[QUEST] Jack di Spade

BretonSaga - Kinamy - Impulse

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  1. Impulse
     
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    ~Legenda
    Narrato
    Parlato Miya
    Parlato Altri

    ~Jack di Spade



    Per l'ennesima volta i suoi attacchi vennero parati e neutralizzati dai pirati al seguito del capitano. Frustrazione: questo era quello che continuava a provare Miya. Frustrazione e impotenza.
    Come se non bastasse, i nemici sembravano volersi accanire su di lei come a volerla eliminare ad ogni costo. Strategia logica, pensò la ragazzina: era chiaro che eliminare la minaccia più grande fosse la priorità e in quel momento era proprio lei.
    Però, semplicemente, lei non poteva farcela più. Piegandosi all'indietro all'ultimo secondo riuscì a schivare uno dei due fendenti del capitano ma l'altro la colpì in pieno petto. Sentì i vestiti strapparsi e la lama entrare bollente nella sua pelle.
    Era una sensazione strana, breve ma intensissima. Era come se un fuoco le avesse toccato toccato il corpo, come se un uncino incandescente le avesse strappato via la carne.
    Ma non era finita.
    Non fece neanche in tempo a riprendersi che uno dei due pirati la colpì nuovamente. La ragazzina, ancora sotto shock, provò a schivare l'attacco, ma questo la colpì ugualmente sul fianco. Ancora una volta fuoco, ancora una volta dolore.
    La sua mente era offuscata e non ci stava capendo più nulla. I due tagli le avevano causato un dolore acutissimo e la ferita causata dai pallettoni del moschetto ancora le pulsava.
    Nonostante la sua sfacciataggine e la sua sempre presente sicurezza di sé, questa volta la ragazzina fu costretta a battere in ritirata. Il suo istinto primordiale, quello di sopravvivere, ebbe il sopravvento. Un altro qualsiasi colpo sarebbe bastato per ucciderla istantaneamente. Oltre questo, non era sicura che le ferite che già aveva subito le avrebbero consentito di veder sorgere il sole del giorno dopo.
    Così pensando la ragazzina volse le spalle ai suoi nemici e corse via. Prima arrancando pietosamente, poi provando a scattare con le ultime energie rimanenti. Curvò verso la stanza del Jack e appena entrata si buttò dietro uno dei muri che la separava dal corridoio.
    Qui, esausta, collassò a terra, tenendosi con entrambe le mani il grembo squarciato e sanguinante.
    [Stance: Catlike]
    [Azione: Sprint]
    Stance: Catlike *
    Migliorando la propria agilità con questa stance, l'utilizatore è in grado di muoversi molto rapidamente portando a 10 i metri percorribili senza costo.

    Action: Sprint *
    [Rapido]
    L'utilizzatore effettua uno scatto rapido di 10 metri.
    [Cooldown: 1 turno]



    ~Statistiche

    Vita: 200-50=150-70(-10)-60(-10)-5= 55
    Chakra: 130-10-10=110-10=100

    Abilità:
    Scassinatore
    Affari d'Oro

    Discipline:
    Armi Leggere
    Elemento: Fulmine

    Scheda:
    Miya

    Cooldown rimanenti:

    Slot Usati:
    [Rapido]


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:

    Catlike

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Armatura dell'Avventuriero [Blocco: 10]
    Arma Leggera x2 [Danno: 10]

    Passive:
    Dual Wield




    Edited by Impulse - 17/11/2016, 00:13
     
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    JACK DI SPADE


    Quest







    Isometria della nave




    La formazione dei pirati sembrava essere insuperabile e il loro capitano continuava ad essere protetto ripetutamente dai suoi uomini armati di sciabola. Che ci si sorprendesse che dei pirati incalliti non avessero pietà per delle donne anche se molto giovani era qualcosa di singolare, visto considerando che sia nel caso di Miya che nel caso di Darina non si poteva parlare di donzelle indifese, tutt'altro. Dall'idea di semplice intrallazzo immorale che gli era stata accostata inizialmente, gli uomini aveva presto capito che quelle donne erano armate e che non si sarebbero fatti problemi a tagliare loro le gole se fosse stato necessario. Specie la mocciosetta più piccola e impertinente.

    Scelta saggia fu comunque quella di ripiegare nella stanza a lato, al riparo dagli spari del capitano, non prima di aver tentato un altra coltellata al marinaio più vicino che però non si fece trovare impreparato e parò l'attacco di Darina interponendo la propria spada. Entrambe le giovani raggiunsero le spalle del Jack, gettandosi nella stanza vuota eccezion fatta per il pirata colpito dal jack che giaceva a terra privo di sensi e con le vesti annerite, seppur ancora in vita.

    Vanberk era l'unico rimasto allo scoperto sul ponte quindi, pronto ad affrontare da solo tutti i pirati. Aveva la stazza e l'armamentario per farlo, ma continuava ad essere ancora troppo lontano. Scagliò una saetta contro il capo dei pirati, infastidendolo di certo ma non infliggendo danni a sufficienza da indurlo a desistere.

    Colorito. Commentò gongolando il corsaro, sicuro di sè dietro i suoi uomini. Vieni pure nordico e preparati ad essere fatto a fettine e gettato in pasto ai pescecani! Rispose a tono all'offesa e i suoi uomini, sebbene visibilmente provati, risposero con un brusìo sadico sollevando le loro sciabole.

    Alla destra dei pirati però rimaneva il Jack che si era già ripreso dallo scherzetto che Dreneor gli aveva riservato. Dreneor per l'appunto osservava preoccupato il mascherato, temendo una sua possibile rappresaglia. E difatti, le fiamme tornarono più furenti di prima, pronte a scatenarsi sul gruppo di pirati.

    A nulla valsero le parole di Darina, non avrebbe potuto prenderle in considerazione dopo che il Jack ebbe visto come avevano ridotto Miya. All'apice del proprio furore il mascherato fece brillare le proprie fiamme mentre il chakra intorno a lui fluiva in maniera vorticante. Il suo potere si condensò in un unica deflagrazione di fiamme che partì alla base dei pirati e del capitano che si innalzò a formare una colonna di fuoco che li inghiottì tutti e quattro, irrimediabilmente.
    [Slot Azione: Flame Pillar]
    [Slot Rapido: Inner Energy]+[Slot Rapido: Inner Energy]


    CITAZIONE
    Skill: Flame Pillar
    [Azione]
    Focus: Offensiva
    Fa emergere una colonna di fuoco a distanza, entro un raggio di 15 metri. La colonna ha un raggio di 5 metri.
    Le fiamme partono dal basso, qualsiasi barriera verticale risulta inutile.
    Danno non incrementabile da Heart of Fire.
    [Danno: 40]
    [Chakra: 30]

    CITAZIONE
    Action: Inner Energy
    [Rapido]
    E' possibile incanalare ulteriore chakra in una Skill fuoco, per renderla più devastante.
    L'azione costa 10 Chakra e aumenta il danno di 20.

    Questa nuova ondata di fuoco consumò persino il legno del ponte in quel punto, facendo scricchiolare le assi spaventosamente mentre il fuoco permaneva su di esse. Le lingue di fuoco più alte lambirono le vele, cominciando a consumarle rapidamente e tutta la nave era illuminata dal bagliore arancio dell'incendio in espansione.

    I due pirati davanti caddero a terra dopo essere stati colpiti dall'ennesima fiammata, incapaci di rialzarsi. Il capitano invece fu costretto a portare un ginocchio a terra mentre si sorreggeva a fatica per non cadere completamente. Dreneor, che sembrava quello più in forma, si voltò verso il Jack inorridito, gettando a terra le armi e sollevando le braccia. Hai vinto! Hai vinto! Ferma le fiamme o...

    Maledetto! Ringhiò invece il comandante che con uno sforzo immane sollevò il proprio moschetto puntandolo verso il Jack e prendendo la mira in un paio di secondi. Da questo partì un ultimo corpo che avrebbe cercato di colpire il Jack in maniera letale.
    [Slot Azione+Slot Rapido+Slot Rapido - Action: Headshot]

    CITAZIONE
    Maestria II [1 PA]: Action: Headshot [Azione+Rapido+Rapido]: Un colpo mirato in un punto vitale del bersaglio. Eseguibile solo col Moschetto. Il colpo ha gittata 30 metri, ignora le armature, resistenze e applica due istanze di BLEED. Il danno rimane quello base dell'arma.
    Consuma una ricarica.
    [Richiede Maestria I]

    CITAZIONE

    MAPPA AGGIORNATA

    Ogni casella vale 2,5 metri


    SIDE QUEST SBLOCCATA!

    Impedire che la nave bruci
    Le vele sono lambite dalle fiamme e il fuoco sta cominciando a consumare il legno del ponte e delle strutture portanti.

    [Countdown prima della carbonizzazione della nave: 1 turni]


    A voi.


