Spezzare il sortilegio

Autogestita: Scaar

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    CAPITOLO I - CACCIA NELLA GIUNGLA

    ***

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    Scaar ne uccise un'altra. Era la quinta zanzara che si spiaccicava addosso nel giro di cinque minuti. Quando il sole cominciava a tramontare li assalivano in nugoli densi, la tenda era l'unico modo per sfuggirle.

    Ma guarda, il tenebroso Scaar si fa mettere sotto da un branco di zanzare!

    Lo punzecchiò Svaine mentre gli passava davanti di ritorno dal fitto della vegetazione. Quello era il loro bagno.

    Scaar la guardò annoiato. Era da quando erano partiti che la donna gli ronzava attorno. Doveva avere un debole per i disadattati, a giudicare dai racconti sui suoi improbabili ex con i quali ha intrattenuto il gruppo da quando erano partiti.

    Era la puttana di Garreth, il capo dei bracconieri. Li sentiva darci dentro come dei fottuti animali una notte sì e l'altra pure. Puro esibizionismo. Eppure quella non faceva che sbattere le sue grazie sotto il naso di ogni singolo maschio del gruppo. Si metteva una giacca di pelle sul torso nudo e dei pantaloncini quasi inesistenti. Doveva provarci gusto a provocarli così, sapendo di essere effettivamente intoccabile.

    Non tanto perché i bracconieri temessero Garreth (e lo temevano dato che era fuori come un balcone) piuttosto perché lei stessa era una donna pericolosa. Uno dei loro aveva raccontato a Scaar che l'ultimo tanto stupido da assecondare le sue avance s'era ritrovato il pisello mozzato col machete. E un pallettone nel cervello, quando Garreth lo era venuto a sapere.

    Di tanto in tanto lei e Garreth litigavano come cani rabbiosi ma per lo più si ignoravano, eccezion fatta per le oscenità notturne.



    Svaine si fermò rendendosi conto dell'apatia di Scaar quindi fece dietro front sculettando vistosamente. Un po' per l'età, un po' per la sua trascuratezza, un po' per la sua volgarità, sembrava più una vecchia sgualdrina dei bassifondi, ma per quegli uomini che stavano via mesi per una battuta di caccia doveva sembrare una sorta di dea dell'amore.

    Hai qualche altro problema oltre alle zanzare, Scaar?


    Chiese lei con un sorriso crudele. Il machete era tenuto stretto nella mano destra, appoggiato sopra la spalla. Una tetta le era praticamente uscita dalla giacca quando sollevò il braccio.

    Purtroppo e per fortuna, Scaar non provava più quel genere di stimoli. Da un bel pezzo ormai.

    L'ennesima zanzara gli si poggiò sulla guancia e lui non riusciva a decidere quale delle due stronze che aveva davanti era più fastidiosa.


    Improvvisamente il suo corpo si ricoprì di scariche elettriche emettendo un ronziò improvviso e rumoroso. Le zanzare intorno a lui scoppiarono con dei botti pittoreschi come in quelle lampade attira insetti da esterni.

    La donna ebbe un sussulto e anche qualcuno degli uomini circostanti si voltò di colpo al suono degli scoppi.

    Scaar gongolò nel restituire uno sguardo compiaciuto.

    Nessun problema, bellezza.



    Quella lo guardò indispettita da quel giochetto e se ne andò dopo averlo fulminato con lo sguardo. Finocchio.


    Il siparietto terminò con la donna defilatasi nella tenda di Garreth e Scaar sentì gli occhi degli astanti su di sè.

    Rilasciò la tecnica elettrica, innervosito dalla prima zanzara che immediatamente si era rifatta viva nonostante la dipartita delle sue compagne.

    Svaine era una delle cose che doveva cercare di evitare in quel viaggio, lei e un altro paio di piantagrane a cui piaceva fare a chi ce l'aveva più grosso. Pestarne uno avrebbe potuto porre fine al suo viaggio a Nasradeva e lui non poteva permettersi di lasciare quel gruppo di bastardi prima di arrivare a Tazin.

    Una volta lì li avrebbe volentieri mandati a fanculo.

    Una volta lì avrebbe trovato quello per cui era venuto in quella umida giungla del cazzo.


    Edited by Ryuk* - 3/8/2018, 08:31
     
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    Vagavano da una settimana nella giungla. Le sue mansioni si riducevano a fare da mulo da soma. Gli facevano trasportare una grande quantità di pesi e gli avevano dato un moschetto da caccia come a tutti gli altri bracconieri. Lui non aveva mai sparato in vita sua e non aveva nessuna intenzione di cominciare a farlo in quel frangente, ma aveva sapientemente taciuto sull'argomento quando gli era stata consegnata l'arma.

    Aveva sentito a Florentia della spedizione di Garreth. Una sua vecchia conoscenza ci aveva messo una buona parola e Garreth aveva bisogno di uomini che non si facessero spaventare dalla giungla di Nasradeva. Per il compenso che pagava, non faticava a credere che la maggior parte degli uomini non aveva alcuna intenzione di seguirlo e rischiare la pelle in questo inferno di insetti e animali mortali. Motivo per cui coloro che si erano uniti alla battuta di caccia alla fine erano feccia, ubriaconi e disperati che altri mandanti avrebbero giudicato inaffidabili.

