[FREE ROLE]Una guerra persa

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    Mezzogiorno.
    Il sole di Shal'aira a quest'ora spacca le pietre per quanto picchia forte; mentre i venditori del mercato cercano rinfresco alzando delle tende sopra le loro bancarelle, i comuni cittadini si barricano al chiuso.

    Il giovane Davmorn stava in un piccolo paesino, spaparanzato su un divanetto di un locale. Mentre tutti quanti si preparavano ad iniziare il pranzo, lui se ne stava lì a scolare la sua quinta pinta di fila.
    Portava una comune canottiera nera e pantaloni bianchi, il mantello era ripiegato nella borsa attaccata alla sua cinta e nessun cappuccio copriva parzialmente il volto come di solito.. ma non era questo a renderlo un Davmorn diverso dal solito.
    Occhiaie gonfie, lunghi capelli arruffati e una barba lasciata crescere da almeno un mese, dopo la sconfitta nel suo scontro nell'arena d'elite si era ricreduto su molte cose. Non era forte come credeva di essere e aveva passato tutto questo tempo ad attribuirsi colpe, pensare e ripensare.
    Poco prima di diventare un monaco credeva di aver perso sé stesso, per poi ritrovarsi con la piena acquisizione del suo nuovo potere: ora si ritrovava peggio dal punto di partenza, le cose erano così offuscate nella sua mente.
    Come posso tornare ad Haven, se non sono stato in grado di vincere quella volta..
    pensava mentre sorseggiava un altro po guardandosi nei dintorni: all'angolo del locale improvvisamente era scattata una discussione tra una coppia e ciò attirò la sua attenzione improvvisamente.

    Con tono di voce più che acceso, l'uomo inveì contro la donna pronunciando qualcosa in dialetto locale non conosciuto dal Malygos.
    La donna rimase in silenzio, poi un'altra scarica di parole aggressive a giudicare dalla mimica facciale.
    Con un tono quasi pacato, la giovane si gira e gli risponde secca.

    Il tipo, visibilmente alterato dalla reazione, dopo due secondi di silenzio gli rigira un ceffone al viso, seguito da un colpo con il dorso con la stessa mano. Il giovane di Tortuga si allerta subito, si ricompone e si alza in piedi con decisamente troppa velocità: sente un lieve fastidio alla testa dovuto al rapido sbalzo di pressione, ma non si sente per nulla debilitato dall'alcool: da quando ha acquisito la fonte aveva sviluppato una curiosa resistenza, quasi come se il corpo considerasse le bevande da locale un veleno..
    Avanzava a passo moderato verso l'uomo che intanto tirò un'altra sberla sul viso della donna, che inizio a scoppiare in lacrime e a urlare mentre lui iniziò a strattonarla per un braccio, cercando di portarla via come una bestia che non rispetta i comandi.
    Tutti si girarono per osservare la scena rimanendo muti, qualcuno guardò anche il Davmorn che si avvicinava immaginando bene cosa stava per accadere...

    Il giovane non arriva per parlare o sedare la situazione, anzi in preda al massimo del suo sconforto emotivo prende un'occasione al balzo per sfogare rabbia incanalata per mesi: cercò di imitare più che poteva la tecnica del suo amico Dardan e, arrivando alle spalle dell'aggressore, gli rifilò un gancio destro sulla mascella facendolo crollare a terra.
    Come un leone sulla preda, si mise sopra di lui e tirò 4 diretti sul viso di quel bastardo prima che arrivasse qualche intervento: sentì qualcuno tirarlo con forza dall'altro braccio, d'istinto si voltò e sferrò un pugno sul viso anche all'uomo che si rivelò essere il barista.

    Lui probabilmente il colpo se lo aspettava, dato che non subì grandi effetti se non perdere la presa sul Malygos, che rapidamente scattò di qualche metro mettendosi in un angolo isolato affianco al bancone.
    La situazione era completamente cambiata; tutte le persone nel locale si erano alzate dal tavolo e lo stavano guardando minacciosamente. Qualcuno aveva estratto fuori dei pugnal e i più grossi fisicamente si stavano avvicinando pian piano a lui
    E' incredibile.. disse mentre con nonchalance scavalcò dall'altra parte del bancone e afferrò due bottiglie ..per una donna picchiata non aprite bocca. Per uno straniero che sa il fatto suo guarda qua..
    sorseggiò una delle due bottiglie quasi vuota finendola completamente, per poi scagliarla a tradimento verso uno dei tipi più massicci che gli si avvicinavano e scattare fuori dal locale come un felino
     
