Tra le braccia di Hel

The dark underbelly of Aethernia

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  1. Mike Portnoyz
     
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    Tra le braccia di Hel

    SCHEDA
    Aethernia, quartiere dei piaceri, 3.00 A.M.
    Ring illegale, proprietá di Yasunaga, handler di combattimenti clandestini.

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    M55YyTB
    Sudore e sangue.
    Morte, resa, prigionia, e il ring.
    Anni, anni e anni di ring.

    Uno di questi giorni, se avró fortuna, moriró su quel putrido ring.

    Non ricordo il colore del sole. Non ricordo le fredde carezze del vento dell'est. Non ricordo le onde del mare, e la mia adorata Dhrakk di legno pregiato.

    Non ricordo il peso della mia spada e gli ornamenti della mia armatura.

    Uno di questi giorni, se gli dei lo vorranno, moriró su quel putrido ring.

    Kuba: "Einar, in piedi."

    Un baton metallico, pressato improvvisamente sul mio petto, mi toglie il respiro per un istante. Non mi muovo.

    Kuba: "Einar, pezzo di idiota, é il tuo turno. Intrattieni gli ospiti o ti giuro che ti sbatto nella cloaca fino alla fine dei tuoi giorni. Muoviti e prendi l'enhancer."

    Non rispondo.

    Kuba: "Tsuho, dammi una mano con questo pezzo di feccia."

    Ero uno dei guerrieri piú imponenti, quando ero un Varyag. Tsuho, Tsuho é un'altra cosa. Provo a fermarlo, ma senza troppa difficoltá riesce a immobilizzarmi, mentre Kuba mi apre la bocca a forza e caccia una disgustosa pasticca nella mia bocca.

    Sputo, ma non serve a niente. Sento i miei muscoli irrigidirsi e la mia mente contorcersi in orridi pensieri, ridotta a puro istinto.

    Tsuho mi alza a forza, e con un calcio mi spedisce verso il corridoio che porta al ring.

    Come sempre, é ora di uccidere.



    Tra le braccia di Hel

    M55YyTB
    Il ring é una gabbia d'acciaio reticolato con due ingressi opposti. E' qui che questi perversi, schifosi avanzi di umanitá ci forzano a combattere.

    Se solo fossi ancora proprietá del mio vecchio handler, Honaga, lui si era una persona di gusto. Solo duelli tra uomo e uomo.
    Un sano divertimento tra uomini. Combattimenti mortali, certo, ma onesti.

    Yasunaga é di un altro stampo. E' un intenditore, un uomo di alto gusto, non si abbassa a tali banalitá come i combattimenti tra uomo e uomo.

    Yasunaga appartiene a un circolo diverso. Come definirli, sono persone... difficili da appagare. Hanno un costante appetito per il diverso, per l'insolito, non si accontentano.

    Mi hanno forzato a uccidere ció che mai avrei voluto uccidere. Non lo dimenticheró. Ho perso rispetto per me stesso, e per l'umanitá. E per quanto ci provi, non riesco a lasciarmi uccidere.

    L'enhancer non me lo permette. O forse sono io il codardo. Avrei potuto finire questa tortura in qualsiasi momento ma non l'ho fatto.

    E cosí, continuo a macellarli, in atti di innaturale violenza, giorno dopo giorno, finché la mia sanitá mentale non sará completamente cancellata.

    Uno di questi giorni, se ne avró la forza, moriró su quel putrido ring.



    Edited by Mike Portnoyz - 23/2/2018, 02:44
     
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  2. Mike Portnoyz
     
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    Tra le braccia di Hel

    M55YyTB
    Ritorno nella mia cella completamente ricoperto di sangue. Non sono sicuro di cosa sia successo, ma sono ancora vivo. La mente sta tornando lucida, ma non ho piú forze.

    Kuba mi accoglie ridendo e con parole che non capisco, per poi seguire con un caloroso calcio nello stomaco, che mi schianta a terra.

    Perdo presa sulla flamberga che mi hanno dato, che cade a terra e rimbalza un paio di volte, immagino in un fragore assordante ma io la sento appena, un vago rimbombo nella distanza.

    Sento un forte dolore nelle costole, forse Kuba mi ha dato un altro calcio o forse sta tornando il dolore dal duello.

    Mi rialzo lentamente e mi ritrovo solo, coperto di sangue, esausto.

    Uno di questi giorni, se ne avró il coraggio, moriró su quel putrido ring.




    Ho visto il sole sorgere almeno 6 volte, e ancora non mi fanno combattere. Mi illudo, per un istante, che sia finita. No, mi danno da mangiare ogni giorno, ci dev'essere un motivo per l'attesa. I combattimenti sono quasi quotidiani, normalmente. Che succede?




    Altri tre giorni senza combattimenti. Sono stato visitato da una donna dai lineamenti grotteschi, é comparsa all'alba. Ha predetto il mio futuro, ha detto qualcosa riguardo alle "braccia di Hel", e il mio destino.

    Mi ha detto che raggiungeró Hel molto presto, e finalmente saró in pace. Finalmente rivedró mio padre, mia madre, il clan.

    Non ricordo quando, ma la donna non c'era piú. E' stato come un sogno, ma ero sveglio, e ricordo che é stata la cosa piú reale che abbia mai visto da quando sono nato.



    M55YyTB
    La donna é tornata, questa volta per dirmi che il giorno é venuto. Mi ha mostrato una enorme bestia, fatta di oscuritá e dalle corna di cervo, placida e calma. Quando la donna dai lineamenti grotteschi é sparita, nel silenzio, la bestia si é immediatamente voltata verso di me.
    Ho sentito un brivido scendermi lungo la schiena. In un istante, mi ha caricato e le sue corna mi hanno trafitto i polmoni. Mi ha sollevato, e mi ha scosso violentemente, e ho sentito il respiro della vita abbandonare il mio corpo. E finalmente ero felice.

    Uno di questi giorni, moriró su quel putrido ring?




    E' il giorno. Nella solita routine, Tsuho, il piú robusto tra i miei carcerieri, mi immobilizza mentre Kuba forza una pasticca nella mia bocca.

    Perdo la ragione. Mi danno la flamberga, e mi piazzano frettolosamente dei paragomiti e dei parastinchi di metallo sul corpo.

    Non mi hanno mai concesso parti di armatura? Perché? Cosa devo affrontare?

    Kuba: "Goditi il nuovo enhancer, e buona fortuna, pezzo di feccia."

    Che succ.... uccidere.

    Uccidere. Uccidere.

     
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  3. Mike Portnoyz
     
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    Immortale

    Kuba: "Incredibile. Se continua cosí potró andarmene da questa fogna prima del previsto."

    Tsuho: "E' immortale. Quell'uomo mi spaventa. Chiunque sarebbe morto dopo tutti quei colpi."

    Kuba: "Avevo quasi scommesso contro di lui. Duemila GOLD. Tsuho, perché non hai scommesso con me?"

    Tsuho: "..."

    Kuba: "Bastardo! Lo conoscevi! Non é vero? Lo conoscevi. Un maestro di arti marziali, dicevano... tu sapevi di chi si trattava e non me l'hai detto!"

