[QUEST] Necropolis

Doropuffo, Silver Element, Mrxxx

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    NECROPOLIS

    Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
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    divisore





    Non appare nella bacheca ufficiale ma perviene privatamente a chi di voi conosce il mittente.
    CITAZIONE
    Amico/a mio/a. Dopo settimane di attente riflessioni e ulteriori ricerche sono giunto alla conclusione che esiste un unico modo per trovare risposta alle domande che mi assillano. Dovrò recarmi alla perduta necropoli di Vaygr, qualsiasi origine abbia avuto quella creatura è sicuramente legata a quel posto. Non mi aspetto che tu lasci la tua terra e la tua casa per assistermi in questo viaggio, ma conosco lo spirito di avventura che infiamma il tuo cuore e so che come me desideri fare tutto ciò che è in tuo potere per rendere la tua terra un posto più sicuro.

    Qualora volessi unirti a me, ci vediamo a Bentus, nella locanda del "Martin Pescatore" il giorno dopo il prossimo plenilunio.

    Brann Rosenthal

    divisore






    Chi di voi arriva per la prima volta a Benthus saprà apprezzarne l'atmosfera di libertà ed emancipazione che vi si respira. Sebbene situato nell'isola maggiore di Vaygr, Niethlung, che ha ceduto lo spirito guerriero e rude dei Vaygr ai benefici del commercio aperto con l'impero e il continente, Benthus riesce a trasmettere la propria aria di fierezza e coraggio come brezza marina che bagna il viso quando si guardano le grigie e maestose onde del mare del Nord infrangersi sui frangiflutti.

    Le genti in città sono un eterogeneo miscuglio del popolo del nord e del più vario assortimento di avventurieri che hanno trovato a Benthus un luogo dove coltivare le proprie aspirazioni di libertà o dove essere di passaggio in cerca di buone opportunità di guadagno. I marinai al porto puliscono le reti ora che il sole si attarda dietro le montagne, lasciando lievemente il posto alla foschia pre-crepuscolo. Le strade cominciano a sgombrarsi mentre coloro che la percorrono perdono il camminare frenetico delle attività giornaliere per attardarsi in passeggiate distensive o per riempire le locande per passare del tempo a bere in compagnia.

    In una di queste locande, nominata "Martin Pescatore" dall'insegna in rovere spugnoso e vecchio raffigurante il tipico uccello marittimo dalla pittura blu sbiadita, Brann vi aveva dato appuntamento per discutere dei recenti sviluppi che avevano avuto le sue ricerche. Quando, ormai molte settimane prima, vi aveva offerto asilo nella propria baita su a Vaygrjord, vi aveva espresso le sue perplessità circa le capacità rigenerative del drago, molto simili a quelle possedute da egli stesso. Sebbene non avesse voluto gettare poi tanta luce sul proprio passato, era chiaro che l'evento che aveva causato la risurrezione del drago non aveva niente di naturale ma anzi lo avevano preoccupato alquanto. La presenza impellente dell'impero in tutta quella faccenda poi rendeva le cose ancora più fosche e il veterano cacciatore non poteva semplicemente lasciar correre.

    Era lì, lo avreste scorto al bancone dopo aver mosso i primi passi all'interno della locanda. Al suo interno un gruppo eterogeneo di guerrieri, marinai e nordici dalla folta barba era intenta a consumare alcool e discutere animatamente. Il sole non era ancora tramontato ma la locanda era già ben gremita. Brann reggeva un boccale di legno levigato, seduto al bancone su di uno sgabello fissava qualcuno imprecisato dalla folla. Distrattamente comunque. Forse si domandava se sareste venuti all'appuntamento. Il giorno prefissato era giunto e lui attendeva, sperando che la propria perseveranza fosse ricompensata.

    Ah, al fianco di Brann c'era un altro omaccione, pelato e marchiato da innumerevoli tatuaggi. Lui sì che non passava inosservato in quel luogo.

    Parte anche Necropolis.

    Carta bianca ragazzi. Più arricchite di dettagli la vostra descrizione del vostro arrivo a Benthus e dei vostri pensieri, più sarà catartica e meglio vi immedesimerete nella storia. Voi avete un passato con Brann, rimembrare quel che avete passato con il drago forse vi servirà di spunto.

    Per Mrxxx: ecco la novità. Brann e Ukon si conoscono da molto tempo, essendo entrambi di Vaygr. Brann è un cacciatore molto abile con alle spalle ucciosini di creature anche leggendarie e con una buona fama tra i Vaygr come cacciatore infallibile. A te carta bianca sul loro passato insieme, sono in buoni rapporti, come solo due machi nordici compagni di vecchie battaglie possono essere. Lui comunque è più aperto verso il cambiamento e verso l'impero, ciò potrebbe essere un punto in disaccordo tra i due. So che saprai inventarti un background succulento.

    La missione che Brann che vuol intraprendere lo preoccupa molto e per questo ha contattato Ukon per l'occasione, sperando di ricevere dall'amico supporto.
     
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    SCADENZA LIMITE POST GIOVEDI' 15 OTTOBRE ORE 23:59

     
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    Necropolis - Benthus
    Toccare finalmente terra dopo quell'interminabile viaggio fu per Yves un enorme sollievo. Aveva passato gli ultimi tre giorni rinchiusa nella sua cabina cercando di non dare di stomaco a causa del rollio della nave. Appena partiti dal porto commerciale di Florencia si era prospettato un viaggio tranquillo e quasi rilassante, tuttavia l'imbarcazione era stata sorpresa da una tempesta a largo delle coste di Niethlung, costringendo il capitano e i marinai a dare il meglio di loro per evitare di colare a picco. Fortunatamente la "Dèmise" era attraccata al porto di Benthus tutta d'un pezzo, con sommo sollievo di tutti coloro che vi si erano imbarcati.
    Yves rimase in piedi per qualche istante sulla banchina, cercando di abituarsi nuovamente all'essere sulla terraferma. Non le dispiaceva viaggiare, ma le rotte marittime continuavano a lasciarla stordita e con uno spiacevole senso di nausea. Respirò profondamente, assaporando l'aria carica di sale e sole.
    Nonostante avesse ancora la gola chiusa e lo stomaco sottosopra, riuscì a rilassarsi; e quello fu un terribile errore. Non appena allentò il ferreo controllo che si era imposta per crogiolarsi nella piacevole sensazione della brezza marina sulla pelle, il suo stomaco decise che ne aveva avuto abbastanza, costringendola a sporgersi oltre il piccolo parapetto e consegnare quel poco che era riuscita a mangiare sulla nave alle acque del porto.
    Qualcuno alle sue spalle rise, altri bofonchiarono qualcosa riguardo a "donne e navi", e anche dall'imbarcazione da cui era appena scesa ci furono alcuni fischi e qualche risata. Con un moto di stizza Yves sputò in acqua per togliersi quel poco che rimaneva del sapore acido che aveva in bocca e maledicendo il suo stomaco per quella piccola ribellione si lasciò il porto alle spalle.
    Non era mai stata a Benthus prima, anche se quando aveva fatto ritorno da Vaygrjord l'aveva scorta in lontananza. Aveva pensato fosse più simile alla roccaforte dei Vaygr che aveva visitato mesi prima, ma la città che si trovava ora davanti aveva un aspetto completamente diverso. Le case erano costruite in muratura e ricordavano nell'architettura quelle dell'isola più a nord, tuttavia queste erano più fini e molte avevano delle facciate decorate e sfarzose. Passandovi accanto Yves si rese conto che molti erano di fatto negozi che vendevano le merci più disparate. Alcune bancarelle di strada offrivano dei souvenir fatti con ossa, probabilmente di qualche animale, che non lasciavano dubbi sull'origine della popolazione. Di fatto aveva visto molte persone con i tratti tipici delle isole del nord, anche se c'erano anche molti avventurieri, mercenari e mercanti.
    Benthus aveva tutta l'aria di essere una città multietnica, molto diversa da quelle che aveva avuto modo di vedere fino ad allora. Estheltia per quanto si definisse aperta al cambiamento era ancora molto ancorata alle tradizioni, ed anche la roccaforte di Vaygrjord le era sembrata molto chiusa. Luyhong era un presidio imperiale e forse di fatto era proprio l'unico altro esempio di polo multiculturale a cui lei poteva attingere.
    Un odore succulento attirò la sua attenzione ed un brontolio sommesso proveniente dalla sua pancia le ricordò che di fatto era nuovamente vuota. L'invitante aroma proveniva da un piccolo carretto posto a lato di una via piuttosto trafficata. L'insegna era colorata e sulla stoffa del telone era stato raffigurato un paiolo con dentro alcuni molluschi. Incuriosita Yves si avvicinò.
    - Desidera una porzione di kleab? - chiese l'uomo del carretto vedendo avvicinarsi una possibile cliente.
    - Ammetto di non sapere di che cosa si tratti effettivamente, ma il profumo è ottimo. -
    - Straniera? - chiese lui con semplice curiosità.
    - Si, vengo da Arcadia. -
    - Oh, dev'essere stato un viaggio lungo. -
    - E per nulla piacevole. E' una specie di zuppa di pesce? - chiese Yves cercando di cambiare argomento.
    - Assaggi, questo lo offro io. -
    L'uomo le porse una piccola scodella nella quale versò circa mezzo dito di una brodaglia piuttosto densa nella quale erano immersi alcuni molluschi con i loro gusci. Yves osservò per qualche istante la strana pietanza, chiedendosi come dovesse essere consumata. Non aveva problemi a mangiare carne o pesce, nonostante alcuni arcadiani desiderassero rimanere vegetariani, tuttavia era la prima volta che si trovava davanti ad un piatto del genere.
    Sapeva che quelli erano molluschi poiché ne aveva visti alcuni durante i suoi viaggi, ma non li aveva mai mangiati. Ad Arcadia il pesce veniva solitamente cucinato al forno su delle larghe foglie aromatiche e poi era compito dell'avventore togliere spine e lisca, ma quello che aveva ora davanti a sé andava oltre la sua comprensione.
    Difficilmente sarebbe riuscita a rompere il duro guscio dei molluschi con i denti, dunque decise di provare ad estrarre la parte tenera dal loro interno. Il proprietario del carretto la guardava evidentemente divertito, ma non osò dire nulla mentre lei provava a consumare quel particolare pasto.
    Una volta liberata dell'ingombro dei gusci, il resto fu abbastanza semplice e soddisfacente. Il brodo denso era formato da alcuni pezzi di pane lasciati in ammollo in un brodo di verdure, mentre i molluschi erano messi probabilmente verso la fine della cottura e davano al piatto un originale sapore marittimo.
    - Delizioso. - disse Yves riconsegnando la ciotola all'uomo.
    - Non è il commento che mi aspettavo, ma sono felice che sia stato di vostro gradimento. -
    - Vi aspettavate qualcosa del tipo: "Oh mia Dea che cosa orribile è mai questa! Povere creature del mare, che cosa vi hanno fatto!" - disse facendo una smorfia per simulare il disgusto.
    L'uomo rimase immobile per qualche istante, poi scoppiò in una fragorosa risata ed annuì.
    - Più o meno. Non sono mai stato ad Arcadia né ho mai conosciuto un arcadiano, ma la reazione che mi aspettavo era più o meno quella. -
    - Felice di aver smentito un luogo comune allora. Davvero non c'è nessun arcadiano da queste parti? Avevo avuto l'impressione che la città fosse piuttosto trafficata e che venisse gente da ogni dove. -
    - Vaygr, gente da Nasradeva e Shal'aira, mercanti da Florentia, ma voi siete la prima arcadiana che incontro. Si dice che non amino particolarmente lasciare le loro amate foreste. -
    Era vero, ammise tra sé e sé Yves. Se avesse potuto anche lei avrebbe fatto a meno di salpare, ma quando aveva ricevuto la lettera da Brann non se l'era sentita di rifiutare. L'aveva letta e riletta migliaia di volte, ma ogni volta le sembrava di ritornare a quegli istanti sul quel gelido campo di battaglia a Vaygrjord; e sentire il terribile battito delle ali di quel drago.
    Aveva passato parecchie notti insonni a seguito di quello scontro, sia per le ferite riportate, che per il dubbio che continuava ad attanagliarla. Aveva visto una scintilla d'intelligenza negli occhi di quella possente creatura, eppure li aveva attaccati senza remore. Se solo avessero trovato un modo per comunicare con lui, forse non sarebbe finita con il gruppo in fuga e il drago apparentemente catturato dall'Impero.
    Si era ripromessa di scoprire da dove fosse venuta quella creatura e perché gli imperiali avevano fatto la loro comparsa solamente a scontro concluso, ma fino ad allora aveva continuato a brancolare nel buio, fino a quando non aveva ricevuto quella lettera.
    Brann Rosenthal, colui che li aveva guidati nello scontro chiedeva di incontrarlo a Benthus, poiché sembrava aver trovato una qualche pista da seguire per scoprire il mistero dietro quel drago. Ed ecco perché lei era li.
    - Per molti di noi è vero, ma non per tutti. - rispose all'uomo.
    - Cozzate un po'con la mia idea di donna arcadiana. - ammise lui scrutandola con un lampo di malizia negli occhi.
    - Oh diavolo devo aver dimenticato il mio vestito di foglie trasparenti a casa. - disse con tono canzonatorio, tanto che l'uomo arrossì vistosamente e distolse lo sguardo. Yves sapeva che c'erano un sacco di brutti luoghi comuni sugli abitanti, in particolare sulle donne di Arcadia, ma aveva sempre cercato di non darci peso. Tuttavia quell'uomo le stava simpatico e si era dimostrato gentile con lei, dunque si era limitata a prenderlo un po'in giro, invece di rispondere con tono offeso.
    Yves dovette ammettere che i suoi modi e metodi si erano addolciti da quando aveva lasciato le Guerriere. Certo rimaneva una persona testarda e convinta di essere quasi sempre nel giusto, ma ora tendeva a fermarsi a riflettere sulle cose e cercava di usare l'ironia e talvolta persino la gentilezza per rispondere a tono, quando un tempo si sarebbe limitata a dimostrare un secco disappunto.
    Era maturata, era cambiata.
    - Chiedo scusa non era mia intenzione offendervi. -
    - Scuse accettate. -
    - Se non sono indiscreto, che cosa vi porta a Benthus? -
    - Devo incontrare un amico. Anzi, sapreste indicarmi dove si trova il "Martin Pescatore"? -
    - Proseguite lungo questa strada e quando arrivate al ponte non attraversatelo, ma prendete la prima strada a destra. Pochi passi e sarete arrivata. -
    Con un inchino Yves ringraziò l'uomo e si allontanò. Quel piccolo assaggio di zuppa non era servito a saziarla, ma almeno per un po'lo stomaco sarebbe stato zitto e non avrebbe reclamato ulteriore cibo.

