Posts written by Gh0st

  1. .
    HatarisLa piccola Blu, con in testa un cesto di vimini pieno di strani e colorati frutti esotici, si fermò. Le strade del villaggio di Shal'Aria in cui viveva da qualche tempo erano solitamente sicure e i predoni preferivano ambire a prede più importanti e gran parte delle rapine e degli assalti avveniva più verso sud ovest.
    Per questo la coppia che aveva momentaneamente adottato Blu, anche loro profughi di Ame, mandava la piccola da sola a fare delle modeste commissioni.
    Essendo una famiglia numerosa, poi, ognuno doveva fare qualcosa per aiutare.
    Il cesto di frutta era grande quasi quanto lei, ma la bambina lo portava coraggiosamente, anche se con affanno.
    Si fermò quando vide due guerrieri accampati al lato della strada. Erano sicuramente in una missione di qualche tipo, ma in quel momento stavano riposando davanti alla loro tenda.
    Uno di loro parlò.
    Ciao bambina, vuoi un aiuto con quel cesto?
    Blu aveva la faccia imbronciata, come se le avessero appena preso un giocattolo alla quale era affezionata.
    No, grazie
    Disse semplicemente. Poi con fatica cercò di sollevare il cesto e di metterlo di nuovo sulla sua testa.
    E' educata
    Disse un soldato all'altro. Sorridevano tutti e due, beati, come se effettivamente fossero lì per una missione di beneficenza e per aiutare gente qualsiasi nelle loro faccende quotidiane.
    Il cesto cadde e i frutti si rovesciarono ovunque. Blu iniziò in fretta a raccoglierli e a rimetterli dentro, sbuffando ma senza dire una parola.
    Era una brava bambina.
    Uno dei due soldati si alzò e si avvicinò, poi prese qualche frutto e lo mise a posto.
    Non voglio il vostro aiuto, signori
    L'uomo strinse le spalle.
    Ma perché? Non devi mica pagarci eh
    Blu aveva raccolto altri frutti nella piega della sua maglietta e ogni paio di passi qualcosa le cadeva e doveva abbassarsi a riprenderlo e nel farlo qualcos'altro cadeva.
    Voi avete ucciso mamma e papà e ora sono sola per colpa vostra
    Disse senza alcuna smorfia e con la stessa voce di prima, come fosse la cosa più naturale del mondo.
    Il soldato seduto intervenne.
    Ah è questo quello che vi raccontano? Che l'Impero ha invaso e ucciso senza nessun criterio?
    Blu buttò altri frutti nel cesto.
    Non è così che è andata la storia, bambina. Noi siamo qui per aiutarvi
    Intervenne l'altro.
    Abbandonando gli altri frutti ormai impolverati, la bambina con uno sforzo titanico riuscì a mettersi di nuovo il carico in testa.
    Io non voglio il vostro aiuto e quando sarò grande vi ammazzerò tutti.
    Ora devo tornare a casa, ciao.

    E goffamente, camminando piano piano, la bambina si allontanò.
    I due si guardarono, senza parole.


    ***




    Istintivamente Blu si abbassò sulle gambe e il fendente di spada le passò sopra, sfiorandole i capelli. Rimanendo in quella posizione fece roteare il bastone intorno a sé e nel farlo il soldato che stava provando ad affrontarla venne colpito alle caviglie e cadde rovinosamente in terra.
    Blu gli diede un'altra forte botta col bastone, prendendolo giusto in testa, poi si alzò e si guardò intorno.
    La voce che qualcuno aveva chiamato le bestie si era sparsa e ora alcuni soldati abbandonavano la battaglia contro i mostri per andare contro di lei. Ne aveva già messi fuori combattimento quattro o cinque, ma quelle lucertole di imperiali spuntavano da ogni angolo dell'accampamento ormai totalmente nel caos.
    Piano piano alcuni guerrieri, prese armi e protezioni, avevano isolato le creature e procedevano ad abbatterle pian piano con qualche attacco magico o semplicemente con le armi a disposizione.
    Com'era possibile che avessero all'improvviso imparato a combattere? Molti erano caduti, ma la strada per cancellare ogni traccia imperiale dalla zona boscosa era ancora parecchio lontana.
    Blu, avendo un attimo di tregua, si guardò intorno. Un piccolo gruppo di arcieri, in posizione sopraelevata, scaricava a intervalli regolari una sventagliata di dardi in direzione di una bestia per volta, tirandola giù come un cervo colpito da un cacciatore.
    In un baleno la ragazza scattò in quella direzione. Gli arcieri erano disposti su un piccolo muro di legno e scoccavano al segnale di un tizio in mezzo a loro con uno strano elmo.
    Tirate verso di lei, adesso!
    Blu si rese conto di dover pensare alla svelta. Gli arcieri stavano prendendo in quel momento dalla faretra una freccia e tra sei o sette secondi avrebbero tutti tirato su di lei. Serviva agire subito.
    Tenendo la mano libera davanti a lei, concentrò del chakra acquatico e lo sparò dritto verso il muretto di legno.
    CITAZIONE
    Skill: Water Cannon
    [Azione]
    Focus: Offensivo
    Scatena una cascata "in orizzontale" verso un avversario, gittata massima 15 metri.
    Applica BLIND solo sul prossimo turno e BAGNATO.
    [Danno: 60]
    [Chakra: 30]

    Si scatenò un poderoso getto d'acqua orizzontale che sarebbe bastato da solo a sradicare un albero.
    Il cannone acquatico impattò al centro del muro di legno, di fatto distruggendolo e facendo saltare in aria pezzi di legno ovunque. Tutto gruppo di arcieri cadde, chi indietro chi davanti, per poi vedersi cadere addosso anche svariate lastre di legno.
    Per un po' non sarebbero stati in grado di fare molto. Un vero colpo di fortuna.
    Altre urla attirarono la sua attenzione giusto in tempo per vedere la scena.
    Un uomo biondo, distinto e armato di tutto punto, urlava ordini ai soldati che lo circondavano. Quelli sembravano come rianimati e in un minuto o due fecero fuori tre o quattro bestie senza alcuna difficoltà.
    Blu, se avesse potuto, avrebbe ammazzato tutti quanti da sola, uno per volta. Purtroppo per lei, però, non poteva.
    Per poter arrecare più danni possibile a quelle bestie umane, doveva agire d'astuzia. Era concentrata al massimo, come sempre quando combatteva. Il ritmo del respiro, chiave della meditazione e della concentrazione ascetica, nonostante la fatica era regolare e profondo. I muscoli e le spalle erano rilassate, non un tremolio scuoteva il suo magro ma solido corpo. Aveva studiato tutta la vita per poter combattere in quel modo, senza alcuna esitazione. Come una macchina.
    Se solo Rain avesse potuto vederla...
    La sua prodezza col muro di legno aveva attirato l'attenzione di quell'ufficiale, che urlò qualcosa verso di lei.
    Due soldati si staccarono dal gruppo e le si avvicinarono, armi in pugno.
    Blu non parlò, concentrata, ma anzi si avvicinò anche lei a loro a piccoli passi. A pochi metri di distanza entrambi gli uomini si gettarono su di lei.
    Questione di un attimo. Prima che i due potessero scagliare un fendente, la ragazza concentrò del chakra di vento sulle sue gambe e si proiettò in avanti, in mezzo a loro, con uno scatto fulmineo.
    CITAZIONE
    Skill: Leap
    [Rapido]
    Focus: Utilità
    Un salto in avanti di 10 metri, o in alto di 5 metri.
    [Chakra: 10]
    [Cooldown 3 turni]

    In un istante si trovò quindi ad aver superato i due guerrieri e nello stesso momento era vicinissima all'ufficiale, ora senza le sue guardie del corpo. Corse a perdifiato verso di lui e, saltando, caricò al massimo un colpo con il bastone indirizzato verso la figura dell'uomo.
    Uno dei soldati urlò.
    Capitano Reinham, alla sua destra! Attento!