    Tsuho: "Ti lamenti? Ci ho perso cinquemila GOLD. Sarai vecchio e decrepito quando IO usciró da questa topaia."

    Kuba: "Non ho mai visto un guerriero cosí elusivo in anni. Ma il nostro stronzetto non voleva andare a terra. Hai ragione, forse é immortale."

    Tsuho: "Eppure non smetteva di attaccare, con quella stupida flamberga. Ha finito per colpire la gabbia piú e piú volte. Non ne voleva sapere di arrendersi. "

    Kuba: "!!! Quando la flamberga si é incastrata nel metallo della gabbia? L'enhancer era troppo potente questa volta. Riduci la dose, Tsuho. Non vorrai uccidere la nostra nuova star. "

    Tsuho: "Al contrario, devo alzare la dose per il prossimo match. Ordini di Yasunaga.

    Kuba: "Dosi aumentate e incontri contro umani. Che idee ha il maestro?"

    Tsuho: "Credo abbia deciso che il Varyag sará la nuova star. Hai sentito le urla l'altro giorno, erano assolutamente affascinati. Comunque é finita con i guerrieri, questa settimana arriva qualcosa di grosso. Ho sentito voci."

    Kuba: "Anche tu? Una sorta di bestia dal lontano sud, dicono. Con delle grosse corna."

    Tsuho: "Tu su chi scommetterai?"

    Kuba: "..."




    Questioni di giorni, e saró finalmente tra le braccia di Hel.


     
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  4. Mike Portnoyz
     
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    L'ultimo giorno

    M55YyTB
    Oggi é il mio giorno. Me l'ha detto la donna dai lineamenti grotteschi. Ho quasi l'impressione che migliori ogni giorno. Era quasi seducente, oggi. Volevo abbracciarla.
    Ha sussurrato un nome, prima di sparire.

    Hel.

    Sono un Varyag, e lo saró sempre.




    Tsuho, l'armadio umano, aiuta Kuba a vestirmi con un'armatura di cotta. Non faccio resistenza. Sono stupiti, per la prima volta in mesi sono calmo. Tocco gli anelli, il metallo é in condizione fantastica. Un'armatura costosa. Sopra la cotta, una bizzarra armatura a piastre. E' il mio momento finale. Non ho le allucinazioni, questo é il mio giorno. Non sono mai stato cosí sano. Gli dei sono con me.

    Tsuho e Kuba si dicono qualcosa. Non li sento, Hel ha la mia piena attenzione. Mi sta guardando, sorridente, mentre mi vestono, pezzo per pezzo.

    L'armatura mi calza perfettamente. Nell'angolo, noto una Zweihander. Inconfondible, dalla lama lunghissima e le due spunte di metallo vicine al manico. Gloriosa. Domani, saró nell'aldilá.

    Kuba mi forza una pasticca in gola . Il sapore é diverso. Decido di non sputare, questo é il mio giorno. Nulla mi separerá dal mio destino.

    Mi alzo, lucido e con l'accenno di un sorriso, prendo la spada e cammino verso la gabbia.

    Finalmente é il mio mome...

    Uccidere. Uccidere. Uccidere.



    M55YyTB

    Einar: "RRRRRRAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!"

    Gli spalti sono affollati come non mai. Nella gabbia, un enorme guerriero in armatura, coronato da un elmo maestoso quanto unico, con enormi corna di cervo, lancia un ruggito di guerra che fa rabbrividire l'intera arena.

    Un istante di silenzio, seguito da un enorme boato da parte della folla. L'odore di adrenalina pervade le tribune circostanti la gabbia, e la folla é agitata come non mai.

    Davanti al guerriero corazzato, una enorme bestia, dalle corna ancora piú grandi, ma appuntite e piú simili a quelle di un ariete, accarezza il pavimento con lo zoccolo, mentre punta il guerriero, occhi fissi su di lui.

    Ricorda quasi un cervo gigante, forse un ibrido cresciuto intenzionalmente per questi scontri violenti? O forse un animale da terre distanti, come dicono le voci.

    Einar: "UHHHH... UHHH... RRRRRRRRRRRRRRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!!!!"

    L'uomo in armatura fa pochi passi, studiati, attorno alla bestia, intervallati dall'occasionale ruggito di guerra.

    Kuba: "Ora capisco, l'armatura... la dose aumentata..."

    Tsuho: "E' piú lucido dell'ultima volta. Sono sicuro di avere aumentato la dose..."

    Kuba: "Conoscendoti, avrai fatto male i conti, pezzo di idiota. Se il Varyag finisce smembrato, te la faccio pagare."

    Tsuho: "E-ehi, lo so fare il mio lavoro..."

    Nel circolo di Yasunaga, nulla é proibito. Droghe, enhancers, armi, magie proibite.

    Il guerriero continua a studiare la bestia, sferrando l'arma occasionalmente, come a misurare la distanza, come se non conoscesse l'arma che sta usando.

    La bestia, sempre piú agitata, muove lo zoccolo con maggiore intensitá.

    Dopo qualche istante di silenzio, inizia la carica. La terra trema sotto la potenza degli zoccoli, il pubblico ne sente le vibrazioni, nessuno si sente al sicuro nonostante la gabbia.

    "RUUUUUUUUUUUUUuuuuuu"

    La bestia ferma la sua carica, prima di raggiungere il lato opposto della gabbia, arrestando il suo impeto con due colpi di zoccolo ben piazzati, per poi girarsi e affacciare di nuovo il guerriero in armatura.

    Gli zoccoli lasciano dei marchi notevoli sulla pavimentazione terrosa dell'arena.

    Einar: RAAAAH!

    Illeso, il guerriero sembra essere troppo veloce per la bestia, nonostante la pesante armatura.
    Forse si aspettavano che il peso lo rallentasse facendolo perdere.
    Forse l'armatura serve a tenerlo vivo, nel caso venga colpito. Nessuno sa.

    Il guerriero, spaventando la folla, da tre forti colpi di spada alla gabbia, facendone risuonare il metallo e spaventando la bestia, che si lancia in un altra carica.

    GA-LOP, GA-LOP, GA-LOP.

    La bestia arresta la sua carica prima di urtare la gabbia, e si gira per riaffacciare il suo avversario. Il guerriero é ancora illeso, troppo elusivo per la bestia.

    Einar: RRRRAAAAAAH!

    Avvicinandosi, il guerriero comincia ad agitare l'enorme arma con furia atroce, colpendo la bestia agli arti inferiori, lasciando svariati tagli superficiali.
    La bestia si impenna, cercando di spaventarlo, ma non ottiene altro che nuove ferite. Ricandendo in avanti e scalciando con gli zoccoli, la bestia torna a quattro zampe, ma il guerriero si é giá tolto di mezzo, riposizionandosi vicino alle mura della gabbia.

    Un'altra volta, stringendo l'enorme spada con entrambe le mani, il guerriero colpisce le sbarre della gabbia con forza, uno, due, tre colpi e un fracasso micidiale.

    Si volta appena in tempo per vedere le corna della bestia, a poco piú di un metro da lui.
    E' il momento. E' il momento di morire. Le enormi corna della bestia vanno a impattare violentemente contro l'armatura del guerriero, trafiggendolo. E' finita, chiudete lo spettacolo e portate a casa i soldi.