    Al suo ingresso nella locanda chiamata "Martin Pescatore" Yves si ritrovò addosso gli occhi di quasi tutti gli avventori. Probabilmente non capitava tutti i giorni di incontrare una donna con la spada e lo scudo al fianco entrare tranquillamente in una locanda di Benthus. Nonostante Yves avesse cercato in tutti i modi di prepararsi a quel viaggio in modo da essere meno appariscente, evidentemente la sua presenza destava comunque curiosità.
    Aveva abbandonato il mantello verde e oro a favore di uno marrone privo di decori, l'armatura in cuoio duro era praticamente nuova e anch'essa priva di simboli particolari, la spada e lo scudo non avevano incisioni.
    "Probabilmente sono io." si disse.
    I capelli biondi arrivavano fino alle spalle e solo una piccola treccia preparata secondo la moda arcadiana sembrava rivelare le sue origini. I tratti del viso non lasciavano dubbi, e probabilmente anche se si fosse vestita come un predone del deserto avrebbero potuto riconoscerla come una donna di Arcadia.
    Mosse qualche passo all'interno della locanda, mentre scrutava i presenti alla ricerca di Brann. Lo riconobbe seduto al bancone e si avvicinò.
    Gli sorrise e mostrò la lettera che aveva ricevuto, poi prese posto accanto a lui. Solamente allora si rese conto della presenza di un'altra persona li accanto. Un grande omone pelato e tatuato per buona parte del corpo. Non sapeva se era li assieme a Brann o se i due erano seduti accanto per caso, così decise di attuare un approccio cauto.
    - Brann Rosenthal. E' un piacere rivederti. - esordì sorridendo, ma cercando di tenere d'occhio l'altro uomo seduto al banco. - Come sta Kelwen? Si è ripreso dall'ultima avventura? -
    Improvvisamente si rese conto che l'uomo accanto a Brann aveva un che di familiare. I lineamenti del viso, quei tatuaggi, dove li aveva già visti? Le sembrò di perdere un'eternità a ricordare dove fosse certa di aver già visto quella persona e poi improvvisamente il ricordo di quella sconfitta bruciante che aveva subito durante il suo primissimo viaggio a Vaygrjord.
    Rimase per qualche istante a bocca aperta, conscia di aver fissato quell'uomo per ben più di quanto fosse considerato cortese. Poi cercò di riparare al danno salutandolo, ma non riusciva a ricordare il suo nome. "No, me l'ha mai detto? Non che io ricordi." pensò mentre gli rivolgeva la parola.
    - Noi ci siamo già incontrati, vero? Mi dispiace ammetterlo, ma non temo di non ricordare il vostro nome, nonostante io ricordi più che bene l'esito del nostro scontro. -
    Non era particolarmente entusiasta di ritrovare quell'energumeno li. Si erano scambiati poche parole al termine del combattimento, nato per puro piacere di Yves nel testare il guerriero per valutare se poteva essere un valido alleato nella lotta contro l'Impero, ma non sapeva se fidarsi di lui. Le era sembrato un po'chiuso in sé stesso, come se fosse alla costante ricerca di qualcosa.


    Danni

    Ricevuti: 0
    Inflitti: 0




    Tecniche Usate

    Nessuna




    Abilità Passive

    Armi Bianche

    CITAZIONE
    Passive: Armi Bianche I
    L'utilizzatore è addestrato all'utilizzo delle Armi Bianche ed è in grado di attaccare con esse senza impaccio. L'attacco con armi bianche occupa lo Slot Azione e i danni dell'arma bianca sono incrementati di +30.

    CITAZIONE
    Passive: Silver Blade *
    La destrezza con le armi bianche è incrementata. L'attacco con Armi Bianche occupa uno Slot Rapido. Valido se non è attiva la Stance: Bastion.



    Elemento: Acqua

    CITAZIONE
    Passive: Rabdomante
    Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
    Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).

    CITAZIONE
    Passive: Fire Resistance
    Il danno che si subisce da Skill di fuoco dopo aver scalato le proprie resistenze (da armature eccetera), va ridotto ulteriormente di un terzo.



    Empatia Naturale

    CITAZIONE
    Passive: Natural Empathy
    Il portatore è in grado di alterare passivamente il processo di crescita di qualsiasi vegetazione in entrambi i versi. La manipolazione non modifica le dimensioni bensì accelera o inverte in naturale processo di crescita, facendo regredire la vegetazione a minuscoli semi o accelerandone la crescita fino alla loro massima dimensione o addirittura andare oltre fino all'avvizzimento. Il raggio d'azione della manipolazione è 30 metri.
    Le skill dell'arte segreta possono essere eseguite solo su terreno scoperto (non coperto costruzioni di legno, pietra, metallo o acqua profonda più di 2 metri)

    CITAZIONE
    Passive: Leeching Seed
    Un avversario danneggiato da una skill dell'arte segreta verrà ricoperto da una strato molto fine di semi minuscoli come polline.
    I semi assorbiranno qualsiasi effetto di talenti, abilità e oggetti che ripristinano vita o chakra. Il portatore riceverà 30% della cura ricevuta dall'avversario.
    I semi perdono il loro effetto dopo 3 turni.



    Permafrost Crystal

    CITAZIONE
    Passive: Dopo aver castato 3 skill Acqua, la quarta skill è gratuita.

    CITAZIONE
    Passive: Aumenta la resistenza all'elemento Acqua e Ghiaccio di +30.



    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 200

    100%


    Chakra: 190

    100%


    Distanza:

    Abilità:
    Enciclopedia Militare

    Discipline:
    Armi Bianche
    Elemento: Acqua

    Arte Segreta:
    Empatia Naturale

    Scheda:
    Yves Canterra
    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Spada Classe I - [20 Danno]
    Scudo Classe II - [65 Blocco]
    Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco]
    Pozione dello Spirito - [60 Chakra]
    Permafrost Crystal



    Edited by Silver Element - 13/10/2015, 18:30
     
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    Era raro che dove andasse non trovasse problemi. Sia chiaro, non che fosse il tipo di persona che se li cercava, fosse per lui tutte le cose sarebbero andate lisce come l’olio di balena. Il problema era quel suo aspetto cavernicolo da uomo delle nevi ed effettivamente questo era un appellativo più che lecito ed azzeccato visto che aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita rintanato tra i pendii nevosi di Vaygr a vivere di quel minimo che un territorio inospitale poteva offrire. Non c’era modo di nascondersi o di mimetizzarsi. Era troppo massiccio ed imponente, bruto ed aggressivo per passare inosservato tra le folle. Attirava inevitabilmente gli sguardi stupiti e disgustati di chiunque, persino quando girava nelle sue terre dove infondo non era l’unico essere con quell’aspetto tipico da barbaro scontroso, anche se ultimamente, con la presenza dell’Impero, certi usi e costumi più antiquati e tradizionali stavano venendo lentamente ma inesorabilmente repressi. E forse era proprio per questo motivo che aveva avuto non pochi problemi quando aveva fatto dopo molti anni il suo primo passo a Benthus. Da come se la ricordava era un’isola dove soli pochi eletti, i più valorosi, i più impavidi ed i più audaci potevano aver accesso, mentre ora era una roccaforte imperiale dove gentaglia come mercanti potevano scorazzare e vendere le proprie merci. Per lo meno aveva sentito mormorare che la roba che proponevano era davvero fuori dal comune e di grande valore, ma ciò non compensava il fatto per cui così facendo l’Impero aveva compiuto un vero e proprio atto sacrilego permettendo a gente che con la guerra e con l’onore nel brandire le armi non aveva nulla a che fare di disturbare la dimora di chi si era guadagnato tutto con fatica, sudore e sangue sul campo di battaglia, portando sempre in alto il vessillo dei Vaygr.

    Era comunque riuscito nel suo intento di riportare alla vedova di un suo vecchio compagno d’armi lo scudo simbolo del suo sacrifico in battaglia. Tuttavia sapeva bene che la donna non avrebbe potuto coprirlo e nasconderlo a lungo, per questo l’indomani mattina si era recato in una vecchia locanda dove sapeva bene che nessuno gli avrebbe detto nulla e dove sapeva che avrebbe incontrato altri gretti e rozzi barbari come lui. Sarebbe stata una buona occasione per riallacciare i rapporti con qualcuno, sperando che potesse ancora trovare un amico visto che quei pochi che aveva erano quasi tutti periti in quell’ultimo tragico assalto che tutti noi conosciamo e che aveva lasciato un solco infinitamente profondo nel suo orgoglio da guerriero.

    Che mi venga un colpo! Brutto pezzo di merda sei ancora tutto intero allora!?

    Esordì con voce grossa, profonda e stupefatta mentre con la mano tirava una pacca a quel Brann che credeva morto nelle fauci di chissà quale bestia, una pacca che avrebbe potuto smuovere le fondamenta di un edificio ma non le spalle possenti di un uomo cresciuto combattendo contro belve mastodontiche e divenuto celebre come uno dei cacciatori più esperti di tutta Vaygr. Insomma, aveva trovato qualcuno di sua conoscenza prima del previsto, qualcuno per cui nutriva grande rispetto e stima dato che per più di una volta avevano incrociato le loro lame mettendo in palio le carcasse delle enormi bestie che solevano cacciare, a volte insieme ed a volte separatamente. Eh sì, gli amici per Ukon erano più compagni di “giochi”, compagni di mazzate, che gente a cui chiedere favori o raccontare stronzate. Questo era il vero spirito Vaygr, il vero spirito di guerrieri freddi e forgiati da mille battaglie. Si sedette sulla sedia accanto a lui, facendone scricchiolare le gambe, mentre il cacciatore gli porgeva subito una birra, perché sì, i due non erano solamente cresciuti dandosele di santa ragione ne avevano fatto solamente qualche battuta di caccia insieme, ma più che altro erano due insaziabili compagni di bevute.

    Ed onestamente Ukon era più contento per aver trovato qualcuno con cui poter menare seriamente le mani dopo un lungo periodo di auto isolamento che qualcuno a cui raccontare come aveva vissuto negli ultimi tempi e cosa aveva intenzione di fare. Infondo non era un gran chiacchierone, anche se adesso se la rideva a squarciagola, contorcendo e grugnendo la faccia con quel suo tono roco e tonante talmente basso da riecheggiare in tutta la locanda più come un lamento di bestia che come una sincera risata. Brann comunque non se la passava male e nonostante la presenza dell’Impero aveva continuato a fare ciò che faceva prima del loro arrivo, senza essersi rintanato chissà dove serbando rancore per la bruciante disfatta subita come invece aveva fatto il monumentale pelato. Insomma, a Brann non interessava chi formalmente era al governo, lui faceva comunque tutto ciò che lo aveva da sempre appassionato e in ogni caso Ukon sapeva bene che qualora avesse dovuto per forza di cose schierarsi da una parte, non avrebbe esitato a supportare un vecchio compagno Vaygr. Che poi effettivamente erano ben pochi i Vaygr che avevano provato ad integrarsi nell’Impero. In ogni caso questa volta a necessitare supporto era Brann stesso: gli occhi di Ukon si fecero più seri ed accigliati che mai mentre le pupille si dilatavano e si illuminavano all’udire l’impresa passata dall’amico e quella che si prospettava. Una storia che aveva acceso la fiamma vichinga nel suo cuore di ghiaccio, perché infondo cosa poteva esserci di più epico e pericoloso se non affrontare la creatura leggendaria per eccellenza?

    Hai la mia ascia!

    Non vi nego che ci era voluto un po per convincerlo circa l'esistenza del drago, era un pò scettico all'inzio. Ma una cosa lo lasciava ancor più perplesso, ossia sul perché avesse chiesto aiuto e fatto affidamento su gente sconosciuta proveniente dalle più disparate parti di kalendor quando invece avrebbe tranquillamente potuto raccattare dei guerrieri di Vaygr, gli unici che l’energumeno tatuato reputava degni e preparati per affrontare un mostro del genere. Tanto più che quando fece comparsa l’affiliata che teoricamente avrebbe dovuto affiancarli, fece un grugnito di stizza ed ignorando completamente le sue parole si rivolse a Brann in tono piuttosto scocciato.