    POSTATE TUTTI LE CITAZIONI DA BATTAGLIA

    SCADENZA GIOVEDI' 24 ORE 23:59


    Edited by Ryuk* - 24/11/2016, 22:40
     
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  3. Impulse
     
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    ~Legenda
    Narrato
    Parlato Miya
    Parlato Altri

    ~Jack di Spade



    Sentiva spari e urla. Vedeva la nave in fiamme e iniziò a sentire la temperatura corporea alzarsi sempre di più. Sarebbe morta lì per le ferite o per il fuoco? Di certo in quelle condizioni non sarebbe mai riuscita a nuotare fino ad un luogo sicuro. Forse aggrappandosi a qualche asse di legno magari...
    Non volle neanche pensarci.
    Era ancora lì, seduta a terra dietro al muro con le braccia sul grembo e sulle ferite ancora sanguinanti.
    Me la paghi, maledetto. Me la paghi...
    La tensione scese per pochi istanti. Il suo respiro, martellante, si fece più lento, la sua pressione calò a picco tanto che quasi svenne. Poi però il suo carattere Impulsivo ebbe di nuovo il sopravvento. Forse il fuoco, forse le ferite, forse la sua giovane età, chissà. Fatto sta che l'adrenalina ricominciò a scorrere nelle vene all'impazzata e da ragazzina triste e ferita, Miya diventò nuovamente furiosa.
    Sì che me la paghi, pezzo di merda!
    Disse, un po' più convinta che con la frase precedente.
    Nessuno ovviamente rispose, ma nella piena crisi isterica femminile che stava avendo tutto le sembrava un'offesa.
    Vuoi vedere? Vuoi vedere come ti ammazzo?
    Questa volta urlò direttamente trattenendosi anche svariati secondi sull'ultima vocale.
    In un secondo si alzò, continuando ad appoggiarsi al muro per non cadere, poi partì. Fece qualche passo e con un piede fece capolino dalla porta della stanza quel tanto che bastava ad avere davanti a sé il capitano. Saranno stati forse ad una decina di metri di distanza.
    Con tutta la rabbia che aveva in corpo tirò indietro il braccio e poi lo estese davanti a sé in direzione del suo nemico. Dal palmo partì un raggio elettrico che velocemente si diresse verso il capitano.
    [Azione: Thunder Blast]
    [Azione: Speed of Light]
    Skill: Thunder Blast
    [Azione]
    Focus: Offensivo
    Genera dal proprio corpo una scarica di fulmine. Gittata 15 metri.
    [Danno: 30]
    [Chakra: 10]

    Action: Speed of Light
    [Gratuita]
    La prossima skill offensiva Fulmine costa uno slot rapido in più per essere schivata.
    [Cooldown 3 turni]

    Contemporaneamente, Miya gli urlò nuovamente.
    Crepa, crepa, crepaaa!
    Rilasciare il fulmine le aveva dato un senso di liberazione meraviglioso come se avesse colpito direttamente in faccia con un pugno il capitano. La forza con cui aveva tirato indietro e poi avanti il braccio, l'urlo isterico che gli aveva lanciato, la traiettoria così esattamente dritta. Tutto questo contribuì a farla sentire nuovamente esausta e a far riapparire tutti i dolori che per qualche secondo erano stati calmati dall'adrenalina.
    Così, nuovamente, Miya tornò indietro a dove era poco prima, al sicuro dietro al muro, accovacciata.
    Non prima però di aver apostrofato anche il Jack con l'ultimo briciolo di energia rabbiosa che le era rimasta.
    E tu smettila con questo fuoco, non vedi che ci stai facendo bruciare tutti quanti? Vuoi tornare ad Haven con i braccioli? Sappi che non ti porterò di certo io a nuoto fino a lì, ingrato!
    Poi, spossata, si abbandonò ancora una volta per terra, quasi svenendo.

    [Stance: Catlike]
    Stance: Catlike *
    Migliorando la propria agilità con questa stance, l'utilizatore è in grado di muoversi molto rapidamente portando a 10 i metri percorribili senza costo.




    ~Statistiche

    Vita: 200-50=150-70(-10)-60(-10)-5= 55-5=50
    Chakra: 130-10-10=110-10=100-10=90

    Abilità:
    Scassinatore
    Affari d'Oro

    Discipline:
    Armi Leggere
    Elemento: Fulmine

    Scheda:
    Miya

    Cooldown rimanenti:

    Slot Usati:
    [Azione]


    Slot Rimanenti:
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:

    Catlike

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Armatura dell'Avventuriero [Blocco: 10]
    Arma Leggera x2 [Danno: 10]

    Passive:
    Dual Wield


     
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    GRAMMAR NAZI

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    DIFESA

    Jack sembrò non sentirla nemmeno e non seguì lei e Miya al riparo, né richiamò il fuoco. Al contrario: le fiamme intorno a lui ricrebbero ancora più intense di prima e, prima che chiunque di loro potesse fare qualcosa, una colonna di fuoco inghiottì capitano e scagnozzi. Con sconcerto della Shal'ariana, Dreneor compreso.
    JACK! urlò Darina alzandosi per raggiungerlo.
    I due marinai rimasero a terra, mentre Dreneor dichiarò immediatamente la resa. Il capitano non era dello stesso avviso e con notevole ma rapido sforzo prese la mira e sparò a Jack.

    [Azione: Intercettare - 5m (quadrato di Jack)]
    CITAZIONE
    Action: Intercettare
    Pagando il costo di una schivata, è possibile frapporsi tra un alleato e un attacco imminente, ricevendolo al posto dell'altro. L'attacco deve essere un attacco fisico o elementale di tipo proiettile di consistenza tangibile.
    Nel caso in cui l'attacco intercettato sia contemporaneo ad un altro attacco diretto verso se stessi, si schiverà il secondo per venire colpiti dal primo.
    Occorre che la distanza con l'alleato sia inferiore o uguale al proprio movimento gratuito.

    Più che fortuna che per furbizia, la temoriana si era avvicinata abbastanza da riuscire a spingere Jack fuori dalla traiettoria, finendoci però a sua volta. Sentì il proiettile entrarle nella carne e un gemito le uscì dai denti stretti. così stretti che nella sua testa risuonò un rumore fastidiosissimo nel momento in cui slittarono gli uni contro gli altri. L'adrenalina e lo spirito di sopravvivenza erano la strada, l'unico modo per tenerli vivi tutti e scampare la morte.
    Come se non ci fossero state abbastanza emozioni, all'improvviso Miya sbucò dal suo nascondiglio e scagliò un fulmine verso il capitano, mossa da cosa che Darina avrebbe senz'altro apprezzato, se non fosse evidente quanto le sue condizioni fossero già gravi.

    RECUPERO

    [Mantenimento Stance: Catlike]
    CITAZIONE
    Stance: Catlike *
    Migliorando la propria agilità con questa stance, l'utilizatore è in grado di muoversi molto rapidamente portando a 10 i metri percorribili senza costo.

    Se lei si fosse vista, probabilmente neanche lei si si sarebbe riconosciuta in quella donna furiosa, dai lineamenti di pietra e nei suoi occhi dorati lo sguardo più terrificante che avesse mai avuto. E i buchi di proiettile con il loro dolore lancinante.
    TU, DENTRO! E TU! GUARDAMI! disse a Jack piazzandoglisi davanti e cercandone lo sguardo oltre la maschera. Basta fuoco! disse seria come la morte indicando le vele, già intaccate dalle fiamme. Era decisamente ora che Jack smettesse di pensare al capitano, a Miya o qualunque altra cosa.
    E' finita, sei rimasto solo. si rivolse poi al capitano, ancora in ginocchio. Ora puoi scegliere: fai il bravo o ti gettiamo fuori bordo con le mani legate dietro la schiena?
    Si mise a scudo di Jack trattenendo una smorfia di dolore, i pugnali alzati, in attesa della risposta.

    Scheda Combat

    Scheda:
    Darina

    Vita: 175-5-50=120/230
    Chakra: 50/160

    Discipline:
    Elemento - Terra Rank II
    Armi - Armi leggere Rank II

    Abilità:
    /

    Slot Usati:
    /

    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Cooldown rimanenti:
    Boulder Smash: 0 turni

    Auree/Stance/Effetti:
    Catlike

    Status/Buff:
    POISON

    Passive:
    Lightblade Mastery
    Rogue
    Dual Wield

    Equip:
    Armatura Leggera Classe I [Blocco 30]
    Arma Leggera Classe I x2 [Danno 10]

    Oggetti consumabili
    Pozione dell'Energia Minore [Vita 40]
    Pozione dello Spirito [Chakra 60]
    1x Essenza di Amaryllis

    Oggetti speciali
    Starstone
     
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  5. BretonSaga
     
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    - Colorito - commentò gongolando il corsaro, nascosto dietro i suoi uomini - Vieni pure nordico e preparati ad essere fatto a fettine e gettato in pasto ai pescecani! - e Vanberk non se lo fece ripetere un altra volta: stringendo con forza l'arma iniziò ad avanzare verso quell'odioso quartetto, determinato a chiudere quel combattimento prima che fosse troppo tardi per la nave e per loro tutti. Ma Jack diede sfogo a tutta la rabbia che aveva, imprigionando in una colonna di fuoco, terribile e maestosa, tutti gli avversari. Lo scoppio di calore fu così forte che anche il fabbro alzò le braccia di fronte al volto, per proteggere gli occhi: quando la colonna si dissolse nel nulla tutti i marinai erano a terra, doloranti e sull'orla della morte. Due non si muovevano, uno chiese pietà alzando le braccia al cielo - Hai vinto! Hai vinto! Ferma le fiamme o... - mentre il capitano, incredibilmente, sparò un colpo con la sua arma! Ferito e furente cercò di uccidere il mostruoso piromante che tanto male stava causando alla sua nave ma Darina, come un fulmine, si gettò sulla traiettoria del colpo, proteggendo Jack. Vanberk trasalì vedendo l'amica ferita e riprese a muoversi verso il pirata, per impedirgli di fare altri danni.

