Dovere e Piacere

Nonostante quelle isole facessero geograficamente parte di Arcadia, la città di Florentia, che si estendeva per buona parte dell'isola maggiore, era a tutti gli effetti un porto franco. La sorveglianza delle truppe imperiali era stretta come si confaceva allo status di Avamposto Imperiale, ma era decisamente meno pressante di quella nella vicina Louyhong. Arcadia era una terra alleata, dunque non era necessario lasciare un presidio armato, per quanto di tanto in tanto potesse essere utile.
Il fiorente commercio e le merci esotiche portavano un sacco di persone e curiosi a passeggiare tra le affollate vie della città commerciale, forse incuranti di quanto quell'ambiente favorisse lo scambio quanto il furto. Le guardie, per quanto ligie al dovere, potevano chiudere uno o due occhi quando si trovavano con cinquanta monete sonanti in mano.
Forse, vista da questa prospettiva Florentia non sembrava poi un gran posto in cui vivere, invece era proprio questa la sua peculiarità. A differenza della distante Haven, dove il crimine regnava quasi sovrano, nell'Avamposto Imperiale la legge veniva applicata con rigore e chi veniva scoperto a intascare denaro per coprire qualcosa di losco rischiava grosso. Da che mondo è mondo, si sa, l'uomo è ingordo, e più ha e più vorrebbe avere. Florentia era una città commerciale, dove in bene o in male si mescolavano il meglio e il peggio che Kalendor aveva da offrire.

Leonard Michael Floviers D'Acq rotolò pesantemente giù dalle sontuose scale del bordello, senza nemmeno degnarsi di trattenere una serie d'improperi lunga quanto il suo nome.
L'uomo era un un cliente quasi abituale noto alle giovani ballerine e alla loro signora. La Corte dei Sussurri era un luogo di piacere conosciuto in tutta Florentia, e non solo; e la padrona di casa, Mistress Liar, non era meno famosa.
Leonard era un uomo di bell'aspetto, nonostante i capelli ormai spruzzati di bianco in più punti e una vistosa cicatrice verticale sull'occhio destro facessero intuire che non fosse più tanto giovane. Era un uomo di mare, pirata o commerciante che fosse non aveva importanza, perché quando si sentiva un profumo salmastro alla Corte era un brutto segno.
I suoi abiti consunti dalla vita all'aperto, il viso bruciato dal sole e la barba ispida e incolta non lo dipingevano certo come uno dalle tasche piene di denari, e quei pochi che gli rimanevano li gettava in vino e donne. Il più delle volte nel primo, trovandosi poi a non poter pagare le seconde.
Per l'ennesima volta Henry, il nerboruto buttafuori della Corte, lo aveva trovato ad importunare le ragazze. Fosse stato abbastanza accorto da limitarsi a discutere con loro non sarebbe stato un grosso problema, ma Mistress Liar non gradiva che la mercanzia fosse "maneggiata" senza qualche moneta di garanzia. Henry lo sapeva bene; e lo sapeva anche Leonard.
Solitamente un bel volo dalle scale avrebbe dovuto fargli capire che non era il caso di alzare la voce e fare il gradasso, ma questa volta a differenza delle precedenti Leonard era sobrio, e non sembrava voler accettare un "no" come risposta.
- Trattare così il vostro miglior cliente. - disse rimettendosi in piedi e lisciandosi la logora giubba scura. - E dov'è quella puttana della tua padrona, eh Henry? -
Il buttafuori gli lanciò uno sguardo rabbioso e cominciò a scendere le scale, ma Leonard non osò indietreggiare. Anzi, rincarò la dose.
- Oh dai non fare così. Lo sai anche tu che per gestire un posto del genere dev'essere un po'puttana anche lei. - proseguì con un sorriso maligno in volto.
Il modo di fare di Leonard era diverso dal solito. Non era mai stato così aggressivo nei confronti di Henry o della padrona di casa in generale. Sembrava quasi alla ricerca di guai, quasi sperasse di menare le mani una volta tanto. Fosse stato ubriaco sarebbe potuto passare per un semplice colpo di testa dato dai fumi dell'alcol, ma adesso era sobrio; e determinato.
Quando Henry arrivò a una decina di passi da lui, Leonard alzò nuovamente la voce.
- Avanti Liar! Porta fuori il tuo bellissimo culo e affrontami una buona volta. - disse senza perdere il suo sorriso. - Conosco il tuo segreto. -
Parole audaci per un donnaiolo ubriacone del porto. Che cosa poteva mai sapere di Mistress Liar lui, che forse l'aveva intravista una sola volta camminare nelle sale della Corte. Stava mentendo, non c'era altra spiegazione. Oppure sapeva davvero qualcosa riguardo a quella donna che tutti guardavano con ammirazione e forse un pizzico di desiderio? Le ragazze della Corte non erano solite parlare, ma i pettegolezzi erano un divertimento in voga, e magari involontariamente si erano lasciate sfuggire qualcosa.
Henry si fermò, continuando a guardare con aria truce l'uomo che gli stava a pochi passi.