    Edited by Gh0st - 3/6/2018, 12:29
  2. .
    Hataris
    Quello che Blu vide entrando nell'accampamento fu brutto e grottesco.
    Blu sapeva che la regione fosse popolata da strane e aggressive creature, ma non immaginava che il suo gesto di attirarne una all'accampamento potesse avere conseguenze così disastrose. I mostri ora erano almeno una decina, di cui un paio enormemente più grandi degli altri.
    I soldati, colti alla sprovvista, venivano per la maggior parte attaccati mentre cercavano di recuperare le proprie armi nascoste chissà dove. Quelli che invece erano già equipaggiati ed erano di guardia, riuscivano a difendersi e in qualche caso a far fuori qualche creatura.
    Questo non andava bene.
    Per quanto la ragazza fosse adorabile nell'aspetto e nei modi, nei confronti dell'Impero nutriva un rancore atavico senza alcuna speranza. La sua vita non valeva nulla se paragonata alla possibilità di infliggere quanti più danni possibile all'entità onnipotente che tutto aveva preso da quelle terre.
    Si sarebbe volentieri gettata da sola all'assalto della capitale se avesse potuto, giusto per uccidere quanti più imperiali possibile, ma non era stupida. Sapeva che l'unico modo per cambiare le carte in tavola sul tavoliere del mondo era a fianco di Rain, quel Rain che da solo aveva deciso di prendersi sulle spalle il destino di tutto il mondo libero.
    Lei sarebbe rimasta sempre al suo fianco, fedele.
    Tu cosa fai qui? Mettiti in salvo!
    Il flusso dei pensieri venne interrotto dalla voce di un soldato a una decina di metri da lei che correva verso l'accampamento. Aveva una spada nel fodero ma non la stava utilizzando. Forse stava per chiamare rinforzi o per fare un resoconto a qualche stupido superiore.
    Blu fece un'espressione perplessa e rimase ferma.
    Durò un attimo: l'uomo deviò il suo percorso, avvicinandosi verso di lei, poi le prese il polso.
    Ora poteva vederlo bene quel soldato: forse sulla trentina, l'attaccatura dei capelli già in preoccupante ritirata sulla sua testa, la barba incolta, dei baffi unti.
    Vieni all'accampamento, i mostri della palude ci stanno attaccando!
    Provò a trascinarla via, ma Blu puntò i piedi al terreno e non si mosse.
    Che..?
    Non fece in tempo a girarsi che la ragazza gli assestò un colpo a palmo aperto sul fianco.
    [Azione] Break Point
    CITAZIONE
    Action: Break Point
    [Azione]
    Il guerriero individua un apertura nella difesa dell'avversario, sfruttandola per colpire una parte del suo corpo particolarmente sensibile. E' un attacco fisico disarmato che applica STUN ed ignora 10 + [10 x Rank] di blocco delle armature.
    Se l'avversario è sotto al 40% della sua vita, applicherà anche CRIPPLE.
    Non applica Kemto.
    [Cooldown 2 turni]

    L'uomo, colpito alle costole, immediatamente si accasciò, stordito. Improvvisamente si era trovato senza fiato, senza energie e il corpo gli si era bloccato a causa di un qualche tipo di forza.
    Blu notò come lo sguardo dell'uomo, più che impaurito, fosse confuso.
    Non capiva, proprio non ce la faceva. Come poteva un onorevole ed eroico soldato dell'impero essere attaccato da una ragazza? Come poteva qualcuno a cui era stato strappato via tutto attaccare il servo di una dittatura autoritaria e ingiusta?
    Era questo che Blu non sopportava. I soldati, gli ufficiali poi in particolar modo, non concepivano come qualcuno potesse odiare l'impero. Erano troppo stupidi e dogmatici per capire la realtà delle cose.
    La ragazza concluse il lavoro con un calcio girato alto mirando alla testa della vittima inerme. Un'esecuzione da manuale, da perfetta marzialista.
    [Rapido] Attacco Corpo a Corpo
    L'uomo venne colpito in pieno e cadde a terra con un tonfo: probabilmente aveva perso i sensi.
    Quel calcio eseguito in maniera così pulita e perfetta, accompagnato anche da un piccolo kiai, avrebbe fatto sciogliere il maestro Yato.
    Anche Rain, in realtà, avrebbe apprezzato.
    Un piccolo brivido di emozione le salì per la schiena. Helen neanche sapeva combattere...
    Un rumore metallico le impedì di proseguire quel flusso di pensieri che tante volte aveva percorso nella sua mente.
    A una ventina di metri da lei un combattimento epico, per la sopravvivenza della propria specie, stava avendo luogo. Un guerriero imperiale massiccio e robusto stava avendo una schermaglia contro un paio delle due creature, miracolosamente tenendole a bada entrambe.
    L'uomo era grosso e sembrava sapere il fatto suo; probabilmente era un soldato scelto, un caposquadra o qualcosa di simile. Con grande prontezza di riflessi riusciva a capire da quale parte l'attacco sarebbe arrivato e lì posizionava il suo gigantesco scudo ovale. Il mostruoso nemico impattava lì con la coda o con la testa, per poi venire allontanato da un fendente di spadone che l'uomo impugnava con una facilità disarmante. A giudicare dalle dimensioni, lei avrebbe dovuto usare due mani per tenere anche solo la spada o solo lo scudo.
    Le bestie si alternavano negli attacchi ma l'uomo teneva, eroico, la posizione. Ogni tanto i suoi fendenti colpivano di striscio una delle bestie, infliggendo una ferita moderata.
    Blu si avvicinò ulteriormente e prese la mira mettendo il palmo della mano destra aperto davanti a sé. Con una precisione chirurgica fece partire un proiettile d'aria, piccolo e concentrato, verso la battaglia. La piccola folata d'energia, assolutamente silenziosa, colpì in pieno la nuca dell'uomo, aprendo un superficiale taglio che in pochi istanti iniziò a sanguinare.
    Cosa?
    [Rapido] Wind Scythe
    CITAZIONE
    Skill: Wind Scythe
    [Rapido]
    Focus: Offensivo
    Una folata di vento molto concentrata dalla pressione altissima e tanto localizzata da essere tagliente. Gittata 15 metri.
    [Danno: 20]
    [Chakra: 10]
    [Cooldown 1 per turno]

    Urlò il guerriero, imprecando. Si girò verso Blu, che era a una decina di metri da lui, per vedere da dove fosse partito il proiettile. Quell'istante gli fu fatale. Una delle due creature approfittò di quel secondo di distrazione per colpirlo con una codata in pieno petto.
    L'uomo cadde, impotente. L'armatura pesante gli avrebbe reso impossibile alzarsi in quella situazione, quindi il suo destino era ormai scritto.
    La seconda bestia si avventò su di lui, finalmente libera da ogni impedimento.
    Un'ultima volta il guerriero menò un fendente alla cieca davanti a lui, sperando di allontanare i mostri. Uno dei due venne colpito in pieno, ma nell'istante successivo entrambe le creature si avventarono su di lui, affamate e furiose.
    La scena era orrenda, ma Blu, come sempre, sorrise.
    L'accampamento era nel panico più totale: urla e ruggiti si sentivano da decine di metri di distanza.
    Di Scaar, però, nemmeno l'ombra. Anche se non fosse tornato, si disse Blu, la missione aveva comunque portato degli esiti positivi.