    Quale aiuto potrebbe darci questa qui!?

    Secco e lapidario. Insomma l’accoglienza non era delle migliori, ma infondo per un tipo chiuso e rude come lui non c’era che aspettarselo.

    Dati PG
    Potenza: 10
    Vita: 200
    Chakra: 200

    Distanza:

    Abilità/Passive:

    Discipline:
    Armi Pesanti (Rank 2)
    Elemento: Aria (Rank 2)

    Arte Segreta:

    Scheda:
    Ukon Rejus
    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Arma Pesante [Danno 40]
    Corazza dell'Avventuriero [Blocca 20]

     
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    Brann rispose con altrettanto vigore al saluto di Ukon, alzandosi dallo sgabello per l'occasione mettendoci poco a ristabilirsi da quella passiva attesa.

    Ti piacerebbe eh figlio di un cane! E gli mollò uno spintone amichevole per poi stringergli vigorosamente la mano e invitandolo a sedere. Ci misero poco a immergersi nel passato, chiaccherando animatamente facendo in due un casino che avrebbe fatto invidia a tutta la confusione restante messa insieme. Risa e urla interrotte solo dai generosi di birra in grosse pinte però si assopirono lentamente mentre Brann raccontava all'altro le sue ultime vicissitudini e ciò che più lo crucciava in quel momento.

    Grato di poter contare sull'aiuto di un caro quanto valoroso amico, non potè che rispondergli dandogli una pacca sul braccio. Sono in debito. A buon rendere amico.

    E stava per inaugurare la nuova compagnia con l'ennesimo giro di birra quando fu interrotto dall'arrivo di una sua recente conoscenza.

    Sapevo che potevo contare su di te. Tra tutti gli altri eri l'unica certezza. Lieto di rivederti, Yves. L'accolse calorosamente alzandosi e cedendole il posto. Non dimentichiamo che la lettere di Brann assomigliava sotto qualche aspetto ad una richiesta di aiuto, quindi è più che comprensibile la sua reazione alla vista della nuova arrivata.

    Prese posto lì a fianco, ottenendo che Yves adesso si trovava in mezzo ai due omaccioni nordici. Di certo uno spettacolo singolare, specie perché la donna alla semplice vista sembrava in grado di tener testa ad entrambi.

    Brann ascoltò il commento di Ukon ed in effetti avrebbe voluto rispondere, ma conosceva Yves quanto bastava per sapere che di lì a poco ci avrebbe pensato la ragazza ad apostrofarlo. Alla fine comunque avrebbe infilato, tentando di mitigare la situazione. Il mondo è davvero piccolo alle volte. Voi due vi conoscete dunque, che combinazione curiosa il fato si è divertito a creare. Che voi due fra tutte le persone a questo mondo mi abbiate incontrato in questa locanda non è che un buono augurio. Gli eventi che rapidamente si sono susseguiti nell'ultimo periodo non lasciano presagire nulla di buono per Vaygr all'orizzonte e temo che nemmeno il continente possa sperare in giorni più rosei.

    Il tono si rifece serio e cupo. Era chiaro che, al di là delle rise e delle frivolezze, qualcosa gravava sul cuore di Brann.

    Aprofitto per far ruolare i primi due. E' realistico che yves e giancarlo arrivino in periodi differenti. Giancarlo può infilarsi in qualsiasi momento, questa situazione è utile per entrare in sintonia con Brann. Servirà per la quest.
     
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    EDIT: Copiando il format ho perso il post, quindi dovrò riscriverlo. Scusato ho fatto una cazzata -.-

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    Necropolis - Cicatrici



    Danni

    Ricevuti: 0
    Inflitti: 0




    Tecniche Usate

    Nessuna




    Abilità Passive

    Armi Bianche

    CITAZIONE
    Passive: Armi Bianche I
    L'utilizzatore è addestrato all'utilizzo delle Armi Bianche ed è in grado di attaccare con esse senza impaccio. L'attacco con armi bianche occupa lo Slot Azione e i danni dell'arma bianca sono incrementati di +30.

    CITAZIONE
    Passive: Silver Blade *
    La destrezza con le armi bianche è incrementata. L'attacco con Armi Bianche occupa uno Slot Rapido. Valido se non è attiva la Stance: Bastion.



    Elemento: Acqua

    CITAZIONE
    Passive: Rabdomante
    Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
    Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).

    CITAZIONE
    Passive: Fire Resistance
    Il danno che si subisce da Skill di fuoco dopo aver scalato le proprie resistenze (da armature eccetera), va ridotto ulteriormente di un terzo.



    Empatia Naturale

    CITAZIONE
    Passive: Natural Empathy
    Il portatore è in grado di alterare passivamente il processo di crescita di qualsiasi vegetazione in entrambi i versi. La manipolazione non modifica le dimensioni bensì accelera o inverte in naturale processo di crescita, facendo regredire la vegetazione a minuscoli semi o accelerandone la crescita fino alla loro massima dimensione o addirittura andare oltre fino all'avvizzimento. Il raggio d'azione della manipolazione è 30 metri.
    Le skill dell'arte segreta possono essere eseguite solo su terreno scoperto (non coperto costruzioni di legno, pietra, metallo o acqua profonda più di 2 metri)

    CITAZIONE
    Passive: Leeching Seed
    Un avversario danneggiato da una skill dell'arte segreta verrà ricoperto da una strato molto fine di semi minuscoli come polline.
    I semi assorbiranno qualsiasi effetto di talenti, abilità e oggetti che ripristinano vita o chakra. Il portatore riceverà 30% della cura ricevuta dall'avversario.
    I semi perdono il loro effetto dopo 3 turni.



    Permafrost Crystal

    CITAZIONE
    Passive: Dopo aver castato 3 skill Acqua, la quarta skill è gratuita.

    CITAZIONE
    Passive: Aumenta la resistenza all'elemento Acqua e Ghiaccio di +30.



    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 200

    100%


    Chakra: 190

    100%


    Distanza:

    Abilità:
    Enciclopedia Militare

    Discipline:
    Armi Bianche
    Elemento: Acqua

    Arte Segreta:
    Empatia Naturale

    Scheda:
    Yves Canterra
    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Spada Classe I - [20 Danno]
    Scudo Classe II - [65 Blocco]
    Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco]
    Pozione dello Spirito - [60 Chakra]
    Permafrost Crystal



    Edited by Silver Element - 17/10/2015, 15:46
     
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    Dopo la sconfitta del dio Baal, Giancarlo decise di abbandonare il gruppo per dedicarsi ad un po di sano allenamento. Prima di ricominciare gli allenmanti Giancarlo si recò dall’uomo a cui aveva affidato il suo caro Jackalope Yogurt. Nonostante il suo aspetto, l’uomo del nord era una persona di buon cuore. Così intraprese il cammino verso un paesino sperduto in mezzo alla foresta di Arcadia.

    Dopo alcuni giorni di cammino finalmente arrivò e con suo gran stupore il suo piccolo animaletto di compagnia si ricordava ancora di lui. Prima ancora che Giancarlo aprisse la porta della piccolo rifugio epr animali, Yogurt si era gia portato vicino alla porta.

    Quando Giancarlo entrò nel piccolo cottage il piccolo animale si arrampico rapidamente su di lui e si portò sulla sua spalla, come se sapesse che quello era il suo posto, la sua casa.

    “Salve signore. Vedo che si è già riconguinto con il suo animaletto” Disse il proprietario del rifugio.
    “Salve. Si è decisamente intraprendete per essere così picccolo. Mi dica è andato tutto bene?” Rispose Giancarlo.
    “Si tutto bene, a parte i primi giorni, in cui mangiava a fatica. Ma è noramle probabilemtne si sentiva abbandonato. La sua caccia si è protratta più del previsto, è rimasto ferito?”
    “La caccia è andata bene, ma poi sono stato dirottato verso un’altra meta. C’era bisogno di me altrove. Una battaglia interessante devo dire, per una volta non è morto nessuno” Giancarlo sorrideva.
    L'arcadiano deglutì rumorosamente, probabilemtne non si aspettava una risposta del genere.
    "Quindi è andata bene, direi. Intede rimettersi presto in viaggio?"
    “Non ho progetti al momento, ma quando il momento giungerà il piccoletto viene con me” Rispose Giancarlo.
    “Gu-gu! Gu-gu!” Fece felice Yogurt, come se avesse capito quello che il suo padrone aveva detto.
    “Mi sembra che il coniglio sarebbe felice di passare del tempo con lei.”
    Giancarlo raccontò brevemente le sue vicende all’arcadiano, che lo ascoltava ammirato.
    “Cosa le devo dare per il disturbo?” Chiese Giancarlo.
    “Guardi, se ci aiuta a pulire il sottobosco dagli alberi morti siamo pari” Rispose l’uomo.
    Giancarlo annuì, poi disse: “Bene ne approfitterò per prendere confindeza con la nuova spada e per allenarmi un po.”

    Passo qualche giorno e ormai Giancarlo aveva quasti finito di aiutare l’arcadiano quando arrivo una lettara inaspettata. Brann chiedeva assistanza per una missione. Giancarlo la lesse rapidamente,mentre lo faceva i suoi occhi brillavano. C’era un’altra sfida per lui e sarebbe stato nuovamente al finco di Brann.

    Giancarlo provava una profonda ammirazione per Brann, era un maestro sia con la spada e aveva delle abilità che Giacnarlo non aveva mai visto. Era un guerriero eccezionale.

    “Una lettera di Brann? Che abbia scoperto qualcosa su quel drago?” pensò Giancarlo quando lesse il nome del mittente sulla busta.
    Dopo aver letto la lettera non stava più nella pelle. Giancarlo voleva partire e voleva farlo al più presto.

    Il giorno dopo, si recò dall’uomo che si era preso cura del suo prezioso Yogurt per salutarlo. Poi con Yogurt su una spalla e le provviste ed i suoi averi nell’altra si avviò verso il porto più vicino.

    Il viaggio fu più lungo del previsto, poichè il suo compagno di viaggio non era abituato a rimanere fermo sulla spalla. Durante il viaggio doveva fermarsi spesso per farlo scorazzare.

    Una volta raggiunta la sua meta, una ridente cittadina ad est di Estheltia, cercò una nave che si dirigesse nella sua terra natia.
    Non fu difficle per lui trovare un passaggio, un uomo grande e grosso come lui faceva sempre comodo su una nave da commercio.
    Il viaggio non creò grossi problemi a Giancarlo, ma per Yogurt non fu lo stesso. Il povero jackalope era spaventato da quella distasa bluastra. Fortunatamente il capitano della nave lasciava il piccolo scorrazzare per la sua cabina.

    I giorni per mare passavano lentamente, ma finalemtne si iniziarono ad intravedere i lineamenti dell’isola di Vaygrjord. Il porto di Niethlung, era vicino.
    Una volta finito lo scarico delle merci Giancarlo e Yogurt si diressero verso il centro della città.
    L’uomo del nord rimase stupito da come quella città, situata sull’isola maggiore della sua madre patria, fosse così poco nordica. Infatti la città era molto colorata e sfarzosa per gli standard di quella parte di mondo. Giancarlo si sentiva un po spaesato, non riusciva a capacitarsi di come una città così antica avesse così poco di nordico.

    Girando senza meta in cerca della locada in cui avrebbe trovato Brann, si rese conto che nei vicoli più bui e nelle strade meno frequentate si poteva ancora respirare l’aria della vecchia Niethlung.

    “Hey tu pelatone! Fermati! E’ un ordine!” Gridò qualcuno dietro Giancarlo.
    L’uomo del nord si girò stizzito, vide un uomo di mezz’età non particolamente atrletico che verstiva con i colori della città. era una guardia.
    “Cosa vuole da me? Non ho ancora fatto del male a nessuno” Rispose Giancarlo.
    “Sono una guardia di questa città mi deve portare rispetto” Rispose la guardia.
    Era arrivato da poco in quella città e già qualcuno lo stava facendo incavolare.
    “Come pretende che le dia rispetto se attira la mia attenzione con chiamandomi pelatone” Rispose l’uomo del nord.
    Richiamo le persone come mi pare. Comunque dove va in giro armato così pesantemente. E’ venuto un questa posto a cercare guai? Se questa è la sua intezione è meglio che se ne torni dalla grotta da cui è venuto.” Disse la guardia.
    Giancarlo era al limite della sopportazione. Le sue mani si incendiarono.
    “Senti simpatia, ho viaggiato in lungo molto negli ultimi giorni. Non sono dell’umore giusto per farmi insultare”
    La guardia vedendo la reazione dell’uomo fece un passo indietro e portò la mano verso la sua arma.
    “Sei sicuro di volerlo fare?” Disse Giancarlo.
    L’uomo si fermò bruscamente “P-Per questa volta ti lascio andare, ma se ti pesco a creare disordini non sarai così fortunato”
    Giancarlo diede le spalle alla giardia e disse “Certo. Sto proprio tremando.”
    “Yogurt, guarda se degli idioti devono farmi perdere tempo prezioso. Probabilmente bastavi tu per metterlo al tappeto” disse a voce bassa girando la testa verso il suo compagno di viaggio.
    Yogurt strofinò il suo piccolo muso sulla guancia di Giancarlo.

