[QUEST] Necropolis

Doropuffo, Silver Element, Mrxxx

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  1. Silver Element
     
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    Necropolis - Benthus
    Toccare finalmente terra dopo quell'interminabile viaggio fu per Yves un enorme sollievo. Aveva passato gli ultimi tre giorni rinchiusa nella sua cabina cercando di non dare di stomaco a causa del rollio della nave. Appena partiti dal porto commerciale di Florencia si era prospettato un viaggio tranquillo e quasi rilassante, tuttavia l'imbarcazione era stata sorpresa da una tempesta a largo delle coste di Niethlung, costringendo il capitano e i marinai a dare il meglio di loro per evitare di colare a picco. Fortunatamente la "Dèmise" era attraccata al porto di Benthus tutta d'un pezzo, con sommo sollievo di tutti coloro che vi si erano imbarcati.
    Yves rimase in piedi per qualche istante sulla banchina, cercando di abituarsi nuovamente all'essere sulla terraferma. Non le dispiaceva viaggiare, ma le rotte marittime continuavano a lasciarla stordita e con uno spiacevole senso di nausea. Respirò profondamente, assaporando l'aria carica di sale e sole.
    Nonostante avesse ancora la gola chiusa e lo stomaco sottosopra, riuscì a rilassarsi; e quello fu un terribile errore. Non appena allentò il ferreo controllo che si era imposta per crogiolarsi nella piacevole sensazione della brezza marina sulla pelle, il suo stomaco decise che ne aveva avuto abbastanza, costringendola a sporgersi oltre il piccolo parapetto e consegnare quel poco che era riuscita a mangiare sulla nave alle acque del porto.
    Qualcuno alle sue spalle rise, altri bofonchiarono qualcosa riguardo a "donne e navi", e anche dall'imbarcazione da cui era appena scesa ci furono alcuni fischi e qualche risata. Con un moto di stizza Yves sputò in acqua per togliersi quel poco che rimaneva del sapore acido che aveva in bocca e maledicendo il suo stomaco per quella piccola ribellione si lasciò il porto alle spalle.
    Non era mai stata a Benthus prima, anche se quando aveva fatto ritorno da Vaygrjord l'aveva scorta in lontananza. Aveva pensato fosse più simile alla roccaforte dei Vaygr che aveva visitato mesi prima, ma la città che si trovava ora davanti aveva un aspetto completamente diverso. Le case erano costruite in muratura e ricordavano nell'architettura quelle dell'isola più a nord, tuttavia queste erano più fini e molte avevano delle facciate decorate e sfarzose. Passandovi accanto Yves si rese conto che molti erano di fatto negozi che vendevano le merci più disparate. Alcune bancarelle di strada offrivano dei souvenir fatti con ossa, probabilmente di qualche animale, che non lasciavano dubbi sull'origine della popolazione. Di fatto aveva visto molte persone con i tratti tipici delle isole del nord, anche se c'erano anche molti avventurieri, mercenari e mercanti.
    Benthus aveva tutta l'aria di essere una città multietnica, molto diversa da quelle che aveva avuto modo di vedere fino ad allora. Estheltia per quanto si definisse aperta al cambiamento era ancora molto ancorata alle tradizioni, ed anche la roccaforte di Vaygrjord le era sembrata molto chiusa. Luyhong era un presidio imperiale e forse di fatto era proprio l'unico altro esempio di polo multiculturale a cui lei poteva attingere.
    Un odore succulento attirò la sua attenzione ed un brontolio sommesso proveniente dalla sua pancia le ricordò che di fatto era nuovamente vuota. L'invitante aroma proveniva da un piccolo carretto posto a lato di una via piuttosto trafficata. L'insegna era colorata e sulla stoffa del telone era stato raffigurato un paiolo con dentro alcuni molluschi. Incuriosita Yves si avvicinò.
    - Desidera una porzione di kleab? - chiese l'uomo del carretto vedendo avvicinarsi una possibile cliente.
    - Ammetto di non sapere di che cosa si tratti effettivamente, ma il profumo è ottimo. -
    - Straniera? - chiese lui con semplice curiosità.
    - Si, vengo da Arcadia. -
    - Oh, dev'essere stato un viaggio lungo. -
    - E per nulla piacevole. E' una specie di zuppa di pesce? - chiese Yves cercando di cambiare argomento.
    - Assaggi, questo lo offro io. -
    L'uomo le porse una piccola scodella nella quale versò circa mezzo dito di una brodaglia piuttosto densa nella quale erano immersi alcuni molluschi con i loro gusci. Yves osservò per qualche istante la strana pietanza, chiedendosi come dovesse essere consumata. Non aveva problemi a mangiare carne o pesce, nonostante alcuni arcadiani desiderassero rimanere vegetariani, tuttavia era la prima volta che si trovava davanti ad un piatto del genere.
