-
Imperio III.
User deleted
Neagora
L'interno della stanza era buio, le tapparelle dell'unica finestra presente nella stanza tirate.
Il letto su cui era poggiato era oltremodo scomodo e squallido, sembrava come esser seduti sui ciottoli e il tanfo di umido e muffa gli era da subito penetrato nelle narici.
Neagora poteva offrire sicuramente di meglio, allora perchè il supervisore di Raiden seduto su di una seggiola scricchiolante aveva scelto proprio quella squallida locanda? di solito si incontravano in sfarzosi hotel pagati con i soldi dei contribuenti, di solito era il supervisore ad attenderlo dopo qualche giorno di relax. Questa volta non fu così. Questa volta raiden fu convocato in quella merda di stanza putrida in periferia, aspettando per ore l'arrivo del suo carceriere.
L'uomo lo fissava serio in volto, il suo sorriso di superiorità no accennava comunque a sparire dalla sua faccia e nonostante fosse in penombra Raiden poteva sentire quel sorrisetto sulla sua pelle, maledetto pallone gonfiato, non aveva fatto altro che buttargli merda addosso e di contro accaparrarsi gran parte dei suoi meriti.
Il giovane non aveva combattuto i ninja per poi strappare all'impero un incarico così importante per vederselo poi affossare da un vecchio glabro e malconcio.
Insomma?
Doveva mostrare rispetto, per questo aveva atteso qualche minuto prima di proferire parola, ma quello li sembrava volesse solo osservarlo, il che era abbastanza inquietante.
Mi è giunta voce che hai fatto indagini sul mio conto.
Di colpo trasalì, quali indagini? si riferiva forse all'inaspettato incontro nella locanda galleggiante? come doveva comportarsi ora!?
Non capisco. Pensavo mi avesse convocato per quel pirata che mi è sfuggito.
Il supervisore non mosse un muscolo, tuttavia il suo sorriso si allargò divenendo quasi un ghigno.
Eh... tralasciando il tuo ennesimo fallimento... tu mi hai visto in quella locanda. Cosa stai tramando alle mie spalle?
Rimase in silenzio, Raiden era troppo furbo per non ponderare attentamente le sue parole, in realtà aveva pensato da subito di usare quella vicenda a suo favore ma non avrebbe mai pensato che fosse il Supervisore a tirarla fuori per primo, specie non così presto, quando ancora non aveva deciso se usare quelle informazioni e soprattutto come, aveva giocato di anticipo.
Fece per alzarsi dal letto ma quello glie lo impedì con un gesto secco della mano, un ordine. Digrignò i denti rimettendosi sullo scomodo letto.
Quale locanda?
Gawai Orohi, il nome del supervisore del ragazzo, di giorno integerrimo Imperiale, di notte criminale incallito.
Sbuffò dando segno di impazienza, se Raiden era arguto quello lo era ancora di più ed il giovane lo sapeva, negare era ovvio ma era anche ovvio che non se la sarebbe mai potuta cavare così.
Si l'ho vista. Devo ammettere che ha buon gusto in tema di vino e donne.. perchè erano donne quelle con cui s'accompagnava vero?
Tanto valeva esser sfrontato. Capì in un lampo in che situazione era, Gawai era anziano ma non abbastanza per accontentarsi della sua attuale carica, il suo trampolino di lancio era Raiden, portare a termine un progetto sperimentale come supervisore di un "cane sciolto" lo avrebbe fatto promuovere di sicuro, eppure ora, sembrava volersene sbarazzare.
Probabilmente aveva già teso le file di una trama a suo favore, mentre totalmente devastante per Raiden, il quale ora voleva vederci chiaro.
Quindi? vuoi fregarmi vero?
Iniziò a contrarre la mascella ed a massaggiarsi le protezioni.
Si è fregato con le proprie mani. Ho girato il continente in questi mesi affrontando innumerevoli criminali, lei mi ha sempre remato contro!
Udendo le parole del giovane Gawai rise a crepapelle battendo i palmi delle mani sulle ginocchia, ricomponendosi riprese la sua naturale espressione "da schiaffi"
Dunque.. vediamo se mi ricordo bene. In 4 mesi di lavoro hai portato a termine solo 3 catture minori ed un lavoro per i Dawasir non autorizzato. Il resto dei tentativi.. mi pare fossero 18 TUTTI, e bada, TUTTI fallimenti clamorosi. Io ti ho sempre coperto.