    [Movimento: 10 metri - Gratuito + Rapido]

    Mentre si muoveva con velocità verso di lui, un fulmine (una effettiva scarica di potere stavolta) colpì in pieno il capitano. Alla vista di questo, il fabbro rallentò il passo, l'arma venne abbassata al livello del pavimento: passò tra i corpi esanimi dei marinai, spegnendo qualche fiamma coi piedi, e giunto di fronte all'uomo si inginocchio e gli appoggiò una mano sulla spalla - Hai scelto le persone sbagliate per arricchirti. Dimmi chi vi ha pagato per catturarci e ti concederò una morte veloce. -

    Avrebbe aspettato per qualche secondo, perchè non sapeva se quell'uomo era effettivamente in grado di dargli qualche risposta. Poi avrebbe alzato la sua arma sopra la spalla, rigirandola dalla parte della testa d'ascia, calandola con forza sul nemico

    [Azione + Rapido: Deathbound]

    CITAZIONE
    Skill: Deathbound
    [Azione]+[Rapido]
    Il guerriero effettua un potente colpo portato con il taglio della propria arma pesante. Applica BLEED.
    [Danno: +30]
    [Chakra: 30]


    CITAZIONE
    Danni: 10 (Potenza ) + 40 (Arma Pesante I) + 30 (Heavy Metal) + 30 (Deathbound)= 110 + BLEED


    Forse non era necessario, forse era già morto per quell'attacco elementale di poco prima, ma voleva esserne assolutamente sicuro. Inoltre doveva mostrarsi determinato e spietato: tutto il gruppo era estremamente provato dagli scontri e non potevano continuare a combattere con la ragazzina ferita gravemente e Jack mentalmente instabile. Solo Darina sembrava ancora in forze dato che anche lui, anche se non lo dava a vedere, si teneva in piedi quasi solo grazie alla forza di volontà. Si guardò attorno e si rivolse al marinaio ancora cosciente - Complimenti ragazzo, ti sei guadagnato una nave da tutto questo inferno! Ora che ne dici di chiamare tutti i tuoi uomini in grado di muoversi sul ponte a spegnere l'incendio, prima di andare a fondo? Ah naturalmente il vostro progetto di venderci è sfumato, capisci? Voi ci porterete ad Haven e forse io non ti stacco la testa dal collo... ora muoviti, capitano!

    CITAZIONE


    CITAZIONE
    Potenza: 10
    Vita: 170
    Chakra: 10 (40-30)

    Distanza: 10m

    Passive:
    Armi Pesanti I
    Armature Pesanti I
    Balance

    Capacitator
    Elemental Advantage
    Charge

    Discipline: Armi Pesanti/Fulmine

    Scheda: Vanberk

    Slot Utilizzati:
    Azione + Rapido - Deathbound
    Rapido - Movimento Extra

    Slot Rimanenti:

    Auree/Stance/Effetti:

    Status/Buff:

    Equip:
    Armatura Pesante I (40 Blocco)
    Arma Pesante I (40 Danno)
     
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    Quest







    Isometria della nave




    Il colpo esploso dal Capitano aveva colto il Jack alla sprovvista e il proiettile vagante avrebbe raggiunto il mascherato con buone probabilità di infliggere una ferita grave, ma con prontezza di spirito Darina riuscì per l'ennesima volta a ponersi a protezione del proprio alleato. Il pallino di piombo si conficcò nella spalla della Temoriana penetrando abbastanza in profondità e provocandogli un dolore bruciante e debilitante.

    Quella schermaglia si era protratta sufficientemente a lungo da provare ognuno dei contendenti. I pirati giacevano esausti a terra per le ferite e le ustioni, ma anche il Jack e i suoi mercenari erano duramente provati nel fisico e nel morale. Nonostante le gravi ferite però, fu la più piccola della nave a mostrare una rabbia bruciante fuori dal comune che la spinsero ad affacciarsi alla porta dell'unico riparo disponibile e scagliare una saetta verso il bucaniere, spinta dall'esasperazione più totale.

    Colpito ancora una volta, il Capitano lasciò andare il moschetto a terra trovandosi ormai allo stremo delle forze e sul punto del collasso. Nemmeno quell'ultimo colpo subito assieme alla vista degli altri suoi uomini agonizzanti con le vesti bruciacchiate lo indussero alla resa, quindi stringeva i pugni contro le assi di legno del ponte, digrignando i denti per la sconfitta ormai evidente.

    Il Jack avrebbe preso quel momento per formare una nuova fiammata e finire una volta per tutte quel bastardo traditore, ma Darina che gli aveva appena salvato la vita (o quasi) lo affrontò faccia e faccia con veemenza persuasiva, urlandogli contro di ritornare in sè e di rendersi conto della distruzione che stava causando. Da dietro la maschera Darina avrebbe visto quei bagliori incadescenti affievolirsi per un attimo lasciando al suo posto due pupille più umane che ricambiarono lo sguardo della Temoriana.

    Gradualmente si voltò per guardarsi intorno, osservando le fiamme agitarsi sopra il ponte della nave come se le notasse per la prima volta, cominciando ad essere consapevole di quel che stava accadendo.

    Tutti cominciarono ad inveire contro il Capitano della nave, intimandogli di arrendersi se voleva salvare la pelle. Ultimo tra tutti ci fu Vanberk che, utilizzando la propria pesante ascia minacciò un ultima volta il corsaro cercando di estrapolarne informazioni sul mandante di tutto quel casino.

    Ma vai a farti fottere! Rispose il Capitano sollevando il volto per guardare il nordico che troneggiava su di lui. A quel punto era chiara la determinazione di Vanberk di farla pagare cara al pirata e giustiziarlo sul posto, ma in quel momento sopraggiunse Dreneor che pose una mano sulla spalla del nordico quando questi ebbe sollevato l'arma per calarla sul Capitano. Fermo, ti prego! Non posso lasciartelo fare, è ancora il capitano di questa nave, mio e di questi uomini. Sul mio onore, non posso lasciartelo uccidere sotto i miei occhi senza far nulla.

    Ha ragione, nordico.
    Disse anche il Jack, tornato apparentemente in sè e riprendendo a comportarsi assennatamente. E poi se tu lo uccidessi adesso, non avremmo alcun tipo di informazione sul mandante della mia cattura.

    Fece un paio di passi avanti, avvicinandosi ai 3 e calciando via il moschetto a terra per allontanarlo dal Capitano. Poi si voltò verso Dreneor. Raccogli tutti i tuoi uomini. Dobbiamo arginare le fiamme prima che sia troppo tardi, o rischiamo di perdere la nave. Svelto!

    Il giovane guardò il Jack con una certa titubanza, alternando lo sguardo tra il proprio capitano inginocchiato a terra e gli altri due uomini, ma comprese che in quel frangente non gli rimaneva altro da fare se non di obbedire e tentare di salvare la nave. Si precipitò verso le scale che portavano sotto coperta per cercare l'aiuto necessario per spegnere l'incendio.

    Il mascherato, rimasto col capitano assieme a Vanberk, lo fissò per qualche secondo come pensando a cosa fosse meglio fare. Il corsaro ricambiò lo sguardo con fierezza e disprezzo, non osando però muoversi.

    La storiella che hai raccontato non mi convince affatto. Disse il Jack, incrociando le braccia. Se fosse solo una questione di denaro, non ti saresti battuto tanto fino a rischiare la vita. Avresti cercato di patteggiare per salvare la pelle, magari vendendoci l'identità dei tuoi mandanti, ad esempio. Sei invischiato più di quanto tu voglia far credere in questa storia, ma io scoprirò cosa c'è dietro, non temere.

    Il Capitano rimase con lo sguardo fisso sul Jack, sorridendo furbamente, ma mantenne ancor più il silenzio quasi sfidando il mascherato solo con lo sguardo. Jack continuò a guardarlo, forse ora più allarmato e impensierito, ma non avrebbe aggiunto altro.

    Tienilo d'occhio, Vanberk. Questo canarino canterà, con le buone o le cattive. Quindi si allontanò da loro, dirigendosi verso le due donne nei pressi della stanza. Per prima avrebbe trovato Darina, probabilmente, alla quale si sarebbe avvicinato massaggiandosi la nuca. Devo esserti sembrato un pazzo scatenato, prima.

    Cominciò a dire sembrando lievemente imbarazzato. Ti devo un grosso favore. Nessun mercenario che io abbia mai conosciuto avrebbe rischiato la propria vita per salvare la mia, nemmeno per un quintale d'oro. In fondo, a cosa serve tutto l'oro del mondo quando tiri le cuoia. Ma tu lo hai fatto, quindi...

