemmeno averlo salvato da chissà quanti anni ancora di solitudine, molto egoisticamente ero contenta di aver trovato qualcuno che volesse passare con me più di qualche semplice ora e che fosse una persona dietro alla quale avevo provato a correre mi dava una piccola sensazione di vittoria arrivata con molto, molto ritardo ma pur sempre arrivata.
Sospirai appoggiandomi con la testa alla sua spalla ed incrociando le mani in grembo, non l'avevo mai fatto ma...era piacevole.
« Sai che se questo discorso te l'avessi fatto io a suo tempo mi avresti cacciata o fatta arrestare perché avresti temuto un tradimento, vero? »
Gliela buttai come scherzo mentre la mano sul collo mi dava una sensazione di piacevole calore differente da quella a cui ero solita, da quella a cui ero abituata. Mi tenni però dal guardarlo in volto, non so chi dei due avrebbe distolto lo sguardo per primo e...probabilmente lui, purtroppo ero abituata a guardare le persone.
Allungai la mano di fronte a me verso l'oceano, sorridendo.
« Quel punto lontano, laggiù, da piccola volevo raggiungerlo perché significava che sarei andata lontana. Ce l'ho fatta anche se in maniera differente da quella che volevo e sono comunque rimasta insoddisfatta perché non l'ho fatto per volontà, ma per obbligo: o così, o rimanere fermi per non aver più nemmeno l'opportunità di provarci ma devo essere chiara con te, sono andata via volentieri. »
E forse questo non l'aveva ancora capito, solo che adesso era più disposto ad ascoltarmi di quanto non fosse la sera precedente dove non si faceva capace del fatto che io avessi trovato un'attività del genere come motivo di vivere dunque era bene che mi spiegassi. Sempre in quella posizione, stavo stranamente comoda ed a mio agio.
« E non solo perché così ho potuto continuare a vivere, quella era la goccia che ha fatto traboccare il vaso: nessuno mi voleva più lì dentro, dopo la faccenda di Shui sono stata vista come una traditrice solo perché ho avuto paura per la mia vita e mi sono salvata e l'unica persona da cui avrei voluto una pacca sulla spalla non mi ha mai nemmeno regalato una rosa di persona o fatto un complimento. »
Lo punzecchiai con l'indice su un fianco per tornare a guardare avanti e sospirare.
« Non è stato facile e sono nemmeno un decimo di ciò che ero allora, fossi stata la stessa probabilmente questa città sarebbe tutta mia. Mica mi sarei fermata al locale, siamo sempre stati ambiziosi noi e questo non sono mai riuscita a scrollarmelo di dosso ma vedi, il punto è questo. »
Scivolai su un fianco e mi sdraiai sulla panchina, appoggiando le gambe sullo schienale e la testa sulle sue gambe per poterlo guardare dal basso dritta per dritta, senza tanti giri di parole. Sorrisi.
« Potrà esser stato brutto ma mi ha permesso di costruire qualcosa di mio. Mio e di nessun altro ed oltretutto è un posto dove la gente viene volentieri. » Attimi di silenzio. « ...va bene, non è gente rispettabile ma è un qualcosa che la gente approva. Un qualcosa di mio che la gente approva. »
« Come potrei abbandonarlo? Cosa sarebbe di loro, poi? »
Di tutte quelle ragazze che avevo trovato a piangere ed a cui avevo dato un tetto sotto cui dormire, che mi pagavano in quel modo. Sono convinta che se trovassero di meglio da fare, andrebbero via senza problemi ma finché possono dormire serene, finché possono tenere lo stomaco pieno ed avere dei vestiti da tenere addosso possono dire che le tratto male? Chiedo solo il mio perché possa continuare ad esserci un tetto sotto il quale stare ed a loro va bene.
Allungai la mano per appoggiarla sulla sua guancia, guardandolo con l'aria più dolce che potessi avere.
Una che non tenevo mai.
« Se mi chiedessi di non fare più quello che faccio non batterei ciglio, per cosa pensi che abbia detto di no a quelle persone e che abbia chiuso la mia agenda? Certe cose, quando si radicano in profondità, non passano mai. » E non era bello da ammettere per una come me, una orgogliosa come me e che faceva di tutto per non dipendere da nessun'altra se non sé stessa.
« Quella vita non è più la nostra. Non per me, almeno.
E sono contenta di averti detto di tornare dopo, anche se spesso preferisco tenere le mie carte coperte. Non ti dico di rimanere per sempre ma... »
Titubai, fermando la mano dallo sfiorargli la guancia: questo di me era un lato estremamente debole che non avevo mai mostrato volentieri.
Perché lo deve vedere sempre solo lui? E' davvero quel destino di cui ha parlato prima?
« Non puoi provare a vedere com'è? Anche solo una camera dove tornare quando vuoi sentirti a casa. »
Non una persona.
Quella è una presunzione che non voglio avere e forse il fatto che abbia già fatto determinate cose ancora non mi va giù.
Ma dovrà, per forza.Si ringrazia Coralia per il layout.
Vietata la copia, anche quella parziale.