Mistress Liar fece infine la sua comparsa; spettacolare, come un raggio di sole in una tetra giornata di pioggia.
L'entrata in scena della stupenda padrona di casa spezzò completamente la tensione che si era creata tra Leonard ed Henry, oltre che tra tutti i presenti che si erano fermati per capire che cosa stesse accadendo.
Leonard fischiò chinando leggermente il capo, ma senza perdere il suo sorriso di sfida o indietreggiare davanti alla evidente minaccia rappresentata dal buttafuori. Era sicuro di sé, dannatamente sicuro e tremendamente sfacciato nei suoi modi come non lo era mai stato.
La comparsa di Liar avrebbe dovuto metterlo in allarme, dopotutto lei era la signora e padrona della Corte dei Sussurri e c'era poco da scherzare con una persona che aveva alle proprie dipendenze due buttafuori grossi come armadi che non avrebbero atteso altro che un suo ordine per farlo a pezzi. Tuttavia Leonard era andato li con il preciso intento di incontrare, e sfidare, quella donna nella propria tana. Aveva vinto parecchi cuori in passato in quella stessa casa di piacere, ma il tesoro più ambito era quello della padrona di casa. Qualcosa di impossibile; forse.
Il sorriso sprezzante dell'uomo non si incrinò nemmeno quando Liar gli rivolse direttamente la parola, concedendogli persino la possibilità di discutere di qualunque cosa, qualunque segreto avesse in mano, in privato.
Henry si voltò e lanciò uno sguardo dubbioso alla sua padrona, ma non fece alcuna rimostranza, consapevole che non era compito suo intromettersi nelle decisioni della donna. Lui e il suo gemello Harry erano forse gli unici a sapere che dietro quel velo di bellezza e graziosa fragilità si celava qualcosa di minaccioso e letale, da cui non avevano alcuna intenzione di doversi difendere.
- Sarebbe un vero piacere. - rispose Leonard alla proposta della donna, cominciando a salire le scale.
Hanry non fece cenno di volersi spostare e solo dopo qualche istante l'uomo comprese il motivo di quell'ultima resistenza.
- Oh, giusto, hai ragione. - disse senza perdere il ghigno.
Lentamente il buttafuori tastò la giacca di Leonard cercando eventuali tasche interne in cui potesse aver nascosto delle armi da taglio o altri oggetti con cui avrebbe potuto mettere in pericolo la vita di Liar. Dalla giacca passò poi ai pantaloni, senza dimenticarsi di controllare anche parti un po'più scomode. Leonard da parte sua si limitò a sospirare e strizzare l'occhio a una delle giovani ballerine che stavano assistendo alla scena.
Terminato il controllo Hanry si scostò per lasciar passare l'uomo, senza perderlo di vista mentre si avvicinava pericolosamente alla sua signora. Non gli aveva trovato nulla di pericoloso addosso, tuttavia non era detto che non potesse essere una minaccia da disarmato.
Arrivato finalmente davanti a Liar, Leonard si esibì in un un inchino palesemente privo di rispetto e grazia. Si sentiva sicuro di sé e di avere dalla sua parte qualcosa, un argomentazione contro la quale la donna non poteva vincere.
Lei era anche almeno una decina di centimetri più bassa di lui e con il suo fisico affusolato e aggraziato non poteva certo competere contro un uomo di mare provato dalla fatica e dalle intemperie; ma per quello c'erano Harry ed Henry, che da qualche passo di distanza scrutavano seri l'uomo.
- Dunque, vogliamo andare? - disse infine piegando la testa di lato e guardando Liar direttamente negli occhi.
Qualunque cosa avesse spinto Leonard ad agire in quel modo, e qualunque cosa avesse contro Mistress Liar, di certo aveva un piano. E sarebbe dovuto essere un gran bel piano per permettergli di uscirne tutto intero.

