[RAID] - Ragnarok

I colpi di Clelia e degli altri elementalisti andarono a segno, oltre alle frecce scagliate da Quadir nelle retrovie. Il titano barcollò sotto quella furente selva di attacchi piegandosi su sé stesso; per qualche istante sembrò collassare sotto il suo stesso peso, ma poi il bagliore nei suoi occhi si riaccese e prima di cadere a terra piantò l'enorme spada a terra facendo tremare l'intera caverna.
Era finita? Sarebbe stato troppo bello per essere vero. Anche troppo facile a dire il vero.
Lewis non fece in tempo a formulare quel pensiero che dal terreno infuocato sotto al titano riemersero, come richiamati dalla spadata che quest'ultimo aveva dato a terra, gli infernali diavoletti che avevano dovuto affrontare poco prima.
- Ancora? - disse sogghignando. - Non ne hanno prese abbastanza a quanto pare. -
Com'era accaduto in precedenza quelle creature terrificanti si ammassavano le une sulle altre correndo incontro ai membri della gilda creando una massa urlante e informe.
[Aura: Counterflux] [ON]

Lewis controllò la stabilità degli anelli d'acqua vorticanti che lo avvolgevano in quell'istante. Poteva mantenerli attivi ancora per un po', nel caso le cose si fossero messe davvero male gli sarebbero tornati utili, ma per sbarazzarsi dei diavoli non ne avrebbe avuto bisogno.
Attorno a sé si stava scatenando il putiferio e lanciò uno sguardo d'intesa alla piccola Ryoko alla sua destra. Sapeva esattamente che cosa fare, non aveva bisogno di dirle alcuna parola. Si sentì invigorito e pieno d'energia dal collegamento spirituale che aveva stabilito in precedenza la giovane, e ora poteva affrontare la massa di diavoletti senza timori.
- Clelia! Avvicinati a me! - disse girandosi verso la compagna di squadra alle sue spalle. - Io mi occuperò di tenerti lontani quegli schifosi esseri, tu concentrati sul teschio. Come prima: quanto più danno possibile! -
Strinse la spada nella mano sinistra e notò in quell'istante che era avvolta di una lieve carica elettrica. C'era una sola persona in tutta la gilda in grado di fare qualcosa del genere, ed era "Il Cauto". Cercò il suo sguardo sul campo di battaglia e annuì in segno di riconoscimento. Non tanto perché era grato dell'aiuto, ma perché era certo che l'uomo lo avesse fatto specificatamente per lui, per aumentare il suo potenziale offensivo.
I demonietti si facevano sempre più vicini, e come era accaduto in precedenza alla decina che già marciava verso di lui se ne aggiunsero altri, ingrossando le fila. Potevano essere anche in centomila, per lui non avrebbe fatto alcuna differenza: li avrebbe uccisi tutti in ogni caso.
[Rapido] - [Attacco Fisico] (sui Demonietti)
[Rapido] - [Attacco Fisico] (sui Demonietti)
[Rapido] - [Attacco Fisico] (sui Demonietti)

Il fragore della battaglia attorno a sé lo eccitava. Fino a quel momento si era trattenuto dal lanciarsi sulla prima linea, ma quando aveva visto il titano collassare a terra aveva capito che presto sarebbe giunto il suo momento. Già pregustava la sensazione della sua spada che s'infrangeva su quell'enorme teschio, le ovazioni dei membri della gilda per il suo attacco. Si, si! Non poteva attendere oltre.
Tuttavia c'era qualcosa di strano su quel campo di battaglia. La maggiorparte dei membri della gilda si lanciava all'offensiva rischiando di scoprirsi in modo eccessivo, era vero che dovevano cogliere l'attimo di vantaggio che erano riusciti creare, ma se anche lui si fosse scagliato così a testa bassa avrebbe potuto rischiare grosso.
Doveva chiedere aiuto agli spiriti? No, non avrebbero giovato in quel frangente, ma presto avrebbe dovuto far ricorso alla loro assistenza. Per ora doveva farsi bastare qualcos'altro.
Clelia alle sue spalle stava dando il tutto e per tutto, non poteva lasciarla eccessivamente scoperta. Era lontana dal titano, ma era certo che quest'ultimo non avesse ancora dato fondo alle proprie risorse.
[Azione] - [Water Elemental] [z8]