    Sapeva che quelli erano molluschi poiché ne aveva visti alcuni durante i suoi viaggi, ma non li aveva mai mangiati. Ad Arcadia il pesce veniva solitamente cucinato al forno su delle larghe foglie aromatiche e poi era compito dell'avventore togliere spine e lisca, ma quello che aveva ora davanti a sé andava oltre la sua comprensione.
    Difficilmente sarebbe riuscita a rompere il duro guscio dei molluschi con i denti, dunque decise di provare ad estrarre la parte tenera dal loro interno. Il proprietario del carretto la guardava evidentemente divertito, ma non osò dire nulla mentre lei provava a consumare quel particolare pasto.
    Una volta liberata dell'ingombro dei gusci, il resto fu abbastanza semplice e soddisfacente. Il brodo denso era formato da alcuni pezzi di pane lasciati in ammollo in un brodo di verdure, mentre i molluschi erano messi probabilmente verso la fine della cottura e davano al piatto un originale sapore marittimo.
    - Delizioso. - disse Yves riconsegnando la ciotola all'uomo.
    - Non è il commento che mi aspettavo, ma sono felice che sia stato di vostro gradimento. -
    - Vi aspettavate qualcosa del tipo: "Oh mia Dea che cosa orribile è mai questa! Povere creature del mare, che cosa vi hanno fatto!" - disse facendo una smorfia per simulare il disgusto.
    L'uomo rimase immobile per qualche istante, poi scoppiò in una fragorosa risata ed annuì.
    - Più o meno. Non sono mai stato ad Arcadia né ho mai conosciuto un arcadiano, ma la reazione che mi aspettavo era più o meno quella. -
    - Felice di aver smentito un luogo comune allora. Davvero non c'è nessun arcadiano da queste parti? Avevo avuto l'impressione che la città fosse piuttosto trafficata e che venisse gente da ogni dove. -
    - Vaygr, gente da Nasradeva e Shal'aira, mercanti da Florentia, ma voi siete la prima arcadiana che incontro. Si dice che non amino particolarmente lasciare le loro amate foreste. -
    Era vero, ammise tra sé e sé Yves. Se avesse potuto anche lei avrebbe fatto a meno di salpare, ma quando aveva ricevuto la lettera da Brann non se l'era sentita di rifiutare. L'aveva letta e riletta migliaia di volte, ma ogni volta le sembrava di ritornare a quegli istanti sul quel gelido campo di battaglia a Vaygrjord; e sentire il terribile battito delle ali di quel drago.
    Aveva passato parecchie notti insonni a seguito di quello scontro, sia per le ferite riportate, che per il dubbio che continuava ad attanagliarla. Aveva visto una scintilla d'intelligenza negli occhi di quella possente creatura, eppure li aveva attaccati senza remore. Se solo avessero trovato un modo per comunicare con lui, forse non sarebbe finita con il gruppo in fuga e il drago apparentemente catturato dall'Impero.
    Si era ripromessa di scoprire da dove fosse venuta quella creatura e perché gli imperiali avevano fatto la loro comparsa solamente a scontro concluso, ma fino ad allora aveva continuato a brancolare nel buio, fino a quando non aveva ricevuto quella lettera.
    Brann Rosenthal, colui che li aveva guidati nello scontro chiedeva di incontrarlo a Benthus, poiché sembrava aver trovato una qualche pista da seguire per scoprire il mistero dietro quel drago. Ed ecco perché lei era li.
    - Per molti di noi è vero, ma non per tutti. - rispose all'uomo.
    - Cozzate un po'con la mia idea di donna arcadiana. - ammise lui scrutandola con un lampo di malizia negli occhi.
    - Oh diavolo devo aver dimenticato il mio vestito di foglie trasparenti a casa. - disse con tono canzonatorio, tanto che l'uomo arrossì vistosamente e distolse lo sguardo. Yves sapeva che c'erano un sacco di brutti luoghi comuni sugli abitanti, in particolare sulle donne di Arcadia, ma aveva sempre cercato di non darci peso. Tuttavia quell'uomo le stava simpatico e si era dimostrato gentile con lei, dunque si era limitata a prenderlo un po'in giro, invece di rispondere con tono offeso.
    Yves dovette ammettere che i suoi modi e metodi si erano addolciti da quando aveva lasciato le Guerriere. Certo rimaneva una persona testarda e convinta di essere quasi sempre nel giusto, ma ora tendeva a fermarsi a riflettere sulle cose e cercava di usare l'ironia e talvolta persino la gentilezza per rispondere a tono, quando un tempo si sarebbe limitata a dimostrare un secco disappunto.
    Era maturata, era cambiata.
    - Chiedo scusa non era mia intenzione offendervi. -
    - Scuse accettate. -
    - Se non sono indiscreto, che cosa vi porta a Benthus? -
    - Devo incontrare un amico. Anzi, sapreste indicarmi dove si trova il "Martin Pescatore"? -
    - Proseguite lungo questa strada e quando arrivate al ponte non attraversatelo, ma prendete la prima strada a destra. Pochi passi e sarete arrivata. -
    Con un inchino Yves ringraziò l'uomo e si allontanò. Quel piccolo assaggio di zuppa non era servito a saziarla, ma almeno per un po'lo stomaco sarebbe stato zitto e non avrebbe reclamato ulteriore cibo.

