[FREE ROLE] Ironside

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    Riparte da questo post QUI. Consiglio una rilettura veloce della parte finale riguardante Ironside qualora non ti ricordassi nulla.

    Se davvero esiste un nome temuto da chiunque all’interno dell’Arcipelago, non può che essere quello di Ragnar Ironside. Conosciuto per essere a capo di una flotta di pirati vichinghi tra i più spietati che la storia abbia mai conosciuto, le sue terribili gesta sono tramandate persino nel continente. Si dice che Ironside sia l’incarnazione vivente degli incubi di qualsiasi marinaio e che sia figlio dell’Eterno Falciatore, dal quale ha ereditato il suo freddo tocco mortale. Quale sia il sottile confine tra leggenda e realtà è tutt’ora un mistero, certo è che sono in pochissimi coloro che millantano di essere sopravvissuti ad un attacco della sua ciurma, poiché la barbaria di questi pirati è talmente devastante da non lasciare anima viva ovunque passino.

    Durante gli anni della Grande Guerra, secondo autorevoli fonti imperiali, avrebbe compiuto atti di sciacallaggio nei confronti di numerosi villaggi situati sulle coste continentali di Ephiora e della stessa Neagora. Negli ultimi anni però non era stata registrata alcuna traccia circa le sue attività, tanto che si era arrivati a supporre che la sua ciurma fosse stata sciolta o si fosse dispersa in qualche terra sconosciuta. Dopotutto alcuni dicono che Ironside dovrebbe avere oltre cento anni visto che le sue leggende si narrano da tempi molto lontani. A guardarlo però, gli daresti circa mezzo secolo di vita.

    Nonostante la sua imponente figura sia contornata da un’espressione seria e sprezzante sul volto, non sembra essere molto diverso dagli altri Varyag che Einar ha incontrato nel corso della sua vita. Ha mostrato misericordia nei vostri confronti, salvandovi da una morte certa senza volere nulla in cambio, se non qualche sporadica informazione riguardo ciò che è successo a bordo e l’unico marinaio superstite della nave nemica. Il corpo inerme del poveraccio infatti era stato trascinato a forza a bordo della sua scialuppa da altri due vichinghi energumeni. Presto sarebbero tornati a bordo della loro nave, lasciandovi su quella grossa zattera galleggiante che era lo scheletro della vostra nave con cui eravate partiti da Florentia.

    Ragnar era particolarmente interessato ai pirati che vi avevano attaccati, tanto che sembrava esserci un vero e proprio contrasto tra le due ciurme per accaparrarsi il dominio sui mari, sebbene le ragioni di tale conflitto potessero essere molto più profonde e complesse. Vi stava per abbandonare al vostro destino, ma forse avevi ancora qualcosa da chiedergli o da dirgli..




     
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  2. Mike Portnoyz
     
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    La nostra era è giunta al termine.

    Einar, giá debole, perde presa sulla gamba sinistra e quasi cade quasi impecettibilmente sul proprio peso, abbassandosi un poco per poi ricomporsi.

    Ma gli occhi lasciano tradire una improvvisa arrendevolezza, da quel guerriero che ha appena lottato con i denti.

    Solo i migliori tra noi sono sopravvissuti. E sino a quando non verremo annientati, il nostro dominio sui mari è destinato a restare.

    Stupore, stupore senza limiti.

    Nonostante la situazione... abbiamo il dominio sui mari?

    Gli volta le spalle, dopo aver dato l'ordine di prepararsi a salpare.
    Senza neanche pensarci, Einar corre verso di lui, il braccio destro teso avanti a sé, e senza rendersene conto lo afferra con forza per la spalla destra, con una presa robusta ma tremolante.

    Einar: DEVO SAPERE!!!!

    Molla la presa e lascia spazio, ricordandosi di con chi ha a che fare.

    Einar: Devo sapere... dov'é la nostra gente.

    E' ovvio che non si riferisce ai Saga, traditori, mollaccioni, assorbiti dall'Impero. Senza colpe, ma anche senza meriti.
    No, parla dei Varyag, quelli veri, quelli che credeva estinti.