Era vero, aveva scelto male le sue battaglie e spesso e volentieri le aveva prese. Ci stava lavorando, aveva capito che doveva riprendere seriamente negli allenamenti, più mentali che fisici, si era lasciato andare data la sua posizione teoricamente libera dalle aspre regole dell'Impero, ma non bastava, poteva fare di più ed uscito da quella locanda avrebbe SICURAMENTE fatto di più.
Innanzitutto grazie al mio lavoro per i Dawasir avete ricevuto informazioni sulla città e sul loro impero che altrimenti non avreste avuto, quelle tre catture minori restano comunque delle catture, quei 18 fallimenti o quanti sono hanno comunque dato vita in molti casi ad una caccia all'uomo con esito positivo, che diavolo volete da me!?
Doveva aver alzato un po troppo la voce, perchè Gawai si irrigidì e si fece scappare un gemito di dissenso, un ragazzino sporco di latte per giunta con almeno 4 gradi inferiori al suo che alzava la voce?
Si alzò in piedi tuonando imprecazioni a gran voce.
Informazioni sui Dawasir e Garziah?? e che mi dici di quell'omicidio non autorizzato di cui ti sei macchiato durante quel tuo "lavoretto"?
Lo sapeva?
Raiden s'ammutolì chinando il capo, lo sapeva! rivide gli occhi di quell'uomo e rivivette le sensazioni che aveva provato.
Doveva uscirne, aveva troppo in mano ed infondo lui era solo stato costretto, nonostante gli avesse dato cento possibilità a quel tipo, erano stati costretti ad ucciderlo.CITAZIONESTANCE: DUEL
. -
Imperio III.
User deleted
Neagora
Gli attimi che seguirono furono carichi di tensione.
In qualche modo il supervisore era riuscito a far seguire il giovane o comunque a venir a conoscenza dello scontro fuori la città di Garziah, le cose si mettevano male.
Volevi ricattarmi.
Raiden alzò gli occhi su gawai, avrebbe voluto ucciderlo cosicchè la sua vita potesse tornare finalmente sua, perchè dal momento in cui aveva accettato l'incarico dei Dawasir era diventato lo schiavetto del supervisore e senza nemmeno saperlo, fino a questo punto almeno.
Già..
Rassegnato alla situazione non poté che ammettere le proprie intenzioni, seguirono alcuni secondi impiegati da Gawai per soffocare la risata scaturità dall'atteggiamento del ragazzo.
Sai cosa succederà ora?
Che la mia parola non conterà più, non posso nemmeno ricattarti dato che hai in mano qualcosa che può schiacciarmi.
Le parole uscivano taglienti, quasi si feriva la bocca nel pronunciarle.
In quei giorni era stato davvero convinto di poter operare senza quello fra i piedi e invece ora vi si trovava legato a doppio filo ad esso.
Sei un ragazzo capace, nonostante i tuoi scarsi risultati.. ti permetterò di continuare la tua carriera all'interno della guardia imperiale a patto che tu ubbidisca senza discutere ai miei ordini, intesi?
Si prese meno tempo di quel che voleva per rispondere, acconsentì con un cenno del capo, avrebbe dovuto pensarci su, avrebbe dovuto cercare una scappatoia o prender tempo, invece.... si era subito arreso.
Gawai rimase a scrutarlo ancora un po, poi aggiunse:
Qualsiasi ritorsione voluta o non voluta nei miei confronti che venga dal tuo operato ufficioso o ufficiale si ritorcerà contro di te.
Ora, ci sarebbe un lavoretto per te.
Che bastardo. Gawai prese un plico dal taschino interno della tunica lasciandolo cadere ai propri piedi.
Oh! che sbadato! ora su, raccoglilo da bravo cane.
Un conto è arrendersi alla realtà, un conto è arrendersi ad una di quelle provocazioni che annientano la tua dignità, no, Raiden non era proprio il tipo di sottostare alle regole di un vecchio che amava esercitare il suo potere.