    Fece una pausa, come se non avesse parole a sufficienza per esprimere la propria gratitudine, alla fine si limitò a dirle. Grazie.

    Poi voltò lo sguardo verso la stanza, chiedendo. Lei come sta. Si riferiva a Miya, che nel complesso aveva ricevuto le ferite peggiori e doveva essere quasi collassata al suolo a causa degli sforzi immani fatti.

    Si affacciò nella stanza notando la ragazzina a terra, quindi le si avvicinò cautamente cercando di capire la gravità delle sue condizioni.

    Ti devo le mie scuse. Esordì il Jack accovacciandosi di fronte a lei per guardarla in volto. Ora non ho più dubbi che tu abbia fatto il culo a quel drago!

    Miya avrebbe potuto immaginare un sorriso dietro a quella maschera, ma l'inespressività di quel volto di legno non facevano perdere umanità a quella sua frase. Il Jack portò una mano all'interno della sua giacca, tirando fuori una fiala delle dimensioni di un dito contenente un liquido smeraldo che porse alla ragazzina. E' un pò forte, potrebbe darti nausea all'inizio, ma vedrai che dopo un pò ti sentirai meglio.

    CITAZIONE
    Antidoto
    Categoria: Consumabile
    Effetto: Rimuove POISON dopo 2 turni.

    [---]


    Fu dura per i pirati domare le fiamme dell'incendio, avevano sfiorato il punto di non ritorno, specie se l'albero maestro fosse stato consumato abbastanza da spezzarsi e crollare sul ponte. Le vele erano consumate dalle fiamme, ma la nave possedeva alcune vele di riserva per occasioni simili. Secchi d'acqua erano stati portati da sottocoperta e il Jack a sua volta aveva utilizzato il proprio controllo del fuoco per diminuire l'intensità dell'incendio, anche se non era altrettanto facile per lui spegnere il fuoco quanto appiccarlo.

    Il Capitano fu rinchiuso nel suo alloggio una volta che la porta era stata sostituita con un pannello di legno e ferro e Jack aveva preposto Vanberk a guardia dell'uscita. I pirati feriti avevano ricevuto assistenza dai loro compagni, diversi erano sottocoperta in brutte condizioni per le ustioni e dovevano aspettare di arrivare ad Haven per ricevere un trattamento necessario per ristabilirsi.

    Dreneor era sul ponte insieme al Jack e voi altri, assumendo il ruolo di capitano mentre il precedente era tenuto sotto chiave. Aveva spiegato di essere solo a conoscenza del piano di cattura di voi altri, ma non sapeva altro circa l'identità del mandante o dei motivi che si nascondevano dietro tutta quella storia.

    Il Jack smise di fare domande dopo un pò, affacciandosi oltre il parapetto della nave a guardare il mare, immerso in chissà quali pensieri.

    SIDE QUEST COMPLETATA!

    Impedire che la nave bruci
    Al pelo! Aver salvato la nave ha impedito di dover raggiungere Haven a nuoto con conseguenze che ovviamente non vi dirò :P


    Finito il combat. Potete anche abbandonare le citazioni a fine post. Ruolatevi l'evolversi degli avvenimenti come meglio credete, soltanto uno o due post ci separano dalla fine della ruolata.

    @Breton: Devo farti qualche appunto riguardo al tuo ultimo post. Come ben capirai, anche se siamo in un gdr play by forum, c'è bisogno di un pò di attenzione quando si cerca di infilare dialoghi e pause nel mezzo di un combat. Per farti capire, ad ogni turno si hanno a disposizione 3 slot. Se tu usi tutti e tre gli slot per azioni veloci in attacco, poi non hai slot in difesa. Questo significa che se vieni attaccato, non puoi difenderti ma non per qualche strano arcano motivo, ma semplicemente perché la concatenazione di botta e risposta è talmente veloce che siccome hai attaccato con azioni multiple, ti manca il "tempo" materiale per reagire anche in difesa. In questa ottica, durante un combat è difficile riuscire ad infilare, ad esempio, una domanda, la pausa per sentire la risposta e successivamente un attacco come hai fatto tu. Per questo mi sono inserito all'interno del tuo post e ho fermato il tuo attacco aprofittando della pausa che avevi fatto. Per capirci, se avevi intenzione di fermarti per fare una domanda, potevi conservarti lo slot dell'attacco e non fare nulla, aspettando una risposta. In quel caso, il Capitano poteva tentare di nuovo di raccogliere il moschetto e spararti, ma così tu avresti probabilmente schivato e al successivo turno lo avresti accoppato.

    Questione di fluidità ma anche di ragionevolezza. In questo caso la situazione era leggera quindi non correvi particolari rischi, ma fai attenzione che se per esempio in uno scontro all'ultimo sangue in un altra quest, inserire pause dialoghi o cose lunghe all'interno del combat, potrebbe farti rischiare di perdere l'attacco per questioni di ruolaggio e dover incassare qualche pizza mentre sei fermo a chiaccherare.

    SCADENZA SABATO 3 ORE 23:59
     
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  7. BretonSaga
     
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    - Ma vai a farti fottere! - gli rispose il capitano, sputando ogni singola lettera, lo sguardo carico d'odio. Vanberk non diede peso all'insulto, limitandosi ad alzare di qualche centimetro l'arma sopra di sè, per conferirle forza aggiuntiva. Ma un attimo prima di sferrare il colpo, l'altro pirata ancora cosciente si precipitò verso di lui, chiedendo pietà per il suo superiore - Fermo, ti prego! Non posso lasciartelo fare, è ancora il capitano di questa nave, mio e di questi uomini. Sul mio onore, non posso lasciartelo uccidere sotto i miei occhi senza far nulla.
    - Il fabbro fissò negli occhi quel ragazzo, che incurante delle bruciature e delle ferite, si era così coraggiosamente fatto avanti. Vide paura, dolore ma anche una ferma volontà, qualcosa di inaspettato se paragonato agli altri marinai che aveva affrontato di sotto. Stava per allontanarlo quando la voce di Jack lo fermò - Ha ragione, nordico. E poi se tu lo uccidessi adesso, non avremmo alcun tipo di informazione sul mandante della mia cattura. - Si voltò verso il suo datore di lavoro, in attesa di capire le sue mosse: a Jack serviva il capitano vivo finchè non avesse ottenuto le informazioni necessarie quindi incaricò il nordico di tenerlo d'occhio. Lui non rispose: la rabbia del combattimento e la preoccpuazione per Darina, ferita dallo stesso uomo inginocchiato ai suoi piedi, gli facevo stringere l'arma con tale forza da sbaincare completamente le navi. Ma Jack aveva ragione, almeno su quel punto. Quindi ripose l'arma nel gancio sulla schiena e si caricò il capitano in spalla, mentre i marinai accorrevano, guidati da Dreneor, sul ponte a spegnere le fiamme. Tutti i pirati si fermarono a guardare il fabbro caricarsi il loro capo in spalla come un sacco di letame ma lo sguardo fermo di Vanberk fece passare loro la voglia di ribattere - Il primo che tenta qualche scherzo... - mormorò con la voce roca dalla fatica - farà la stessa fine dei due balordi che ho sviscerato di sotto, vivi solo per pietà. Pietà che ho esaurito nel trattenere la mia azza dal decapitare quest'uomo. -

    Mentre Jack parlava alle ragazze Vanberk trasportò il capitano nella sua cabina, fortificata per l'occasione, gettandolo sul letto. Uscendo prese una sedia e la posizionò accanto alla porta chiusa, pronto a tutto. Finalmente da solo, dato che gli altri erano occupati sul ponte, recuperò una cote dalla bisaccia e con calma iniziò ad affilare la lama, eliminando le tacche causate dai combattimenti. Continuò finchè non fu soddisfatto, perso nei suoi pensieri e cullato da quel movimento ripetitivo, che aveva compiuto milioni di volte nel corso degli anni. Voleva parlare con Darina, assicurarsi che stesse bene, parlare con Jack e chiedere la natura dell'incontro che li attendeva ad Haven. Non aveva particolare interesse per Miya: non la conosceva e l'esperienza sociale con lei finora... beh non era stata ottimale. Ma era ferita gravemente e quindi rivolse una preghiera agli Dei affinchè guarisse senza complicazioni, intrecciando le mani attorno ad un disco di bronzo che portava al collo: sbalzato nella lamina il simbolo di Donar, dio del valore. La stanchezza si faceva sentire ed un pisolino sarebbe stato l'ideale ma decise che finchè non avessero attraccato ad Haven sarebbe rimasto vigile anche nel sonno, dormendo con un occhio solo. Ascoltò lo sciabordio delle onde e i rumori dei marinai sul ponte: a parte un forte odore di bruciato, non sembrava che fino a pochi minuti prima su quella nave si stesse svolgendo una battaglia cruenta e mortale.
     
