[DUNGEON] Draco Sanguinis

Trinciapolli, Isawa, Yasu, Mrxxx

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  1. Trinciapolli
     
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    Haseo Kato
    Draco SanguinisAncora ricordo l'odore di quella nave, dove per pochi spiccioli venimmo caricati e trasportati fin dall'altra parte del continente. Ero appena arrivato alla costa nord-est del paese: avevamo passato l'arcipelago di Florentia e le scoscese pendici dei monti Ephioresi, che si stagliavano con larghe faglie rocciose sopra l'oceano. Era l'unico passaggio che potevo sfruttare per fare ritorno alla terraferma, partendo dall'arcipelago di Vaygr, dopo aver lasciato casa di Brann, il possente cacciatore. Quelle avventure mi avevano formato come non mai, avevo in me nuove ed interessanti prospettive e, nella noia, i pensieri viaggiavano ricollegando vecchie e nuove esperienze.
    In ogni caso, ogni dolce pensiero era offuscato dalla tremenda e, sottolineo tremenda, puzza di pesce: mio dio.. non si riesce a respirare, devo uscire di qui e abbandonare questa nave alla svelta.
    Pensai mentre mi allontanavo dalla stiva dove ci trovavamo, salendo sul ponte. L'aria di mare si mescolava a quella di montagna, proprio come la mescolanza dei diversi terreni: isole da un lato e montagne dall'altro. Era il profumo di casa!

    Passammo tre giorni in mare, furono tre giorni d'inferno, ma comunque ne uscimmo vivi. Feci amicizia con dei tipi Aldaresi. Due ragazzi, uno aveva più o meno la mia età, l'altro era di un paio d'anni più grande. Seguivano dei corsi di studi all'accademia di Naegora. Si divertirono ad illustrarmi i loro esperimenti tutti raccolti uno per uno nei loro quaderni con tanto di procedure e liste dei materiali. Le loro conoscenze per me erano totalmente aliene, alla fine mi resi conto di essere poco più di un illetterato, sapevo leggere e scrivere, ma a parte lo studio dei poemi alla base della conoscenza comune non sapevo nulla: fisica, chimica, biologia, geologia, poesia! e chi più ne ha più ne metta. Erano partiti per una ricerca sulla varietà delle forme di vita in relazione al luogo d'appartenenza.. capii a malapena di cosa mi stessero parlando, ma in pratica non era nient'altro che uno studio che metteva in relazione piante e animali a seconda di dove si trovavano quest'ultimi. Non capivo a che pro potesse potesse portare questo studio, ma non feci obiezioni per non sembrare scortese.
    Il secondo giorno, dopo aver esaurito tutte le cose di cui parlare e, soprattutto, dopo avermi riempito la testa di concetti e parole per me senza senso, mi chiesero di me e di cosa stessi facendo su quella nave. Mi accorsi solo allora che la mia vita fino a quel momento si era riempita di segreti che non avrei potuto condividere MAI con nessuno. Perfino con i miei genitori. Quello che era successo nel deserto e poi dopo la morte del drago, con l'arrivo dell'impero.. doveva restare assolutamente segreto.
    Mi rattristai per un attimo, pensando se mai avrei avuto una vita tranquilla a questo punto.. niente aveva più senso ormai.
    Raccontai dei miei viaggi, tralasciando alcuni dettagli successivi e invece affrontando abbastanza ciò che successe al Braxamundis, faccenda ormai di dominio pubblico. Rimasero estasiati quando parlai di un drago scarlatto che si librava alto nel cielo. Non ne avevano mai visto uno, però dissero di aver letto talmente tanti libri sull'argomento che vederlo o meno per loro non faceva differenza: avrebbero potuto descriverlo meticolosamente in ogni caso. Io, invece lo conoscevo bene ormai com'era fatto un drago.
    Mi raccontarono anche del museo di Naegora. Il luogo più affascinante di tutta Kalendor a detta loro. Esso conteneva opere di valore inestimabile e rappresentava il fulcro di tutta la rete intellettuale del continente. Dalle loro descrizioni accurate decisi che dovevo assolutamente vederlo.
    Mi videro entusiasta del mio interesse e io vidi entusiasti loro di aver convertito un caprone alla conoscenza. Detto proprio in maniera schietta.
    Se trovo un passaggio per Aldaresia arriverò li tra un sacco di giorni. Probabilmente dovrei partire con questi qui e sorbirmi per una settimana o due le loro spiegazioni estenuanti. Ma non credo di avere altra scelta. Non ho intenzione di fare nuovamente tappa nella capitale. Non mi sento ancora pronto per tornare a casa, nel cuore dell'impero, dopo il modo in cui lo stesso ha cercato di travolgere noi e la bestia leggendaria per nascondere tutto e tutti, sopratutto, per non far spargere nemmeno la voce delle nostre gesta.
    Ah, a proposito di ciò, rimasi impressionato dalla rapidità con cui queste divennero voci di corridoio e si sparsero rapidamente nella città da cui partii da Vaygr. Probabilmente anche qualcun'altro doveva aver visto qualcosa. Niente di che eh, però si parlava di un gruppo di una decina di ragazzi e di un'uomo fatto che si erano gettati nell'entroterra del paese ghiacciato. Il resto era abbastanza "leggenda" se si può dire così. Dettagli che non vi sto qui a spiegare insomma.

