Il Tesoro di Nasradeva

Aveva sentito molte storie terribili su Nasradeva, specie quando era ancora un cucciolo. Storie di mostri terribili mezzi uomini mezzi bestie che la notte andavano a caccia di bambini per divorarli in un sol boccone e altre sciocchezze da ragazzini. I grandi sembravano provarci gusto a spaventare i più piccoli con queste storie ma alla fine, come per tutte le altre cose, si cresce e guardando indietro, ci si rende conto di quanto fosse sciocco avere paura di simili storielle.

Eppure qualcosa era rimasto, attraversando gli anni della maturità. Un ombra oscura di una verità più tetra, qualcosa che si aggirava per quelle foreste e che nascondeva il proprio orribile volto al mondo. Karma lo sentiva, sui peli che gli si rizzavano ad ogni rumore improvviso, che qualcosa era venuta fuori dalle favole che gli anziani raccontavano intorno al fuoco, qualcosa di vero c'era e lui ci stava camminando in mezzo.

Ma forse era solo suggestione. Decise di concentrarsi sul compito che gli era stato assegnato, questo forse lo avrebbe distratto da sciocche superstizioni. Aveva incontrato Rowan una decina di giorni prima, ad Estheltia. Ci era andato di proposito in cerca di qualcosa da fare per rendersi utile alla propria terra. Sapeva che l'impero era in costante sforzo di aiutare la gente e mantenere sicure la foresta e lui, dopo qualche giorno di riflessione, voleva farne parte. Voleva rendersi utile, specie dopo aver visto di che pasta erano fatte le persone che invece la pace volevano distruggerla.

C'era anche Yves e questa era sicuramente una buona notizia. La bionda amava Arcadia e avrebbe fatto di tutto per proteggerla, cosa che Karma ammirava molto. Era consapevole che con lei al suo fianco avrebbe portato a termine meglio quella missione. Una semplice scorta attraverso le paludi di Nasradeva fino ad Estheltia. Sembrava abbastanza facile come compito e Karma, eccetto le paure infantili, non si sentiva particolarmente nervoso o in pericolo. Avrebbe dato il meglio di sè per proteggere il carico, Rowan contava su di lui e lui non lo avrebbe deluso.

Camminava in posizione avanzata rispetto al carico, alla destra della fila di cavalli piu avanzata. La mano sinistra accarezzava la criniera dell'animale più vicino mentre sosteneva il loro passo. In caso di attacco, il suo pensiero sarebbe sicuramente andato alla protezione dei quattro animali. Loro erano i veri innocenti in quella situazione, non avrebbe permesso gli fosse fatto del male. Yves, più indietro, avrebbe pensato alla integrità della carrozza.

Nella pratica, era concentrato su ogni movimento sospetto udisse nelle vicinanze, pronto a reagire prontamente in difesa della sua missione.
[Stance: Boei]

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