[AUTOGESTITA] Dune ostili

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  1. -skullcrusher
     
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    Non andò esattamente così. Ciò che il ragazzo ricorda è la sua lunga permanenza nel campo delle carovane, seguita da un burrascoso viaggio verso Sumadea con due mercanti. In realtà, quelle afose dune ospitarono il gigante per più tempo, segnandolo nel profondo.

    Eccolo lì il massiccio omuncolo, seduto ad un rudimentale falò; osserva piano piano i suoi compagni di battaglia dileguarsi nelle tende. Marcus non aveva stabilito particolari rapporti con loro, tranne per quell'inusuale conversazione con il suo compaesano, fedele combattente dell'impero. Ciò a cui rifletteva il ragazzo erano le loro destinazioni all'indomani, molti avevano sicuramente altri incarichi che li attendevano in giro per il mondo, nessuno era intenzionato a rimanere lì a lungo: e lui?
    Catapultato in un ambiente così differente del suo si ritrovava quasi amareggiato, era sempre stato un ottimo fabbro e non era nella sua indole starsene a girarsi i pollici. Si alzò, scrollandosi i granelli di sabbia di dosso, dirigendosi verso la tenda e soffocando ogni riflessione in un profondo sonno.
    Incominciava a fare l'abitudine a quelle bizzarre temperature, trovò sollievo in un quella branda per una decina di ore.

    Fuoriuscì, il sole ormai già cocente lo abbagliò non appena fuoriuscì dalla tenda, constatò che effettivamente nessuno dei combattenti era più lì. Riprese lo spadone e l'enorme fondina, si equipaggiò con l'armatura e incappucciato, avvolto in quel lungo mantello si incamminò verso l'uscita del campo: un mondo ostile lo attendeva e la destinazione era ignota, l'idea principale era vagare nel deserto conscio di avere sufficienti razioni e acqua..così pensava,perlomeno.

    I pensieri vennero interrotti bruscamente da una piccola folla che bloccò la strada al vaygr, semplici civili e carovanieri colmi di grazia e riconoscenza verso il guerriero, si perse sorridente in quella massa di elogi. Una mano si appoggiò alla sua spalla da dietro e curioso si voltò: un vecchio signore, alto quasi quanto il gigante ma visibilmente gobbo. Indossava un vistoso copricapo tipico del luogo ma di un colore molto più vistoso degli altri, quasi significasse maggior autorità. Se lo prese a braccetto e parlò

    "Un ottimo lavoro con quelle morsicatrici, ragazzo. Lavoro con carovane da decenni e ho aiutato alla fondazione di questo campo.
    Aaah.."
    esalò per qualche secondo, la gratificazione era tastabile in quella esclamazione "..Avresti dovuto vedere quando qui c'era una vallata di dune e decine di nidi di.." qualche nome di creatura mai sentito dal Manto-Grigio.

    "Ad ogni modo, mi sto facendo troppo vecchio per questo lavoro e ormai mi sono ritirato. I miei nipoti devono consegnare dei rifornimenti a Nord-ovest di qui, saresti interessato ad accompagnarli? Verrai ricompensato, ovviamente..
     
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  2. -skullcrusher
     
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    "Senz'altro"

    disse Marcus senza alcun ripensamento, avrebbe svolto un semplice lavoretto di scorta, esplorando a fondo quelle ostili lande desertiche. Un cenno ed un fischio, due ragazzi più giovani del Manto-Grigio si avvicinarono a guida della carovana: senza farsi pregare salì sul mezzo, a bordo del quale vi era un altro uomo sulla quarantina. Varcarono l'uscita e in una manciata di minuti si ritrovarono in mezzo al nulla, un'infinita stesa di dune che sembrava portare al nulla: il vaygr si domandava se davvero ce l'avesse fatta, tutto solo con un cammello, ad orientarsi lungo quel granelloso labirinto. Si presentò all'uomo che ricambiò: il suo nome era Narseh, poco c'era da dire riguardo al suo aspetto fisico, completamente bardato.

    "Allora Narseh, fin dove ci spingiamo? A chi dobbiamo consegnare i rifornimenti?"

    "Portiamo i rifornimenti ai "..." che proteggono il confine. Ci spingiamo abbastanza a nord,dovremmo fare qualche ora di viaggio. Tieni gli occhi aperti, la parte occidentale del deserto può riservarci tragiche sorprese."

    "Pensa che troveremo qualche altra morsicatrice?" domandò il guerriero, riflettendo su quanto improbabile fosse una sua vittoria da solo contro quella bestia. Talmente timoroso era che non fece alcuna domanda riguardo quel nome impronunciabile, dimenticandosene completamente

    "No, non credo. Non sono certo quelle che mi preoccupano. Queste terre sono dimenticate da dio e le più povere di tutta Shal'aira, è degli umani che mi preoccupo!"

    Ripensando ai suoi soggiorni ad Haven e alla criminalità che un ambiente così povero produce, non poté far altro che sbuffare. Nel frattempo il mezzo continuava ad affondare le ruote in quel burrascoso sentiero, le ore sembravano non passare mai con lo scarso intrattenimento e la costante attenzione all'orizzonte: molti animali di media-taglia, sconosciuti agli occhi del vichingo, restavano a debita distanza a scrutarli. Molti altri indefiniti quadrupedi correvano dietro alla carovana, venendo abbattuti senza sforzo dalla balestra di Narseh: conscio che il suo lavoro lì consisteva solo nel difenderli da malintenzionati, si lasciò andare alla disattenzione.
    Il fatale errore del bestione gli venne punito quando, dopo un paio di minuti, la situazione precipitò: la carovana proseguiva spedita quando all'improvviso una grande esplosione devastò tutto. Il carro si aprì in mille pezzi istantaneamente, catapultando il vaygr e l'uomo interamente coperto sulla sabbia a più di cinque metri di distanza

    Un fischio continuo e assordante torturò le orecchie del giovane per una decina di secondi mentre, con non poco sforzo, si risollevava da terra assieme al suo compare. Volse lo sguardo al mezzo di trasporto quasi interamente distrutto, molte parti erano in fiamme e solo un grande pezzo più resistente era rimasto integro: uno dei due nipoti giaceva a terra esanime mentre l'altro strisciava sulla sabbia in direzione dei due.
    Quasi come fosse dotato di un istinto di pericolo il Manto-Grigio alzò lo sguardo: in cima ad una duna osservò sei uomini in groppa a dei cammelli, tutti visibilmente armati e con lo sguardo rivolto verso di loro. Con lo sguardo minaccioso avvicinò la mano alla fondina, estraendo per l'ennesima volta quell'enorme spadone e rimanendo con lo sguardo fisso sui sinistri sei.