L'inchino di Leonard non indispose particolarmente Liar, che anzi rispose con un garbato cenno del capo guidando poi l'ospite verso una stanza in fondo al corridoio.
Si trattava di un piccolo studio, evidentemente usato dalla padrona di casa per incontri diversi da quelli che si tenevano al piano inferiore. Il locale non aveva finestre, se non una che dava sul cortile interno del palazzo, e la porta era sorvegliata dai gemelli al soldo di Liar.
Scacco matto per Leonard? Troppo presto per decidere chi avesse vinto la partita, e il gioco era appena cominciato. La donna aveva il vantaggio di conoscere il posto come le sue tasche, e di certo intrappolarlo in quella stanza era stata una mossa astuta, ma d'altro canto il rozzo marinaio non aveva ancora scoperto le sue carte.
- Desiderate qualcosa da bere, Leonard? - chiese Liar pronunciando il nome dell'uomo con voce suadente.
Quella voce faceva impazzire gli uomini e non solo stando a quello che si raccontava in giro. La cadenza delle lettere, quel sospiro quasi nascosto tra di esse; non c'era modo di resistervi.
Tuttavia alla domanda della donna Leonard rispose con un semplice sorriso e scosse il capo. Si accomodò sulla poltrona che gli era stata indicata e la trovò scomoda, parecchio scomoda. Faticò a trattenersi dal sbuffare cercando una posizione che non gli desse troppo fastidio e alla fine si rassegnò ad appoggiarsi allo schienale nonostante una serie di piccole gobbe nell'imbottitura della seduta lo infastidissero.
Liar aveva fatto la sua mossa, ora toccava a lui giocare. Aveva rifiutato da bere perché non aveva bisogno di ulteriori distrazioni, e quella donna di per sé era già una enorme distrazione. Difficile staccarle gli occhi di dosso, e anche quando l'abito era più che coprente si poteva tranquillamente individuare le morbide forme del suo corpo al di sotto della stoffa; ma non era lì per quello, non oggi almeno.
- Liar. - la chiamò lui inaspettatamente serio.
Fino a quel momento aveva agito da buffone come suo solito, la maschera che usava per frequentare quel genere di luoghi. Forse ora la donna sarebbe riuscita a vedere il vero Leonard. Chi era davvero? Un marinaio ubriacone che aveva il vizio delle donne? O qualcosa di ben peggiore?
- Se non ti importasse davvero di quello che so su di te non ti saresti scomodata a venire di persona. - proseguì certo che avrebbe avuto la piena attenzione della sua interlocutrice. - Questo mi fa capire che fino a quando avrò questo segreto con me sarò al sicuro. Penso che Harry o Henry non aspettino altro che un tuo ordine per potermi mettere le mani addosso e fare in modo che io non possa più rimettere piede qui. -
Si staccò dallo schienale della poltrona e appoggiò i gomiti sulle ginocchia cercando nuovamente lo sguardo dei Liar.
- Quello che ti chiedo in cambio delle mie informazioni è: protezione. -
Poteva sembrare una richiesta stupida, tuttavia per Leonard non era affatto così. Nessuno si sarebbe mai sognato di andare in un bordello per chiedere protezione, anche perché che genere di sicurezza avrebbero potuto dargli una dozzina di prostitute, due guardie del corpo e la donna della casa? No, doveva essere un genere di protezione che solamente lei, Mistress Liar poteva dargli. Evidentemente qualunque cosa avesse Leonard su di lei doveva essere abbastanza buono, o pericoloso, da non poter essere divulgato senza conseguenze.
L'uomo aveva fatto la sua mossa. Ora toccava a Liar.