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    Spalancò con forza l'uscita e proseguì nel suo scatto senza voltarsi indietro: non era mai stato un tipo da fuga, ma la situazione lo richiedeva.
    Aveva perso le staffe e non aveva pensato per bene alle conseguenze delle sue azioni; non importa dove tu vada a Kalendor, se sei uno straniero e alzi la voce a casa altrui difficilmente andrai a genio a qualcuno. D'altro canto aveva preso ben consapevolezza del fattaccio in cui si ritrovava: non era spaventato assolutamente, ma non poteva fare una strage in un paesino per far prevalere il suo orgoglio.
    Era meglio la fuga, tanto con i suoi leggiadri balzi si era già allontanato in fretta ed era sul sentiero per la prossima cittadina.

    Che cazzo ti è saltato in mente.. pensava fra se e se, .. come se le mie azioni portassero a qualcosa di buono. Quella donna a quest'ora si starà prendendo il resto delle botte, forse ho solo peggiorato le cose tanto per cambiare.
    Come se un povero stronzo come me potesse cambiare il mondo.

    Decelerò di botto, ormai aveva distanziato di non poco i suoi inseguitori: svitò il tappo e sorseggiò dalla bottiglia, unica sua compagna in questi mesi solitari




    Nemmeno un'ora di viaggio ed era arrivato a destinazione, ma stavolta non era l'ennesimo posto senza nome più simile ad un accampamento che ad un vero e proprio centro urbano: si trovava nella famigerata Alkarna. Davmorn superò i cancelli sorvegliati da una ingente quantità di guardie armate, man mano che si inoltrava nella città la osservava in tutta la sua essenza: se alzava lo sguardo l’atmosfera era magnifica, l'architettura tipica risaltava nelle sue costruzioni più imponenti. Se guardava alla sua altezza tuttavia entrava nel puro animo della città: strade trafficate ed un continuo viavai di carretti gonfi di merce, in alcuni casi scatole di legno in altri donne incatenate.
    Sembrava quasi di stare nel porto di Haven ma con la presenza di guardie regolamentate, un caos stranamente organizzato in cui apparentemente ognuno sta al proprio posto.
    Sicuramente chi ha progettato questo.. ha usato il pugno di ferro pensò il ragazzo, che venendo da dove veniva sapeva bene che era difficile far coesistere luoghi di perdizione e brava gente nel vicinato. La violenza e un esercito rigido era probabilmente ciò che aveva fatto divenire sovrani questi uomini, ma a parere del giovane Malygos era il denaro a tenere coeso tutto.
    Se non passassero tutti questi soldi di qui, questo posto sarebbe un cesso peggiore di Haven
    Intanto dinanzi a sé intravedeva una costruzione di modeste dimensioni; sopra l’entrata vi era un’insegna affissa che recitava “Il drago rosso – Letti e bevande”
     
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    Un uomo in un angolo del drago rosso arpeggiava melodicamente la sua chitarra, accompagnando la grave voce del suo cantante e generando un'atmosfera rilassante nel locale.
    Il locale era gonfio come un uovo, non solo i tavoli ma anche i corridoio erano gremiti di folla da tutte le parti del globo: cittadini locali, mercenari d'oltremare, commercianti di beni e servizi.

    Davmorn muoveva lo sguardo in tutte le direzioni, mentre continuava pian piano a sorseggiare quella bottiglia che si era portato come suovenir dal paesino: ormai restavano gli ultimi due gocci. Tutti attorno a lui sembravano essere impegnatissimi a conversare, chi di cazzate chi di affari.. c'è una differenza alla fine? Alla fine di tutto cosa vi rimarrà? Vi porterete nella tomba i vostri averi?
    E giù un altro bicchiere, rimanendo muto mentre il brusio di sottofondo si fa sempre più alto: qualcuno sembra notare tutto ciò

    Giornataccia avventuriero?
    Si voltò verso la voce osservando l'interlocutore: era un ragazzo sulla ventina con una capigliatura castana particolarmente riccia, il viso parzialmente ricoperto da una barba lunga il giusto, perfettamente curata. Non fosse per la pittoresca armatura leggera che si indossa, dalla faccia non sembrerebbe un guerriero.
    Perché non ti unisci al tavolo amico, ci facciamo una partita a laccio!
    Spiacente uomo, sto a secco di denaro

    Fa una smorfia e alza leggermente la mano destra, mostrando l'ultimo goccio della bottiglia per poi scolarselo a pozzo
    Non serviranno, è solo per divertimento bello!
    Perché non ti fai i cazzi tuoi e mi lasci in pace?


