Alla ricerca di risposte

Incontro

Le prime brezze serali rinfrescarono quei boschi afosi alle prime pendici dei monti Ephioresi. La vegetazione folta tratteneva l'umidità derivata dall'evaporazione dei ruscelli e dei fiumi che irroravano quel paese dai ghiacciai e dalle fonti naturali che sgorgavano in maniera spettacolare sotto i picchi innevati. Il mio viaggio era stato lungo ed ero tornato dopo mesi nel luogo che mi aveva trasformato nel combattente che ero.

Con la sacca in spalla, mi accingevo a tornare tra i templi che mi avevano forgiato in ben cinque anni di duro addestramento. Qualcuno di voi potrebbe domandarsi il perché di questo ritorno forse, ma le motivazioni era ovviamente più di quelle di una semplice rimpatriata. Avevo bisogno di meditare e di incontrare i miei maestri, per rimettere in ordine le idee dopo gli ultimi avvenimenti nella foreste Aldarese.

C'è qualcosa che non va... da quando ho toccato quel monile. Vedo e.. sento cose.. voci.. spero che i miei maestri possano aiutarmi.

Il profumo di ciliegio in fiore riempiva l'aria: ogni volta in quel periodo dell'anno era bellissimo vivere tra quelle montagne, era un segno che fossi tornato proprio ora. Abbandonai la periferia di Lhouyong per affrontare il sentiero che faceva il giro delle montagne fino al grande tempio di Chomandu. La strada sarebbe stata libera da animali o difficoltà inattese e per me questo era un vantaggio perché mi avrebbe permesso di raggiungere l'entrata alla strada sacra prima che la luna sarebbe arrivata alta nel cielo. Cominciai a correre, con il sorriso in faccia, ricordando amici cari ed eventi felici che rendevano quel luogo la mia vera casa.

All'improvviso, a metà del mio cammino, incontrai un uomo, sulla trentina dai folti capelli, che camminava nella mia stessa direzione poggiandosi su un bastone dalla forma alquanto strana. Una benda bianca copriva gli occhi e il lungo kimono blu era ad un centimetro da terra. Non sembrava sapere dove stesse andando, così gli porsi il mio aiuto visto che molto probabilmente eravamo diretti verso la stessa meta. L'unico problema era che in questo modo la notte sarebbe sopraggiunta in fretta.

Mi scusi signore, le serve una mano?

La Passeggiata Sotto la Luna.

Il mio arrivo inaspettato scosse la pace di quel signore, che si accingeva a raggiungere la prima delle città-tempio. Aiutarlo non mi sarebbe costato veramente nulla e a giudicare dalle sue condizioni ne avrebbe avuto veramente bisogno. Purtroppo c'avevo indovinato sulla cecità e infatti avevo notato che aveva portato mano al suo bastone che tutt'altro si era rivelato innocuo, in quanto in realtà era un vero e proprio fodero per una katana. Restai calmo vedendola fuoriuscire leggermente dal fodero, mettendo solamente le mani di fianco, sui manici delle mie armi.

Diavolo.. mi dispiace per la sua condizione. Devo aiutarlo assolutamente!

Mi chiamo Haseo -risposi- Ho vissuto per cinque anni tra questi boschi e tra quelle montagne. Anche io sto andando verso le città-tempio. Credo che per 'stanotte mi fermerò a riposare alla prima locanda libera che troverò. Si lasci pure accompagnare e mi parli un po' di lei.. almeno il viaggio sarà più leggero.

Il samurai si presentò con garbo ed estrema delicatezza, come se gli dispiacesse chiedermi aiuto. Non mi pareva il caso prenderlo per mano e guidarlo fin su per le montagne, ma comunque potevo indicargli la via. Mancavano ancora un paio d'ore prima che la luce del sole si riposasse sotto gli alti crinali e, quando le ombre era quasi totalmente allungate a terra, pronte a rarefarsi nella notte, ci rimettemmo in viaggio.