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    Tienilo d'occhio, Vanberk. Questo canarino canterà, con le buone o le cattive.
    Era finita. Era viva. Era viva. Era arrabbiata. Era debole. Era imbestialita.
    Jack le si avvicinò e finalmente sembrò in sé, la versione imbarazzata di sé.
    Devo esserti sembrato un pazzo scatenato, prima.
    La giovane lo guardò, apprezzando il fatto che si sentisse a disagio. Non c'era bisogno di una risposta a un'affermazione del genere.
    Ti devo un grosso favore. Nessun mercenario che io abbia mai conosciuto avrebbe rischiato la propria vita per salvare la mia, nemmeno per un quintale d'oro. In fondo, a cosa serve tutto l'oro del mondo quando tiri le cuoia. Ma tu lo hai fatto, quindi... Grazie.
    Darina voleva rispondere, ma aveva paura di scoppiare. Per di più non sapeva se stare in piedi o distendersi, o sedersi. Deglutì.
    Lei come sta. continuò Jack avvicinandosi a Miya. La temoriana osservò la ragazzina inerme. La sua rabbia crebbe ancora di più.
    Starà bene. riuscì a dire. Alzò lo sguardo su Vanberk, assicurandosi che anche lui stesse bene.
    Ti devo le mie scuse. Ora non ho più dubbi che tu abbia fatto il culo a quel drago! sentì Jack rivolgersi a Miya.
    A quelle parole lo stomaco di Darina fece una capriola. Un'altra pazza che diceva di aver affrontato un drago. Un altro drago. Roman.
    Si voltò e raggiunse il parapetto. Fece lunghi, profondi respiri tenendo le mani aperte sul legno. Ascoltò ciò che le succedeva intorno, Jack interrogare Dreneor, cercò di seguire il filo per distrarsi mentre continuava a inspirare ed espirare lentamente, lo sguardo perso nel mare mentre le palpebre sbattevano rapide a ritmo irregolare.
    Sentì qualcuno avvicinarsi a suo volta al parapetto, ma non fece in tempo a guardare chi fosse perché il suo stomaco si ribellò definitivamente: chinata oltre il bordo della nave diede sfogo al senso di nausea. Sentì il sudore freddo sulla fronte, le tempie e la schiena.
    Il piombo, le ferite, la spossatezza, la paura. Il drago. Quel maledettissimo drago. E Roman. Quando sarebbe riuscita a non sentire più quel peso?
    Si asciugò il sudore con la mano e riprese fiato. Era passato, era tutto passato. Ma la rabbia era ancora lì.
    Mi si dev'essere bloccata la digestione.
    Disse automaticamente. Per tranquillizzare gli altri, o per giustificarsi?

    Edited by Kinamy - 2/12/2016, 00:54
     
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  9. Impulse
     
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    ~Legenda
    Narrato
    Parlato Miya
    Parlato Altri

    ~Jack di Spade



    Era finita e ovviamente era tutto grazie alla sua ultima mossa. Prima aveva ferito mortalmente il capitano, poi si era nascosta facendogli credere di essere ferita gravemente e poi lo aveva colpito senza pietà concludendo il combattimento!
    Era molto soddisfatta di questo suo ennesimo successo ma era anche stanca di dover fare sempre tutto da sola.
    Quello scontro era stato tremendo per lei e ora, a mente fredda, ammise che per un secondo aveva temuto di non farcela. Come poteva essere stata così sciocca e farsi prendere dalla paura? Se si fosse concentrata di più avrebbe potuto chiudere il combattimento in pochi istanti!
    Mentre pensava questo, Miya, se ne stava rannicchiata a terra appoggiata con la schiena al muro. Le mani, appoggiate sul suo corpo bianco e gracile, erano rosse di sangue. Le ferite le facevano ancora male, soprattutto quella dovuta allo sparo del capitano.
    Ripensò al momento e tremò impercettibilmente. In quel momento tutto sembrava finito.
    Al naso ora le arrivava solo l'odore di legno bruciato e dovette togliersi una mano dal grembo per mettersene una davanti la bocca.
    Che puzza schifosa
    Borbottò, lamentosa.
    Il Jack le si avvicinò e si congratulò con lei, donandole poi un antidoto per le ferite che tanto le stavano facendo male.
    La ragazzina, senza neanche pensarci un momento, lo prese e lo bevve tutto di un sorso. Era cattivissimo e Miya fece un'espressione infastidita e disgustata.
    Che schifo! Spero per te che questa cosa funzioni dopo aver sentito che sapore ha!
    Jack sembrava gentile con lei, ma Miya era comunque insoddisfatta. Sentiva che la battaglia era stata troppo rischiosa per lei e che non aveva avuto un supporto totale dai suoi compagni. Come sempre era toccato a lei sbrogliare la situazione: possibile che nessuno se ne fosse accorto?
    Beh, ti ringrazio. Non che non sarei sopravvissuta senza antidoto, ovviamente: il mio corpo è ben temprato da allenamenti che neanche immagini. E' così che ho sconfitto il drago, d'altronde.
    Concluse, seria.
    Trascorse ancora un po' di tempo così e poi, con molta calma, decise di alzarsi. All'inizio non ci riuscì, poi pian piano, appoggiando una mano al muro, riuscì a camminare fino al corridoio. Ripercorse il luogo della battaglia ancora pieno di segni e bruciature evidenti, infine andò nella stanza che il Jack aveva mostrato loro all'inizio.
    Prese le lenzuola di uno dei letti e le tagliò grossolanamente: con la stoffa ottenuta si fasciò come poteva le ferite più gravi. Girò intorno alle ferite e annodò le bende con un grazioso fiocco.
    Esausta, si buttò su uno dei letti.

    Troppi pensieri affollavano la sua testa ma uno in particolare la faceva tremare.
    Aveva realizzato di poter morire. Per un secondo si era già rassegnata all'idea che fosse tutto finito, lo aveva già accettato. Lei: Miya, il centro di ogni cosa, poteva morire.
    La paura che le mangiava il cuore era troppo forte per poter dar spazio ad altri pensieri.
    La ragazzina cercò inutilmente di dormire, cullata dal movimento incessante della barca sulle onde del mare.


     
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    JACK DI SPADE


    Quest







    Isometria della nave




    Gli ultimi avvenimenti avevano scosso i tre mercenari che sembrarono voler proseguire il viaggio ognuno per conto proprio, senza ulteriori invischiamenti. Era ancora notte sulla nave, la traversata si sarebbe conclusa solo il giorno dopo quando il sole sarebbe stato ormai alto nel cielo.

    Il Jack era a qualche metro da Darina quando la vide dare di stomaco in un momento di fragilità, l'unico che la donna si era concessa dopo aver praticamente fatto da scudo umano per i suoi compagni. La maschera del Jack rimase rivolta verso Darina per qualche secondo lasciandole lo spazio per riprendersi e ridarsi una sistemata, dopodiché si sarebbe avvicinato con le mani dietro la schiena.

    Tutto bene? Chiese con delicatezza. Sembrava genuinamente interessato in qualche modo e forse maggiore calore umano sarebbe trasparito se si fosse tolto quella maschera una buona volta. Ma non lo fece, attese educatamente una risposta per poi riappoggiarsi nuovamente sul parapetto, accanto alla Temoriana.

    Oggi è stata dura, ognuno di noi ha rischiato davvero tanto. Cominciò a dire con lo sguardo perso nel mare buio, le mani unite e gli avambracci poggiati sul parapetto di legno.

    Io... ho rischiato così tante volte che ormai non so più bene cosa provare... Abbassò il capo, la voce ancora deformata dal materiale della maschera anche se in quegli atteggiamenti era percepibile qualcosa di strano, di triste. Il tono, percepibile a malapena, sembrava quasi malinconico. Quando vivi un esperienza quasi mortale, rimetti in discussione ogni aspetto della tua vita. I tuoi obiettivi, le tue priorità.. I tuoi affetti.

    Continuò, così senza apparente motivo. Parlava a Darina con una confidenza che si darebbe solo ad un intimo amico. Nel complesso la figura del Jack poteva sembrare disperatamente solitaria, forse aveva solo bisogno di qualcuno che lo ascoltasse una buona volta. O forse era lui che voleva essere di aiuto per la donna. Difficile stabilirlo, dimostrando quante cose poteva celare una maschera oltre all'aspetto di un viso. Ma quando continui a navigare in acque così pericolose, non sapendo cosa sarà di te domani, avviene il contrario. E devi continuare ad aggrapparti disperatamente a pochi motivi che hai per andare avanti, o rischi di annegare.

    Voltò la maschera nel dire l'ultima frase, ma non guardava Darina negli occhi. Guardava in basso, essendosi voltato solo parzialmente. Non so se nella tua vita hai già rischiato come stasera. E' facile sentirsi deboli, persi.

    Si fermò qualche secondo, poi si scostò dal parapetto, portando le mani dietro la nuca, fissando frontalmente la ragazza. Ma se hai la stoffa, vedrai che riuscirai a rialzarti, e ogni ferita potrà renderti solo più forte.

    Si voltò quindi, cominciando ad allontanarsi. Non darti mai colpe che non hai. Disse infine enigmaticamente, prima di sparire sotto coperta.