Chi altri è a conoscenza?
Gawai si fece serio.
Perchè? nel caso ci fossero altri ci uccideresti?
Voglio solo sapere se prenderò ordini da te o da altri
Ovviamente sono l'unico a conoscenza di quello scherzo nel deserto che ci hai tirato. Più lo scout che ho mandato per inseguirti.
Voglio poterci parlare, ora!
Gawai fece un passo indietro nell'udire la voce tuonante del giovane, si guardò attorno come a voler trapassare le orecchie per poi dire con aria secca.
Stammi a sentire! primo non sei in posizione di avanzare pretese! secondo abbassa la voce, idiota!
Abbassa la voce? e perchè? davvero non c'era nessuno con lui?!
se si preoccupava così tanto di non esser ascoltato voleva solo dire che aveva cercato di prender talmente tanto le distanze da Raiden e dal suo operato passato e futuro da andare da solo per non dare nell'occhio!
Sai qual'è la differenza fra me e te?
uhm???
Che io applico la logica, e la logica nella vita verte su un solo punto, sopravvivere.
E con questo!?
E con questo è logico per me uccidere chi sta attentando alla mia felicità ed alla mia vita
Gawai fece qualche passo indietro estraendo la propria arma.
Calmo ragazzo. E' altresì logico concedersi una vita da cane piuttosto che morire qui.
Raiden sorrise finalmente sereno
In effetti la logica non è proprio il mio punto forte.
Sempre più confuso il vecchio si mise in guardia, alla prima mossa falsa del ragazzo gli avrebbe staccato la testa. Peccato che questi aveva concentrato abbastanza chakra nei dintorni per elettrificare tutta la stanza, rilasciandola tutta assieme non ci sarebbe stato un solo punto della squallida camera da letto in cui avrebbe potuto nascondersi o difendersi, in più, l'elettricità scaturita dal suo corpo avrebbe inebriato i muscoli avversari rendendogli impossibile anche solo tenere in mano l'arma da tanto era esposto alla skill, figuriamoci aprire una porta.
Per me, è tutto relativo, non c'è un solo concetto, risposta o logica che si possa applicare a livello universale, forse con lo sviluppo intellettuale ci avvicineremo sempre di più alla soluzione unica, ma credo che una sola entità sia arrivata a quel livello, e secondo molti è Dio.
Dopo un minuto scarso Gawai sarebbe morto, le urla erano state strazianti e Raiden era quasi tentato di tapparsi le orecchie, non lo avrebbe mai fatto sia chiaro, quel bastardo doveva scorger in lui un demonio che lo avrebbe seguito fino all'inferno per torturarlo, non un ragazzo che infondo era solo un ragazzo.
Quando tutto fu finito la puzza di muffa e marcio fu soppiantata dall'odore della carne abbrustolita, le condizioni del corpo erano abbastanza orribile per costringerlo a vomitare, incapace di sopportare quell'omicidio e la piega che la sua vita aveva da ora preso.
Comunque, qualcuno aveva sicuramente sentito le urla, magari visto entrare Raiden e persino Gawai, doveva fare qualcosa, tuttavia gli occhi erano gonfi di lacrime e gli arti tremavano, doveva riprendersi innanzitutto, possibilmente prima dell'arrivo delle guardie.
Strinse i pugni così forte che le nocche sbiancarono, allora c'era qualcun'altro!. -
Imperio III.
User deleted
Neagora
Si lasciò qualche istante trasportare dai pensieri, che cosa aveva fatto? infondo non aveva importanza, era lui, era sempre stato lui e rinnegarsi ora non avrebbe portato a nulla di buono, specie perchè se l'istinto lo aveva guidato verso quella strada il suo vero Io ne bramava la via, tanto valeva percorrerla.
Solo che quel tratto di strada avrebbe dovuto percorrerlo velocemente, molto velocemente.
Si alzò di scatto guardandosi attorno, le tapparelle erano tutte abbassate e nessuno poteva averli visti, uditi si però, già perché quel cane aveva urlato con tutto il fiato che aveva in corpo fin a lacerarsi le corde vocali, sicuramente li avevano sentiti.