    Scaar aveva capito come ragionava Garreth. Si circondava di carne da cannone per aumentare le proprie probabilità in caso di scontri con animali particolarmente feroci. Non dubitava si trattasse di un buon cacciatore, ma la furbizia sembrava la sua qualità più spiccata.


    Scaar, vieni qui.

    Garreth era in piedi fuori alla sua tenda di buon ora. Scaar si era appena sciacquato la faccia in una tinozza riempita al ruscello più vicino da qualcuno. Era a torso nudo e si stava asciugando con uno straccio troppo umido. I mesi passati ad Haven gli sembrarono un albergo a 5 stelle.

    Cosa c'è Garreth. Chiese Scaar finendo di strofinarsi i capelli con lo straccio e avvicinandosi a lui.

    In piedi di fianco al capo dei bracconieri c'era questo tipo che sembrava molto in confidenza a lui. Era un aborigeno del quale non seppe indovinare la provenienza. Aveva il corpo e il capo deturpati da grosse cicatrici e una pittura tribale permanente che ne ricopriva quasi tutta la pelle. I suoi occhi erano inquietanti.

    Oggi tocca a te perlustrare la zona. Tu e Nwoku andate a Est ad un giorno di cammino dall'accampamento. Se trovate tracce utili tornate subito indietro a riferire. Tutto chiaro?

    Garreth e lo strano indigeno lo guardarono poco convinti. Era il genere di diffidenza a cui Scaar era abituato e si sentì rincuorato da quell'atteggiamento. Quello lo sapeva gestire.

    E se incontrassimo qualche bestia? Chiese Scaar genuinamente curioso. Un po' di movimento dopo tutta quella noia non sarebbe stato male.

    Garreth torse la mandibola guardandolo poco amichevolmente. Scaar non sapeva cosa volesse dire. Alla fine il capo rispose. Cazzi tuoi. Ma se succede qualcosa a Nwoku ti riterrò responsabile.

    Non ne era sicuro ma la minaccia sembrava lasciar intendere che Garreth non si fidasse di lui. E non solo nelle sue capacità.

    Scaar fece un cenno col capo indugiando solo pochi istanti nel cercare di leggere gli occhi di Garreth. Non gli sembrava un esempio di ragionevolezza per cui decise di lasciar perdere e svolgere l'ennesimo compito affidatogli.

    Si allontanò verso la propria tenda e Nwoku prese a seguirlo.

    Scaar si voltò, inizialmente sorpreso.

    Sì, no... dammi il tempo di prendere la mia roba. Il fucile e il resto ok? Cinque minuti e andiamo.

    L'aborigeno si fermò senza rispondere ne fare un cenno.

    Scaar rabbrividì lasciandoselo alle spalle. Quel tipo non lo convinceva per niente.


    Edited by Ryuk* - 3/8/2018, 08:39
     
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    In pochi posti si era sentito tanto vulnerabile quanto in quella cazzo di giungla.

    Ovunque guardava vedeva un interminabile groviglio di rami ritorti, fronde scure e fruscii improvvisi. Era come se la giungla fosse constantemente in agguato, pronta a fagogitarli in un sol boccone al minimo cenno di distrazione.

    Qualcosa li aveva persino seguiti per un centinaio di passi (lo aveva percepito ed era quasi certamente sicuro che anche Nwoku se ne fosse accorto) ma pareva che per il momento li avesse lasciati perdere.

    Quella continua tensione cominciava a dargli sui nervi, sfregava continuamente le dita tra loro voltandosi ad ogni suono sospetto e imprecando a causa dell'afa e degli insetti.

    Di tanto in tanto guardava Nwoku che procedeva a passo molto svelto rimanendo quasi sempre due passi più avanti. Scaar preferiva così, non voleva doversi guardare le spalle anche da quello strano tipo che tra l'altro non aveva spiccicato mezza parola da quando erano partiti.

    A dir la verità, non ricordava di avergli sentito mai aprire bocca da quando lo aveva conosciuto.

    Se ne stava sempre nei pressi di Garreth, sembrava il suo segugio personale.

    Forse fare un po' di conversazione era quello che ci voleva per mitigare la pesantezza della situazione, almeno avrebbe capito qualcosa di più su quel tale.


    E così Garreth è in cerca di un'idra. Non me ne intendo molto di bestiacce personalmente ma da quello che ho capito è qualcosa di molto pericoloso. Ne avete già affrontato una in passato?

    Lui non aveva la ben che minima idea di come fosse fatta un'idra ma dopo le recenti vicissitudini a Sumadea con la fauna autoctona non aveva intenzione di sottovalutare un predatore della foresta.

    Nwoku comunque non battè ciglio. Continuò ad avanzare come se Scaar non avesse parlato affatto e Scaar per qualche secondo pensò che fosse sordo.

    Lievemente turbato, si rese conto che il motivo per cui non lo aveva mai sentito parlare poteva essere perché era sordo. Insomma, un sordo-muto.

    Ora, che un sordo-muto potesse fare il cacciatore era effettivamente una cosa bizzarra tuttavia magari compensava il suo handicap con altre doti...