Lo infastidiva rimanere così tagliato fuori dal vivo dell'azione, ma non voleva rischiare che Clelia rimanesse ferita, nuovamente, per una sua distrazione. Stavolta l'avrebbe protetta, a costo della propria vita.
Richiamare l'Elementale non gli costava troppa fatica e sarebbe stato un ottimo alleato sul campo di battaglia dato che gli avrebbe permesso di sfruttare al massimo la sua affinità con quell'elemento.
Ora bisognava solamente aspettare e vedere se quell'assalto era stato sufficiente a far desistere il titano dall'attaccare nuovamente.

Con il guardiano a terra, il gruppo di avventurieri aveva l'occasione per infliggere un terribile ammontare di danni sull'inerme titano. Tuttavia, avevano dovuto fronteggiare una nuova invasione di diavoletti, provvidenzialmente spuntati fuori dalle viscere di quella caverna quasi fossero l'ultima protezione del guerriero teschio.

Con la solita abilità e perfetta coordinazione, il gruppo riuscì a coprire l'avanguardia dai demonietti che uno ad uno non fecero altro che soccombere sotto i colpi di lama e di sfere infuocate. I gigli neri liberi, poterono concentrarsi sul cranio ossuto del titano che fu letteralmente bombardato da una serie di attacchi devastanti.

I guerrieri fisici poterono sentire la spessa superfice ossea cedere e creparsi sotto i loro colpi violenti fino a quando Carlo II non schiantò la propria arma in mezzo alle due fessure oculare, provocando un ultima grave crepa che si propagò rapidamente sulla sommità del capo, dividendo quasi il teschio in due parti. Le successive offensive infuocate infine esplosero sul cranio ormai crepato, provocando un'esplosione collaterale che fece volare frammenti di ossa ad altissima velocità che avrebbero colpito i gigli neri più vicini, senza però impensierirli poi tanto.



Fumo e lapilli si diffusero nell'area prossima al teschio, non più un rumore se non l'incessante ronzio provocato dal roteare dell'enorme sfera sopra la vostra testa e il rombo costante di attività geotermica nelle profondità sotto i vostri piedi. L'immobilità dell'aria potevano suggerire forse un'insperata quanto prematura vittoria nei cuori del gruppo, quando improvvisamente lo sferragliare dell'armatura del titano riempì nuovamente la caverna, assieme al tremore della terra provocato dall'enorme corpo del titano che si rialzava.

Oltre la residua nube di fumo che indugiava ancora attorno la sua figura, avreste visto l'enorme corrazza alzarsi, apparentemente senza più una testa. Solo l'aureola infuocata aleggiava di poco sopra le spalle del guardiano mentre questo si ergeva nuovamente nella sua mastodontica altezza sopra le vostre teste. Improvvisamente, un nuovo coro di urla strazianti vi lacerò i timpani mentre sulla sommità dell'armatura vi fu un esplosione di fiamme che diede vita ad una specie di testa infuocata che prendeva il posto del teschio di ossa presente fino a poco tempo prima.

Era una sfera di fiamma spirituale che ardeva violentemente come alimentata da nuova vita. Il colore era un misto di arancio e giallo vivo, e al suo interno era possibile distinguere tre forme che poteva assomigliare a due occhi e una bocca spalancata.