    Dopo un’altra ora passata a girare per la città finalmente trovò la locanda in cui avrebbe trovato Brann.
    “Eccolo il Martin Pescatore” Disse soddisfatto Giancarlo.
    Fuori dalla porta della locanda c’era un uomo mezzo ubriaco che guardando Yogurt disse: “Stasera stufato di coniglio”
    Poi si lanciò verso Giancarlo barcollando. Prima che l’ubiracone potesse sfiorare l’animale Giancarlo gli rifilò un destro in piena faccia facendolo volare in mezzo alla strada.

    “Se ti rialzi sarai tu la sua cena!” Disse Giancarlo fissanto il pover’uomo.
    L’uomo senza dire nulla si alzò velocemente e inizò a correre lontano.
    “Oggi trovo solo gente che vuole farmi perdere tempo. Per fortuna sono arrivato” Disse l’uomo del nord.
    Entrato nella locanda riconobbe subito Rosenthal, di certo non poteva passare inosservato, al suo finaco c’era Yeves e un’altro uomo che non riconosceva.
    Notò che stavano conversando, e per non disturbarli si avvicinò senza proferire parola.

    Il mondo è davvero piccolo alle volte. Voi due vi conoscete dunque, che combinazione curiosa il fato si è divertito a creare. Che voi due fra tutte le persone a questo mondo mi abbiate incontrato in questa locanda non è che un buono augurio.

    “"Conoscerci" è forse una parola un po'troppo grande per definire il nostro rapporto, che è riassumibile in quattro fendenti ed una donna a terra che si ritira con la coda tra le gambe. Al tempo ero giovane e sciocca.”
    Gli eventi che rapidamente si sono susseguiti nell'ultimo periodo non lasciano presagire nulla di buono per Vaygr all'orizzonte e temo che nemmeno il continente possa sperare in giorni più rosei.
    - E' successo qualcosa dopo che ci siamo lasciati alla baita? Sono rimasta per qualche giorno ancora a Vaygrjord, ma ammetto di non aver prestato attenzione alle voci e notizie.
    “Yeves. Allora qualcuno è riuscito a metterti i piedi in testa” esordì Giancarlo
    “Salve Brann. Ciao Yeves.” Poi rivolgendosi all’altro uomo “Quindi l’unico che non conosce questo guerriero, sono io? Mi presneto, piacere Giancarlo e questo batuffolo di pelo sulla mia spalla è Yogurt”
    In quel momento la stanchezza per il lungo viaggio sparì. La felicità e l’emozione di cominciare una nuova avventura al fianco di Brann e Yeves era immensa.
    “Yeves, la nuova corazza ti dona lo sai? Mette in risalto il tuo lato femminile” Disse Giancarlo cercando di non scoppiare a ridere.
    Dopo un momento di pausa che servì a Giancarlo per tornare serio, si rivolse a Brann.
    “Brann, la mia arma è al tuo servizio. In qualunque posto tu vorrai andare io ti seguirò.“
    "Ho come la sensazione che questa avventura non sarà affatto facile, Brann sembra molto preoccupato" Pensava Giancarlo mentre la conversazione andava avanti.
    Era presto per valutare il gruppo, ma nonostante ciò Giancarlo era fiducioso. I guerrieri erano tutti esperti, in più Giancarlo e Yeves avevano combattuto molto assieme e anche se non si potevano definire amici c'era della sintonia tra loro.


    Dati Personaggio
    Potenza: 10
    Vita: 200

    100%


    Chakra: 150

    100%

    Distanza:
    //

    Slot Usati:
    //

    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //
    Abilità:
    Contrattatore
    Mani Veloci

    Discipline:
    Armi Pesanti
    Elemento: Fuoco

    Scheda:
    Giancarlo
    Equip:
    Spadone della Bestia Smeraldo - [45 Danno+30 Heavy Metal]
    Armatura Pesante Classe I - [40 Blocco]
    Bear Mantle
    Bear Mantle
    Categoria: Mantello
    Classe: II
    Un mantello ricavato dalla pelle di un gigantesco orso polare. La testa è ben visibile all'altezza della spalla sinistra.
    Passive: Resistenza fisica e elementale (non Acqua) + 10
    Passive: Resistenza a elemento Acqua +30
    Passive: Lo status FREEZE deve essere applicato 2 volte per avere effetto.

    Inventario:
    Pozione dello Spirito (1x)
    Pozione dell'Energia Minore (1x)
    Kireseth (0/2)
    Kireseth
    Categoria: Consumabile
    Una pozione rinvigorente che restituisce si dice sia estratta da un fiore leggendario. Può essere consumata 2 volte prima di esaurirsi.
    Effetto: Recupera +30 Vita e +30 Chakra.



    Edited by doropuffo - 15/10/2015, 23:17
     
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    NECROPOLIS

    Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
    Quest I



    divisore






    Brann aveva risposto alla provocazione di Ukon vers Yves con le sue parole di elogio e la sua calorosa accoglienza verso l'arcadiana, invito non verbale verso il vecchio compagno di molte battaglie a mostrare un certo riguardo, ma non era in vena di prendere le parti di nessuno in quel momento, anche se assisteva divertito alla dimostrazione della bionda di sapersi difendere anche da sola. Le doti difensiva della ragazza non si limitavano al campo di battaglia e Ukon se ne sarebbe presto reso conto.

    La sorte volle che in quel momento sopraggiungesse Giancarlo con il suo carattere gioviale e marcatamente nordico e Brann tirò un sospiro di sollievo: conoscendo Ukon la cosa sarebbe altrimenti andata per le lunghe finché qualcuno non si fosse fatto male. Il cacciatore accolse l'amico a braccia aperte, stringendogli la mano con un sorriso sincero.

    Giancarlo, amico mio. Adesso sono certo che la mia buona stella mi sorride. Esclamò ancor più sollevato.

    Vedo che hai portato con te il mio vecchio amico. Disse poi riferendosi alla pelliccia d'orso che l'altro aveva indosso. Si avvicinò alla testa dell'orso polare, mollandogli un buffo sul muso.

    Ehi Ukon! Si voltò verso il pelato indicandogli la pelliccia di Giancarlo. Te lo ricordi questo bastardo? Mi è quasi costato un occhio della testa, ma si è difeso bene. Alla fine ero quasi in pena per lui. Si riferiva alle tre vistose cicatrici che aveva di poco sopra l'occhio sinistro. A te stava per toccare una sorte peggiore se non ci fossi stato io a guardarti le spalle. Ora che ci penso mi devi un grosso favore! Più di uno anzi!

    E quello fu un altro "invito" un pò meno velato a fare il bravo. Bastò l'occhiata goliardica lanciata dopo quella frase a mandare l'antifona al tatuato, anche se non sapeva quanto Ukon gli avrebbe dato retta. In genere non lo faceva mai.

    Attese comunque che i convenevoli tra i tre si esaurissero per poi rispondere alla domanda di Yves. Non è questo il luogo adatto per spiegarvi la situazione. Ho preparato una barca giù al molo, già pronta a salpare. Se non avete nulla in contrario, io direi di spostarci lì per le chiaccherate. Ovviamente sarete liberi di scegliere se venire con me o meno. Intanto ho già detto all'oste di mandare al porto chiunque chieda di me in questa locanda, nel caso qualcun altro si facesse vivo. Ho scritto quasi a tutti quelli che erano con noi contro il drago...


    [SULLA BARCA]




    L'imbarcazione era un piccolo brigantino con lunghezza massima intorno ai 30 metri, un imbarcazione usata spesso dai marinai nordici nella pesca a strascico di pesci di medie dimensioni. Era una nave agile anche se di portata limitata e a bordo ospitava un piccolo equipaggio di una dozzina di persone che sembravano rispondere ai comandi dello stesso Brann.

    Figli dei Vaygr perlopiù. Allergici all'impero neanche fosse peste. Molti orfani dopo la guerra del Nord. Ci assicureranno che l'impero non ci sia alle calcagna in questo viaggio. Spiegò sommariamente mentre attraversavano il ponte. Dalla nave era possibile avere una visuale quasi completa di Benthus: costruita quasi in verticale sulla costa rocciosa, esprimeva tutta la propria natura libera e indipendente. Ora che il sole non colpiva più direttamente il porto ma un pallore arancio rischiarava metà del cielo sfumando nel blu indaco della notte, si notavano le luci delle locande accendersi e in lontananza i vocioni e gli schiamazzi dei marinai e degli avventurieri, tornati dopo una lunga giornata di lavoro estrenuante.

    Il cacciatore si soffermò a guardare la città, pensieroso. Le mani poggiate al parapetto dell'imbarcazione, si lasciò trasportare dai propri pensieri per qualche secondo. Yves chiedevi se fosse successo qualcosa dopo l'ultima volta che ci siamo visti. Esordì senza voltarsi.

    L'impero si sta muovendo. Mi sono giunte notizie di navi arrivate a Niethlung, piene di imperiali. Fanno rifornimento e ripartono poco dopo, tutte dirette a Nord. Si voltò a guardarli, il viso non nascondeva preoccupazione anche se quella semplice notizia poteva non risultare chiarificatrice per gli altri. Dopo averli guardati a lungo, continuò a dire.

    C'è una cosa che dovete sapere di me. Suppongo che qualcosa abbiate intuito quando il drago mi ha addentato, quasi uccidendomi. Guardò l'amico tatuato. Ukon conosce già questa storia. Sono passati quasi 15 anni ormai. Cercò lo sguardo del nordico come si cerca un appiglio durante la scalata di una parete verticale. Non era una storia facile da raccontare, in quel momento realizzò che avere presente un amico di lunga data avrebbe fatto la differenza in quella situazione, come in quel viaggio.

    Anni fa ero a Vaygrjord sulle tracce di una viverna dei ghiacci. Una sorta di drago ma molto più piccola, è tutto quello che è rimasto degli Antichi di Kalendor, i draghi che millenni or sono la popolavano. Non mi ha mai spaventato il freddo e il gelo, ma quella volta la mia cocciutaggine mi è risultata fatale. Non avrei mai dovuto affrontare un simile viaggio da solo, tanto per cominciare, ma a fregarmi è stata la foschia e la scarsa visibilità dentro la tormenta. Il tono era calmo e scorrevole, nel frattempo intorno a voi si urlavano ordini, ultimando i preparativi per il viaggio.

    Finii dritto dentro al loro nido. Mi assalirono in branco e alla fine non vedevo altro che ali e neve. Ne uccisi una decina ma erano troppe e incazzate. Mi sollevarono in aria e lascia cadere la mia spada. Mi portarono in alto per poi lasciarmi cadere giù da un profondo dirupo. Si fermò per qualche istante.

    Non dovrei nemmeno essere qui a raccontare questa storia. Fatto sta che i ricordi di quel che avvenne dopo sono frammentari e sconnessi nella mia mente. Ricordo una stanza scura, pochi ceri a farmi da luce. Dovevo essere cosciente solo in parte perché non ricordo mi sia mosso. Ricordo il tocco delle mani sottili e fredde. Frammenti di parole, discorsi. La fronte era aggrottata e l'andatura confusa in questa parte del racconto, come chi tenta di raccontare un vecchio sogno.

    Era evidente che ero uno sbaglio. La mia salvezza era stata un eccezione che non doveva accadere. Poi mi svegliai, coperto da pelli pesanti e abiti caldi, nel mezzo del nulla circondato solo dal bianco della neve. La tempesta era passata e io non sapevo a chi dovevo la mia vita. Si fermò nuovamente, guardandovi cercando nei vostri occhi un segno che lo stavate seguendo.

    Ora prendetela come volete.. ma l'unica spiegazione al dono che mi è stato fatto porta il nome di un antica leggenda: la necropoli, la città di Alasdair, il necromante ripudiato dalla sua gente che tentò di sconfiggere la morte. La posizione della città è stata persa per sempre, ma ho paura che ad oggi non sia più così... Vi diede il tempo di digerire questo ultimo passaggio. Non sapeva se tutti voi conoscevate la storia della necropoli, o meglio, si aspettava che Giancarlo e Ukon la conoscessero, è una storia che si raccontava spesso ai bambini di Vaygr, ma Yves poteva esserne all'oscuro quindi si sarebbe preso la briga di spiegargli tutta la storia in quel frangente.
    Silver qui Brann spiega i dettagli a Yves, considera che il tuo pg da questo punto in poi conosca la storia.


    Temo che l'impero stia giocando con forze più grandi di quanto immagino. Temo che abbiano usato il segreto custodito dalla Necropolis per riportare in vita gli Antichi. Quello che abbiamo visto settimane or sono ne è la prova.

    Devo tornare lì, trovare a tutti costi la Necropoli. Qualsiasi cosa stia per succedere, devo fare qualcosa per evitarlo. O almeno devo provarci.

    Gli Antichi non sono fatti per vivere in questo mondo. La vita e la morte sono qualcosa con cui non si deve giocare. Concluse guardandovi terribilmente serio. Era chiaro che quella storia serviva a motivarvi, oltre che mettervi a corrente della situazione attuale. Era altrettanto chiaro che a questo punto desiderasse che ognuno di voi lo accompagnasse in quell'avventura, ma non avrebbe mai permesso che lo facciate senza conoscerne i reali pericoli.



    Sezione di ruolaggio. Interagite come preferite. Non ci sono vincoli per il momento.