    *SKREEEEEECH!*




    Un verso stridulo gli eccheggiò nell'orecchio sinistro giusto un secondo prima di essere assalito da qualcosa piombato giù dagli alberi. Ebbe i riflessi sufficienti per intercettare quel coso con un gesto repentino del braccio, respingendo la creaturina oltre il folto degli alberi.

    Rimase a fissare il punto dove la creatura era sparita con occhi sbarrati per qualche secondo, accorgendosi che Nwoku s'era voltato di scatto, tirando fuori il suo machete e assumendo una posizione di attesa.

    Allora non sei sordo. Gli rivolse Scaar con un sorriso ironico ma quello non rispose ancora, ben sì con un gesto repentino gli lanciò in piena faccio la propria arma.

    Scaar lo schivò per un pelo piegando il busto di lato per poi udire un verso molto simile al primo e notare che il machete aveva colpito una creatura delle dimensioni di una scimmia e l'aveva stecchita al suolo.

    Notando le numerose ed orripilanti zampe contorcersi freneticamente, Scaar fu colto da un brivido di disgusto tornando a guardare Nwoku.

    Che cazzo è quella cosa!!?
    Disse con tono agitato.

    Corre.
    Disse Nwoku in un soffio prendendo a correre nella direzioni dalla quale erano venuti.

    In quel momento, un coro di versi striduli ed allarmanti riempì l'aria intorno a loro. Prima ancora di capire cosa cazzo stava succedendo Scaar si trovò a correre a perdifiato, cercando di non perdere il passo con Nwoku che riusciva ad essere fottutamente veloce nonostante gli ostacoli che la giungla gli metteva davanti.

    Li udiva ancora alle proprie spalle, i versi di quei mostriciattoli provenire dalle fronde degli alberi sopra, ai lati e dietro di loro.

    Cosa cazzo sono quei cosi!!? Sbraitò a corto di fiato Scaar mentre scavalcava con un agile salto la grossa radice di un albero.

    Piranha degli alberi. Cacciano in branco. Divorano da testa a piedi prima che tu capisce cosa attaccato te.

    Ora fai il tipo loquace, eh? Rispose Scaar con una punta di stizza senza accennare a rallentare il passo.

    In quel momento fu fulminato da una terribile constatazione. Correndo in tal modo stavano portando quelle pesti dritte dritte all'accampamento. Non sapeva se Nwoku lo stesse facendo di proposito sperando che in gruppo sarebbero stati in grado di sopraffarle o sconsideratamente non ci aveva nemmeno pensato.

    Non c'era tempo per scoprirlo e lui non poteva rischiare che un branco di scimmie piranha divorasse l'unica sua speranza di raggiungere Tazin.

    Così finisce che quei cosi ci ammazzeranno tutti. Tu va avanti e avverti gli altri, io le attiro lontano dall'accampamento! Disse improvvisamente Scaar spiccando un salto portentoso e sparendo in direzione del fitto degli alberi, proprio dove i movimenti e lo stridore di quei diavoli era più forte.

    Nwoku non fece nemmeno in tempo ad obiettare a quella folle idea e per poco non rischiò di inciampare rovinando terribilmente a terra nel voltarsi per capire che fine avesse fatto Scaar.

    Effettivamente le urla feroci degli animali dopo un picco spaventoso cominciarono ad allontanarsi in una direzione diversa, assieme al trambusto generato dai movimenti delle creature sui rami.

    L'aborigeno rimase immobile, basito della follia di quel gesto.

    Poi come scossosi da quel torpore, riprese a correre verso l'accampamento intenzionato a riportare l'accaduto.

    Ormai di Scaar non saranno rimaste nemmeno le ossa, ma doveva fare rapporto a Garreth il prima possibile. Solo lui poteva stabilire cosa fare a questo punto.
     
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    Una goccia.
    Una goccia che cadeva ripetutamente non molto distante da lui.
    Un ripetersi dello stesso suono, ritmico, snervante, che gli penetrava le tempie come un cuneo.
    Non poteva vederla, perchè il buio era totale, ma la sentiva, eccome se la sentiva, e quel suono lo faceva impazzire.
    Non che in quel luogo non ci fossero altri rumori più terribili: urla soprattutto, grida disumane, tramestio di passi, di spade.
    All'inizio lo avevano terrorizzato, ma ora tutte le sue percezioni erano concentrate su quella goccia monotona, che sembrava condurlo alla pazzia.

    TIN.. TIN...

    D'un tratto sentiva un rumore diverso, che si avvicinava.
    Passi.
    Sorrise.
    Riconosceva quei passi.
    Non potevano che essere i suoi.
    Sapeva che prima o poi l'avrebbe rivisto, ma non si aspettava così presto.
    La prima volta che l'aveva incontrato, era rimasto sconvolto.
    In quell'istante aveva capito che non sarebbe più uscito da quelle mura, non dopo che lo aveva visto in volto.

    La porta della cella si aprì e nella luce si stagliò la sua inconfondibile figura.
    Era venuto solo.
    Nessuno dei suoi, fatta eccezione per alcuni generali fedelissimi, l'aveva mai visto in volto.
    Avanzò a passi lenti.