Con la nuova forza ritrovata, il Titano sollevò tutto insieme il proprio spadone per poi schiantarla al suolo nella vostra direzione, provocando un onda d'urto violentissima che spacco il terreno e si propagò in linea retta proprio in mezzo al gruppo. Il suo avanzare provocò una crepa larga 5 metri che avrebbe dovuto dividere il gruppo in due parti e che avrebbe inflitto ingenti danni a chi si fosse trovato coinvolto nel suo avanzare.
[Azione][Skill: Titanic Earthquaking Strike]


Successivamente, l'entità colossale urlò di nuovo prima di emanare una nuova ondata infuocata simile alla prima che avrebbe inglobato ogni cosa a portata, espressione di tutto l'odio e dell'ira di cui era capace il Primo Guardiano.
[Azione][Skill: Titanic Spirit Explosion

MAPPA
(ogni quadrato equivale a 2,5 metri)

FLAMING SKULL GUARDIAN Vita: 0 Potenza: ?? Res Fisica: 0 Res Elementale: 0 Dimensioni: 7 metri Movimenti gratuiti: ?? Slot: A + ?? Equip: Huge-Size Metal Armor: BLOCCO ∞ Spadone Gigante: Danno ?? Mantello Infuocato: ?? Flaming Skull Halo: Immunità a STATUS Talenti: SPOILER (clicca per visualizzare) CITAZIONE Skill: Titanic Spirit Explosion [Azione] Focus: Offensiva Il Guardiano Teschio emette una fiammata attorno a sè, formando un anello i fuoco che si dirada rapidamente, colpendo chiunque sia entro 25 metri dall'utilizzatore. [Danno: 100] [Cooldown ?? turni] CITAZIONE [EQUIP] Huge-Size Metal Armor L'armatura ha un valore di blocco incalcolabile, di certo non scalfibile da skill elementali o attacchi fisici meri esseri umani. CITAZIONE Skill: Titanic Spirit Explosion [Azione] Focus: Offensiva Il Guardiano Teschio emette una fiammata attorno a sè, formando un anello i fuoco che si dirada rapidamente, colpendo chiunque sia entro 25 metri dall'utilizzatore. [Danno: 100] [Cooldown ?? turni] [Controllare il raggio d'azione sulla mappa] CITAZIONE Passive: Soulfire I danni Fuoco inflitti dal Guardiano Teschio riducono anche la Vita Massima dei bersagli di un valore pari alla metà del danno inflitto. CITAZIONE Passive: Spirit of Fire Immunità allo stato BAGNATO. CITAZIONE [EQUIP] Flaming Skull Halo Un aureola infuocata che protegge la mente del possessore. Immunità totale a qualsiasi STATUS.

Note del Master

TURNO 3

#Soulfire: Coloro che sono stati colpiti dal fuoco della precedente Skill e sono stati successivamente curati devono tener conto della passiva Soulfire e devono ridursi la vita massima della metà del danno subito. Ciò significa che il valore di cura non è più quello del loro precedente post ma si "cappa" al nuovo ridotto valore massimo di vita.

Nota per gli Alma Awakener: I possessori di una superiore sensibilità spirituale riconosceranno che il Titano dopo l'attacco è decisamente cessato di vivere. Lo stato attuale, di una strana resurrezione spirituale, assomiglia molto alla tecnica di Un-Death, quasi come fosse auto-indotta. Il risultato di qualche sorta di maledizione o incantamento. Comunque riconosceranno immancabilmente che si tratta di uno stato temporaneo e molto instabile. Potrebbe bastare infierire nuovamente sul titano per porre definitivamente fine alla sua esistenza.
Sarà compito degli Awakener quello di comunicare la situazione al resto del gruppo.

TITANIC EARTHQUAKING STRIKE

Scegliete voi se finire a destra o a sinistra della faglia. La faglia non è in alcun modo attraversabile se non da skill di salto o teletrasporto. Aspettate la mappa per decidere.