    CITAZIONE

    SCADENZA LIMITE POST DOMENICA' 18 OTTOBRE ORE 23:59



    Edited by Ryuk* - 16/10/2015, 15:41
     
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    Una risata a squarciagola grassa e tonante si levò in tutta la locanda sentendo la risposta della straniera: non c’era limite ai suoi modi rozzi, nemmeno di fronte ad una donna, una donna che comunque mostrava fegato ed intraprendenza nel parlare con sfacciataggine ad un uomo tanto colossale e robusto, considerato che di solito le fanciulle non gli rivolgevano nemmeno uno sguardo, se non di timore. Doveva ammettere che non era roba da tutte e se la prima volta che si erano incontrati gli aveva parlato con molta più arroganza, adesso comunque sembrava rispettarlo mettendo il suo scudo al suo servizio.

    Non credo ne avrò bisogno…

    Non aggiunse altro, ma continuò a guardarla con un certo interesse mentre finiva di sorseggiare il suo calice di birra, soprattutto perché Brann la considerava in maniera completamente differente rispetto a lui e del suo amico si fidava ciecamente, ergo probabilmente lei aveva mostrato a lui qualcosa di diverso, una tempra ed abilità che quando si erano incontrati per la prima volta lei non era ancora riuscita a sviluppare e domare. Ciò non toglieva che per adesso la considerasse più un elemento inutile che un qualcuno su cui fare veramente affidamento, ma era disposto a darle un’opportunità visto che Brann aveva fatto lo stesso e poi non si sarebbe di certo sforzato per salvarle il culo qualora qualcosa fosse andato storto. In ogni caso era rallegrato nel vedere che un terzo guerriero di Vaygr si era unito al gruppo, il che lo riportava indietro nel tempo quando soleva andare all’avventura ed a caccia in piccoli gruppi con compagni di sua fiducia.

    Bei baffi!

    Disse in segno di rispetto alzando il calice ormai vuoto. Il tipo gli assomigliava abbastanza in quanto stazza ed aspetto, sebbene sembrasse molto più mansueto e bizzarro rispetto ad Ukon medesimo. E per uno che giudicava la pericolosità di una persona in base alla circonferenza del suo bicipite non c’era da aspettarselo che lo avesse considerato sin da subito un elemento potenzialmente valido, sebbene dovesse ancora vederlo in azione per avere una conferma definitiva. Non era comunque stupito nel vedere che per lo più i Vaygr avevano preso parte ad una richiesta tanto folle quanto epica. Da lungi non sentiva trepidare nel suo cuore l’ardore di cimentarsi in una missione con scarse possibilità di successo ed alto rischio di morte. Queste cose gli facevano ribollire il sangue dall’eccitazione e tendere i nervi dall’euforia, perché amava dannatamente sorpassare i propri limiti.

    E’ vero! Ti devo una gamba per quello e forse qualcosa di più, ma ricordati che se io non avessi fatto da esca probabilmente non saresti riuscito ad abbatterlo. Quindi per quell’occasione posso non considerarmi in debito.

    Disse mentre si alzava in piedi scostando gli stracci che gli copriva il quadricipite sinistro per mostrare i segni cicatrizzati ancora ben visibili di quello che era un morso d’orso, un morso talmente grande e ben assestato che avrebbe tranquillamente tranciato la gamba di chiunque ma non di uno che aveva fasci muscolari talmente imponenti, spessi e sviluppati da sembrare veri e propri macigni di ferro. Era comunque orgoglioso delle sue ferite di battaglia perché dimostravano il suo carattere forte ed impavido nello sfidare senza paura e senza riserva mostri tremendi quanto spietati, mostri che la maggior parte delle persone avrebbero rifuggito. Fiero e temerario, Ukon non si tirava mai indietro e si gettava sempre in prima linea a testa bassa nella battaglia, per questo Brann in più di un’occasione aveva dovuto parargli il culo, perché Ukon spesso agiva di istinto, facendo troppo affidamento sulla sua forza bruta, una forza che a volte diventa inutile contro certi esseri. Il suo viso comunque ora era contorto in un’espressione di auto compiacimento ed estremo orgoglio nel mostrare quella truce ferita.

    Quella pelliccia la considero un bottino molto prezioso. Spero che le tue armi siano abbastanza affilate da ripagarne il valore.

    Era un modo per dirgli che avrebbe dovuto mettere tutto se stesso al servizio di questa causa, del suo amico. Come detto, seppur appartenesse alla sua stessa stirpe guerriera, non lo aveva mai visto combattere sul campo, quindi era normale un minimo di diffidenza, sebbene lo avesse accolto in maniera molto più “calorosa” rispetto l’arcadiana.
    […]

    Dunque poteva esserci l’Impero dietro l’apparizione del drago, il che lo fece incazzare non poco. Credeva stessero andando alla caccia di qualcosa di leggendario, una creatura sopravvissuta sin dai tempi antichi, invece qui la storia si complicava così come si complicava il suo volto che si fece più serio ed accigliato all’udire le parole del vecchio amico, perché sì, conosceva quella storia accadutagli 15 lunghi anni orsono così come conosceva perfettamente la leggenda ed il mito legato alla perduta Necropoli di Alasdair. Una storia che spaventava dannatamente, perché sì, quegli avvenimenti erano accaduti per davvero e Brann ne era l’esempio. Brann era cambiato dopo quell’evento. Mise le braccia conserte ed il suo sguardo si fece più cupo che mai, il tono era sommesso.

    La Necropoli e l’Impero. Non può uscire nulla di buono dall’unione di queste due cose. La situazione è più preoccupante del previsto.

    Non che fosse spaventato, sia chiaro, ma il drago ora come ora sembrava il minore dei problemi. Se l’Impero fosse riuscito a mettere le mani sui segreti di quel folle probabilmente avrebbe potuto dare vita ad un esercito inarrestabile, instancabile e potenzialmente immortale, il che significava che per i Vaygr sarebbe stato impossibile rimpossessarsi delle proprie terre.

    Dati PG
    Potenza: 10
    Vita: 200
    Chakra: 200

    Distanza:

    Abilità/Passive:

    Discipline:
    Armi Pesanti (Rank 2)
    Elemento: Aria (Rank 2)

    Arte Segreta:

    Scheda:
    Ukon Rejus
    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Arma Pesante [Danno 40]
    Corazza dell'Avventuriero [Blocca 20]

     
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    Necropolis - Vita e Morte
    Yves sentì la risposta dell'uomo, ma decise di non dargli la soddisfazione di voltarsi e rispondere a tono, sarebbe stato sciocco e inutile.
    - Yeves. Allora qualcuno è riuscito a metterti i piedi in testa. - tuonò una voce alle sue spalle costringendola a voltarsi.
    Giancarlo fece la sua trionfale entrata in scena, assieme ad uno strano animale appollaiato sulla sua spalla che l'uomo presentò come Yogurt. La donna non aveva mai visto una creatura del genere, e ne rimase affascinata. Aveva un aspetto molto simile a quello dei conigli selvatici di arcadia, tuttavia le orecchie erano più lunghe simili a quelle di una lepre ed anche la corporatura era più massiccia, ma la particolarità erano le piccole corna che portava sul capo, del tutto simili ai palchi che adornavano il capo dei giovani cervi.
    Il suo istinto arcadiano le diceva di avvicinarsi, tendere la mano per far abituare l'animale al suo odore e poi accarezzarlo, ma non era certa che l'enorme guerriero avrebbe apprezzato, così si limitò a fissare con curiosità la bestiola.
    "Un coniglio, con le corna. Potrebbe chiamarsi Corniglio!" pensò tra sé e sé sorridendo da sola al gioco di parole.
    - La nuova corazza ti dona lo sai? Mette in risalto il tuo lato femminile. - disse concludendo Giancarlo.
    A quelle parole Yves lanciò all'omone uno sguardo di rimprovero per quella battuta fuori luogo, ma non riuscì a trattenersi da sorridere, annullando completamente ogni possibile minaccia velata nell'occhiataccia.
    Ancora non riusciva a fidarsi completamente di Giancarlo, ma sapeva che dopo tutto era un uomo di buon cuore e che non doveva giudicarlo in base agli eventi del passato.
    "Se tutti dovessimo essere giudicati in base al proprio passato allora pochi avrebbero possibilità di redenzione.".
    L'uomo tatuato accolse il pelatone baffuto con più calore di quanto non avesse fatto con Yves, ma questa non se la prese dato che ormai aveva capito il motivo di tale freddezza e distanza. Poteva tranquillamente conviverci, e come aveva detto Ukon, riuscì a carpire il suo nome dalle frasi di Brann, non avrebbe avuto bisogno della sua protezione.
    Brann richiamò il gruppetto all'attenzione dichiarando che quella locanda non era un luogo adatto a discutere del loro imminente incarico. Alla parola barca Yves sentì nuovamente lo stomaco brontolare il suo disappunto, e dovette ammettere quelle proteste non erano proprio infondate. Non sorrideva certo all'idea di tornare su un'imbarcazione pronta a prendere il largo, per quanto l'idea di salpare con una calma piatta non potesse che essere incoraggiante.
    Il gruppo si stava già avviando verso la porta, così dovette a sua volta alzarsi e procedere, mentre il suo umore diventava ad ogni passo più scuro.

    Il brigantino sul quale erano saliti era più piccolo rispetto all'imbarcazione con cui Yves era giunta a Benthus quella mattina, e l'equipaggio di circa dodici marinai rispondeva direttamente ai comandi di Brann. Il mare al momento era calmo, ma la donna era comunque preoccupata dall'eventualità che a largo potessero essere sorpresi da una tempesta.
    Si scrollò di dosso quel pensiero, conscia che se fosse successo non avrebbe potuto farci nulla, se non aiutare poi i marinai a pulire il ponte una volta giunti a destinazione. La terra era il suo luogo, non il mare. Riportò l'attenzione su Brann che aveva dipinto la ciurma come degli autentici Figli dei Vaygr che avrebbero dato la vita piuttosto che lasciare che degli imperiali intralciassero il loro cammino.
    Sapeva che molti uomini del nord avevano nutrivano molto risentimento verso l'Impero, ma non erano gli unici, dunque era davvero necessario prendere tutte quelle precauzioni? La loro spedizione era così importante da temere la presenza di spie o sabotatori?
    Stava per dare voce ai suoi dubbi quando la nave levò gli ormeggi, costringendola a muoversi verso il parapetto più vicino. Il rollio era lento e i suoi timori di rimettere sul ponte il piccolo pasto si attenuarono mentre Brann riprendeva a parlare.
    - L'impero si sta muovendo. Mi sono giunte notizie di navi arrivate a Niethlung, piene di imperiali. Fanno rifornimento e ripartono poco dopo, tutte dirette a Nord. -
    - L'Impero ha sempre tentato di tenere sotto pressione l'isola di Vaygrjord, non vedo come questo possa di fatto preoccuparti. - disse cercando con lo sguardo Ukon e Giancarlo. - Ho visto la fortezza dell'isola e se gli assalti sono falliti fin'ora, di certo il risultato non cambierà nemmeno con dieci o cento navi armate di tutto punto. -
    Tuttavia dal tono del cacciatore, intuì che non fosse quello a preoccuparlo.
    - C'è una cosa che dovete sapere di me. - esordì l'uomo. - Suppongo che qualcosa abbiate intuito quando il drago mi ha addentato, quasi uccidendomi. Ukon conosce già questa storia. Sono passati quasi 15 anni ormai... - proseguì prendendo a narrare gli eventi che l'avevano portato a Vaygrjord anni prima.
    Yves non aveva mai sentito parlare delle Viverne dei Ghiacci, ma da come le dipingeva il cacciatore dovevano essere degli avversari davvero temibili per dargli del filo da torcere. Rimase ad ascoltare con il fiato sospeso, un po'per l'incredulità, e un po'per la drammaticità con cui Brann aveva raccontato l'accaduto.
    Aveva poi preso Yves in disparte per raccontarle quell'antica leggenda a cui aveva accennato in precedenza: Alasdair e la Necropoli. La storia di un giovane arcanista che aveva per così dire aperto le porte del mondo degli inferi, riuscendo a riportare in vita i morti.
    La sola cognizione che fosse di fatto possibile riportare in vita un defunto era per Yves inconcepibile, tuttavia aveva assistito in prima persona alla portentosa capacità di Brann di uccidere il drago quando teoricamente per lui era stata persa ogni speranza. Era davvero fattibile? No, doveva esserci un trucco o comunque il prezzo per poter attingere a tale potere doveva essere assai elevato.
    Non dubitava delle parole del cacciatore, ma era ancora completamente convinta di quello che aveva udito.
    - In questo mondo ci sono cose che vanno oltre la semplice concezione degli esseri umani. - disse cercando di raccogliere le idee. - Io per prima ho sperimentato sulla mia pelle poteri che non avrei mai creduto fosse possibile controllare. -
    Il ricordo delle tempo passato al Tempio di Gea in addestramento assieme ad Alanna e Rafi l'aiutò a fare chiarezza su alcuni punti. Se davvero le cose stavano come aveva ipotizzato Brann c'erano un sacco di punti di domanda che necessitavano di una risposta.
    - Continuo a dubitare dell'esistenza di un potere in grado di negare la morte. No Brann, lo so, ho visto con i miei occhi di che cosa sei capace, ma penso anche che tale capacità comporti un prezzo tale da non essere usata con leggerezza. - disse prima che lui o qualcun'altro intervenissero, dato che l'ultimo dei loro problemi era quello di mettersi a litigare come dei bambini su delle sciocchezze. - Dal tuo racconto deduco che tu non ti sia reso subito conto del "dono" che ti era stato fatto. Senza un certo addestramento credo sia piuttosto difficile padroneggiare un potere del genere, dunque non posso fare a meno di chiedermi come tu sia riuscito a sopportarlo senza impazzire. - sorrise ma senza ironia. - Tempra del nord? Forse, ma in ogni caso quando ti hanno reso "immortale" eri vivo, o morto da poco. - disse iniziando a camminare pensosamente su e giù per il ponte.
    - Non so come funzioni effettivamente questa "cosa", ma dubito che si possa riportare in vita qualcuno partendo dalle sue ossa. Se così fosse allora si aggiunge un terzo problema alla lista: i draghi non sono tornati in vita grazie a qualche sortilegio, ma semplicemente non si sono mai estinti come abbiamo sempre creduto. -
    Attese qualche istante per lasciar tempo agli altri di assimilare quanto aveva detto e soprattutto per sé stessa per riorganizzare i pensieri.
    - Anche tralasciando queste mie speculazioni rimane il fatto che se davvero i segreti custoditi in questa Necropoli cadessero nelle mani dell'Impero, sempre che non sia già successo, sarebbe la fine per chiunque cercasse di opporsi. -
    Sospirò cercando di trovare le parole giuste per esprimere un concetto che andava oltre ogni concezione umana, e contro la logica della vita stessa.
    - L'impero non si fa scrupoli ad usare tutte le risorse a sua disposizione per ottenere dei risultati. Il problema a quel punto non sarebbero più gli Antichi, ma gli uomini stessi. Con quale coraggio potrebbero dei soldati affrontare una milizia fatta di uomini che cadono sotto i loro colpi e poi si rialzano come se nulla fosse? Forse qualcuno riuscirebbe a portare avanti una futile resistenza, ma quanti tra tutti i soldati di un esercito ne sarebbero capaci? Chi di voi in cuor suo riuscirebbe ad affondare la lama nel corpo di un uomo che giaceva morto fino a poco prima ed ora marcia verso di voi brandendo la propria spada? -
    Oh qualcuno di sicuro avrebbe detto che non si sarebbe fatto scrupoli, ma sarebbe stato davvero così alla resa dei conti? La paura della morte era una cosa naturale e trovarsi a fronteggiare qualcosa che riusciva a superare l'ostilità del triste mietitore non poteva fare altro che aumentarla a dismisura.
    Forse lei stessa stava correndo troppo con quelle ipotesi, ma non era uno scenario da sottovalutare. Se davvero l'Impero fosse riuscito a mettere le mani su un sortilegio del genere allora quelle parti di Kalendor che rimanevano libere e indipendenti non avevano speranza.
    Yves non era completamente anti-imperiale, anzi riteneva che con i giusti tempi e modalità il continente avrebbe potuto accettare la presenza dell'Impero, ma questo, in particolare in certi luoghi, aveva sempre cercato di attuare una politica espansionista e non si faceva problemi ad usare forze militari se necessario. Tuttavia se davvero i sospetti di Brann erano fondati allora si i draghi sarebbero presto diventati un problema per Kalendor, ma a maggior ragione lo sarebbero diventati gli uomini stessi.