    CITAZIONE
    Potenza:
    Vita: 250
    Chakra: 350-10=340

    Distanza: //

    Abilità/Passive:

    Discipline:
    Corpo a Corpo III
    Elemento: Aria II
    Elemento: Acqua III
    Arte Segreta: Dragone Dorato II

    Link Scheda

    Slot Usati:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Slot Rimanenti:

    Auree/Stance/Effetti:

    Status/Buff:

    Equip:
    Bastone (Danno 10) - Spazzata
    Protezione III (Blocca 50)



    Edited by Gh0st - 26/5/2018, 13:58
  3. .
    Ruolata "di passaggio" immagino ma scorrevole da leggere. Ho letto la scheda del pg per farmi un'idea su di lui ma non sapevo altro delle sue precedenti ruolate.
    Uso il vecchio modulo di valutazione non essendo ancora stato ufficialmente implementato il nuovo.

    CITAZIONE
    Base 2
    Scrittura 2
    Lo stile con molte frasi corte è scorrevole anche se lascia andare un po' di dettagli. Non ci sono errori importanti se non il continuo scrivere 'é' al posto di 'è' non so per quale motivo.
    Interpretazione 1
    Il pg si intravede e non è male, ma la ruolata breve non permette particolari introspezioni o dettagli su di lui anche a causa dello stile conciso.
    Strategia 0
    Impossibile da valutare

    Mike +5 exp
    Gh0st +1 exp +100 gold
  4. .
  5. .
    CITAZIONE (Mike Portnoyz @ 10/5/2018, 00:55) 
    Scheda: Einar Grimr

    Autogestita
    I monaci di Alastea
    Funny enough, non c'é un cavolo riguardo i monaci di Alastea. Ha preso una piega diversa.

    Quasi 12 ore senza nessuno che prendesse la ruolata? Qui ci sta qualcosa che non quadra...prendo io sperando di non trovarci l'inghippo
  6. .
    Hataris
    La setta itinerante si era stabilita tra quelle rovine da ormai più di un mese, ma la piccola Blu non sembrava aver subito cambiamenti da quando il gruppo di monaci l'aveva accolta tra loro.
    Gli uomini avevano notato da subito che la ragazzina era incredibilmente tenace e seria. La paura dell'ignoto le era sconosciuta e aveva accettato passivamente ma con determinazione il misterioso destino che le si era manifestato davanti. Voleva imparare a combattere, aveva detto, per cambiare questo mondo.
    La ragazza chiuse gli occhi e si concentrò su quello che la circondava. Sentì subito lo scorrere del ruscello vicino, il cinguettìo degli uccelli, il fruscìo del vento. I piedi le facevano male ma cercò di distrarsi il più possibile da ciò che il suo misero corpo debole provava.
    Lascia che la tua energia fluisca nell'ambiente circostante, sentiti leggera.
    Il maestro Yato era seduto a terra ad alcuni metri da lei, anch'esso a gambe incrociate e con le braccia in preghiera. Era un monaco giovane ma incredibilmente rispettato e amato per i suoi modi gentili e affabili. Per un motivo che Blu non conosceva aveva deciso di allontanarsi dal suo monastero con alcuni suoi fedeli fratelli per girare il mondo e comprenderne il misterioso funzionamento.
    Blu si concentrò ancora di più e respirò più piano, proprio come un altro dei monaci del gruppo le aveva consigliato per questi momenti di profonda meditazione. Cosa c'entrava la meditazione col combattimento? Questa era la prima domanda che la ragazzina aveva posto al maestro.
    C'entra tutto. Se sai domare la tua anima saprai domare anche quella degli avversari. Controlla il silenzio e controlla il caos.
    Il silenzio? Pensava Blu.
    C'era molto silenzio ad Ame anni prima, quando lei viveva lì. Il rumore della pioggia attenuava qualsiasi suono e lo rendeva bianco, omogeneo, sempre uguale agli altri.
    Chissà se anche Rain, ogni tanto, ricordava la pioggia. Chissà, a dirla tutta, se era ancora vivo.
    Nessun pensiero, Blu. Concentrati.
    Sbuffò impercettibilmente, infastidita dal fatto che il maestro Yato capisse sempre quando lei stava pensando a qualcosa.
    Ma come si fa a non pensare? C'è così tanto su cui riflettere!
    Provò a distanziarsi da quello che la circondava e immaginò, sempre rimanendo ad occhi chiusi, di volare sempre più in alto. Vedeva la roccia su cui era seduta, vedeva il maestro Yato, il bosco, le rovine di un'antica civiltà, i pappagallini che rapidi svolazzavano da una chioma all'altra.
    Vedeva le nuvole nel cielo, qualche montagna a chissà quante centinaia di chilometri di distanza, verso nord. Lì c'era l'Impero.
    Quella barriera invisibile la separava dal regno del terrore, dall'ignoto, dalla potenza che le aveva tolto tutto quanto. Lei, una delle prime cresciute completamente nel Nuovo Mondo creato dalla dittatura. E poi?
    Dalla parte opposta vedeva il mare, immenso e blu come lei. Per qualche ragione, sentiva che Rain era lì da qualche parte, nel mare. Come un pesce o come un'isola ricca di tesori in attesa di essere scoperta. L'unica persona ad averle dato speranza, l'unica ad essersi ribellata attivamente a ciò che stava succedendo. L'unico suo legame rimasto col vecchio mondo...
    Devi concentrarti, non viaggiare con la mente.
    Cercò di restringere la propria visione a quello che succedeva nelle sue immediate vicinanze. Ancora una volta il vento, l'odore di erba.
    Sarebbe stato un percorso lungo e difficile.
    Ma ce l'avrebbe fatta.



    ***





    Blu sorrise leggermente guardando ciò che stava succedendo intorno a lei. Non aveva più bisogno di concentrarsi profondamente per entrare in contatto con quello che la circondava.
    Si appoggiò con una mano al tronco dell'albero sulla quale si era messa. Dopo un paio di minuti si sentì un urlo agghiacciante provenire dall'accampamento; la ragazza non era sicura che fosse per via delle creature che aveva attirato lì o per Scaar.
    Forse era il caso di andare a vedere? Cautamente saltò giù dall'albero. Nessun movimento nei paraggi, il grosso del casino stava succedendo nell'avamposto imperiale.
    Si guardò circospetta intorno, poi piano piano si avvicinò, non sapendo però neanche lei esattamente cosa fare.