     
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  3. -skullcrusher
     
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    d1bf7ce8761bf2af38535424107ea0eb

    Avanzò di un paio di passi nella sabbia, stabilendosi la sua posizione di battaglia e mantenendo la guardia alta. I predoni dopo una manciata di secondi scesero la vallata sabbiosa con un lento andamento, attuo a non affaticare la cavalleria prima dell'imminente scontro. Arrestarono la corsa a dieci metri di distanza dal vaygr che, con attenzione li scrutava: cinque di loro erano ricoperti di rinforzi di cuoio leggeri e veli neri, uno indossava una vistosa armatura placcata in ciò che sembrava oro. Sottratto chissà a quale povero viandante certo, ma pur sempre oro che faceva la sua figura. Il suo cammello era corazzato a differenza degli altri

    Si fermò poco innanzi ai suoi compagni, sguainò una misteriosa arma bianca dalla lama ricurva rivolgendosi a Marcus stesso

    "E' un miracolo se siete ancora vivi, vi consiglio di lasciare il carico qui e alzare i tacchi all'istante!"

    Roteava la spada cercando di render ancor più intimidatoria la sua richiesta, il gigante si voltò verso Narseh che sembrava essere l'unico a poter combattere: estrasse la balestra e si posizionò dietro al possente guerriero. Dal suo canto egli non rispose in alcun modo alla minaccia, rimanendo fermò e anzi serrando la sua guardia ancor di più inveendo i suoi aggressori: l'adrenalina incominciava a scorrergli nelle vene, un duro scontro attendeva il fante.
    Il capo attese non più di cinque secondi per poi fare un cenno verso la sua sinistra: uno dei mercenari estrasse una rudimentale lancia scagliandola verso il Manto-Grigio. Con un rapido balzo laterale schivò l'arma che si conficcò nella cocente sabbia: frustrato il condottiero dei manigoldi fece un altro cenno.
    Un solo guerriero partì alla carica con il suo fido cammello verso il nordico, evidentemente sottovalutato, tanto che con un singolo fendente falciò la vita del malcapitato.

    Puntò lo sguardo sui predoni, quel ferreo sguardo determinato ad una strenua resistenza contro gli assaltatori. Non sempre è il valore ciò che decide le sorti della battaglia però, il capo si irò visibilmente e mentre scendeva dalla corazzata cavalcatura, appoggiò le mani al suolo: un forte scoppio sotto ai piedi del gigante, il boato dell'esplosione si perse nel sibilo del vento mentre Marcus perdeva l'equilibrio, cedendo rovinosamente.
    Percepiva il bruciore e rifletteva in quei pochi istanti che gli rimanevano: la detonazione che aveva distrutto la carovana poteva essere qualche sorta di bomba, ma stavolta non ci si poteva confondere.

    Appena ha poggiato le mani al suolo.. è stato così veloce

    Un inconfondibile suono lo fece rinsavire, il rombo della cavalleria che carica il bersaglio..

    ATTACCO

    Si rialzò da terra guardandosi rapidamente attorno e realizzando lo scenario critico: nel tempo in cui era stato stordito dall'esplosione cinque cammelli si erano mobilitati, spargendosi lungo gli angoli per poi cercare di colpirlo da ogni direzione. Giocò d'astuzia, accumulò tutte le sue forze e proprio mentre stava per subire un colpo fatale si salvò: ruotò sul piede perno menando un rapido fendente diagonale sinistro, seguitò da un'altra manciata di colpi mentre ruotava su se stesso.
    [Azione+Rapido] [Action: Heavy Rotation]
    CITAZIONE
    Action: Heavy Rotation
    [Azione+Rapido]
    Il guerriero stringe saldamente la propria arma pesante e rotea per attaccare chiunque abbia intorno. Applica un attacco fisico a tutti entro 5 metri dall'utilizzatore.

    DIFESA

    Gli animali caddero a terra squartati, così come i loro padroni prossimi all'eterno sonno. Si rimise in posizione eretta, fiero in mezzo a quel lago di sangue e diretto verso il dinamitardo, rimasto ormai solo e in balia di quello che riteneva un combattimento a suo vantaggio, ormai che l'inferiorità numerica non era un problema. Con uno scatto di velocità inaudita macinò quei pochi metri rimasti a separarli (per il momento non è sul cammello) e affondò con la scimitarra colpendo Marcus al fiancò e sul petto, ritornando alla posizione iniziale.
    Il gigante si rimise saldamente in guardia alta con onore, nonostante essa fosse appena stata spezzata dall'abile spadaccino: un terribile scontro di lame lo attendeva, il predone sembrava essere molto più forte di lui..


    Marcus Manto-Grigio
    Vita: 250-40= 210-100= 110
    Chakra: 160
    Potenza: 10

    Distanza: 4m

    Passive:
    ARMI PESANTI

    Passive: Armi Pesanti I
    L'utilizzatore ha imparato l'arte di combattere usando le armi pesanti e sa maneggiarle efficacemente in battaglia, grazie a movimenti studiati e molta pratica. E' possibile utilizzare armi pesanti di classe I senza avere malus.

    Passive: Armature Pesanti I
    Una postura e uno stile di combattimento particolare permette al guerriero di combattere con armature pesanti senza essere impacciato, mantenendo uno stile pulito e incalzante.
    E' possibile utilizzare armature pesanti di classe I senza avere dei malus.

    Passive: Heavy Metal
    Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30

    FULMINE

    Passive: Charge
    Una volta per turno, quando si esegue una skill Fulmine, è possibile pagare 10 chakra in più per ottenere 10 punti carica fino a un massimo di 10+[10 x Rank] L'energia accumulata si rivela come uno strato di saette che circonda l'utilizzatore.
    Ogni attacco fisico subito infligge un contraccolpo di danno elementale fulmine pari a metà dei punti carica accumulati.