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~ TemptingIl fatto che non dica niente dopo tutto quello che ho detto mi mette a disagio, mi sento per un attimo giudicata ed anche paradossalmente nervosa ma...mi guarda in un determinato modo, è diverso rispetto a quello che mi ha detto prima.
Nel tono, anche se non sta parlando riesco a vedere che quello sguardo ha tutta un'altra tonalità e non posso fare a meno di domandarmi quanto fosse grande la ferita che aveva Shikaku se era bastato così poco per fargli diventare gli occhi così. Non potei fare a meno di domandarmi cosa pensasse davvero perché mi aveva detto una determinata cosa, mi aveva proposto qualcosa che a suo tempo avrei accettato senza problemi pur di ottenere quello che volevo e dopo aver risposto a modo mio, questo era il risultato: era il sapore migliore che potessi assaggiare in questo periodo ed in generale.
Ma ero comunque curiosa, aveva deciso di rinunciare con così poco al volersene andare? Era bastato che gli chiedessi per favore di stare qua con me?
Ero ancora abbastanza confusa ma in fondo non avevo avuto nemmeno il tempo di pormele queste domande, mi ero trovata a tenergli il colletto della maglia per tirarmelo addosso e godermi quel piccolo per uno, ma grande gesto per l'altro che avevo cercato - e sognato - per davvero tanto tempo e che mai mi era stato concesso.
Diavolo di uno Shikaku.
Mi era bastato allungarti una mano perché tu volessi prenderti tutto il braccio se non di più?
Era stata la motivazione del mio secco rifiuto? Il vedere che avevo trovato qualcosa che mi aveva spinto ad essere più responsabile? Certo che lo ero diventata, dovevo se volevo ritagliarmi un angolino tutto mio in questo mondo. Tutti arrivati ad un certo punto dobbiamo capire cosa vogliamo fare e mi domandavo se lo avesse fatto anche lui: cosa sperava di ottenere stando sempre da solo in quelle distese o a fare lavori sporchi per...già, per cosa? Non dicevo che dovesse vivere per una persona sola ma almeno che avesse uno scopo che gli permettesse di vivere normalmente come un essere umano degno di quel nome.
Ma era una cosa che volevo da così tanto tempo che questi pensieri avevo deciso di non considerarli nemmeno, al contrario potevano aspettare fino ad oltre quello che stava succedendo. Se lo paragonavo alla persona che avevo incontrato per la prima volta dopo così tanto tempo era come guardare un individuo differente, forse davvero stare in mezzo alle persone lo aveva aiutato.
O molto più egoisticamente potevo pensare che l'avesse aiutato stare vicino a me che, detta onestamente, le persone timide ed impacciate come lui le mangiavo vive per farle danzare sul palmo della mia mano. Con Shikaku non ci sarei riuscita, non con l'uomo che mi aveva messa in passato e tutt'ora in difficoltà. Avrei sospirato ma adesso avevo di meglio da fare, tipo rimettermi seduta senza distaccarmi un attimo, senza perdere un filo d'aria e...
Ricompormi.
« Forse... » Presi spazio, recuperando fiato.
Avrei voluto chiedergli cosa ci trovava in me adesso ma avrei fatto solo la figura dell'insicura e poi preferivo concentrarmi su altro. Tipo il fatto che gli tenevo sempre il colletto. Sorrisi. « Forse stare qui al freddo non è una buona idea. »
Odiavo il freddo ma credo sarebbe stata l'unica cosa che non avrei sentito per il tempo che rimaneva di questa giornata. Avremmo avuto di sicuro modo per parlare, ora preferivo che guardasse me e non gli avrei permesso di fare il contrario.Si ringrazia Coralia per il layout.
Vietata la copia, anche quella parziale.
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Bella ruolata che aggiunge molto spessore psicologico ai vostri pg.
Scusate l'interminabile attesa per la valutazione
MrxCITAZIONEPunti Base 2
Scrittura 2 - Stile scorrevole e pulito.
Interpretazione 2 - Finalmente Shikaku tira fuori le palle! I suoi comportamenti sono decisamente contraddittori e si percepisce il caos nella sua mente generato dallo scontro tra il suo passato ed il presente che lo circonda, ma sta ritrovando la sua stabilità.
Strategia 0 - No combat.
Puntualità 1 - Tempi di risposta brevi, con qualche ritardo.
Lunghezza 1 - Avete scritto parecchio senza abbassare mai la qualità.
Totale Mrx: 2 (base) + 6 (parametri) = 8 exp
AceCITAZIONEPunti Base 2
Scrittura 2 - Molto bene anche tu.
Interpretazione 3 - Molto difficile ruolare un personaggio femminile senza cadere nei cliché, ma ci riesci benissimo; ho trovato qualche sua reazione un po' forzata, ma lo stesso credibile. Hai gestito egregiamente lo stuolo di png di contorno.
Strategia 0 - No combat.
Puntualità 2 - Tempi di risposta brevissimi, ottimo così.
Lunghezza 1 - Avete scritto parecchio senza abbassare mai la qualità.
Totale Ace: 2 (base) + 8 (parametri) = 10 exp + 100 Gold
Valutatore: 3 exp + 100 Gold..