    Se sono sopravvissuti, dove sono, e perché non ne ha mai sentito parlare nella sua breve vita da uomo libero?
     
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    Quando osasti poggiargli la mano sulla spalla, i suoi uomini che stavano poco più innanzi si voltarono verso di te impugnando le loro armi, quasi volessero saltarti addosso. Ragnar però, con un cenno della mano, li invitò a tornare alle loro attività di preparazione della scialuppa. E prima ancora che potessi togliere la mano dalla sua spalla, avresti percepito un alone freddo avvolgere le tue dita. Un leggero strato di brina gelida si sarebbe avvolto sul dorso della tua mano e la stessa sarebbe divenuta leggermente violacea per via del freddo glaciale che il corpo di Ragnar emanava. Un freddo ancor più pungente degli iceberg che vi circondavano.

    Voltandoti, ti avrebbe guardato negli occhi e sarebbe tornato a proferir parola con quel suo vocione profondo e sicuro, precisando ciò che prima aveva lasciato vago.

    I Varyag come li conosci tu sono stati decimati e, da quanto ne so, attualmente sono rintanati in una fortezza tra le montagne di Vaygrjord, in attesa di non si sa che cosa. Forse nutrono ancora speranza per la propria causa. Altri invece sono rimasti delusi dai risvolti della guerra e hanno perso qualsiasi speranza, preferendo vivere come eremiti o ritirandosi a vita privata a rammentare il proprio glorioso passato. Tuttavia..

    Fece una pausa, inspirando l’aria gelata che il vento trasportava.

    Sebbene il nostro dominio non sia più di tipo militare, i Sàga sono riusciti a trarre un enorme vantaggio dall’invasione imperiale. Accettarono le loro condizioni, mettendo da parte la loro antica indole guerriera, ed acquistarono un carattere militarmente silente. Ma la loro grande astuzia e la loro esperienza di naviganti li portò ad assumere un carattere commercialmente aggressivo per sfruttare le nuove rotte aperte dall’Impero. Rotte dalle quali tempo addietro, quando il continente era diviso in regioni indipendenti, non avrebbero fruttato alcuna ricchezza.

    Ed era logico. Un tempo, quando esistevano dogane e frontiere molto marcate e quando i popoli combattevano tra loro per accaparrarsi il dominio sulla terra e sui mari, non si effettuavano così tanti scambi commerciali come se ne effettuavano attualmente dopo l’unificazione sotto l’effige imperiale.

    Dunque sì, il nostro popolo ha perso il dominio militare sui mari, ma ne ha guadagnato il dominio commerciale. Niethlung è ancora uno dei porti più grandi ed influenti al mondo. Dopo la guerra molti Sàga si sono arricchiti più di quanto avessero mai immaginato, tant’è vero che hanno finito per guardare alla guerra come una benedizione più che una maledizione.

    Un sorriso spavaldo si dipinse sulla sua bocca.

    Fortuna però che siamo rimasti noi a rammentare ai nostri cugini Sàga e all’Impero quali siano le antiche origini del nostro popolo e quale sia la potenza militare marittima che ci ha reso grandi.

    Ragnar era un barbaro ed un pirata. Uno dei più spietati. Le sue azioni di razzia colpivano chiunque, compreso l'Impero ed i Sàga.

    Non ho mai condiviso la scelta dei Sagà di abbandonare le armi. Per questo colpiamo anche loro, indistintamente, come anche accadeva nel passato. Noi non ci siamo lasciati influenzare dall'avvento dell'Impero e continuiamo a saccheggiare come abbiamo sempre fatto. Tra di noi ci sono anche numerosi veterani di guerra che hanno preferito seguire questa strada..

    Preferivano tenere alto il loro orgoglio barbaro compiendo sporadici atti di guerra contro le navi imperiali invece che rintanarsi in una fortezza tra le vette di Vaygrjord o vivere da eremiti. E tu Einar, tu cosa preferivi?