    Passive: Capacitator
    Venire colpiti da skill Fulmine ricarica il chakra di [10 x rank della skill]

    Passive: Elemental Advantage
    Avversari bagnati (colpiti da Skill Acqua negli scorsi due turni) subiranno danno aumentato di 20 sommato ad ogni danno di tipo Fulmine.


    Discipline:
    Armi Pesanti (Rank 2)
    Elemento: Fulmine (Rank 2)

    Slot Usati:
    [Azione]
    [Rapido]

    Slot Rimanenti:
    [Rapido]

    Talenti Speciali:
    Huge Size (+50 vita, MAX 5m gratuiti)

    Auree/Stance/Effetti:

    Status/Buff:

    Equip:
    Arma Pesante I [Danno: 40]
    Corazza dell'Avventuriero [Blocco: 20]

    Cooldown:


    Predone
    Vita: ?
    Chakra: ?-40-5-5
    Slot Rimasti: 1 Azione
     
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  4. -skullcrusher
     
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    Recupero - Attacco

    La rapidità di quei velenosi affondi era disarmante per il robusto ma lento nordico, dopo aver subito i colpi non si lasciò vincere dal timore e partì con furia alla carica. Macinò quei quattro metri portandosi in corpo a corpo con il predone, fece una finta in diagonale per poi girare la lama con un rapido fendente laterale: colpì all'altezza delle costole l'uomo, in seguito al boato provocato dall'impatto contro l'armatura barcollò indietro e si voltò in direzione del suo fido cammello.
    [Slot Azione - Attacco con Arma Pesante I]
    Difesa
    Le sue intenzioni non erano chiare, magari cercava di continuare il combattimento in groppa? una tattica ritirata? Marcus non potè saperlo: con un rapido sibilo Narseh sparò un dardo che, conficcandosi tra le placche rinforzate dell'animale, stroncò la sua vita.

    No!!

    Un amareggiato grido sfuggì al bandito mentre osservava la sua cavalcatura cedere a terra, si voltò con sguardo furioso: quella minacciosa occhiata, che precedentemente aveva colpito il vaygr, stavolta era diretta all'abile balestriere. Si abbassò con rapidità a terra toccando un'altra volta il suolo, il cecchino incominciò a correre invano: la vostra area dell'esplosione sotto ai suoi piedi lo investì, tramortendolo al terreno.




    L'acerrimo nemico non staccava le mani dal terreno, stavolta era anzi rimasto molti più secondi in contatto con esso, all'insaputa dell'omuncolo egli non faceva altro che innescare il campo di ulteriori bombe. Ormai apparentemente solo contro la minaccia, il Manto-Grigio attinse a tutto il suo valore per il prossimo Attacco. Con tempra incominciò a correre verso il suo avversario, allertato dall'imminente carica ma non pronto ad affrontare così tanto vigore: la montagna di muscoli balzò a breve distanza e con un potenziato fendente piombò sul suo avversario: lo spadone colpì con forza sbattendo il bandito nella sabbia.
    Era finita?
    [Azione+Rapido - Titan Slayer]
    CITAZIONE
    Skill: Titan Slayer
    [Azione]+[Rapido]
    Focus: Offensivo
    Il guerriero rilascia una forte quantità di chakra sulla propria arma pesante e porta un poderoso colpo con essa, l'attacco sarà visibilmente devastante.
    Infligge il valore massimo tra:
    - 15% della vita massima del bersaglio
    - danno di attacco fisico con arma pesante +50
    Particolarmente utile contro mostri di grossa taglia. La schivata a questo attacco costa un Rapido in meno.
    [Chakra: 40]
    [Cooldown 2 turni]

    Rimase a distanza ravvicinata; avendo colpito con quanta più potenza avesse in corpo non si aspettava reazioni, con quel colpo era riuscito a scalfire il dorso di una morsicatrice. Quel predone era dannatamente coriaceo! Con velocità si rimise in piedi, assumendo la guardia cavaliera in pochi istanti: stanco dalla potenza del Titan Slayer e meno veloce del mercenario, ingaggiò un breve incrocio di lame. Con due rapide finte il nemico menò un fendente laterale alle gambe del barbaro, colpendolo al tendine del bicipite femorale. Emise un grido a denti stretti e pose lo sguardo sul bastardo: si proiettò in avanti e, mentre con la mano disarmata tirò a sé Marcus, con l'altra lo infilzò all'addome trapassandolo da parte a parte.
    Nessun grido, aprì la bocca contorcendosi in un eterno attimo di agonia, stretto in quel letale abbraccio: con forza estrasse la lama spingendo l'omuncolo a terra.
    L'adrenalina abbandonava rapidamente il debole corpo, la vista si appannava piano piano mentre le forze vitali incominciavano ad abbandonare quel massiccio corpo. La lucidità mentale incominciava ad andarsene, nell'ultimo barlume di coscienza rimastogli il barbaro fissava dal suolo il mercenario, pronto ad eseguirlo: era davvero così che sarebbe finita la sua storia? L'ultimo dei Manto-Grigio, morto nel deserto di Shal'aira per mano di un delinquente

    Voleva ridere ma nemmeno ci riusciva, sputò con difficoltà una quantità di sangue quasi soffocato, pensando a quale zimbello potesse essere in confronto ai suoi antichi. Fissò inerme la scimitarra che pendeva su di lui e quando stava proprio per arrivargli il colpo finale, un'ultima macabra scena lo scosse: una veloce e larga lancia di acciaio trapassò orizzontalmente il viso del predone, da una mascella all'altra.
    Le pupille andarono all'insù, in pochi attimi il manigoldo cadde impalandosi al suolo a mò di film splatter.
    Incominciò a vedere sgranato, le palpebre si stringevano sempre di più; il dolore lancinante sembrava quasi abbandonarlo, mentre anche l'esistenza cominciava a diventare solo un ricordo..


    E poi.. il buio.

    Marcus Manto-Grigio
    Vita: 110-50= 60-50= 10
    Chakra: 160-40= 120
    Potenza: 10

    Distanza: //

    Passive:
    ARMI PESANTI

    Passive: Armi Pesanti I
    L'utilizzatore ha imparato l'arte di combattere usando le armi pesanti e sa maneggiarle efficacemente in battaglia, grazie a movimenti studiati e molta pratica. E' possibile utilizzare armi pesanti di classe I senza avere malus.