Poi c'era l'altro problema, aveva utilizzato un immane quantità di chakra per produrre quell'immane scarica elettrica, persino un idiota avrebbe capito che era stato lui vedendolo così affaticato e conoscendone le inclinazioni elementali.
Pensa! pensa!
S'avviò verso la porta, non c'era una singola cosa che avrebbe potuto occultare li, niente che potesse esser usato come prova, non aveva lasciato oggetti personali ne tanto meno toccato Gawai, e nemmeno lui quindi aveva avuto possibilità di difendersi.
la mano si poggiò sul pomello, girandolo lentamente aprì un poco la porta spiando il corridoio fatiscente dal di fuori, non c'era nessuno ed il corridoio era scarsamente illuminato, bene.
Si defilò presto dalla stanza richiudendosi la porta alle spalle, erano passati circa 3m e la sua avanzata nel corridoio si faceva sempre più pericolosa, se qualcuno lo avesse visto li la sua fine sarebbe stata segnata per questo era pronto a romper il collo a qualsiasi persona si fosse parata davanti, fortunatamente i 10m di corridoio non avevano riservato sorprese.
Arrivò alla scalinata a chiocciola che portava al piano terra della locanda, più precisamente sul retro, la percorse in fretta e in furia cercando di ignorare il cigolio degli scalini sotto al suo peso, fortunatamente quel tratto era al buio tranne che alla base dove la luce di una torcia rischiarava la base della scala, fu solo un attimo e passò oltre la torcia tornando nel buio.
Il cappuccio era messo su e la sua stazza curva e losca si aggirava ora nel vicoletto di tossici e puttane dietro la locanda, nessuno aveva badato a lui e a nessuno sembrava interessare particolarmente del misfatto.
S'avvicinò guardingo ad un omuncolo pallido e rinsecchito, questi s'accorse di Raiden quando questo gli fu abbastanza vicino da ucciderlo, fortunatamente per lui non era un rivale ma un compratore. Da buona guardia imperiale aveva avuto a che fare non poche volte con gente del genere, per questo sapeva cosa dire e cosa chiedere per non destare sospetti, sebbene questi fosse "fatto come una pigna" non avrebbe sicuramente ricordato quell'incontro era comunque d'obbligo esser visto come uno dei tanti tossici che uno che invece scappa dall'appartamento ove è stato commesso un omicidio.
Presa la dose pagò quello che era diventato il suo pusher andandosene senza proferire parola imboccando una via principale perpendicolare alla sua.
Li la luce delle torce gettava una penombra sinistra nelle vie buie di una notte senza luna, li, era un tipo losco come tanti, ancora ben lontano dall'esser fuori pericolo, specialmente ora che in lontananza una pattuglia di imperiali stava arrivando di gran carriera.
La prima cosa che gli venne in mente di fare fu gettare in un tombino la dose, non avrebbe di certo pagato un crimine non commesso (o meglio, lo aveva commesso ma mica ne avrebbe fatto uso..).
Capì subito che non avrebbe in alcun modo potuto farsi riconoscere, fortunatamente in quel distretto non ci era mai stato e difficilmente qualcuno avrebbe potuto vedere in lui un compagno d'armi senza poterlo guardare in viso, era anche vero che non aveva modo di non incrociarli dato che non c'erano svolte e, mentre questi si avvicinavano sempre più Raiden iniziava a ponderare l'idea di doverli uccidere, ovviamente desistette subito dopo dato che quelli erano in 5.
Un bel problema... -
Imperio III.
User deleted
Neagora
Lo sorpassarono quasi indifferenti, solo un paio di uomini gli aveva gettato un'occhiata incuriosita e solo uno aveva rallentato il passo, quest'ultimo però stava rimanendo indietro e decise per seguire i compagni anziché importunare un cittadino che si probabilmente era losco ma che per quella notte sarebbe stato meglio lasciarlo in pace dato che le grida strazianti provenienti dall'hotel presagivano un crimine ben peggiore.
Raiden prese un respiro di sollievo nell'udire i passi delle guardie allontanarsi, avevano appena imboccato la via dopo quella percorsa dal ragazzo poco prima, per intenderci quella che dava sull'ingresso principale della locanda.