    O perlomeno, é ció che pensa il pubblico, ció che percepisce in quel breve momento.

    Non é cosí: all'ultimo il guerriero si abbassa, toccando il terreno con le ginocchia, e sfruttando il peso del proprio corpo lancia un fendente in avanti.

    E' finita. La bestia, nel suo galoppo, attraversa da capo a coda una enorme, affilata lama, che ne squarcia la pancia, lasciando il guerriero ricoperto di sangue e interiora.

    Con gli ultimi tre, lenti passi, la bestia si affloscia a terra, occhi spalancati e lingua in fuori.

    "WOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!"

    Un boato si lancia dagli spalti, mentre il guerriero si rialza, impugna la spada e la pianta energeticamente nel terreno, andandosene senza una parola, seguito da una debole scia di sangue.

    "Hel..."


    Edited by Mike Portnoyz - 23/2/2018, 02:36
     
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  5. Mike Portnoyz
     
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    Yasunaga

    Kuba: Ouch... Shhhhhhh...

    Tsuho: E stai fermo! Non ti facevo una tale mezza sega...

    Kuba: Un'altra parola e... OUCH!

    Tsuho: Finito. Ti ha ridotto proprio male! Un altro pugno e quasi ti migliorava.

    Kuba: Ha-Ha. Tu scherzi, ma potevo morire. Seriamente. Non mi aspettavo che quel pezzo di feccia ci attaccasse... voleva uccidermi. Voleva uccidermi questa volta. Dimmi che possiamo abbassare la dose...

    Tsuho: ... Si.

    Kuba: Davvero? Che succede, ritorniamo agli scontri normali?

    Tsuho: Non esattamente. Li ho visti preparare enormi catene, credo sará qualcosa di peggio.

    Kuba: Un'altra aberrazione, ma abbassiamo la dose?

    Tsuho: Non so che dirti. Yasunaga non parla. Sai com'é quando gli facciamo domande, il boss.

    Kuba: Mmh. Yasunaga é Yasunaga. Quell'uomo caga oro e non guarda in faccia a nessuno. Vedrai che é solo un'altra decisione per fare piú soldi. Dose inferiore, il pezzo di feccia rischia di morire, ma tanto é immortale quindi vince lo stesso e tutti a casa con un ricco bottino.

    Tsuho: Forse. Un bello show.

    Kuba: Quello che non capisco é perché ci abbia attaccati. Il Varyag... poteva uccidermi. Poteva uccidermi facilmente, se fosse rientrato con la Zweihander. Si é persino tolto l'armatura, é rimasto calmo per qualche istante poi... ho visto qualcosa nei suoi occhi e ho visto la morte, per un istante. E... ah cazzo, l'armatura.

    Tsuho: L'armatura!!! Anche nel prossimo scontro avrá QUELL'armatura. Che facciamo se ci attacca quando rientra e non ci fa il favore di togliersela? Che facciamo se usa la spada?

    Kuba: Non ci avevo pensato. Hai ragione, fanculo il moschetto. Mi serve qualcosa di calibro grosso, con proiettili grossi come sassi. Fanculo i profitti di Yasunaga, se fa scherzi lo abbatto come la bestia che é. E me ne vado a Benthus, o qualche altro posto il piú lontano possibile.




    Yasunaga: Girati. Piegati in avanti. Rialzati. Apri la bocca. Chiudi. Che meraviglia. Affare fatto, Amobi. Questo é il giorno.

    Il ricco handler aveva sognato per mesi il giorno in cui se la sarebbe potuta permettere. La dea d'Ebano, scura come la notte, voluttuosa come madre natura stessa.

    Ma il prezzo era proibitivo. Donne come quella andavano a prezzi spropositati in una cittá come Aethernia, cosí lontana dalle loro terre di origini, per non contare la perdita degli ultimi contrabbandieri. Erano rimasti in pochi a trafficare questa particolare specie di contrabbando. Piú costose persino delle guerriere Varyag, quelle poche rimaste come prigioniere di guerra.

    Amobi: Centocinquantamila gold. Yasunaga, sei un uomo di gusto.

    Yasunaga: E di buona parola. Te l'avevo detto che presto l'avrei acquistata. Ti ringrazio di averla tenuta da parte. Vieni, dea. Non temere, non ti faró del male.

    La ragazza, di pelle e occhi scuri, aveva un modo di fare seducente ma leggermente insicuro.

    Yasunaga: Sarai la mia regina, non ti mancherá nulla. Tieni, copriti bene, non vorrai mostrare le tue curve a chi non merita.

    La ragazza sorrise, ancora nuda, e prese un vestito elegante dalle mani di Yasunaga. Il vestito non si abbinava perfettamente alle sue forme.

    Yasunaga: Devi scusarmi, non ho avuto tempo di prendere le tue misure, domani troveremo qualcosa che sia degno delle tue forme.

    Un altro sorriso, ma la ragazza ancora non parlava. Difficile sapere come comportarsi con l'alta nobilitá di Aethernia.
    Alcuni sono psicopatici. Altri sono normali. Ogni tanto incontri un handler con personalitá multipla.

    Ezichi ne aveva giá incontrate diverse varietá e aveva pagato certi errori sulla sua pelle. Non si sarebbe piú fidata di nessuno e non avrebbe piú parlato senza prima analizzare chi aveva davanti.


    M55YyTB
    Hel: Padre, perché non l'hai portato alle mie braccia? Voglio essere con lui, padre.

    Loki: ...

    Hel: Padre, rispondimi!

    Loki: Questo é il tuo reame. Non sta a te decidere chi entra e chi esce, non sta a te decidere quando. Abbi pazienza, figlia mia.

    Hel: Sei crudele, padre. Avevi promesso.

    Loki: Il tempo dei mortali puó essere difficile da comprendere per noi dei. Avrai ció che vuoi... presto.

    Chiuso in una cella umida, col pavimento ancora sporco del sangue di uno dei suoi carcerieri, il Varyag é immobile, seduto sul pavimento, spalle appoggiate al muro.

    I suoi occhi, sgranati, fissano la parete opposta, davanti a lui. Perfettamente immobile, come la statua di un guerriero dimenticato dal tempo e dalla guerra stessa. Si sente appena il suono del suo respiro.

    Hel: Padre, sono stanca di aspettare.

     
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  6. Mike Portnoyz
     
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    Ezichi

    M55YyTB
    Il sole é sorto cinque volte da quando ho visto il ring l'ultima volta.

    Kuba e Tsuho non mi si avvicinano piú, neanche per darmi calci a tradimento.

    Kuba in particolare. Non dice una parola. Mi visitano solo per portarmi la mia solita ciotola di sbobba.

    La donna dai lineamenti grotteschi non si fa piú vedere. Sono solo, nel silenzio.

    Ero a un passo dal mio momento, eppure non ci sono riuscito.

    La bestia dalle corna enormi... ero io.

    Non finirá mai questo incubo, gli dei mi abbandonano. Marciró in questa gabbia, disonorevole e codardo.

