Con i pugni stretti

L'allenamento con Yves gli aveva lasciato l'amaro in bocca. Niente che una bella passeggiata tra il verde della sua terra non potesse addolcire, comunque. Era in grado di dimenticare rapidamente preoccupazioni e ansie semplicemente dondolandosi da un ramo a un altro insieme alla sua amichetta Hera e la sua banda scalmanata di cugini, un gruppetto di macachi dal manto argenteo e dal muso rossastro che non aveva altro pensiero nella vita se non quello di combinare marachelle.

Veniva proprio dal mercato di Eruyt dove poco prima avevano fatto baldoria, racimolando un ricco casco di banane da assaporare all'ombra dei grossi rami della loro amata foresta. Karma aveva preso la direttiva, reggendo il pesante casco e ordinando alle scimmie di mettersi in fila indiana sull'albero, comportandosi con un certo decoro e ordine se volevano ricevere la propria razione. I più maleducati venivano spediti in fondo alla fila, mentre l'arcadiano si atteggiava a magnanimo elargitore di doni, assegnando a ciascuno almeno tre banane.

Alla fine il ricco bottino si esaurì in poco tempo e tutti si rilassarono sul grosso ramo poco distante dal suolo (nemmeno 4 metri) mentre sotto di loro sul terreno si era formato un bel cumulo di bucce gialle. Le scimmie erano già nel mondo dei sogni mentre Karma, con espressione sognante, osservava il calmo danzare delle fronde verdi, sentendosi l'uomo più felice del mondo nella propria semplicità.

Mentre era intento in questi pensieri, la coda dell'occhio ricadde sulla figura di un giovane che si avvicinava sul sentiero che passava sotto di lui. Il fatto che fosse da solo e i suoi abiti sollevarono diverse domande nella mente dell'arcadiano, che si interrogava sull'identità di quello strano ragazzo. Non ancora abbastanza vicino da cogliere i particolari più inquietanti della figura di Anubi, si limitò a sollevare di poco la testa per osservare meglio il passante.

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Karma si sollevò fino a risultare compostamente seduto, andando sul "chi va là" mentre il ragazzo si avvicinava senza essersi nè presentato, nè spiegando le sue intenzioni. Se uniamo questo comportamento al suo aspetto inquietante, beh potete ben capire che Karma fu a dir poco preoccupato nel vederlo. Lo guardò senza dire nulla mentre le scimmie vicino a lui cominciarono a svegliarsi, avvertendo che qualcosa non andava.

Non riusciva ad attribuire un senso al comportamento di Anubi ma per il momento non sembrava ostile per cui rimase immobile, in stato di allerta qualora quello tentasse una mossa strana. Riguardo al trucchetto dell'albero, lo aveva già visto fare, era anche a conoscenza di come dovrebbe funzionare. Era un selvaggio ma non era certo nato ieri.

Di banane ne ho mangiate già abbastanza, ma ti ringrazio.

Rispose Karma rilassandosi un poco. Invece di interpretare le prime parole di Anubi come un offesa le interpretò come un offerta di cibo, ed essere chiamato re delle scimmie non gli dispiaceva per niente. Piuttosto uno dei macachi non tardò a lamentarsi, mettendo in chiaro che lui non prendeva ordini da nessun re umano. Ovviamente nei suoi versi primitivi, Anubi e Karma non avrebbero capito un accidenti.

Schifo? Rispose poi alla seconda provocazione. Forse dalle vostre parti è considerato uno schifo, qui quelle bucce diventeranno concime per questo grande albero che continuerà a crescere forte e a produrre altro frutto. E' il ciclo della meravigliosa natura.

Senza scomporsi replicò Karma, gesticolando con il braccio destro per enfatizzare. Parlare con un umano non era male, a volte si sentiva impazzire a poter essere capito solo da Hera tanto da aver cominciato a parlare da solo. Quello era un piacevole diversivo alla routine di isolamento selvaggio delle sue giornate.

Tuttavia i macachi non erano dello stesso avviso perché a differenza di Karma sembravano aver fiutato l'ostilità di Anubi fin da principio. Si sollevarono, iniziando a schiamazzare e urlare contro il nuovo arrivato, agitandosi e mostrando le zanne.

Ehiehi, è così che accogliete gli ospiti? Smettetela!

Ma quelle non accennarono ad ascoltare Karma e un paio di loro si avvicinarono minacciose al ragazzo, tentando di intimidirlo e costringerlo a scendere dal loro ramo. Una di loro si fece molto vicina, schiamazzando in faccia ad Anubi con veemenza.

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Eh no, non l'avrebbe presa per niente bene. Le sue amichette era sì state scortesi a reagire in quel modo verso di lui ma non avevano certo alcuna intenzione di attaccarlo senza alcun buon motivo. Era semplicemente il modo che avevano per far capire ad Anubi che non era il benvenuto. Tutto sommato era il loro territorio e si sa, le scimmie sanno essere particolarmente suscettibili quando si viola la loro propietà.