Clelia scagliò il suo attacco e Lewis osservò soddisfatto mentre davanti a lui l'elementale d'acqua prendeva forma. Non gli piaceva servirsi di quell'essere composto d'acqua perché a differenza digli spiriti che poteva richiamare tramite l'evocazione, questo non aveva una sua indipendenza o intelligenza, si limitava ad obbedire ciecamente ai comandi. Era un servitore perfetto, ma poco duttile.
Il titano sembrò cedere sotto i colpi portati con le lame da parte di Carlo, Indra e quel demone di Tetsuo. Anche gli altri avevano dato il loro apporto in quell'offensiva, e Lews quasi rimpiangeva d'essere rimasto nelle retrovie, ma doveva garantire la sicurezza di Clelia che si era esposta scaricando quella salva di proiettili infuocati sul teschio.
E se quell'assalto non fosse stato sufficiente a porre fine a quello scontro? Se il titano avesse avuto ancora le forze di reagire? Lewis doveva rimanere concentrato ancora per qualche istante per terminare la creazione di quell'elementale d'acqua, ma se il loro mostruoso avversario si fosse ripreso non avrebbe potuto fare nulla per difendere Clelia.
No, non poteva avere una resistenza tale da permettergli di reggersi ancora in piedi; oppure si?
A conferma dei sospetti di Lewis nonostante gli ultimi colpi di spada avessero spaccato letteralmente in due il teschio mandandolo in frantumi, la colossale armatura si stava lentamente rialzando. Era uno spettacolo inquietante, e per la prima volta Lewis ammise (solamente a sé stesso) di aver provato qualche istante di paura.
Dove prima giaceva il capo del titano ora svettava un volto avvolto in fiamme che non sembravano avere nulla di normale, come se qualcosa in quella situazione fosse anche solo lontanamente paragonabile alla normalità.
Il titano prese in mano lo spadone e lo schiantò a terra davanti a sé causando una tremenda onda d'urto e scuotendo il terreno per parecchi metri, creando una vera e propria fenditura. Improvvisamente l'aria s'infiammò nuovamente.
Prima era riuscito a ripararsi dietro ai muri di ghiaccio di Ryoko e Damian, ma non poteva fare affidamento sempre su di loro. Perché quel dannato elementale ci metteva tanto a generarsi, se non si fosse sbrigato l'ondata di fuoco lo avrebbe raggiunto e allora...
Improvvisamente l'immagine mentale di Clelia alle sue spalle in preda alle fiamme lo sconvolse a tal punto da perdere la concentrazione, la lucidità e la compostezza, facendolo voltare verso la donna, dando la schiena alla vampata di fuoco; il suo grido si perse nel boato del fuoco.
Clelia era ancora in piedi davanti a lui, non illesa, ma almeno protetta da una barriera luminescente azzurra. Lo sguardo di Lewis corse a Ryoko poco distante. Non c'era alcun dubbio che fosse stata lei a proteggerla, poteva quasi percepire il lieve brusio dei suoi pensieri tramite il collegamento spirituale che aveva instaurato con lui.
- Ryoko, ora! Portaci via da qui! - gridò incurante di ciò che stava accadendo agli altri della gilda.
La ragazza in tutta risposta sfruttò il collegamento spirituale per spostare forzatamente lui e Clelia più vicini a lei.
[Nuova Posizione: u10] (Grazie ad Alma Transmigration di Ryoko)
La sua priorità era tenere al sicuro le due ragazze. Erano entrambe ferite, stanche e forse provate dall'utilizzo continuo di tutta quell'energia spirituale. Doveva fare qualcosa per loro; qualcosa che solo lui poteva fare.
Rilasciò l'aura che lo aveva avvolto fino a quel momento, facendo scomparire quegli anelli d'acqua vorticanti che aveva richiamato in precedenza.
[Aura: Counterflux] [SPENTA]
Fece scorrere il pollice lungo il dorso del libro fino al punto in cui le pagine erano state rilegate, poi spinse lievemente la copertina per aprirlo e riportò la mano aperta sul dorso del tomo. Convogliò un po'di energia spirituale verso il libro e le parole nere tracciate con cura sulla carta bianca presero ad emettere un lieve bagliore dorato.
Chi era più vicino a lui avrebbe potuto scorgere il libro quasi levitare dal palmo dell'uomo, mentre questo si concentrava per ricordare la formula rituale adeguata a quel caso.
[Azione] - [Summon Guardian Soul] (appare in u10)
[Rapido] - [Caelestis Favere]