    Edited by Gh0st - 25/4/2018, 21:48
  7. .
    È un po’ che non ci becchiamo a caso a qualche festa/serata come succedeva ogni tanto, ora invece ti ritrovo qua, bentornato bello
  8. .
    Benve
  9. .
    Hataris
    Che strana notte
    Commentò Rain sovrappensiero. Le onde si infrangevano a ritmi regolari sulle scogliere davanti a loro. I piedi a penzoloni sul molo, le braccia dietro la testa mentre il ragazzo guardava le stelle come amava fare quando era piccolo.
    C'è poca luce proveniente dalla città, quindi si possono vedere meglio gli oggetti celesti.
    Sì.
    Disse Blu. Nella penombra della notte Rain avrebbe potuto vedere un imbarazzato sorriso sul volto di lei, ma non la stava guardando in quel momento.
    Mi fa strano stare vicina a te, ora. Dopo tutto il tempo che ho passato a cercarti, intendo...
    Aggiunse l'ultima frase di fretta non volendo che la prima fosse troppo strana e male interpretabile.
    Avresti potuto investire meglio il tuo tempo!
    Disse lui, poi si mise a ridere. Anche lei abbozzò una delicata risata.
    La tua storia è incredibile. Presto arriveranno tempi in cui avrò bisogno di persone abili vicine a me.
    Continuò poi più serio. L'atmosfera imbarazzante si allentò momentaneamente.
    Potrai contare su di me, Rain.
    Un altro sorriso. Rain era straordinariamente e miracolosamente sereno. Chiuse gli occhi mentre il vento gli scompigliava i capelli e portava alle sue narici l'odore di Blu mischiato a quello del mare.
    Non ho abbastanza dati importanti su di te al momento, però.
    In che senso?
    Rain, con un colpo di reni, si alzò. Blu, prima seduta accanto a lui, lo guardò perplessa. Le sue braccia si mossero in maniera innaturale, poi dai suoi palmi fuoriuscirono due spuntoni d'osso.
    Combatti un po' contro di me, voglio vedere come te la cavi.
    Blu fece un sorriso un po' stupito.
    Ma no, Rain. Non posso proprio. Magari contro qualcun'altro..
    Era ovvio che avrebbe risposto così, lo sapeva bene. Doveva usare le maniere forti.
    Allora fatti un bel bagno!
    Blu, seduta davanti a lui, si vide assestare sulla schiena un calcio frontale debolissimo ma che avrebbe dovuto, almeno in teoria, buttarla in acqua. Nonostante la scherzosità del gesto, Blu era così tra le nuvole che venne colta totalmente alla sprovvista.
    Con le braccia cercò di mantenersi in equilibrio, ma non ci riuscì e cadde in acqua goffamente.
    Rain si pentì quasi subito di quella bambinata ma contemporaneamente ne era divertito.
    Forse aveva esagerato? Alla fine era solo acqua, dai. Blu, però, non riemergeva.
    Tutto bene?
    Fece capolino dal molo e vide una massa scura giusto a pelo d'acqua. Nemmeno mezzo secondo dopo venne completamente investito da un proiettile di vento che lo colse completamente alla sprovvista. Venne sospinto indietro per svariati metri, poi riuscì a fermare la propria caduta e a riprendersi.
    Brava, era proprio brava.
    Blu riemerse totalmente zuppa e per la prima volta non accennava minimamente a fare un sorriso.
    Strinse forte il proprio bastone davanti a sé e si mise in una posa da combattimento che a Rain ricordava quella vista da un monaco nella lontana Ephiora.
    Lui si estrasse una spada dalla spalla e fece rientrare gli spuntoni d'osso, poi puntò la lama verso di lei, serio.

    ***




    Blu, invece, teneva il bastone ben puntato davanti a sé con una mano, mentre l'altra era giusto appoggiata verso tre quarti dell'asta, pronta per ogni evenienza a usare qualche magia.
    Buono, bestione, stai buono.
    Disse piano, ma le parole non fecero molto effetto sulla bestia.
    Blu si mantenne calma e cercò come sempre di capire cosa diavolo avrebbe dovuto fare.
    Forse capiti proprio al momento giusto, sai?
    La strana anaconda, sibilando, si avvicinò a Blu. Era un animale grosso ma nient'affatto goffo. Ad occhio si poteva benissimo ipotizzare che un suo rapidissimo attacco avrebbe potuto cogliere alla sprovvista qualsiasi tipo di guerriero.
    Blu, però, non aveva intenzione di finire attaccata né di ingaggiare un vero e proprio combattimento con la bestia delle paludi. Pensando alle azioni e alle parole di Scaar, decise che l'apparizione di quella creatura, con un po' di fortuna, avrebbe potuto aiutarli.
    Così pensando si allontanò il più possibile dalla bestia e iniziò a concentrare il chakra nelle braccia. Con grande naturalezza, scagliò alcune lame d'aria contro la bestia. Con un movimento repentino quella ne evitò una, per poi finire colpita superficialmente dalla seconda.
    Immediatamente emise un agghiacciante ruggito.
    Blu rimase per un secondo immobile, chiedendosi se effettivamente fosse stata una buona idea. Non ebbe tempo di pensarci perché alle sue spalle alcune voci allarmate di soldati imperiali giunsero alle sue orecchie, mentre davanti a lei la strana bestia stava caricando avanti tutta. Aveva pochi istanti per compiere l'azione e tutto si sarebbe dovuto svolgere con incredibile accuratezza.
    Aspettò ancora che la bestia si avvicinasse, poi iniziò a correre in direzione opposta. Non passarono che pochi istanti prima che tre soldati dell'Impero, armati di tutto punto, le vennero incontro.
    Che succede qui? Ma quello cos-
    Non appena Blu giunse vicina alle guardie, con un'ulteriore tecnica d'Aria fece un balzo in aria, letteralmente sparendo dal campo visivo di tutti i contendenti.
    Un soldato, sfoderata la spada, si avventò sulla bestia. Gli altri due batterono in ritirata.
    Scappa alla base! Le bestie sono tornate!
    Purtroppo quello non poté seguire il consiglio, poiché ascoltò le parole dei colleghi quando già l'anaconda era balzata su di lui, rapida e mortale. Le urla del soldato diventarono atroci quando, nell'esatto momento in cui atterrò a terra, altre tre o quattro bestie identiche alla precedente sbucarono dal nulla e si avventarono sulla preda, dilaniandola.
    Un'altra creatura ancora invece continuò l'inseguimento dei due soldati, diretti al campo base. Nel giro di un secondo la situazione aveva preso una piega assolutamente impossibile da prevedere, ma Blu questo lo aveva tenuto in conto.
    D'altronde stava facendo una missione con Scaar, quindi l'aggiunta di una o più incognite non costituiva un grande cambiamento.
    Fece il solito delicato e dolce sorriso, poi sistemò il bastone dietro la schiena e si sedette sull'alto albero dove si era appena nascosta.


    Edited by Gh0st - 1/4/2018, 21:48
  10. .
    Hataris
    Più Rain aveva creduto di essere scampato a tutti i fantasmi del passato esiliandosi per anni, più questi erano tornati a tormentarlo.
    La sua apparizione ad Haven passò inosservata solamente per un breve periodo di tempo.
    Subito dopo, sempre più spesso la leggenda di un certo ex rivoluzionario ricercato che ora era tornato per spodestare l'Impero arrivò alle sue stesse orecchie.
    Non credere a queste cose, è finito il tempo delle ribellioni.
    Aveva detto Rain a un armaiolo con cui stava chiacchierando e a cui aveva affidato la propria spada per una ripulita.
    Più persone, proprio come il capo dei Luna Rossa, avevano cercato di entrare in contatto per lui per qualche scopo. Molti chiedevano aiuto e si rivolgevano a Rain come se lui stesse lì proprio per risolvere i problemi della gente o sistemare conti in sospeso.
    Qualcuno invece voleva vendicarsi di antichi torti e cercava pietosamente di catturarlo o di fargliela pagare in qualche modo. Questi episodi, quasi sempre finiti non nel modo più bello, stancavano molto Rain.
    Si sentiva spinto a forza nel passato, collegato a un tempo ormai remoto e obsoleto da cui voleva staccarsi ad ogni costo. Si era isolato e allenato per anni, aveva sconfitto, o quasi, i demoni interiori che alloggiavano nel suo cuore ma non quelli che invece tormentavano il resto del mondo.
    La guerra aveva lasciato cicatrici enormi ma anche ferite che nonostante i tanti anni non accennavano a guarire.
    Te l'ho portata, Rain: è proprio qui fuori.
    Yazh entrò nel lussuoso bar in cui il ragazzo stava bevendo e annunciò sottovoce questa notizia.
    Oh! Finalmente scopriremo cosa diavolo vuole questa tizia.
    Il vecchio Ioi, il quale era seduto al tavolo con Rain, alzò il calice e lo vuotò in un sorso.
    Tutti ti cercano! Chi è questa persona?
    Rain alzò le spalle e sorrise al suo mecenate e finanziatore.
    E' una ragazza che sta chiedendo di me da settimane qui ad Haven. Se prima in giro c'era giusto qualche voce su di me, a causa sua ormai sono sulla bocca di tutti.
    La faccio entrare allora, Signor Ioi?
    Yazh chiese educato. Si rivolse all'uomo e non a Rain poiché il bar in cui tutti e tre si trovavano era proprietà del vecchio aristocratico a cui tanto stava a cuore il loro progetto. Era una locale d'altri tempi, con pareti vellutate e divani enormi. L'aria era carica di incensi e i drink costosi provenienti da ogni luogo del continente scorrevano a fiumi nei bicchieri dei pochi ma spendaccioni clienti.
    Ma certo, ma certo. Una bella fanciulla sarà certamente a suo agio qui!
    Rain sorrise e diede ragione all'uomo. Non amava dover fingere supporto a ogni frase che quel tipo diceva ma per ora era assolutamente necessario. Inoltre, a conti fatti, si trattava di un ricco filantropo che non si era macchiato di crimini sporchi quanto molti altri suoi simili.
    E così Blu entrò. Non guardò niente del locale, né l'arredamento lussuosissimo né le dame di compagnia che intrattenevano quei due o tre clienti autoctoni. Con uno sguardo di pietra superò Yazh e camminò al tavolo di Rain come se nel suo cervello avesse avuto una mappa a dirle sempre dove quel ragazzo si trovasse esattamente.
    Lì per lì a Rain non fece nessun effetto anche solo per la velocità con cui la ragazza entrò in scena. Aveva degli abiti semplici e un po' logori e il bastone dietro la schiena la faceva assomigliare a uno strano viandante senza fissa dimora.
    Buonasera, Rain. Sicuramente non ti ricorderai di me ma io mi ricordo molto bene di te.
    Esordì, senza che nessuno le avesse chiesto nulla, con voce tremolante dall'emozione ma senza esitare. Era come se si fosse imparata quella presentazione a memoria e l'avesse ripetuta mille e mille volte.
    Sono Blu, una ex profuga di Ame salvata dal tuo piano di evacuazione di civili durante la guerra contro l'Impero.
    Il vecchio Ioi fece una strana espressione strabuzzò gli occhi tra il sorpreso e divertito. Rain, invece, rimase pietrificato.
    Voglio dirti che se sono viva è unicamente grazie a te e che mai potrò fare abbastanza per ripagare questo debito. Ho perso tutto quello che ho ma nei miei ricordi l'unico periodo felice della mia vita è stato quello ad Ame, sotto la tua guida.
    Ti ho cercato per tutta Kalendor...sapevo che non ti eri arreso.