Ma quell'attacco gratuito di Anubi era il segnale che era una persona pericolosa. Non solo non mostrava apprezzamento per la natura e la terra che lo stava ospitando, ma evidentemente era un violento che amava prendersela con gli animali. La scimmia colpita all'addome cadde dall'albero tramortita e le altre intesificarono gli schiamazzi e i saltelli, allontanandosi un poco da Anubi ma mostrando le zanne allarmate.

Karma fu colto come da un fremito. Vedere uno dei suoi compagni colpito fu percepito come violenza inaudita. Senza più ragionare sui motivi che spingevano Anubi a comportarsi così, reagì come un capo branco che difende i membri del proprio branco. I suoi muscoli si tesero mentre si protendenva in avanti, facendo forza con le gambe per darsi la spinta con uno scatto che partiva da seduto.

Con un paio di falcate fu addosso ad Anubi, tentando di sferrare un violento destro sotto il mento, con il pugno che dal basso si muoveva verso l'alto. Successivamente, portò avanti il sinistro, cercando di colpire con un secondo pugno diretto al volto di Anubi e dotato di una certa spinta che mirava a farlo cadere dal ramo. I colpi erano accompagnati da un urlo primordiale che esternava tutta la sua rabbia.
[Slot Rapido: Attacco Fisico]
[Slot Rapido: Attacco Fisico]

Se fosse caduto a terra, sarebbe sceso pure lui, intenzionato a continuare a fargliela pagare fino a fargli sputare le scuse insieme ai denti.

Quel tipo di comportamento non era propriamente tipico dell'indole mite di Karma, ma in quel momento reagiva d'istinto come un gorilla imbestialito, incitato ancor di più dalle scimmie che con i loro schiamazzi lo incoraggiavano a colpire senza pietà il violento straniero, fino a sottometterlo.

[DIFESA]
Con abilità invidiabile lo straniero riuscì a difendersi dai due attacchi portati da Karma schivandone uno e parando l'altro. Ciò non fece altro che amplificare la rabbia di Karma che, in quell'attacco, aveva intenzione di restituire ad Anubi il male che aveva fatto al proprio amico animale. Ancora furibondo e desideroso di dargli una bella lezione, accolse l'attacco dell'altro con un movimento del proprio braccio, bloccando il pugno che impattò con le proprie protezioni. Utilizzò persino il proprio chakra per potenziare la parata e ridurre al minimo i danni.
[Gratuita - Power Block]
[Slot Azione - Counterattack]

[RECUPERO->ATTACCO]

Solo che quella non era una semplice parata. Il braccio che aveva intercettato l'attacco di Anubi spinse il pugno dell'avversario verso l'esterno mentre Karma si faceva avanti, spiccando un salto e sollevando il ginocchio sinistro per farlo impattare sotto al mento del proprio avversario.
[Gratuito - Counterattack: Attacco fisico]

Quel movimento lo avrebbe portato giù dal ramo su cui erano, facendolo atterrare a terra e immaginando che ugualmente il proprio avversario sarebbe stato costretto a cadere a sua volta. Abbassandosi per attutire la caduta, assunse una posizione a lui nota, curva in avanti e con le gambe flesse, muovendosi a destra e a sinistra per imitare i movimenti di una scimmia. L'imprevedibilità di quella Stance unito alla propria destrezza lo avrebbe aiutato a far fronte a futuri attacchi del suo avversario.
[Stance - Boei]

Era il suo istinto animale ad agire, una fiera selvaggia che attaccava un intruso che rappresentava un pericolo per il proprio branco. E non avrebbe trovato pace fin quando il proprio avversario non fosse stramazzato al suolo. Si rese comunque conto che la potenza del proprio avversario era superiore, per cui decise di precauzionarsi in questo senso, come era solito fare in situazioni di pericolo. I pugni colpirono il terreno mentre il chakra fluiva da sotto i suoi piedi, ricoprendone il corpo e rinforzandone l'epidermide che assunse una certa opacità, crepandosi in diversi punti come fosse roccia.
[Aura - Rock Skin I]

Si fiondò di nuovo in avanti, riportandosi vicino al proprio avversario e tentando una seconda ginocchiata volante, portata con il ginocchio destro all'altezza della spalla sinistra di Anubi. Niente lo tratteneva fino a quando non avrebbe ritenuto di aver inflitto la punizione adeguata o fino a quando quel pericolo non fosse andato via dal proprio territorio.
[Slot Rapido - Attacco fisico]

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[DIFESA]
La rabbia di Karma andava via via scemando man mano che i suoi colpi si scaricavano sull'avversario. Notava quanto fosse in difficoltà e notava anche che non era particolarmente veloce. Si sentiva in vantaggio e che avrebbe potuto facilmente stenderlo di questo passo e ciò lo indusse a perdere in foga e riacquistare lucidità. Si muoveva verso destro mantenendo una postura leggermenta curva con le nocche portate con cadenza al terreno durante lo spostamento.