Doveva fare attenzione poiché gli spiriti erano creature estremamente estrose e se ci si rivolgeva a loro nel modo sbagliato si rischiava di ottenere l'effetto contrario rispetto a quello desiderato. Il carattere di Lewis non era dei più indicati per la pratica dell'evocazione, ma era riuscito nel tempo a raggiungere una certa affinità con alcuni spiriti, dei quali si fidava in discreta misura. Con le sue conoscenze ne poteva richiamare al suo servizio centinaia, ma per quella situazione aveva scelto quello con cui aveva il legame più forte.
- Undine - tuonò Lewis cominciando l'evocazione. - Sì dolce e mansueta, concedi a queste stanche membra l'onor de la tua voce, così che il mal s'aquieta. -
Per un istante non accadde nulla e l'aria attorno a Lewis sembrò immobilizzarsi. Poi dal terreno sotto i piedi dell'uomo comparve una sagoma eterea che fluttuando a mezz'aria cominciò a prendere forma.
Aveva l'aspetto di una donna, tuttavia era chiaro che non fosse reale, o meglio che non fosse tangibile. La pelle diafana era lievemente striata d'azzurro e l'abito lungo sembrava essere fatto della stessa sostanza dello spirito stesso; in certi punti pareva fondersi in quella carne eterea e alle estremità si arricciava come la spuma del mare sul bagnasciuga.
I capelli erano bianchi e verso le punte tendevano a colorarsi di rosso, e la loro struttura sembrava quasi quella delle alghe. Se mai fosse stato possibile toccarli non sarebbero sembrati affatto viscidi, ma setosi e delicati. Questi incorniciavano un viso d'una bellezza incantevole, che avrebbe fatto girare il capo a più di qualche uomo: i lineamenti perfetti e gli occhi di un blu profondo che sembrava provenire dal fondo del mare stesso.
La piccola bocca era piegata in un sorriso e quando l'aprì per parlare non scaturì alcun suono. Tuttavia Lewis annuì e fece un lieve inchino. Poi porse la mano all'eterea fanciulla che l'afferrò sembrando d'un tratto più reale di quello che non fosse sembrato all'inizio.
Con una grazia divina i suoi piedi toccarono il terreno e pochi istanti dopo la sua suadente voce avrebbe preso a riempire le orecchie di chi si trovava nelle vicinanze di Lewis per circa una decina di metri. Impossibile capire le parole mormorate dallo spirito, ma queste avrebbero smosso nei presenti un senso di gioia e sicurezza che li avrebbe rinvigoriti nel corpo e nella mente.
- Clelia. - avrebbe detto Lewis cercando di richiamare l'attenzione della donna. - Per ora possiamo fare affidamento solo sulla forza dirompente dei tuoi elementi. Io ti guarderò le spalle. -
Inaspettatamente la voce di Lewis non avrebbe coperto il canto dello spirito. Sembrava quasi che quella litania lenitiva non si diffondesse letteralmente attraverso l'aria, ma che avesse qualcosa di intangibile come la creatura che la produceva, e che in ogni caso fosse udibile solamente a chi era entro una certa distanza.
Lewis rivolse lo sguardo verso Undine e lei annuì in risposta. Lewis ben conosceva i limiti dell'evocazione, e sapeva che per quanto forte fosse lo spirito, questo non poteva permanere in eterno nel dominio degli uomini. Presto anche quella creatura di divina bellezza sarebbe scomparsa nel nulla,
proprio così com'era arrivata. Sperava solo che accadesse dopo che il titano fosse finalmente andato al tappeto.