    Risponde secco e scontroso, puntandogli lo sguardo contro: inizialmente egli rimane di stucco sentendo il giovane alterarsi, poi accenna nuovamente al sorriso di nuovo:
    Andiamo, ma che avete tutti oggi! Bisogna festeggiare cazzo, è un nuovo mondo!
    Iniziò poi a muoversi a ritmo di musica all'angolo, facendo qualche goffo passetto e cercando di convincere parte della folla ad unirsi. Riuscì a strappare al Malygos una risata; quasi non ricordava quei movimenti facciali. La reazione del tipo lo intrigò non poco: un pò per questo motivo e un pò perché non spiccicava parola, ancora prima di accorgersene era al tavolo con il tipo



    Tutto intorno a lui sembrava più vivo che mai, il sudore gli calava per la fronte mentre la temperatura lì dentro gli sembrava alla pari di un forno: le luci sembravano improvvisamente più calde e tutto meno nitido. Il ragazzo abbandona i freni inibitori e senza nemmeno accorgersene, si mescola a quella stessa marmaglia che fino a mezz'ora prima criticava aspramente
    E insomma, che cazzo c'è da essere felice oggi?
    Aveva sottovalutato i poteri dell'alcool, per quanto il suo metabolismo fosse forte adesso stava accusando non poco
    Giorno di paga signorine!! Mille dindini per aver portato il Conte Cralord da Aldaresia fin qui tutt'un pezLACCIOOOOO
    Fomentato da tutto quello che si era scolato, il Malygos lo interruppe bruscamente con un'euforia a dir poco infantile, mentre avvicinava a sé le bucce di frutta usate come valuta nel gioco.
    Che mi dici tu invece? Come mai quest'aria da cane bastonato, messer..
    Davmorn.. mi chiamo Davmorn


    Non rispose subito alla seconda domanda.
    Non avendo mai avuto contatti non si era nemmeno mai posto la questione, ma era evidente agli occhi di tutti dal suo aspetto che qualcosa non andasse lui: sembrava il solito alcolista depresso nell'angoletto.
    Diciamo che mi è andata male un incarico, ho rischiato grosso.. cercò di terminare il discorso lì con una bugia, ma quel tipo aveva una parlantina impressionante
    Che bestia ti è capitata? Branchi di lupi, troll di ghiaccio, fantasmi.. ormai non ricordo nemmeno io quanti sono caduti a peso morto.. letteralmente! ahahahah
    Un granchio di caverna bello grosso
    mentì ancora una volta, affidandosi ai suoi ricordi della grotta nera Bello tosto, già
    Ah ti capisco cazzo, a pochi chilometri da qui ci stavo lasciando la pelle con Cralord.. quei vermoni delle sabbie, brrr.. se non ci avesse aiutato quel nanetto con quel dragone d'acqua-----


    Il ragazzo trasalì udendo quella descrizione, perdendo concentrazione sul resto del discorso: non riusciva ancora a realizzare, interruppe nuovamente il mercenario
    In che senso un nanetto? Come era vestito?
    Non saprei, una tonaca blu abbastanza rovinata, roba da monaci.. ma mi senti quando ti parlo? Facile, lui li ha ammazzati, io mi sono beccato quello schifo di sangue verde su tutti i capelli! Mi sono buttato in testa tre litri d'acqua, capisci?

    Non è possibile..


    Edited by Mad. - 28/5/2020, 16:50
     
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    La notiza lo scosse lasciandolo ad occhi spalancati e sguardo chino sul tavolo, migliaia di pensieri gli attraversarono la mente in un attimo confondendolo ancora di più: si alzo di scatto dal tavolo cadendo immediatamente vittima dello sbalzo di pressione.
    Dove vai Dav? Facciamoci un altro paio di giri
    Che fosse un giro a carte o di bevute, il ragazzo ne aveva avuto più che abbastanza.. di entrambi. La vista gli si annebbiava sempre più mentre pian piano si avviò verso la porta, dicendo con voce spenta
    Devo andare..fuori
    L'uscita del locale era così vicina eppure così lontana, le sue stesse gambe si opponevano alla camminata dritta: sentiva il sudore freddo calargli lungo la fronte e gli sguardi incuriositi della gente che incrociava nella via d'uscita. La vista sembrava cedere da un momento all'altro, tutto si fece sempre più nero fino al tanto desiderato arrivo: cazzo, se l'uscita fosse stata dieci metri più in là, altri due passi e sarebbe caduto a terra come un sacco di patate.