Ti consiglio di andartene. Non hai rispetto per questo posto e sei nel mio territorio. Va via.

Intimò Karma con voce rauca e profonda senza accennare ad abbassare la guardia. Le scimmie avevano formato un cerchio con i due contendenti in mezzo. Emettevano versi acuti e si dimenavano come forsennate esaltate dallo scontro. Tra di esse Hera a sua volta teneva le braccia alzate incitando il suo amico con versi continui.

Ad un certo punto e senza preavviso però, la piccola scimmia si staccò dal gruppo come avendo l'intenzione di andare incontro a Karma, ma a quel gesto l'arcadiano si voltò di scatto compiendo un ampio cenno con il braccio verso di lei, un chiaro divieto ad avvicinarsi.

In quel momento arrivò l'attacco di Anubi che trovò Karma lievemente distratto ma non completamente spiazzato. Sollevò le braccia cercand di far scontrare le proprie protezioni con il colpo dell'altro, parandolo in pieno. Quel che non poteva prevedere fu l'effetto elettrico che l'attacco di Anubi possedeva, elettricità che lo pervase facendogli perdere la concentrazione.
[Slot Rapido: Parata]

[RECUPERO->ATTACCO]

Sentì i muscoli tendersi per via della scossa subita e arretrò scompostamente scuotendo il capo e sbattendo gli occhi.

Woooh..

Commentò disorientato, cercando di focalizzarsi di nuovo su Anubi. Quel colpo gli fece rimontare una certa rabbia addosso, notando come l'avversario non aveva alcuna intenzione di andarsene e anzi sembrava fregarsene della situazione, provando gusto in quello scontro. Visti i presupposti, Karma non poteva condividere lo stesso piacere, bensì combatteva per cacciare quell'intruso che avrebbe potuto fare del male alle scimmie e contaminare la natura di quel posto.

Mi hai stufato. Ora basta.

Ringhiò prima di tornare all'attacco. Era ancora mezzo stordito per il colpo di prima, ma ciò non gli avrebbe impedito di cimentarsi in un attacco pieno. I muscoli si gonfiarono per via del chakra in circolo mentre le falcate si facevano più potenti. Si slanciò in avanti infine, per esibirsi in un doppio attacco potenziato. Fece un salto mentre univa le mani e alzava le braccia sopra al capo, quindi sarebbe atterrato contro Anubi, facendo calare le braccia unite a mo di martello. Successivamente, senza perdere tempo, si sforzò di risolleva le braccia ancora unite, compiendo un colpo simile al primo ma stavolta dall'alto verso il basso, per colpire in pieno petto il suo avversario.
[Slot Azione: Double Tiger]

[Dimenticavo una regola utile. In questo scontro, nel caso la vita scendesse a zero, non si muore bensì si cade a terra esausti.]

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Inizialmente il volto di Karma era ancora contrito in un espressione iraconda, di poco mitigata dal fatto di aver mandato a segno i suoi due attacchi. Vedere il suo avversario in ginocchio davanti a sè provocò in lui una sensazione di soddisfazione che voleva sfociare in una manifestazione del proprio predominio, in genere esternata come una serie di versi guttuarli e percussioni del petto.

Ricordandosi però che non si trovava in un allegra zuffa con i suoi amici primati ma bensì al cospetto di un altro essere umano, si trattennè limitandosi ad osservarlo dall'alto, impettito con le braccia larghe lungo i fianchi e i pugni serrati.

Di fronte alle sue scuse però, il suo animo buono gli impedì di provare altro risentimento o volontà di infierire su di un avversario indifeso, per cui si addolcì visibilmente, rilasciando quella posizione ostile e i tratti del viso. Dopo averlo guardato per qualche secondo cercando di capire se il suo pentimento fosse sincero, si protese in avanti porgendoli un braccio per aiutare a rialzarlo.

Nel vedere quel gesto, le scimmie tornarono ad agitarsi iraconde aspettandosi forse che il sangue del disturbatore nonchè rivale per il territorio del loro capo branco fosse versato a terra. Karma si voltò di scatto verso le scimmie, producendo due versi profondi e animaleschi quanto assordanti, zittendole all'istante.

La lotta è finita. Lui ora è mio ospite. Chi di voi gli mancherà di rispetto dovrà vedersela con me. Intimò serio sostenendo lo sguardo su ognuna di esse per assicurarsi che nessuna tentasse di sfidarlo. Le bestioline abbassarono il capo e per qualche secondo non si udì volare una mosca.

Karma tornò a rivolgersi verso Anubi, dopo che questi si fosse rialzato. E' stato molto stupido da parte tua sfidare uno sconosciuto in territorio straniero. Se si fosse trattato di un predatore spietato, ti saresti ritrovato sgozzato già da tempo.

La voce era amichevole ma era evidente dalla sua espressione che non si fidava ancora al cento per cento dello straniero. Era infatti ancora sulle spine, osservando bene le reazioni di Anubi.