Darina

Richiesta attribuzione professione: Mercenario

Da quando ha lasciato Alkarna, Darina ha sempre cercato di dimostrare a se stessa e alle persone intorno a lei di essere capace di badare a sé e provvedere alle proprie necessità senza l'aiuto di nessuno. Questo suo atteggiamento, insieme alla sua indole diffidente, l'hanno resa una ragazza solitaria e che nasconde dietro una maschera di educazione e diplomazia le proprie emozioni, sempre attenta a non fare passi falsi.
Dopo aver accompagnato alcune carovane fra le porte di Alkarna e le città ai confini con Arcadia e le città portuali di Shal'aira, ha deciso di occuparsi di compiti che si svolgessero in tempi più brevi e fossero in proporzione più remunerativi. Fra le sue missioni ci sono state l'esplorazione del tempio di Baal, con conseguente sconfitta di una semidivinità posseduta da un dio della distruzione; la ricerca di tracce che confermassero la presenza di un drago a Sumadea, decisamente confermate; un tentativo di caccia ad un Frograrius e l'aver fatto parte della guardia di un tizio mascherato di (molto) dubbia reputazione e di carattere fumino. Tutto questo per soldi, naturalmente.
Per questo quando qualcuno le chiedeva chi fosse, lei non avrebbe saputo con sicurezza cosa rispondere. Non solo per il fatto che non le piacesse dare troppe informazioni su di sé a degli sconosciuti, ma anche perché non avrebbe saputo definirlo con certezza. Le sembrava che una sola parola non fosse abbastanza per descrivere le diverse cose che aveva fatto e intendeva fare nella sua vita.
Darina è una viaggiatrice, un'esploratrice, una cacciatrice, una combattente, e quasi qualunque altra cosa serva per sbarcare il lunario, purché non richieda di uccidere degli innocenti. È abbastanza sicura che la parola "sicario" non sia fra le definizioni che può dare di sé stessa e spera non lo diventi mai.
Non poteva dirsi sicario, quindi, né cacciatore vero e proprio, vista la scarsa esperienza. L'unica cosa che fino a quel momento le sembrava esserle ben riuscito era combattere e, facendolo per soldi, tecnicamente il termine che avrebbe potuto racchiudere al meglio il suo stile di vita era "mercenaria", per quanto lo avesse sempre associato a qualcosa di abbastanza dispregiativo. Perché, in effetti, era proprio il ruolo che aveva ricoperto sulla nave per Haven. Dopo aver portato a termine quella missione sentiva di poter finalmente dire qualcosa per rispondere alla famosa domanda: era davvero diventata, anche se senza averci fatto troppo caso, una mercenaria.