    "Quale onore! Non avrei mai creduto che venisse a trovarmi.
    Perdonami se non mi inchino e non ti invito a sederti, ma come vedi la mia dimora non è un granchè..."


    Verracis rise, ma la risata gli si spezzò in gola.
    Sentì qualcosa colargli dalla bocca, sangue, con ogni probabilità.

    "Credevo che un sovrano come te non si abbassasse a venire in un postaccio come questo, ce preferisse restare nel suo magnifico salone, sul suo trono, a riflettere sul suo sconfinato potere."

    "Dovresti sapere che il potere e il suo apparato non mi interessano..."

    Verracis odiava quella voce, la sua freddezza.
    Sembrava che il suo interlocutore non avesse sentimenti, era imperscrutabile.
    La figura si avvicinò generando una piccola fiamma dalla mano e avvicinandola al viso del prigioniero.
    Verracis accecato chiuse subito gli occhi.

    "Capo!!! Capo!! Noi attaccati!! Bisogno aiuto, ora!!

    In quel momento, un susseguirsi di rumori e di grida riportarono Verracis, o come lo definivano nei bandi da ricercato Mr. V, alla realtà.
    Si trovava a Nasdraeva, in mezzo alla giungla, in una capanna.

    Si alzò subito dopo dalla sedia e andò a prendere le sue due fidate armi.
    Varcò senza alcun tentennamento la soglia della sua momentanea abitazione, per poi dirigersi verso la capanna di Garreth con sicurezza.
    Attraversò tutto l'accampamento, tenendo le braccia distese verso il basso e portando le lame delle sue armi a contatto con il terreno.
    Il tintinnio che questo gesto provocò era alquanto stridulo e fastidioso.

    "Eccoti, cercavo proprio te." gli mormorò Garreth non appena lo vide.






    Dati PG
    Potenza: 10
    Vita: 200
    Chakra: 240


    Distanza:
    //

    Abilità/Passive:



    Discipline:
    ???


    Slot Usati:
    //

    Slot Rimanenti:
    Tutti

    Auree/Stance/Effetti:

    ???
    Status/Buff:


    Equip:
    ???

    Cooldown:

     
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    "Eccoti, cercavo proprio te"

    E QUELLO CHE CAZZO E'????

    L'urlo improvviso indusse ogni presente nell'accampamento a voltarsi. Dal fitto della foresta era apparso un essere rivoltante quanto temibile. Possedeva grossi arti anteriori che ne tenevano eretta la parte superiore del corpo. La testa, simile a quella di un grosso rettile, si trovava a quasi tre metri dal suolo. Tre zanne per lato fuoriuscivano dalla mascella, lunghe quanto un femore umano. La parte inferiore era sprovvista di armi e terminava in una robusta coda sinuosa.

    E' quella l'hydra che cercavamo, Garreth?

    Chiese in fretta uno degli uomini mentre infilava due pallettoni nel moschetto. Tutto l'accampamento convergeva nella direzione opposta dalla quale era arrivata la creatura. Garreth aveva tirato fuori il suo moschetto dalla fondina, esitante.

    Non credo, ma ci è molto vicino. Un hydra dovrebbe avere almeno 3 teste...

    Non emise un ordine verso i suoi uomini che nel panico si stavano armando fino ai denti. Teneva solo il suo sguardo fisso sulla creatura che, dopo aver visto l'eccitazione generale, si era fermata osservando gli umani con atteggiamento predatore.

    E' colpa di Nwoku!

    Affermò Nwoku ponendosi a metà strada tra Garreth e il resto degli uomini. Nella sua mano destra c'era una sorta di grossa mazza decorata da spuntoni d'ossa, nella sinistra uno scudo di cuoio non particolarmente resistente.

    Io e Scaar fatto tanto rumore. Io risolve!

    Disse nella formula stentata che lo contraddistingueva. L'aborigeno fece qualche passo verso la creatura, che ora si concentrò completamente su di lui. Nwoku era alto poco più della metà di quel mostro, ma non mostrava il minimo accenno di paura.

    Garreth ebbe solo il tempo di allarmarsi e gridargli contro.

    No, fermo! Non conosciamo di cosa è capace! Ti farai ammazzare!

    L'aborigeno scattò in avanti, convinto di non avere altra scelta che immolarsi per risolvere il guaio ch'egli stesso aveva causato. Con un urlo di battaglia entrò in collisione con la bestia, sollevando lo spadone per colpirla. Quella ruggì in risposta, menando uno schiaffone con uno degli arti per respingere l'umano.

    Quello che aveva fintato il colpo, si gettò di lato mandando a vuoto il serpentiforme nemico e da un angolo favorevole schiantò la grande mazza sulla spalla dell'animale.

    Gli spuntoni d'osso lacerarono la pelle squamata, senza però penetrare in profondità.

    La creatura ringhiò nuovamente inferocita e utilizzò la coda come una frusta per colpire il fastidioso umano. Nwoku sollevò come poteva il braccio che reggeva lo scudo, incassando il colpo ma finendo scaraventato a terra.

    COSA ASPETTATE IMPALATI?! FUOCO A VOLONTA!!