In ogni caso Raiden era al sicuro sotto il manto in pelle marrone, non avrebbero potuto riconoscerlo e comunque non aveva mai visto nessuno di quei cinque, sembrava proprio che era riuscito a defilarsi piuttosto bene.
....
Il sole splendeva alto nel cielo, il sudore raffermo sulla fronte produceva un gocciolio fastidioso che metteva a disaggio il ragazzo, ali assieme ad alcune cariche dell'impero ed ad altri imperiali e funzionari stava aspettando all'ombra di un immenso ciliegio che padroneggiava su una buona parte del cimitero.
Non tirava un filo di vento e gli abiti scuri non aiutavano affatto, in giro c'erano volti attoniti e seri, Raiden aveva sorpreso alcuni a ridacchiare ed a parlare come se non glie ne fregasse nulla, in effetti c'erano molti sconosciuti e molti altri stavano godendo per la fine di Gawai, ma non Raiden, il suo carnefice.
Era posizionato nell'anello più esterno, doveva sedere nelle prime file assieme alla famiglia ma si era presto defilato da quel tremendo gorgoglio di pianti sommessi e occhi lucidi, come poteva restare li a consolare la famiglia di quel pezzo di merda?
Seri e pensieroso rivedeva la scena di quella notte, aveva carbonizzato il suo carceriere senza pietà, non era pentito delle sue azioni dato che fu costretto ma non poteva far a meno di provare rammarico, improvvisamente si scoprì a pensare al senso della vita, se ci fosse davvero qualcosa dopo la morte o se aveva condannato un uomo al "nulla" prematuramente, scacciò quei pensieri voltandosi verso il cancello in ferro battuto che stava cigolando mentre ruotava sui cardini, la carrozza funebre stava arrivando, dentro c'era un Gawai esanime, puro e solenne, tutt'altro rispetto a quello che era in vita.
Durante i primi giorni si era comportato normalmente, era riuscito a carpire moltissime informazioni sulle indagini, Gawai ne risultava pulito, non era venuto a galla nulla delle sue malefatte ma per lo meno Raiden non era riconducibile a quella locanda, nessuna delle guardie o dei tossici l'aveva potuto guardare abbastanza bene da poterne fare un identikit, e per fortuna! sarebbe stata senz'altro la sua fine.
Comunque, era certo il fatto che l'assalitore era un abile utilizzatore dell'elemento fulmine, avevano scartato la rapina così come l'omicidio su commissione, molto più probabilmente -pensavano- Gawai da buona guardia imperiale quale era aveva pedinato ed affrontato il suo aggressore restandone però vittima, certo, i dubbi erano molti, perchè sarebbe dovuto arrivare fin li da solo? perchè affrontarlo nella sua stanza? in ogni caso le indagini erano in alto mare.
Dal canto suo Raiden non sperava in un finale piacevole tanto presto, l'uccisione di una guardia è una cosa che veniva presa molto sul serio, figuriamoci un ufficiale come Gawai, sarebbe forse stato costretto a cercare un capro espiatorio?
Scacci ancora una volta questi pensieri, era ad un funerale e non voleva tradirsi, il suo sguardo attonito lasciava intendere una lieve tristezza riconducibile alla dipartita del suo supervisore, anche se in realtà era triste per la fine non proprio beata che gli aveva fatto fare.
La carrozza procedeva lentamente con al seguito una processioni di guardie in alta uniforme, guardavano tutti dritto e marciavano perfettamente, tutti i presenti così come Raiden cercavano di sbirciare all'interno della carrozza, i più alti riuscivano a scrutare l'interno della bara, un uomo immobile e bianco con la pelle lucida quasi fosse fatto di cera, lo avevano lavato per bene utilizzando cosmetici e creme per ripristinare le parti ustionate e nere.
Infine la carrozza arrivò alla tomba dove il sacerdote recitava alcune silenti preghiere, in tutta calma presero la bara e delicatamente la posizionarono accanto alla fossa, la famiglia non poté che avvicinarsi e porgere i suoi ultimi saluti fra pianti e grida, Raiden dal canto suo non poteva far altro che starsene li, ad osservare da lontano la scintillante corazza con intarsi in oro e argento luccicare al sole cocente di quella giornata.