    Infame, indecoroso, riprovevole... vergognoso.

    Hel, perché non mi vuoi accettare nel tuo reame? Perché non riesco a farla finita?

    Uno di questi giorni, se avró fortuna, cadró nelle braccia di Hel.




    Altri due tramonti in solitudine, e non penso ad altro.

    Aspetto, inquieto e bramoso, un'altra occasione per farla finita. Quanto puó essere difficile, fermarsi ed aspettare la fine?

    Non credo di poter passare un altro anno in questa condizione. Senza diventare pazzo. Sono pazzo? Sono ancora sano? Quanto?

    Si puó restare sani, dopo cosí tanto enhancer?




    Un altro giorno. Oggi non riesco a smettere di pensare all'enhancer. Ne ho bisogno. Non riesco piú a dormire, sono circondato da pensieri violenti.
    Ho bisogno di una dose, ho bisogno di separarmi da questa condizione squallida.

    Eppure, é stato... interessante, combattere in quella condizione.
    Per una volta, ricordo il combattimento, almeno in parte.

    Ricordo le ferite della bestia, ricordo le sue corna.
    Ricordo di aver distrutto la faccia di Kuba, dopo aver abbandonato il ring.
    Ricordo il boato della folla.
    Ricordo il peso della Zweihander, ben bilanciato, la luminositá della lama, affilata ad arte.

    Non si sono resi conto di cosa stesse succedendo.
    Non sanno che...
    ...
    ma lo sapranno presto.




    Rumori. Voci di persone, moltissime persone, la folla in visibilio, e strane vibrazioni che sento nel mio corpo, come se un gigante stesse passeggiando nelle vicinanze.

    E' il momento di combattere, ancora. Ho visto Hel, l'altra sera.
    Mi ha chiesto di perdonarla, mi ha detto di avere pazienza. Arriverá il mio giorno.

    Hel: Fidati di me. Saremo insieme.

    E' rimasta con me, silenziosa, per qualche minuto.
    Mi ha preso la mano, ed é sparita.

    I rumori si fanno sempre piú forti, ora. Si apre la porta, Kuba e Tsuho entrano, silenziosi, accompagnati da un terzo individuo, grosso quanto Tsuho, ma con movenze diverse.
    Conosco il tipo. Non faccio movimenti bruschi.

    Mi vestono con la stessa armatura, lucidata e ripulita come nuova. Pezzo per pezzo.
    Mi porgono l'enhancer. Lo prendo di spontanea volontá, e ingoio la pasticca completamente, come non ho fatto mai.

    E' il momento. E' finalmente, per gli dei, il mio fottuto momento.

    Facciamola finita.




    La gabbia é vuota, quando da un lato entra il guerriero, con la sua armatura e le corna di cervo.
    La folla si perde in un boato, giá impaziente di vedere le nuove gesta dell'"immortale".

    La porta d'acciaio si chiude alle spalle del guerriero.

    E' sempre entrato dall'ingresso piú piccolo, quello chiaramente costruito a misura d'uomo.

    Dall'altro lato, una enorme porta d'acciaio massiccio, quella da cui di solito entrano le bestie (e varie altre cose), é ancora chiusa.

    Lentamente, la porta comincia a sollevarsi, lasciando entrare uno spiraglio di luce.

    Il terreno trema, forti vibrazioni spaventano la folla per un istante.
    Poi, quattro piccole sagome si distinguono dietro alla porta.

    Ricordano le gambe, nude, di una donna e quelle coperte di un uomo di taglia grande.

    La folla si fa silenziosa, mentre la sagoma di una donna, accompagnata da Tsuho, emerge dal portone che si é appena sollevato.
    Tsuho, tenendo la ragazza per un braccio, la forza sul ring, la strattona e con un forte calcio la fa cadere a terra, a pochi metri dal guerriero in armatura.

    M55YyTB


    Il carceriere si fa indietro, e appena uscito dalla gabbia, lancia pigramente una daga nella gabbia e tira una leva.
    Il portone cade rapidamente, con impatto considerevole, e sollevando un polverone.

    Qualche istante, e la polvere si sedimenta.

    La donna, dalle linee squisite e curvacee, capelli neri e ricci come la pece e pelle d'ebano, raccoglie la daga timidamente, e assume una vaga posizione di guardia, dall'aspetto vagamente Rugyano (Shal'Aira).

    Ezichi, la piú pregiata novizia dell'intero mercato nero, non si era mai aspettata una fine sul ring.
    Molti nobili avevano offerto cifre spropositate, ma il suo maestro non aveva mai accettato.

    E cosí, era finita sul ring.

    La donna osserva il suo esecutore. E' enorme. Impugna una spada cosí massiccia che forse supera lei stessa, in altezza.

    Alza gli occhi verso la folla, cercando la faccia di quel disgustoso individuo.

    Lo vede, nella tribuna piú alta, in una specie di postazione d'onore. Sembra eccitato, quasi in visibilio.
    Inutile chiedere pietá. Non é da lei, comunque.

    Completamente nuda, armata solo di una daga, contro un mostro di sangue e metallo.

    Einar: "RRRRRRRRAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!"

    Il guerriero lancia un ruggito di guerra, aprendo le braccia e piegandosi in avanti, facendosi largo e sembrando, per un istante, ancora piú imponente.

    La donna d'ebano arretra, sbattendo le spalle sul portone d'acciaio. Nemmeno un miracolo la salverá, oggi.

    Il terreno trema per un istante, lo sente la folla, lo sente il guerriero, lo sente la donna.

    Il Varyag si avvicina lentamente alla donna, spada saldamente tra le braccia, facendo versi tra un passo e l'altro.

    La folla si fa sentire. Ripete un nome all'unisono, ancora, ancora e ancora.
    "Einar! Einar! Einar!"


    Edited by Mike Portnoyz - 24/2/2018, 00:31
     
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  7. Mike Portnoyz
     
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    L'ultimo giorno

    M55YyTB
    L'acciaio della Zweiheinder solca l'aria, la punta traccia un arco, allontanandosi dal terreno e dirigendosi verso il volto della donna d'Ebano.

    La folla continua a tifare rumorosamente.

    La Zweiheinder torna al fianco del guerriero, tenuta alta e impugnata saldamente con entrambe le mani. Il filo é ancora pulito, senza tracce di sangue.

    Ezichi, in un rush di adrenalina, si lancia di lato, buttandosi a terra con una sorta di capriola, per poi rialzarsi velocemente, e con poca grazia.

    Qualche passo arretrando, mentre tiene la daga di fronte a se, come se potesse in qualche modo proteggerla o minacciare il guerriero in qualche modo.

    Einar: "Huhhh.. huhh... RRRRRRRRRREAAAAHHHHH!!!"

    Il guerriero si lancia in corsa verso la donna, che comincia ad arretrare piú velocemente, disperatamente cercando di tenere la distanza.

    Un altra vibrazione scuote il terreno. La sente la folla. La sente la donna. La sente il guerriero.

    Alcuni nobili nella folla sussurrano poche parole nell'orecchio di chi gli sta vicino, la consorte, una concubina, un rivale.

    Un altro fendente, e un'altra capriola. La donna d'ebano, in qualche modo continua a sopravvivere.