    Intimò Garreth correndo verso la propria tenda, nel mentre esplose due colpi di moschetto dalla lunga distanza verso il rettile.

    Gli uomini già armati cominciarono quindi un fuoco di sbarramento verso il mostro che si ritrasse, coprendosi il capo con una delle grosse zampe.

    I pallini ricadevano a terra dopo essere impattati contro la spessa pelle della creatura. Nonostante l'inefficacia, la bestia ruggiva in preda al dolore concedendo a Nwoku il tempo di sgusciare via. Si spostava sui gomiti rimanendo a terra, per non rischiare di finire colpito dal fuoco amico.


    Dopo aver ruggito con quanto fiato aveva in corpo, la bestia si voltò verso gli uomini armati e vomitò verso di loro una specie di muco verdastro che li investì sul volto e sulle braccia.

    YAAAAAAARGGH! BRUCIA!

    I colpi di moschetto cessarono di colpo lasciando il posto ad urla disperate degli uoimni investiti dall'acido.

    Era il caos più totale, una sola creatura era stata in grado di mettere in subbuglio l'intero accampamento di cacciatori. Evidentemente Garreth aveva fatto male i conti nel reclutare con criteri poco esigenti la sua squadra. Ora ne stava pagando le conseguenze.


    Nwoku nel frattempo era riuscito ad evitare il vomito acido e si era riappropiato della propria mazza. Il fuoco era cessato e la bestia era distratta, era l'occasione perfetta per assestare un colpo decisivo.

    Si rimise in piedi con estrema agilità e si fiondò sulla creatura, mirando a perforargli la testa con una delle punte accuminate.


    Ora ti faccio vedere io, figlio di puttana...

    Borbottò Garreth, venendo fuori dalla propria tenda imbracciando una grossa tripletta. Sollevò lo sguardo per guardare verso la bestia, giusto in tempo per vedere Nwoku scaraventato a terra e la sua testa venire schiacciata da uno degli arti del serpentiforme.


    NWOKU!!!! NO!!

    Esplose Garreth, correndo verso la bestia e cominciando a sparare a ripetizione con la propria tripletta.
     
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    Dalla fitta foresta uscì un enorme bestia alta più di tre metri.
    Aveva una pelle coriacea color oro e delle lunghe zanne acuminate.
    La gente dell'accampamento cercò di organizzare un piano di combattimento in fretta e in furia, con l'intento di uccidere la bestia velocemente.
    Fallirono miseramente.

    Infatti nè le armi, nè i piombini dei moschetti riuscirono a penetrare la corazza dell'animale, che di tutta risposta sputò letteralmente dell'acido dalla propria bocca e generò caos nell'accampamento.
    Ovunque c'era gente che urlava dal dolore, dalla paura o dalla rabbia.
    Tutti i membri dell'accampamento correvano, chi per prendere posizione contro la bestia, chi per portare via i feriti, chi per scappare.
    Tutti, tranne una figura.
    Un uomo piccolo, vestito completamente di nero e avente una alquanto bizzarra maschera che gli copriva il viso.

    Mr V. era rimasto immobile, immerso nei suoi pensieri.
    Era così immerso che nel pieno di una battaglia aveva rifoderato le sue armi.
    Infatti in quel momento la sua testa gli stava facendo rivivere un momento della sua vecchia vita.
    Si trovava su un palco...

    I suoi passi risuonavano in modo alquanto sinistro sul pavimento in legno, creando leggeri rimbombi continui, mentre sulle pareti e nelle intere sale ombre scure apparivano di tanto in tanto.
    Non un suono, oltre a quelli che causava lui.
    Eppure qualcosa gli sussurrava che quell'edificio non si mostrava completamente per quello che era.
    Ma non se ne curo'; specialmente quando raggiunse un'ampia sala, dove un grande palco ne era il protagonista, con i suoi pesanti tendoni di velluto, sotto un lieve e grigio velo di polvere.
    Facendosi strada sul corridoietto centrale, dove vi erano sistemate su diverse file delle poltrone, giunse ai piedi del palco, sul quale bordo decise di sedersi.
    Le mani posate sul vecchio legno del palco, le gambe lasciate penzoloni e le palpebre chiuse: silenzio.

    Ah... che bella cosa il silenzio... la tranquillità." mormorò.

    Mr. V. non riuscì a terminare la frase che iniziò a sentire dei suoni, prima quasi impercettibili, ma via via sempre più potenti.

    Urla e spari.

    "NWOKU!!!! NO!!"

    Ancora una volta, la sua testa lo aveva portato nel passato e veniva svegliato bruscamente.

    "Questa volta sembrava vero..." pensò.

    In quel momento alzò lo sguardo e si guardò attorno.
    Capì cosa era successo in quel fragente di tempo in cui era assorto nei suoi pensieri.
    Bestia, urla, spari, la morte di Nkow.

    Neanche il tempo di elaborare una strategia che il suo corpo si mosse da solo.

    Attivazione Stance: Catlike

    Iniziò a correre veloce verso il nemico, cercando di diminuire drasticamente lo spazio che intercorreva tra i due.