    Danni

    Ricevuti: 0
    Inflitti: 0




    Tecniche Usate

    Nessuna




    Abilità Passive

    Armi Bianche

    CITAZIONE
    Passive: Armi Bianche I
    L'utilizzatore è addestrato all'utilizzo delle Armi Bianche ed è in grado di attaccare con esse senza impaccio. L'attacco con armi bianche occupa lo Slot Azione e i danni dell'arma bianca sono incrementati di +30.

    CITAZIONE
    Passive: Silver Blade *
    La destrezza con le armi bianche è incrementata. L'attacco con Armi Bianche occupa uno Slot Rapido. Valido se non è attiva la Stance: Bastion.



    Elemento: Acqua

    CITAZIONE
    Passive: Rabdomante
    Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
    Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).

    CITAZIONE
    Passive: Fire Resistance
    Il danno che si subisce da Skill di fuoco dopo aver scalato le proprie resistenze (da armature eccetera), va ridotto ulteriormente di un terzo.



    Empatia Naturale

    CITAZIONE
    Passive: Natural Empathy
    Il portatore è in grado di alterare passivamente il processo di crescita di qualsiasi vegetazione in entrambi i versi. La manipolazione non modifica le dimensioni bensì accelera o inverte in naturale processo di crescita, facendo regredire la vegetazione a minuscoli semi o accelerandone la crescita fino alla loro massima dimensione o addirittura andare oltre fino all'avvizzimento. Il raggio d'azione della manipolazione è 30 metri.
    Le skill dell'arte segreta possono essere eseguite solo su terreno scoperto (non coperto costruzioni di legno, pietra, metallo o acqua profonda più di 2 metri)

    CITAZIONE
    Passive: Leeching Seed
    Un avversario danneggiato da una skill dell'arte segreta verrà ricoperto da una strato molto fine di semi minuscoli come polline.
    I semi assorbiranno qualsiasi effetto di talenti, abilità e oggetti che ripristinano vita o chakra. Il portatore riceverà 30% della cura ricevuta dall'avversario.
    I semi perdono il loro effetto dopo 3 turni.



    Permafrost Crystal

    CITAZIONE
    Passive: Dopo aver castato 3 skill Acqua, la quarta skill è gratuita.

    CITAZIONE
    Passive: Aumenta la resistenza all'elemento Acqua e Ghiaccio di +30.



    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 200

    100%


    Chakra: 190

    100%


    Distanza:

    Abilità:
    Enciclopedia Militare

    Discipline:
    Armi Bianche
    Elemento: Acqua

    Arte Segreta:
    Empatia Naturale

    Scheda:
    Yves Canterra
    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Spada Classe I - [20 Danno]
    Scudo Classe II - [65 Blocco]
    Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco]
    Pozione dello Spirito - [60 Chakra]
    Permafrost Crystal

     
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    Giancarlo si sentiva a prorpio agio in quel gruppetto di guerrieri, ognuno di loro per un motivo o per l’altro avevano dedicato la loro vita al combattimento.
    “Giancarlo, amico mio. Adesso sono certo che la mia buona stella mi sorride.” Disse Brann, quella frase fece molto piacere a Giancarlo.
    L’altro colosso del nord, di nome Ukon, non sembrava una persona molto socievole, ma sembrava essere contento che un’altro guerriero di fosse unito al gruppo.
    Yeves aveva reagito bene alla battuta sulla sua nuova corazza, o almeno così credeva Giancarlo.
    “Sembra che Yeves si sia lasciata alle spalle quella brutta faccenda della carrozza, questo mi fa piacere. D’altronde ero ìi solo per lavoro.” Pensava tra se e se Giancarlo.

    “Ehi Ukon! Te lo ricordi questo bastardo? Mi è quasi costato un occhio della testa, ma si è difeso bene. Alla fine ero quasi in pena per lui. A te stava per toccare una sorte peggiore se non ci fossi stato io a guardarti le spalle. Ora che ci penso mi devi un grosso favore! Più di uno anzi!” Disse Brann, in tutta risposta Ukon ribatte: “E’ vero! Ti devo una gamba per quello e forse qualcosa di più, ma ricordati che se io non avessi fatto da esca probabilmente non saresti riuscito ad abbatterlo. Quindi per quell’occasione posso non considerarmi in debito.”

    Poi girandosi verso Giancarlo disse: ”Quella pelliccia la considero un bottino molto prezioso. Spero che le tue armi siano abbastanza affilate da ripagarne il valore.”

    Giancarlo sentendosi un po sminuito rispose “Questa pelliccia è preziosa anche per Brann e se mi è stata donata significa che il tuo compagno d’armi mi ritiene all’altezza di indossarlo. Quando saremo sul campo di battaglia ti mostrerò di cosa sono capace, e valuterai tu stesso le mie capacità. Comunque sia per me è un onore aver ricevuto un tale dono da un guerriero così valoroso.“

    Tutto sommato il nuovo menbro del gruppo non era poi così male, Giancarlo lo guardava con rispetto e non vedeva l’ora di combattere al suo fianco.
    “Ukon nonostante i suoi modi sembra affidabile, avendo combattuto con Brann sicuramente è un guerriero formidabile.”

    Brann interruppe la conversazione tra i membri del gruppo, erano li per ben’altri motivi quindi chiese ai presenti di segurlo. Giancarlo senza nemmeno un esitazione, lo segui sulla nave.

    --Sulla Nave--

    Una volta giunti sull’imbarcazione Brann presentò l’equipaggio che li avrebbe accompagnati verso la loro meta.
    “Figli dei Vaygr perlopiù. Allergici all'impero neanche fosse peste. Molti orfani dopo la guerra del Nord. Ci assicureranno che l'impero non ci sia alle calcagna in questo viaggio”

    “Beh con equipaggio così il viaggio sarà tranquillo, così ne approfitterò per riposarmi” Pensò Giancarlo.

    Dopo le presentazioni di rito Brann fece partecipe il gruppo di quello che aveva scopero. In poche parole l’impero si stava muovendo verso la Necropolis.
    “Non conosco molto bene cosa l'impero in questi anni di ditattura, ma sicuramente nulla di buono se tutti temono il peggio” Pensava Giancarlo mentre sentiva le parole di Brann.

    Finita questa breve introduzione Brann raccontò a Giancarlo e a Yeves, quello che gli era successo 15 anni prima, quando a detta del guerriero aveva perso la vita, e poi grazie a quelche strano rituale era ritornato dal mondo dei morti. Sentendo quel racconto a Giancarlo vennero i brividi, e il suo volto cambiò da sereno e rilassato a preoccupato ed incredulo.
    “Com’è possibile che sia tornato in vita?” Pensava Giancarlo, anche dopo aver sentito tutta la storia non riusciva a capacitarsi di come un tale miracolo o disgrazia, fosse potuta avvenire.

    In quei momenti non sapeva cosa dire, quindi sercò gli occhi della minuta Yeves, anche lei era incredula.

    “Beh se un guerriero vaolorso come te è tornato indietro un motivo deve esserci, no? O magari eri semplicemente troppo cocciuto anche per loro.” Giancarlo provò a sdramamtizzare. Quelle parole non erano per Yeves, ma per se stesso; aveva bisogno di rasserenarsi.

    “In questo mondo ci sono cose che vanno oltre la semplice concezione degli esseri umani. Io per prima ho sperimentato sulla mia pelle poteri che non avrei mai creduto fosse possibile controllare.” Disse Yeves.

    Giancarlo non sapeva a cosa si riferisse, ma in quel momento non diede peso a quelle parole.
    Brann sul finire del suo racconto menzinò una leggenda su una necropoli e su di un Necromante, la loro meta finale.
    “Quindi un Necromante, è uno stregone che può riportare in vita li morti?” Chiese Giancarlo.
    D’altronde Giancarlo aveva vissuto a qualche anno prima in totale isolamento e non aveva mai sentito, nemmeno nelle leggende più incredibili una cosa del genere.
    Poi Brann concluse esponendo le proprie preoccupazioni su cosa avrebbe potuto combinare l’impero se avesse messo le mani su un potere tanto grande.
    Anche Yeves era molto turbata e concordava con Brann.

    Anche Ukon dopo un lungo silenzio, concordo con gli altri due. Era visivamente preoccupato per questa situazione.

    “La ma tribù non ha mai avuto interazioni con l’impero, ma da quello che ho potuto carpire nei miei viaggi l’Impero è già pericoloso così senza avere la possibilità di far risorgere i morti. Non possiamo permettergli di mettere le mani su potere così grande. Brann la mia lama è al tuo servizio”

    Giancarlo era tanto preoccupato quanto eccitato per questa nuova avventura. Una volta ancora avrebbe affrontato qualcs di totalemtene ignoto per lui, sarebbe riuscito a fronteggiarlo?




    Dati Personaggio
    Potenza: 10
    Vita: 200

    100%


    Chakra: 150

    100%

    Distanza:
    //

    Slot Usati:
    //

    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //
    Abilità:
    Contrattatore
    Mani Veloci

    Discipline:
    Armi Pesanti
    Elemento: Fuoco

    Scheda:
    Giancarlo
    Equip:
    Spadone della Bestia Smeraldo - [45 Danno+30 Heavy Metal]
    Armatura Pesante Classe I - [40 Blocco]
    Bear Mantle
    Bear Mantle
    Categoria: Mantello
    Classe: II
    Un mantello ricavato dalla pelle di un gigantesco orso polare. La testa è ben visibile all'altezza della spalla sinistra.
    Passive: Resistenza fisica e elementale (non Acqua) + 10
    Passive: Resistenza a elemento Acqua +30
    Passive: Lo status FREEZE deve essere applicato 2 volte per avere effetto.

    Inventario:
    Pozione dello Spirito (1x)
    Pozione dell'Energia Minore (1x)
    Kireseth (0/2)
    Kireseth
    Categoria: Consumabile
    Una pozione rinvigorente che restituisce si dice sia estratta da un fiore leggendario. Può essere consumata 2 volte prima di esaurirsi.
    Effetto: Recupera +30 Vita e +30 Chakra.