Leonard aveva ottenuto l'interesse della donna, che a giudicare dalla sue parole sembrava disposta ad ascoltarlo. Senza rendersene conto stavano già combattendo, la loro era una battaglia d'intelletto dove chi sbagliava sarebbe stato inevitabilmente alla mercé dell'avversario. Poteva davvero uscire vincitore da quello scontro? Menare le mani non era un problema, ma sarebbe davvero riuscito a tenere testa a Liar, nella sua tana e con le spalle coperte dai gemelli?
Forse aveva fatto un terribile errore a pensare di poterla affrontare al suo stesso gioco. Ora però era troppo tardi per avere dei ripensamenti, era in ballo e doveva ballare, anche se contro voglia.
Il fascino di Liar era davvero incredibile. Con pochi gesti misurati era in grado di creare una tensione incredibile. Il semplice scostare quella ciocca di capelli scuri dal viso e l'accavallare le gambe minarono per qualche istante la determinazione di Leonard. Doveva ricordarsi perché era arrivato fino lì, perché stava trattando con la donna in quella stanza; perché la sua vita era in pericolo.
- Come ben sai sono un marinaio. - cominciò l'uomo distogliendo lo sguardo da quello di Liar. - Oltre alle merci anche le informazioni sono una valevole moneta di scambio, e durante uno dei miei ultimi viaggi ho ottenuto informazioni che riguardavano te. -
Cercò nuovamente lo sguardo della donna. Entrambi sapevano che non era una grande novità, il bordello di Liar era conosciuto e ben frequentato. Giravano non poche voci riguardo la padrona dello stabile e di come fosse in grado di compiacere tre uomini contemporaneamente senza nemmeno stancarsi. Tuttavia lo sguardo di Leonard indicava chiaramente che non era di quel genere di voci che aveva ottenuto nel suo ultimo sbarco sulla terraferma.
- Da quel momento hanno cominciato ad accadere dei fatti piuttosto inquietanti: incidenti mortali sulla nave e alcuni tentativi di assassinio nei miei confronti. - il suo tono era grave.
Qualunque cosa sapesse Leonard doveva interessare a qualcuno se si prodigava così tanto per farlo fuori.
- Non ultimo la sera scorsa alla locanda poco fuori il porto. Un presunto ubriacone ha tentato di accoltellarmi scatenando una rissa nel locale. Non poteva non essere sobrio per combattere in quel modo. - indicò una cicatrice rossastra nell'interno del braccio destro. Un taglio netto, mirato. Decisamente opera di qualcuno che sapeva come maneggiare un coltello con professionalità.
- Qualcuno mi vuole morto, ma io e la vecchia signora non siamo ancora pronti per incontrarci. - disse sorridendo in modo enigmatico, come se di fatto la morte in sé lo preoccupasse meno del fatto che qualunque informazione avesse in mano finisse tra le grinfie dei sicari.
- Potresti essere benissimo tu il mandante... - disse poi. Quel pensiero doveva aver sfiorato anche Liar, dopotutto se quelle informazioni erano così importanti poteva essere stata Liar stessa a mandare degli assassini per tappare la bocca a Leonard. - ...ma se così fosse non sarei mai riuscito ad arrivare fino qui e parlarti di persona, dunque penso che alla fin fine tu sia l'unica persona in grado di garantirmi protezione. -
Si lasciò andare nuovamente sullo scomodo schienale della poltrona. Ora toccava a Liar decidere che cosa fare, se credere alle parole dell'uomo e garantirgli quanto chiedeva in cambio delle informazioni, o rifiutare l'offerta. Una cosa era certa, Leonard non si sarebbe lasciato sfuggire una sola parola fino a quando non fosse stato certo di essere al sicuro.

Liar non si fidava. Era in gamba, molto più di quanto non si fosse aspettato. Tuttavia Leonard non stava mentendo e il pericolo che correva lui, e forse anche la stessa Liar era reale. Cosa doveva fare per convincerla? Aveva sedotto molte donne per piacere e per dovere, ma sentiva che se avesse anche solo provato a fare qualcosa di così avventato la sua testa non sarebbe rimasta ancora per molto salda sul collo. No, quella donna si aspettava una dimostrazione pratica delle sue parole.
"Le fandonie su di me sono troppe." aveva detto lei, e solo gli Dei sapevano quanto fosse vero. Poteva davvero fidarsi e dirle ciò che sapeva? E quando avesse perso quell'unica garanzia che cosa ne sarebbe stato di lui? Se davvero c'era Liar dietro ai sicari non avrebbe fatto poi molta differenza in fondo.
Imprecò a bassa voce e poi sbuffò, indeciso sul da farsi.
"Oh al diavolo." si disse facendo chiarezza nei suoi pensieri. "Dove darle qualcosa o questa situazione non si sbloccherà mai.".
Si sporse in avanti appoggiando i gomiti sulle ginocchia e incrociando le mani. Voleva che queste fossero ben in vista, non voleva essere frainteso.
- La famiglia Elhalyn di Arcadia. - disse - Hanno... -
Non riuscì a terminare la frase perché due tonfi sordi provenienti dal corridoio lo fecero sussultare. Se ci fossero stati degli intrusi i due buttafuori di Liar non se ne sarebbero certo stati con le mani in mano. A meno che non fossero stati colti di sorpresa. Entrambi. Davvero difficile, ma non impossibile.
Un istante dopo la porta si spalancò e rapidamente due sagome ammantate e dal viso coperto fecero irruzione nello studio. Erano armati e decisamente minacciosi.
Per qualche secondo l'aria sembrò congelarsi nella stanza. Date le maschere dei due sconosciuti era impossibile decifrare i loro sguardi, rendendo tutto più difficile. Perché si erano immobilizzati appena varcata la soglia? Chi si aspettavano di trovare al suo interno? Oltre le due sagome in piedi Leonard intravide uno dei due gemelli al soldo di Liar steso a terra nel corridoio. Nessuno gridava nel palazzo, dunque quei sicari erano entrati non visti in qualche modo, oppure erano sempre stati all'interno della Corte dei Sussurri.
Improvvisamente uno dei due fece saettare due pugnali da lancio verso Leonard.
[Assassino 1] - [Azione] [Lancio Coltello da Lancio]