    Spalancò la porta e si buttò a terra sulla sinistra senza forze, quando una terribile fitta gli contrasse tutto l'addome spingendolo a rigettare nella sabbia.
    Probabilmente sta dando un bello spettacolo ai passanti, ma è l'ultimo dei suoi pensieri: ogni piccolo movimento che accenna sente le budella torcersi e la fitta pulsare ancor di più.
    Il barbuto avventuriero con qui giocava a carte è abbastanza brillo, eppure abbastanza lucido da raggiungerlo il prima possibile e tenergli compagnia per più di un'oretta buona.
    Il Malygos rigettò più e più volte, rimanendo paralizzato in quella sensazione terribile finché non si liberò di tutto ciò che doveva: ogni volta che l'acido gli risaliva per la gola era come se espellesse tutti i timori ed i tormenti accumulati negli ultimi mesi.
    Al termine del misfatto la sua pelle era pallida come quella di un cadavere, il suo nuovo e alquanto altruista amico si curò di portarlo in una delle stanze del locale, offrendogliela di sua spontanea volontà.
    Se solo tutti in questo mondo fossero buoni come questo chiacchierone.. pensò mentre sorseggiava con estrema lentezza un bicchiere d'acqua, prima di cadere in un sonno profondo.

    In questo periodo aveva bevuto regolarmente certo, ma mai si era lasciato andare così tanto.. quella bottiglia portata dal paesino aveva fatto sentire i suoi effetti come una devastante bomba ad orologeria.
    Si svegliò assurdamente intontito, mettendoci più di dieci minuti per alzarsi dal letto: gli facevano male tutte le ossa quasi come se qualcuno lo avesse pestato con una spranga, la presenza di poco sole attraverso le tende gli faceva pensare di aver dormito una quantità esagerata di ore.. tuttavia, appena si affacciò, notò che erano le nubi a celarlo parzialmente dalla vista.
    Scese giù nel locale e si sedette al tavolo, consumando con meno rapidità del solito un modesto pasto: non voleva certo rischiare di mettersi di nuovo lo stomaco in subbuglio, motivo per cui chiese espressamente di non usare spezie locali.
    Non appena mise piede fuori alzò uno sguardo al cielo gustandosi un evento rarissimo, che personalmente vedeva per la prima volta: le gocce cadevano numerose inumidendo la sabbia ed i teli del mercato, le strade erano piene di gente che come lui ammiravano l'evento.. ma non durò molto.
    Quella ventina di secondi di stupore e poi via, a passo svelto verso il suo prossimo obiettivo: gli scappò un ghigno malinconico mentre constatava quanto ogni gioia della vita durasse così poco ai suoi occhi.
    Forse sono io il problema, non so accontentarmi. Forse tutto questo fa schifo e nessuno ha le palle di prendere la situazione fra le mani.. ma anche a quel punto, prenderebbe il controllo un altro di questi uomini?
    Si guardava intorno osservando volti provenienti da tutti Kalendor:
    Uno di questi senza arte ne parte, senza una voce o una faccia, qualcuno che pensa solo al potere: come guadagnarlo e come utilizzarlo.

    Osservò il posto in cui stava entrando, una nota sala da gioco in città che aveva sentito nominare la sera precedente dall'avventuriero e dal suo amico al tavolo. Si ricordava la serata a pezzi certo, ma non poteva dimenticarsi del racconto del monaco di bassa statura in tonaca blu.. sapeva perfettamente di chi si trattava ed aveva delle domande da porre.


     
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    Avanti Julius, sono sotto di duecento!
    Andiamo ragazzi adesso arrivo! Fatemi salutare!

    I poveracci avevano ragione da una parte; la parte di tavolo del mercenario era colma di pile accatastate di monete e loro non vedevano l'ora di rifarsi della perdita.. oppure moltiplicarla
    Ti ringrazio Julius. Spero di incontrarti di nuovo un giorno
    Sicuro bello, Kalendor è piccola alla fin fine!

    I due si strinsero vigorosamente la mano per poi separare le loro strade; mentre il chiacchierone tornava al tavolo il Malygos si avviava verso l'ultima posizione nota del suo maestro.
    Cosa stava cercando non lo sapeva nemmeno lui, vagava senza sosta sotto la pioggerella con mille pensieri nel suo timorato animo: qualcosa lo spingeva irrefrenabilmente verso l'accampamento di Yr-Thong, non sapeva nemmeno cosa chiedergli, non aveva idea su come iniziare a spiegare tutto ciò che lo tormentava.
    Il post-sbornia sicuramente non lo aiutava, ma era la sua condizione da un paio di mesi a questa parte a non farlo pensare chiaro: il giovane non realizzava di essere come un soldato di ghiaccio, che pian piano si sgretolava fino a spezzarsi.. in uno o migliaia di pezzi.
    Forse si era solamente illuso dell'utilità della meditazione e del suo periodo di vita da nomade con la tribù di Garuda: una cicatrice nell'anima è qualcosa che probabilmente non guarirà mai.