    Kuba: Tsuho, gli hai dato il Valium o l'enforcer?

    Tsuho: ...

    Kuba: Ok calare la dose, ma l'effetto non dovrebbe essere cosí brutale.

    Tsuho: Ho usato la 20x. E l'hai visto, l'ha ingerita tutta.

    Kuba: Qualcosa non quadra...

    La conversazione tra i due carcerieri, poco distanti dalla gabbia, é improvvisamente interrotta da una mossa ardita, da parte della sfavorita donna d'ebano.

    Tsuho: Non ci credo!

    Appena dopo aver sverrato un fendente verticale, mancando il suo obiettivo e sbilanciandosi in avanti, il Varyag é inaspettatamente sotto assalto.

    Con un balzo, la donna si lancia verso il guerriero, avvolgendo il braccio sinistro attorno all'elmo, e usandolo come perno per piazzarsi sulla schiena del guerriero, pentendosene immediatamente.

    Piccole scie di sangue scendono lungo le gambe del guerriero, sangue di Ezichi, ma la donna non molla e, tenendosi aggrappata a lui col braccio sinistro, cerca disperatamente di penetrare l'armatura con la sua daga.

    Due, tre, quattro, dieci colpi, precipitosamente alla ricerca di un punto debole, un piccolo varco tra l'elmo e la corazza, un'apertura sotto alle ascelle, mentre il Varyag sembra non rispondere, come confuso, e solo dopo una lunga attesa, lascia cadere la spada a terra per liberarsi le mani.

    L'enorme portone d'acciaio vibra improvvisamente, come se un ariete l'avesse colpito dal lato opposto.

    Il pubblico si spaventa, mentre i due continuano a combattere.

    Il Varyag si dimena, mentre la donna stringe le gambe, insanguinate, attorno all'armatura per avere una presa piú solida.

    Solo l'adrenalina e l'istinto le permettono di sopravvivere.

    Con uno sforzo immane, Ezichi prende l'elmo per le corna e riesce a malapena a sollevarlo, giusto in tempo per sentire una enorme mano stringersi attorno al suo collo.

    Improvvisamente, si ritrova a due metri dal suolo, per poi cadere rovinosamente poco distante dal guerriero che l'ha lanciata via con nonchalance.

    I suoi occhi sembrano perdere la speranza, mentre lo vede raccogliere l'elmo, per indossarlo nuovamente.

    Una delle guardie fuori dalla gabbia incrocia gli occhi del guerriero, e la sua faccia prende una espressione allarmata, come avesse visto un fantasma. Ezichi si chiede cosa la guardia abbia visto in quegli occhi, che lei stessa non é ancora riuscita a vedere.

    Neanche il tempo di insultare gli dei per la situazione in cui si trova che la situazione precipita, peggiorando oltre qualsiasi aspettativa.

    Il portone d'acciaio comincia a sollevarsi lentamente, lasciando intravedere la sagoma di una enorme bestia.

    Il muso, adornato di un enorme corno a forma di V e di uno sgargiante colore viola, fa capolino mentre il portone si solleva lentamente.

    La bestia, impaziente, usa il corno per forzare il portone ad aprirsi, facendo leva con il collo massiccio. Gli occhi della bestia trasmettono pura ferocia e le pupille sono per qualche motivo molto dilatate. A fatica, la bestia continua a sollevare il portone, ormai alzato quasi abbastanza da lasciarla entrare.

    Poco piú in la, Kuba, con voce agitata e un attitudine insolitamente seria, fa due parole con Tsuho e corre verso l'uscita.

    Kuba: Tsuho, ferma tutto immediatamente. Codice 3.



    Edited by Mike Portnoyz - 26/2/2018, 12:08
     
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  8. Mike Portnoyz
     
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    Codice 3

    M55YyTB
    Codice 3. Comunemente in uso in ogni circolo clandestino, raramente usato, un codice che nessun handler vuole mai sentire.

    Tsuho non era mentalmente preparato per ció che stava per succedere. Gli eventi l'avrebbero travolto in modo poco piacevole. Un paragone realistico sarebbe essere travolti da un torrente in piena, quando si é allergici all'acqua.

    Tsuho: Codice 3? Cod...

    Kuba si era giá avviato e Tsuho si guardó dal ripetere la frase con piú enfasi. Meglio non impanicare la folla.
    Allarmato, Tsuho si incammina, salendo le gradinate, verso Yasunaga, ancora seduto in cima alla tribuna nella sua postazione d'onore.

    Manca solo una fila a raggiungere il capo, ma gli ospiti non vogliono farsi da parte e l'energumeno finisce per inciampare sui piedi di un qualche nobile di alto rango.

    ???: Come osi!!! Idiota, levati di mezzo!

    Rialzandosi, da un'occhiata al ring per controllare la situazione di sfuggita. In un istante, cattura giusto un paio di cose.
    La bestia sta ancora cercando di entrare sul ring, il Varyag sta ancora cercando di colpire la quasi inoffensiva donna d'ebano, e nella sua ferocia, colpisce la gabbia piú di una volta.

    Non c'é tempo di guardare il ring, deve raggiungere il capo e fermare tutto.

    Tsuho: Dannazione Kuba, spero tu abbia ragione...

    Il collega aveva molta piú esperienza, e per quanto non l'avrebbe mai ammesso in pubblico, Tsuho si fidava di lui e rispettava la sua opinione.

    Raggiunto Yasunaga, Tsuho cerca di attirare l'attenzione dell'handler, impegnato a discutere con un partner d'affari, qualcuno di importante a giudicare giá solo dal vestiario. Seta e fili d'oro, ricamati con maestria sul petto della veste, in una trama a forma di drago.
    Entrambi impugnano un piccolo calice, alto e stretto, ripieno di un insolito liquido trasparente verde-scuro.

    Tsuho: Maestro, una parola...

    Yasunaga: Tsuho, levati di mezzo immediatamen-

    Si accovacció, per sussurrare piú da vicino.

    Tsuho: Codice 3...




    M55YyTB
    La donna d'ebano si era rivelata un avversario inafferrabile. Il varyag non smetteva di agitare l'arma, prima un fendente, poi un rovescio, un montante seguito da un dritto... ogni tanto un colpo o due andava a impattare sull'acciaio della gabbia, ma nessuno riusciva nemmeno a sfiorare Ezichi, sempre a distanza.

    Un'altra vibrazione. La sente la folla, la sente il guerriero, la sente Ezichi. La bestia, impaziente, pianta una zampa a terra, e con un impeto improvviso, solleva il portone e irrompe nel ring, con un ruggito ruvido e innaturale, grave come solo bestie di questa dimensione possono emettere.

    Ezichi, terrorizzata, si lancia in corsa verso il lato della gabbia piú lontano possibile, e comincia ad arrampicarsi sulle sbarre. Forse il guerriero finalmente si concentrerá sul vero pericolo? Perché ha continuato ad attaccarla?

    Einar, guerriero Varyag, da dignitá al suo nome voltandosi ad affacciare la bestia, e provocandola proprio come aveva fatto con la precedente.