    Passive: Armature Pesanti I
    Una postura e uno stile di combattimento particolare permette al guerriero di combattere con armature pesanti senza essere impacciato, mantenendo uno stile pulito e incalzante.
    E' possibile utilizzare armature pesanti di classe I senza avere dei malus.

    Passive: Heavy Metal
    Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30

    FULMINE

    Passive: Charge
    Una volta per turno, quando si esegue una skill Fulmine, è possibile pagare 10 chakra in più per ottenere 10 punti carica fino a un massimo di 10+[10 x Rank] L'energia accumulata si rivela come uno strato di saette che circonda l'utilizzatore.
    Ogni attacco fisico subito infligge un contraccolpo di danno elementale fulmine pari a metà dei punti carica accumulati.

    Passive: Capacitator
    Venire colpiti da skill Fulmine ricarica il chakra di [10 x rank della skill]

    Passive: Elemental Advantage
    Avversari bagnati (colpiti da Skill Acqua negli scorsi due turni) subiranno danno aumentato di 20 sommato ad ogni danno di tipo Fulmine.


    Discipline:
    Armi Pesanti (Rank 2)
    Elemento: Fulmine (Rank 2)

    Slot Usati:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Slot Rimanenti:

    Talenti Speciali:
    Huge Size (+50 vita, MAX 5m gratuiti)

    Auree/Stance/Effetti:

    Status/Buff:
    BLEED

    Equip:
    Arma Pesante I [Danno: 40]
    Corazza dell'Avventuriero [Blocco: 20]

    Cooldown:
    Titan Slayer: 2 Turni


    Predone
    Vita: ?-40-90
    Chakra: ?-40-5-5-5-40
    Slot Rimasti: 1 Azione

    Skill (Disseminate)


    Edited by -skullcrusher - 28/1/2017, 06:12
     
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  5. -skullcrusher
     
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    Vuoto ed oblio colmarono per ore quella giovane mente, abbandonatasi al decesso.
    Non appena aprì gli occhi respirò rumorosamente, si rizzò seduto di scatto e, ansimante si guardò intorno. Si trovava in un letto in quella che sembrava una tenda, a differenza delle sfarzose tende dell’accampamento, i quali suoli erano ricoperti da sfarzosi tappeti, qui il suolo era ricoperto da un semplice telo grigio. Passarono una decina di secondi, si guardò le mani estremamente pallide mentre realizzava di essere a torso nudo e senza armatura: acciaccato dal dolore addominale si lasciò andare sotto le coperte, tossendo goffamente.
    Così confuso e spaesato, sentì dei passi e allungò uno sguardo verso l’ingresso della tenda: una donna dai lunghi capelli scuri dall’aspetto bellissimo si avvicinò al ragazzo, bisbigliandogli all’orecchio poche parole con tono così basso che nemmeno vennero udite chiaramente: lo massaggiò sul petto quel poco che bastò per farlo dormire un altro pò.

    Aprì gli occhi, stavolta molto meno spaventato rispetto al risveglio della notte precedente: aveva preso coscienza dell’accaduto, ricordava quel maledetto predone che era riuscito a stenderlo, quella lancia gli aveva salvato la vita. Scese dal letto con non poca difficoltà e, camminando gobbo per subire meno fitte al tronco, usci lentamente dalla tenda..
    Era mattinata inoltrata, una folla si voltò in sua direzione non appena entrò in scena: ricambiando lo sguardo vide il suo compagno Narseh con delle rudimentali stampelle da cammino, intorno ad un gruppo di donne (fra le quali la bellissima donna) e un ben numeroso gruppo di uomini dalla carnagione molto scura. Senza dubbio questi erano i guerrieri a cui dovevano consegnare gli approvvigionamenti, tutti erano vestiti in particolari armature di colore blu chiaro: uno di loro sembrava essere molto più anziano, la sua barba bianca era lunghissima ed era interamente ricoperto da una tunica.

    Arrivò nelle prossimità dei ragazzi

    Credevo di averti perso laggiù ragazzo. Quel criminale ha razziato queste zone per anni, hai coraggio da vendere.

    Lo elogiò Narseh, mentre il saggio individuo in tunica si presentava

    ”E una resistenza invidiabile, molti sarebbero morti al posto tuo. Fortunatamente il capitano Bwana e i suoi erano in ricognizione, sennò chi ti riusciva a spostare da in mezzo alla sabbia!

    Si mise a ridere dopo aver constatato l’abnormità del nordico, il quale sguardo era fisso sul capitano: un uomo molto simile a lui, esclusa la carnagione, quelle grandi scure braccia con vistose vene in evidenze erano state forgiate dalla guerra.

    Marcus cominciava a percepire una certa affinità con queste terre, di cui ormai aveva visto quasi tutto e aveva apprezzato la diversità: incredibile come quel deserto racchiuda la tipica popolazione, caratterizzata da quell’innata furbizia ed ospitalità, città imperiali e nativi selvaggi come questo gruppo di guerrieri. Residenti nella parte estremamente occidentale di Shal’aira, vivono in piccole tribù a poca distanza fra di loro in agguato contro l’impero che ha sottratto città. Eclissati dalla maggior parte della popolazione ma altresì abitanti del cuore di quell’ostile ambiente, si può dire che i veri shalariani siano loro.
    Kazar, l’uomo in tunica, era il capo della tribù: uno tra gli uomini più anziani caratterizzato dalla sua veste tipica, i lottatori erano principalmente molto rozzi e non comprendevano la lingua di Marcus, mentre il capo era l’unico uomo colto.

    Non sapendo come comunicare con quel forzuto uomo che gli aveva salvato la vita trasportandolo fino a lì, si avvicinò ad egli stringendogli calorosamente la mano in segno di fratellanza. Kazar gli appoggiò una mano sul fianco e si allontanò dal gruppo insieme a lui

    ”Ti ringrazio per il tuo contributo. L’impero avanza sempre di più nel deserto e i rifornimenti ci servono ora più che mai. inasprendo il tono, quasi sprezzante, proseguì ”Gli abitanti di queste terre hanno perso il loro onore ragazzo. Guardano impotenti la minaccia avanzare, proprio loro che abitano queste ostili lande. Noi non possiamo starcene fermi a guardare mentre conquistano le nostre terre!