    Durante la sua corsa, Mr. V. tramite un'abilità speciale di controllo del chakra, contrasse la sua muscolatura ingrandendo enormemente le sue braccia e lanciò le sue fidate katane.
    Le armi partirono direttamente dalla loro fodera e procedettero velocemente verso la bestia, circondate da un'alone di saette .
    Due fili energetici collegavano l'estremità delle impugnature delle stesse con le mani del killer, così da poterle recuperare in sicurezza.
    Inoltre, tramite un'illusione provocata dalla sua arte, Mr. V avrebbe reso più difficile la schivata/difesa di questi colpi.
    L'illusione avrebbe trasformato le due katane in due grandi falchi con occhi infuocati.
    I volatili avrebbero avrebbero preso velocemente quota e sarebbero planati ancora più rapidamente verso la bestia, colpendola.
    Nel momento in cui gli artigli dei falchi colpirono la corazza dell'animale, fecero lo stesso le due katane.
    Le due lame, grazie al chakra fulmine caricato in esse, penetrarono facilmente la difesa della bestia e gli trafissero il cuore.

    Mr. V. non fece nemmeno in tempo ad arrivare in corpo a corpo che l'animale era già disteso al suolo.

    "Tutto questo baccano per nulla..." pensò tra sè e sè mentre recuperava le sue armi.

    Si voltò poi verso Garreth e lo fissò immobile, mentre il sangue della bestia continuava a sgorgare intensamente formando una grande pozza rossastra sotto i suoi piedi.
    Ma la battaglia non era ancora terminata.
    Inaffti fu in quel momento che la bestia reagì nuovamente.
    Rapida si avventò sul killer, colpendolo di sorpresa con le sue zanne e dividendo il suo corpo in due.


    Grààààààààààà urlò l'animale inferocito.

    Le parti del corpo di Mr. V. incrementarono a loro volta la pozza di sangue, ma aggiunsero quel tocco di macabro in più con la fuoriuscita di budella e viscere.

    Si era completamente rovesciata la medaglia, o forse no...

    La parte superiore del corpo iniziò in quel momento a muoversi e a tirarsi su con l'ausilio delle braccia.
    Da dietro la maschera iniziò a urlare una voce alquanto famigliare e sinistra.

    "Uohhhhh!!! Sei morto tu adesso animale!!!"

    Tutti i presenti l'avrebbero subito associata al povero Nwoku.
    Ma come era possibile ?
    Non era morto ?

    La bestia si rilanciò furiosa contro il corpo (o per meglio dire il mezzo-corpo) del killer, cercando di avventarlo una seconda volta con la propria bocca.
    Nel momento dell'impatto Mr. V sparì magicamente insieme anche alla sua parte inferiore e riapparse in aria a qualche metro di altezza sopra l'animale.
    Teneva saldamente in aria le sue fidate armi e le scagliò in giù solo pochi prima dell'impatto.
    La bestia crollò a terra per la seconda e ultima volta.

    "Sei stato grande." si congratulò Garreth avvicinandosi.

    "Lo sò" pensò il killer mentre estraeva le armi.

    Poi si voltò.
    Una sola di quelle bestie era riuscita a sterminare quasi tutti gli uomini dell'accampamento.

    "Adesso o mai più. Non avrò forse un'altra occasione di stare da solo davanti a lui."

    Mr. V. inclinò di colpo la testa in direzione del suo "mandante di missione".
    Una sabbia nera uscì dal suo corpo e si sparse intorno a Garreth.

    "Ehi. Ma cosa diavolo stai facendo ???"

    Rapida, la sabbia avrebbe poi avvolto l'uomo portandolo in un'altro mondo.
    CITAZIONE
    Skill: Golden Sand
    [Azione]
    Focus: Utilità
    L'utilizzatore utilizza il proprio chakra e lo plasma in una sottile sabbia dorata che scaglia contro un bersaglio entro i 10 metri. Applica DAZED.
    [Chakra: 10]

    Garreth si sarebbe ritrovato seduto, a casa sua, nella sua vera casa, davanti a un camino con vicino sua figlia.

    "Papà mi leggi una favola??"
    "Certo Clare..." gli rispose sorridendo.

    "Tutto quello che vu... Oh!"

    Garreth non riuscì a terminare la frase che un pugnale gli aveva trafitto il petto.
    Sull'elsa due piccole manine rosastre sorreggevano l'arma.
    Garreth alzò lo sguardo, sua figlia.

    "Perch.. perchè Clare..." disse cadendo a terra.

    Mr. V. estrasse l'arma.
    Missione compiuta.





    CITAZIONE
    Skill: Electric Weapon
    [Rapido]
    Focus: Utilità
    Carica le proprie armi equipaggiate di elettricità, che conferisce danno elettrico extra per questo ATTACCO e quello successivo.
    Il buff si applica al primo attacco andato a segno del turno (anche se si possiedono 2 armi)
    Se si esegue questa skill una seconda volta, le applicazioni nel turno diventano due.
    [Danno: 10+[10 x rank]]
    [Chakra: 20]

    CITAZIONE
    Action: Triple Throw
    [Azione]
    Il guerriero è in grado di lanciare contemporaneamente tre armi leggere contro un bersaglio. Le armi possono essere eluse con una sola difesa. Eventuali danni bonus dati da auree e passive si applicano su di un solo pugnale andato a segno.
    Possibile utilizzare i consumabili "Coltelli da Lancio" con questa Action. Richiede "Knife Throw".
    Prima di lanciare le armi, una volta per turno, l'utilizzatore può legare un filo energetico a massimo due armi, permettendo di recuperarle gratuitamente. Le armi verranno ri-equipaggiate gratuitamente durante prossimo ATTACCO.