    Per alcuni istanti calò uno strano silenzio e Rain venne colpito, come una fucilata, dal ricordo dell'evacuazione della città. In un attimo gli tornarono in mente i pianti dei bambini, le urla, le case in fiamme, la maledetta pioggia e quella strana bambina. Poteva mai essere lei?
    Gli occhi azzurri che lo scrutavano decisi e fiduciosi quel giorno erano identici a quelli che la ragazza aveva e che aveva in bella mostra in quel momento. Ma come poteva essere possibile? Come poteva il tempo essere andato avanti così tanto?
    Rain la guardò, esaminandone ogni dettaglio. Si rese conto, avendo paura dei pensieri successivi, che Blu era diventata una ragazza bellissima.
    Nonostante la distruzione e la morte, tra le macerie del mondo era potuto nascere un fiore tanto bello quanto delicato e se questo era stato possibile era, forse, anche grazie a lui.
    Allora forse qualcosa di buono, anzi, di meraviglioso, era riuscito a farlo in quel mondo così sfuggevole e freddo.
    Rain le guardò il vestito logoro e le gambe lisce che le si intravedevano, notò nuovamente il bastone usato allora come arma, le esaminò lo sguardo deciso che era rimasto esattamente identico a quando lo vide per la prima volta, ormai tanti anni prima.
    Siediti.
    Disse soltanto.
    Siediti, per favore.


    ***



    Scaar era chiaramente un individuo pericoloso e imprevedibile; forse proprio per questo lei era la persona migliore per affiancarlo. Proprio come Rain le aveva detto, il suo vecchio compagno sarebbe stato incline ad azioni sconsiderate, pericolose e attuate senza preavviso. Proprio questo accadde.
    Rain, d'altronde, aveva sempre ragione per Blu e questa rivelazione non la stupì affatto.
    Non c'era un piano ben definito e l'intera faccenda aveva ancora tantissimi interrogativi. Avanzò pian piano nella direzione in cui era andato Scaar e si chiese cosa diavolo avrebbe dovuto fare, nel frattempo.
    Respirò profondamente, come le avevano insegnato tanto tempo prima i monaci, e si calmò.
    Oltre ai tantissimi imperiali, mostri e animali di ogni genere che erano in agguato nei dintorni, Blu doveva stare attenta soprattutto a Scaar.
    Aveva tradito, infame e vigliacco, Rain e questo abbastanza per non potersi fidare di lui in nessun modo. Voleva prenderlo in maniera semplice, dandogli l'impressione di essere ancora parte di un progetto più grande. Magari si sarebbe affezionato a lei e si sarebbe comportato in maniera normale, o magari le avrebbe rivelato qualcosa di interessante. Magari avrebbe iniziato, dopo tutta una vita folle e violenta, a essere una persona normale.
    Blu era convinta che Scaar non fosse cattivo. Sembrava molto stupido e molto sofferente, ma non era malvagio. Era chiaro che nonostante la sua forza e il suo fare intimidatorio anche lui fosse vittima del vento del mondo che tutti scuote e sbatte a destra e a sinistra. Senza quello che aveva visto e passato magari ora avrebbe condotto una vita quasi normale, magari riuscirebbe a condurre un dialogo come le persone normodotate, magari sarebbe capace di gesti umani e belli. Magari.
    In lontananza sentì delle voci. Si spostò piano piano e si appiattì dietro un albero. La violenza poteva essere ritardata il più possibile, ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto iniziare a combattere.
    Sperava solo contro i nemici giusti.
  11. .

    PNG di Gh0st





    Nome: Blu
    Luogo di Nascita: ?
    Età: 17
    Descrizione Fisica: Magra adolescente dall'aspetto serioso, Blu dimostra la sua età mostrando un volto fanciullesco e tratti delicati. Alta circa 1.62, ha una corporature esile e minuta. Ha capelli di colore castano lunghi fino alle spalle che tiene sempre legati con una coda o con una treccia. I suoi occhi, belli e grandi, sono dello stesso colore del nome.
    Descrizione Psicologica: A primo impatto sembra Blu risulta essere una ragazza schiva e taciturna. A causa della sua infanzia tragica la ragazza è dovuta crescere in fretta, imparando quindi a vivere come una donna e a sviluppare un forte spirito di sopravvivenza. Difficile da scoraggiare e molto combattiva, Blu è a volte distaccata ma non fredda. Teme l'affezionarsi e teme le delusioni, ma non per questo si preclude una vita piena. Diffidente verso gli estranei ma fedele a Rain e a chi l'ha aiutata in passato, Blu è intelligente e affidabile. Sorride spesso per celare ogni tipo di emozione e non ride quasi mai. Quando lo fa, però, scioglie sempre il cuore del suo interlocutore.
    Background: Nata da due genitori nella vecchia Ame, città di cui Rain ha avuto il controllo per alcuni anni, durante l'invasione dell'Impero perde entrambi i genitori durante la difesa della città. Accodata alla colonna di profughi che ha viaggiato verso sud, è stata inizialmente adottata da un'altra numerosa famiglia scappata al massacro che si è stabilita poco oltre il confine di Shal'aria. Cresciuta in quell'ambiente di povertà e isolamento, dopo un paio di anni è stata presa sotto l'ala protettrice di alcuni monaci Ephiora in esilio, i quali hanno deciso di prenderla con loro e insegnarle l'arte del combattimento. Insieme ai monaci Blu è maturata e ha sviluppato un grande autocontrollo. Le sue abilità nel combattimento corpo a corpo si sono dimostrate da subito eccellenti e questo l'ha spinta a muoversi da Shal'aria per vivere come mercenaria occasionale.
    Sapute strane voci sulla possibile presenza di Rain, ha iniziato poi a cercarlo per poter riavere con lui un qualche tipo di contatto. Le leggende si mischiavano a notizie vere e solo dopo molti mesi Blu è venuta a sapere che il ragazzo si era momentaneamente stabilito nell'arcipelago di Haven. Incontratolo dopo quasi un decennio, gli ha giurato fedeltà e si è messa nelle sue mani, sicura che i progetti di Rain potranno portare giustizia e vendetta al vecchio mondo ormai distrutto.