    Al suo ingresso nella locanda chiamata "Martin Pescatore" Yves si ritrovò addosso gli occhi di quasi tutti gli avventori. Probabilmente non capitava tutti i giorni di incontrare una donna con la spada e lo scudo al fianco entrare tranquillamente in una locanda di Benthus. Nonostante Yves avesse cercato in tutti i modi di prepararsi a quel viaggio in modo da essere meno appariscente, evidentemente la sua presenza destava comunque curiosità.
    Aveva abbandonato il mantello verde e oro a favore di uno marrone privo di decori, l'armatura in cuoio duro era praticamente nuova e anch'essa priva di simboli particolari, la spada e lo scudo non avevano incisioni.
    "Probabilmente sono io." si disse.
    I capelli biondi arrivavano fino alle spalle e solo una piccola treccia preparata secondo la moda arcadiana sembrava rivelare le sue origini. I tratti del viso non lasciavano dubbi, e probabilmente anche se si fosse vestita come un predone del deserto avrebbero potuto riconoscerla come una donna di Arcadia.
    Mosse qualche passo all'interno della locanda, mentre scrutava i presenti alla ricerca di Brann. Lo riconobbe seduto al bancone e si avvicinò.
    Gli sorrise e mostrò la lettera che aveva ricevuto, poi prese posto accanto a lui. Solamente allora si rese conto della presenza di un'altra persona li accanto. Un grande omone pelato e tatuato per buona parte del corpo. Non sapeva se era li assieme a Brann o se i due erano seduti accanto per caso, così decise di attuare un approccio cauto.
    - Brann Rosenthal. E' un piacere rivederti. - esordì sorridendo, ma cercando di tenere d'occhio l'altro uomo seduto al banco. - Come sta Kelwen? Si è ripreso dall'ultima avventura? -
    Improvvisamente si rese conto che l'uomo accanto a Brann aveva un che di familiare. I lineamenti del viso, quei tatuaggi, dove li aveva già visti? Le sembrò di perdere un'eternità a ricordare dove fosse certa di aver già visto quella persona e poi improvvisamente il ricordo di quella sconfitta bruciante che aveva subito durante il suo primissimo viaggio a Vaygrjord.
    Rimase per qualche istante a bocca aperta, conscia di aver fissato quell'uomo per ben più di quanto fosse considerato cortese. Poi cercò di riparare al danno salutandolo, ma non riusciva a ricordare il suo nome. "No, me l'ha mai detto? Non che io ricordi." pensò mentre gli rivolgeva la parola.
    - Noi ci siamo già incontrati, vero? Mi dispiace ammetterlo, ma non temo di non ricordare il vostro nome, nonostante io ricordi più che bene l'esito del nostro scontro. -
    Non era particolarmente entusiasta di ritrovare quell'energumeno li. Si erano scambiati poche parole al termine del combattimento, nato per puro piacere di Yves nel testare il guerriero per valutare se poteva essere un valido alleato nella lotta contro l'Impero, ma non sapeva se fidarsi di lui. Le era sembrato un po'chiuso in sé stesso, come se fosse alla costante ricerca di qualcosa.