    CITAZIONE
    Skill: Mirage Trick
    [Rapido]
    Focus: Utilità
    Applica un illusione visiva verso l'azione offensiva propria o di un proprio alleato, rendendo invisibile o modificandone l'aspetto. Tale azione offensiva richiederà un rapido ulteriore per difendersi da essa.
    Se un avversario viene colpito, questa skill non ha effetto su di lui per due turni.
    DAZED: Questa skill ha sempre effetto fin quando la vittima ha DAZED.
    [Chakra: 20]
    [Cooldown 1 per turno]



    Dati PG
    Potenza: 10
    Vita: 200
    Chakra: 240 - 55= 185


    Distanza:
    ???

    Abilità/Passive:
    Passive: Rogue
    Passive: Dual Wield
    Passive: Armi Leggere II
    Passive: Assassin Shroud
    Passive: Elusive Movement *
    Passive: Body Weapon
    Passive: Wing Chu
    Passive: Steel Body


    Discipline:
    ???


    Slot Usati:
    todos

    Slot Rimanenti:
    nessuno

    Auree/Stance/Effetti:

    CITAZIONE
    Stance: Catlike *
    Migliorando la propria agilità con questa stance, l'utilizatore è in grado di muoversi molto rapidamente. Il Movimento base diventa di 10 metri.

    CITAZIONE
    Aura: Chant of Bravery
    Il chakra viene utilizzato per contrarre la massa muscolare e aumentare la potenza dei propri colpi. Si ottiene +10 [+5x Rank] di Potenza. Non è possibile utilizzare skill fisiche offensive mentre si possiede quest'aura.
    [Chakra: 15 x turno]

    Status/Buff:


    Equip:
    ???

    Cooldown:



    Edited by .Ryu. - 12/11/2018, 14:07
     
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    In contrasto con il tripudio di urla, ruggiti e spari che fino a quel momento avevano sconquassato l'accampamento, il silenzio tombale calato subito dopo sarebbe risultato addirittura assordante.

    Il tipo mascherato aveva assassinato a sangue freddo Garreth sotto il naso dei propri uomini. Molti erano ancora sconvolti, lottando contro gli effetti dell'acido e le ferite ricevute, ma diversi avevano assistito al fatto con occhi sbarrati e ne erano rimasti pietrificati.

    Nessuna reazione immediata comunque. La maggior parte di loro non era affatto legato a Garreth, quasi tutti lo avevano conosciuto qualche giorno prima di partire quando erano stati ingaggiati.

    L'unico pensiero che nella mente di alcuni balenava era la sfumatura di un eventuale pagamento, ora che il loro mandante era morto.




    Che cazzo significa tutto questo...

    Una voce ruppe il silenzio, inducendo tutti a voltarsi verso la sua fonte. In piedi, torvo in volto e col torso nudo, c'era il cadaverico Scaar. La pelle grigia e malaticcia era ricoperta di numerosi graffi recentemente rinvenuti. Il petto si espandeva e contraeva ritmicamente, indice forse di una corsa sostenuta per tornare in tempo, richiamato probabilmente dai ruggiti e dagli spari.

    Il suo sguardo prima era fisso sul corpo di garreth a terra, poi si spostò gradualmente sul tipo incappucciato.

    Spero che tu abbia una valida ragione per questo. Hai appena buttato nel cesso le ultime due settimane del mio tempo...

    No, il tono e l'espressione di Scaar non era per niente amichevoli.

    Gli astanti se ne stava in disparte, paralizzati e tesi come corde di violino. Avevano visto Scaar sistemare uno di loro una volta, uno che aveva pensato di bullizzarlo.

    Da allora un po' tutti lo temevano e ora si aspettavano che il corvino mercenario vendicasse l'omicidio sfacciato del suo mandante.
     
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    Spero che tu abbia una valida ragione per questo. Hai appena buttato nel cesso le ultime due settimane del mio tempo...

    Mr V. si voltò di scatto verso Scaar, inclinando la testa.
    Lo osservò per qualche istante, poi improvvisamente, iniziò a correre verso la foresta.
    Aveva completato la sua missione, non aveva senso perdere tempo a combattere con quell'uomo.
    Per proteggere però la sua ritirata, avrebbe generato una serie di illusioni.

    Slot: Azione

    CITAZIONE
    Skill: Disturbing Visions
    [Azione]
    Focus: Utilità
    Riempe l'aria circostante di uno stormo di illusioni minori che disturberanno la visione degli avversari. L'illusione si disporrà in modo da lasciare un campo visivo più libero per gli alleati e l'utilizzatore.
    Qualsiasi attacco/talento che abbia dei bersagli, eseguito dagli avversari costerà un rapido ulteriore per andare a segno.
    Se l'utilizzatore subisce più di 50 danni, l'effetto di questa Skill si interrompe immediatamente.
    Dura un massimo di tre turni inclusa l'attivazione e può essere interrotta dall'utilizzatore durante il proprio RECUPERO.
    [Chakra: 15 x turno]
    [Cooldown 3 turni dopo la disattivazione]

    Dal cappotto nero dell'utilizzatore sarebbe riuscito letteralmente uno stormo di corvi che avrebbe accerchiato tutti i presenti, disturbandone la vista.