    Se hai bisogno di un letto a Shal’aira puoi contare su di noi!


    Il gigante gli sorrise, guardandosi intorno notò anche la presenza di qualche carovana: senza dubbio la tribù era molto organizzata, l’unico problema era la scarsa fertilità delle zone con conseguente scarsa rendita di raccolto. Il signore chiuse gli occhi per un istante concentrandosi, poggiò poi una mano sull’addome di Marcus: quelle medie ma costanti fitte che percepiva cessarono di sentirsi. Incredibile come certe persone potessero utilizzare l’energia spirituale a scopi curativi, qualcosa troppo complicato da concepire per un massiccio omuncolo affine alle saette.

    Ti ringrazio per gli elogi ma.. ho fallito. Se il capitano fosse passato pochi secondi più tardi sarei carne morta..

    Kazar lo fissò attentamente negli occhi, sorridendo: forse cercava di capire la sua età e probabilmente ci era riuscito

    Nonostante le apparenze.. tu non mi sembri un guerriero di vecchia data. Non ho mai visto bianchi come te da queste parti, non volermene eh! seguito da una risata condivisa fra i due Ogni fallimento è un’esperienza di cui fare tesoro, non sai quanti di noi sono stati massacrati dai legionari..

    La conversazione venne interrotta da un incessante rumore di passi in loro direzione, quattro uomini bardate in strane vesti gialle che lasciavano intravedere solo gli occhi si avvicinarono verso l’anziano capo. Incominciarono a parlargli in una lingua non comprensibile dal barbaro, che li scrutò per cercare di intendere qualcosa: chi ha detto che serve l’udito per comprendere una conversazione? Tanto era lo sgomento che era visibile nelle loro pupille, nel loro nervoso gesticolare e nell’altrettanto tremore nei toni di voce
     
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  6. -skullcrusher
     
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    Dopo aver con non poche difficoltà terminato il discorso, Kazar rispose all'uomo congedandolo con una pacca sulla spalla: nel giro di pochi istanti gli uomini in vesti sgargianti sparirono dalla vista del gigante, che puntava il suo incuriosito sguardo sul vecchio. Le sue rughe erano crucciate, il viso dipinto in una timorosa tela, con passo lento si riavvicinò al vaygr

    "Quella era l'unita delle nostre spie ragazzo. In un paese sono visibili come alberi di natale, fra le dune un tutt'uno con esse.." si prese una momentanea pausa e dopo un profondo respiro parlò nuovamente
    "Da diversi giorni hanno notato una cava non molto distante da qui, vedendo un'esorbitante quantità di sangue all'entrata sono fuggiti. Inizialmente pensavamo fosse la tana di un leone gigante, animali molto territoriali ma mai lontanamente un pericolo per un accampamento così grande..

    I ragazzi hanno trovato un defunto squadrone imperiale, privati della pelle ed appesi nei pressi dell'entrata da monito. Questo deserto ospita creature misteriose e di potenza inaudita, ma nessuna possiede un intelletto tale."
    molto lentamente, si rannicchiò a terra con le ginocchia portate al petto

    "Mi chiedo cosa succederà quando, qualcuno così forte da sterminare una squadra imperiale, uscirà da quella tana e verrà qui a massacrarci.." la voce si faceva più roca, quasi come l'uomo stesse sul punto di piangere: l'esperienza solcava il suo volto, un uomo che si era forgiato una strada verso infinita saggezza nascendo in quelle desolate terre. La cosa che lo spaventava non sembrava la minaccia in sé, quanto l'estinzione della sua onorata tribù.

    "Mi avete salvato la vita, nonostante fossi uno sconosciuto in questo posto. Non posso sottrarmi a questo incarico"

    Affermò l'omuncolo, senza quella tribù sarebbe perito nel deserto, il minimo era battersi per loro. Marcus si avviò verso la tua tenda, ora che camminava realizzava quanto le cure eseguite da Kazar lo avessero rinvigorito: equipaggiò l'armatura e la sua arma pesante, dirigendosi verso Bwana.
    Salì in groppa ad un cammello e partì insieme al capitano ed altri quattro guerrieri, alla volta della misteriosa grotta: le parole del capo villaggio si rivelarono corrette, dopo appena una decina di minuti e poche ma snervati annaspate nella sabbia, un cumulo di strane rocce si stagliò dinanzi agli occhi dei presenti.
    La più grande di tutte non era altro che l'entrata della caverna: nonostante l'accurata descrizione della macabra scena, il nordico non poté far a meno di impressionarsi. Una massa di ferraglia metallica ed armature a terra, corpi mutilati con precisione millimetrica e sfibrati con precisione, la cui visione dei fasci muscolari aperti disturbava: chiunque aveva fatto questo non solo doveva essere un prode guerriero, ma doveva anche avere una particolare indole sadica.

    I cammelli si arrestarono a debita distanza sicura per l'olfatto, i combattenti scesero dalla sella; il più giovane rimase a guardia delle cavalcature mentre i restanti, muniti di torce in abbondanza, avanzarono in quello che sembrava l'anticamera dell'inferno.
    I due energumeni in prima fila avanzavano a passo medio, seguiti dai tre: la tensione aumentava sempre di più nei membri del gruppo a mano a mano che proseguivano, inoltrandosi in quel tunnel che sembrava non finire mai.
    Il Manto-Grigio si voltò, osservando l'ultimo spiraglio della luce dell'entrata prima di raggiungere l'oscurità totale. Puntava il bastone infuocato rivelando la via, in una decina di passi il soffitto, che prima a fatica conteneva l'altezza del gigante, ora si andava sempre più innalzando fino ad inglobarsi con il buio.

    Si arrestarono, un attimo di riflessione durante quel breve eco dei loro movimenti: non serviva un particolare senso dell'orientamento per realizzarlo, si trovavano in una camera dalle dimensioni notevoli. Ciò che stupiva il gigante era il non udire alcun suono oltre i loro respiri, uno o più guerrieri necessitavano di luci per trovarsi adagio in quelle oscure cavità: incominciava a valutare l'ipotesi di strane creature munite di chissà quale intelletto superiore..
     