     
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    NECROPOLIS

    Ciclo di Trama: Il signore dei draghi
    Quest I



    divisore






    Ascoltò i dubbi e le perplessità di Yves, sorridendo amaramente al sentire quelle parole. Potresti soprenderti nello scoprire quante cose reputate da noi impossibili esistono invece a questo mondo. Io stesso reputavo il racconto della Necropolis di Alasdair una sciocca storiella per bambini, eppure sono ancora qui. Non posso chiudere gli occhi davanti a ciò che mi è accaduto. A ciò che sono..

    Avrebbe poi ascoltato ciascuno di voi, traendo una certa soddisfazione incupita dalla pesantezza della situazione. Vedo che avete compreso le mie preoccupazioni. Quel che temo di più comunque non è che il segreto di Alasdair venga esteso ai soldati imperiali, quanto che nelle mani sbagliate tale potere possa portare a irrimediabile follia. Quale che fosse tale follia l'aveva già spiegato poco prima, ma nessuno di voi poteva essere certi di quale rischio il mondo corresse realmente in quegli istanti cruciali.

    Non so se sarò all'altezza di quanto mi propongo. Forse mi sto dirigendo a Nord solo per trovare la morte per mano di qualche folle assetato di potere qualunque. Ma non credo che qualcun altro si sia reso conto di quel che sta succedendo nè credo che riuscirei a convincere i Vaygr a fare qualcosa in proposito. Fatico io stesso a credere nella mia storia e i nordici sono scettici e bigotti per natura. Inoltre la discrezione è d'obbligo in questo frangente se non si vuole rischiare di finire in catene ancor prima di scoprire alcuna cosa. Ragionava il cacciatore, massaggiandosi la rada barba sul mento.

    Il mio proposito è di raggiungere Vaygr e trovare la Necropolis. Se la leggenda è vera in ogni sua parte, esiste una remota possibilità che ci sia ancora un popolo ad abitarla, gli eredi di Alasdair. Solo potrebbero fare qualcosa per fermare l'impero. Ma questo piano contiene fin troppi sè e fin troppi imperiali in giro, per cui sta a voi scegliere se seguirmi fin laggiù o desistere. Non ve ne farò una colpa, vi ringrazio anche solo per avermi dato ascolto. La decisione aspetta a voi.
    Disse infine voltandosi di nuovo verso il porto, reggendosi con entrambi le mani al parapetto. Intanto l'oscurità era quasi calata del tutto ma le luci della città illuminavano la barca e il molo. Era evidente che nessun altro sarebbe venuto, di lì a poco Brann avrebbe tirato a bordo l'ancora e spiegato le vele, assieme a quelli di voi che avrebbero accettato di seguirlo.





    La notte nordica era calata sul mare piatto e nero. Una luna a tre quarti era oscurata di tanto in tanto da qualche nube stanca e pallida e lanciava sull'imbarcazione una flebile nebbiolina candida ad illuminare lievemente la altrimenti più totale oscurità. I marinai era quasi tutti sotto coperta e quei pochi di turno controllavano l'orizzonte e che tutto proseguisse liscio fino a Vaygr.

    Le stelle in quella parte di Kalendor sembravano persino di più che in qualsiasi altro cielo notturno, rendendo la notte mai troppo spaventosa o cupa per i marinai. Certo solo quando c'era bel tempo e quella notte il tempo era pressoché perfetto. Brann tirò un sospiro di sollievo mentre si aggirava sul ponte, mani dietro la schiena e capo chino immerso nei pensieri.

    Ultima occasione per ruolare dei dialoghi corposi. Buttateci dentro qualsiasi cosa possa esservi utile per conoscervi tra di voi o qualche elemento in più che volete chiedere a Brann. Sono disposto a concedervi due turni per rispondervi o per rispondere. Carta bianca.

    CITAZIONE

    SCADENZA LIMITE POST MERCOLEDI' 21 OTTOBRE ORE 23:59

     
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    Necropolis - Notte Vaygr
    Le parole di Yves erano state ascoltate e accolte con serietà da Brann che tuttavia sembrava non condividere a pieno il suo punto di vista. La sua preoccupazione principale sembrava essere quella di verificare che di fatto la Necropoli non fosse stata profanata dall'Impero e che i suoi segreti non fossero trapelati in mani sbagliate; poteva bastare per lui, ma non per lei.
    Yves temeva che un potere del genere fosse un errore già dal principio e che dovesse essere dimenticato se non completamente distrutto. I draghi rendevano solamente il tutto molto più pericoloso e complicato, ma il vero problema giaceva ben oltre l'esistenza o la resurrezione degli Antichi. Tutto ruotava attorno alla Necropoli e al suo nefasto potere. Potevano davvero fare qualcosa, o quella spedizione sarebbe finita in una nube di fumo?
    Lentamente si lasciarono alle spalle il porto di Benthus, mentre il sole scendeva sull'orizzonte, tingendo di rosso il mare davanti ai loro occhi. Quel colore così simile al fuoco, alle fiamme ardenti, la riportò a ricordi poco piacevoli, e il pensiero di Nia la colpì quasi fisicamente. Chissà dov'era ora e cosa stava facendo.
    "E io? Perché sono qui invece di essere sulle sue tracce? Perché ho accettato di salpare verso l'ignoto, invece di mantenere la promessa che le ho fatto?" pensò mentre scrutava l'orizzonte.
    Purtroppo era ben conscia della risposta, nonostante avesse cercato di nasconderla ed evitarla con ogni mezzo.
    Si sentiva ancora colpevole per l'esilio di Nia e non riusciva a trovare pace nel rimanere ad Arcadia, ed era proprio per quel motivo che aveva deciso di cogliere l'occasione al volo per allontanarsi. Doveva cercare di mantenere la mente occupata, e lontana dal problema; forse poi sarebbe riuscita ad analizzare la situazione in maniera più critica ed oggettiva. Solo allora sarebbe stata in grado di perdonarsi e mettersi davvero sulle tracce di sua sorella.
    Chiuse gli occhi ed inspirò a pieni polmoni l'aria marina, mentre con un lento rollio la nave procedeva lasciandosi Niethlung sempre più lontana.

    Nonostante sotto coperta ci fosse spazio in abbondanza per tutti, Yves aveva deciso di rimanere sul ponte al più a lungo possibile. Ben conscia di non essere in grado di sopportare senza conseguenze un altro viaggio potenzialmente burrascoso, aveva preso posto lungo il parapetto e si era seduta su una cassa apparentemente vuota. Aveva liberato la spada dalla cintura e l'aveva posata a terra a fianco a sé sopra lo scudo. Non era nella sua indole rimanere disarmata, ma si fidava di Brann, e nonostante nutrisse ancora qualche dubbio riguardo ai suoi compagni di viaggio, non credeva di aver nulla da temere.
    In ogni caso anche senza la sua spada sarebbe stata in grado di difendersi e recuperare le armi se fosse stato necessario.
    La posizione non era proprio delle più comode tuttavia era riuscita a chiudere gli occhi e riposare un po', nonostante cercasse di tenere, per quanto possibile, i sensi in allerta.
    Facendo mente locale si rese conto che tutto sommato il quartetto che si era formato non era niente male sul campo di battaglia mentale. Brann era un guerriero dalle indiscusse capacità offensive anche senza tener conto dei suoi poteri e Giancarlo era altrettanto devastante grazie alla sua padronanza dello spadone e del fuoco che aveva a più riprese dimostrato di essere in grado di utilizzare. Riguardo ad Ukon non era sicura dato che il loro scontro risaliva a parecchio tempo prima, ma le sembrava di ricordare che utilizzasse come arma una grossa ascia anche se al momento non sarebbe stata in grado di giudicare correttamente le sue abilità.
    Infine c'era lei, che grazie alla sua abilità con lo scudo era in grado di proteggere i suoi alleati in caso di necessità, oppure facilitare loro il compito immobilizzando gli avversari grazie al Dono di Gea. Inoltre disponeva anche di un discreto arsenale di abilità curative e difensive che aveva appreso ed affinato al Tempio grazie al supporto di Rafi.
    Il suo comparto offensivo non era certo paragonabile a quello dei suoi alleati, ma in caso di necessità non avrebbe certo esitato a dare il suo contributo a colpi di spada.
    Ipotizzò mentalmente uno scenario di combattimento con potesse coinvolgere il quartetto, quando un rumore di passi sul ponte la distolse da quei pensieri. Dovette socchiudere gli occhi un paio di volte per essere sicura di aver davvero intravisto Brann passeggiare pensoso sul ponte. Nonostante la luna fosca e il cielo stellato, non c'era abbastanza luce per i suoi occhi faticarono a comunicare al cervello l'imponente figura del guerriero Vaygr.
    Quando era arrivato sul ponte? Si era addormentata così profondamene da non averlo udito ritornare? Se n'era mai andato? Non riusciva a capire se davvero avesse perso la cognizione del tempo appisolandosi oppure se l'uomo non si fosse mai allontanato dal ponte.
    L'aria fresca della notte non era così gelida come si era aspettata e nonostante tutto l'armatura e la tunica sotto di essa riuscivano a tenerla abbastanza al caldo. Si alzò dalla sedia di fortuna e si avvicinò a Brann chiamandolo per attirare la sua attenzione.
    - Non ti ho mai ringraziato a dovere per questo. - disse estraendo dal collo della tunica un pendente.
    La pietra al centro era quella che il guerriero aveva donato ad Yves al termine dello scontro con il drago, poco prima che lei lasciasse la baita per cercare una nave di ritorno ad Arcadia. Attorno era stata costruita una delicata ed intricata trama in rame e argento che ricordava un motivo floreale che si espandeva attorno ai lati della pietra ma senza coprirne l'intera superficie, lasciando la parte sotto praticamente scoperta. Per chi non avesse saputo di che cosa si trattava poteva sembrare semplicemente uno splendido monile, ma per Yves era molto di più.
    Quando era rientrata ad Arcadia aveva chiesto ad alcuni gioiellieri di studiare la pietra e costruirvi attorno un incasso in modo che potesse portarla sempre con sé senza temere di perderla. L'operazione era riuscita alla perfezione ed ora quel cristallo emanava una tranquilla luminescenza azzurra mentre al suo interno sembrava muoversi qualcosa di molto simile all'acqua.
    - Ti chiedo ancora scusa per essermene andata così di fretta al termine della caccia, ma avevo delle questioni urgenti da risolvere in patria. - abbassò lo sguardo. - Purtroppo la situazione non si è risolta, anzi si è complicata ulteriormente. -
    Non voleva discutere con Brann del suo passato o dei suoi fatti personali, così prima che lui potesse chiedere o mal interpretare le sue parole, riportò il discorso sulla loro meta e sui pericoli che avrebbero potuto incontrare.
    - Ci stiamo dirigendo a Vaygrjord, verso questa Necropoli. Anche se di fatto non sappiamo dove si trovi. - disse ragionando a voce alta. - Posso presumere che ci metteremo sulla pista che hai seguito l'ultima volta, quando sei andato a caccia di quelle Viverne dei Ghiacci, dato che loro e il dirupo nel quale ti hanno lanciato sono gli unici indizi che abbiamo. - s'interruppe, lanciando all'uomo uno sguardo interrogativo. - A meno che tu non abbia già individuato in qualche modo il luogo in cui sorge la Necropoli. -
    Nella sua mente si stavano affollando un quantitativo di domande impressionante, ma erano davvero utili ora? No, la domanda era: erano davvero quelle le domande che le premeva porre? Mise lentamente a tacere le insistenti voci nella sua testa per rivolgere un secco quesito al guerriero.
    - Che cosa faremo se davvero l'Impero è riuscito ad impadronirsi dei segreti della Necropoli? - si voltò per guardare il riflesso del cielo e della luna sul mare lievemente increspato dalle folate di vento. - Ho già esposto i miei dubbi in merito, ma è davvero giusto permettere ad un potere del genere di esistere? Il controllo sulla vita e sulla morte è un dono che l'uomo non dovrebbe possedere e il solo pensiero che... - si zittì improvvisamente. Che cosa voleva dire di fatto? Era stato proprio quel potere a permettere a Brann di sopravvivere fino ad allora, dunque che diritto aveva lei di negargli la vita che gli era stata donata? Poteva davvero ritenersi così superiore rispetto agli altri uomini da poter decidere se il loro fato era quello di vivere o morire?
    - Dimentica quello che ho detto. Sono solo spaventata. - gli sorrise, cercando di sembrare sincera. - "Attraverseremo quel ponte, quando ci arriveremo." - concluse recitando un antico proverbio arcadiano.


    Danni

    Ricevuti: 0
    Inflitti: 0




    Tecniche Usate

    Nessuna




    Abilità Passive

    Armi Bianche

    CITAZIONE
    Passive: Armi Bianche I
    L'utilizzatore è addestrato all'utilizzo delle Armi Bianche ed è in grado di attaccare con esse senza impaccio. L'attacco con armi bianche occupa lo Slot Azione e i danni dell'arma bianca sono incrementati di +30.

    CITAZIONE
    Passive: Silver Blade *
    La destrezza con le armi bianche è incrementata. L'attacco con Armi Bianche occupa uno Slot Rapido. Valido se non è attiva la Stance: Bastion.



    Elemento: Acqua

    CITAZIONE
    Passive: Rabdomante
    Si ha una connessione forte con l'acqua, percependone eventuali fonti o sorgenti nel raggio di 100 metri, e fino a 20 metri di profondità sottoterra.
    Si può evocare una piccola quantità d'acqua (3l) dal suolo e raccoglierla in un recipiente per qualsiasi scopo (esempio reidratare un alleato in difficoltà o ferito e aiutarlo a durare di più).