    Per il resto del viaggio, il Jack sarebbe risultato introvabile. Dreneor si era adoperato con diligenza per tenere sottocontrollo la nave, provvedendo alle cure dei suoi compagni feriti e mantenere gli animi sottotono dopo che il loro capitano era stato imprigionato. Il Jack aveva fatto sapere che avrebbe pagato un extra a tutti i marinai se il viaggio sarebbe proseguito senza problemi e questo era stato efficace per far si che tutto continuasse con serenità.

    All'arrivo ad Haven, il Jack non si era ancora visto dalla notte prima. Dreneor comunque non sembrava interessarsene troppo, forse perché sapeva qualcosa che gli altri ignoravano. Predispose che Miya, Vanberk e Darina scendessero per primi, nell'affollato porto commerciale di Tortuga.

    Probabilmente voi tre vi sareste continuati a chiedere dove fosse il vostro mandante e quando la vostra paga vi sarebbe stata consegnata, ma nessuno sembrava poter rispondere a quelle domande fino a quando Dreneor, sceso insieme a voi fino alla banchina del porto, si avvicinò con fare confidenziale. Vi chiedo ancora scusa per quel che è successo sulla nave. Anche se ero pronto a rinchiudervi tutti e consegnarvi ad Haven, confido che possiate comprendere la situazione. In fondo, anche voi avete una specie di "capitano" a cui dar conto, in cambio della vostra paga. In fondo, siete mercenari no?

    Tentò un sorriso sebbene ci fosse l'amarezza per tutte le vicissitudine che avevate passato. I sentimenti umani possono essere un bel problema quando si faceva il pirata e forse quello sarebbe continuato ad essere un bel problema per Dreneor. Certo, probabilmente il marinaio non si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi una ragazzina tanto giovane e una donna come mercenari di un uomo del calibro del Jack di Spade, ma le sue esitazioni avrebbero potuto costargli molto più caro. Nel suo volto, c'era traccia di quella che poteva essere stata un importante lezione da imparare. Ecco a voi qualcosa che possa aiutare ad accettare le mie scuse.

    Tirò fuori tre sacchetti, contenenti evidentemente monete d'oro. Sono 400 monete ciascuno. Li ho detratti dal bonus che ci ha dato il Jack, penso che anche a voi spetti una sorta di risarcimento, sicuramente è un buon modo per dimostrarvi la mia buona fede.

    Battè quindi le mani una volta, in segno di congedo cominciando ad allontanarsi camminando all'indietro. Allora a buon rendere. In bocca a lupo per tutto.

    Quindi si voltò e tornò di corsa sul ponte. Doveva affrontare il proprio capitano adesso, ancora vivo rinchiuso nella propria stanza/cella.




    Ok, ma quindi il Jack? Dove si trovava? Cosa ne sarebbe stato della vostra paga?

    Eravate ad Haven, soli e senza un posto dove andare. Fortunatamente eravate in tre e Vanberk doveva avere pur qualche conoscenza in quel posto tristemente famoso in tutta Kalendor, tuttavia l'amaro in bocca rimaneva tutto.

    Mentre vi muovevate per togliervi dalla banchina e dirigervi verso la città però, una donna vi avrebbe incrociato. Sembrava una semplice massaia, fin troppo impaurita e guardinga per essere una semplice passante, che vi squadrò per qualche secondo quindi vinse ogni indugio e si decise a parlarvi. Vi sta aspettando. Laggiù.

    Si voltò e indicò un vico tra due alte abitazioni, dall'altra parte di quella strada. Detto ciò sarebbe sgusciata via, senza darvi la possibilità di fare altre domande.

    Immaginando che non vi fosse rimasta altra scelta se non quella di seguire quella indicazione, eccovi tutti e tre nel vicolo completamente avvolto nell'ombra dei palazzi, apparentemente disabitato.

    Prima che cominciaste a chiedervi se il Jack fosse lì o meno, avreste udito un fischio dall'alto che vi avrebbe indotto ad alzare il capo. Era lui, ancora con la maschera sul volto, affacciato ad un balcone al secondo piano. Paura di non venire più pagati, eh?

    Fece una battuta e ridacchiò, predendo poi un bel sacchetto tintinnante e gettandolo verso Vanberk, in modo che lo acciuffasse al volo. Duemila e quattro, da dividere in tre. Avete assolto bene il vostro compito, è stato un piacere lavorare con voi.

    Si sporse dal balcone protendendosi in avanti con i gomiti sul marmo. Per ovvi motivi non potevo arrivare insieme a voi ad Haven, sicuro come la morte che il mio mandante avrebbe mandato qualcuno a prelevarmi. Ho avuto modo però di dare un occhiata ai presenti al molo, qualche brutto ceffo c'era ma non credo vi daranno la caccia visto che siete scesi senza di me.

    Si massaggiò le mani coperte dai guanti, come di chi volesse togliere una macchia. Se fossi in voi però mi nasconderei da qualche parte per qualche giorno prima di programmare di tornare a casa. Ah! A proposito....

    Tirò fuori un altro sacchetto d'oro, che tirò nuovamente verso Vanberk. Questo è sufficiente a coprire il viaggio di ritorno ed eventuali spese di alloggi qui ad Haven. Come da contratto, vitto, alloggio e spese di trasporto coperte da me.

    Quindi riprese una volta che voi aveste controllato il denaro. Lo so che vi avevo assoldato per farmi da scorta per il mio soggiorno qui ma, data la situazione, credo che sarà richiesta molta più discrezione del previsto e girare con 3 guardie del corpo non è certo l'ideale in tal senso.

    Si rizzò nuovamente, portando le mani ai fianchi. Che dire, è il momento degli addii suppongo. Fate i bravi e state lontano dai guai mi raccomando.

    Armeggiò con la porta del balcone, aprendola per entrarvi dentro, ma prima si fermò pensando a qualcosa. Quindi, rifece un passo verso l'esterno.

    Vanberk, Darina. Chiamò, richiamando l'attenzione dei due. Quindi disse, poco prima di sparire per sempre. E' stato un piacere rivedervi.




    Chiudete con un ultimo post, alla fine del quale postate la valutazione per il sottoscritto come master.

    Come avete capito, avrete oltre gli 800 GOLD pattuiti un bonus di +400 GOLD per aver salvato la nave di Dreneor.

    SCADENZA GIOVEDI' 8 ORE 23:59







    JACK DI SPADE
    FINE





    Edited by Ryuk* - 6/12/2016, 11:07
     
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    Tutto bene? le chiese quello che finalmente riconobbe essere Jack.
    Sì, sì, sto bene. Forse è il piombo. O l'allergia ai draghi. commentò sarcastica fra sé e sé mentre riprendeva fiato.
    Jack si fece malinconico e condivise con lei dei pensieri che la ragazza non avrebbe saputo dire quanto fossero diretti a lei e quanto a se stesso:
    Oggi è stata dura, ognuno di noi ha rischiato davvero tanto. Io... ho rischiato così tante volte che ormai non so più bene cosa provare... Quando vivi un esperienza quasi mortale, rimetti in discussione ogni aspetto della tua vita. I tuoi obiettivi, le tue priorità.. I tuoi affetti.
    Ma quando continui a navigare in acque così pericolose, non sapendo cosa sarà di te domani, avviene il contrario. E devi continuare ad aggrapparti disperatamente a pochi motivi che hai per andare avanti, o rischi di annegare. Non so se nella tua vita hai già rischiato come stasera. E' facile sentirsi deboli, persi. Ma se hai la stoffa, vedrai che riuscirai a rialzarti, e ogni ferita potrà renderti solo più forte.