Era abbastanza vicino da causare danno se fosse andato a segno, ma non c'era tempo per pensare, dato che anche l'altro sicario estrasse la propria arma, rivolgendo tuttavia la sua attenzione verso Liar.
[Assassino 2] - [Rapido] [Estrazione Lama Bracciale con Lama]

Tuttavia non si mosse all'attacco, limitandosi ad osservare la donna davanti a sé attraverso l'inespressiva maschera.

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Colto di sorpresa dall'entrata in scena dei sicari Leonard non ebbe molte alternative se non quella di scartare di lato per evitare i due coltelli che gli saettavano contro. Se avesse avuto più tempo quel movimento gli sarebbe costato meno fatica.
[Leonard] - [Azione + Rapido] [Schivata] [Movimento Gratuito 5m: I9 - K9]
Tuttavia riuscì comunque a sfruttare la situazione per avanzare verso l'avversario. Non aveva tempo di pensare ad altro che a difendere la sua pellaccia. Poteva speculare quanto voleva riguardo al possibile coinvolgimento di Liar in quell'assalto, ma prima doveva uscirne vivo.
A distanza ravvicinata si preparò ad assestare un colpo non indifferente al sicario, che se fosse andato a segno lo avrebbe lasciato frastornato nonostante l'armatura leggera che evidentemente indossava.
[Leonard] - [Aura: Chant of Bravery]

[Leonard] - [Stance: Boei]

Leonard abbassò il proprio baricentro e divaricò le gambe per essere più agile in caso di futuri attacchi, allo stesso tempo inspirò ed espirò profondamente facendo fluire il chakra verso i propri muscoli, rinforzandoli e preparandoli allo scontro.
Senza preavviso fece saettare due rapidi pugni verso il petto dell'avversario.
[Leonard] - [Rapido] [Attacco Fisico]
[Leonard] - [Rapido] [Attacco Fisico]



Nel caso l'avversario avesse risposto aggressivamente stavolta sarebbe stato pronto a scattare di lato ed evitare il colpo con il minimo sforzo a differenza di quanto era accaduto prima. Avrebbe voluto voltarsi e controllare Liar. Non sentiva rumore di uno scontro provenire dalla sua direzione, il ché poteva significare che i sicari non volevano farle del male, o che lei era in combutta con loro.
Ci avrebbe pensato più tardi, una volta che fosse riuscito a mandare al tappeto il suo avversario.

I colpi di Leonard impattarono violentemente contro il busto dell'assalitore, ma purtroppo con non abbastanza forza da mandarlo al tappeto. Evidentemente il marinaio aveva sottovalutato l'armatura dell'avversario, che ora si preparava a restituirgli il piacere.
[Assassino 1] - [Rapido] [Equipaggiare Arma Leggera x2]
A differenza del compagno d'armi, il sicario che stava fronteggiando Leonard non aveva un bracciale con tanto di lama nascosta, ma utilizzava dei classici, ma sempre efficaci pugnali. Dalla maestria con cui il marinaio glie li vide saettare in mano non dubitò che fosse anche in grado di utilizzarli nel modo più letale possibile.
[Assassino 1] - [Rapido] [Attacco con Arma Leggera]