    Comunque, partimmo per Aldaresia la mattina dopo. Tutti e tre. Una carovana fatta di cinque carri, di cui ognuno trainato da una coppia di cavalli allenati a tragitti molto lunghi. Ogni carro aveva una personale scorta di provviste ed erano abbastanza spaziosi per permettere a quattro persone di dormirci durante il viaggio, ammesso e non concesso che fossi riuscito a dormire tra un'avvallamento e l'altro.


    Arrivammo a Naegora circa una settimana e mezzo dopo essere partiti dalle coste di Sumadea, causa varie fermate del gruppo e altri piccoli imprevisti. Quando approdammo alle porte della città la carovana venne controllata ed ispezionata da cima a fondo. Le guardie erano sospettose di ogni singolo dettaglio e chiesero ad ognuno di noi il motivo della visita alla città. I due ragazzi fecero vedere i loro due tesserini di studenti, io, invece, non avevo alcun documento da mostrare loro. Fortunatamente i due giovani studenti mi aiutarono, dicendo che ero la loro scorta personale, indicando anche che le armi che portavo legate alla vita. La scampai, ma forse sarebbe stato meglio per me non entrare in quella città di lusso e cultura..

    I soldi non mi mancavano, ma la vita che avevo fatto era stata normale, senza sfarzi di alcun tipo, al contrario di quanto avevano sempre voluto i miei genitori che, dopo aver conosciuto la povertà, non avevano intenzione di tornarci, nemmeno per sfiorarla, così decisi di affittare una stanza in una locanda non'appena arrivammo, ma i ragazzi mi fermarono dicendomi di visitare prima il museo. Accettai e li seguii, notando un certo trambusto nella popolazione: continuammo a camminare fino a quando non trovammo un ragazzo che vendeva degli opuscoli con degli articoli, sembrava un giornalino della città. L'articolo più importante era stato un furto proprio nel museo, accaduto qualche giorno prima. I due studenti sembravano preoccupatissimi e iniziarono a correre verso il museo, abbandonando l'andamento lento che stavamo seguendo. Li raggiunsi in fretta, facendo valere le mie doti atletiche molto avanzate rispetto alle loro, chiedendogli che cosa mai fosse stato rubato e come faceva un posto del genere a non avere una sicurezza pronta a tutto pur di difendere i propri tesori?
    Non ricevetti risposta alcuna, evidentemente, quel posto rappresentava la loro stessa vita e anima. Non importava cosa fosse stato rubato, il fatto era proprio che un furto fosse accaduto.

    Davanti il museo vidi una quantità spropositata di persone, tutte tenute fuori dalle guardie dello stesso. Solo gli autorizzati potevano entrare e io riuscii ad intrufolarmi insieme a loro. Una volta dentro vidi un paio di persone che mi erano alquanto familiari. Una ragazza dai capelli corvini, alta quanto me, dal fisico formoso ma ben assestato e un biondo con i capelli raccolti "a coda di cavallo": Jericho, il tipo particolare che incontrai quando combattemmo contro Yang-Shi e il Drago, quello sguardo e quel taglio di viso era indimenticabile: razionale al massimo. Non lo conoscevo benissimo, ma sapevo di che cosa era capace. Per quanto riguarda Misaki invece.. lei era sempre splendida e nella sua semplicità femminile anche se armata di tutto punto. Vederla così spesso stava diventando per me una cosa frustrante, anche perché non capivo ancora bene che tipo di sentimenti provassi per lei. In ogni caso, entrambi dovevano essere li per un motivo in particolare e io non avrei potuto tirarmi indietro dagli eventi che sarebbero accaduti di li a poco.