     
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  4. Mike Portnoyz
     
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    HOME. HOME IS GONE.
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    Non é la risposta che si aspettava.

    I saga guardano alla guerra come una benedizione, o almeno quelli ricchi... incredibile...

    Quasi non riesce a credere ad Ironside. Eppure tutto quadra. Lo ha visto a Niethlung, cosí tante costruzioni, cosí tanto cambiamento, cosí tanti denari.

    Ed Ironside, l'antica leggenda, resta a rammentare le antiche origini del nostro popolo. La gloria, la guerra, le navi. Per gli dei.

    Spalanca gli occhi, quando Ironside gli rivela che colpiscono indistintamente i Saga, gli imperiali e chiunque altro. Questa non se l'aspettava, specialmente dopo essere stati aiutati da Ironside, che li avrebbe potuti abbandonare.

    Che stia mentendo sui Saga? Come puó tradire la sua stessa gente? Sono loro i traditori, noi siamo meglio di cosí.... ????

    Einar: Vaygrjord. Non riesco a credere che siamo ridotti cosí male.

    Vaygrjord é una terra cosí ostile e abbandonata, che nessuno andrebbe a metterci piede, avendo qualsiasi altra scelta.

    Non aspettano niente... é un esilio. Esiliati dal mondo civilizzato, e rifugiati in una landa inospitale. Che fine abbiamo fatto.

    Eppure é estremamente eccitante l'idea di un posto dove tornare. Che abbiano creato un nuovo villaggio, una nuova tribú, finalmente uniti come una cosa sola?? Il pensiero lo solletica.

    Pervaso dalla confusione, fa un passo indietro e osserva negli occhi Ironside.

    Einar: Ragnar... grazie. Ho molto su cui riflettere.

    Vorrebbe dirgli di piú. Vorrebbe dirgli quanto forte desidera unirsi alla loro ciurma, eppure qualcosa gli dice di non farlo.

    Ho sempre lottato per Trondheim. Non per i Varyag, non per la mia ciurma, lottavo per il mio villaggio, per la mia tribú, per l'onore e la gloria. Ma senza Trondheim, che rimane?

    No, non ha senso vivere nei mari. Per cosa? Per chi? Ancora non l'ha realizzato, ma Einar ha bisogno di un posto da poter chiamare casa.
    Una drakkhr non gli é mai bastata e mai gli bastera. E' sempre stato in prestito al mare, non nelle sue mani. Ha sempre aspettato di tornare a terra, per vivere la sua vita. Il mare era il suo dovere, non la sua vita.

    Einar: Spero di incontrarti ancora, guerriero delle grandi leggende. Se il destino lo vorrá. Alleati o nemici, sará un mio onore.

     
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    Vi fu un lungo scambio di sguardi. Non tutti avevano il coraggio di sopportare i suoi occhi sapendo quanto spietate fossero le storie che lo riguardavano, eppure quel guerriero sconosciuto sembrava non essere spaventato dalle conseguenze e guardava alla morte come un qualcosa di onorevole. Pochi erano i varyag di vecchio stampo rimasti in vita ed Einar evidentemente era uno di loro.

    Al prossimo solstizio, al calare del sole, passeremo sotto l'arco di pietra dove l’aurora incrocia le falci degli dei.

    Era una frase enigmatica, apparentemente priva di significato. Sarebbe toccato ad Einar decifrare e cogliere l’invito. E se vi fosse riuscito, per lui si sarebbero aperte le porte dell’Inferno.

    CITAZIONE
    Mike dammi un voto come master che poi io valuto te






    Edited by mrxxx - 15/11/2018, 20:30
     
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  6. Mike Portnoyz
     
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    5 per me, piaciuta molto. Sorry for forgetting :D
     
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    Pochi post a testa ma molto di qualità (con il senno del poi credo che via chat sarebbe diventata molto più figa) e che creano una base per una trama futura. Credo sia più azzeccato un +3 per entrambi.
     
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6 replies since 21/9/2018, 13:57   105 views
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