    Questa volta peró la bestia non ha un lato "soffice". La schiena é chiaramente corazzata, ricoperta da centinaia di protuberanze ossee, le zampe spesse come il torso di un uomo e la pancia protetta da uno spesso strato di pelle dura. L'animale ricorda la corporatura di un rinoceronte, che al confronto sembra un avversario di bassa lega. Le pupille dell'animale sono estremamente dilatate, segno che probabilmente ha ingerito dosi massiccie di enhancer per assicurarsi la massima ferocia e uno scontro che non sarebbe stato dimenticato per mesi.

    Einar: "RRRRAAAAAAAAAAAAAAHHHHH!!!"

    Il Varyag, freddo e apparentemente non impressionato, batte la spada contro la gabbia, attirando l'attenzione della bestia che ancora non l'aveva notato, distratta dalle urla eccitate della folla.

    Un, due, tre volte, Einar colpisce la gabbia ancora e ancora con l'enorme spadone.

    L'animale accetta l'invito, lanciandosi in una carica. Sei tonnellate, tutte dedicate all'impavido Varyag.
    Nella folla, alcuni nobili sono affascinata. Chinati in avanti, non sanno cosa aspettarsi e la tensione li fa sentire vivi, vivi come non mai. Alcuni, si chiedono cosa si nasconda sotto l'elmo dalle grandi corna? Un volto di puro terrore? Uno sguardo eccitato?

    La bestia prende velocitá, rumorosamente, ogni passo é un terremoto e ogni metro rende la morte del guerriero piú vicina



    Kuba: No, no no... non te la faró passare liscia!

    Frettolosamente, il carceriere raccoglie un grosso rudimentale fucile e lo prepara alla meglio, non si aspettava di doverlo usare cosí presto.

    Kuba: Quel bastardo, ci ha presi in giro! MERDA! Come facevo a sapere... Figlio di...

    Frettolosamente raccoglie dei pallini di metallo, molto piú grossi della tipica carica da moschetto, li piazza in una sacca a tracolla, chiude l'armadio della propria stanza ed esce, furioso, correndo verso l'arena.

    Kuba: L'enhancer... Come potevamo sapere... Come ha fatto???? Tutte quelle dosi...

    Aveva notato un dettaglio particolare, quando Einar si era tolto l'elmo. Il bastardo era stato veloce a rimetterselo, ma era troppo tardi. Lui aveva visto.

    Kuba: Muscoli irrigiditi e sovraumani. Furia incontrollabile. Pupille dilatate. Pupille dilatate... CAZZO!

    Per quanti incontri l'immortale era stato lucido? Per quanto li aveva presi in giro? Da quanto aspettava un'opportunitá?
    Le allucinazioni, parlare al nulla, era tutta una messa in scena?

    Gli manca il fiato, ma deve affrettarsi. Gliel'avrebbe fatta pagare, quello schiavo pezzente, prendersi gioco di lui, per cosí a lungo?

    Una voce, lontana, gli sussurra di andarsene. "Scappa coi soldi, e lasciali morire, non devi niente a nessuno".
    Non sapeva neanche lui perché era rimasto a fare il suo lavoro. Forse perché qualcuno doveva farlo. Forse perché in fondo era una persona quasi decente. O, piú probabilmente, perché non poteva perdonarsi, si era fatto prendere in giro da uno schiavo.
    Senza pensarci, si ritrovó a valcare la porta laterale che portava alle gradinate, la spalancó e, carico di adrenalina, osservó la gabbia, le gradinate, Tsuho, Yasunaga, il Varyag e la bestia nel ring.

    La situazione sembra ancora sotto controllo, ce l'ha fatta in tempo.

    Yasunaga: Mi perdoni, doveri di handler mi chiamano urgentemente...

    ???: Ma come Yasunaga, non mi dirá che si é affezionato al suo caro immortale e non vuole vederlo in pezzi?

    Yasunaga: Al contrario, ho giá un sostituto. Ora mi perdoni...

    Con la coda degli occhi, Kuba nota la bestia, sta fissando il Varyag, che ha appena colpito la gabbia tre volte con la spada. Gli occhi di Kuba si riempiono di odio, per sé stesso, come ha fatto a non arrivarci prima.

    Si lancia in corsa, verso le gradinate piú basse.

    Kuba: Devo avvicinarmi, sono fuori tiro....

    La bestia si lancia in corsa. E' troppo tardi.


    Edited by Mike Portnoyz - 26/2/2018, 13:44
     
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  9. Mike Portnoyz
     
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    Tra le braccia di Hel

    M55YyTB
    Alcune volte, nella vita, basta un istante per capovolgere la situazione. Non ci si aspetta mai di essere in pericolo mortale, ma a volte succede. Una serie di coincidenze, un piano premeditato, un disastro naturale, un amico fidato che ti tradisce dopo anni di onesta amicizia, una malattia improvvisa, Hel opera in modi misteriosi.

    E non importa se riesci a prevederlo, quel giorno meschino, perché non puoi fermarlo. In un modo o nell'altro, sarai presto tra le braccia di Hel.

    Decine, forse centinaia, di nobili dai piú alti ranghi dell'aristocrazia locale, perversi e subdoli di gusto ma ciónonostante "nobili", tacciono all'improvviso, sorpresi da ció che vedono.

    La bestia, lanciata in una corsa folle e violenta, dall'ovvio intento omicida, manca il suo bersaglio. Il guerriero, nonostante l'armatura pesante, riesce in qualche modo a scansarsi all'ultimo con un movimento molto piú rapido e accurato di qualsiasi altro balzo abbia fatto dall'inizio dell'incontro. Svela un'agilitá che non mostrava da quando l'avevano visto combattere a petto nudo per l'ultima volta, settimane fa.

    La gabbia, a causa dell'impatto, si é squarciata, aprendosi quasi come burro, specialmente in una certa sezione. Le sbarre sembrano essersi spezzate in una certa specifica area, sospettosamente ad altezza d'uomo. La donna d'ebano si schianta rovinosamente al suolo, perdendo conoscenza. L'impatto le ha fatto perdere la presa proprio quando si credeva al sicuro.

    La bestia si riprende dall'urto e facendo perno sulle zampe posteriori si impenna per poi atterrare affacciando il Varyag.

    Kuba: Tutti quei colpi alla gabbia... Yasunaga, pezzo di imbecille, hai sopravvalutato la tua stupida gabbietta d'acciaio!

    Un'altra carica, un altro impatto, e la bestia deforma l'altro lato della gabbia, ma questa volta senza squarciarla.
    L'immortale ha un percorso libero verso l'uscita della gabbia. Se la folla era preoccupata qualche istante fa, ora é nel panico.
    Si alzano, lanciandosi verso l'uscita e pestandosi l'un l'altro, rendendo la vita impossibile a Kuba, che sta ancora cercando di avvicinarsi al ring, fucile in mano e sacca di munizioni sulle spalle.

    Yasunaga dá un qualche ordine a Tsuho, nel fracasso riesce a malapena a sentirlo, mentre la folla cerca di uscire indelicatamente dall'ingresso principale, troppo piccolo per contenere un tale panico.

    Una donna dai lineamenti grotteschi rimane seduta nelle tribune, sorridente.