[Assassino 1] -[Movimento Gratuito 5m: L9 - N7]
Il sicario aveva portato un insidioso attacco con entrambe le proprie armi e poi si era ritirato cautamente, tenendosi probabilmente pronto per una eventuale rappresaglia da parte di Leonard.
Nel frattempo l'altro assassino, vedendo l'esitazione di Liar che si era solamente allontanata ed aveva estratto la propria arma, non si lasciò sfuggire una situazione così ghiotta e passò all'attacco.
[Assassino 2] - [Movimento Gratuito 5m: L7 - J7]
[Assassino 2] - [Rapido] [Attacco con Arma Leggera]

Oltre a quel primo insidioso affondo mirato allo stomaco, il sicario si slanciò ulteriormente in avanti cercando di piantare nuovamente il coltello nel ventre della donna.
[Assassino 2] - [Azione] + [Rapido] [Go for the Throat]


Quest'ultimo affondo sarebbe stato particolarmente insidioso se fosse andato a segno, ma Leonard non poteva fare nulla per proteggere Liar poiché aveva già abbastanza problemi per conto suo con l'altro assalitore.

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L'attacco del sicario armato dei due pugnali non impensierì più di tanto il marinaio che si era preventivamente preparato per affrontare una eventuale risposta di quel genere. Sfruttando la posizione di combattimento che aveva assunto in precedenza scartò di lato evitando il primo fendente, tuttavia non riuscì a vedere il secondo coltello e accusò il colpo.
[Leonard] - [Azione] [Schivata]
Danno Subito: 50 (Danno) - 10 (Steel Body) = 40

Fortunatamente aveva la pellaccia dura Leonard, temprata dalle risse e dall'allenamento, e nonostante il taglio sulla maglia bianca si stesse lentamente tingendo di rosso, la ferita non era poi così profonda.
Valutò bene le distanze e decise di continuare a tenere impegnato quel sicario. Liar era certamente in grado di badare a sé stessa, lo era stata fino a quel momento e sperava che non fossero quei due loschi assassini a farle perdere la presa sul coltello.
[Leonard] - [Movimento Gratuito 5m: K9 - M7]
[Leonard] - [Stance: Boei]
Mantenendo la posizione evasiva che aveva adottato in precedenza si avvicinò al suo bersaglio, proprio mentre l'altro sicario si allontanava e ingaggiava lo scontro con Liar. Cosa doveva fare? Cercare di aiutare la donna? Di certo in due sarebbero riusciti a metterlo al tappeto rapidamente, ma non sarebbe stato saggio voltare le spalle al nemico. Per ora doveva finire ciò che aveva cominciato.
Non richiamò a sé il chakra per rinforzare i propri muscoli come aveva fatto prima, preferendo sferra direttamente degli attacchi mirati. Il suo avversario era sulla difensiva e non voleva rischiare di sprecare energie.
[Leonard] - [Azione] [Ki Strike]



[Leonard] - [Rapido] [Attacco Fisico]
[Leonard] - [Rapido] [Attacco Fisico]

Con una terrificante sequenza di ganci mirati al viso del sicario, di cui uno potenziato da una ondata di chakra non indifferente, Leonard stava tentando di concludere la faccenda con il suo avversario. Se questi fossero andati a segno però, c'era un solo modo per scoprirlo...

Il sicario che stava affrontando Leonardo crollò sotto la raffica di colpi che gli aveva riservato il marinaio. Aveva provato a scansarsi, ma i suoi colpi erano stati troppo veloci e quando un gancio lo raggiunse alla tempia non poté fare altro che crollare a terra privo di sensi. La maschera era ancora intatta, ma da sotto di essa scendeva un rivoletto di sangue indicando che i colpi subiti erano stati piuttosto forti.
L'attacco dell'altro sicario nei confronti di Liar invece era stato sventato per metà, mentre la prima coltellata aveva trovato la tenera carne della donna, il secondo affondo era stato abilmente schivato.
Liar sapeva il fatto suo, forse non era particolarmente avvezza a combattere, ma aveva intuito che era meglio mantenere le distanze e tenersi fuori portata del coltello dell'avversario e si era allontanata lanciando la propria arma contro l'avversario che accusò il colpo.
Tuttavia i danni che la donna era riuscita ad infliggergli non erano sufficienti a mandarlo al tappeto, e ora si preparava ad attaccare nuovamente.
[Assassino 2] - [Movimento Gratuito 5m: J7 - H7]
[Assassino 2] - [Rapido] [Movimento Extra 5m: H7 - F7]
Rapidamente colmò la distanza che lo separava dalla donna, anche se non con la stessa agilità che aveva dimostrato lei, e rapidamente richiamò attorno a sé dei dardi di roccia, formati dall'agglomerarsi del chakra dell'uomo e del terriccio presente nella stanza, oltre che legno e schegge varie presenti.
[Assassino 2] - [Azione] [Rock Bullets]