    Danni

    Ricevuti: 0
    Inflitti: 0




    Tecniche Usate

    Nessuna




    Abilità Passive

    Armi Bianche

    CITAZIONE
    Passive: Armi Bianche I
    L'utilizzatore è addestrato all'utilizzo delle Armi Bianche ed è in grado di attaccare con esse senza impaccio. L'attacco con armi bianche occupa lo Slot Azione e i danni dell'arma bianca sono incrementati di +30.

    CITAZIONE
    Passive: Silver Blade *
    La destrezza con le armi bianche è incrementata. L'attacco con Armi Bianche occupa uno Slot Rapido. Valido se non è attiva la Stance: Bastion.



    Elemento: Acqua

    CITAZIONE
    Passive: Rabdomante
    Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
    Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).

    CITAZIONE
    Passive: Fire Resistance
    Il danno che si subisce da Skill di fuoco dopo aver scalato le proprie resistenze (da armature eccetera), va ridotto ulteriormente di un terzo.



    Empatia Naturale

    CITAZIONE
    Passive: Natural Empathy
    Il portatore è in grado di alterare passivamente il processo di crescita di qualsiasi vegetazione in entrambi i versi. La manipolazione non modifica le dimensioni bensì accelera o inverte in naturale processo di crescita, facendo regredire la vegetazione a minuscoli semi o accelerandone la crescita fino alla loro massima dimensione o addirittura andare oltre fino all'avvizzimento. Il raggio d'azione della manipolazione è 30 metri.
    Le skill dell'arte segreta possono essere eseguite solo su terreno scoperto (non coperto costruzioni di legno, pietra, metallo o acqua profonda più di 2 metri)

    CITAZIONE
    Passive: Leeching Seed
    Un avversario danneggiato da una skill dell'arte segreta verrà ricoperto da una strato molto fine di semi minuscoli come polline.
    I semi assorbiranno qualsiasi effetto di talenti, abilità e oggetti che ripristinano vita o chakra. Il portatore riceverà 30% della cura ricevuta dall'avversario.
    I semi perdono il loro effetto dopo 3 turni.



    Permafrost Crystal

    CITAZIONE
    Passive: Dopo aver castato 3 skill Acqua, la quarta skill è gratuita.

    CITAZIONE
    Passive: Aumenta la resistenza all'elemento Acqua e Ghiaccio di +30.



    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 200

    100%


    Chakra: 190

    100%


    Distanza:

    Abilità:
    Enciclopedia Militare

    Discipline:
    Armi Bianche
    Elemento: Acqua

    Arte Segreta:
    Empatia Naturale

    Scheda:
    Yves Canterra
    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Spada Classe I - [20 Danno]
    Scudo Classe II - [65 Blocco]
    Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco]
    Pozione dello Spirito - [60 Chakra]
    Permafrost Crystal



    Edited by Silver Element - 13/10/2015, 18:30
     
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72 replies since 12/10/2015, 21:12   1715 views
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