    Einar si toglie l'elmo con le enormi corna, lancia la spada poco fuori dalla gabbia e con un leggero salto scavalca le poche sbarre rimaste integre, passando per l'apertura creata dal bestione poco prima.

    Einar: HEL, TI DONO IN TRIBUTO QUESTE ANIME!

    Se Kuba aveva ancora qualche dubbio, ora era sparito. Tutti i suoi peggiori sospetti si erano avverati.
    Mai una volta il Varyag era riuscito a parlare sotto l'effetto dell'enhancer.

    Non sapeva come, ma il Varyag era completamente lucido, e non era la prima volta. Forse tutte quelle dosi lo avevano reso immune. Nessuno sopravvive nella gabbia abbastanza a lungo da scoprirlo. Forse Tsuho aveva sbagliato la dose.

    Negli spalti, la donna dai lineamenti grotteschi incrocia le gambe e appoggia le mani sulle ginocchia, incuriosita dallo spettacolo.

    Einar sale due fila nelle gradinate, alza l'enorme spada sopra di sé e lancia un fendente di assurda potenza in avanti, mirando all'uscita.

    Einar: RRRRRRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!

    CITAZIONE
    Skill: Smash'em
    Il guerriero sferra un potente fendente a terra con la propria arma pesante che causa un onda d'urto e danno fisico a tutti gli avversari presenti nell'area dell'attacco. Raggio 10 metri.
    [Danno di Einar: 80]

    Appena il filo della lama tocca il pavimento davanti a sé, una furiosa onda d'urto va a impattare contro decine e decine di spettatori, lasciandone buona parte stordita, ferita, o inconscia.

    Einar, ignorando il panico attorno a sé, comincia a salire le gradinate, sguardo fisso su Yasunaga e Tsuho.

    La bestia, ancora sul ring, continua a caricare la parete deformata della gabbia, aprendola poco di piú a ogni impatto.

    Kuba, ancora vicino all'uscita, circondato da nobili in pessimo stato si rialza a fatica, reggendosi a malapena, e comincia a caricare il fucile.


    Edited by Mike Portnoyz - 26/2/2018, 14:20
     
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  10. Mike Portnoyz
     
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    Tra le braccia di Hel

    M55YyTB
    Anni fa, ho sentito parlare di un grande evento, il Braxamundis. Qualcosa di simile a ció che ho fatto negli ultimi due anni, eccetto che questo era l'evento del secolo.

    Le mie risate, quando ho sentito del disastro, l'Impero, caro impero, cosí ossessionato dalla mania di controllare ogni singola persona, ogni singolo istante di vita di ogni essere umano, l'impero aveva completamente perso il controllo.

    Quanto ho riso. Per un intero giorno, non ho mai smesso. Hanno provato a frustarmi, ho riso ancora piú forte. Ah, il dolore, é durato per giorni ma ne é valsa la pena.

    E per qualche giorno ho cominciato a sognare. I miei vecchi compagni, in armatura da battaglia, che si riversano come un fiume nelle tribune e macellano quegli schifosi maiali chiamati che si fanno chiamare "nobili".

    Erano solo sogni. Nessuno mi avrebbe aiutato, e di certo non conosco arcaiche tecniche segrete dei cosiddetti "Ninja". No, sarei marcito in questo buco. Per non parlare dell'enhancer. Veleno, ti trasorma in una bestia. A malapena umano, tutto ció che potevo fare era uccidere chi mi mettevano davanti e urlare "RAAAAAAAHHHHHH!". E anche quello richiedeva un certo sforzo.

    E cosí, nella mia prigionia ho ucciso centinaia di persone. Dicono che ai Varyag piace uccidere, ma questi non erano miei nemici. Non eravamo in guerra, non c'era nessun onore. Non mi aspetta piú nulla nell'aldilá, se non Hel.

    Mi ero arreso a lasciarmi morire. Ma non riuscivo a fare neanche quello. Un fallito, un assoluto fallito, finché non é arrivata la donna dai lineamenti grotteschi.

    Da quando é arrivata, le dosi non hanno piú avuto lo stesso effetto. Quell'istinto di uccidere, quella rabbia incontrollabile che non mi permetteva neanche di parlare. Tutto svanito. Ero quasi lucido. Che fare, con questo dono degli dei?

    Avevo il dono della parola, finalmente, e un pubblico. Avrei potuto dirgli quanto mi disgustavano. Quanto li odiavo cosí profondamente, di quanto schifavo la loro ipocrisia. Scendete sul ring, bestie.

    Codardi. Perversi. Disgustosi. Disonorevoli.

    Per un attimo, ho quasi buttato via la libertá. Decisi di fingere. Per la prima volta potevo osservare la folla. Studiare cosa li eccitava, cosa li mandava in visibilio, cosa li faceva contenti.

    Mi diedero dosi sempre piú abbondanti, tanto che mi preoccupai di perdere questo incredibile dono. Lo sentivo nel mio corpo, una forza che non ho mai avuto prima. Quella povera creatura, aperta dal collo alla coda. Non ce l'avrei fatta, senza quella dose massiccia di Enhancer.

    L'armatura e la nuova spada mi diedero speranze. Iniziai a colpire la gabbia ad ogni occasione, cercando di passare gli stessi punti, ogni tanto, senza dare troppo nell'occhio. Pieno di stimolanti, non potevano sapere che ero lucido, che avevo un motivo, che avevo cosí tanta forza da incidere l'acciaio. Non sapevo se avrebbe funzionato. Valeva la pena tentare.

    Negli anni, ho affrontato diverse bestie di larga taglia, e ultimamente, Yasunaga mi ha fatto combattere con avversari sempre piú difficili. Non vedevo l'ora di affrontare qualcosa di enorme.

    Quello che non mi aspettavo, era il cambiamento in Hel. Aveva cambiato tono. I miei sogni, visioni, o qualsiasi cosa siano... erano diversi. La donna dai lineamenti grotteschi era diventata ossessionata. Forse perché sono stato cosí incapace di morire.

    Hel: "Se non posso averti, voglio le anime che tu mieterai. In segno di fedeltá. Non sei niente per nessuno, ma puoi essere mio. Portali tra le mie braccia, e sarai ricompensato. Lui... deve morire per ultimo."




    Yasunaga: Tsuho, uccidilo!!

    Kuba si é ripreso e Tsuho dovrebbe farcela... i miei ospiti, il mio ring! Dovró scappare a Kameyama, é un disastro...

    Come ha fatto un semplice schiavo a distruggere il lavoro di una vita!

    Tsuho: "Si, maestro!"

    Forse dovrei lanciarmi verso l'uscita? Che faccio se il Varyag vibra la spada di nuovo? No, Tsuho mi puó coprire, sono in mano a lui...

    Kuba: TSUHO, TIENILO IMPEGNATO!

    Kuba sta finendo di caricare il fucile, Tsuho estrae la spada e si scaglia verso il Varyag e...

    Tsuho: AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH!