I proiettili rocciosi erano quattro e sibilarono a gran velocità verso Liar. Non erano particolarmente rapidi, tuttavia se avessero trovato il bersaglio non avrebbero avuto difficoltà ad impattare con forza nonostante l'armatura leggera che la donna aveva addosso.
[Assassino 2] - [Rapido] [Attacco Fisico]

Dopo aver scagliato i dardi di roccia l'uomo avrebbe nuovamente provato a colpirla al busto con un la lama che ancora era estratta dal bracciale.
Era una sequenza di attacchi non pensati casualmente poiché se la donna avesse evitato i dardi sarebbe dovuta finire sulla traiettoria della lama e vice versa.

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DIFESA

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L'assassino cadde sotto i colpi di Leonard che ebbe giusto il tempo di voltarsi e vedere che Liar stava combattendo da sola contro l'altro sicario. Sapeva il fatto suo, difatti evitò senza grossi problemi l'assalto dell'avversario rimanendo solamente lievemente ferita.

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RECUPERO

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Leonard espirò e si preparò a partire all'attacco, l'assassino che aveva appena abbattuto si era rivelato essere un avversario piuttosto ostico e gli ci voleva qualche istante per recuperare le forze. Rilassandosi, inconsciamente abbandonò la posizione evasiva che aveva assunto fino a quel momento. Decise di valutare il da farsi, anche perché avrebbe certamente dovuto intervenire aiutando Liar.

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ATTACCO

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Liar si stava allontanando scagliando il proprio pugnale contro l'avversario, mentre quest'ultimo si lanciava all'inseguimento senza riuscire ad evitare di essere colpito dall'attacco della donna.
Leonard misurò a spanne i metri che lo separavano dal bersaglio mentre l'avversario richiamava a sé il potere elementale. Decisamente troppo lontano raggiungerlo prima che colpisse, doveva trovare una strategia alternativa. Forse impegnato com'era non si era reso conto che il suo compagno era andato al tappeto, dopotutto gli aveva sempre dato le spalle.
[Movimento Gratuito 5m: M7 - K7]
[Rapido] - [Movimento Extra 5m: K7 - I7]
Si mosse cercando di fare meno rumore possibile, per quanto il pavimento rovinato dallo scontro e i sontuosi tappeti di Liar gli permettessero. Arrivò a meno di dieci metri dall'assassino, era ancora troppo lontano per provare a colpirlo con un gancio, ma poteva fargli male in altri modi.
[Rapido] - [Supershock]
[Azione] - [Thunder Blast]



Con una rapidità incredibile Leonard richiamò nella propria mano un globo di saette e lo infuse con il proprio chakra per renderlo stordente, tuttavia un attacco di quella portata avrebbe potuto attirare l'attenzione dell'avversario. Se fosse andato a segno avrebbe stordito l'uomo oltre che causargli una discreta quantità di danni.
Con forza scagliò il globo contro l'assassino, sperando che fosse troppo concentrato su Liar per notare l'attacco che stava arrivando alle sue spalle.

I proiettili rocciosi che l'uomo aveva scagliato contro Liar impattarono contro di lei ferendola, mentre il fendente portato con il bracciale armato di lama andò a vuoto. Nello stesso istante una scarica elettrica colpì il sicario alle spalle ferendolo e causandogli uno stato di stordimento. Non si era aspettato un attacco da dietro. Il suo compare era già andato al tappeto? Chi diavolo era quel marinaio?
Rabbioso l'uomo si voltò imprecando, e fu allora che Liar gli si scagliò addosso conficcando la sua lama corta nell'addome del sicario avendo trovato un punto scoperto dell'armatura. Stavolta l'imprecazione fu più che esaustiva, con una serie di epiteti rivolti alla donna che non erano per nulla lusinghieri.
La ferita sanguinava copiosamente, e nonostante i colpi subiti lo avessero visibilmente provato, non sembrava disposto ad arrendersi. Infatti stava già preparando la sua prossima mossa.