    Darina ricambiò lo sguardo e nonostante la rabbia che provava verso di lui, e forse per aiutarsi a mitigarla un po', gli mise una mano sulla spalla.
    Jack le tue parole sono gentili, ma, al di là della stoffa e del rialzarsi...
    Fece un respiro profondo e riprese. Perdona la schiettezza, ma se non ti piace la vita che hai scelto, cambiala e basta. Qualcuno non ha la fortuna di poter scegliere, tu invece sì. disse Darina, vacillando fra la semplicità del consiglio e una certa durezza, esausta e con i nervi a fior di pelle. C'è un'intera città che non ha scelta.
    Peraltro, continuò senza smettere di guardarlo negli occhi attraverso la maschera quando hai vissuto un'esperienza quasi mortale vuol dire che sei ancora vivo, puoi ancora mettere qualcosa in discussione. Sei più fortunato di chi quel "quasi" non lo può dire.
    Il suo sguardo scivolò dal volto dell'uomo e cadde sul mare per qualche secondo, per poi riposarsi sulla maschera.
    E, ormai che siamo in argomento, se non assumessi più ragazzini sarebbe più facile per i tuoi dipendenti affrontare le "esperienze quasi mortali". Lasciò la spalla di Jack e fece per voltarsi verso Vanberk, ma cambiò idea.
    Siamo fortunati, per le volte passate e per oggi. Noi siamo ancora qui.
    Commentò, lei stessa incerta di quanto la frase fosse un'osservazione positiva e quanto uno sfogo di quel peso che ancora la opprimeva.
    Non darti mai colpe che non hai. fu il consiglio di Jack prima di sparire sotto coperta.
    Darina rimase immobile per qualche istante. Sembrò strano che avesse dedotto ciò che le era successo, ma di certo aveva detto abbastanza per farlo intendere. O forse...
    No, era impossibile. Scosse la testa e raggiunse il fabbro, chiedendogli come stesse e se poteva aiutarla con i proiettili. Più avventure affrontava con il nordico, più pensava che lavorassero bene assieme.
    Come stai? Tutto intero, vedo. gli sorrise tenendosi una mano contro la spalla bucata. Non voglio scocciarti, ma temo mi serva aiuto con questi pallini, da sola non penso di riuscire a togliermeli. E per oggi direi mi hanno avvelenata abbastanza. Tu hai bisogno di qualcosa? chiese osservandone il volto e il resto del corpo in cerca di ferite.
    Avrebbe poi aspettato che il fabbro la aiutasse con i proiettili, per poi in caso ricambiare a sua volta occupandosi delle ferite del nordico. Infine avrebbe stabilito con lui un cambio per la guardia al capitano e si sarebbe diretta verso la stanza che era stata loro assegnata all'inizio del viaggio.
    Entrò e vide Miya distesa su uno dei letti, le ferite coperte alla bell'e meglio con un lenzuolo strappato. Non riuscì a trattenere uno sbuffo esasperato quando vide i fiocchi con cui aveva chiuso i bendaggi.
    Si avvicinò, pronta a dirne di tutti i colori a quella ragazzina spocchiosa e sconsiderata, ma si frenò nel momento stesso in cui aprì bocca.
    Non ne vale neanche la pena... sussurrò amareggiata voltandosi di nuovo. Si distese a sua volta su uno dei letti rimasti e, merito della stanchezza e le energie perse nella battaglia, si addormentò in un batter d'occhio d'un sonno senza sogni.

    Il resto del viaggio trascorse tranquillo e in ordine, Dreneor in funzione di nuovo capitano riuscì a mantenere il controllo sul proprio equipaggio ed arrivarono ad Haven senza problemi. L'unica cosa strana fu che Jack sembrava scomparso nel nulla. Arrivati al porto, lei e i due compagni sarebbero scesi sul molo assieme a Dreneor.
    Vi chiedo ancora scusa per quel che è successo sulla nave. Anche se ero pronto a rinchiudervi tutti e consegnarvi ad Haven, confido che possiate comprendere la situazione. In fondo, anche voi avete una specie di "capitano" a cui dar conto, in cambio della vostra paga. In fondo, siete mercenari no?
    Darina guardò l'uomo inespressiva. Non devi scusarti. Hai fatto quello che ritenevi giusto. Hai dovuto decidere fra la vita di una ragazzina e gli anni trascorsi in un equipaggio unito. Quasi chiunque avrebbe fatto la tua stessa scelta. osservò con tono totalmente neutrale.
    Ecco a voi qualcosa che possa aiutare ad accettare le mie scuse. disse poi il marinaio tirando fuori tre sacchetti.
    Sono 400 monete ciascuno. Li ho detratti dal bonus che ci ha dato il Jack, penso che anche a voi spetti una sorta di risarcimento, sicuramente è un buon modo per dimostrarvi la mia buona fede.
    Darina non prese il sacchetto, limitandosi ad un leggero gesto di diniego con la mano. Ti credo sulla parola. accennò un sorriso conciliante, seppur mesto.
    Allora a buon rendere. In bocca a lupo per tutto. salutò infine Dreneor indietreggiando per tornare sulla nave.

    Darina sospirò non appena la figura di Dreneor sparì. Bene, siamo arrivati. Jack è sparito chissà dove, ma siamo vivi, è già qualcosa. Magari manderà qualche ragazzino a portarci la paga. disse ironica, piuttosto sicura che non lo avrebbero visto mai più.
    Vanberk, tu sei già stato qui ad Haven, temo ti starò fra i piedi finché non ripartirò. iniziò ad allontanarsi dalla nave per entrare in città.
    Fu a quel punto che una donna li "intercettò": sembrava impaurita e pareva volesse dire o fare qualcosa, ma non fosse sicura di farlo. Alla fine si decise e disse loro: Vi sta aspettando. Laggiù.
    Così dicendo indicò un vicoletto e sparì.
    Darina guardò Vanberk per capire se anche lui voleva seguire le indicazioni della donna. Sembrava rischioso, imboscarsi in un vicolo buio dopo aver rovesciato un equipaggio mentre questo tentava di assassinare il loro capo, ma erano pur sempre in tre, e confidava che le notizie non viaggiassero così veloci. Tanto vale tentare, immagino.
    Una volta nel vicolo un fischio risuonò dall'alto. La temoriana alzò il capo e vide Jack su un balcone, sopra di loro.

    Paura di non venire più pagati, eh? Ridacchiò, e lanciò un sacchetto di monete a Vanberk. Duemila e quattro, da dividere in tre. Avete assolto bene il vostro compito, è stato un piacere lavorare con voi.
    Per ovvi motivi non potevo arrivare insieme a voi ad Haven, sicuro come la morte che il mio mandante avrebbe mandato qualcuno a prelevarmi. Ho avuto modo però di dare un occhiata ai presenti al molo, qualche brutto ceffo c'era ma non credo vi daranno la caccia visto che siete scesi senza di me.
    Se fossi in voi però mi nasconderei da qualche parte per qualche giorno prima di programmare di tornare a casa. Ah! A proposito....

    Un secondo sacchetto d'oro venne lanciato al nordico. Questo è sufficiente a coprire il viaggio di ritorno ed eventuali spese di alloggi qui ad Haven. Come da contratto, vitto, alloggio e spese di trasporto coperte da me.
    Aspettò che il denaro venisse controllato e riprese: Lo so che vi avevo assoldato per farmi da scorta per il mio soggiorno qui ma, data la situazione, credo che sarà richiesta molta più discrezione del previsto e girare con 3 guardie del corpo non è certo l'ideale in tal senso.
    Darina ascoltò e nel frattempo si chiedeva se quell'uomo avesse davvero fatto le cose orribili che impregnavano la sua reputazione. Le persone non erano tutte bianco o nero, e i grigi erano dei veri grattacapi.
    Che dire, è il momento degli addii suppongo. Fate i bravi e state lontano dai guai mi raccomando.
    Non siamo noi quelli che volevano far fuori! ribatté Darina mentre un sorriso involontario le si apriva sul volto.
    A quel punto Jack aprì la porta fece per rientrare, ma poi rimase immobile, pensieroso.
    Vanberk, Darina. E' stato un piacere rivedervi. disse prima di sparire dietro la porta.
    Rivedervi. Cosa? Un lampo attraversò la mente di Darina. Sgranò gli occhi. Non poteva essere. Non poteva.
    TU...?! La temoriana si voltò verso Vanberk e articolò "Roman" in labiale soltanto, l'espressione esterrefatta.
    La porta di Jack si era già chiusa dietro di lui, ma la shalariana non si lasciò fermare da così poco.
    Creò un pilastro di terra diagonale creando una specie di passerella fino al parapetto del balcone al secondo piano. Corse sul pilastro, raggiunse la balaustra, la scavalcò e si lanciò sulla porta da cui era appena sparito Jack. Mi devi un favore, ricordi! quasi urlò, fuori di sé, tentando di aprirla.
    Darina sentiva il cuore in gola e respirava un filo d'aria alla volta. Non poteva essere, ma i guanti, la maschera, il fuoco, quelle parole... Le pizzicavano gli occhi mentre il sospetto si delineava ogni secondo di più.
    Se non fosse riuscita ad aprire la porta avrebbe bussato battendo con forza sul legno e aspettato che venisse aperta. Se ancora Jack non si fosse fatto vivo, avrebbe insistito ancora, arrivando a tentare di buttare giù la porta a spallate se necessario, pur di ottenere la risposta che voleva.

    ?continua?

    CITAZIONE
    Valutazione Master: 4/5
    Al di là di come si concluderà il folle tentativo di scoprire se Jack è chi sembra essere, la quest mi è piaciuta. Non ha una trama eccezionale, la sua particolarità sta in questo strano tizio mascherato, che tirando le somme secondo me è da solo metà della quest stessa. Molto interessante è stato anche come sia spuntato Dreneor!
    Onestamente mi dispiace non poter dare 5, ma obiettivamente al di là del combattimento non è successo molto, sarebbe squilibrato rispetto alle valutazioni di quest con trame più complesse. Senza contare che non sappiamo come interpretare il finale! :DDDDD
    La sola pecca che mi sembra di notare è come ci siamo ritrovati divisi per praticamente tutto il combattimento. Non so se avessi previsto che Darina sarebbe rimasta in stanza con Vanberk, deduco che le cose si sarebbero potute evolvere in maniera diversa non fosse andata dietro all'altra fanciulla, ma ad ogni modo lo sai solo tu :DD
    Grazie dell'impegno e dell'esperienza di gioco! ^^
     
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    La porta si spalancò quasi immediatamente. Darina aveva dato per scontato che il Jack l'avesse chiusa a chiave dopo essere rientrato nella stanza e invece così non era stato. Anzi, non avrebbe mai potuto immaginare che la Temoriana avrebbe addirittura costruito una scala artificiale per raggiungerlo tempestivamente.