    CITAZIONE
    Livello: 10


    Potenza: 10
    Vita: 250
    Chakra: 350



    PA Disponibili: 42
    PA Spesi: 42

    Talenti Speciali (-3)
    Aura Master II

    Arte Segreta (-8 PA)
    Dragone Dorato II

    Armi e Armature (-1 PA)
    Bastone (Danno 10) - Spazzata
    Protezione III (Blocca 50)



    Corpo a Corpo [3] (-11 PA)
    Stance: Boei
    Passive: Tai Chi
    Swiftness
    Chain Combo

    Break Point
    Passive: Amazing Reflex
    Shockwave Swirl
    Bullet Time

    Passive: Jaguar Step
    Disruptive Strike
    Mantis Jump


    Elemento: Aria [2] (-7)
    Chakra +
    Wind Scythe
    Leap
    Snipe

    Heart of Air
    Wind Extention
    Compression


    Elemento: Acqua [3] (-12)
    Purify
    Pressurize
    Chakra +
    Molding Water


    Water Surge
    Water Elemental
    Big Tide
    Chakra +

    Heart of Water
    Surge of Life
    Ice Wall
    Water Cannon

  12. .
    Hataris
    Nei giorni successivi all'arrivo di Scaar, Rain ebbe ampio modo di riflettere sul da farsi.
    La storia dell'amico era senza precedenti per implicazioni etiche, ma non era sicuro di volerci mettere più di tanto il naso. Tutto era diverso ora e nella situazione precaria in cui si trovava, Rain non poteva permettersi un'altra avventura in giro per il mondo rischiando la vita.
    Quello che provava verso Scaar era ancora incerto e nebuloso e quindi lo spadaccino rimandò la decisione per giorni e giorni.
    Tutti quelli che gli erano vicino non facevano altro che consigliargli di lasciar stare: Scaar era un traditore che aveva attentato alla sua vita e ora non era di nessun aiuto, anzi. Forse ancora una volta stava facendo un triplo gioco e avrebbe smascherato i piani embrionali che Rain stava ormai organizzando da settimane. Questo, andava da sé, non poteva essere permesso.
    C'era anche da dire però che era legato a quello strano individuo da un collegamento antico, sincero, oscuro ma solido. Non poteva lasciarlo così: almeno un tentativo andava fatto.
    Se fosse andato bene avrebbe potuto far aggiungere Scaar stesso alla causa di Rain e dare quindi un decisivo aiuto al nuovo gruppo di Haven. Ma come fare ad aiutarlo e chi mandare? Andare lui stesso era fuori discussione. Due dei suoi uomini migliori erano a Neagora e chi era rimasto lì con lui era troppo poco affidabile per essere mandato in una missione di questo tipo.
    Non posso affidare questo incarico a te, è troppo pericoloso. Se ti succedesse qualcosa non me lo perdonerei mai.
    Le aveva detto.
    Fidati di me, andrà tutto bene.
    Non puoi continuare a portarti sulle spalle il peso di tutto il mondo, Rain. Devi condividerlo con qualcuno.

    Quella, come tante altre frasi che le aveva sentito dire, lo avevano colpito sin dentro l'anima. C'era qualcosa in lei, quando parlava, che proprio lo confondeva e lo lasciava senza parole.
    Non seppe che altro dire.
    Per questo, quindi, la sera stessa tornò al magazzino dove ormai tenevano Scaar. Pioveva a dirotto ma Rain, forgiato dagli anni della piovosa Ame, andava in giro senza alcun tipo di cappuccio od ombrello.
    Aprì la porta ed entrò. Subito dietro di lui un'altra figura entrò nella sala dall'aria pesante e chiusa.
    Ciao, Scaar. Lei è Blu.


    ***



    Lo sguardo delicato di Blu si posava ora su un dettaglio, ora su un altro, senza però soffermarsi troppo su nessun particolare del paesaggio che i due stavano osservando lì a Sumadea.
    Alla domanda di Scaar, la ragazza non si scompose più di tanto, ma anzi non rispose per qualche secondo.
    Poi si girò.
    No.
    Disse semplicemente.
    Se Scaar fosse stato una persona normale avrebbe capito che la ragazza non avrebbe mai potuto dire, in nessuna circostanza e a nessuno, nessun'altra risposta. Si limitò a fare un abbozzato ma delicato sorriso che avrebbe potuto voler dire qualsiasi cosa come nessuna ma che si manteneva coraggiosamente in vista come a voler sfidare il mondo.
    Ora che siamo qui, Scaar, come dobbiamo procedere?
    Blu pose quella domanda con gentilezza e ampliando il già presente sorriso.
    Aveva pensato, durante il viaggio, che forse nessuno negli ultimi anni aveva sorriso a Scaar o gli avesse chiesto qualcosa in maniera gentile. Si decise a pensare che la chiave di volta per capire il segreto di quello strano individuo forse era semplicemente trattarlo come la persona normale che, evidentemente, non era mai riuscito a essere.
    Era emozionata, all'inizio come adesso, nello svolgere quel compito. Sentiva che era ben più pericoloso di qualsiasi altra missione svolta fino a quel momento e si sentiva anche sotto gli occhi di Rain.
    Non poteva fallire sia per sua dignità personale sia per lui, che avrebbe sofferto un'ingente perdita dalla scomparsa di lei e di Scaar nello stesso momento. Era suo dovere far riuscire tutto e tornare vittoriosa. Doveva dimostrarsi brava.
    Il bastone le batteva sulla schiena e ciò le infondeva un senso di sicurezza. Il vento di Sumadea, invece, non molto.
  13. .
    Hataris
    Ti ringrazio molto per il completamento della missione. Purtroppo questa tratta è piena di navi di pirati e la Compagnia ha dovuto pagare parecchi mercenari di scorta in questo periodo...
    L'uomo ridacchiò, sollevato, mentre guardava i suoi marinai trasportare casse e casse di materiali da sottocoperta a terra. Era un bel giorno di primavera, quello, così tutti erano imperlati di odoroso sudore nel compiere simili operazioni.
    Il mercenario esaminò l'attestato di completamento missione e se lo mise in un piccolo zainetto che teneva sulle spalle.
    L'importante è che sia andato tutto bene.
    Aggiunse poi, con calma e cordialità.
    Non siamo stati attaccati, grazie al cielo! In caso, comunque, avevamo te. Ormai sono mesi che lavori per la Compagnia: stiamo iniziando ad affezionarci.
    Anche io mi trovo bene. Il mare è così bello e calmo da queste parti..
    La figura si distrasse e si mise a osservare l'azzurro orizzonte. Molte altre navi stavano per attraccare a Florentia e tutti avevano molto lavoro da sbrigare. Era una zona con un frenetico movimento commerciale ma nonostante questo la natura si manteneva selvaggia e aspra.
    Scogli aguzzi, isole a strapiombo sul mare, pappagalli tropicali, vento salmastro.
    Era tutto bello, colorato, vivo.
    Noi marinai viviamo solo di mare: è una parte del nostro essere. Tu invece? Non sappiamo niente di te nonostante i nostri lavori insieme.
    Dove hai imparato a combattere?