Liar non era indietreggiata dopo il proprio attacco, e questo dava margine di manovra al sicario che non attese certo un invito scritto per passare all'azione. Nonostante la maschera ne celasse il viso la donna avrebbe potuto scogliere nei suoi occhi, due punti neri in quella maschera, un lampo di follia dettato dalla disperazione del momento.
Tentò nuovamente di ferire Liar portando un fendente con la propria arma all'altezza del busto. Non era un colpo particolarmente insidioso, ma se fosse andato a segno avrebbe di certo fatto male.
[Assassino 2] - [Rapido] [Attacco Fisico]

Poi, come aveva fatto in precedenza, avrebbe richiamato a sé il potere elementale della terra, stavolta però non per colpire con dei dardi di roccia, ma con qualcosa di ben più pericoloso.
[Assassino 2] - [Rapido] [Earth Pillar] (spostamento Liar da E7 - D7)


Con un deciso colpo portato con il piede destro a terra, l'uomo avrebbe richiamato uno spuntone di roccia che avrebbe divelto parte del pavimento della stanza e rovinato alcuni dei preziosi tappeti di Liar. Se quella colonna di terra avesse colpito la donna l'impatto sarebbe stato tanto violento da sbalzarla persino indietro di alcuni metri.
Il sicario era provato da quello scontro, parte della sua armatura era rovinata dai colpi che aveva subito e l'ultima ferita che gli era stata inferta sanguinava ancora copiosamente. Voltò la testa verso l'unica finestra della stanza, come se stesse valutando una via di fuga.

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DIFESA

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L'attacco elementale scagliato da Leonard era andato a segno, tuttavia l'uomo sembrava averne risentito solamente in parte stando a come aveva poi ingaggiato nuovamente Liar. Sembrava fatto di una pasta decisamente diversa rispetto al suo compare che giaceva ancora a terra privo di sensi.
L'attacco elementale che il sicario aveva scagliato contro Liar impensierì Leonard. Un colpo del genere poteva fare davvero male e c'era il rischio che la donna non riuscisse a difendersi adeguatamente. Era troppo lontano per fare la differenza, doveva avvicinarsi.

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RECUPERO

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Valutò rapidamente le distanze che lo speravano da Liar e dell'avversario. Avrebbe potuto farcela, ma doveva agire in fretta e senza timore. Si tastò le tasche della giaccia, valutando il contenuto di una di essa. Annuì soddisfatto trovando ciò che cercava e decise di prepararsi a passare all'offensiva prima che fosse troppo tardi.

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ATTACCO

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Senza indugiare ulteriormente Leonard scattò in avanti cercando di azzerare le distanze tra sé e l'avversario, portandosi al contempo vicino a Liar.
[Movimento Gratuito 5m: I7 - G7]
[Rapido] - [Movimento Extra 5m: G7 - E7]
Scartò rapidamente passando accanto al sicario, aggirandolo e tenendosi lontano dalla lama dell'uomo, al contempo mettendosi tra la donna e l'avversario facendo così da scudo. Non aveva la pretesa di fare il cavaliere in una situazione del genere, non credeva che Liar si sarebbe aperta a lui per un gesto simile, ma aveva un buon motivo per posizionarsi in quel modo.
- Liar, prendi questa. - disse lanciando alla donna dietro di sé una boccetta che aveva estratto dalla tasca della giacca.
[Rapido] - [Lancio Oggetto: Pozione dell'Energia Maggiore]

Si trattava di un'ampolla piuttosto tozza con un contenuto dal colore rosato e dalla densità molto liquida. La donna non avrebbe faticato a riconoscere quell'oggetto come una pozione curativa. Avrebbe potuto di certo avere dei dubbi sulla sua efficacia considerato da dove proveniva, ma aveva l'aspetto di un normale infuso che qualunque mercante aveva sulla propria bancarella.
- Scusa il ritardo, l'altro mi ha tenuto impegnato un po'più del previsto, ma vedo che te la sei cavata piuttosto bene anche da sola. - disse cercando di sdrammatizzare mentre cercava di trovare un punto debole in cui colpire l'avversario.
Individuò un'apertura e senza esitare preparò il proprio attacco cercando di sfruttare il fatto che l'uomo fosse indebolito e stordito.
[Stance: Kemto]


[Azione] - [Ki Strike]


L'attacco di Leonard era insidioso e il pugno sembrava irrorato di energia spirituale, dunque avrebbe fatto parecchio male se fosse andato a segno, ma il marinaio non era sicuro che sarebbe stato sufficiente per mandare al tappeto l'avversario.
- Forza Liar! Non dargli tregua! - disse incitando la donna a continuare ad attaccare.
Dovevano affrontarlo assieme, o sarebbe riuscito a fuggire; o peggio a piantare un coltello nella gola a entrambi.