    "Finalmente posso tornare a casa.." pensò tra sè e sè

     
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    Uno stormo di corvi fuoriuscì dalle vesti del tizio mascherato, espandendosi per tutto l'accampamento rigettandolo del caos più totale.

    Per riflesso, Scaar alzò le braccia a protezione del viso, già immaginandosi le zampacce artigliate di quei cosi sulla pelle.

    Ci mise poco a realizzare la natura fasulla di quegli uccelli.

    Il suo cuore saltò un battito.

    Genju...

    Biascicò confusamente, mentre rilassava le braccia e guardava in direzione del tizio in fuga, attraverso lo scompiglio generato dai corvi.

    No, non era illusioni, erano qualcosa di diverso, più "reale".

    Quel tizio era dotato di abilità interessanti, una volta agguantato ne avrebbe scoperto di più al riguardo.







    Mr. V attraversava la giungla in gran fretta. Doveva essere abbastanza sicuro di essersi lasciato alle spalle tutta quella baraonda, persino Scaar era stato rallentato dai suoi corvi.

    *BANG!*



    Un proiettile lo avrebbe raggiunto alle coscia destra, inducendolo ad inciampare per il dolore e ruzzolare male a terra tra grosse radici e cespugli.

    Prima ancora di potersi riprendere, udì distintamente il rumore di una grossa arma da fuoco che veniva ricaricata.


    Dopo qualche secondo le si parò davanti la grossa canna di una tripletta.

    Era la tripletta di Garreth, impugnata da una donna dal torso seminudo e un casco antiestetico in testa.

    La donna, sulla quarantina, stringeva tra le labbra una sigaretta fumante e lo guardava con un'espressione fuori di sè.

    Razza di bastardo...

    Ringhiò a denti stretti, sembrava soffocare un pianto disperato con gli occhi anneriti dal trucco scadente sciolto dalle lacrime.

    Hai fatto fuori il mio uomo. Così, a sangue freddo... Lui si fidava di te, brutto traditore figlio di puttana!

    Ogni parola era vomitata con odio profondo. Ad ogni insulto la canna della tripletta era scossa da un fremito, come se potesse sputare piombo da un momento all'altro.

    Mr. V non avrebbe avuto il tempo di rialzarsi, con quella canna puntata contro il volto.

    La donna di Garreth però non esplodeva il colpo di grazia, forse V sarebbe stato curioso di scoprire il perché.

    Avanti, parla! Chi ti ha mandato! Chi ti ha pagato per ucciderlo!
    TI DO TRE SECONDI PER SVUOTARE IL SACCO!!!

    L'ultima parte fu urlata istericamente, l'intero corpo della donna tremò convulso con il dito pericolosamente sul grilletto.

    V avrebbe fatto meglio a scegliere le sue prossime parole con accortezza.
     
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  10. .Ryu.
     
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    Narrato Parlato Pensato



    Un boato anticipò una strana sensazione di calore sul polpaccio destro.
    Era stato colpito.
    Arrestò la sua corsa, inginocchiandosi e guardò la ferita.
    Fortunatamente era stato preso solo di striscio.
    Mr. V Alzò velocemente la testa e si trovò puntato a pochi centimetri dalla testa una canna di una tripletta.

    "Avanti, parla! Chi ti ha mandato! Chi ti ha pagato per ucciderlo!
    TI DO TRE SECONDI PER SVUOTARE IL SACCO!!!"


    Non si scompose minimamente, ma da dietro la maschera comparve un piccolo ghigno.
    Come gli veniva in mente a quella donna che un assassino professionista avrebbe parlato del suo mandante?
    E soprattutto un assassino muto ?

    Poi, in una frazione di secondi il corpo di Eizo avrebbe generato un'aura che avrebbe provocato una scarica elettrica sulla mano della donna che reggeva l'arma, facendogliela cadere.

    CITAZIONE
    Aura: Thundelirium Changed
    Chiunque sia entro 10 metri dall'utilizzatore avrà grosse difficoltà nell'usare armi metalliche o indossare armature, e subirà danni elettrici per turno finchè ne rimane equipaggiato. Usare metallo implica la perdita del movimento extra.
    [Danno: 40]
    [Chakra: 25 x turno]

    Subito dopo, da sotto il cappotto dell'assassino, iniziò a uscire una polvere nerastra che si scagliò rapida intorno alla vittima.
    La polvere gli offuscò la vista della donna e rese più vulnerabile all'arte segreta di Eizo.
    Quest'ultimo poi incrociò rapido le sue due katar per poi fermarsi a pochi centimetri dal collo della donna.

    La guardò intensamente negli occhi, inclinando la testa da un lato.

    Era veramente cuoriosa quella signora...





    Edited by .Ryu. - 25/1/2019, 08:08
     
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