    CITAZIONE
    Passive: Fire Resistance
    Il danno che si subisce da Skill di fuoco dopo aver scalato le proprie resistenze (da armature eccetera), va ridotto ulteriormente di un terzo.



    Empatia Naturale

    CITAZIONE
    Passive: Natural Empathy
    Il portatore è in grado di alterare passivamente il processo di crescita di qualsiasi vegetazione in entrambi i versi. La manipolazione non modifica le dimensioni bensì accelera o inverte in naturale processo di crescita, facendo regredire la vegetazione a minuscoli semi o accelerandone la crescita fino alla loro massima dimensione o addirittura andare oltre fino all'avvizzimento. Il raggio d'azione della manipolazione è 30 metri.
    Le skill dell'arte segreta possono essere eseguite solo su terreno scoperto (non coperto costruzioni di legno, pietra, metallo o acqua profonda più di 2 metri)

    CITAZIONE
    Passive: Leeching Seed
    Un avversario danneggiato da una skill dell'arte segreta verrà ricoperto da una strato molto fine di semi minuscoli come polline.
    I semi assorbiranno qualsiasi effetto di talenti, abilità e oggetti che ripristinano vita o chakra. Il portatore riceverà 30% della cura ricevuta dall'avversario.
    I semi perdono il loro effetto dopo 3 turni.



    Permafrost Crystal

    CITAZIONE
    Passive: Dopo aver castato 3 skill Acqua, la quarta skill è gratuita.

    CITAZIONE
    Passive: Aumenta la resistenza all'elemento Acqua e Ghiaccio di +30.



    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 200

    100%


    Chakra: 190

    100%


    Distanza:

    Abilità:
    Enciclopedia Militare

    Discipline:
    Armi Bianche
    Elemento: Acqua

    Arte Segreta:
    Empatia Naturale

    Scheda:
    Yves Canterra
    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Spada Classe I - [20 Danno]
    Scudo Classe II - [65 Blocco]
    Armatura Leggera Classe I - [30 Blocco]
    Pozione dello Spirito - [60 Chakra]
    Permafrost Crystal

     
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    E se avesse commesso un errore di valutazione? Non aveva mai dato più di tanto ascolto alle parole delle persone, ascoltare non gli piaceva, lo reputava un’inutile perdita di tempo. Ascoltava solo quando altre persone gli narravano gesta epiche o quando i cantastorie nelle locande intrattenevano il pubblico con racconti di miti e leggende, tutte cose che voleva emulare e superare, nella speranza che un giorno altre persone potessero narrare le sue gloriose imprese. Ascoltava anche quando doveva raccogliere informazioni riguardo qualcosa, riguardo un luogo o l’ultimo avvistamento di una bestia. Insomma, ascoltava solo quando qualcosa gli interessava davvero, altrimenti preferiva concentrarsi su se stesso. E forse proprio per quella ragione questa volta aveva ascoltato per filo e per segno le parole dell’arcadiana, a prescindere dal fatto che fosse una donna e a prescindere dal suo valore in battaglia. Stava parlando del destino del suo popolo e questo era un argomento più che valido per intrattenere la sua attenzione. Inoltre lei aveva espresso in termini chiari e comprensibili le stesse idee e gli stessi dubbi presenti nella mente di Ukon ma che quest’ultimo non sarebbe mai e poi mai riuscito ad esternare visto il suo lessico fatto per lo più di grugniti e borbottii ferali. Forse iniziava a comprendere che a volte valutare le persone solo ed esclusivamente in base al loro aspetto scontroso o meno poteva essere sciocco e riduttivo. Ma onestamente non saprei dirvi se questa era una nuova concezione che stava piano piano affiorando in lui o se fosse solamente un attimo di sensibilità derivato dall’assistere all’incantevole spettacolo dell’aurora boreale.

    Appoggiato e leggermente esposto sulla prua della nave, osservava meravigliato quello spettacolo di luce proveniente dal cielo mentre lo scafo della nave si faceva largo tra gli isolotti di ghiaccio che galleggiavano sull’oscuro mare. Sì, anche un rude guerriero a volte era in grado di provare emozioni, soprattutto se si trattava di una manifestazione della natura che le sue genti consideravano come diretta espressione divina. Da molto non metteva piede a Vaygrjord e onestamente non aveva mai pianificato di tornarci tanto presto, ma questa volta era per una causa più che nobile e solenne. Si chiedeva se sarebbe stato in grado di affrontare un nemico capace di rialzarsi infinite volte mentre l’aurora con la sua pallida luce irradiava i suoi occhi dispersi nel vuoto ed illuminava le cicatrici delle sue antiche ferite. La verità era che qualsiasi cosa lui avesse sfidato, lo avrebbe fatto combattendo senza pietà sino alla morte. Questo era il suo codice di condotta, questa era la sua personalità barbara. Non era lui che doveva temere di vedere il nemico rialzarsi, era il nemico che avrebbe dovuto temere di morire infinite volte per mano di Ukon!

    Lui non si sarebbe mai e poi mai tirato indietro, non sarebbe scappato. Avrebbe seguito Brann ovunque perché quella era la parola data. E a riprova della sua integrità morale vi era il fatto che la sua schiena era immacolata, non perché non vi arrivasse abbastanza luce per illuminarvi le ferite ma proprio perché di ferite alla schiena non ne aveva mai subite, segno che aveva combattuto ogni nemico faccia a faccia, sfidandolo apertamente, senza paura, senza ripensamento, senza timore ne pietà. C’era quiete in quel mare, sin troppo, ed era strano visto che di solito le imbarcazioni di medie dimensioni rischiavano di sfracellarsi contro qualche iceberg. Si preannunciava una tempesta apocalittica. E l’Aurora era proprio l’omaggio e l’augurio di buona sorte che gli dei facevano agli impavidi avventurieri.

    Dati PG
    Potenza: 10
    Vita: 200
    Chakra: 200

    Distanza:

    Abilità/Passive:

    Discipline:
    Armi Pesanti (Rank 2)
    Elemento: Aria (Rank 2)

    Arte Segreta:

    Scheda:
    Ukon Rejus
    Slot Usati:


    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Equip:
    Arma Pesante [Danno 40]
    Corazza dell'Avventuriero [Blocca 20]

     
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    La sconfitta di Baal
    Mentre i quattro guerrieri discutevano, il tempo passava inesorabilemte. La notte nordica calò, le attività sull’imbarcazione calarono vistosamente.
    Giancarlo lasciò proseguire Brann con le sue spiegazioni e i suoi dubbi, una volta che ebbe finito l’uomo baffuto guardo negli occhi Brann e disse:
    “Brann, amico mio, sono più determinato che mai a seguirti in questa missione.”

    Giancarlo si fermò un momento per cercare le parole giuste “Quello che ti è accaduto è sicuramente qualcosa di incredibile, ma aver appreso questo non ha minimamente diminuito la fiducia che avevo in te, anzi è aumenta. Averci raccontato la tua storia mi ha fatto capire quanto ti fidi di noi. Quindi ti ringrazio della fiducia.”
    “Ora scusatemi ma devo adare a controllare quella peste del mio Jackalope. Torno tra poco.” Giancarlo salutò e si avviò verso la cabina del capitano.
    Una volta arrivato nella stanza vide il piccolo animaletto che correva e saltava in giro, fortunamtamente le bottiglie di vino e liquori del capitano erano scampate alla fura del piccolo.
    “Yogurt! Smettila subito!” Tuono Giancarlo, al che il piccolo fece si fermò per un secondo e poi iniziò a correre in giro in cerca di un riparo.
    Giancarlo nonostante la sua massa riuscì ad acciuffarlo prima che combinasse altri guai.

    Una vola preso lo sollevo e lo portò davanti alla faccia, poi guardandolo fisso disse:
    “Stupido essere! Ti sembra il modo di comportarsi mentre si è ospiti!”

    Ovviamente il coniglietto non capì una parola, ma il tono utilizzato fu abbastanza per platace la sua furia.
    Giancarlo vedendo che il suo compagno era spaventato lo accarezzo, poi si la pelle d’orso datagli da Brann e la distese su di una panca che si trovava nella stanza.
    Poso centilemtne Ygurt su di essa e inizio ad coccolarlo.

    “Piccola peste, cerca di stare tranquilla. Non volevo lasciarti sola ma il ponte della nave è pericoloso.”

    Prima che la frase fosse finita, Yogurt si era già addormentato.
    Mentre l’uomo del nord coccolava il suo compagno peoloso, iniziò a pensare a quanto ha detto Brann.

    “Più va avanti questa storia e meno certezze ho. I draghi erano creature leggendarie, ma lo loro esistenza per noi del villaggio era abbastanza certa, ma ritornare dalla morte è una cosa difficile da concepire e digerire. Ho fiducia in Brann, però tutta questa storia è davvero incredibile. Chissa cosa incotreremo in questa Necropoli, non sarà per nulla facile. Poi se c’è di mezzo l’impero...” un brivido corse lungo la schiena dell’uomo “Non voglio pensare cosa potrebbe accadere se l’impero o chiunque altro con cattive intenzioni riuscisse ad impossessarsene... Non è da me farmi tutti questi probemi, qualunque cosa si parerà davanti la affronterò!” Pensò Giancarlo nel tentativo di cacciare via questi pensieri. “Il gruppo è forte e sotto la guida di Brann, possiamo affrontare qualunue cosa”

    Era passata circa un ora da quando aveva lasciato sul ponte i suoi compagni d’armi, ed era giunto il momento di ritornare. Aveva bisogno di schiarsi le idee e per lui non c’era posto migliore se non le fredde e lucenti braccia della notte nordica si sentiva a casa
    “Buona notte, Yogurt” Disse a voce bassa Giancarlo, poi usci dalla stanza.

    Tornato sul ponte vide Yves e Brann parlare, nonostante avesse molte domande preferì non intromettersi nella loro conversazione.
    Guardandosi in giro vide Ukon che rimirava il mare, Giancarlo si avvicinò a lui.

    “Buona sera. Anche tu in cerca di risposte nelle stelle? Questa storia è dannatamente assurda.” Si fermò un momento e poi continuò “Già aver visto ed affrontato un drago è inusuale, ma la ressurrezione cavoli questa è davvero assurda. Se me l’avesse raccontatu qualuneu altra persona non gli avrei creduto, ma Brann...” Giancarlo si interruppe e guardò le reazioni del suo compagno d’armi.

    “Mi fa piacere combattere a finaco di un altro Vaygrardiano. Ultimamente trovo spesso gente provenire da Vygar nei miei viaggiu. Da che parte di Vaygar vieni?”

    Giancarlo si mise a finaco a lui a rimirare le stelle aspettando una risposta, alla sua domanda.
    Il viaggio non sarebbe durato ancora a lungo e una serata così tranquilla chissa quando sarebbe ricapitata.


    Passive
    CITAZIONE
    Passive: Flame Control
    E' possibile, con una quantità infinitesimale di Chakra, emettere delle piccole fiamme da una qualsiasi estremità del corpo.

    CITAZIONE
    Passive: Heavy Metal
    Nonostante le grandi dimensioni, il guerriero brandisce con efficacia e letalità la propria arma. I danni dell'arma pesante sono incrementati di +30

    CITAZIONE
    Passive: Balance
    Anni di addestramento permettono al guerriero di essere stabile anche sui terreni più accidentati, senza incorrere a malus.

    CITAZIONE
    Passive: Heart of Fire I
    E' possibile aggiungere al danno di ogni skill Fuoco metà del consumo della stessa. Il danno aggiuntivo minimo è 10.



    Dati Scontro
    Potenza: 10
    Vita: 200/200

    100%


    Chakra: 150/150

    100%


    Movimenti:
    //

    Status/Buff:
    //

    Slot Usati:
    //

    Slot Rimanenti:
    [Azione]
    [Rapido]
    [Rapido]

    Auree/Stance/Effetti:
    //
    Cooldown
    //
    Abilità:
    Contrattatore
    Mani veloci

    Discipline:
    Armi Pesanti
    Elemento: Fuoco

    Scheda:
    Giancarlo

    Equip:
    Spadone della Bestia Smeraldo - [45 Danno+30 Heavy Metal]
    Armatura Pesante Classe I (Blocco 40)
    Categoria: Armatura Pesante
    Classe: I
    Passiva: Immunità da BLEED/CRIPPLE

    Bear Mantle (+10 Blocco +10Res +30 Res Aqcua)
    Bear Mantle
    Categoria: Mantello
    Classe: II
    Un mantello ricavato dalla pelle di un gigantesco orso polare. La testa è ben visibile all'altezza della spalla sinistra.
    Passive: Resistenza fisica e elementale (non Acqua) + 10
    Passive: Resistenza a elemento Acqua +30
    Passive: Lo status FREEZE deve essere applicato 2 volte per avere effetto.

    Inventario:
    Pozione dello Spirito (1x)
    Pozione dell'Energia Minore (1x)
    Kireseth (0/2)
    Kireseth
    Categoria: Consumabile
    Una pozione rinvigorente che restituisce si dice sia estratta da un fiore leggendario. Può essere consumata 2 volte prima di esaurirsi.
    Effetto: Recupera +30 Vita e +30 Chakra.
     
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72 replies since 12/10/2015, 21:12   1710 views
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