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  7. -skullcrusher
     
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    Il gruppo si inoltrava in quella sconfinata sala, con estrema lentezza affondando ogni passo verso un buio che nemmeno tutte le torce schiarivano. Un indefinito rumore incominciò ad udirsi in lontananza, il suono era continuo ma troppo vago per realizzare ancora la pericolosità: nel giro di una decina di secondi l’intensità aumentò sempre più fino a divenire assordante. Un maestoso soffio di vento si abbatté sui soldati, talmente potente era che persino Marcus e Bwana vennero spostati indietro di qualche metro.

    Quel vento aveva benché poco di naturale, il misterioso suono più che la folata in se era uno struggente urlo. Un grido che trasmetteva enorme sgomento, così profondo di timbro da apparire un messaggio dalle fondamenta della terra, la lingua era sconosciuta al ragazzo per quanto gli sembrasse familiare. Attratto come dal canto di una musa avanzò ritornando alla posizione precedente, constatando che i suoi compagni non sembravano altrettanto interessanti: il capitano si guardava intorno agitando la lancia con fervore, il problema erano tutti gli altri presenti che indietreggiavano lentamente.
    Si avvicinò ai suoi accompagnatori e con non poche difficoltà, si spiegò a gesti: si fece dare un’altra torcia e fece capire ai presenti che erano liberi di tornare indietro. Non si aspettava tuttavia un ritiro da parte di tutti i membri della tribù, che imboccarono il percorso tracciato ritornando verso la luce, in pochi attimi il prode guerriero si ritrovò solo..nel buio.

    Essendo equipaggiato di entrambe le torce e dunque, impossibilitato nell’uso dello spadone, viaggiava con lo sguardo nelle sue prossimità pronto a qualsiasi pericolo. Qualcosa incominciò ad apparire nel suo campo visivo: quella che sembrava essere una banale lapide nel nulla, si rivelò essere l’inizio di una vasta fila ordinata di vistose tombe.
    Quali sorprese riservava questo mausoleo? La precedente visione aveva inquietato l’omuncolo che, allertato, camminava velocemente in quel cimitero che sembrava non finire mai: si sentiva il cuore in cima alla gola, pronto a trasalire per qualsiasi cosa potesse fuoriuscire da quelle bare ma.. nulla, apparentemente.

    Il vaygr era a dir poco impressionato, venne colpito da una improvvisa ventata devastante: quell’infernale lamento, di incomprensibile lingua, spaventò nuovamente il prode guerriero. La terribile soffiata non sembrava avergli inferto alcun danno, gli aveva però impedito di muoversi in qualunque direzione: cose più grandi di lui sembravano dimorare in quella lugubre cava.
    Lugubre e talmente enorme da poter concedere rifugio solamente a predatori: un terrificante ruggito alle sue spalle, si voltò di scatto estraendo lo spadone.

    Il signore del deserto si poneva dinanzi ai suoi occhi, un animale che di rado aveva visto nel deserto e sempre evitato, in quanto famigerato per l’aggressività in tutta Shal’aira: un lungo pelo a macchie, due minacciosi occhi e delle fauci spalancate vogliose di sangue. Il ghepardo giaceva dinanzi a Marcus, la sua corporatura longilinea e agile evinceva nella sua posa minacciosa: si muoveva lateralmente sulla sabbia aspettando un momento giusto in cui piombare sull’umano.
    Dalla sua il giovane reggeva l’arma con una sola mano e scuoteva il bastone infuocato verso la bestia; in un istante partì alla carica del Manto-Grigio che si spostò lateralmente, venendo comunque colpito da una possente zampata al petto. Di tutta risposta affondò la torcia nella carne del felino, che cacciò un gemito di dolore allontanandosi in fretta.

    Il guerriero piantò velocemente l’asta di legno a terra, imbracciando l’arma pesante e avvicinandosi di pochi passi all’animale: a differenza di altre specie di felini, questo era il più particolare e il più raro. Il corpo più esile rispetto a quello di un leone o un giaguaro dona meno forza al predatore, che è tuttavia dotato di una rapidità fuori dal comune.
    Fortunatamente per Marcus, questo doveva essere un esemplare ferito, che invece di procurarsi la cena stava anticipando la sua morte: caricò l’uomo a cui fu facile picchiare un fendente verticale finendolo una volta per tutte.
    Probabilmente aveva attaccato in quel momento sentendosi sicuro in parità numerica, ma non aveva fatto i conti col Manto-Grigio.
     
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  8. -skullcrusher
     
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    Afferrò la torcia, conscio che quella luce non sarebbe durata a lungo, mantenendo lo spadone nell'altra mano riprese il suo cammino. In una decina di passi si ritrovo vicino alla parete, aiutandosi con il riflesso della fiamma sul roccioso suolo proseguì: un lungo cunicolo si diramava nelle profondità.

    Il prode guerriero entrò in quell'infido buco con i nervi a fior di pelle e un crescente dolore: il felino era riuscito a colpirlo tra una placca e l'altra della corazza, aprendo un doloroso squarcio. La pessima sensazione di sangue che sgorga nella tua armatura, un sollievo in confronto alla nuova ed ultima potentissima raffica di vento, immediata e incontrastabile: l'onda invisibile bloccò l'omuncolo respingendolo un paio di metri più in la, tanto forte soffiava da aprire dei tagli lungo le sue guance.
    Quella lugubre e misteriosa voce echeggiò nel tunnel, stavolta in maniera molto più chiara e diretta verso l'intruso: non più lamenti infernali di lingue sconosciute, ma una minaccia chiaramente comprensibile

    "CHI OSA.. INVADERE LA MIA DIMORA?

    Se la voce di Marcus è di tono grave e imponente, potete a malapena immaginarvi la mostruosità di quest'ultima frase. La scelta più saggia era tornare indietro proprio come il capitano e i suoi uomini, c'era qualcosa però che attirava il ragazzo in quel posto, talmente tanto da non fargli nemmeno valutare l'opzione della fuga.
    Percorso il lunghissimo corridoio, si ritrovò in quello che sembrava essere un salone identico al precedente: decise di avvicinarsi subito ad uno degli angoli, camminando in prossimità delle pareti. Mentre avanzava nel terreno, a tratti sabbioso e a tratti roccioso, l'inevitabile tragedia avvenne: la debole fiaccola si spense in un secondo, lasciando il vaygr nell'immensa oscurità.