    Passò un'oretta buona, proprio quando la pioggia stava per smettere di cadere il giovane vide in distanza un'oasi e una fiammella lì vicino, probabilmente proveniente da un falò. Il cuore gli batteva forte mentre si avvicinava alla destinazione affondando i passi nelle alte dune sotto lo sguardo attonito dei monaci.. le cose non stavano andando esattamente credeva.
    Si aspettava una sorta di benvenuto dagli uomini con cui aveva condiviso lo spazio vitale per diverso tempo, nemmeno un anno fa per giunta: eppure vedeva solo sguardi sospettosi nei suoi confronti, persino il maestro non aveva il suo solito sorriso a trentadue denti
    Se non fosse per la tua inconfondibile energia, non ti avrei riconosciuto Davmorn.
    Mise su un ghignò a labbra chiuse, facendo con tranquillità qualche passo verso di lui
    Facciamoci un giretto, vieni
    I due proseguirono così ad allontanarsi dalle orecchie fin troppo curiose dei nomadi, seguendo le estremità del modesto specchio d'acqua

    Come vanno le cose? Da Sumadea intendo esordì Davmorn mentre cercava di mettersi la benda sul capo, preventivamente contro quel cocente sole che presto sarebbe riapparso nei cieli.
    Non c'è male.
    Abbiamo accumulato per la via tante risorse, ci siamo spostati lungo le montagne rocciose di Ephiora fino ad arrivare qui giù. Il deserto può essere ostico, ma non quando trovi dell'acqua. In superficie almeno, come saprai anche tu qui sotto

    ..ne è pieno


    Concluse la frase togliendo di bocca le parole al maestro, facendogli scappare una risata:
    Cosa sei venuto a fare qui? gli chiese mutando improvvisamente espressione, si percepiva una certa serietà nella domanda che lasciò spiazzato il nostro protagonista.
    Andiamo Yr-Thong, sono uno dei vostri.. cosa erano quegli sguardi? Kilm, Gorn.. abbiamo cacciato insieme una stagione e mi hanno guardato storto, ora questo..
    Vedi, Davmorn..
    Molti di noi non sono mai stati d'accordo con il condividere il sapere con gli altri..

    Cosa vuol dire? Se non fossero divenuti tuoi allievi non avrebbero questo potere!
    Lo interruppe bruscamente, rimediando solamente un'occhiataccia: chinò leggermente il capo chiudendo gli occhi, facendo cenno di scuse.
    Per quanto fosse in disaccordo, era una grande mancanza di rispetto parlare sopra ad un mentore.

    ..intenzionati a non rimanere nella tribù. Ma il fatto è che in una delle tante sere qui nel deserto, stavo parlando di te con Gorn e il mio nuovo apprendista si è intromesso nella conversazione. Sentendo il tuo nome ha saputo velocemente riconoscerti e descriverti come fossi un quadro..
    Si chiama Simeon, viene dal quartiere est di Tortuga..
     
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    Dovette sforzarsi a non sbarrare gli occhi mentre sentiva la sua coscienza sfaldarsi come un mazzo di carte. Non aveva mai sentito il nome del ragazzo, ma il quartiere est era sempre stata la sua casa, poteva ben immaginarsi cosa aveva loro raccontato..
    Per la prima volta qualcuno lo aveva smascherato, confrontandolo con il suo tormentato passato..
    E quindi? cercando di rimanere impassibile con fare interrogativo, anche se già sapeva bene cosa stava per sentirsi dire
    Simeon era una persona come altre nata in un posto a dir poco tragico, ha passato la sua vita chiuso in quattro mura per paura.. paura di quelli come te.

    La sua espressione era al massimo della serietà, Davmorn rimase serio con lo sguardo puntato verso il suo interlocutore e di tanto in tanto, verso i monaci che da fuori osservavano curiosi cercando di origliare la conversazione
    Paura di chi si perde in un pericoloso vortice di violenza portando con sé chiunque incroci la sua strada. Paura di chi usa la forza con chi è più debole per trarne vantaggio, gente che noi monaci disprezziamo.
    Non hai nemmeno idea di cosa stai parlando.