    Il mercenario si appoggiò al bordo della nave e continuò la sua osservazione. Sul suo volto si dipinse un piccolo e delicato sorriso.
    Alcuni monaci scappati dalle montagne mi hanno insegnato tutto quello che so sul combattimento. Vivevo con una famiglia adottiva a Shal'Aria prima di unirmi a loro.
    Ormai non riesco a considerare casa mia nessun posto in cui mi fermo.

    Il capitano ascoltava con attenzione ogni parola. Tanto si parlava del mercenario di scorta ma nessuno sapeva in realtà nulla su quella delicata e graziosa creatura. Lui, con questo discorso preso un po' alla larga, voleva finalmente sapere la sua storia e spettegolarne tranquillamente con il resto della ciurma.
    Proprio come noi marinai. E dove sei nata?
    La ragazza, bella e dai lineamenti sottili, si girò verso il capitano e lo guardò con occhi penetranti. Aveva uno sguardo enigmatico ma tremendamente sicuro. Sembrava avere un'innata calma interiore che però celava un'enorme sensibilità e tanti racconti.
    Sono nata in uno dei paesi che non esistono più: Ame.
    L'uomo strabuzzò gli occhi e si grattò la barba incolta, come a meditare qualcosa.
    Povera ragazza, pensò. Sicuramente ne aveva passate tante e aveva visto cose che neanche molti uomini del suo equipaggio avevano mai avuto modo di immaginare. Nulla di quella decisa ma gentile persona avrebbe potuto far presagire un'origine simile.
    Si diceva tra l'equipaggio che fosse la figlia bastarda di un ricco mercante e che cercasse lavori lontana da casa per nascondere la sua identità, alcuni invece dicevano fosse una bambina prodigio addestrata al combattimento dall'Impero sin dall'infanzia e poi scappata dai suoi aguzzini.
    Queste e mille altre teorie ora cadevano nel vuoto, sostituite da una più semplice ma altrettanto dura realtà.
    La ragazza abbozzò un altro sorriso vedendo che l'altro non rispondeva.
    Non ha mai conosciuto nessuno di Ame, capitano?
    L'uomo, risvegliatosi dai suoi ragionamenti, rispose pensieroso.
    Ora che mi ci fai pensare...un po' di tempo fa abbiamo dato un passaggio a una coppia: un tipo un po' strano e una bella ragazza dai capelli biondi. Alcuni dei miei uomini hanno parlato un po' con la ragazza: ha detto di venire da Ephiora ma che molti anni fa avevano vissuto ad Ame.
    Chissà se è vero, poi. In certe faccende antiche io preferisco non mettere naso: mi basta fare il mio lavoro.

    La ragazza ascoltò le parole dell'uomo e si girò ancora una volta per osservare il cielo limpido e i gabbiani svolazzanti. Passarono una manciata di secondi prima che, nuovamente, si voltasse e con sguardo stupefatto interrogasse il capitano.
    Come si chiamavano? Dove stavano andando?
    L'uomo rimase stupito dall'atteggiamento della ragazza. Aveva posto le domande con una strana morbosa curiosità e questo era piuttosto inaspettato. Pensò che magari fossero dei suoi parenti scomparsi, ma ormai erano passati mesi dall'incontro con la coppia e non ricordava esattamente i loro dettagli.
    I nomi. Quelli, con un po' di sforzo, avrebbe potuto ricordarseli. Un marinaio, d'altronde, non si scorda certi dettagli.
    Mi pare stessimo trasportando un carico verso Yorke partendo dalla costa orientale di Ephiora.
    Di lui non mi ricordo molto: era gentile ma pareva avere la testa fra le nuvole e quindi non ha parlato molto. Lei invece era molto più solare e gioviale.
    Il nome...non è facile da ricordare. Elly? Allen? Elena? Qualcosa del genere, forse.

    La ragazza strabuzzò gli occhi, poi in un istante si ricompose, come imponendosi un certo tono.
    Forse si chiamava Helen?
    Esatto!
    L'uomo aprì le braccia e sorrise, contento di essere giunto all'arcano.
    Li conosci, per caso?
    Lei sorrise.
    Li cerco da tutta la vita.

    ***



    Più lo guardava e meno Rain riusciva a capire cosa diavolo gli stesse succedendo internamente.
    La comparsa di Scaar era un fatto assolutamente scioccante e imprevisto, ma nonostante questo il ragazzo avvertiva sentimenti contrastanti sul compagno. Difficile parlare di un perdono: Rain né allora né adesso aveva capito il gesto di Scaar, ma il tradimento fu una delle cose che più cambiarono il carattere dello spadaccino.
    Aveva pensato alle amicizie, ne aveva avute poche a dirla tutta, ed era giunto alla conclusione che forse avere legami forti con qualcuno era più uno svantaggio che altro.
    Helen, per esempio. Se lei era in pericolo lui impazziva e il cervello andava completamente in tilt. Il pensare che un giorno, chissà quando e chissà perché, lei si sarebbe potuta svegliare e gli avrebbe potuto dire di essersi stufata di lui, semplicemente, era una tortura.
    Era come essere l'uomo più ricco del mondo e vivere ogni giorno nel lusso più sfrenato, sapendo però che un giorno X, non si sa quando, tutti i tuoi averi sarebbero potuti svanire. Che fare allora? Rain probabilmente non sarebbe riuscito a sopravvivere e si disse, un po' scherzando un po' piangendo, che si sarebbe buttato da una scogliera.
    Rivelò questo pensiero ad Helen e quella gli disse giustamente, ridendo, che c'era una sostanziosa possibilità che Rain potesse sopravvivere benissimo da una caduta da una scogliera e che quindi oltre che solo si sarebbe trovato anche ferito e in mezzo al mare.
    Subito si pentì di aver rivelato tale debolezza, la sua unica debolezza a dirla tutta, alla sua compagna e questa la tranquillizzò dicendo che i due erano legati più per la morte che per la vita. Avevano condiviso insieme più sciagure che momenti felici e questo li aveva resi effettivamente una cosa soltanto.
    Rain pensò per giorni a quella meravigliosa affermazione.
    Il tradimento di Scaar riempì Rain di nuove domande a cui rispondere. Più si sforzava nel non legarsi a qualcuno e più effettivamente ci si legava.
    Le montagne di Ephiora con cui tanto si era amato e i silenziosi monaci erano stati la sua casa per anni e l'abbandonarli fu un colpo durissimo per lui. L'unica cosa che alleviò tale ferita fu il pensiero che, prima o dopo, sarebbe tornato lì e tutto sarebbe potuto essere come prima.
    Con Scaar, invece, niente poteva essere più come prima. O almeno questo pensava Rain.
    Sentiva che quell'essere strano che stava sdraiato di fronte a lui era completamente diverso da quello che aveva conosciuto anni fa. Non si sentì felice né triste per averlo ritrovato, si scoprì anzi stranamente apatico.
    Aveva desiderato tantissimo rivederlo e passare con lui qualche altra picaresca avventura ma averlo visto piovere così, a caso, davanti a lui aveva rotto ogni aspettativa.
    Si ripromise di ragionare a lungo su questi pensieri e di condividerli con Helen per un consiglio, ma per quello ci sarebbe stato tempo e occasione.
    Nonostante tutto Scaar andava per forza aiutato per quanto possibile.
    Helen sta bene. Non ha preso bene il fatto che tu abbia cercato di uccidermi vendendomi all'Impero, però.
    Calò un silenzio che avrebbe colpito Scaar come una mannaia.
    Chi le capisce, queste donne!
    Disse poi per sdrammatizzare Rain, abbozzando un sorriso. Yazh fece una risatina e Rain sperò anche Scaar potesse fare uno di quei suoi sorrisi ebeti che tanto lo facevano ridere millenni prima.
    Qualcuno bussò alla porta e Yazh andò ad aprire.
    Rain si girò e una nuova voce entrò nella stanza.
    Ehi, sono io. Ho portato un po' di roba da mangiare come mi aveva chiesto Rain. Posso entrare?
    Vieni dai, posa la roba sul tavolo. Non fate troppo casino però.
    Incitò Rain.
    Scaar avrebbe visto un nuovo individuo entrare in scena. Si muoveva con disinvoltura, segno che conosceva il luogo e gli altri due da un po' di tempo, anche se non troppo.
    Con l'arco a tracolla, posò un sacco di canapa sul tavolo e la aprì, tirando fuori un po' di cibo. C'erano due bottiglie di latte, svariati filoni di pane, un pezzo di formaggio giallognolo e un casco di banane.
    Rain si scostò da Scaar per esaminare gli acquisti, poi si piegò nuovamente verso l'amico.
    Mangerai dopo che ci avrai raccontato per bene cosa è successo.
    Yazh si appoggiò al tavolo.
    Sarebbe stato un racconto interessante.
  14. .
    Hataris
    Hai proprio un bel nome!
    Rain guardò Helen e la bambina.
    Adesso dovete andare.
    Lo so...quando ci raggiungerai?
    Rain avrebbe voluto risponderle con sincerità, ma ora la cosa che più lo preoccupava era l'eventualità di non riuscire a raggiungerla mai più. Qualsiasi cosa fosse successa, chiunque avesse invaso quella città o attentato alla sua vita, lui non avrebbe avuto altro scopo che ritornare da Lei.
    Ovunque si trovasse, sempre.
    Poteva permettersi di perdere tutto il suo potere caduto nel nulla, il denaro a cui non dava importante, la nazione che aveva sostenuto, ma Helen non poteva essere persa in nessun caso. Era lei l'unica ragione di tutto quanto, dell'alternarsi del giorno e della notte, della pioggia e del vento.
    Presto.
    Le sorrise, timidamente e con dolcezza come era solito fare quando erano ragazzini.
    Tieniti al centro della colonna e poi segui le indicazioni di Svart. Non vi succederà nulla.
    Lei gli prese la mano e la accarezzò.
    Era una mano che aveva ucciso un numero mostruosamente alto di persone di ogni età e di ogni estrazione sociale. Per Helen, però, era la mano affusolata e calda del suo Rain che sempre la cercava durante la notte.
    Dove vai?
    Il ragazzo si avvicinò e cercò quanto possibile di assumere un'espressione dolce nei confronti della bimba.
    Io rimango qui per fare in modo che voi possiate andarvene in maniera sicura. Stai vicino ad Helen e andrà tutto bene!
    La bambina annuì, seria ma con gli occhi leggermente umidi.
    La scena era troppo patetica e tragica per durare ancora. Rain accarezzò di nuovo la mano di Helen, diede un buffetto alla bambina e se ne andò.
    A un paio di isolati da quel punto, Scaar e altri soldati stavano organizzando l'ultimo e disperato piano per prendere quanto più tempo possibile in attesa dell'evacuazione completa.
    E' andato via..
    Borbottò, delusa.
    Sì, ma tornerà. Quando si perde ogni speranza lui si riesce sempre a inventarsi qualcosa!