    Nonostante la saggia scelta di muoversi con una mano appoggiata alle pareti, non sembrava esserci alcun apparente sbocco nelle prossimità: non serve una minacciosa bestia ad inquietare l’animo umano, a volte basta il semplice buio. Incominciò a tremare leggermente, la salvezza e persino la fuga da quel luogo erano ora imprese improbe: possibile che fosse stato così stupido da non pensarci prima? Chi è causa del suo male pianga se stesso, questo descrive l’ingenuità del gigante che arrancava in quel silenzio tombale.

    Una scintilla, uno sprazzo di luce attirò l’attenzione del Manto-Grigio: ad una enorme distanza si intravedeva una zona soffusamente illuminata di celeste. Il raggio avanzava ad una velocità disarmante verso Marcus, che si mise in guardia, allarmato da un possibile attacco elementale.
     
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    Il proiettile luminoso non sembrava arrestare il suo tragitto, Marcus si posizionò in guardia e in pochi secondi quelle centinaia di metri vennero macinate dal pericoloso bagliore.
    Con tutta la sua forza eseguì un poderoso fendente dal basso verso l’alto: la massa luminosa si divise impattando con l’enorme spadone, per poi riformarsi dinanzi agli occhi dell’omuncolo.

    Una misteriosa sfera di luce bianca, grande più o meno come un pettorale del Manto-Grigio, fluttuava dinanzi ai suoi occhi a pochi metri di distanza. Estremamente guardingo, si muoveva lateralmente puntando la lama verso la… minaccia?
    In varie occasioni si era scontrato con guerrieri o creature dalle affinità elementali, mai però gli era capitato qualcosa di simile. Durante la battaglia con la morsicatrice aveva visto l’uomo mascherato evocare un golem acquatico e il suo compaesano servirsi dell’arte del vento, ma persino per un controllore delle saette come lui era inconcepibile ciò che vedeva.

    L’eterea sfera non era composta da alcun elemento conosciuto all’uomo, tantomeno al nostro arguto ma, per forza di cose, ignorante vaygr. Se non era una sorta di attacco elementale.. cosa era?
    Non ci fu molto tempo concesso al giovane per ragionarci su, la sfera incominciò a levitare nella grande sala allontanandosi dal gigante: la curiosità e l’istinto di sopravvivenza guidarono i passi di Marcus verso quella che sembrava la fiaccola della speranza.

    Si incamminò dietro alla “cosa” che, nonostante avesse dimostrato velocità a dir poco divine, procedeva a passo d’uomo. Non c’era dubbio, la palla luminosa richiamava a se il barbaro come delle dolci note d’arpa.. o come il canto di una sirena, solo il tempo l’avrebbe svelato.
    Una camminata di quasi un chilometro e finalmente, l’entità si fermò dinanzi ad una delle pareti, per poi attraversarla svanendo dalla vista di Marcus.
    Con un grido scattò in avanti, impattò la mano con tremenda forza sul roccioso muro che.. svanì all’impatto con le sue possenti dita, rivelando un passaggio segreto e la sfera ad attenderlo. Sbarrò le palpebre così tanto che a momenti gli occhi balzavano fuori dalle orbite, non riusciva a credere più a ciò che vedeva: si domandava se era in fin di vita dopo il combattimento con il felino e le ultime ore erano solamente frutto della sua immaginazione..

    Venne richiamato alla realtà dal dolore della ferità, ormai lancinante, che sembrava non fermarsi più e peggiorare ad ogni passo che faceva. In breve tempo il pavimento si fece più roccioso, la caverna aveva un aspetto completamente diverso da quando avevano varcato la parete: c’era addirittura qualche candela spenta qui e lì, assieme a qualche usurata decorazione.
    Una vistosa scalinata diresse Marcus ad una sala, più piccola delle precedenti e completamente illuminata dal potente raggio: sulla sinistra vi era una lunga lastra di pietra, sulla quale vi era un’ingente quantità di..

    ”che ***** è quello?”

    Pensò il Manto-Grigio avvicinandosi a quei sconosciuti oggetti di differenti forme e varietà, l’unica cosa che li accumunava era la luce propria che emettevano: ciò che sembrava un vero e proprio nucleo.
    Rivolse l’attenzione alla sua destra, aprì la bocca in un’espressione di stupore: una vistosa bara messa in posizione verticale ospitava l’eterno riposo di un cadavere. Un guerriero dalle apparenze a dir poco leggendarie: il volto era tumefatto, decrepito e irriconoscibile, la sua armatura pesante sembrava indistruttibile anche dopo dio solo sa quanti anni.
    La sfera di luce si avvicinò lentamente al petto del cadavere, trapassandolo: in pochi istanti il fu morto sbarrò gli occhi.

    Marcus sobbalzò terrorizzato e indietreggiò, inciampando goffamente a terra e rialzandosi subito, con lo spadone alla mano: sudore freddo grondava in quantità industriali lungo le sue tempie, adesso si che incominciava a tremare veramente.
    Impossibile biasimarlo, mentre quello che le leggende definiscono un draugr rimette i piedi a terra dopo la sua resurrezione.

    Si contorse con conseguenti forti scricchiolii di ossa, puntando gli occhi turchesi su..

    Marcus… Marcus Manto-Grigio

    C..C..

    Riconobbe la sua voce, identificandola come il lamento infernale delle folate di vento. Blbettò rovinosamente agitando la possente lama come una piuma, cercò di farsi coraggio ma niente sembrava rincuorarlo. Era una fortuna che il giovane non possedesse particolari talenti, perché conoscere anche in parte il potere dell’individuo dinanzi a lui gli avrebbe fatto abbandonare ogni speranza.

    Come fai a..?

    Venne ignorato dal risorto che, velocemente, si diresse dall’altra parte della stanza: su un muro vi erano riposte due vistose asce da guerra. Ne afferrò una e puntò lo sguardo su Marcus, quella cosa era vistosamente pesante ma senza alcun sforzo l’essere afferrò l’altra.
    Imbracciando quelle due mastodontiche armi, si avvicinava adagio ma pur sempre minaccioso verso il ragazzo

    Fammi vedere se vali quanto il nome che porti!