    In effetti, quando la donna irruppe nella stanza, il Jack si trovava all'altro capo della stessa con un passo oltre l'uscio dell'altra porta. Si girò di scatto nella penombra dell'appartamento, un filo di luce sufficiente a mostrare due occhi sbarrati dietro a quella maschera chiara.

    Rimase letteralmente pietrificato nel vedere l'altra sopraggiungere improvvisamente, apparentemente sconvolta. Era proprio questo che voleva evitare, un momento inutilmente drammatico. Ma ormai erano lì, l'uno di fronte all'altra, e lui non riuscì a dire o fare alcuna cosa se non rimanere fermo, oltre l'uscio, a fissare Darina.



     
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    Mi devi un favore. ripeté la ragazza.
    All'improvviso si sentì stupida, terribilmente stupida, ma c'erano troppe coincidenze, troppe, non poteva sbagliarsi...
    Sai, Jack, si schiarì la gola abbiamo perso un compagno, tempo fa.
    Fece un respiro profondo, controllando a stento il tremolio della propria voce.
    Non riusciva a guardarlo in faccia, si limitò a concentrarsi su un punto del pavimento fra loro due.
    Si è sacrificato per salvare i suoi due amici.
    E io avevo detto loro cosa fare. Avete seguito le mie indicazioni, e ti sei sacrificato tu per salvarli entrambi.
    Darina deglutì. Non ho nemmeno pensato che...
    Non riusciva nemmeno a finire una frase, si rese conto con rabbia. Doveva riprendere il controllo di sé.
    Si passò una mano sul viso.
    Voglio solo sapere se non lo abbiamo perso davvero, se si è salvato. Voglio solo sapere se sta bene, e penso che tu lo sappia. Tu puoi dirmelo.
    La fronte aggrottata, le spalle contratte, i pugni chiusi; Darina era lo specchio della sua lotta interiore, ma era a disagio quanto determinata: non se ne sarebbe andata senza una risposta, senza la verità.
     
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    Darina avrebbe visto il guanto bianco della mano del Jack avvolto attorno al pomello della porta stringere la presa, la maschera abbassarsi al suono delle sue parole. Avete presente quei momenti in cui hai davanti una persona che vi parla con la voce rotta dall'emozione e non potete far a meno di sentire una morsa alla gola e al cuore al suono di quei tremori e quelle esitazioni?

    Il Jack non riuscì a tagliare fuori le emozioni, come si era ripromesso. Una maschera poteva essere perfetta per nascondere i propri sentimenti all'esterno, ma ciò non significa che essi non continuino ad agitarsi, torbidi e intensi, sotto la superficie. Una maschera non cancella ciò che sei, può solo nasconderlo.

    Mi dispiace tanto... per la tua perdita. Disse dopo un periodo di tempo che sarebbe potuto sembrare un eternità. Non era ancora convinto su cosa avrebbe dovuto rispondere in realtà. Non era ancora convinto di cosa volesse rispondere più che altro. Ma la sua evidente esitazione poteva essere di per sè una risposta per Darina.

    Come puoi immaginare... non posso dirti cosa ne sia stato del tuo amico. Come potrei, in fondo. Sollevò il capo, una traccia di sorriso poteva immaginarsi dal suono delle ultime parole anche se l'unica cosa che poteva vedersi erano solo due fori neri nella perlacea maschera.

    Ma sono sicuro... Continuò, la voce sbavò un tantino tradendo forte commozione. Che se il tuo amico fosse ancora vivo... sarebbe sollevato di sapere che state tutti bene, e che state facendo buon uso della fortuna che la vita vi ha riservato, soppravivendo quel giorno.

    Si fermò, guardandola ancora fisso come volendo aggiungere altro. Non riuscì però a dire nient'altro, rimanendo sospeso come in apnea per diversi istanti.

    Poi si voltò di scatto, dicendo in un soffio prima di scattare oltre l'uscio come se scappasse da qualcosa. Addio Darina.

    E se la Temoriana avesse tentato di seguirlo, avrebbe intravisto solo una tromba delle scale vuota e nello sfondo qualche rumore confuso provocato dagli inquilini di quel palazzo. Del Jack di Spade, non si avrebbero avuto più tracce.



     
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    ~Legenda
    Narrato
    Parlato Miya
    Parlato Altri

    ~Jack di Spade



    Tramonto: sei del pomeriggio circa. Un odore nauseabondo sembrava essere presente ovunque ad Haven e tutte le persone sembravano tanto sporche quanto sporche erano le strade lerce di quella città dimenticata dalla luce.
    Miya aveva preso la ricompensa datale dallo scagnozzo del capitano e dal Jack e l'aveva a sua volta chiusa in una sacca che ora portava al contrario per averla sempre sul petto.
    Haven era orrenda e la ragazzina era tremendamente a disagio. La stanza che le era stata assegnata e pagata dal Jack aveva rappresentato per lei quasi un'offesa. Era entrata, aveva visto quanto era brutta e puzzolente ed era uscita.
    Era inquieta, frenetica, arrabbiata, delusa. Sembrava in piena crisi isterica.
    La nave che avrebbe dovuto prendere sarebbe salpata il giorno dopo e lei aveva deciso coraggiosamente di passare la notte completamente sveglia in modo da poter sempre controllare cosa stesse succedendo intorno a lei.
    Probabilmente dormire nella locanda sarebbe stato più sicuro, ma lei non si fidava.
    Non mi piacciono le navi, per niente.
    Sbuffò confidandosi con un gatto che la fissava da qualche secondo.
    Era fuori città, su una scogliera a qualche kilometro da uno dei moli di Haven. Fissava il mare, la luce del faro che girava in continuazione, le navi scure che arrivavano e andavano via in continuazione.
    Era seduta, raggomitolata su sé stessa, infreddolita e sola. Completamente sola.
    Il gatto rimase fermo e rispose con un incerto miagolio.
    Tieni, mangia questo.
    Sussurrò piano. Tirò fuori da una delle tasche della sua giacca un pezzo di panino che aveva preparato prima di partire e lo poggiò vicino al gatto. Quello lo fissò, poi lo annusò un po'.
    Sei un gatto pelle e ossa, non dovresti fare lo schizzinoso!
    Disse più convinta. La sua abituale voce stridula e fastidiosa ora era solo un borbottìo sommesso.
    Se mia madre ti vedesse si arrabbierebbe molto con te. Io devo sempre mangiare tutto altrimenti attacca un rimprovero che non finisce più!
    Miya prese il pezzo di panino, lanciò il pane in mare e appoggiò il prosciutto vicino al gatto. Finalmente l'animale iniziò a mangiare.
    Aveva medicato un po' meglio le sue ferite comprando in un'erboristeria vicina i materiali e fasciandosi da sola. Il risultato non era molto bello, ma svolgeva il suo dovere.
    Oltre ad essere stata nell'albergo per pochi istanti e all'erboristeria, Miya ad Haven non aveva fatto nient'altro. Era schifata da tutto, disgustata dal mondo intero. Si sentiva violentata, umiliata in qualche modo. Nella sua mente continuavano a tornare le immagini della battaglia in cui era stata ferita in maniera così grave ed evidente. Dava la colpa a tutto: alla nave, al Jack, ai suoi due compagni, al capitano, a Dreneor, ad Haven.
    Era stata una pessima idea accettare quell'inutile missione ed era stata una pessima idea combattere per un tizio che non si degnava neanche di mostrare il suo volto. Tutti i buoni propositi che aveva maturato prima di partire erano ora svaniti ed erano stati sostituiti da una grande rabbia.
    Una volta diventata un ufficiale importante, pensava, sarebbe sbarcata ad Haven con centinaia di truppe e avrebbe raso al suolo tutto. Pirati, ladri, gente mascherata: tutti catturati e buttati in mare.
    Finito il prosciutto, il gatto venne preso di forza da Miya. La ragazzina lo mise sulle sue gambe incrociate e lo avvolse con le sue braccia per non farlo fuggire.
    Quello, scosso, si agitò inutilmente cercando di sfuggire alla potente presa della ragazza che però non aveva alcuna intenzione di lasciar andare il suo nuovo interlocutore.
    Miya iniziò ad accarezzarlo dolcemente e il gatto randagio, dopo un po', sembrò apprezzare.
    Stavo dicendo: mia madre non sente proprio ragioni sul cibo. Ma dico io: se non mi va qualcosa, perchè devi costringermi? Lo sa bene che ho gusti difficili, specialmente sui secondi! Devi sapere che da me la carne...
    La sua voce ora era tornata quella di un tempo: acuta, lamentosa, sicura.
    Il gatto sembrò quasi sbuffare. La notte per lui sarebbe stata molto lunga.



    CITAZIONE
    Voto Master 5/5
    Le quest non devono sempre essere complicate e lunghe. Anche qualcosa di semplice e lineare può riservare qualche sorpresa e questa quest secondo me ne è la prova! : )




    Edited by Impulse - 6/12/2016, 23:18
     
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62 replies since 21/9/2016, 11:20   1098 views
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