    Una folta schiera di signori altolocati, a dire dai completi eleganti che indossavano, si raccolsero nella hall del museo attorno a Jericho e ad un omaccione. Questo tipo qui era l'esatto opposto del biondo: alto, massiccio, possente.. dire che si trattava di un'armadio a due ante con le gambe non era uno scherzo.. giusto per farvi un'idea di chi fosse.
    Pensai al fatto che dovevo un favore a quei ragazzi e dovevo, di conseguenza, fare qualcosa per loro.. decisi di buttarmi anche io nella mischia. Si, un vero genio! rischiare la vita per delle persone che conosci appena. Sveglio eh? Isterismi ed ironia a parte, il lavoro avrebbe offerto comunque una certa ricompensa.

    Speriamo di non incontrare troppi pericoli.. anche se ormai non dovrei avere più paura di niente dopo quello che ho affrontato.

    Il direttore del museo si presentò ed iniziò la descrizione di cosa era successo. Nessuno dei presenti parlò fino a quando l'eccentrico signore non terminò il suo discorso eloquente. Li per lì vennero in mente tante domande, ma siccome nessuno parlò decisi di ritrattare le miei intenzioni e di aspettare, soprattutto vedendo la disponibilità del direttore a seguirci almeno nel viaggio d'andata: la destinazione era la foresta di Nasradeva. Non l'avevo mai attraversata, ma le voci dicevano che fosse un luogo d'inferno in terra.

    Comunque, salutai i due studenti e gli promisi che avrei portato nella sua teca il manufatto rubato. Avevo dato la mia parola e andava rispettata! Nel pieno del viaggio decisi di presentarmi meglio a Jericho e all'omaccione. Poi fu proprio quest'ultimo a fare la prima domanda al direttore del muse, chiedendo: in cosa consisteva il reperto da recuperare, insomma, di cosa era fatto e soprattutto come era fatto.
    Poi parlai io, pensando anche al fatto che sarebbe stato necessario conoscere l'eventuale motivazione di questo furto e di tutta questa diatriba per recuperarlo. Insomma, va bene il valore storico-culturale, ma se addirittura il ladro si è spinto così lontano per non farsi trovare allora questo artefatto deve avere qualche altra caratteristica di rara importanza! Se doveva essere uno strumento di morte sotto mentite spoglia allora avrei fatto volentieri a meno di tutto ciò!
    Statistiche

    Vita: 200
    100%


    Chakra: 200
    100%


    Livello: 4

    Potenza: 10

    Movimenti:

    Abilità:
    Controllo perfetto del chakra

    Discipline:
    Armi Leggere
    Elemento: Aria

    Scheda:
    Haseo

    Slot Usati:
    Nessuno
    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]
    Aura:
    //
    Stance:
    //
    Effetti:
    //
    Status:
    //
    Buff/Debuff:
    //
    Equip:
    Armatura leggera II - [40 Blocco]
    Armatura dell'Avventuriero - [10 Blocco]
    Armi Leggere I x2 [Danno Fisico 10 + 30 (Rogue)]
    Pozione dell'energia minore x3
    Pozione dello spirito x2
    Cockatrice Venom
    Passive:

    Dual Wield [Leggere] [Permetti Doppio Attacco con 1 [Rapido]. Uno dei due colpi ha danno dimezzato]
    Light-blade Mastery [Leggere] [Attaccare con Armi Leggere costa 1 [Rapido] ]
    Rogue [Leggere] [+30 danni fisici con Armi Leggere]
    Elusive Movement [Leggere] [Possibile effettuare [SCHIVATA] tramite slot [Azione]
    Airbending[Aria] [Salti in lungo/alto fino a 3 metri]
    Chakra +[Aria] [+30 chakra. Già aggiunto]



    CITAZIONE
    Sono cotto ragazzi. Ryuk se trovi qualche imprecisione di dialoghi e/o pensieri fammi un fischio che correggo. Ora non riesco proprio!
     
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106 replies since 12/10/2015, 20:16   2326 views
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