    ***



    Ti trovi ad Haven. Io sono Rain e queste persone sono mie alleate.
    Sei in un nostro capannone: ti abbiamo portato qui dopo averti tolto dalla prigione dei Luna Rossa in cui eri finito Dio solo sa come.

    Era disposto a fare il punto della situazione una volta sola, quindi o Scaar si impegnava a capire adesso o non avrebbe capito mai più.
    Era come se quell'enorme massa informe di cicatrici e sangue rappreso si fosse svegliata una seconda, ennesima volta. La situazione era strana e Rain non era per niente sicuro sul da farsi.
    Qualcuno gli passò una borraccia mezza vuota che lui subito mise in mano di Scaar.
    Intanto bevi. Poi devi raccontare tutto quello che sai.
    Rain sbuffò, il silenzio calò nuovamente nella stanza.
    Serve qualcuno che gli curi le ferite...
    Sì, anche.
    Entrambi parlavano piano.
    Yazh guardava Scaar come se fosse una bestia proveniente da un altro mondo. Non capiva come Rain potesse stargli così vicino e avere fiducia in lui come se stessimo parlando di un individuo normale.
    Quello che avevano trasportato fino a lì era ridotto molto peggio di un cadavere. I morti, solitamente, sono pallidi, seri, puliti. Scaar invece aveva il corpo di un vivo che lotta contro la morte senza però né prevalere né essere sconfitto.
    Rain, così serioso e metodico, era davvero amico di quel tizio? Come era possibile e cosa era successo?
    Non giungere a conclusioni affrettate, Yazh. Questa storia è inaspettata anche per me. I nostri progetti non saranno modificati per questo,
    stai tranquillo.

    Aggiunse infine, come se potesse leggergli nella mente.
    Yazh trasalì.
    Certo Rain, certo. Sono sicuro che hai fatto la scelta giusta.
    Questo, a dire il vero, lo avrebbero potuto scoprire solamente molto più avanti.
  15. .
    Guarda, per essere la tua prima autogestita è un inizio assolutamente non male, davvero.
    Ci sono però molte cose da segnalare.
    Innanzitutto il fatto che tu abbia ambientato il tutto ad Haven può anche starci, ammettendo ecco che il gruppo di protagonisti sia abituato a interfacciarsi con una realtà predatoria e spietata come quella delle isole. Ti ricordo però che non c'è presenza Imperiale e Haven è anarchica e senza un vero e proprio controllo, quindi non è coerente con l'ambientazione che degli imperiali catturino un ragazzo ad Haven, specialmente poi per una rapina ad una locanda. Visto che comunque non hai ancora spiegato come Davmorn sia finito prigioniero hai ancora possibilità di cambiare la trama nelle prossime ruolate: ti consiglio quindi o di rendere il compagno appartenente a un gruppo rivale (invece che all'Impero che appunto ad Haven non ha autorità) oppure di aggiungere forti motivazioni e cause per questo possibile interesse imperiale verso Davmorn.
    Ti ricordo inoltre che essere ricercati dall'Impero, come scritto nel regolamento, porta tutta una serie di conseguenze per il pg (es. non puoi accedere ad aree imperiali, partecipare a bandi in zone sotto controllo imperiale, etc..).
    Altra nota un po' poco plausibile è che in una città piena di criminali pericolosi e ricercati un gruppo di ragazzini riesca a rapinare una locanda (nell'immaginario fantasy locale dove si radunano i matti per eccellenza) con una spranga e due coltelli. Immaginavo la rapina finisse in tragedia ma quando ho letto che è effettivamente riuscita sono rimasto un pochino perplesso.
    Detto questo
    CITAZIONE
    Scrittura 1
    Si vede che ti piace scrivere e descrivi parecchie cose all'interno delle scene narrate, tuttavia sono presenti numerosi errori: ripetizioni di parole, errori di battitura, congiuntivi, apostrofi e accenti sbagliati. In particolare il tuo tallone d'Achille è la punteggiatura: metti troppe virgole ovunque e leggendo a volte si fa fatica a mantenere il segno.
    Interpretazione 1
    Difficilissimo gestire in 6 post un numero così alto di png in maniera credibile. Tutti sono più o meno caratterizzati ma è difficile ricordarseli e dare a ciascuno di essi un volto e delle caratteristiche. Sicuramente con meno persone in azione saresti riuscito a trasmettere molto di più a livello introspettivo.
    Strategia 0
    Impossibile da valutare

    Prendi tutte queste critiche come consigli costruttivi da mettere in pratica nelle tue prossime giocate e vedrai che migliorerai in fretta.

    Mad +2 exp
    Valutatore +1 exp +100 gold
1860 replies since 10/6/2010
.