La messa era infine iniziata e tutti ascoltavano con estrema attenzione le parole di un sacerdote che dimostrava una dialettica notevole.
Solo un uomo guardava in direzione opposta, era un tipo snello e minuto, indossava una tunica verde camo ed una fascia legata attorno al collo di colore nero, probabilmente in segno di lutto, alla cintola invece due pugnali, fissava proprio Raiden, invece di osservare l'uomo nella bara li a pochi passi da lui, invece di prestare attenzione al prete fissava Raiden, il quale si sentì come messo a nudo.
Lo scout...
Involontariamente aveva pronunciato i suoi pensieri, in ogni caso le sue parole si erano perse molto prima di poter arrivare alle orecchie degli altri, in tutta risposta lo Scout portò una mano all'orecchio come a dire "puoi ripetere più forte?" in faccia poi, gli si disegnò un ghigno di chi aveva capito tutto, voltandosi prese uno dei pugnali e lo ripose nella bara, stava ora dando le spalle al ragazzo mentre partecipava attivamente al funerale.
Raiden dal canto suo rimase ancora qualche secondo interdetto, poi si girò e lentamente abbandonò il funerale.
Aveva dato i suoi omaggi al cadavere e alla famiglia, aveva assistito alle prime fasi del funerale, se se ne fosse andato in quel momento nessuno avrebbe detto nulla, tranne lo scout che ormai era visibilmente convinto della sua colpevolezza, probabilmente sapeva del loro incontro proprio in quella via ed in quella locanda.
Perchè non aveva detto nulla? probabilmente perchè l'incontro di Gawai con Raiden era avvenuto fuori dagli schemi del contratto che avevano stipulato Raiden e la guardia Imperiale, probabilmente perchè se quell'incontro sarebbe venuto a galla avrebbero indagato ed infine scoperto le nefandezze in cui Gawai e lo Scout erano invischiati, probabilmente perchè lo scout senza nome pensava sarebbe stato molto più pratico ucciderlo che denunciarlo.. -
Imperio III.
User deleted
Neagora
Il freddo che dominava le pianure nebbiose quella mattina era davvero insopportabile, ad un tratto l'inverno sembrava esser arrivato per irrigidire i muscoli degli imperiali che marciavano verso nord.
Il sole non era ancora sorto e la luna era assente, nel buglio fitto ed eterogeneo gli unici rumori udibili erano quelli dei passi dei soldati, non una parola, non un cinguettio d'uccello.
Col cuore in gola e i muscoli indolenziti dal freddo Raiden marciava assieme agli altri 8 guerrieri, il team d'assalto creato appositamente per quella missione marciava nel buio pesto sferzato dalle folate di vento gelido.
Era passato circa un mese dalla dipartita di Gawai e le indagini sembravano ad un vicolo cieco, non s'era fatto nemmeno un passo avanti e qualsiasi pista non sembrava dar frutti, persino lo scout era uscito di scena, dal funerale non lo aveva più visto né sentito parlare, rimaneva ancora un uomo avvolto dal mistero di cui non conosceva nemmeno il nome, il che era abbastanza strano.
Aveva indagato affondo ma non era riuscito ad avvicinarsi nemmeno di poco all'identità dell'unica persona che sapeva della fine del supervisore di Raiden.
Inizialmente s'era aspettato che di li in poi la sua vita fosse stata oltremodo complicata, il suo titolo gli venne temporaneamente revocato com'era ovvio del resto, tornò ad esser un semplice imperiale e, mentre gli interrogatori si succedevano il ragazzo iniziava a temere sempre di più per la propria vita, sicuro quello stava architettando qualcosa, poteva succedere da un momento all'altro, eppure, fino ad allora non era mai successo niente, stava forse aspettando il calmarsi delle acque? probabilmente.
Il manipolo s'era accampato in una piccola radura ai lati della pianura, era stato acceso un piccolo fuoco non appena il sole era sorto.
Stretti tutti ed otto attorno al fuoco si preparavo per un meritato riposo ed un meritato pasto, erano ormai in dirittura d'arrivo e marciare serratamente non era più opportuno, dovevano riprendersi sia mentalmente che fisicamente. Il primo turno di guardia iniziò ed il resto dei compagni cade in un sonno profondo.