    Sentenziò a sguardo chino con un filo di voce, con la bocca storta ed un'espressione amara dipinta in viso

    Tu non hai idea del valore di una vita, tu ci hai preso in giro tutti!!
    Il tono di voce sale mentre l'uomo concentra un'alta quantità di chakra e si china, sferrando un poderoso destro sulla sabbia e lasciando un piccolo cratere.
    Ci hai sfruttato per apprendere i nostri segreti e per ammazzare ancora più gente!
    Davmorn incrociò subito lo sguardo con lui, avvelenandolo attraverso l'iride verde chiaro: stava per rispondere a tono, ma stavolta fu lui ad essere interrotto
    Io non..
    Perché è così, non è vero? Percepisco la tua aura, non sei calmo come ti avevo lasciato.. piuttosto, sei identico a come ti avevo trovato.
    E' per questo che sei qui.. non riesci a convivere con te stesso, uccidere lacera l'anima.. ma stavolta io non ti aiuterò.
    Io mi auguro che questa sensazione ti attanagli fino alla fine dei tuoi giorni, perché sei solo uno sporco assassino.


    Il viso del giovane inizia a tremare sempre più, le mascelle si digrignano ed i denti si stringono fino a lacerargli le gengive.
    Sono venuto qui per parlare con te.. con voi si gira ad indicare il gruppetto di monaci ormai sempre più vicini
    a cercare un parere su questo mondo di merda da qualcuno che credevo diverso dagli stupidi omini che calpestano le terre di Kalendor.. ma voi non siete niente di più.

    Lacrime di rabbia gli colano lungo il viso, inizia a strillare sfogandosi di tutto quello che ha passato ultimamente
    Siete delle altre misere pedine in una scacchiera, che restano passivi dinanzi ai pezzi grossi.. TU punta il dito contro Yr-Thong ..PENSI DI AVERE UN'IDEA DI CHE CAZZO SIGNIFICHI VIVERE IN QUELLO SCHIFO?
    Un bagliore etereo viene sprigionato lungo tutto il suo corpo, mentre grida al cielo infuriato: alcuni nel gruppo si spaventano e incominciano a piazzarsi in posizione di guardia, ma il maestro rimane impassibile al suo cospetto.
    Tutti hanno una scelta, ricorda gli insegnamenti. Simeon ha deciso di restare puro vivendo a pochi passi da casa tua, tu non sei stato obbligato.. hai deciso di diventare un rapinatore, un ladro.. un assassino
    E VOI? VOI TUTTI, NON LA AVETE UNA SCELTA?

    si guarda intorno e prende un attimo per schiarirsi la gola ed asciugarsi le lacrime con le maniche, poi riprende con lo sguardo fisso sul nano.
    Voi, tu in particolare, avete le capacità di annientare bestie, draghi, criminali. Eppure ve ne state con le mani in mano, a sopravvivere come facevano i vostri antenati. Voi potreste andare ovunque e risolvere ogni problema, ma SCEGLIETE di vivere come eremiti.
    Pensate di vivere in opposto alla gente normale, di distinguervi.. ma a modo vostro, anche voi non fate assolutamente niente.. come tutti, d'altronde


    Un attimo di silenzio e di occhiate, i monaci stavano commentando qualcosa in brusio sotto ma Yr-Thong era stato chiamato in casa e non tardò ad intervenire
    Tornate a meditare voi, non c'è nulla da guardare
    Sisi, tornate a meditare! SALVERETE IL MONDO!

    Gli fece in coro dietro, era visibilmente alterato: a suo modo ognuno di noi crede di essere unico, nel suo piccolo Davmorn era sicuro di aver fatto del male solamente a chi se lo meritasse. Vedeva una gigantesca accusa insensata nelle parole del nano, lui non aveva mai toccato un civile nemmeno per scherzo, tanto meno fatto prepotenze di alcun tipo: la sua unica rapina la conoscete, ma venne comunque fatta ad un gruppo di delinquenti.
    Noi decidiamo di rimanere neutrali, non è nostro compito intervenire in quello che gli uomini creano con le loro scelte
    Di chi lo è allora, se non di uomini capaci di farlo?
    Noi siamo devoti alla pace tra uomini.. e sei fortunato, stai alzando troppo la voce per i miei gusti. Taglia corto e lasciaci in pace, alla nostra "inutile scelta"!