    Iniziò così il terribile scontro, le lame si incrociarono più e più volte, in poco tempo Marcus si era ritrovato, come si suol dire, alle corde: non aveva materialmente il tempo di farsi valere offensivamente, inclinava lo spadone continuamente cercando di non farsi affettare.
    Il nemico si lasciò scappare una risata sfottente, interrotta da un breve ma diretto grido di battaglia: con un fendente, ad occhio caricato con meno di metà della forza, spostò il massiccio spadone di lato rompendo la guardia del difensore.

    Il fabbro venne colpito da un violento calcio frontale al mento, cadde a terra e ci rimase per un paio di secondi, intontito dall’incredibile potenza dell’essere

    E’ tutto qui quello che sai fare? Hai attirato la mia attenzione nordico, ma non ne sei degno a quanto pare!

    Lo sprezzò con tali parole mentre si rialzava, caricò con furia l’enorme non morto sferrando fendenti a più non posso: ogni colpo veniva deviato da quello che sembrava un maestro delle armi. Una macchina da guerra, risorto dopo una vita di chissà quante battaglie vinte: cosa era Marcus per impensierirlo?
    Incominciava a comprendere il suo destino, nessuno sarebbe sceso in quel buco ad aiutarlo, le probabilità gli puntavano le lame alla gola: la determinazione dello spavaldo guerriero lo guidava con gloria verso la sua inesorabile sconfitta.

    In seguito all’ennesima parata il draugr vorticò su se stesso, picchiando tre violenti fendenti al Manto-Grigio: parò i primi due colpi, ma il terzo fu talmente forte da sbalzare la sua arma a cinque metri di distanza.
    Il panico lo assaliva mentre la creatura lo fissava, riusciva a sentire il suo fiato addosso e si aspettavano da un momento all’altro l’apertura della sua aorta: il nemico lo fissava con uno strano sguardo, alquanto incuriosito. Scagliò le massicce armi ai suoi piedi e si rimosse i guanti d’acciaio, rivelando una mano ridotta ad un cumulo di nervi e fasci muscolari scoperti.

    Fece un altro passo arrivando corpo a corpo con il vaygr che, tremante e colmo di timore, per la prima volta si accorse dell’effettiva enormità del risorto. Alto almeno dieci centimetri più di lui e visibilmente più imponente: allungò la grande mano destra verso la fronte dell’inerme fabbro.



    Cosa accadde? Marcus indietreggiò rovinosamente dopo un paio di istanti, con la sensazione di aver passato chissà quanto tempo fermo in quell’assiderante contatto fisico. Era in qualche modo stato debilitato da quel tocco, quasi avesse perso una bassa porzione di energia vitale: la salma vivente continuava ad osservarlo, il suo volto era dipinto in un terrificante sorriso.
    Aprì le braccia orizzontalmente e, per l’ultima volta, tuonò con la sua grave voce

    Mi aspettavo uno dei comuni folli mortali che invadono la mia catacomba e invece! esclamò mantenendosi serio, il viso non trapelava alcuna sorta di espressione.
    Chi l’avrebbe mai detto che tu.. un Manto-Grigio..

    Si prese una lunga pausa, i quattro occhi celesti si incrociarono per una manciata di secondi:
    Ci sarà da divertirsi.. affermò, con una malefica risata finale: i suoi occhi lampeggiarono e in brevi istanti quel corpo si accasciava su se stesso al suolo.
    La misteriosa sfera di luce ne venì fuori; dopo aver volteggiato a pochi metri dal prode Marcus lo investì in pieno, entrandogli nel petto e scaraventandolo a terra.


    Ed è in questo punto della storia che la memoria del ragazzo, messa alla prova da eventi inspiegabili sia da scienze, religioni o buon senso, si frammenta. Ciò gli impedirà di ricordare la presenza di questo nuovo “ospite nel suo corpo”



    Dopo chissà quante ore l’omuncolo venne risvegliato dal capitano Bwana e i suoi uomini, muniti di torce e viveri in abbondanza per il Manto-Grigio: confuso dalla terribile amnesia afferrò la gran parte di quei strani oggetti tecnologici e si avviò assieme al gruppo, fuori da quel mostruoso luogo.
    Dopo il breve viaggio di ritorno all’accampamento in sella ai cammelli, il giovane consegnò quei strani ritrovati tecnologici al capo della tribù: per quanto fossero affascinanti non lo interessavano molto. Probabilmente ne avrebbero fatto miglior uso loro.
    Si chiude così la storia non raccontata del guerriero nel deserto che apre la parentesi ad una nuova grande storia; né oggi né domani l’ospite si rivelerà a Marcus, possiamo solo sperare che queste dune ostili saranno un riparo nella sabbiosa tempesta.
     
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    Una ruolata un pò atipica in cui hai mischiato diversi elementi: un'agguato nel deserto, il successivo combattimento con i predoni (all'ultimo respiro), la successiva esplorazione di una grotta, un combattimento con una belva feroce e l'incontro con la mummia di guerriero leggendario nordico (che non so bene cosa ci faccia nel deserto, aspetto chiarimenti in ruolate successivamente xd).
    L'ultimo post è stato un "pò" caotico, avrei preferito più dettagli a riguardo degli oggetti trovati e sul non-morto.

    CITAZIONE
    Scrittura 1 - Non mi hai convinto: sebbene ho apprezzato alcune parti, alcune erano poco chiare. Mi dispiace non poter assegnare il massimo, le idee erano buone, serviva solo più calma per esporle in maniera più ordinata (specialmente nell'ultimo post).
    Interpretazione 2 - Descrivi le emozioni di Marcus, ma spesso lo fai in maniera troppo diretta, magari potresti provare in maniera un pò più velata (solo un consiglio, va bene anche così, però in alcuni casi stona con il resto). Per il resto nulla da obiettare
    Strategia 1 - Nella prima parte della ruolata hai usato citazioni ed il sistema di combattimento, nella parte finale no. Niente idee brillanti, ma apprezzo lo sforzo.
    - Bonus:
    Originalità +1 - Aspetto i risvolti futuri di questo incontro ravvicinato con un non-morto.

    Exp totale: 5 exp + 400 Gold.

    Valutatore: 1 exp + 100 Gold.
     
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