Raiden ci mise un po ad addormentarsi, si era inavvertitamente concentrato sul suono della legna che scricchiolava arsa dal fuoco, un suono abbastanza fastidioso che trapanava le cervella del giovane, un po come il rumore dell'orologio o del frigo, o ancora peggio delle perdite d'acqua.
In ogni caso riuscì a riposarsi, sebbene si svegliò di soprassalto mezz'ora prima del suo turno a causa di un brutto sogno che poi non seppe ricordare, era riuscito a recuperare le forze.
Salutò con un cenno la guardia prima di lui:
Vai a riposarti, ci penso io.
Se ne stava seduto a circa una decina di metri dal fuoco, non era particolarmente interessato ai dintorni, il turno di guardia era una formalità per far scendere a zero le già piccole probabilità che qualcosa filasse storto, in realtà il pericolo era sempre stato assente fino a li, infondo distavano ancora alcuni chilometri dalla loro meta.
Con un senso d'angoscia che lo pervadeva da capo a piedi iniziò a domandarsi cosa ci facessero li, un manipolo di guardie imperiali opportunamente creato per difendere un piccolo villaggio a Nord, difender da cosa non si era capito bene, forse erano banditi o mercenari, o forse erano entrambi, fatto sta che le informazioni erano oltremodo scarse ma la determinazione delle alte sfere aveva sorpreso tutti, quel villaggio di appena 50 anime andava salvato ad ogni costo quale che fosse il pericolo che la minacciasse, ma perchè non rivelarlo?
una domanda tanto ovvia ottenne una risposta al quanto discutibile: "Dovete proteggerla a prescindere dal tipo di minacci, dirvelo ora potrebbe compromettere la missione."
Ma che vuol dire!?
Infatti, che diavolo significava?
In ogni caso si era guardato un secondo alle spalle, poteva osservare molti dei suoi compagni assopiti attorno ad un fuoco ormai morente e, facendosi abbracciare dalla luce solare che penetrava attraverso un cielo finalmente limpido poté sentirsi rincuorato, erano tutti guerrieri del suo livello o superiori, mentre il leader era uno che ne aveva passate a decine, era superiore in ogni aspetto ai propri compagni e la sua forza era paragonabile solo alla sua serietà, aveva parlato poco o niente, giusto il tempo di esporre il suo grado (Tenente) e giusto il tempo di presentarsi (Deko Ray). Ovviamente er aun nome falso, un nome falso su cui nemmeno ci si era pensato tanto, il perchè di uno pseudonimo non era chiaro a nessuno ma infondo chiederlo ad un diretto ufficiale non era sembrato opportuno a nessuno dei componenti del team.
In ogni caso i giorni di marcia erano stati abbastanza strani, quel team non era il solito team di guerrieri scherzosi e arroganti, di prese in giro e bevute, no, era un team di silenziosi ombre che vagavano per la nazione, soprattutto Deko, portava con se un alone di tristezza e serietà, il suo viso così imperscrutabile stava iniziando a far agitare i componenti della guardia imperiale mandate a Sawadi, quel piccolo villaggio di cui fregava niente a nessuno ma che ora plasmava le sorti di ben 8 guardie imperiali chiamate a sua difesa contro un nemico di cui non si conosceva alcunché.
Le ore passavano ed i pensieri che vorticavano il testa al ragazzo erano molteplici, era perennemente preoccupato dalla sua situazione ma pian piano la paura per quel che avrebbe trovato a Sawai si faceva sempre più opprimente scacciando la paura d'esser arrestato o ucciso dall'anonimo scout. Perchè? perchè agitarsi così per una missione del genere>? era forse il comportamento di tutti che stava iniziando a creare un senso d'oppressione quasi tangibile? certamente, ma il punto era, perchè s'era creata questa paura?
Probabilmente sesto senso.
In piedi, oggi arriveremo a Sawai per l'ora di pranzo.
A parlare era Deko Ray.
In un baleno la formazione era già in marcia dopo essersi sistemata ed aver spento il fuoco, Sawai era vicina..
[AUTOGESTITA] Cane sciolto |