    Passa qualche attimo di silenzio, al Malygos scappa una bizzarra risatina prima di rispondere all'uomo.
    Allungò la mano destra in avanti e da essa fuoriescì una sfera di energia bianca candida, alimentata da un nucleo nero come la pece.
    Un giorno mi dissi che avevi abbandonato i monaci di Garuda perché loro se ne stanno in quattro mura e non ne sanno nulla del mondo la fuori. Voi state nel mondo qui fuori, uccidete le bestie per sopravvivere e vi nutrite dei frutti della terra.. ma non avete un'idea del mondo che c'è fuori dalle terre selvagge.
    Voi non avete idea del mondo che gli umani hanno creato, quello che comporta vivere in un mondo che giorno dopo giorno non ti vede come una persona, ma come un sacco di monete con le gambe.
    E fidati di me, andrà sempre peggio: chissà come cazzo staranno messi tra cento anni.
    E' facile giudicarmi, ma se fossi nato a Tortuga chissà se parleresti nello stesso modo..

    Noi scegliamo di allontanarci proprio perché non ci importa di chi si rovina con le stesse mani e, come ti ripeto, tu avevi una scelta. Esattamente come Simeon

    Forse.. forse un giorno quando a Simeon hanno puntato una lama ha deciso di scappare; io ho deciso di estrarne una a mia volta.
    Perché chi non reagisce quando qualcuno rovina anche gli altri con le sue mani, allora è complice.
    Io non ho mai rubato a chi non lo avesse già fatto, non ho mai torto un capello ad un innocente e non ho mai assassinato qualcuno che non se lo meritasse

    A sentirti.. tutti i criminali si descrivono come te. Sei una delusione ragazzo. Mi rimpiango di aver insegnato i miei segreti ad una testa calda convinta di avere l'autorità di decidere chi non è degno di vivere.
    Pensala come vuoi, come ti ripeto..tu non sai nulla della parte di mondo abitata. Ma sai che c'è, ti ringrazio.. mi hai fatto rischiarire le idee e capire che cosa devo veramente fare..

    E' un chiodo fisso che mi abbatte di giorno e mi tiene sveglio la notte, una decisione che non ho mai preso per paura di non essere forte abbastanza e che ho visto solo come un sogno irrealizzabile.. fino ad oggi.
    Tutti quelli a cui volevo bene sono morti, potrebbero esserlo o sono lontani chilometri da me. Una donna dentro al letto, un mostro abbattuto o una partita a carte giovano la mia condizione.. ma dopo qualche oretta piombo nuovamente in questo mare di inquietudine.. ora ho capito.
    Niente mi farà sentire meglio finché non raggiungerò il mio obiettivo, ogni persona che è morta standomi accanto sarà morta vana finché io non ritornerò a Tortuga e farò fuori ogni singolo criminale che respira

     
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    Ci fu un lungo attimo di silenzio, il monaco sembrò rimanere esterrefatto per poi mettere su una smorfia delusa
    Sono allibito.
    Non batte un ciglio mentre fissa il ragazzo negli occhi, che a sua volta ricambia lo sguardo con fierezza per ciò che ha appena detto.
    Sei ancora peggio di quello che credevo. Parli degli umani come se tu non ne fossi uno, sei così pieno di te stesso da crederti capace di fare una cosa del genere. Per quale motivo poi? Cerchi redenzione facendo fuori tutti i cattivi? Così sarai tu l'unico rimasto.

    Forse.. così avrete qualcuno su cui puntare il vostro dito del cazzo


    Il monaco scuote la testa amareggiato senza parole, per poi porgere il braccio destro verso il ragazzo
    Cambiare uno come te è una guerra persa.. prenditi questo di dito
    gli rifilò il medio, per poi voltarsi ed incamminarsi verso l'accampamento lasciandosi scappare una risata.

    Vedremo chi riderà poi. pensava il Malygos, mentre elaborava pensieri su pensieri; ogni parola che aveva detto era vera.
    Poteva meditare quanto voleva, poteva continuare con la sua vita da avventuriero sperando in un futuro di ricchezze.. ma sarebbe mai stato felice?
    La vita del Malygos aveva preso una piega da cui non si poteva tornare indietro, se non riusciva a trovare una ragione per vivere tanto valeva trovarne una per cui morire. Presto, molto presto sarebbe tornato ad Haven: il tempo di mozzare alcuni dei numerosi tentacoli di colui che, tempo fa, aveva mandato un sicario sulle sue tracce.. proprio qui a Shal'aira, oltretutto.
    Una regione che come tante non è pulita come sempre, il tratto navale di Kalendor sud nasconde agli occhi molti traffici illeciti da Tortuga..