    CITAZIONE
    Skill: Forward Strike
    Il guerriero si potenzia per proiettarsi in avanti e compiere un attacco fisico potenziato con la propria arma pesante assieme a uno spostamento rettilineo di 5 metri. Ignora totalmente le immunità di protezioni e armature leggere. Applica CRIPPLE. Colpisce tutti i bersagli in linea retta per il tragitto percorso.

    Il suono di ossa spezzate, e Tsuho lancia un urlo di dolore, cadendo sulle ginocchia.

    Un istante dopo, lo schiavo gli trafigge i polmoni con la lama. Emana il suo ultimo respiro ad appena un metro da me.

    Gli ultimi ospiti rimasti vivi corrono verso l'uscita e il Varyag alza la spada... Kuba é in quella direzione, ha il fucile carico ma... stupidi idioti!

    -BANG!!!!!!!!!!!-
    SWOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSSSHHHHH

    Uno sparo, e subito dopo un'ondata devastante travolge gli ultimi superstiti. Il suono mi fa chiudere gli occhi per un istante, non so cos'é successo...

    CITAZIONE
    Smash 'Em

    Li riapro e... oh no.

    Kuba giace a terra. Lo schiavo, ancora in piedi, mi osserva, illeso. Se quegli idioti non avessero attirato l'attenzione, Kuba avrebbe potuto avvicinarsi e andare a segno...

    Nell'arena, la bestia continua a caricare la gabbia d'acciaio, sformandola sempre di piú a ogni impatto.

    Siamo rimasti solo io, lo schiavo, e la bestia. Mi accovaccio e raccolgo la spada di Tsuho per colpirlo alle spalle, é la mia ultima chance, lancio un colpo alto mirando al collo.

    -CLANG!-

    E' un istante, perdo la spada e un calcio mi butta a terra.

    La mia fortuna... la mia fortuna mi ha abbandonato. Ho costruito tutto questo, in cosí tanti anni... avevo lo spettacolo piú ammirato di Aldaresia! Il mio immortale, invincibile e inarrestabile. Avversari impossibili, e sempre piú enhancer.

    Ho alzato le dosi, per renderlo ancora piú forte. Fino ad oggi, che doveva essere l'ultimo giorno.
    Gli abbiamo dato una dose minima. La grande caduta dell'immortale, proprio mentre tutti scommettevano a favore. Che colpo di scena... e quanti gold!

    Sembra che, in qualche modo, io sia riuscito a orchestrare il mio suicidio. Panico.

    Di istinto, inizio a correre verso l'uscita, ma qualcosa di metallico mi colpisce uno stinco, e cado a terra, la mia mente pervasa da un dolore pungente. Perdo quasi conoscenza. La gamba destra non risponde piú.

    Continuo, strisciando a terra con le braccia e la gamba sana, cercando di sopportare il dolore, devo andarmene da qui.

    Einar: "Piccolo verme, che fine squallida."

    Sento rumori ferrosi dietro di me, come se grossi pezzi di metallo cadessero a terra.

    Einar: "Ti ucciderei, ma Hel mi ha chiesto l'anima di un guerriero. Devi morire per ultimo, in gloriosa battaglia."

    Un suono improvviso mi spaventa, chiudo gli occhi e quando li riapro vedo una spada davanti a me. La Zweihander pregiata che gli abbiamo dato.

    Allungo istintivamente il braccio per prenderla. L'impugnatura é ancora calda. Provo a sollevarla, forse posso...

    -CRACK-

    Yasunaga: Aggghhhhhhhhhh!!!!!!

    Lo schiavo ha pestato il mio braccio destro, non riesco neanche piú a pensare dal dolore.

    aroehouhoaueroguseghghhhhgfffffffffffffff...

    Il Varyag si allontana, forse andando dove mi trovavo prima, non so cosa stia facendo. Provo a sollevare la spada col braccio sinistro, ma é estremamente pesante. Mi resta solo un braccio e una gamba, ma forse posso difendermi... no, il dolore é troppo forte.

    Mi appiattisco al suolo, prendendo respiri profondi e cercando di sopportare il dolore. Non riesco. Preferirei morire.

    Yasunaga: Uccidimi... uccidimi...

    Sento dei suoni, come di tessuto che viene sfregato. Il guerriero mi ignora.

    Sento i suoi passi, si sta avvicinando.

    -DANGGGGGGGGG-

    Sento la bestia che continua a caricare la gabbia, facendo vibrare l'acciaio ogni volta.

    Vedo i piedi del guerriero di fianco a me.

    Yasunaga: Uccidimi... uccidimi...

    Mi sputa addosso, e senza dire una parola, cammina verso l'uscita.

    -DANGGGGGGGGG-

    Nella gabbia, l'animale continua a caricare. Ancora. E ancora. E ancora.

    Il dolore non si interrompe neanche per un istante. Stupida bestia, vieni qui e facciamola finita!

    Il guerriero raggiunge la porta d'uscita. Alzo la testa per osservarlo un'ultima volta. Indossa i vestiti di Tsuho, ricoperti di sangue. Ha preso anche la spada di Tsuho. Non durerá per molto.

    Volto la testa verso la gabbia, a fatica. La bestia, furiosa, continua a caricare, e finalmente, apre la gabbia completamente, liberandosi. Alza la testa, e mi osserva, sbuffando. Con le ultime forze, volto la testa per non vedere.

    Sento il terreno vibrare, come se un terremoto venisse a prendermi.

    Sulle gradinate, una donna dai lineamenti grotteschi sorride.
     
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    Devo dire che l'ho seguita con grande piacere ed attenzione, divorandomi i post volta per volta. Role introduttiva spettacolare, anche se hai disatteso le nostre aspettative sul carretto XD

    CITAZIONE
    Scrittura +2
    Hai uno stile tutto tuo che sino ad ora non ho visto utilizzare da nessun altro, si potrebbe battezzare come "stile alla Mike". Lasci solo l'essenziale, togliendo tutto ciò che possa essere superfluo o ridondante. Ciò comunque non va ad inficiare sulla qualità dei post che sono chiari, limpidi e scorrevoli. Le scene si visualizzano chiaramente nella mia testa di lettore e devo dire che questo particolare stile di scrittura mi ha lasciato la maggior parte del tempo con grande suspense.

    Interpretazione +2
    E' il classico varyag cazzuto, ma hai condito la sua personalità e la sua storia con rimandi mitologici ad Hel e Loki che perfettamente si inquadrano in questo contesto. E' un pg estremamente intrigante e adesso non vedo l'ora di vedere cosa potrebbe fare a piede libero.

    Strategia 0
    Per quanto apprezzi, hai utilizzato i talenti solo in maniera scenica, ergo non posso darti punti.

    Originalità +1
    Posso però darti un punto meritatissimo in originalità. Quello che tocca mike diventa fighissimo qualcuno disse un tempo e vedo che è rimasto così. Pur essendo la prima role dopo tempo immemore hai subito contestualizzato il pg, dandogli subito un inizio scoppiettante in un modo a cui sino ad ora nessuno aveva ancora pensato.

    Puntualità +1
    Hai finito in tempi record

    Mike +6 exp

    Valutatore +1 exp e +100 G
     
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  12. Mike Portnoyz
     
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    Prosegue in: [SEMI-AUTOGESTITA] A Rhinoceros in New York
     
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