    Ormai avevo iniziato a mettere in atto il mio piano. Tornato alla città mi sono dato una bella ripulita, via quella barba da senzatetto e una bella spuntata a quella fronda che chiamavo capelli. Un nuovo completo, una bella molata alle lame e sono pronto per una guerra.. ma per ora attendo, come una regina ben piazzata sulla scacchiera. Mi siedo ai tavoli della locanda, gioco a carte e me la chiacchiero con questi stronzetti locali come fossi uno di loro. Tra una mano persa, una bevuta offerta e una falsa indole da chiacchierone mostrata mi viene facile manipolarmi questi ubriaconi e venire a conoscenza di Lucien, un rivenditore di donne da Tortuga attualmente stabilito in città... il resto credo che potete immaginarvelo


    La punta delle scarpe di Dav impatta contro le costole di Lucius che grida disperato. Lui non è preoccupato, sa che "casualmente" il custode del magazzino è andato a farsi una pausa di dieci minuti.
    I vestiti del trafficante nella parte bassa della schiena sono tutti bucherellati da molteplici coltellate inflitte dal giovane, tutte non in punti vitali: non abbastanza da ucciderlo ma abbastanza da renderlo inerme.
    Sei stato così verme da vendere i tuoi soci ma non chi vi comanda. Se non sento quel nome entro due secondi questo buco di merda sarà la tua tomba
    Silenzio.. una risposta a suo modo, ma una risposta decisamente sbagliata.
    Un altro calcio alle costole, poi il giovane si china sul criminale senza forza iniziando a dargli un pugno dopo l'altro sulla faccia fino a rompersi una nocca.
    Addio Lucius!
    Stava per terminarlo quando strillò a pieni polmoni quel dannato nome che fece sobbalzare Davmorn. Se lo aspettava, una parte di sé già sapeva la risposta.. ma questo voleva dire che la situazione era peggio di quel che credeva.
    Guardò in basso il delinquente malconcio e grondante sangue. Poteva farlo fuori, ma aveva già sfogato fin troppa rabbia sul corpo di quel poveraccio
    Adesso vai a casa, prendi i tuoi soldi fai le valigie e sparisci dal mondo.
    Se ti incontro ad Haven giuro che ti prendo e ti sgozzo come un maiale davanti alla tua famiglia!



    Forse dovevo ucciderlo, non si può mai sapere.. ma non sono un pazzo omicida come crede Yr-Thong, credo che come l'ho avuta io ognuno può cercare una propria possibilità.. anche se non è proprio il mio caso.
    Magari sono troppo orgoglioso per accettare il fatto di aver lasciato la mia terra, per quanto schifosa fosse, e conviverci. Qui fuori ci sono tanti avventurieri che possono pensare a salvare il mondo, è il mio destino provare a salvarlo a mia volta.. a mio modo.
    Quando riuscii a far pace con me stesso fu il miglior giorno della mia vita, perché capii perché sono venuto al mondo, la mia strada è spianata dinanzi alla mia missione..
    Qualsiasi cosa faccia non troverò mai sollievo, finché respiro e non avrò fatto ciò che devo.. nel frattempo tanto vale fare quello in cui sono bravo e riscuoterne profitto.



     
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    Base 2
    Scrittura 1
    Sono stato molto indeciso perché inizialmente volevo darti 0. Rispetto ad altri tuoi post questi mi sono sembrati davvero disastrosi come scrittura. Errori di battitura, altri di sintassi logica, nel complesso anche lo stile non alla tua solita altezza. Però un punto di incoraggiamento te lo meriti.

    Interpretazione 2
    Dav c'è, ma è un po'fosco. Nell'ultima parte esce meglio il suo carattere.

    Strategia N.D.

    Pntualità N.D.

    Bonus
    +1 Incentivo

    Totale Exp: 6 Exp

    Sono rimasto un po'deluso, sia per quanto riguarda la scrittura, che per il contenuto. Speravo di respirare un po'di più l'aria di Alkarna, invece risulta essere una generica città di sottofondo (se fosse stata Tortuga o Vaygrjord sarebbe stato uguale). Anche i vari png sono molto molto blandi, però nel complesso mi è piaciuto lo svolgimento e il filo che ha portato Davmorn a maturare una nuova consapevolezza delle sue azioni. Questo per spiegare perché mi sento di darti quel +1 come incentivo a impegnarti un po'di più nell'approfondire non solo il personaggio, ma anche (e soprattutto) tutto quello che gli sta attorno.
     
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7 replies since 16/5/2020, 04:44   103 views
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